A Bologna l’allenatore giallorosso sostituisce l’incredulo centrocampista portoghese al 64′ per scelta tecnica, ma l’ex Psg aveva cominciato la partita soltanto a inizio secondo tempo al posto di Spinazzola
Curioso episodio al Renato Dall’Ara, durante Bologna-Roma, con un mai banale José Mourinho come protagonista. In una partita complessa per la sua squadra e già in svantaggio di un gol, all’intervallo l’allenatore giallorosso decide di non far tornare in campo un Leonardo Spinazzola sottotono giocandosi la carta Renato Sanches. Una volta subita la seconda rete dei padroni di casa, però, lo Special One ristruttura ancora una volta la formazione con un doppio cambio: dentro Edoardo Bove e Sardar Azmoun, fuori Diego Llorente. Oltre al difensore spagnolo, però, Mourinho estromette dal match anche lo stesso Sanches.
MUSO LUNGO – È il minuto 64 e quindi il costo è presto fatto: il centrocampista portoghese lascia la partita che aveva cominciato soltanto 19 minuti prima. Comprensibilmente sorpreso per la decisione dell’allenatore, l’ex Paris Saint-Germain sfila quindi oltre la linea di fondo con un espressione tutt’altro che serena. Finora Sanches ha macinato soltanto 228 minuti stagionali suddivisi in nove apparizioni, con un gol all’attivo. Falcidiato dai problemi fisici e alla perenne ricerca della condizione fisica ottimale, si conferma un’annata non certo brillante per il 26enne che questa volta è stato bocciato da Mourinho dopo una ventina di minuti scarsi.
Renato Sanches sostituito dopo soli 18’ da quando era subentrato e non per infortunio pic.twitter.com/5Gn7DPFPkx
Caduta drammatica, esami fatti per Stefanie Fleckenstein keystone-sda.ch / STR (Giovanni Auletta)
La canadese si è infortunata nell’ultima parte della discesa di Val-d’Isère. Stagione finita per lei. Gli attacchi degli sci non si sono sganciati.
Val-d’Isère 17 dicembre 2023
Il brutto incidente occorsole in Val-d’Isère durante la discesa costringerà Stefanie Fleckenstein a fermarsi a lungo. Scattata con il pettorale numero 23 nella gara di sabato, la canadese ha perso il controllo del corpo nell’ultimissima parte del tracciato, andando in rotazione. È caduta e, sfortunatissima, gli attacchi degli sci non si sono sganciati, facendole torcere la gamba sinistra in modo innaturale.
Elitrasportata in ospedale, dopo esami approfonditi la 26enne ha scoperto di aver riportato la frattura della tibia. Ancora non è chiaro quale sarà la terapia alla quale la nordamericana dovrà sottoporsi. I media del suo Paese hanno in ogni caso escluso un suo veloce rientro nel circo bianco: non tornerà a gareggiare prima della prossima stagione.
Il Consiglio di Lega ha definito il calendario della prima Supercoppa italiana con format Final Four. Settimana prossima l’ufficialità.
calcio e finanza, venerdì15 dicembre 2023
Il Consiglio di Lega ha scelto le nuove date della Supercoppa italiana. Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, è stato definito il calendario della manifestazione, che prevede la partecipazione di quattro squadre, con semifinali e finale in Arabia Saudita. Inizialmente le sfide erano state fissate tra il 4 e l’8 gennaio, per poi essere calendarizzate per domenica 21 e lunedì 22 gennaio con la finale giovedì 25.
Tuttavia, oggi è stato confermato che la Supercoppa si giocherà tra il 18 e il 22 gennaio: l’annuncio ufficiale delle date è atteso per la prossima settimana. Le quattro squadre impegnate nella competizione recupereranno poi le gare di Serie A che saranno costrette a saltare tra febbraio e marzo. Una scelta sarà fatta in base ai sorteggi e al calendario delle coppe europee, poiché tutte e quattro sono divise tra Champions (Inter, Lazio e Napoli) e Conference (la Fiorentina).
Quando si gioca la Supercoppa italiana – Le sfide in calendario: La prima semifinale, Napoli-Fiorentina, tra la vincitrice dello Scudetto e la finalista di Coppa Italia, si disputerà così nella serata di giovedì 18 gennaio. La seconda, tra l’Intervincitrice della Coppa Italia e la Lazio seconda in campionato, andrà in scena venerdì 19 gennaio. La finale lunedì 22 gennaio. Un lungo fine settimana di calcio italiano, diviso tra Supercoppa italiana e le partite di Serie A.
Gli arabi volevano cambiare data all’evento, addirittura posticiparlo. Stanno comprando una miriade di eventi sportivi in giro per il mondo e faticano a collocarli nella loro agenda senza sovrapposizioni. Da qui la spedizione saudita della delegazione della Lega Serie A capeggiata dall’Head of Competitions and Operations Andrea Butti. Giorni di trattative intense, necessarie a limare ogni dettaglio organizzativo.
I sauditi – come noto – pagheranno circa 23 milioni di premi complessivi. Poi ci saranno i ricavi generati da fonti varie, inclusi i diritti tv, acquistati da Mediaset, che trasmetterà le tre partite in prima serata su Canale 5. Sarà la prima edizione della nostra Supercoppa a quattro squadre, un format già avviato dalla Liga a partire dal 2020, con la nuova Supercoppa di Spagna anch’essa disputata da allora in Arabia Saudita.
Rifiuti radioattivi in seguito all’attività di bonifica industriale: nel Bresciano si concentrano più siti dove sono stoccati resti
Resti di bonifiche accatastati in attesa di trovare un deposito nazionale Secondo l’ultimo inventario 15 siti sui 18 interessati sono nella regione
Milano, 17 dicembre 2023 –
Radioattività in acque, suolo, aria e alimenti sotto controllo, ma resta il nodo dei rifiuti radioattivi derivanti da attività di bonificache da anni sono presenti sui territori, in attesa di un deposito nazionale. Una situazione che, scorrendo gli ultimi rapporti dell’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza e la radioprotezione) sembra essere cristallizzato.
Oltre a fare il punto sugli impianti produttori o gestori di combustibile esaurito o di rifiuti radioattivi (6 in regione), l’inventario pubblicato nei giorni scorsi da Isin, aggiornato al 31 dicembre 2022, conferma il primato di Brescia per quanto riguarda materiali e rifiuti radioattivi derivanti dalle attività di bonifica di siti contaminati accidentalmente come, ad esempio, fonderie in cui sono stati trattati materiali metallici radioattivi o sorgenti orfane.
“Considerando che le condizioni di stoccaggio di questa tipologia di rifiuti variano dall’utilizzo di contenitori in calcestruzzo o metallici al semplice confinamento in trincee da bonificare – spiega l’Isin, nel rapporto – i valori indicati riguardo le quantità a le attività sono da considerarsi delle stime preliminari, affette da forti incertezze“.
La Lombardia, in particolare, conta 15 siti sui 18 a livello nazionale; di questi, 9 sono nel Bresciano. L’elenco è uguale a quello che già veniva riportato nel 2016, mentre l’attività di monitoraggio ha consentito di aggiornare le stime di attività, massa e volume, oltre che la tipologia di radionuclidi. Il sito più complesso, per quantità di materiale stoccato, è quello della Discarica Capra di Capriano del Colle, dove è in corso l’iter per la realizzazione di un sarcofago per mettere in sicurezza le 82.500 tonnellate di scorie contaminate da Cesio 137, stipate nella discarica dal 1990. Per numero di siti con rifiuti contaminati, a Brescia segue Milano con 3, Pavia e Como con un sito. Va detto che le misurazioni sulla radioattività sono costanti, sia per i siti più critici sia, in generale, a livello ambientale. L’ultimo monitoraggio annuale, sul 2021, evidenzia che le concentrazioni non hanno rilevanza dal punto di vista radiologico e non costituiscono alcun rischio per la salute e per l’ambiente. “I sistemi di sorveglianza della radioattività ambientale – è il commento di Maurizio Pernice direttore Isin, che introduce il rapporto – costituiti dalle reti nazionali sono efficienti ed affidabili, perché in grado di segnalare tempestivamente eventi anomali sul territorio nazionale e di rilevare possibili situazioni di emergenza derivanti da incidenti nucleari transfrontalieri o eventi infausti come l’attuale crisi ucraina“. Resta, comunque, l’esigenza “di un sistema di radioprotezione efficiente, affidabile e trasparente” per fronteggiare “possibili situazioni di emergenza, che potrebbero derivare da incidenti nucleari transfrontalieri o eventi infausti come l’attuale crisi ucraina“.
Novanta Comuni, per un totale di 195mila persone, risultano osservati speciali: sotto la lente le fasce montane
L’attenzione sui siti con rifiuti contaminati è, giustamente, sempre molto alta, eppure la più importante fonte naturale di esposizione alle radiazioni ionizzanti è il radon, gas nobile forse meno noto, ma molto più diffuso in luoghi di lavoro, abitazioni, edifici pubblici. Classificato cancerogeno certo per l’uomo dalla Iarc, l’esposizione al radon (che si forma in modo naturale dall’uranio) costituisce la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo: secondo l’Istituto superiore di sanità, sono 900 i casi attesi di tumore al polmone legati al radon respirato indoor in Lombardia in un anno.
Nel 2020 è stato realizzato dall’Isin il Sistema informativo nazionale sulla radioattività (Sinrad), un nuovo portale web realizzato per consentire un flusso unico, strutturato e controllato dei dati di radioattività ambientale. In Lombardia, sono stati da poco classificati in area prioritaria 90 Comuni, per un totale di 195mila persone, secondo la mappatura fatta da Arpa Lombardia. Qui gli edifici che superano il livello di 300 Bqm3 di concentrazioni di radon indoor è superiore al 15%. Le fasce montane di Bergamo, Sondrio e Brescia sono quelle con più comuni in area prioritaria; in termini di abitanti coinvolti, Brescia è in testa con 60.307, seguita da Sondrio con poco più di 53mila.
Lo smottamento è avvenuto ieri pomeriggio e i detriti sono finiti nel lago
Tremosine (Brescia), 17 dicembre 2023
Alle 11 di questa mattina, la statale 45bis ha riaperto al traffico in entrambe i sensi di marcia. La strada era stata chiusa ieri pomeriggio dopo che una grossa frana si era staccata dalla montagna a Tremosineed era caduta nel lago di Garda.
Si è infatticoncluso il sopralluogo dei geologi e degli ingegneri di Anas, che hanno ispezionato la galleria che si sviluppa sotto il tratto interessato dallo smottamento. I tecnici hanno verificato che non ci sono state particolari criticità, che non sussistono problemi strutturali e che quindi è possibiletornare a circolare sulla Gardesana.
Resta invece ancora chiuso il tratto della provinciale 38 che dal porto di Tremosine sale fino al ristorante La Forra (il primo tratto della Strada della Forra). In questa zona è ancora in corso l’intervento del geologo della Provincia, ente competente per quella direttrice.
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Tremosine, grossa frana si stacca dalla montagna e finisce nel lago: paura sul Garda
Tremosine, frana nel lago di Garda (Foto vigili del fuoco Riva del Garda)Frana a Tremosine sul Garda (Foto dei vigili del fuoco)
Lo smottamento è avvenuto a ridosso della galleria tra la frazione di Campione e la zona della Forra
Tremosine (Brescia), 16 dicembre 2023
Paura a Limone del Garda e Tremosine dove un un grosso movimento franoso si è staccato dai monti che costeggiano la famosa strada della Forra, che dal lago porta alle frazioni alte di Tremosine. La gran parte dei detriti è fortunatamente finita nel lago, senza causare feriti.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco con due autopompe, un’Unità di Comando Locale (U.C.L.), specialisti dell’Urban Search and Rescue (U.S.A.R.), specialisti del soccorso acquatico del comando di Trento con un’unità navale e gli aerosoccorritori del reparto volo Lombardia con un elicottero.
Attualmente, le operazioni di soccorso sono in corso e si stanno svolgendo con la massima prontezza e coordinamento tra le squadre di intervento. L’obiettivo principale ègarantire la sicurezza dei cittadini e mitigare eventuali rischiconnessi al movimento franoso.
Ulteriori aggiornamenti sulla situazione saranno forniti non appena disponibili, al fine di tenere la comunità informata sull’evolversi degli interventi e sulle misure adottate per affrontare l’emergenza. Sono chiuse sia la strada Costiera sia la strada della Forra.