La ragazza, dopo aver estratto un coltellino dalla tasca, avrebbe colpito la coetanea alla schiena, alle braccia, alla testa e alla gola
Accoltella la compagna di classe a scuola, durante una lezione serale. È accaduto nella serata di ieri presso l’istituto tecnico Michelangelo Buonarroti di Caserta. Una 17enne è finita in manette per tentato omicidio, una 18enne è ricoverata con prognosi riservata all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
La ricostruzione – I carabinieri della compagnia di Caserta sono intervenuti insieme al personale del 118 nella scuola, allertati dal personale scolastico. Secondo una prima ricostruzione, durante la lezione la 17enne avrebbe inveito contro la compagna di classe e, dopo aver estratto un coltellino dalla tasca, l’avrebbe colpita più volte alla schiena, alle braccia, alla testa e alla gola.
La lite – Un compagno di classe sarebbe intervenuto per separare le due studentesse che, secondo quanto si apprende, avrebbero più volte litigato. Sul caso indagano i carabinieri di Caserta, coordinati dalla Procura per i Minorenni di Napoli, che ha disposto il fermo della 17enne per tentato omicidio.
Ecco le squalifiche dopo le gare del fine settimana. In Eccellenza 5 turni a Lucas Canavese (Atletico Bmg) “perché, al…
Ecco le squalifiche dopo le gare del fine settimana.In Eccellenza 5 turni a Lucas Canavese (Atletico Bmg) “perché, al termine della partita, protestava in modo veemente contro un assistente arbitrale, proferendo frasi irriguardose e colpendo con un calcio la porta dello spogliatoio degli ufficiali di gara“. Ammenda di 900 euro all’Atletico Bmg “perché, nel corso del secondo tempo, alcuni tifosi di detta società, proferivano frasi a sfondo razziale nei confronti del direttore di gara. Al termine della partita, soggetto riconducibile a detta società, aggrediva verbalmente il direttore di gara con frasi ingiuriose ed irriguardose. Subito dopo tentava di impedire alla terna arbitrale di rientrare negli spogliatoi. Nel contesto, l’arbitro veniva anche spintonato. Una volta guadagnati gli spogliatoi, la porta veniva presa a calci da tesserati dell’Atletico BMG“. In Prima categoria 5 turni di stop per Gabriele Caciolla (Ciconia) “per reiterato comportamento ingiurioso ed intimidatorio nei confronti dell’arbitro” e per Gianluca Canuti (Pievese) “perché rivolgeva frasi ingiuriose all’arbitro e si toglieva la maglia per non farsi riconoscere“. Nell’under 17 A2 squalifica di 4 giornate per Cristian Stoppacciaro (Orvieto Fc) per schiaffo all’avversario e blasfemia e Filippo Zinni (Ducato Spoleto) “per frasi ingiuriose all’arbitro“.
Il rogo si è sviluppato intorno alle 8:30. Sul posto i vigili del fuoco.
Un incendio è divampato questa mattina,14 dicembre, alle 8:30 nella zona di un’attività commerciale a Zoppola. Dalle prime ricostruzioni le fiamme si sono sviluppate fino all’abitazione che si trova al secondo piano. Sul posto sono intervenuti sedici Vigili del fuoco giunti dalla sede centrale di Pordenone e dal distaccamento di San Vito al Tagliamento.
I pompieri hanno operato in piena sinergia dalle ore 8.30 circa alle ore 14.30 con 2 autopompe 2 autobotti e altri mezzi di supporto alle operazioni. L’attività commerciale si trova in un edificio di due piani nel comune di Zoppola (PN), e all’arrivo dei Vigili del fuoco l’incendio aveva già colpito l’intero piano terra. Il lavoro messo in atto dai vigili del fuoco hanno impedito la propagazione delle fiamme all’interno dello stabile. Dopo che sono riusciti a contenere le fiamme i pompieri hanno provveduto alla messa in sicurezza dei locali incendiati. Purtroppo l’elevato calore che si è creato all’interno dell’attività commerciale durante l’incendio ha causato danni strutturali al solaio. Motivo per cui tutta la struttura è stata dichiarata inagibile. Nessuna persona è rimasta coinvolta nell’incendio, le cui cause sono ancora in fase di accertamento.
La capitana della squadra di basket: “Inutile riempire i campi di segni rossi e striscioni contro la violenza sulle donne se accettiamo questi episodi“
Umiliata da un commento sul suo peso fatto dall’allenatrice della squadra avversaria e poi espulsa quando ha provato a raccontare l’accaduto all’arbitro: protagonista suo malgrado della vicenda Federica Scalvini, 32enne cestista e capitana della Cat (Congregatio Altae Turris) Vigevano, che ha deciso di denunciare con un post sul proprio profilo Facebook l’episodio verificatosi durante la partita della serie C femminile di basket lombarda disputata il 10 dicembre a Vigevano (nel Pavese) tra la squadra locale e l’Accademia Basket Altomilanese (Aba) di Legnano.
“Nell’ultimo quarto, partita equilibrata, subisco un fallo a favore.L’allenatrice della squadra ospite protesta con gli arbitri dicendo: ‘Com’è possibile, hanno 102 kg di differenza’ – ha scritto Scalvini –Pensando di non aver capito bene, chiedo spiegazioni. E lei ripete insistentemente la frase offensiva nei miei confronti”.
Un comportamento che la cestista bolla come “inaccettabile su un campo da basket e fuori, soprattutto perché la persona che ha pronunciato queste parole ha un ruolo educativo nei confronti di giovani atlete – continua il suo sfogo – Stride ancora di più considerando l’attenzione che nell’ultimo periodo è stata posta sulla violenza di genere”. Secondo la capitana della squadra di casa, è infatti “inutile riempire i campi di striscioni e segni rossi sul viso, se poi accettiamo questo tipo di atteggiamenti”. La decisione di rendere pubblico lo “spiacevole episodio” è stata presa “nella speranza che questa denuncia possa evitare che si ripetano fatti di questo tipo”.
La società di Vigevano ha espresso tramite i propri canali social “estrema solidarietà alla nostra capitana Federica Scalvini per i fatti avvenuti domenica durante la gara di Serie C femminile. La violenza non è mai sport”, condividendo il post della giocatrice.
Ma sul sito ufficiale della Federazione italiana pallacanestro (Fip) si legge che è Federica Scalvini a essere stata squalificata per la prossima gara “per comportamento offensivo nei confronti di altri tesserati per fatti non attinenti al gioco e per comportamento irriguardoso nei confronti degli arbitri”, con l’aggravante “relativa alla carica di capitano della squadra”. Il giorno dopo la partita in questione è arrivata inoltre una nota congiunta di tutti i presidenti delle società regionali (non direttamente correlata a questo fatto) che stigmatizza i “diversi episodi di violenza verbale nei confronti di giovanissimi arbitri e atleti su tanti campi in tutta Italia” perché “vogliamo che la pallacanestro a tutti i livelli torni a essere uno sport sano”.
Una presa di posizione che però per Federica Scalvini ha in un certo senso il sapore della presa in giro: “Diciamo basta alla violenza verbale contro arbitri e atleti. Oltre il danno, anche la beffa” ha scritto la capitana della Cat Vigevano sulla pagina Facebook del Comitato regionale Fip Lombardia, raccontando che le parole “Pesa 102 kg in più” le risuonano ossessivamente in testa da giorni e sottolineando di essere stata prima sanzionata per aver chiesto spiegazioni all’allenatrice avversaria e poi espulsa per aver detto al secondo arbitro “Posso spiegarti cos’è successo? Mi è stato detto questo, aiutami. Se punisci la mia reazione, sanzioni anche lei”.
Scalvini è anche allenatrice delle giovanili nella società di Vigevano e per lei in quel momento “non esisteva più la pallacanestro, esistevano l’educazione, il rispetto, la vita – ribadisce – Sul rapporto arbitrale, di cui ho testimonianza, è stato scritto: ‘Allenatrice B rivolge gravi offese alla giocatrice 15A’, ma è stato ‘cancellato’ perché i due giovani arbitri non hanno preso provvedimenti in campo”. Ora la capitana della Cat Vigevano salterà una partita: “Me ne farò una ragione – conclude – Per fortuna sono un’allenatrice e continuerò a insegnare i valori, ancora prima del lato tecnico e tattico”.
Calcio Dilettanti, l’incredibile vicenda della Consolata. Una formazione intera composta da 11 giocatori tutti squalificati per 4 giornate
Modena, 14 dicembre 2023
Una formazione intera composta da 11 giocatori tutti squalificati per 4 giornate“per espressioni ingiuriose e minacce nei confronti dell’arbitro a fine gara“. È il clamoroso comunicato del Giudice Sportivodel Crer che ha colpito la Consolata, formazione sassolese di Prima ’D’, dopo la gara persa domenica in casa 1-0 con la capolista Monteombraro e conclusasi in modo burrascoso, con l’arbitro Giovanni Babini della sezione Bologna che ha chiamato la polizia.
Tutto nasce al minuto 93’ da un rigore reclamato e non concesso dalla Consolata che ha fatto accendere le proteste. Nel comunicato infatti è stata anche multata la società per mille euro perché “propri sostenitori per tutto l’arco della gara rivolgevano espressioni ingiuriose nei confronti dell’arbitro. A fine gara propri tesserati avvicinavano l’arbitro rivolgendogli minacce e frasi ingiuriose, mentre l’arbitro cercava di divincolarsi dalla mischia creata dai tesserati veniva colpito alla schiena da alcuni tesserati della Consolata, che tuttavia non riusciva ad identificare provocandogli intenso dolore. Successivamente l’arbitro si recava al pronto soccorso per essere sottoposto a controlli“.
L’arbitro dunque non ha visto chi lo ha colpitoe nel referto ha indicato 12 nomi, quello del direttore sportivoRoberto Grasso, squalificato fino al 24 febbraio “per non aver dato assistenza all’arbitro e per ingiurie“, e poi ha riportato i nomi degli 11 giocatori della Consolata che hanno terminato la gara, ovvero 7 titolari che non sono stati sostituiti (il portiere Pagani, poi Topolini, Frigieri, Baia, Cotella, Forti e Faella) e i4 subentrati (Bassani, Gazzotti, Grassi e Villani), tutti fermati per 4 gare, mentre si sono “salvati” i 4 sostituiti Romoli, De Martino, Cinelli e Branca. “Ci aspettavamo una stangata – spiega il ds Grasso – ma non pensavamo che sarebbero stati letti i nomi sulla distinta e puniti tutti… Francamente siamo spiazzati e stiamo valutando se fare ricorso. Di certo c’è che fra gli 11 giocatori squalificati ci sono ragazzi che nemmeno erano nei pressi dell’arbitro e questo fa capire bene come si è proceduto. Voglio ricordare che da inizio anno abbiamo avuto un solo rosso per doppia ammonizione, altro che offese e minacce. Penso che l’arbitro sia spaventato dopo le proteste per il rigore non concesso, anche perché è scappato via subito verso lo spogliatoio. Ma di sicuro è un referto a dir poco esagerato che punisce tutti indiscriminatamente. Come faremo ora per 4 gare? Abbiamo altri 11 giocatori poi faremo con qualche Juniores e magari col mercato. Ma così si falsa il campionato. Ma mi hanno fatto piacere le chiamate di tanti dirigenti del girone che mi hanno manifestato solidarietà, in primis il Maranello che affronteremo sabato“.
Raffica di treni cancellati e disagi per tutti i pendolari lombardi
Giovedì nero per la mobilità lombarda: la protesta dei ferrovieri sconvolge la giornata di studenti e lavoratori con raffiche di cancellazioni
Potrebbe sembrare un errore, ma di sbagliato non c’è nulla. I tabelloni delle stazioni ferroviarie di Milano raccontano meglio di mille parole l’agitazione annunciata per la giornata di oggi, giovedì 14 dicembre, da tutto il personaleTrenord: tutti i treni riportano al loro fianco la scritta “cancellato“.
I disagi sono la naturale conseguenzadello sciopero indetto dal sindacato dei lavoratori delle ferrovie lombarde. Qualche giorno fa, nella nota che annunciava la protesta si diceva che: “Lo sciopero scatterà dalle 09.01 alle 16.59, ai sensi dell’art. 2 comma 7 legge 146/90 e s.m.i. e potrà generare ripercussioni sulla circolazione ferroviaria in Lombardia. Il servizio regionale, suburbano, la lunga percorrenza di Trenord ed il servizio aeroportuale potrebbero subire variazioni o cancellazioni“. Tuttavia, “le fasce orarie di garanzia non saranno interessate dall’agitazione sindacale ed arriveranno a fine corsa i treni con partenza prevista da orario ufficiale entro le ore 09.01 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 10.01“.
E così è stato. Sui tabelloni delle stazioni di Porta GaribaldiePorta Veneziadalle 11:00 tutte le tratte gestite da Trenord risultano cancellate. Un bel problema per migliaia di pendolari che, inermi, hanno dovuto prendere atto dell’ennesimo disservizio e dei conseguenti disagi.
Dai da 5-7°C sotto media, previsti nel fine settimana, si passerà ad una scaldata eccezionale da domenica pomeriggio in poi ad iniziare dalle Alpi
L’atmosfera nei prossimi giorni sarà irrequieta. Avremo degli scambi importanti ed anomali nel cuore del mese di dicembre: passeremo infatti da 5-7°C sotto media, previsti fino al weekend, ad una scaldata eccezionale da domenica pomeriggio in poi ad iniziare dalle Alpi.
Il blocco anticiclonico granitico – La sorpresa arriverà da domenica quando nel cuore dell’Europa Centrale si formerà un blocco anticiclonico granitico ed eccezionale con valori di pressione fino ed oltre 1.045 hPa. Questo blocco si espanderà, con l’inizio della nuova settimana, verso l’Italia iniziando dalle Alpi dove già domenica andremo sopra media di quasi 10°C.
In seguito il termometro salirà in modo sensibile quasi ovunque, ma soprattutto dalla collina in su: con questo tipo di blocco anticiclonico non escludiamo infatti frequenti nubi basse o nebbie nelle pianure del Centro-Nord.
Il ciclone di Santa Lucia – Prima di arrivare al gigantesco blocco anticiclonico nel cuore dell’Europa, l’Italia risentirà ancora del passaggio del ciclone di Santa Lucia che porterà nelle prossime ore maltempo al Centro-Sud: sono previste piogge in trasferimento dalla Toscana verso Abruzzo e Molise con neve sugli Appennini oltre i 1.100-1.300 metri; il sistema perturbato raggiungerà anche il Sud con un brusco calo delle massime che dai 25-28 gradi anomali di ieri si riporteranno nelle medie.
Nevicate sugli Appennini – Venerdì 15 dicembre, assisteremo ancora a instabilità e rovesci al Sud e sul Medio Adriatico con altre nevicate sugli Appennini, fino a quote collinari; al Nord splenderà il sole, a tratti disturbato dal vento sulle Alpi di confine e dalle nebbie anche fitte in Pianura Padana.
Temperature che salgono – Il weekend sarà ‘Giano bifronte’, dai 2 volti: sabato ancora freddo con valori sotto le medie quasi ovunque, specie al mattino con locali forti gelate; da domenica, invece, il respiro prepotente del Blocco anticiclonico franco-teutonico espellerà aria calda verso il nostro Paese. Ecco che, gradualmente, le temperature tenderanno a salire iniziando dall’alta quota per poi investire gran parte del nostro territorio da lunedì 18in poi; se la proiezione venisse confermata potremmo andare incontro ad un Santo Natale mite e soleggiato come oramai avviene da decenni.
Dicembre il mese più caldo dell’inverno – D’altronde dobbiamo ricordare che il mese di dicembre è il mese più caldo dell’inverno, ancora in presenza di mari relativamente caldi e dei ricordi dell’estate italiana sempre più lunga e senza fine.
Nel dettaglio
Giovedì 14.Al nord: cielo a tratti nuvoloso e nebbioso in pianura, sole in montagna.Al centro: instabile con rovesci e neve a 1300 metri.Al sud: spiccata instabilità con piogge e temporali locali.
Venerdì 15. Al nord: soleggiato, locali nebbie. Al centro: instabile sul medio Adriatico con neve in collina. Al sud: instabile sul basso Tirreno e sulla Sicilia orientale.
Sabato 16. Al nord: soleggiato, ma con nebbie in pianura e più freddo. Al centro: residua instabilità sul medio Adriatico con residue nevicate sui 400 metri.Al sud: in prevalenza stabile.
Tendenza: domenica più stabile e via via con temperature in aumento ad iniziare dalla montagna.
In Piemonte, Lazio, Sardegna, Basilicata, Puglia e Sicilia
Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree idoneeper il deposito nazionale delle scorie nucleari, contenuto nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai).
La Carta è stata elaborata da Sogin e Isin e individua 51 locazioni possibili.
Entro 30 giorni dalla pubblicazione della Carta, possono essere presentate le candidature a ospitare il deposito da parte di enti territoriali e strutture militari. Possono presentare candidature anche enti locali non indicati nella Cnai, chiedendo alla Sogin di rivalutare il loro territorio.
La Carta nazionale delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie radioattive (Cnai) è stata preparata dalla Sogin, la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari, che dovrà realizzare e gestire l’impianto. I 51 siti sono raggruppati in 5 zone ben precise, su 6 regioni.
– InPIEMONTE (5 siti) la zona adatta è in provincia di Alessandria, nei comuni di Bosco Marengo, Novi Ligure, Alessandria, Oviglio, Quargnento, Castelnuovo Bormida, Sezzadio, Fubine Monferrato.
– Il LAZIO ha il maggior numero di siti idonei (21), tutti nel viterbese, nei comuni di Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Arlena di Castro, Piansano, Tessennano.
– InSARDEGNA, gli 8 siti sono concentrati fra la provincia di Oristano e quella di Sud Sardegna, a Albagiara, Assolo, Usellus, Mandas, Siurgius Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila.
– Fra PUGLIA e BASILICATA sono concentrati quindici siti: fra la provincia di Matera (Montalbano Jonico, Matera, Bernalda, Montescaglioso, Irsina) e i comuni di Altamura, Laterza e Gravina, con una appendice nel Potentino, a Genzano di Lucania.
– In SICILIAsi trova la quinta e ultima zona, nel trapanese, con 2 aree idonee a Calatafimi, Segesta e Trapani.
– I CRITERI ADOTTATI. Nel 2021 Sogin aveva pubblicato una prima Carta di 67 aree potenzialmente idonee, la Cnai, basata su 28 criteri di sicurezza fissati dall’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare. Fra questi criteri si sono la lontananza da zone vulcaniche, sismiche, di faglia e a rischio dissesto, e da insediamenti civili, industriali e militari. Sono escluse le aree naturali protette, quelle oltre i 700 metri sul livello del mare, a meno di 5 km dalla costa, con presenza di miniere e pozzi di petrolio o gas, di interesse agricolo, archeologico e storico. E’ richiesta infine la disponibilità di infrastrutture di trasporto. Su questa prima lista di 67 siti, è stata aperta una consultazione pubblica con gli enti locali e i cittadini interessati. Al termine di questa, Sogin ha stilato la lista finale dei 51 siti idonei.
Il cantiere in cui è avvenuto l’incidente (Foto da X, ex Twitter)
L’incidente avvenuto in un cantiere nei pressi di Stoccolma, in Svezia: il violento impatto al suolo da 20 metri d’altezza non ha lasciato scampo agli operai che si trovavano al suo interno. Le autorità locali hanno avviato un’indagine
Drammatico incidente sul lavoro a Sundbyberg, comune situato nell’area metropolitana di Stoccolma, in Svezia. Nella mattina di lunedì 11 dicembre, l’ascensore di un cantiere edile è precipitato da un’altezza di 20 metri, schiantandosi al suolo. A bordo c’erano cinque operai e, come confermato dalle autorità locali, sono tutti deceduti nello schianto.
Secondo i media svedesi, non sarebbe la prima volta che la Andersson Company Byggnads, la compagnia responsabile del cantiere, finisce nei guai per questioni simili: in passato era già stata denunciata dalle autorità competenti per mancanze nelle misure di sicurezza e altri incidenti sul lavoro. Come confermato da Gunnar Jonasson, il procuratore capo che si sta occupando delle indagini, va chiarito cosa ha causato il cedimento dell’ascensore: “Si tratta di un incidente molto grave, stiamo indagando. Il sospetto è che ci siano state delle violazioni sull’ambiente di lavoro che hanno causato la morte di diverse persone“.
Le vittime non sono ancora state identificate, ma si tratterebbe di cinque lavoratori del cantiere. La Andersson Company Byggnads è intervenuta attraverso una breve nota: “In qualità di appaltatori principali, abbiamo la responsabilità primaria della sicurezza sul posto di lavoro“. Un guasto tecnico o un errore umano, oppure un difetto nei sistemi di frenata di emergenza dell’ascensore: le ipotesi al momento sono diverse, ma è chiaro che qualcosa non abbia funzionato come avrebbe dovuto. Una teoria confermata da Håkan Olsson, direttore dell’autorità svedese per la sicurezza sul lavoro: “Quando si verifica un incidente come questo, manca una gestione regolare e sistematica dell’ambiente di lavoro“. Si tratta di uno dei peggiori incidenti sul lavoro avvenuti in Svezia negli ultimi anni, una tragedia che ha scatenato l’indignazione del sindacato svedese dei lavoratori edili, lo Swedish Construction Workers Unio: “Le morti e gli incidenti possono e devono essere prevenuti – ha commentato il portavoce Johan Lidholm -. Il 2023 è l’anno più buio da molto tempo“.