articolo: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/08/08/la-forestale-sulle-tracce-degli-incendiari-in-sardegna_9538343f-1074-4868-9062-36a7d7bf19cf.html
Dagli inneschi la pista che potrebbe portare ai responsabili
Indagini del Corpo forestale complesse ma, soprattutto per gli incendi di Muravera, nel sud Sardegna, c’è una pista investigativa che potrebbe presto portare all’individuazione dei responsabili dei roghi che hanno devastato diverse aziende agricole e seminato terrore anche tra i turisti nelle spiagge di Costa Rei.
Indagini che vanno avanti anche per gli altri roghi, dal Sulcis alla Baronia passando per Quartu Sant’Elena.
Gli ispettori stanno passando al setaccio tutte le informazioni raccolte dai testimoni e le immagini acquisite dalle telecamere di sorveglianza di case e attività commerciali.
Si parte da quello che è stato trovato nei sopralluoghi della Forestale dopo la bonifica. Dalla tipologia degli inneschi e dalla loro sistemazione si cerca di ricostruire le modalità di azione degli incendiati mettendole a confronto con precedenti episodi. Bocche cucite nel Corpo forestale: c’è di mezzo il segreto istruttorio. Ma le indagini, come dimostra la stretta collaborazione tra il Nucleo investigativo di Cagliari e Nuoro e l’utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici per l’analisi delle tracce lasciate dagli incendiari, proseguono senza risparmio di personale, mezzi ed energie.
Incendi Sardegna, dolo pure a Molentargius,stagno dei fenicotteri
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Indagini Forestale, fuoco appiccato nell’ora degli incendiari
È doloso anche l’incendio divampato domenica pomeriggio al parco di Molentargius, l’area umida protetta regno dei fenicotteri rosa nel comune di Quartu Sant’Elena.
Dietro quelle fiamme, che spinte dal vento di maestrale a 100 chilometri l’ora hanno raggiunto e devastato l’ex camping Tamarix, c’è la mano dell’uomo.
Su questo stanno lavorando gli investigatori del Corpo Forestale dopo i primi accertamenti. Il fuoco è partito intorno alle 14, un orario in cui, secondo l’esperienza degli investigatori, agiscono gli incendiari.
Finora non è stato trovato alcun innesco: l’ipotesi è che ignoti abbiano innescato le fiamme manualmente in un punto strategico, da dove avrebbe potuto propagarsi rapidamente. Così è stato.
Le indagini si confermano complesse: mancano testimoni e le telecamere non hanno aiutato. Inoltre l’area interessata dal fronte del fuoco è ampia e bisogna individuare il punto preciso in cui il rogo è partito.
Forestale impegnata anche a far luce sull’incendio che si è sviluppato a Muravera, con centinaia di bagnanti e turisti in fuga dalle spiagge e da un resort di Costa Rei. Un primo rogo si è sviluppato di notte, gli altri la mattina di domenica intorno alle 10. Questo elemento legato all’orario lascia aperta l’ipotesi di un’origine accidentale delle fiamme, ma è presto per la conferma.
Incendi Sardegna, accertato il dolo anche per mega rogo a Posada
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La Forestale trova degli inneschi, indagini serrate
C’è la mano dell’uomo anche dietro il gigantesco incendio tra Posada e Siniscola, sulla costa centro orientale della Sardegna, che domenica scorsa ha incenerito 700 ettari di territorio, travolgendo abitazioni, aziende agricole, capannoni e resort, costringendo all’evacuazione 600 persone, tra residenti e turisti.
Ci sono stati anche tre feriti con con ustioni e intossicazione da fumo.
Gli uomini del Nucleo investigativo provinciale del Corpo forestale (Nipas) supportati dal Nucleo regionale (Niar), hanno trovato degli inneschi che testiomoniamo la volontarietà del gesto. Analoghi inneschi erano già stati individuati ieri a Gairo, nel nuorese, e nel sud Sardegna, dove le fiamme hanno colpito il litorale di Costa Rei con bagnanti in fuga dalle spiagge e 300 persone costrette ad abbandonare un resort, alcune scappate in gommone per raggiungere luoghi sicuri.
“L‘incendio di Posada è sicuramente doloso e le indagini procedono in questo solco senza comunque tralasciare eventuali altre piste”, assicurano i vertici del Corpo forestale provinciale. In queste ore lungo la costa centro orientale è caccia agli incendiari: gli agenti stanno sentendo testimoni, visionando le immagini delle telecamere presenti in zona, battento palmo a palmo il territorio alla ricerca di ulteriori prove del dolo. Il bilancio dei danni è pesantissimo, aggravato dal danneggiamento del potabilizzatore che ha lasciato senz’acqua per oltre 24 ore tra le 12mila e le 14mila persone, residenti e turisti della zona balneare di San Giovanni.
Danni pesanti anche per una rimessa di imbarcazioni nella zona artigianale del paese: cinque barche all’esterno del capannone sono andate distrutte per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro. La zona più copita è stata la borgata di Monte Longu: case divorate dal rogo, giardini inceneriti e a fuoco sono andati mezzi parcheggiati, attività agricole e commerciali. Il sindaco di Posada Salvatore Ruiu non ha mai avuto dubbi sull’origine dolosa del rogo e ha annunciato un esposto alla Procura di Nuoro. Il primo cittadino ha già dichiarato lo stato di calamità naturale.