Orsato gli errori continuano …..


Nel corso del derby di Roma fra Roma – Lazio il direttore di gara Orsato ha ripetuto i gravi errori che si erano già registrati qualche settimana fa nel corso del derby di Milano fra Inter – Milan diretto sempre da Orsato.

Analizziamo un po i fatti:

Roma – Lazio :  Già nel corso del primo tempo  Orsato ha sbagliato molto sopratutto ai danni dei giocatori della Lazio , e rendendosi conto dei propri sbagli,  si è  condizionato per il resto della gara. Non è stato aiutato dai suoi collaboratori però era Lui il direttore di gara.

La direzione di gara  di Orsato e stata incerta e imprecisa culminata con due errori gravissimi. 

Manca un evidente calcio di rigore alla Lazio , calcione in piena area  di Fazio a Lukako c’era il rigore e cartellino rosso. Doppio errore

Concesso un rigore “fasullo” alla Roma

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Concesso un rigore “fasullo” alla Roma  per l’intervento in area di Wallace  su  Strootman   mentre è evidente che il giocatore cade in area ma  non e stato toccato, chiara simulazione. Qui erano i suoi collaboratori che dovevano aiutarlo. Grave errore

Per il giocatore Stootman   – articolo 35 del Codice di Giustizia Sportiva – è prova TV quando ” c’è un evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del giocatore che ha simulato“.

Il giudice sportivo: squalifica di due giornate il giocatore Strootman salterà  Milan – Roma e Roma – Juventus.

Ma per Orsato e collaboratori non c’è nessun provvedimento disciplinare?????

Due settimane fa ha diretto Inter – Milan: una direzione di  gara imprecisa e arrogante nei confronti dei calciatori culminata nel finale con l’eccessivo e non giustificato recupero che ha permesso al Milan di pareggiare a tempo largamente scaduto. 

 

Cagliari – Pescara, cori razzisti a Muntari


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Nel corso di Cagliari – Pescara si verifica lo spiacevole episodio dei “BUU razzisti verso il giocatore del Pescara il ghanese Sully Muntari” da parte di qualche tifoso del Cagliari, pochi e facilmente individuabili e invece…. . Un esempio per l’alto commissario Onu, da squalifica per i regolamenti del calcio: il paradosso di Sulley Muntari,

Ma veniamo ai fatti: Per tutta la partita ha subito, ma nel finale non c’è la fatta, va dal quarto uomo, dall’arbitro il Sig. Minelli, niente, il giocatore continua nella protesta sia verso l’arbitro che verso chi lo insulta e qui il direttore di gara  “ha la brillante idea di ammonire il giocatore” . Muntari non c’è la fa più perde la pazienza e abbandona il campo di gioco e va negli spogliatoi, il giocatore viene espulso dal direttore di gara.

Nel dopo partita il commento di Muntari: “Facevano i cori contro di me da subito, nel primo tempo ho visto che nel gruppetto c’erano dei bambini e allora mi sono rivolto ai genitori e ho dato loro la mia maglia, per dare l’esempio. Poi in curva la cosa è continuata con un altro gruppo di tifosi: io stavo ragionando con loro, ma l’arbitro mi ha detto che dovevo lasciare perdere. I tifosi hanno sbagliato ma l’arbitro doveva fare qualcosa di diverso, non accusare me. Io non sono una vittima. Ma se si fermano le partite sono convinto che queste cose non succederanno più”.

02 maggio 2017  Cagliari, nessuna sanzione per i cori razzisti a Muntari. Per il giudice era “solo una decina di sostenitori” ad aver insultato il giocatore ghanese del Pescara, fermato per un turno perché espulso dall’arbitro per doppia ammonizione, la prima per proteste, la seconda per aver lasciato il campo senza autorizzazione di conseguenza doppio giallo e espulsione .

LA MOTIVAZIONE —  “Considerato che i pur deprecabili cori di discriminazione razziale sono stati percepiti nell’ impianto in virtù anche della protesta silenziosa in atto dei tifosi (come segnalato dagli stessi rappresentanti della Procura federale) ma, essendo stati intonati da un numero approssimativo di soli dieci sostenitori e dunque meno dell’1% del numero degli occupanti del settore (circa duemila), non integrano dunque il presupposto della dimensione minima che insieme a quello della percezione reale è alla base della punibilità dei comportamenti in questione, peraltro non percepiti dagli Ufficiali di gara (come refertato dall’ Arbitro), a norma dell’art. 11, comma 3”.

Dal sito ufficiale del Pescara: https://www.pescaracalcio.com/vicini-al-nostro-sulley-muntari/  

La Nota ufficiale:  La Delfino Pescara 1936 dopo aver riflettuto e analizzato a freddo i vari comunicati usciti a livello nazionale e oltre riguardanti i gravi fatti accaduti domenica scorsa a Cagliari, che vedono protagonista il nostro tesserato Sulley Muntari, prende una ferma posizione affianco al proprio calciatore per poter dare un forte segnale contro ogni tipo di discriminazione razziale che essa sia fatta da uno o da cento persone.

Detto questo la nostra società, conoscendo la correttezza del popolo cagliaritano, e nel scusarsi per il comportamento fuori regolamento del calciatore in questione, confida nel buon senso già dimostrato domenica da tutti gli organi presenti – procura e direttori di gara – e si augura che tali episodi in futuro siano affrontati e risolti in maniera categorica..

Un precedente illustre. Busto Arsizio 03/01/2013  – Test poco «amichevole» per il Milan. Allo stadio Carlo Speroni di Busto Arsizio va in scena la violenza razzista con cori e insulti. E la partita con la Pro Patria da festa diventa incubo per colpa di un gruppo di ultrà che dal primo minuto intona con accanimento cori razzisti contro gli “avversari” di colore.  

La partita è diretta dall’arbitro Benassi, al 27’esplode la rabbia del giocatore del Milan Boateng, dopo l’ennesimo “BUUU” e insulti alla sua vita privata da parte di alcuni gruppi di Ultras,  scaglia il pallone verso gli Ultras colpevoli, si toglie la maglia e va negli spogliatoi. Dalla panchina si alza il capitano del Milan Massimo Ambrosini e ritira la squadra dal campo. Inizialmente la partita è sospesa, e alcuni tentativi da parte dei giocatori della Pro Patria  di calmare gli Ultras colpevoli sono inutili e la partita viene annullata. 

Iniziano subito le “belle parole” La lega Pro annuncia un possibile ricorso ad azioni legali verso i responsabili. Il presidente dell’associazione calciatori Damiano Tommasi   auspica che il gesto dei rossoneri serva a dare una scossa per chiudere la pagina del razzismo negli stadi, interventi di condanna da parte di politici, ma alla fine di tante belle parole cosa è stato fatto??????.