Numeri, dati e segreti della musica in vinile


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Numeri, dati e segreti della musica in vinile.

Lenco L75S 1978 cavallo di battaglia delle prime radio libere.

La classifica dei vinili si aggiunge ufficialmente alla Top Of The Music by FIMI / GfK Italia da gennaio 2016.  In questo modo il primo comunicato stampa FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) del 2016 pone l’accento sull’inarrestabile ritorno del vinile.

Come è fatto: I dischi in vinile

Eppure gli LP esistono, ci sono e fanno numeri non trascurabili in ogni parte del mondo: le grosse catene come Media World, Trony o La Feltrinelli hanno tutte un’area dedicata agli LP e i pochissimi negozi di dischi sopravvissuti alla musica liquida hanno deciso di dedicare ai cari e vecchi dischi un bel po’ di spazio, nella speranza di tornare ai fasti del passato.

 A novembre 2015 il vinile ha fatto registrare solo in Italia un notevole +74% rispetto allo scorso anno e non ci stupiremo se raggiungesse in qualche anno il 10% del mercato.  In altre parti del mondo la situazione è analoga o migliore: negli USA, mercato che genera numeri ben superiori ai nostri, il vinile è al 9% delle vendite totali di supporti fisici.

Dando un’occhiata alle classifiche del 2015 (qui sotto) è chiaro che l’acquirente tipo di vinili non è propriamente un quindicenne: se al secondo posto generale troviamo Lorenzo 2015 cc, è peraltro vero che la classifica è dominata da artisti del calibro dei Pink Floyd e dei Led Zeppelin.

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Poi c’è chi dice (giustamente) che il vinile è più bello, con le sue maxi-copertine e i suoi booklet, chi colleziona da decenni e non ha nessuna intenzione di smettere, chi vive la sessione d’ascolto come una sorta di rituale (“Quando voglio godermi davvero la musica, vado verso la mia collezione di vinili. Ascoltare un vinile richiede la giusta predisposizione e attenzione, non puoi semplicemente premere “play” e fare altro…”) e un piccolo esercito di appassionati che sostiene che il vinile offra una sessione d’ascolto più piacevole, coinvolgente, dinamica, calda. In una parola, che suoni meglio.

Anche i produttori di hardware (giradischi, puntine & co) sembrano soddisfatti dell’andamento del mercato. Per avere un’opinione e qualche dato interessante abbiamo sentito Giancarlo Valletta di Audiogamma, distributore di importanti marchi audio come Denon, B&W e Rotel, oltre a Ortofon, Musical Fidelity, Pro-ject e altri attivi proprio nel mercato della musica in vinile.

Terremoto Belice, 48 anni dopo …………


Terremoto Belice, 48 anni dopo – La ricostruzione è ancora aperta – «E lo Stato ci ha dimenticati»

Il sisma nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 seminò morte e distruzione, causando circa 370 vittime e un migliaio di feriti. Quasi mezzo secolo dopo, lo Stato ha cancellato ogni fondo per l’area. E la Sicilia ha creato una commissione d’inchiesta sulla ricostruzione: fino a oggi mai convocata.

Immagini Rai del terremoto in Sicilia del 14-15 gennaio 1968 

Ma possibile che dopo quasi mezzo secolo e dopo una spesa di 13mila miliardi di lire (7 miliardi di euro) a Gibellina, Santa Ninfa, Partanna e negli altri paesi che tutti impararono a conoscere in quella triste occasione, la vita non sia ancora ripresa normalmente? E che cosa resta ancora da edificare in quei luoghi? L’unico dato che può rallegrare è che nessuna famiglia vive più in baraccopoli o in abitazioni provvisorie. Ma mica da tanto tempo: gli ultimi abitanti se ne sono andati nel 2004. «Il vero guaio — racconta ancora il sindaco di Partanna — è che si sono spesi soldi per opere inutili e faraoniche e non per ciò che serviva veramente. Il risultato è che oggi, ad esempio, non abbiamo ancora terminato le opere di urbanizzazione primaria dei nostri paesi: ci sono strade enormi ma dissestate, quartieri privi di fognature e illuminazione pubblica, migliaia di famiglie che hanno ricostruito la casa a spese loro, indebitandosi con le banche e sono ancora in attesa dell’indennizzo da parte dello Stato. Con una conseguenza in questi casi paradossale: i cittadini si stano rivolgendo ai tribunali per vedersi pagato quanto loro spetta e i giudici condannano i comuni a risarcire di tasca loro i cittadini»

Nel 1968 la Valle del Belice venne scossa da un tremendo teremoto.