E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
>>> Milan, niente stadio a San Donato?…– 10/04/2025<<<
| Milan, niente stadio a San Donato? Il club valuta un centro per giovanili e femminile |
| Anche senza la costruzione di un nuovo impianto per la prima squadra, il club rossonero ha confermato l’interesse nella valorizzazione dell’area. |
Il Comitato per l’Accordo di Programma ha deciso di sospendere l’iter per la realizzazione di un nuovo stadio del Milan a San Donato Milanese. Lo ha annunciato il Comune a sud di Milano in una nota, sottolineando che la decisione – condivisa anche da SportLifeCity, società controllata al 90% dal Milan – è stata presa per valutare l’evolversi del piano per un nuovo San Siro.
Nell’ambito di questa decisione, il sindaco Francesco Squeri ha spiegato che «per noi rimane fondamentale mantenere attiva la progettazione in corso sulla stazione ferroviaria di San Donato e prevedere per l’area San Francesco uno sviluppo di qualità dalla forte connotazione sportiva».
«In questo senso abbiamo avuto conferma da parte del Milan che, qualora dovesse andare avanti l’ipotesi dello stadio a Milano, resterebbe comunque vivo un loro interesse su San Donato. In particolare, sarebbero intenzionati alla realizzazione di un polo sportivo destinato al settore giovanile e a quello femminile», ha aggiunto il primo cittadino sandonatese.
«Un eventuale sviluppo di questo tipo ci vedrebbe favorevoli in quanto valorizzerebbe un’area attualmente fonte di criticità dal punto di vista della sicurezza. Con piacere abbiamo registrato da parte di RFI, FS e Sistemi Urbani l’interesse a partecipare all’Accordo di Programma anche in caso di rimodulazione del progetto», ha concluso Squeri.
>>> Milan su San Siro, sospeso l’iter……- 10/04/2025<<<
| Milan su San Siro, sospeso l’iter per il nuovo stadio a San Donato |

Il sindaco di San Donato Milanese Francesco Squeri e l’Assessore Massimiliano Mistretta, oggi pomeriggio, hanno incontrato i rappresentanti di Regione Lombardia, di Città Metropolitana di Milano, di F.S. Sistemi Urbani, di Rete Ferroviaria Italiana spa e di Sport Life City nell’ambito dell’Accordo di programma finalizzato alla realizzazione di un nuovo stadio rossonero nell’area San Francesco.
L’incontro del Comitato è stato convocato dal primo cittadino sandonatese per decidere come procedere alla luce della manifestazione d’interesse presentata negli scorsi giorni dal Milan sull’area di San Siro. Durante la seduta – si legge in una nota – si è valutato di sospendere la procedura in corso anche nell’ottica di valutare eventuali sviluppi alternativi del progetto ipotizzati, già anticipati dall’operatore all’Amministrazione e confermati anche in questa sede.
Il club rossonero e l’Inter sono infatti al lavoro per arrivare all’acquisto dello stadio Giuseppe Meazza e delle sue aree circostanti, per un’operazione valutata 197 milioni di euro dall’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è formalizzare l’accordo con il Comune di Milano entro l’estate, così da anticipare il vincolo che scatterebbe sul secondo anello a partire dal mese di novembre del 2025.
La mossa è fondamentale per procedere con il progetto che porterebbe alla realizzazione di un nuovo impianto accanto al Meazza e alla rifunzionalizzazione dello stesso, con il mantenimento di una parte della storica struttura cittadina.
>>> Milan, e ora che si fa con San Donato? – 04/03/2025<<<
| Milan, e ora che si fa con San Donato? Scenario previsto, spunta una nuova ipotesi |

E’ notizia di oggi, dopo le precise dichiarazioni rilasciate dal sindaco Giuseppe Sala, che Inter e Milan sono pronte a presentare la proposta per l’acquisto dell’impianto di San Siro. Un’offerta contenuta all’interno del Docfab, documentazione ufficiale che sarà consegnata al Comune di Milano e che sarà poi analizzata ed esaminata dal primo cittadino e riferita al Consiglio Comunale. Un’accelerazione da parte dei due club, dovuta all’incombenza denominata vincolo dei 70 anni del Secondo Anello dello stadio Meazza che scatterà proprio quest’anno, essendo stato costruito nel 1955. Ma sulla sponda rossonera del Naviglio, il progetto San Siro non è l’unico che il Milan ha preso in considerazione. Infatti, la società meneghina ha investito risorse anche sul discorso San Donato (immagine di Calcio&Finanza del progetto in foto all’articolo), prima di virare – forse definitivamente – sulla costruzione di un nuovo impianto affianco all’attuale San Siro.
MILAN E INTER, GIORNATA DECISIVA PER SAN SIRO: CIFRE E TEMPISTICHE
SAN DONATO: E ORA? – Sorge, dunque, un dubbio fondamentale su ciò che sarà il futuro del progetto stadio a San Donato Milanese: la presentazione del piano per il nuovo San Siro fa tramontare l’idea di un impianto rossonero nel Comune a Sud di Milano? La società di Via Aldo Rossi, infatti, ha già investito 55 milioni di euro per lavorare alla costruzione della propria casa nella provincia milanese, ma è chiaro che tale progetto rischia di essere rivisto in parte se tutti i tasselli del puzzle di San Siro si incastreranno in favore di Inter e Milan.
POSSIBILE UN ALTRO UTILIZZO – Come riportato anche da Il Corriere della Sera, le aree acquistate dal Milan tramite SportLifeCity (società controllata al 90% dal club rossonero dal luglio 2023 e proprietaria dell’area su cui eventualmente costruire un nuovo impianto) potrebbero essere destinate a un nuovo utilizzo, trovando una soluzione che sia di comune accordo con l’amministrazione comunale di San Donato. Secondo le ultime indiscrezioni, il Milan potrebbe decidere di spostare in provincia il settore giovanile che sono attualmente presenti al Centro Sportivo Vismara, denominata Puma House of Football per ragioni di sponsor.
ERA TUTTO PREVISTO – Nei documenti consultati da Calcio&Finanza, infatti, il Milan, nell’ambito dell’acquisto SportLifeCity, faceva sapere che: “Anche laddove AC Milan non intendesse sfruttare l’area per la costruzione del nuovo stadio, potrebbe comunque utilizzarla per lo sviluppo di altri interessanti progetti in area entertainment e sport”. Inoltre resta “la possibilità di trasferire le quote di SLC nonché gli obblighi assunti con gli accordi sottoscritti con C&P, CFS e SLC ad altre società direttamente o indirettamente controllanti o controllate da AC Milan”. Una possibilità contenuta anche nel documento di scoping della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che potrà permettere la realizzazione di un intervento di trasformazione urbanistica di carattere sportivo dell’Area San Francesco.
>>> Per il Milan sono scaduti dei termini – 07/11/2024<<<
| Nuovo stadio a San Donato. Per il Milan sono scaduti dei termini |
| articolo: https://notiziemilan.it/nuovo-stadio-a-san-donato-per-il-milan-sono-scaduti-dei-termini/notizie/ |
| Mentre prosegue l’iter per le valutazioni tecniche, politiche ed ambientali ieri sono scaduti dei termini per presentare una documentazione fondamentale per la continuazione del progetto. |

L’ambizioso progetto del nuovo stadio del Milan a San Donato si apre ad una nuova fase cruciale: dopo mesi di preparazione e di dialoghi tra le istituzioni e il club arriva il passo avanti compiuto grazie alla scadenza per la presentazione della documentazione inerente valutazioni fondamentali sul territorio.
Questa fase sottolinea l’importanza del rispetto di iter e regolamenti nella realizzazione di infrastrutture di grande impatto. Ma cosa comporta esattamente questo sviluppo per il progetto del nuovo impianto e per la comunità di San Donato?
La comunitá di San Donato – Il coinvolgimento della comunità locale ed il dialogo con le istituzioni rappresentano pilastri fondamentali di questo processo. Il sindaco di San Donato, Francesco Squeri, ha evidenziato l’importanza della partecipazione pubblica e dell’approvazione della documentazione iniziale da parte del Comitato per l’Accordo, nella riunione del 14 ottobre. L’avvio ufficiale della procedura pubblica di VAS testimonia una trasparenza e un impegno verso il coinvolgimento attivo dei cittadini e delle parti interessate, garantendo che le decisioni prese siano consapevoli e rispettose dell’ambiente.

Un percorso verso la sostenibilità – Il processo di valutazione ambientale per il nuovo stadio del Milan a San Donato, intrapreso e presentato con tanto di documentazione entro la scadenza prefissata di ieri, evidenzia una crescente consapevolezza verso le tematiche ecologiche nella costruzione di grandi progetti infrastrutturali. A partire da metà ottobre, il Comune di San Donato ha avviato ufficialmente il percorso di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), pubblicando il documento di “scoping” sul portale regionale SIVAS. Questo documento di scoping rappresenta un punto di partenza fondamentale per l’analisi delle possibili implicazioni ambientali connesse alla realizzazione dello stadio, delineando gli ambiti da esplorare e le metodologie da adottare durante la valutazione.
I prossimi passi – Ora che il periodo per la presentazione delle osservazioni è concluso, il progetto entra in una fase delicata di analisi e valutazione. Le osservazioni raccolte saranno esaminate attentamente per assicurare che tutte le preoccupazioni ambientali siano affrontate e gestite al meglio. Il rispetto dei tempi stabiliti dalla normativa e la collaborazione tra il Milan, le autorità locali e la comunità saranno essenziali per portare avanti il progetto nel rispetto dell’ambiente e delle esigenze di tutti i soggetti coinvolti.
>>> Milan, incontro tra Squeri e Scaroni – 07/11/2024<<<
San Donato (Milano), 07 novembre 2024
| Milan, incontro tra Squeri e Scaroni per lo stadio a San Donato: “Progetto concreto, si andrà avanti” |

Nel corso della mattinata odierna, come comunicato dal sito ufficiale del Comune di San Donato, si è tenuto un incontro tra il primo cittadino Francesco Squeri e il presidente del Milan Paolo Scaroni. Il presidente rossonero ha accettato piacevolmente l’invito del sindaco di San Donato così da potersi confrontare in merito alle intenzioni della società meneghina sul progetto stadio all’interno dell’area San Francesco. Tale appuntamento è stato l’occasione per chiarire e puntualizzare la situazione riguardante l’iter dell’Accordo di Programma che, intanto, continua a procedere secondo le tempistiche preventivate e per il quale è in corso la procedura relativa alla VAS, Valutazione Ambientale Strategica.
IL MOTIVO DELL’INCONTRO – L’incontro è stato richiesto da Squeri dopo le perplessità nutrite dal primo cittadino di San Donato in merito alla costruzione del nuovo impianto del Milan non in tale zona, ma a San Siro. Infatti, la situazione nasce in seguito al dialogo tra i vertici di Milan e Inter e il sindaco di Milano Beppe Sala, incontro nel quale ha ripreso formalmente vita l’ipotesi di costruire un impianto all’avanguardia a Milano. In tale evenienza, Scaroni ha ribadito al sindaco Sala il proprio interesse a procedere alla prossima fase (dopo il superamento del vincolo sul secondo anello), delineando un quadro tecnico-economico a supporto del progetto per un nuovo San Siro che prevede l’acquisto dell’area che comprende lo stadio Giuseppe Meazza. Il Milan, in tal caso, si troverà di fronte a una prima deadline: l’acquisto sarà legato alla condizione risolutiva dell’approvazione del progetto definitivo entro un anno, anche se il club rossonero vorrebbe prendere una decisione definitiva su quale progetto portare avanti, tra San Donato e San Siro, entro la prossima estate del 2025.
INCONTRO SQUERI-SCARONI, L’ANTICIPAZIONE DI CALCIOMERCATO.COM
FASTIDIO – Un clamore mediatico che ha infastidito la giunta comunale di San Donato che, tramite il primo cittadino Squeri, ha richiesto un incontro chiarificatore al Milan al fine di giungere a un chiarimento in merito al progetto dello stadio a San Donato. Dopo un primo contatto telefonico avuto nel corso delle scorse settimane, ecco che l’incontro è stato fissato per la mattinata odierna. Un appuntamento proficuo per le parti, dove il Presidente Scaroni ha confermato la propria soddisfazione, ribadendo all’Amministrazione l’impegno a continuare l’iter procedurale relativo a un progetto prioritario per il Club.
SQUERI – “Ringrazio il Presidente Scaroni – ha dichiarato il Sindaco Squeri, come annunciato dal comunicato ufficiale apparso oggi sul sito del Comune di San Donato – per avere accolto l’invito a confrontarci di persona sulle intenzioni del Milan. Esco da questo incontro avendo avuto ulteriore conferma della serietà e della concretezza del progetto che la società sta portando avanti per l’area San Francesco. Da una parte siamo consapevoli che resta ancora aperta un’ipotesi su Milano, ma del resto, come ho ribadito a Scaroni il via libera da parte della nostra Amministrazione resta vincolato al buon esito dell’Accordo di programma, che deve garantire una serie di risposte e tutele per i nostri cittadini e per il nostro territorio affinché lo stadio a San Donato possa rappresentare davvero un’opportunità”.
SCARONI – “L’incontro di questa mattina è stato positivo e ha testimoniato ancora una volta – spiega Scaroni – la serietà del progetto e dell’approccio avuto da tutti gli interlocutori coinvolti. L’amministrazione e le istituzioni hanno da subito tracciato un percorso ben definito, con chiarezza e trasparenza, permettendoci di seguire fino a ora un iter procedurale celere e concreto”.
PIANO A – La conversazione ha descritto chiaramente le intenzioni del club rossonero, che ha ribadito la propria intenzione di andare avanti con il progetto dello stadio di San Donato, anche per le tempistiche migliori rispetto a San Siro (oltre alla possibilità di avere un impianto esclusivo con una spesa molto simile a quella del progetto milanese). Milan, dunque, che definirà la strategia definitiva nei prossimi giorni, a seguito della valutazione dell’Agenzia delle Entrate, che arriverà entro il 9/10 novembre, su San Siro. Meazza o San Donato, sono giorni fondamentali per definire il reale piano A del Milan per il nuovo impianto, la nuova casa che ospiterà il futuro del club di Via Aldo Rossi.
>>> Milan, il nuovo impianto di San Siro fa… – 28/10/2024<<<
Lunedì, 28 ottobre 2024
| Milan, il nuovo impianto di San Siro fa arrabbiare San Donato: contatto tra Scaroni e il sindaco Squeri, ecco cosa è emerso |

Cinque anni dopo, ci risiamo. Il progetto di costruzione di un impianto all’avanguardia a Milano ha formalmente ripreso vita. La giunta comunale ha espresso tutto il proprio entusiasmo per questo nuovo progetto di costruzione del nuovo stadio ma il tragitto è ancora lungo e pieno di ostacoli. Un primo passo, significativo, è stato fatto con il superamento dello scoglio del vincolo, condividendo un’idea progettuale che prevede la conservazione parziale del secondo anello di San Siro. Milan e Inter ora attenderanno la valutazione dell’Agenzia delle Entrate, che arriverà entro il 9/10 novembre, prima di formalizzare i rispettivi interessi ad aggiornare il vecchio progetto.
LE DUE DEADLINE – Scaroni ha ribadito al sindaco Sala il proprio interesse a procedere alla seconda fase pur con la consapevolezza che i progettisti dovranno valutare diversi aspetti che potrebbero portare a delle criticità: dalla viabilità al verde, passando per l’impatto acustico. Solo una volta superati sarà possibile consegnare il progetto aggiornato, con un quadro tecnico-economico a supporto che prevede appunto l’acquisto dell’area che comprende lo stadio Giuseppe Meazza. E qui il Milan si troverà di fronte a una prima deadline: l’acquisto sarà legato alla condizione risolutiva dell’approvazione del progetto definitivo entro un anno. In realtà il club rossonero vorrebbe prendere una decisione definitiva su quale progetto portare avanti, tra San Donato e San Siro, entro la prossima estate del 2025.
SQUERI INFASTIDITO – Il grande clamore mediatico che fatto seguito all’incontro in comune tra Sala e i vertici di Milan e Inter (oltre alle dichiarazioni rese agli organi di informazione di Scaroni) hanno suscitato un forte fastidio alla giunta comunale di San Donato presieduta dal Sindaco Squeri manifestato attraverso un comunicato stampa chiaro e deciso: “A fronte delle recenti notizie stampa e dichiarazioni del Presidente del Milan che prospettano di considerare la costruzione del nuovo stadio a San Siro come ipotesi concreta, il Sindaco Squeri ha chiesto un incontro urgente con i vertici del Milan e la proprietà della società al fine di giungere a un chiarimento in merito al progetto dello stadio a San Donato considerando anche che l’iter amministrativo ormai avviato richiede serietà e trasparenza nei confronti delle Istituzioni coinvolte e di tutti i cittadini. Coerentemente con gli impegni assunti di tenere aggiornati i cittadini su tutte le fasi del percorso del progetto stadio, a seguito dell’incontro, il Sindaco aggiornerà sull’esito della riunione e sui contenuti emersi”.
CONTATTO – Secondo quanto constatato dalla nostra redazione da fonti vicine alle parti coinvolte, un contatto telefonico tra il presidente del Milan Scaroni e il Sindaco Squeri è andato in scena al termine della scorsa settimana. Una conversazione che ha fissato due punti principali: il club rossonero ha ribadito la propria intenzione di andare avanti con il progetto dello stadio di San Donato perché avrebbe tempistiche sicuramente migliori rispetto a San Siro oltre alla possibilità di avere un impianto esclusivo con una spesa molto simile a quella del progetto milanese. Il secondo punto è quello relativo a un incontro di persona tra Scaroni (o un dirigente RedBird) e il sindaco Squeri per chiarire la situazione che si è creata negli ultimi giorni. Una data, si apprende, non è stata ancora fissata ma dovrebbe arrivare in concomitanza con la valutazione dell’Agenzia dell’Entrate sul nuovo San Siro, quindi entro la prima decade di novembre. San Donato vuole vederci chiaro perché, con ogni probabilità, si sente tirato dentro una strategia precisa con il rischio di rimanere con il cerino in mano. Il Milan per il nuovo impianto in località San Francesco a San Donato Milanese ha già investito soldi, parecchi soldi, ma arrivati a questo punto bisogna prendere una decisione definitiva, scegliere un vero piano A. E le diverse riunioni interne alla proprietà degli ultimi giorni vanno proprio in questa direzione.
>>>>>>>>>> La sentenza / San Donato Milanese <<<<<<<<<<
Lunedì, 21 ottobre 2024
| Stadio del Milan a San Donato, respinto il ricorso del Wwf |

| Secondo la giudice Nicotra, parlare di impatto ambientale con un progetto non ancora approvato sarebbe prematuro |
Il Tribunale civile di Milano ha rigettato il ricorso presentato dal Wwf contro la costruzione dello stadio del Milan a San Donato. Gli ambientalisti si erano schierati contro Sportlifecity-Milan e lo stesso comune del milanese chiedendo di verificare se l’area San Francesco, dove sorgerebbe l’impianto, sia effettivamente un bosco il che richiederebbe maggiori tutele in caso di avvio del cantiere. L’istanza era stata presentata a inizio ottobre.
Secondo la giudice Serena Nicotra il progetto è ancora solo su carta e in via di sviluppo per cui le eventuali ipotesi di danneggiamento dello spazio verde sono premature. Inoltre, spiega la giudice, non è stato ancora approvato alcun progetto ed è appena stato avviato il procedimento di valutazione ambientale e strategica per verificare l’impatto ambientale della costruzione dell’arena con 70mila posti a sedere. Dunque, è troppo presto per mettere le mani avanti.
L’associazione ambientalista e animalista non si arrende, sostenendo che proprio quell’area all’interno del comune di San Donato racchiude biodiversità con specie da tutelare come volpi, ricci e uccelli. Gli attivisti si erano mobilitati sin dal mese di giugno, quando era stato resa nota l’intenzione di una bonifica dell’area San Francesco. Dopo la sentenza del Tribunale civile di Milano, Wwf ha fatto sapere, tramite i propri legali, che se la situazione dovesse mutare l’associazione si attiverà nuovamente per vie giudiziarie.
>>>>>>>>>> Nuovo stadio Milan: da Autostrade a FS…..:<<<<<<<<<<
Venerdì, 18 ottobre 2024
| Nuovo stadio Milan: da Autostrade a FS, colloqui per potenziare la viabilità |

| Nel percorso per la costruzione dell’impianto sono stati attivati tavoli tecnici di confronto con alcuni enti per discutere delle problematiche più serie. |
Prosegue il lavoro del Milan per la possibile costruzione di un nuovo stadio a San Donato Milanese. Questa mattina è stato ufficialmente pubblicato il documento di scoping della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) inserita nell’ambito del procedimento di Accordo di Programma finalizzato alla realizzazione di un intervento di trasformazione urbanistica di carattere sportivo dell’Area San Francesco.
All’interno del documento integrale, è interessante sottolineare i tavoli tecnici di confronto attivati con alcuni enti per discutere delle problematiche più serie. Tra i temi più rilevanti c’è ovviamente quello della viabilità, dal momento in cui con un nuovo impianto– almeno una volta ogni due settimane – fino a 70mila persone sarebbero convogliate a San Donato.
Da qui, nei mesi antecedenti all’apertura della procedura di Accordo di Programma, la decisione di attivare una serie di contatti preliminari con alcuni enti. Nel documento in questione sono stati elencati «gli enti contattati e un breve riepilogo dei temi oggetto di discussione».
Viabilità nuovo stadio Milan – Gli enti coinvolti nelle discussioni – Il primo è ASPI-Autostrade per l’Italia, ente con il quale ci sono i seguenti temi in fase di valutazione:
- posizione e geometria delle nuove rampe di svincolo sull’asse della A1 (ingresso e uscita sulla carreggiata sud e solo ingresso sulla carreggiata nord)
- occupazione delle fasce di rispetto per le opere di attraversamento
Il secondo ente è invece ENEL-Distribuzione, con il quale ci sono i seguenti temi in fase di valutazione di valutazione per predisporre una richiesta di allaccio per le varie unità di consumo:
- per lo Stadio previsione di n. 2 alimentazioni, di cui una in riserva calda, ed una consegna MT per i servizi di ristorazione interni
- per gli altri edifici del Masterplan, previsione di n. 1 punto di consegna dell’energia elettrica, indicativamente uno per ogni unità di consumo, in Media Tensione o in Bassa tensione a seconda della potenza di allacciamento. L’ubicazione sarà nei pressi di ciascuna unità, secondo quanto previsto dal distributore
- Alimentazioni per ricarica di auto elettriche con allacciamenti dedicati per usufruire delle tariffe dedicate agevolate.
Il terzo ente contattato è il Gruppo CAP – Servizio Idrico Integrato. Questi i temi in fase di valutazione:
- verifica della capacità delle infrastrutture di acquedotto e fognatura
- definizione dei fabbisogni di acqua potabile e scarico in fognatura del progetto
- valutazione della necessità di un nuovo pozzo pubblico
- valutazione della necessità di potenziamento delle reti esistenti
Tra gli altri enti con cui è stato attivato un tavolo tecnico c’è anche British Telecom. Questi i temi in fase di valutazione:
- verifica della fattibilità della connessione alla rete pubblica di telecomunicazioni nell’ambito del sedime del nuovo stadio
- verifica della fattibilità di accesso alla rete di telecomunicazioni tramite due punti che si attesteranno in due locali dedicati (MeetMe room) diametralmente opposti. Tali locali rappresenteranno il limite di fornitura tra la rete pubblica allestita da BT (a monte) e la rete privata di ACM (a valle).
Infine, fondamentale sul fronte viabilità, un confronto è iniziato anche con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), società partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane. Qui sono state avviate interlocuzioni per «verificare la capacità potenziale della fermata di San Donato. È emerso che, allo stato attuale, la fermata non è in grado di fare fronte pienamente alla domanda del comparto e pertanto è stato avviato un iter progettuale in cui RFI ha proposto un potenziamento della stazione. La nuova configurazione proposta è attualmente in fase di studio, con riconoscimento degli indubbi benefici che questa comporterebbe in termini di split modale, con possibile incremento della capacità trasportistica della fermata anche oltre le necessità del comparto».
«Pertanto, auspicando un esito positivo del tavolo tecnico e successiva fase di istruttoria all’interno dell’Accordo di Programma che porti ad una soluzione che risolva tutte le esigenze di progetto, il beneficio sia per il comune di San Donato, che vedrebbe l’intera area riqualificata e meglio connessa con le destinazioni già presenti, sia per il comparto, che vedrebbe addirittura potenzialmente un ampliamento del bacino che viaggia su ferro e quindi una revisione complessiva del modal split, sarebbe evidente», conclude il documento.
>>>>>>>>>>Dall’arena alle due opzioni per lo stadio…..:<<<<<<<<<<
Venerdì, 18 ottobre 2024
| Dall’arena alle due opzioni per lo stadio: gli scenari per l’impianto del Milan a San Donato |

| La proposta è quella di valutare all’interno del Rapporto Ambientale diversi scenari alternativi, da quello del 2021 a due opzioni per il nuovo stadio. |
E’ stato ufficialmente pubblicato il documento di scoping della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) inserita nell’ambito del procedimento di Accordo di Programma finalizzato alla realizzazione di un intervento di trasformazione urbanistica di carattere sportivo dell’Area San Francesco. Qui sorgerebbe il nuovo stadio del Milan.
Il Piano Integrativo di Intervento risalente al 2021 prevedeva un intervento di recupero dell’intero ambito mediante la realizzazione di un complesso sportivo e di intrattenimento che integrasse attività e manifestazioni sportive con la vita sociale, il lavoro e il tempo libero. In particolare, si prevedeva l’insediamento del seguente mix funzionale:
- un’arena sportiva da 18.000 posti;
- uno sport centre;
- uno sport business center;
- un liceo scientifico sportivo;
- uno sport residence e uffici;
- uno sport medical center.
In tale contesto, in considerazione della vocazione dell’area destinata ad ospitare importanti strutture sportive e visto l’interesse del Milan a realizzare uno stadio di proprietà secondo caratteristiche moderne, SportLifeCity ha presentato in data 27 settembre 2023, una proposta di variante del PII 2021 e del PGT per realizzare in alternativa dell’arena uno stadio di 70.000 posti, ma con individuazione di aree esterne al comparto originario da destinarsi a servizi (parco e parcheggi).
La Proposta di Accordo di Programma, pur confermando sostanzialmente la vocazione sportiva dell’ambito definito dal PII 2021 e quindi dal PGT, introduce quindi alcuni elementi di modifica: oltre allo Stadio di 70.000 posti, è previsto un diverso mix funzionale con individuazione di un comparto adibito a funzione ricettive, commerciali e per l’intrattenimento.
In considerazione della rilevanza dell’intervento e della necessità di adeguare e aggiornare il PGT, il Comune ha espresso valutazione favorevole alla percorribilità della Proposta di Accordo di Programma. Il rapporto pubblicato oggi sui possibili impatti ambientali significativi va quindi nella direzione di definire il quadro di riferimento operativo-concettuale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dell’Accordo di Programma stesso.
Tra le pieghe del documento – consultato da Calcio e Finanza – emerge un aspetto interessante con riferimento alle alternative per la disposizione delle strutture sull’area oggetto di intervento. «Nel caso in esame – si legge nel testo del documento – si propone di valutare all’interno del Rapporto Ambientale i seguenti scenari alternativi»:
- Alternativa 0 – PII vigente
- Alternativa 1 – Proposta di Accordo di Programma
- Alternativa 2 – Distribuzione alternativa funzioni
Alternative stadio Milan San Donato – L’alternativa 0
L’alternativa 0 che si propone di valutare all’interno del Rapporto Ambientale è costituita:
- nel Comune di Milano dalla situazione esistente con lo Stadio di San Siro in via Achille e Casa Milan in zona Fiera;
- nel Comune di San Donato dalla pianificazione attualmente vigente, che è quindi rappresentata dal PII approvato con deliberazione n. 81 del 01/07/2021.

L’alternativa 0 conforma così sull’area una trasformazione urbanistica a vocazione funzionale sportiva, che interessa un’area di circa 300.000 mq, con le seguenti caratteristiche dimensionali e progettuali:
- realizzazione di un’arena per sport ed eventi con una capienza di circa 18.000 persone;
- realizzazione di una serie di funzioni legate all’attività sportiva come campi e attrezzature, medical center, sport business center, liceo sportivo, residence e attività commerciali, per una Superficie Lorda complessiva in sviluppo pari a 108.100 mq;
- dotazione di servizi pubblici dimensionati con il parametro di 100% della Superficie Lorda, tra cui anche il recupero della Cascina San Francesco.
Alternative stadio Milan San Donato – L’Alternativa 1
L’alternativa 1 è rappresentata invece dalla proposta di Accordo di Programma che prevede:
- realizzazione di uno stadio da 70.000 posti nella zona nord del Comparto 1;
- realizzazione di un nuovo quartiere per l’intrattenimento che animerà l’area anche nei giorni non interessati dalle attività sportive all’estremità meridionale del sito, una piazza asservita all’uso pubblico, nodo e connessione del tessuto urbano di San Donato con l’adiacente area agricola interessata dal Parco Agricolo Sud Milano e gli edifici che ospiteranno la sede del Milan, il Museo AC Milan, l’AC Milan Team Store e un Hotel di circa 200 camere. In tali edifici sono previste attività commerciali, di ristorazione e pubblici esercizi. Il sito presenta molteplici punti di accesso dalle principali direttrici infrastrutturali esistenti; inoltre, attraverso la costruzione di due ponti di collegamento pedonale che scavalcano la ferrovia ad Est e l’autostrada ad Ovest, viene creato uno strategico collegamento tra la città di San Donato Milanese e il territorio interno al Parco Agricolo Sud Milano.

Alternative stadio Milan San Donato – L’Alternativa 2
Infine, l’Alternativa 2 che si propone di valutare nel Rapporto Ambientale, mantenendo pressoché inalterate le volumetrie e le destinazioni d’uso, prevede una disposizione alternativa all’interno del comparto 1 che vede lo stadio collocato a sud ed il comparto di intrattenimento collocato nella parte nord del sito.
L’alternativa propone quindi alcuni aspetti progettuali che saranno oggetto di valutazione:
- la cascina è più legata alle funzioni di intrattenimento del sito, potendo potenzialmente essere sfruttata maggiormente;
- la prossimità tra stadio e stazione ferroviaria è, nel caso dell’evento sportivo, più efficiente per l’esperienza del tifoso;
- la prossimità tra energy center e stadio permette una gestione più efficiente delle risorse;
- la presenza dello stadio inibisce qualunque possibilità di riqualificazione della fermata ferroviaria;
- la connessione tra San Donato, il comparto ed il Parco Sud verrebbe interrotta dalla presenza dello Stadio e anche il raggiungimento dell’area di intrattenimento sarebbe più difficoltosa;
- la gestione della tifoseria dello stadio sarebbe notevolmente più complessa mancando gli spazi intorno allo stadio a sud per gestire correttamente le aree delle curve.

Per i comparti 3 e 4 sono in fase di valutazione anche alternative basate su una diversa localizzazione ed estensione delle opere infrastrutturali esterne al perimetro di intervento, incluse aree a parcheggi in sostituzione o in aggiunta rispetto alla proposta principale.
>>>>>>>>>>Il Milan avanza sullo stadio a San Donato:<<<<<<<<<<
Venerdì, 18 ottobre 2024
| Il Milan avanza sullo stadio a San Donato: al via la fase di valutazione ambientale |

| I tecnici dell’Ente hanno pubblicato il documento di scoping della Valutazione Ambientale Strategica relativo alla variante al Piano integrato d’intervento San Francesco. |
Nuova per il percorso amministrativo relativo al progetto dello stadio del Milan a San Donato Milanese. I tecnici dell’Ente hanno pubblicato sul portale regionale SIVAS il documento di scoping della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) relativo alla variante al Piano integrato d’intervento San Francesco.
La pubblicazione del documento – che inquadra il progetto in relazione al contesto ambientale circostante, identificando gli aspetti chiave che saranno oggetto di analisi nelle fasi successive – apre la fase di valutazione ambientale.
Il documento di scoping sarà inviato a oltre una sessantina di soggetti interessati – tra Enti, Istituzioni, Associazioni e Comitati – affinché questi possano rappresentare le proprie osservazioni che verranno esaminate nel successivo Rapporto Ambientale.
>>>>>>>>>>WWF contro lo stadio Milan…<<<<<<<<<<
Venerdì, 04 ottobre 2024
| Anche il WWF contro lo stadio Milan a San Donato: scontro in Tribunale |

| Gli ambientalisti ritengono che quell’area sia un bosco a tutti gli effetti e che quindi goda di tutele speciali. |
Mentre i lavori per recintare l’area San Francesco a San Donato proseguono, compare sulla scena un altro forte oppositore alla costruzione del nuovo stadio del Milan nel comune dell’hinterland milanese.
Come riporta l’edizione odierna de Il Giornale, è stata presentata al Tribunale Civile di Milano un’istanza di WWF Martesana contro Sportlifecity, società controllata dal Milan e proprietaria dell’area, sull’area verde su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio dei rossoneri. «Non potete toccare il bosco dove volete fare lo stadio del Milan» l’obiezione principale che ha mosso il contenzioso.
Ricorso WWF Stadio Milan – L’opposizione degli ambientalisti – La giudice Serena Nicotra si è riservata di decidere dopo la discussione tra le parti, avvenuta nei giorni scorsi, nata dal ricorso degli ambientalisti che chiedono al Tribunale un «accertamento tecnico preventivo» per valutare se, come ritengono, la «zona umida sede di grande biodiversità», ricca tra l’altro di uccelli acquatici, volpi e ricci, possa tecnicamente essere considerata un «bosco» e quindi sottoposto alle tutele del caso.
Durante il lungo confronto in aula i legali di Sportlifecity hanno negato questa qualifica sostenendo che sono presenti solo alcuni «esemplari arborei», quindi non un bosco vero e proprio, e che vada esclusa per l’intera area l’esistenza di un interesse naturalistico. «Ci siamo limitati a fare delle pulizie nell’area e a mettere una recinzione», hanno detto poi in sostanza i rappresentanti di Sportlifecity che, in una lettera al Comune di San Donato a giugno, sostenevano di avere ricevuto dalla Polizia la richiesta di rimuovere i rifiuti e la vegetazione a basso fusto, un’attività che dovrebbe terminare entro fine ottobre.
La tempistica viene ritenuta «sospetta» dal WWF, assistito dall’avvocato Veronica Dini la quale, nel suo intervento, si è chiesta come mai ci voglia tutto questo tempo per una banale pulizia e ha evidenziato che proprio quella lettera sarebbe indicativa della volontà di tagliare gli alberi nonostante la società lo neghi. Il WWF ha fatto presente che potrebbe rinunciare all’accertamento tecnico preventivo se Sportlifecity assicurasse di non toccare il bosco fino a quando non avrà un «titolo edilizio adeguato», cioè la certezza che lo stadio si farà. La giudice è chiamata a esprimersi anche sulla richiesta di Sporlifecity di mandare gli atti al Tar.
>>>>>>>>>> Milan, Scaroni: «San Donato è l’ipotesi …..<<<<<<<<<<
Domenica 15 settembre 2024
| Milan, Scaroni: «San Donato è l’ipotesi che preferiamo in questo momento» |
| «Il vecchio progetto San Siro, un mio vecchio sogno, ma è un percorso che ha difficoltà», ha commentato il presidente dei rossoneri. |
Inter e Milan hanno deciso di non proseguire con la ristrutturazione di San Siro e, per quanto riguarda l’area del Meazza hanno manifestato al sindaco Sala l’intenzione di procedere con un progetto per un impianto condiviso.
Ma se per i nerazzurri un nuovo stadio a Milano è sempre stata la prima opzione, a confermarlo lo stesso sindaco di Rozzano dove il club di Viale della Liberazione ha un’opzione di acquisto per l’area Cabassi che scade a gennaio prossimo, i rossoneri sono qualche passo più avanti a San Donato. Infatti, il Milan ha già acquistato i terreni dell’area San Francesco e sta procedendo con la bonifica e la messa in sicurezza.
Scaroni Stadio Milan priorità San Donato – Le parole del presidente dei rossoneri – Una strada che per il Milan è tutt’altro che secondaria, anzi. E la conferma arriva dal presidente Paolo Scaroni, che più di tutti ha seguito la vicenda stadio per il club di via Aldo Rossi: «È emersa l’ipotesi di ripescare il vecchio progetto San Siro, un mio vecchio sogno, ma è un percorso che ha difficoltà: non è nulla di deciso e scontato. Lo seguiamo ma abbiamo come priorità numero uno San Donato. Abbiamo ben chiaro che San Donato avanza ed è l’ipotesi che in questo momento preferiamo».
«C’è stato l’incontro con il sindaco di Milano l’altro giorno, e con il sindaco di Milano – spiega Scaroni ai microfoni di Milan TV – si parla delle ipotesi per la città. Gli abbiamo spiegato che la ristrutturazione non è possibile, il risultato non sarebbe mai del livello che meritano i club milanesi».
>>>>>>>>>> al via le operazioni di bonifica….<<<<<<<<<<
Milan, al via le operazioni di bonifica per il nuovo stadio a San Donato
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/06/12/milan-bonifica-san-donato/
Mercoledì 12 giugno 2024
Le prime opere riguardano il taglio dell’erba, la rimozione dei rifiuti e la posa della recinzione. Si tratta di fatto di lavori di bonifica e di pulizia delle strade d’acceso al cantiere.

Proseguono le operazioni del Milan per il nuovo stadio a San Donato Milanese. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Cittadino, nella giornata di lunedì è iniziata la bonifica dell’area San Francesco, quella sulla quale dovrebbe sorgere l’impianto di proprietà. Le prime opere riguardano il taglio dell’erba, la rimozione dei rifiuti e la posa della recinzione. Si tratta di fatto di lavori di bonifica e di pulizia delle strade d’acceso al cantiere, per una operazione che dovrebbe durare circa tre settimane.
Come noto, il Milan ha in programma la realizzazione di un nuovo stadio da 70mila spettatori, che vada a sostituire San Siro e che possa rappresentare un boost in termini di ricavi. La struttura avrà due anelli, fino a 10mila posti premium (un aspetto sul quale la società sta già lavorando al Meazza) orientati lungo le tribune presenti sul lato più lungo
Saranno inoltre installati i più grandi maxischermi d’Italia, e saranno presenti tre ristoranti all’interno e i posti a sedere in tribuna saranno più larghi rispetto a quelli degli attuali stadi d’Italia. Per squadra e giocatori spogliatoi sono previsti spogliatoi più grandi, con palestra e vasche per la crioterapia da sfruttare anche nell’immediato post-partita.
Lo stadio – per il quale si prevede un investimento nell’ordine di almeno un miliardo di euro – sarà ben visibile per chi raggiungerà Milano dalle bretelle autostradali e sarà in grado di cambiare illuminazione in base all’evento che ospiterà come le partite del Milan (diventando di colore rosso) o quelle della Nazionale (in azzurro), ma anche per concerti o altri eventi che possano spingere la voce ricavi.
Accanto allo stadio sorgeranno un’area verde importante da 230mila metri quadrati di verde, ma anche un museo da 3.000 metri quadrati, un Milan store, un hotel, e un palazzetto dello sport da circa 3.000 posti. Sul fronte della viabilità, verrà allargata in accordo con FS e Trenord la stazione del passante di San Donato e verrà realizzato un centro di raccolta energetica per rendere lo stadio auto-sostenibile.
L’operazione di bonifica è chiaramente solo un primo passo, mentre a livello burocratico si continua a lavorare per l’adesione all’accordo di programma da parte di tutti gli enti interessati. Questo processo dovrebbe richiedere tempistiche tra i 12 e i 18 mesi.
>>>>>>>>>>Milan, dichiarato inammissibile il referendum <<<<<<<<<<
Giovedì, 23 maggio 2024
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/05/23/milan-referendum-stadio-san-donato-inammissibile/

Milan, dichiarato inammissibile il referendum sullo stadio a San Donato
Sconfitta per il “Comitato No Stadio”, promotore del quesito referendario sulla realizzazione del nuovo impianto del club rossonero.
«Inammissibile». È la conclusione a cui oggi pomeriggio, a chiusura dell’iter previsto dal “Regolamento per la disciplina dei Referendum comunali”, è giunto il Collegio dei Garanti chiamato a esprimersi in merito all’ammissibilità del quesito referendario presentato a inizio febbraio dai rappresentanti del “Comitato No Stadio”.
La decisione del Collegio – nominato dal Consiglio Comunale e composto dal Segretario Generale dell’Ente e da un avvocato amministrativista scelta tra una rosa proposta dall’Ordine degli Avvocati di Milano e da una dirigente di un’Amministrazione pubblica – è giunta al termine di un iter che ha incluso anche un’audizione dei rappresentanti del Comitato che hanno potuto argomentare di persona la loro posizione.
Nella scelta di inammissibilità il Collegio ha indicato, tra le varie motivazioni, che «il quesito referendario è diretto ad incidere su materia di competenza non esclusiva del Comune di San Donato Milanese e, in ogni caso, sarà oggetto di variazione della pianificazione urbanistica comunale, constatazioni che pongono in rilievo il profilo di inammissibilità dell’iniziativa referendaria».
«Con questa decisione – commenta l’Amministrazione – è stato valutato che il quesito referendario non è ammissibile. Ne prendiamo atto sottolineando come il referendum rappresenti uno strumento di partecipazione, che intendiamo comunque garantire attraverso un percorso di informazione, ascolto e confronto che coinvolgerà cittadini, associazioni, aziende e le tante realtà che rappresentano l’intera comunità sandonatese».
«Ho immediatamente provveduto – conclude il Sindaco Francesco Squeri – a trasmettere la comunicazione al Comitato promotore e al Consiglio comunale».
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Nuovo stadio Milan a San Donato: entro giugno l’ok accordo di programma dalla Regione
La redazione di 90min – 29 aprile 2029

In un’intervista concessa a Il Giorno, l’assessore al Territorio della Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, ha svelato nuovi dettagli sul processo di realizzazione del nuovo stadio da parte del Milan a San Donato. Il club rossonero e il comune dell’hinterland milanese stanno infatti attendendo l’approvazione per la costruzione dell’impianto e la risposta potrebbe arrivare a giugno. Intanto si fa sempre più improbabile l’ipotesi di ristrutturare San Siro insieme all’Inter.
Lo stadio del Milan a San Donato: “Il Milan e il Comune di San Donato hanno chiesto alla Regione Lombardia di avviare l’accordo di programma sul nuovo stadio a San Donato Milanese, entro giugno la Giunta regionale approverà l’accordo di programma. Io spero che Milan e Inter, se dovessero lasciare San Siro, trovino un accordo per realizzare un unico nuovo stadio. Non compete né alla Regione né a me dire se sia una prospettiva concreta. Dico solo che se i due club unissero gli sforzi potrebbero averne vantaggi”.
Sulla ristrutturazione di San Siro: “La possibilità di ristrutturare l’attuale stadio c’è, ma mi pare che manchi la volontà di Milan e Inter di farlo. Ripeto: è stato perso troppo tempo, la Giunta Sala si è fatta condizionare dalle divisioni nel centrosinistra sul progetto dei club per un nuovo impianto a San Siro. Quello portato avanti ora dal sindaco sul restyling dello stadio sembra un tentativo più mediatico che concreto”.
Cosa succederà a San Siro? “Situazione complicata, c’è il rischio che San Siro diventi un museo inutilizzato a cielo aperto. Ho sentito della prospettiva di utilizzare la struttura solo per i concerti, ma mi pare difficilmente perseguibile. Di concerti a San Siro se ne possono fare una ventina all’anno, non molti di più, perché è uno stadio senza copertura e riempirlo non è facile per gli artisti”.
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Milan, esposto al TAR contro il nuovo stadio a San Donato Milanese
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/04/08/milan-esposto-stadio-donato-milanese/
Lunedì, 8 aprile 2024

Il ricorso, sostenuto dal Comitato “No Stadio a San Donato Milanese”, chiede l’annullamento di due atti relativi al progetto per il nuovo impianto.
Sono tredici i cittadini di San Donato Milanese e Chiaravalle che, sostenuti dal Comitato “No Stadio a San Donato Milanese” e coadiuvati da un pool di avvocati, il 22 marzo scorso hanno depositato ufficiale istanza presso la sede di Milano del Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere l’annullamento degli atti adottati dall’amministrazione Squeri a favore della realizzazione dello stadio del Milan nell’area San Francesco a San Donato Milanese.
Il ricorso – un documento di 23 pagine – chiede nello specifico l’annullamento dei seguenti atti:
- la deliberazione della Giunta Comunale di San Donato Milanese n. 15, pubblicata il 25 gennaio 2024, avente ad oggetto la “proposta iniziale di variante urbanistica” con annessa valutazione favorevole alla percorribilità per la costruzione dello stadio;
- il Piano Attuativo (Programma Integrato di Intervento) approvato dall’Amministrazione Comunale, finalizzato a consentire la realizzazione dell’impianto che nelle intenzioni del club dovrebbe essere di 70mila posti.
«Di fronte al rifiuto del sindaco Squeri e delle forze politiche che lo sostengono in consiglio comunale a dialogare seriamente con i cittadini, abbiamo tenuto fede all’impegno che ci eravamo presi fin dal primo momento della costituzione del comitato, ossia quello di fare qualsiasi sforzo e perseguire tutte le strade lecite possibili per fermare un progetto che riteniamo dannoso per il nostro territorio», dichiara Innocente Curci, uno dei referenti del Comitato “No Stadio a San Donato Milanese”, nonché firmatario del ricorso al TAR.
«Tutti i ricorrenti, così come moltissimi altri cittadini di San Donato Milanese, Milano e San Giuliano Milanese, verrebbero danneggiati dalla realizzazione dell’opera e abbiamo sentito il dovere di esporre le nostre ragioni ai giudici amministrativi, convinti di poter essere ascoltati».
«Abbiamo studiato le carte di cui siamo potuti venire in possesso relative al Progetto AC Milan; a nostro giudizio siamo di fronte a numerosi profili di illegittimità che viziano gli atti in oggetto. In particolare, la delibera di Giunta comunale presenta molte problematiche dal punto di vista tecnico e giuridico, evidenziate nel ricorso. Auspichiamo che, a seguito della notifica dell’impugnazione, il Comune si convinca dell’irrealizzabilità dell’opera», dichiara l’avvocata Ilaria Battistini, professionista incaricata dai ricorrenti che sta fornendo supporto al comitato anche in merito all’istanza di referendum consuntivo cittadino depositata in municipio.
Nel frattempo, per giovedì 11 aprile è stato indetto un nuovo consiglio comunale a San Donato che vede, fra le mozioni del giorno, proprio quella relativa allo stadio: «Mozione urgente – Governo del territorio. area San Francesco. intervento di trasformazione urbanistica di carattere sportivo (stadio AC Milan) con rilevanza sovracomunale – sospensione iter relativo all’accordo di programma presentata dai consiglieri Ginelli, Falbo». Mozione che sarà votata in quell’occasione e che, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, sarà respinta così da non ostacolare il percorso verso l’accordo di programma che dovrebbe richiedere 12-18 mesi.
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Il Milan di Cardinale punta sull’Arabia: i petrodollari del fondo saudita per il nuovo stadio
Il Public Investment Fund (Pif) ha un patrimonio di 700 miliardi e grossi interessi in Europa. Riuscirà il numero uno di RedBird a convincere la famiglia Singer?
Milano, 7 marzo 2024
Voci, smentite, depistaggi. Il futuro del Milan, societario e sportivo, è tutto da scrivere. Le certezze ad oggi sono poche (la telenovela su San Siro ne è la dimostrazione, con una nuova puntata prevista nella giornata di venerdì), le indiscrezioni, anche da ambienti finanziari e per questo attendibili, rafforzano l’idea che qualcosa possa succedere entro l’estate all’interno del club.
Per questo i “rumors“ riguardanti un serio interessamento del Public Investment Fund (Pif) dell’Arabia Saudita (un gigante con un patrimonio da 700 miliardi di dollari derivante dai proventi legati al petrolio) per le quote del club (addirittura si è ipotizzato una due diligence in corso) attirano addetti ai lavori e non.
Una cosa è sicura: Gerry Cardinale, assente a San Siro nella sfida di Europa League con lo Slavia Praga, mai ha negato i suoi viaggi in Asia (con o senza l’ad Giorgio Furlani) a caccia di investitori.
Petrodollari – Del resto ha un ufficio a Dubai appena aperto, uno ad Abu Dhabi e presto ne verrà inaugurato un terzo a Riyad. Ma nelle rarissime interviste rilasciate il numero uno di RedBird ha sempre parlato di “potenziali partner che potrebbero unirsi come sponsor o come soci nella costruzione dello stadio”.
Specificando a Calcio e Finanza: “Quel che è vero, però, è che bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport”, In realtà le ultime voci sul futuro azionario del club e dello stesso Cardinale prospettano altri scenari, ovvero che l’investitore arabo entrerebbe nel Milan non direttamente al fianco di RedBird ma versando ad Elliott la parte mancante della cifra pattuita con Cardinale (550 milioni più gli interessi maturati che sono al 7%) prendendo in pegno le azioni rossonere.
Singer e Furlani – Ovviamente per far tutto questo occorrerebbe anche il consenso della famiglia Singer che a tutela dell’operazione hanno un esponente nel cda del club. “Noi lavoriamo per portare risultati per il Milan” – ha spiegato l’ad Furlani nel prepartita – Sono tutte speculazioni, non c’è nulla di vero“.
E alla domanda sulla vociferata ricerca di nuovi soci ha tagliato corto: “Sono tutte speculazioni, non c’è nulla di vero. Ero con Cardinale a Londra. Invito tutti a vedere l’intervista in inglese: lui ha parlato di innovazione, di guardare avanti, di crescita, sono tutte cose belle. Noi lavoriamo per migliorarci“.
Registrata dunque per dovere di cronaca la smentita di una delle fonti più vicine alla proprietà riguardo possibili colloqui tra RedBird e Pif e ricordando alcune esternazioni recenti dell’uomo d’affari americano (“Supporre che 18 mesi dopo aver acquisito il club con certe scelte io stia incontrando difficoltà è privo di fondamento, sono stato io a volere sottoscrivere il vendor loan con Elliott…”) va detto pure che nel caso in cui PIF volesse entrare in società con una simile operazione andrebbe a sbattere contro le regole sulle multiproprietà dell’Uefa.
Bisogna ora davvero capire cosa potrà succedere entro la fine di marzo e se davvero Pif stia puntando a entrare nel capitale azionario del Milan. Anche perché, un Fondo proveniente da quell’area asiatica può davvero accontentarsi di acquisire una quota minoritaria delle azioni del club?
In Europa – Va pure ricordato che tra gli altri settori di interesse del fondo saudita sono presenti investimenti di minoranza o partnership con altri gruppi finanziari. In Europa, il fondo sta esaminando diverse opportunità nel campo delle infrastrutture, avendo già acquisito nel novembre del 2023 il 25% dell’aeroporto di Heathrow a Londra con un investimento di 2,4 miliardi di sterline. Oltre alle infrastrutture, PIF mantiene un interesse significativo nell’immobiliare, nella tecnologia e nelle telecomunicazioni, altre aree chiave dell’ambizione del fondo saudita.
Mercato – Capitolo mercato infine. Mentre Furlani conferma di essere in totale accordo con Ibrahimovic (“Io e Zlatan lavoriamo in gruppo di lavoro. Lavoriamo in piena sintonia. Ibra porta tante competenze. E’ stato un campione in campo e lo sarà anche fuori dal campo. Sono fortunato a lavorare con lui“) c’è da capire come agirà la società. Prima si chiarirà il budget a disposizione per la prossima stagione, e prima ci si muoverà. Da mesi l’obiettivo principale dei rossoneri è un attaccante da 15-20 gol a stagione: da Zirkzee del Bologna (ma tutto passa attraverso il Bayern che ne controlla il cartellino) a Sesko del Lipsia. E poi David (Lille), fino a Gimenez (Feyenoord). Bisogna decidere su chi affondare il colpo, ma al tempo stesso si tratta con Giroud (a segno con lo Slavia Praga) per un rinnovo che non è così scontato, visto che il francese è corteggiato dalla MLS statunitense.
Per un mercato all’altezza non è esclusa una cessione eccellente, visti i mancati introiti dopo l’eliminazione dalla Champions: Theo Hernandez, Maignan e Leao i calciatori più corteggiati da Bayern Monaco e Psg, ma solo di fronte a proposte “indecenti“ (e comunque non inferiori ai 70-80 milioni) qualcuno dei big potrebbe partire. Esattamente come è accaduto a Tonali nella passata stagione.
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Stadio del Milan a San Donato, la protesta di Chiaravalle: “Una ferita per il territorio”
articolo: https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/stadio-milan-sam-donato-protesta-chiaravalle-xa88719x
Milano, 29 febbraio 2024

Milano, i residenti del borgo contro il progetto rossonero: “Qui regna pace e silenzio, assurdo costruire il mega impianto a 800 metri dalle case”
PER APPROFONDIRE:
- ARTICOLO: “Un futuro patrimonio dell’umanità a 800 metri dall’arena? Assurdo”
- ARTICOLO: Nuovo stadio Milan, addio San Siro: acquistata l’area di San Donato Milanese
- ARTICOLO: Nuovo stadio del Milan a San Donato, presentato il progetto: ecco come sarà
Il nuovo stadio del Milan a San Donato non piace ai residenti di Chiaravalle. Il 26 febbraio i comitati del piccolo borgo a sud di Milano si sono riuniti proprio per chiedere di bloccare il progetto che porterebbe – spiegano – uno stadio da 70mila posti con tutte le strutture connesse (parcheggi e strade) a 800 metri dalle case e poco più di un chilometro dalla “Ciribiciaccola”, il campanile dell’abbazia medievale, con solo la ferrovia e l’autostrada del Sole a separare due realtà con esigenze opposte.
Patrimonio Unesco – “Ci battiamo perché Chiaravalle diventi patrimonio dell’Unesco, patrimonio dell’umanità, patrimonio paesaggistico non solo monumentale – dice Fabio Songo, dell’associazione Borgo di Chiaravalle – Da moltissimi anni ci battiamo contro il degrado e per la salvaguardia non solo dell’abbazia e del suo borgo, ma anche di questo paesaggio unico e straordinario”.
Ferita insopportabile – L’idea dello stadio a poche centinaia di metri – prosegue Songo – “È stata una doccia fredda. Per noi è insopportabile l’idea che costruiscano uno stadio nel nostro territorio. Sarebbe un’offesa, una ferita insopportabile per una comunità che ama la pace, il silenzio, la tranquillità. E non solo per chi ci vive e l’ha scelto proprio per le sue caratteristiche, ma anche per chi da Milano vuole rompere i ritmi frenetici della città e per i turisti”.
Luogo dello spirito – Per Paolo D’Alessandro, residente a Chiaravalle da 34 anni la battaglia “Non è una difesa corporativa, ma una difesa del territorio, che è bene di tutta Milano. Questo è un luogo dello spirito, oltre a essere naturalmente un posto meraviglioso a livello paesaggistico, a livello artistico e culturale. Qui i milanesi possono quasi fare una gita fuori porta per staccarsi dalla vita frenetica della città”.
L’appello a Sala – Un’altra residente Dina Vasi rivolge infine un appello direttamente al sindaco Beppe Sala: “Vorrei anche che il nostro sindaco si facesse portavoce e ci difendesse dalla violenza che lo stadio porterà su questo territorio e da quanta bellezza verrà rubata non solamente a noi ma a tutta la città. Spero di averlo al nostro fianco nella nostra battaglia per difendere Chiaravalle”.
>>>>>>>>>>Il futuro dello stadio, il Milan conferma……..<<<<<<<<<<
24 febbraio 2024
Il futuro dello stadio, il Milan conferma l’interesse a restare e salvare San Siro
Il messaggio in una lettera all’amministrazione: l’ipotesi San Donato non esclude l’opzione ristrutturazione del Meazza
Su San Siro qualcosa, anzi molto, si muove. Ieri — dopo il minivertice della vigilia — il sindaco Beppe Sala si dice «soddisfatto dell’incontro avuto» con l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello e con il presidente del Milan Paolo Scaroni. Nessuna decisione dall’incontro, come è noto, se non quella di avere entro tre mesi un progetto di WeBuild che permetterebbe di rimettere a nuovo il Meazza senza interrompere lo svolgimento delle partite con il pubblico. «Rispetto il fatto che i club non si possono esprimere fino a che non hanno la certezza, che oggi non ho nemmeno io — spiega ancora il sindaco — che si possano fare i lavori continuando a giocare. Però ho trovato senz’altro interesse».
Nelle stesse ore, del resto, dal Milan arriva una comunicazione ufficiale che apre ancora un po’ la porta al progetto che vorrebbe il “vecchio” stadio Meazza rimanere la casa delle due squadre cittadine, con condizioni che — a quel che trapela — sarebbero decisamente di favore. In una lettera indirizzata al Comune e firmata da Scaroni, infatti, il club dichiara di essere ancora interessato al progetto del 2019, che per essere precisi prevedeva che Inter e Milan costruissero un nuovo impianto a San Siro mentre il Meazza sarebbe stato abbattuto.
Perché allora la lettera del Milan può essere letta come un passo avanti anche verso il riutilizzo del vecchio impianto di San Siro, debitamente messo a nuovo? In sostanza perché la squadra afferma che anche se è andata avanti sull’ipotesi di uno stadio di sua proprietà a San Donato — e anzi ha già impegnato diverse decine di milioni su quel progetto — non intende assolutamente abbandonare ipotesi alternative.
La lettera del Milan risponde infatti a una missiva di Sala ai due club inviata il 15 febbraio in cui si chiedeva alla squadra rossonera di «chiarire in maniera inequivocabile se la presentazione da parte della stessa di un’istanza al Comune di San Donato Milanese per la realizzazione di un nuovo stadio nel suo territorio debba ritenersi — come si appalesa sotto il profilo logico — a tutti gli effetti equivalente a una rinuncia alla proposta del 2019». Nella replica spedita ieri dal Milan si dice che «occorre dare risposta negativa alla vostra domanda, in quanto la società non ha rinunciato né ha inteso rinunciare implicitamente alla proposta» del 2019. Scaroni fa anche presente che «ogni determinazione» del club non potrà che arrivare dopo il 14 marzo, ossia la data in cui è fissata l’udienza al Tar del Lombardia per discutere del ricorso presentato dal Comune contro la Sovrintendenza che considera sussistente l’«interesse culturale» per il secondo anello di San Siro.
A questo punto, però, la posizione dello stesso Comune potrebbe cambiare: il vincolo della Sovrintendenza impedisce infatti di abbattere il Meazza e di costruirvi accanto un nuovo impianto, ma non di ristrutturare il vecchio stadio con le dovute attenzioni. La richiesta di chiarire la propria posizione era già arrivata al Milan dagli uffici tecnici del Comune il 1° febbraio e il 15 il sindaco ribadiva l’esigenza, chiedendo anche un incontro «urgente» ai due club. L’incontro è stato per l’appunto giovedì. Già nei prossimi giorni WeBuild comincerà le rilevazioni nell’impianto e le simulazioni ingegneristiche.
>>>>>>>>>>Il Milan acquisisce definitivamente i terreni ….<<<<<<<<<<
09 febbraio 2024
Il Milan acquisisce definitivamente i terreni a San Donato per il nuovo stadio
Dopo il via libera della Giunta comunale a gennaio, il club rossonero acquista i terreni in area San Francesco e accelera verso l’accordo di programma
I punti chiave
Il Milan fa un alto passo avanti verso la realizzazione del nuovo stadio a San Donato con l’acquisto dei terreni in area San Francesco. L’impegno finanziario rientra nei 40 milioni di euro stanziati dal Milan per le spese relative al progetto e che includono la documentazione per la domanda di variazione urbanistica, l’acquisto appunto dei terreni e altri aspetti legali. Dopo aver avviato l’iter amministrativo con il comune a sud di Milano lo scorso autunno, il club rossonero quindi accelera i passaggi con l’obbiettivo di avviare il cantiere nel 2025 e debuttare nella nuova casa nel 2028 per un investimento che impianto e opere accessorie, fondamentali per rendere più redditizia l’attività di entertainment oltre il matchday, potrebbe costare poco più di un miliardo.
I passaggi tecnici – Nel settembre 2023, il club di Jerry Cardinale e RedBird ha depositato al comune di San Donato la proposta di variante urbanistica su cui la Giunta Comunale si è espressa positivamente lo scorso gennaio («dando atto che la successiva fase operativa deve essere condotta attraverso specifico Accordo di programma previa richiesta di promozione dello stesso da parte del Sindaco», precisa la delibera). Il rogito che formalizza il passaggio di proprietà dei terreni avvenuto in queste ore è un atto formale che segue l’acquisto avvenuto a giugno 2023 da parte del Milan di SportLifeCity, società che aveva già ottenuto nel 2021 l’ok per la realizzazione di un’arena e altri immobili a San Donato. Il Milan ha chiesto in sostanza un cambio delle strutture da edificare, restando dentro i 108mila mq previsti dall’attuale Programma integrato di intervento.
Il progetto rossonero – L’idea a cui sta lavorando il Milan con la consulensza dell’americano Tim Romani fondatore e Ceo di Icon Venue, che ha realizzato oltre 50 stadi e arene nel mondo, è quella di edificare uno stadio che sia una “nuova porta” e l’icona di Milano per chi raggiunge la città provenendo dal Sud. Lo studio Manica che sarà il Design Architect sta sviluppando il masterplan di uno impianto eco-sostenibile da 70mila posti e di un distretto per l’intrattenimento che include la nuova sede del club, il museo, un hotel, il Milan Store e parcheggi sotterranei. Tutto ciò senza aumentare le volumetrie già richieste. Sarà invece incrementato il verde fruibile fino a 235mila mq nel Parco Sud e saranno relizzate due passerelle ciclo-pedonali per collegare la città di San Donato. Un nuovo svincolo diretto dall’A 1 eviterà infine di ingolfare le strade interne, valorizzando l’unicità infrastrutturale del territorio prescelto tra ferrovia, metro e appunto autostrade.

