FC Internazionale Milano e Red Bull annunciano la nascita di una partnership triennale, che vede il brand leader mondiale degli energy drink diventare Global Energy Drink Partner del Club nerazzurro fino alla stagione 2027/28. Questa collaborazione, che rende l’Inter l’unico club in Serie A attualmente affiancato da Red Bull, segna l’incontro tra due icone globali, unite dalla stessa energia, ambizione e vocazione all’eccellenza.A partire dal derby di domenica 23 novembre contro il Milan, Red Bull sarà protagonista della fase che precede le sostituzioni durante la partita, contribuendo a portare una nuova energia al match in corso.
Il tecnico pretende chiarezza, accanto a lui Lautaro e Thuram. La società ha apprezzato l’autorità dell’allenatore, che servirà quando ci si ritroverà ad Appiano
Una riunione, necessaria e doverosa, dopo la tempesta di Charlotte. Prima di partire, l’Inter si è parlata a viso aperto, senza sconti, ed è già un primo passo per ritrovare il sereno: ovviamente non può essere l’unico perché le ferite del post-Fluminense sono pesanti e andranno curate in profondità. Il confronto in hotel è stato voluto direttamente da Cristian Chivu, allenatore e guida dello spogliatoio, alla presenza dell’intera squadra, in testa Lautaro, l’uomo che ha scatenato la valanga dopo la partita. E, vicino al capitano, Marcus Thuram, l’altro pezzo della ThuLa, che nella disfida con Hakan Calhanoglu si è schierato (via social) dalla parte del turco.
Come detto pubblicamente dal presidente Beppe Marotta, era soprattutto il turco l’obiettivo dell’argentino furibondo (“chi vuole andarsene, vada via…”). La successiva risposta su Instagram di Hakan era stata particolarmente appuntita (“un vero leader non cerca colpevoli”) e aveva raccolto il like, tutt’altro che casuale, del francese. Di questo e del malessere esploso dopo l’eliminazione Mondiale si è parlato a fondo: Chivu ha voluto e ottenuto un chiarimento collettivo e non solo tra Thuram e Lautaro. Nello specifico, diversi senatori del gruppo hanno preso la parola e si sono confrontati su questo complicato momento interista cercando di trovare una sintesi per andare avanti. Le vacanze aiuteranno a chiarire meglio le idee e a riposare nervi e muscoli, ma intanto è stata apprezzata l’autorità di Chivu, che servirà quando ci si ritroverà ad Appiano: il tecnico romeno ha frequentato spogliatoi di ogni tipo, anche molto tempestosi, e gestito crisi simili. Quanto e come la ThuLa sarà connessa come nei tempi migliori in campo si vedrà presto, intanto un primo mattoncino per ripartire nel migliore dei modi è stato messo: l’Inter considera, infatti, la riunione molto costruttiva.
Il fondo USA Oaktree ha come obiettivo quello di ridurre il debito del club nerazzurro
Katherine Ralph e Alejandro Cano (Photo by Guido De Bortoli/Getty Images)
Il fondo Oaktree, proprietario dell’Inter, è al lavoro per rifinanziare il debito del club nerazzurro. Al suo fianco c’è la banca di investimentob Bank of America, incaricata di valutare le diverse opzioni disponibili.
Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, l’operazione riguarda circa 400 milioni di euro di obbligazioni high yield, in scadenza a febbraio 2027 e garantite dai diritti di sponsorizzazione e media del club nerazzurro. Tra le ipotesi allo studio ci sono un collocamento privato, l’intervento di fondi di private debt o l’emissione di una nuova obbligazione. La scelta definitiva non è ancora stata fatta, ma uno degli obiettivi principali sarà ridurre il costo del nuovo finanziamento rispetto a quello attuale.
Bank of America vanta già un’esperienza consolidata nel settore calcistico: ha curato il rifinanziamento del Milan, è stata advisor di Elliott nella cessione del club a RedBird Capital Partnerse ha partecipato al finanziamento dei lavori di ristrutturazione del Santiago Bernabeu per il Real Madrid.
Il rifinanziamento riguarda i bond in scadenza a febbraio 2027 emessi da Inter Media and Communication, la società che controlla i diritti televisivi e commerciali dell’Inter. Si tratta di un passaggio finanziario chiave dopo l’ingresso di Oaktree nel capitale del club nel maggio 2024, in seguito al mancato rimborso di un prestito da 395 milioni da parte dell’ex proprietario cinese Suning.
Questo passaggio è strategico non solo per la stabilità finanziaria dell’Inter, ma anche per attrarre potenziali nuovi azionisti, insieme alla definizione del progetto per il nuovo stadio a Milano. Oaktree, tramite il veicolo Global Opportunities, ha dichiarato di essere pronto a sostenere il club nel lungo periodo, ma è anche aperto a valutare offerte d’acquisto.
Alcuni fondi di private equity e investitori starebbero iniziando a esaminare il dossier, ma per ora non sono emerse trattative concrete. Il principale nodo resta la valutazione del club da parte di Oaktree. Considerando un fatturato previsto intorno ai 500 milioni di euro e i multipli medi delle transazioni calcistiche europee (circa tre volte i ricavi), il valore d’impresa dell’Inter potrebbe arrivare fino a 1,5 miliardi di euro, da cui va però detratto l’indebitamento.
Nonostante la stagione dei nerazzurri si sia conclusa con zero trofei, l’Inter chiuderà l’anno fiscale 2024/25 il 30 giugno con il miglior bilancio della sua storia, grazie a ricavi complessivi che sfiorano il mezzo miliardo di euro, spinti soprattutto dai circa 160 milioni incassati dai premi per il percorso in Champions League. Il bilancio dovrebbe quindi essere in attivo, dopo anni di perdite, rendendo così il club più interessante per eventuali nuovi investitori.
l tecnico ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027 con il Club nerazzurro
FC Internazionale Milano dà il benvenuto a Cristian Chivu come nuovo allenatore della Prima Squadra. Il tecnico ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027 con il Club nerazzurro.
Ci sono vite che al proprio interno racchiudono una miriade di storie: ci sono vite che sanno affrontare difficoltà di ogni tipo, per ripartire ogni volta più forti e rinnovate. Vite che però trovano dei pilastri sui quali appoggiarsi e intorno ai quali costruire nuove esperienze ricche di significato. Nel corso della sua esistenza Cristian Eugen Chivu ha attraversato esperienze e sfide di portata enorme, vicende che l’hanno formato come uomo e professionista, legandolo in maniera indissolubile ai colori nerazzurri, che da oggi torna a rappresentare nella sua terza vita interista, da allenatore della Prima Squadra.
Nato il 26 ottobre 1980 a Reșița, città di circa 80mila abitanti in Romania,Chivu ha scoperto fin da subito il valore della disciplina per riuscire a sfondare nel mondo del calcio. Un mondo che ha respirato fin dall’infanzia, seguendo l’esempio e la passione di papà Mircea, ex calciatore e primo allenatore di Cristian nelle giovanili del CSM Reșița. Un percorso lungo, senza alcun trattamento di favore: il legame profondo con il padre fa la differenza e insegna a Chivu i valori del sacrificio e dell’ambizione. Cristian inizia come punta, ma all’occorrenza gioca anche da trequartista: è di buona tecnica, tanto da esordire in Prima Squadra a 17 anni, giocando in quello stadio che oggi porta il nome di papà Mircea.Nel 1998 passa all’Universitatea Craiova, poi viene notato da un osservatore dell’Ajax, dove si trasferisce nel luglio del 1999.
Cristian è ormai un difensore che può giocare anche da terzino, ma in Olanda la sua metamorfosi è completa: all’Ajax educa i gesti tecnici e soprattutto allena il cervello, vera e propria scuola di calcio per un ragazzo in rampa di lancio. Nel 2001 Chivu diventa anche il più giovane capitano della storia dei Lancieri: una fascia che può portare solo un ragazzo di grandissima personalità. Ad Amsterdam Cristian vince un campionato, una coppa nazionale e una Supercoppa, poi, dopo 142 presenze in quattro anni, nel 2003 arriva in Italia, alla Roma. Il romeno trascorre quattro stagioni nella Capitale, vincendo una Coppa Italia, poi la svolta decisiva: nel 2007 arriva all’Inter e la sua vita cambia per sempre.
Nei sette anni in cui Chivu ha giocato con la maglia dell’Inter c’è un episodio che racconta il suo rapporto con il Club e i tifosi, più dei successi,più dei trofei, più delle 169 presenze e 3 gol in nerazzurro. Il 24 marzo 2010, 77 giorni dopo aver subito quella terribile frattura al cranio a Verona contro il Chievo, Chivu torna in campo, indossando un caschetto protettivo. Un giorno che rappresenta un nuovo inizio per Cristian, che pochi mesi prima aveva rischiato ben più della propria carriera.Un inizio salutato con un’ovazione dai tifosi nerazzurri al primo, innocuo colpo di testa del difensore: un’emozione difficile da spiegare per Cristian, che da quel momento giocherà per tutto il resto della sua carriera con il caschetto, tolto solo per festeggiare successi e trofei. In totale colleziona tre Scudetti,due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, un Mondiale per Clube la Champions League 2009/10.
Pilastro e capitano della Romania, in Nazionale Chivu gioca 75 partite, partecipando anche agli Europei del 2000 e del 2008. Nel 2014 termina la sua prima esperienza nerazzurra e appende gli scarpini al chiodo, concludendo la sua carriera da calciatore. Inizia così un nuovo capitolo della vita nerazzurra di Cristian, che muove i suoi primi passi da allenatore nel settore giovanile dell’Inter nel 2018.
L’avventura di Chivu inizia con l’under 14, per poi proseguire con under 17 e 18, fino ad arrivare alla panchina della Primavera nell’estate del 2021, un banco di prova importante e stimolante per un uomo ambizioso come lui. Nella sua prima stagione conquista un meraviglioso Scudetto, il decimo nella storia della Primavera nerazzurra, poi lascia l’Inter alla fine della stagione 2023/24.
Nel febbraio 2025 arriva l’occasione di allenare una Prima Squadra: Cristian viene chiamato dal Parma per cercare di ottenere una salvezza complicata nella Serie A 2024/25. Missione compiuta: in 13 partite la squadra emiliana conquista 16 punti e riesce a guadagnarsi la permanenza in massima serie.
Ora Cristian Chivu inizia una nuova esperienza in nerazzurro, la terza nella sua carriera: un’esperienza che vivrà come sempre guidato dai valori della dedizione, dello spirito di sacrificio e del duro lavoro.
Chivu “Orgoglioso di essere tornato. Voglio portare l’Inter il più in alto possibile”
Le prime parole del nuovo allenatore nerazzurro in esclusiva ai microfoni di Inter TV
Cristian Chivu è il nuovo allenatore dell’Inter: il tecnico rumeno si è presentato in un’intervista esclusiva ai microfoni di Inter TV, dove ha raccontato tutta la sua emozione per questa nuova avventura in nerazzurro.
Bentornato all’Inter. Oggi inizia ufficialmente la sua terza vita nerazzurra. Quali sono le sue prime emozioni da allenatore dell’Inter? ”Sono onorato per l’incarico che mi è stato affidato. Ho ambizione e passione, e la trasmetterò ai giocatori perché dobbiamo fare quello che una squadra come l’Inter merita, arrivare fino in fondo e lottare per vincere“.
Arriva in un Club che conosce profondamente, ma che oggi le affida una responsabilità importante. Quali sono le sue aspettative per questa nuova avventura da allenatore dell’Inter? “Vogliamo finire al meglio questa stagione, tutti noi dobbiamo avere la passione che serve per ottenere degli ottimi risultati, bisogna essere efficienti ed efficaci”.
Da dove partirà il suo lavoro? Qual è il primo passo che vuole compiere? “Partirà dal Mondiale per Club, dobbiamo recuperare le energie mentali e andare a fare quello che una squadra come l’Inter deve fare, ovvero provare a vincere il trofeo”.
Negli ultimi anni l’Inter ha fatto dello spirito di gruppo una delle sue armi migliori. Lei ha vissuto squadre forti e vincenti: quanto è decisivo oggi lavorare su questo, insieme al senso di appartenenza?“Sono cose importanti come ad esempio lo è l’ambiente, vogliamo essere ambiziosi perché sono aspetti che portano avanti un gruppo e danno molta autostima”.
Al Parma ha compiuto una vera impresa in pochi mesi. Cosa si porta dietro da quell’esperienza? “La voglia di far bene e centrare gli obiettivi, la società ha creduto in me e i giocatori sono andati sempre in campo determinati”.
I tifosi nerazzurri la ricordano non solo per le vittorie, ma anche per la sua forza, dentro e fuori dal campo. Cosa si sente di dire oggi, da allenatore, a chi ha sempre creduto in lei e nel suo legame con questa maglia? “C’è bisogno di tutti noi, di crederci, di essere entusiasti per una stagione che ancora non è conclusa e guardare con molta positività alla prossima”.
A distanza di qualche giorno dalla disfatta di Monaco, capitan Lautaro Martinez rompe il silenzio e scrive un lungo post su Instagram dedicato a tutti i tifosi dell’Inter: “Ciao cari interisti, sono a scrivervi questo messaggio dopo qualche giorno perchè la tristezza, la delusione, l’amarezza dopo la partita di sabato sono stati e saranno ancora per un po’ sentimenti difficili da digerire – recita il messaggio del Toro -. Mi scuso con tutti voi per non essere riuscito a regalarvi quello che era il sogno di tutti noi“.
“Voglio ringraziare tutti i neroazzurri che erano a Monaco, a San Siro e in giro per il mondo. Siete sempre unici – prosegue l’argentino -. Nel calcio contano i trofei vinti, è innegabile! Ma credo anche che riportare con tanti sacrifici la nostra squadra in finale di Champions per due volte negli ultimi tre anni, voglia dire tanto. Abbiamo lottato per riprovare queste emozioni, per vincere titoli e vivere notti indimenticabili come quel 22 aprile. Dal primo giorno che sono arrivato a Milano io e tutti i miei compagni abbiamo lavorato perchè l’Inter ritrovasse il suo posto nella storia, perché ritornasse dove merita di stare. ‘Ci sono giorni in cui essere interisti è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore’, oggi per tutti noi è doveroso esserlo. Oggi più che mai sono orgoglioso di indossare questa maglia e di essere il capitano di questa squadra, di questo gruppo. FORZA INTER SEMPRE“.
FC Internazionale Milano e Nike lanciano oggi la Maglia Home per la stagione 2025/26, che rende omaggio all’identità del Club nerazzurro.
La nuova jersey presenta un design altamente innovativo che gioca sul confine tra visibile e invisibile: sul fronte le iconiche strisce nere e blu vengono infatti modellate per creare la scritta INTER, abilmente celata tra i motivi grafici della maglia e che può essere colta solo da chi osserva con attenzione.
Questa narrazione visiva stratificata parla da un lato ai tifosi – che ritrovano nella nuova maglia l’essenza del Club nerazzurro – e propone allo stesso tempo uno stile capace di aprirsi al mondo e conquistare una nuova generazione di appassionati, sempre più numerosa e internazionale.
La maglia Home 25/26 esordirà in occasione della seconda partita della fase a gironi della FIFA Club World Cup, che i nerazzurri giocheranno contro gli Urawa Red Diamondsal Lumen Field di Seattle il 21 giugno 2025.
Sarà disponibile all’acquisto da oggi, giovedì 5 giugno, sull’Online Store ufficiale store.inter.it, negli Inter Store Milano, Inter Store Castello e Inter Store San Siro e nei negozi Nike di Milano (Nike Store Milano Corso Vittorio Emanuele e Nike Store Milano Loreto) e Roma (Nike Store Roma Via del Corso). Dal 12 giugno la maglia sarà inoltre in vendita nei rivenditori autorizzati.
È venuto per me il momento di salutare questo Club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto.
Ogni giorno ho dedicato all’Inter il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Sono stato ricambiato con professionalità e passione da calciatori, dirigenti e da ogni singolo dipendente del club.
I sei trofei conquistati, tra cui lo scudetto della Seconda Stella, unitamente al percorso in Uefa Champions League nel 2023 e pochi giorni fa, sono la testimonianza tangibile di quanto il mio lavoro sia stato supportato da una comunione d’intenti con il mio staff e con ogni componente dell’Inter.
Ringrazio gli azionisti per la fiducia che non è mai mancata, il Presidente e i suoi collaboratori per l’aiuto e il dialogo quotidiani. In una giornata difficile come quella di oggi penso sia giusto ribadire questo senso di gratitudine anche per il confronto che si è concluso poco fa. Siamo stati sinceri e abbiamo insieme deciso di concludere questo magnifico percorso.
Un’ultima parola la voglio dedicare ai milioni di tifosi nerazzurri che mi hanno incitato, hanno pianto e sofferto nei momenti difficili e hanno riso e festeggiato nei sei trionfi che abbiamo vissuto insieme.
Le strade del Club e di Simone Inzaghi si separano. È questa la decisione presa di comune accordo dopo l’incontro avvenuto pochi minuti fa.
La gestione di Inzaghi all’Inter sarà ricordata da tifosi, calciatori, dirigenti e dipendenti come caratterizzata da grande passione, accompagnata da professionalità e dedizione.
Sei trofei: uno Scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, sono il palmares maturato in quattro stagioni, che hanno riportato il Club ai vertici del calcio italiano ed europeo. Inzaghi è uno degli allenatori con il maggior numero di partite nella storia del Club nerazzurro, insieme ad altri nomi illustri tra cui Herrera, Mancini, Trapattoni e Mourinho. Esattamente come gli altri membri esclusivi di questo novero, Inzaghi ha contribuito significativamente alla crescita del palmares interista e passerà per sempre alla storia come il coach che ci ha portato alla conquista della Seconda Stella.
“A nome del nostro azionista Oaktree e di tutto il Club, desidero ringraziare Simone Inzaghi per il lavoro svolto, per la passione dimostrata e anche per la sincerità nel confronto odierno, che ha portato alla decisione comune di separare le nostre strade. Solamente quando si è combattuto insieme per raggiungere il successo giorno per giorno si può avere un dialogo franco come quello accaduto oggi” ha detto il Presidente Giuseppe Marotta al termine dell’incontro.
FC Internazionale Milano
Grazie Simone Inzaghi!!!!!!!
Grazie Simone per questi 4 anni –
Simone Inzaghi e Giuseppe Marotta:
"Cara famiglia nerazzurra, È venuto per me il momento di salutare questo Club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto. Ogni giorno ho dedicato all'Inter il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Sono stato… pic.twitter.com/GNRlmLdTjf
Dimarco saluta il ‘fratello’ Inzaghi: “Ne abbiamo fatte di cose… Quella stella ci legherà per sempre”
“Ciao Simone. Ne abbiamo fatte di cose insieme eh?!“. Inizia così la breve ma sentimentale quanto sincera lettera di Federico Dimarco indirizzata a Simone Inzaghi che questo pomeriggio ha salutato la sua Inter. “Sei stato per me come un fratello maggiore, un amico, una persona leale con cui condividere quattro anni bellissimi“ prosegue l’esterno nerazzurro che con le poche parole espresse su Instagram si esprime ancora una volta con il cuore di ragazzo che parla ad un amico, ancor prima che ad un allenatore. Amico e fratello, lo definisce Dimarco che poi ricorda e promette: “Quella stella che ci legherà per sempre. Grazie per tutto. ‘Dimaaaaaaashhhhh‘”.
Capitan Lautaro rompe il silenzio e saluta Inzaghi: “Grazie di tutto mister”
Dopo giorni di comprensibile ‘clausura‘, Lautaro Martinez rompe il silenzio social per salutare Simone Inzaghi, l’allenatore che ha guidato la sua Inter fino a ieri e con il quale ha sollevato 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe Italia, 1 scudetto e sfiorato due volte il sogno Champions League. Poche parole quelle usate dal capitano dell’Inter che omaggia il ‘Demone‘ con una storia su Instagram che ritrae l’argentino abbracciato al piacentino e un: “Grazie di tutto mister” a corredo.
il messaggio di barella
Al coro di saluti per Simone Inzaghi si unisce anche il centrocampista nerazzurro. “A Max, a Fabio, a Claudio, a Ferro, a Zappa, a Mario, a Richi solo un immenso grazie – ha scritto Barella in una storia Instagram postando la foto dello staff tecnico -. Ma soprattutto un immenso grazie a te per tutte le emozioni vissute in questi 4 anni insieme“.
il messaggio di arnautovic
In inglese, l’attaccante austriaco ha ringraziato Inzaghi attraverso le storieInstagram: “Grazie mister e a tutto il tuo staff. Abbiamo raggiunto tanto insieme e ti sarò sempre grato per la fiducia che hai avuto in me. Ti auguro il meglio“, ha scritto Marko Arnautovic.
Come Lautaro Martinez, anche l’esterno brasiliano ha dedicato una storia Instagram a Simone Inzaghi.
il saluto di De Vrij
In attesa di conoscere chi sarà il loro nuovo allenatore, i calciatori dell’Inter a uno a uno stanno salutando il loro ex tecnico Simone Inzaghi. Nel tardo pomeriggio è stato il turno di Stefan De Vrij su Instagram. “Grazie Mister, per questi anni intensi che abbiamo condiviso. Non dimenticheremo mai la strada fatta insieme – ha scritto il difensore olandese -. Le vittorie, i trofei, ma anche i momenti più duri, sempre affrontati con unità e spirito di squadra. Un grazie a te e a tutto il tuo staff. In bocca al lupo per ciò che verrà! Sempre forza Inter”.
Con un post su Instagram, l’esterno nerazzurro ha salutato l’ex tecnico dell’Inter: “Sono giorni difficili per noi interisti. Noi come voi siamo i primi tifosi e capiamo perfettamente come ci si sente nel veder svanire quello che per tutti noi era un sogno. Questo non cancellerà il cammino che grazie a te Mister, insieme al tuo staff, siamo riusciti a fare in questi 4 anni meravigliosi. Traguardi importanti che ci legheranno per sempre e che mi rendono orgoglioso di far parte di questa grande Famiglia. Grazie per tutto Simone! E’ stato un onore essere allenato da te. Noi andremo avanti sempre a testa alta, perché l’Inter si ama, non si sceglie“.
Aveva augurato buona fortuna ai colori nerazzurri poche ore prima della finale di Champions League. Ora l’Imperatore Adriano si è fatto sentire nuovamente attraverso i social dopo la disfatta dell’Inter contro il PSG: “Vittoria o sconfitta, sempre con te”, ha scritto Adriano su X.
Esattamente quattro anni dopo il suo insediamento sulla panchina nerazzurra, l’allenatore nerazzurro pare intenzionato a dire addio: l’Al Hilal è convinto della firma già domani
Il 3 giugno 2021 Simone Inzaghi veniva annunciato ufficialmente come nuovo allenatore dell’Inter. Anche oggi è il 3 giugno. E dopo quattro anni esatti, la storia si può chiudere: alla fine di una giornata di riflessioni, ieri sera il tecnico pareva ancora più convinto di accettare la corte dell’Al Hilal. Molto più fuori che dentro l’Inter, alla vigilia del vertice che oggi, nel primo pomeriggio, Inzaghi avrà con i dirigenti nerazzurri. Insomma: se la notte non avrà cambiato le carte in tavola – cosa che non si può mai escludere – sono decisamente maggiori le possibilità di un divorzio piuttosto che quelle di un rapporto che prosegue. In questa storia c’è comunque un sollievo: entro domani sera, al più tardi giovedì mattina, il conclave sarà finito. L’Inter avrà il suo allenatore: se non sarà Inzaghi, sarà il suo sostituto, per la scelta del quale non passerebbero più di 24-36 ore. Non è infatti immaginabile che un club come quello nerazzurro sia rimasto con le mani in mano in questi giorni/settimane, ovvero da quando l’offerta dell’Al Hilal è diventata di dominio pubblico. Ecco allora che intorno a una rosa di potenziali nuovi tecnici siano stati fatti già dei ragionamenti. Di più: sono stati fatti dei sondaggi veri e propri. E i nomi più avanti rispetto agli altri sono due. Il primo, in pole position, è Fabregas, sotto contratto col Como. Il secondo, avvicinato già in passato e gradito in viale della Liberazione, è quello di De Zerbi, comunque legato al Marsiglia ma attratto dall’idea di guidare il club nerazzurro.
convinzioni – L’Al Hilal è convinto di avere in mano il sì di Inzaghi, con tanto di tabella di marcia: firma del contratto entro domani, successivo sbarco a Riad, un incontro/presentazione ai tifosi, poi il Mondiale per club da fare con la nuova squadra. Calma. Non troppa, ma comunque calma. E forse è bene concentrarsi sull’Inter. E su quel che può gestire il club nerazzurro. Se Inzaghi, come sembra, dicesse di voler andare in Arabia, la discussione non si porrebbe nemmeno. Ma se invece la scelta oggi durante il colloquio non fosse netta, i dirigenti nerazzurri porrebbero comunque delle condizioni sul tavolo. Ad esempio, vorrebbero avere la certezza di avere di fronte un allenatore senza dubbi, voglioso di continuare, che non ponga condizioni irricevibili, insomma che creda ancora di poter crescere insieme con i suoi giocatori. Se non fosse così, sarebbe l’Inter ad alzare la mano e a dire stop. Questa è la prima condizione per pensare che il matrimonio possa proseguire. E poi ce ne sono almeno altre tre. In serie: il rinnovo di contratto sarebbe solo fino al 2027, un anno in più rispetto all’attuale scadenza. E ancora: l’ingaggio sarebbe sì ritoccato (un incremento di 500 mila euro sarebbe già scattato), ma non certo stravolto. Per intendersi: non si parla di cifre da 8, 9 o 10 milioni, le cifre che circolavano nei mesi scorsi quando si raccontava di un nuovo contratto. Ultimo punto, poi: il mercato. La squadra, infine, non sarà rivoluzionata. C’è l’idea di alzare il livello delle seconde linee, ma il blocco dei titolari resterà sostanzialmente immutato. Solo se su tutti questi punti si dovesse eventualmente troverà un accordo, allora la storia tra Inzaghi e l’Inter avrebbe ancora un margine per continuare. E questo i dirigenti vorranno capirlo per bene nel corso dell’incontro di oggi: va scongiurato il rischio – ma questo vale per tutte le parti in causa – di ripartire la prossima stagione con le scorie di questa. Ovvero di uno scudetto perso, molto più che la finale di Champions, che non ha fatto piacere ai dirigenti, traguardo che era considerato ampiamente alla portata. In soldoni: va evitato uno scenario, quello di un connubio che prosegue con la sensazione sullo sfondo che ci si avvii comunque alla fine di un ciclo.
qui simone – Di là c’è un allenatore, Inzaghi, che è stanco di essere considerato sempre il capro espiatorio di un traguardo non raggiunto. Ed è l’elemento che lo sta spingendo ad accettare l’Arabia in queste ore. Il tecnico avrebbe voluto vedersi maggiormente riconosciuto il merito di aver fatto guadagnare solo in questa stagione poco meno di 200 milioni di euro, tra premi e botteghino con la cavalcata Champions. E che in generale ha raggiunto due finali europee con un budget di mercato assai limitato rispetto alle big d’Europa. Della serie: è vero che – l’ha detto Inzaghi stesso – “in campo non vanno i fatturati e i monte ingaggi“, ma è più facile correre se non c’è sempre una montagna da scalare, ecco. In questa storia, va detto, ci sono anche delle implicazioni extra campo. Quelle di una famiglia che deve trasferirsi in Arabia, di un figlio del tecnico – Tommaso – che è direttamente coinvolto in un’operazione da lui orchestrata insieme all’agente Federico Pastorello. La sensazione, però, è che la finale col Psg abbia segnato un confine.
Sabato 31 i tifosi nerazzurri potranno seguire PSG-Inter al Meazza: le info per l’acquisto
I tifosi nerazzurri avranno l’opportunità di tifare a San Siro, dove verrà installato il maxi-schermo. Sarà una notte piena di passione, con i tifosi che vivranno un’esperienza emozionante a partire dalle 19:00, quando apriranno i cancelli del Meazza. Show, intrattenimento e… attesa del fischio d’inizio, fissato per le 21:00.
I biglietti saranno in vendita da martedì 27 maggio a partire da 10 euro suvivaticket.com
La prima fase di vendita dei tagliandi per il maxi-schermo a San Siro prenderà il viaalle ore 12:00 di martedì 27 e proseguirà fino alla mezzanotte: sarà dedicata agli abbonati e ai soci Inter Club in possesso del codice con il quale potranno esercitare la prelazione all’acquisto. Il codice coupon sarà comunicato agli abbonati e ai soci Inter Club via e-mail.
I biglietti saranno nominativi: non è previsto il cambio utilizzatore.
Dalle ore 12:00 di mercoledì 28 maggio aprirà la fase di vendita libera: i biglietti saranno acquistabili da tutti fino ad esaurimento disponibilità.
Importante: al termine della gara i tifosi dovranno come di consueto defluire dallo stadio, indipendentemente dal risultato della gara.
Lo scorso 7 febbraio 2025, la FIGC ha stabilito che, per l’eventuale integrazione dell’organico del Campionato di Serie C 2025/2026, le seconde squadre di club della Serie A avrebbero avuto la precedenza nei ripescaggi. In seguito a questo comunicato, l’Inter Under 23 si trova di fatto al primo posto per l’integrazione dell’organico del campionato di terza serie. Anche all’interno delle stesse Under 23, ricorda Calcio e Finanza, sono previsti criteri che determinano chi abbia la precedenza a presentare la domanda di iscrizione. Questi criteri hanno un peso ponderato e concorrono alla formazione di una graduatoria così composta:
A) Giovani calciatori convocati nelle Nazionali Italiane (valore 40%)
B) Classifica finale dell’ultimo Campionato (valore 30%)
C)Numero medio degli spettatori allo stadio nelle stagioni sportive 2018/2019, 2021/2022, 2022/2023, 2023/2024 e 2024/2025 (valore 30%)
Su queste basi l’Inter si trova davanti al Milan e ha dunque la precedenza per l’iscrizione della propria Under 23 qualora una domanda di iscrizione al campionato venga respinta. In caso di più posti vacanti, dopo l’Inter toccherebbe a una società tra quelle che hanno disputato il campionato di Serie D e in terzo luogo una società retrocessa dalla Serie C 2024/25. Il Milan Futuro, retrocesso in Serie D al termine di questa stagione, sarebbe di fatto in quarta posizione per richiedere un ripescaggio. Per evitare la retrocessione tra i Dilettanti e disputare nuovamente la Serie C nella prossima stagione, al club rossonero servirebbe quindi che fossero respinte almeno quattro domande di iscrizione al campionato 2025/26.
Il primo cluster di tifosi potrà utilizzare il codice di acquisto nella giornata di venerdì 16 maggio: tutte le istruzioni
Inizia oggi, giovedì 15 maggio, la distribuzione dei codici per l’acquisto dei biglietti per assistere alla finale di UEFA Champions League tra PSG e Inter, in programma a Monaco di Baviera sabato 31 maggio alle 21:00.
“In questi giorni più di 80mila tifosi nerazzurri hanno fatto richiesta sul canale ufficiale del Club: una richiesta ampiamente superiore alla disponibilità. Come già precedentemente comunicato, non sarà purtroppo possibile accontentare tutti i sostenitori nerazzurri.
Il Club ha utilizzato un criterio di assegnazione che punta a premiare i tifosi più fedeli, che tiene in considerazione anni consecutivi di sottoscrizione abbonamento o iscrizione all’Inter Club. Ad esempio, un abbonato da 10 stagioni è stato privilegiato rispetto ad un abbonato da 2 stagioni.
I primi codici saranno inviati al cluster di tifosi più fedeli, che potranno utilizzarli per l’acquisto
dalle 10 alle 23:59 di venerdì 16 maggio:
oltre tale data non sarà più possibile procedere all’acquisto.
Nella giornata di lunedì 19 maggio verranno inviati i codici al successivo gruppo di tifosi.
Il consiglio per tutti coloro che non avranno ricevuto il codice entro lunedì è quello di monitorare quotidianamente il proprio indirizzo e-mail inserito in fase di richiesta: questo per verificare la ricezione di codici che verranno inviati in caso di disponibilità residue.
IMPORTANTE
Il codice ricevuto via e-mail sarà valido per l’acquisto di un singolo biglietto, strettamente personale e non cedibile.
Sarà necessario utilizzare lo stesso indirizzo e-mail inserito in fase di richiesta codice per l’acquisto del biglietto e il successivo login alla UEFA Tickets mobile app.
Gli acquisti su cui non ci sarà corrispondenza tra l’indirizzo e-mail utilizzato per la richiesta del codice e quello utilizzato per l’acquisto del biglietto verranno annullati.
Il sito UEFA, all’indirizzo https://championsleague-access.tickets.uefa.com/è l’unico canale che consente l’acquisto dei biglietti, attraverso l’utilizzo del codice ricevuto. Se non sei ancora registrato, o se sei registrato con un indirizzo e-mail differente, crea il tuo account utilizzando l’e-mail in cui hai ricevuto le istruzioni su come procedere, che dovrà necessariamente essere utilizzata in fase di acquisto.
Ricordiamo che l’indirizzo e-mail sarà, a sua volta, lo stesso da dover utilizzare per accedere alla UEFA mobile tickets app (iOS | Android), dove verrà reso disponibile il biglietto digitale per l’accesso allo stadio. Si sconsiglia, inoltre, di accedere al portale UEFA tramite social login e/o Apple ID.
Importante:l’App può essere installata su un solo dispositivo, che dovrà essere utilizzato per accedere allo stadio. Non è quindi possibile accedere con lo stesso indirizzo e-mail su più dispositivi mobili.
I biglietti saranno distribuiti in modalità digitale da Uefa sulla APP Uefa Mobile Tickets a partire da venerdì 23 maggio, in maniera graduale. Non ti allarmare, quindi, se non lo ricevi nel primo giorno utile.
Riceverai una notifica via e-mail o sulla app quando il biglietto sarà reso disponibile.
INFO TRASFERTA MONACO DI BAVIERA – Una volta completato l’acquisto ti chiediamo di compilare il form presente al seguente link: Link: https://fcinter.formstack.com/forms/monaco_surveyper facilitare l’organizzazione logistica e l’arrivo di tutti i tifosi nerazzurri a Monaco di Baviera.
Riceverai ulteriori indicazioni utili per organizzare il tuo viaggio e per la permanenza a Monaco nei giorni precedenti la partita”.
Biglietti Mondiale per club, la vendita riservata ai tifosi dell’Inter
Un evento storico, un torneo spettacolare che vedrà affrontarsi le migliori squadre del Mondo: nel 2025 l’Inter sarà una delle 32 squadre protagoniste della prima FIFA Club World Cup, in programma tra giugno e luglio negli Stati Uniti.
Dopo il sorteggio di inizio dicembre l’Inter ha scoperto ufficialmente il suo cammino, che la vedrà affrontare i messicani del Monterrey, la squadra giapponese degli Urawa Red Diamonds e gli argentini del River Plate.
È attiva una nuova fase di vendita dedicata ai tifosi interisti attiva fino alle ore 16 (orario italiano) di martedì 20 maggio 2025, in cui sarà possibile acquistare i biglietti per settori interamente dedicati agli interisti.
Sono disponibili i biglietti della tipologia CLUB FANS, Lower e Upper Tier, a partire da 62$ nelle partite del group stage. I posti di questa tipologia sono in vendita ai tifosi ad un prezzo speciale e sono soggetti a disponibilità (secondo la logica “in a first come first serve basis”).
FIFA ha inserito anche l’opzione dei match ‘conditional’, ovvero i match della fase a eliminazione diretta che non si avrà la certezza che verranno disputati fino alla conclusione della fase a gironi. Se dunque un tifoso acquisterà un match ‘conditional’ e questo non si giocherà, il biglietto verrà annullato e rimborsato.
In questa nuova fase non è necessario richiedere l’Access Code per l’acquisto. Per acquistare, è sufficiente seguire la procedura al relativo link delle partite sotto riportate.Ricordiamo che la fase di vendita dedicata chiuderà alle ore 16 di martedì 20 maggio 2025.
Il New York Times dedica un lungo articolo all’Inter, definita una “splendida squadra sottovalutata”. Dumfries l’emblema dei nerazzurri
Il New York Times dedica un lungo articolo all’Inter, definita una “splendida squadra sottovalutata”. E per esaltare i nerazzurri, l’autorevole quotidiano usa Denzel Dumfries come paradigma.
DUMFRIES “INCARNA LO SPLENDORE DEL’INTER” – “Denzel Dumfries aveva un sogno. Ma quando, a 17 anni, lo condivise con i compagni delle giovanili dello Sparta Rotterdam, le loro risate sembravano destinate a spegnerlo.
«Disse a tutto lo spogliatoio che un giorno avrebbe giocato per la nazionale olandese», ricorda Dolf Roks, allora responsabile del settore giovanile dello Sparta. «Ma ai tempi non lo vedevamo possibile. Tutti ci mettemmo a ridere.»
Eppure Dumfries non ha mai mollato. Dodici anni dopo, eccolo sfrecciare sulla fascia con la solita spinta. Lì, in quel movimento, c’è tutta la sua determinazione.
Oggi vanta 63 presenze con la maglia dell’Olanda, ma è nella notte di mercoledì che è davvero diventato grande sul palcoscenico più importante del calcio per club: un assist e due gol con la maglia dell’Inter, in semifinale di Champions League.
Una volta liquidato come un giocatore curioso, quasi una scommessa, oggi la sua parabola è quella dell’Inter stessa: una squadra sottovalutata che torna da Barcellona con un 3-3 pesantissimo. E che, se dovesse vincere questa Champions, lo farebbe con pieno merito.
Questa semifinale doveva essere l’occasione per il Barcellona di tornare in finale dopo dieci anni. Ogni stagione in cui il Barça non vince la Coppa dei Campioni sembra durare sette anni, come i “dog years”.
Il Montjuïc, temporaneo e poco amato rifugio del Barça in attesa che il Camp Nou venga ricostruito, ha fatto registrare la sua affluenza più alta: 50.314 spettatori. Doveva essere la serata dei catalani. Ma il simbolo di Milano èIl Biscione, il grande serpente verde, presente sullo stemma dell’Inter fino al 1988. E proprio come il Biscione, l’Inter si muove silenziosa, ma letale.
ALLA PARI CON I MIGLIORI D’EUROPA – L’Inter non ha il favorito per il Pallone d’Oro (Raphinha), né due dei teenager più talentuosi del mondo (Lamine Yamal e Pau Cubarsí), ma ha tutto il resto.
Dopo appena 30 secondi, il tocco leggero e intelligente di Marcus Thuram ha mandato un messaggio chiaro: l’Inter non è venuta a fare da comparsa. Il vantaggio iniziale è stato il primo segnale di una partita in cui i nerazzurri hanno messo sul campo grinta, idee e carattere.
Nessuno li considerava protagonisti di queste semifinali, eppure l’Inter vanta la miglior difesa del torneo. Dovevano perdere al Camp Nou. Quando si sono visti rimontare da 0-2 a 2-2, tutti pensavano che sarebbero crollati. E invece, sono arrivati a un passo dal portare a casa un clamoroso 3-4.
Dumfries, appena recuperato da un infortunio muscolare, partiva titolare per la prima volta dopo otto partite. Di fronte all’attacco più esplosivo d’Europa, si pensava che Simone Inzaghi avrebbe optato per l’opzione più conservativa: Matteo Darmian. Ma ha scelto Dumfries — e ne è stato ripagato.
L’esterno olandese ha prima messo in mezzo il pallone dell’1-0 per Thuram, poi, al 20’, ha raccolto un colpo di testa di Acerbi e, con un colpo acrobatico da posizione complicata, ha insaccato alle spalle del portiere. Il suo infortunio? Superato alla grande.
«Tutta la mia famiglia ha i piedi duri», aveva detto una volta scherzando. «Vorrei avere piedi più morbidi. A volte mi sembra di essere un po’ goffo.» Ma stavolta, la sua conclusione ha mostrato tutta la potenza di un tiro carico di convinzione.
Dumfries ha costruito la sua carriera facendosi trovare libero dove nessuno lo marca. E anche dopo il pareggio del Barcellona, è stato lui a riportare avanti l’Inter: 3-2.
I SOTTOVALUTATI DI SIMONE INZAGHI – Ma Dumfries non è l’unico “non celebrato” di questa Inter. C’è Lautaro Martínez, capitano e capocannoniere della storia nerazzurra in Champions League, che ha confessato al Corriere della Sera di sentirsi “sottovalutato” dopo il settimo posto al Pallone d’Oro 2024. Contro il Barcellona non ha segnato, ed è uscito per infortunio — un problema che potrebbe tenerlo fuori al ritorno — ma il suo movimento e la sua presenza fisica hanno messo in crisi Cubarsí e Araujo, aprendo spazi per Thuram e per gli esterni.
Anche altri giocatori dell’Inter sono spesso poco considerati. Per chi non segue la Serie A, Yann Sommer è solo il solito svizzero che spunta ogni due anni ai grandi tornei. Eppure ha salvato il risultato su Yamal e Raphinha. Concedere tre gol, incluso un’autorete, e risultare comunque tra i migliori in campo non è da tutti.
Acerbi? Un gigante. Da giovane era stato comprato dal Milan per sostituire Nesta, ma dopo sei partite fu scaricato. Campione d’Europa con l’Italia nel 2021, oggi non viene nemmeno convocato in nazionale.
Darmian e Mkhitaryan, entrambi reduci da esperienze deludenti in Premier League, sono rinati con Inzaghi. L’armeno, criticato in Inghilterra per lo scarso impegno, ha corso talmente tanto che a fine partita aveva letteralmente consumato il logo Nike sulla maglia.
Erano tre i titolari dell’Inter arrivati a parametro zero: oltre a Mkhitaryan, anche Thuram eCalhanoglu.Giocatori che avrebbero potuto prendere tutti. Ma li ha presi l’Inter, una squadra che spende meno di quanto incassa da quattro stagioniconsecutive. In mezzo a giganti economici, sono la realtà più sostenibile delle semifinali.
E tutto questo senza nemmeno citare Nicolò Barella e Alessandro Bastoni,due tra i migliori del torneo, ma costantemente oscurati da nomi più mediatici come Yamal, Kvaratskhelia o Declan Rice.
A tenere insieme questo gruppo c’è Inzaghi, uno degli allenatori più brillanti d’Europa. Solo quest’anno, però, inizia a ricevere il giusto riconoscimento. La sua Inter è la squadra più riconoscibile e tatticamente unica tra le quattro semifinaliste: solidissima in difesa, creativa in attacco.
TUTTO PER IL VERSO GIUSTO – Due momenti lo raccontano perfettamente: l’azione di Acerbi, che da centrale guida un contropiede subito dopo aver subito il pareggio, e la serenità di Barella allo scadere, che si palleggia da solo nella propria area dopo un palo di Yamal.
All’80’, Inzaghi richiama Dumfries in panchina. È quasi un miracolo che riesca ancora a camminare. Ma mentre esce, i tifosi nerazzurri già cantano: “Io che amo solo te”.
Cantavano lo stesso anche due anni fa, dopo aver perso la finale. Oggi, grazie a Dumfries e ai suoi due gol, hanno l’occasione per rifarlo. Ma stavolta con un lieto fine.
Ai tempi del PSV, Dumfries disse una volta: «Se sono io il secondo miglior marcatore della squadra, allora c’è qualcosa che non va.» Eppure oggi, all’Inter, è il terzo. Forse, allora, vuol dire che tutto sta andando nel verso giusto — per lui e per questa splendida, sottovalutata squadra.
Il capitano nerazzurro decisivo contro il Bayern: gol e prestazione maiuscola. “Abbiamo cuore, testa, personalità, e vogliamo vincere tutto”
“È stata una partita epica, ce la ricorderemo per tanto tempo. L’Inter ha due cog..… così. L’Inter non molla, ha personalità, cuore, testa. Abbiamo sofferto, ma abbiamo dimostrato un’altra volta di poter fare grandi cose. Ogni anno che inizia, proviamo a vincere tutto”. Lautaro Martinez a fine partita si lascia andare. La gioia è incontenibile, troppo grande per moderare i termini. Il 2-2 contro il Bayern manda ufficialmente i nerazzurri in semifinale di Champions League dove troveranno il Barcellona. Ma il Toro va step by step: “Sarà una partita importante contro un grande avversario, in Champions ha tanta storia. Ma ora testa al campionato, poi penseremo alla Champions”. Intanto, la serata è di quelle da ricordare. Come ha detto Lautaro…
Inzaghi a Sky: “Abbiamo voluto a tutti i costi la qualificazione, il Bayern aveva vinto 4 volte su 4 a San Siro”
Simone Inzaghi ha parlato anche a Sky Sport dopo la qualificazione dell’Inter in semifinale: “Bellissima serata vissuta insieme ai nostri tifosi, contro una squadra fortissima che ha fatto due grandi partite. Noi abbiamo voluto a tutti i costi la qualificazione, ci godiamo questa serata frutto di grandissimo sacrificio. Ci siamo aiutati, solo così si può battere una squadra di questo livello“.
Dopo il gol subito avete avuto una grande reazione. – “La lucidità mi ha colpito. Nella ripresa avevamo iniziato bene, siamo riusciti a pareggiare con Lautaro e a fare il 2-1 con Pavard. Negli ultimi quindici minuti il Bayern ha alzato l’intensità anche con gli ingressi di Coman e Gnabry. L’ammonizione? E’ stata per Dimarco, fortunatamente non ha coinvolto me e Bastoni, che altrimenti saremmo stati in tribuna a Barcellona. Bisogna sempre calcolare chi si ha di fronte: il Bayern era stato quattro volte a San Siro e aveva vinto quattro volte. Sapevamo che ci sarebbero state delle difficoltà, siamo contentissimi e pieni d’orgoglio. La nostra corsa vuole continuare, cercheremo di recuperare qualche giocatore che ci può dare una mano. Giusto godersi serate così: abbiamo realizzato una grande impresa. Non si può arrivare sempre in semifinale, siamo orgogliosi“.
Thuram a Prime: “Ce l’abbiamo fatta, ma nel finale eravamo morti. Lautaro, che garra“
Marcus Thuram arriva ai microfoni di Prime Video stravolto per la fatica della partita col Bayern Monaco. Ma riesce a esprimere le sue emozioni per l’approdo in semifinale: “Sono contentissimo, abbiamo fatto una partita da grande squadra. Era difficile ma ce l’abbiamo fatta”.
Lautaro ha fatto una partita di grande cuore. – “Ha fatto una gara da capitano, come la fa sempre. Poi alla fine eravamo tutti un po’ morti”.
Ha detto che avete avuto grande grinta, usando questo termine. – “Grinta argentina, la garra”.
Tu e Lautaro siete stati fondamentali reggendo lo scontro coi difensori centrali. – “Grazie mille… Quando parla Luca Toni penso a una pubblicità con Franck Ribery…”, aggiunge ridendo.
Lautaro Player of the Match: “Vince per il gol, per il duro lavoro, per il movimento intelligente”
Lautaro Martínez si porta a casa l’ennesimo riconoscimento di un’annata incredibile: il Toro, autore del gol del momentaneo 1-1 è stato nominato Player of the Match di Inter-Bayern Monaco dal Gruppo di Osservatori Tecnici della UEFA che ha motivato la sua decisione così: “Vince il premio per il suo gol importante, il movimento intelligente, l’intesa con Thuram e i centrocampisti, nonché il duro lavoro per la squadra“.
Inter e Nikeannunciano una nuova e straordinariacollaborazionecon il leggendario campione di motociclismoValentino Rossi. Il frutto di questa partnership è unamaglia specialeche unisce il mondo del calcio e delle due ruote, creata in onore del 46° compleanno di Valentinoe della sua grande passione per la squadra nerazzurra.
FC Internazionale Milano e Nike annunciano una nuova e straordinaria collaborazione con il leggendario campione di motociclismo Valentino Rossi.
Il frutto di questa partnership è una maglia speciale che unisce il mondo del calcio e delle due ruote, creata in onore del 46° compleanno di Valentino e della sua grande passione per la squadra nerazzurra.
La classica jersey Away 2024/25 dell’Inter è stata rivisitata con l’aggiunta di elementi iconici della carriera di Valentino Rossi: in particolare, il celebre “Sole e Luna” è stato integrato nel cuore del design della maglia, a simboleggiare l’unione di due mondi e a e celebrare il legame speciale tra Rossi e l’Inter.
“Sarà un onore vedere i ragazzi della mia squadra indossare questa maglia creata assieme a Nike e a Inter! È un sogno che si realizza, che unisce l’amore per il motociclismo e il mio team del cuore. Un gesto di grande affetto verso una squadra che mi ha sempre fatto sentire a casa.”
Valentino Rossi
La maglia speciale rappresenta un item iconico per i tifosi e gli appassionati sia di Valentino Rossi che della squadra nerazzurra, un pezzo da collezione che unisce la tradizione e la storicità del Club all’emozione del mondo delle competizioni.
La jersey, una Special Edition, sarà indossata dai giocatori dell’Inter a San Siro durante la partita contro il Cagliariil 12 aprile 2025 e sarà inoltre disponibile in vendita nell’esclusiva versione custom “Rossi 46”, l’unica con una speciale trama ad arricchire il numero che richiama il circuito di motociclismo.
La maglia potrà essere acquistata a partire dal 10 aprile presso gli store Inter di Galleria Passerella, Piazza Castello e San Siro e nei punti vendita ufficiali Nike (Corso Vittorio Emanuele e Loreto a Milano).
L’Inter festeggia oggi 117 anni di una lunga storia di cui ha fatto parte anche Steven Zhang. L’ex presidente nerazzurro, alla guida del club sotto la gestione Suning prima dell’arrivo di Oaktree, non dimentica di mandare un messaggio al Biscione in questo giorno speciale: la story condivisa su Instagram a tinte nerazzurre è arricchita dal messaggio “endness love“. Perché per Steven si tratta di un “amore infinito“, nonostante le strade tra lui e la Beneamata si siano definitivamente divise lo scorso 22 maggio.
Dal suo approdo nel 2016, prima di diventare nel 2018 il più giovane presidente della storia dell’Inter a soli 26 anni, Zhang risulta il secondo presidente nerazzurro più vincente alle spalle di Massimo Moratti(che conta 16 trofei di cui 11 sotto la sua presidenza) e insieme ad Angelo Moratti: durante l’Era Zhang nella bacheca interista sono arrivati 7 trofei (2 scudetti, 2 coppe Italia, 3 supercoppe italiane) in 6 anni di presidenza, ma si ricordano anche le due amare finali di Champions ed Europa League.
Novità in vista per il club nerazzurro tra una modifica dello statuto e la nomina del nuovo CdA della società.
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)
Nuova assemblea degli azionisti in vista per l’Inter. I soci del club nerazzurro si riuniranno infatti il prossimo 24 febbraio per deliberare su alcune modifiche dello statuto e sul Consiglio di Amministrazione, come si legge nella convocazione pubblicata oggi.
«I Signori Azionisti – si legge – sono convocati in Assemblea dei Soci il giorno 24 febbraio 2025, alle ore 16:30 (CET), in unica convocazione, presso lo stadio G. Meazza di Milano, sito in 20151 Milano MI, Piazzale Angelo Moratti, con ingresso al Gate 8, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
Modifiche agli articoli 6, 8, 9 e 10 dello statuto sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti;
Nomina del Consiglio di Amministrazione di F.C. Internazionale Milano S.p.A.; deliberazioni inerenti e conseguenti».
Il tema del Consiglio di Amministrazione dovrebbe riguardare in particolare la sostituzione di Alessandro Antonello, ormai ex amministratore delegato del club nerazzurro, che faceva infatti parte anche del CdA.
Per quanto riguarda lo statuto, invece, gli articoli in questione fanno riferimento nello specifico a:
Articolo 6: trasferimento di partecipazioni nella società;
FC Internazionale Milano comunica che da oggi, lunedì 3 febbraio, Alessandro Antonello, CEO Corporate, lascia la società per cogliere nuove sfide.
Antonello ha contribuito in modo rilevante allo sviluppo del Club ricoprendo diversi ruoli nell’arco di un percorso decennale. Nel 2015 entra all’Inter come Chief Financial Officer, per ampliare le sue responsabilità come Chief Operations Officer nella stagione seguente. Nel 2017 raggiunge i vertici del Club quando viene nominato Chief Executive Officer, incarico che ha mantenuto fino ad oggi con due diverse proprietà.
Il suo lavoro è stato apprezzato e ha garantito all’Inter un contributo manageriale, sia sul fronte dello sviluppo della società, sia sul fronte dei ricavi. Durante questo periodo ha potuto contribuire con la sua professionalità alla conquista di 7 trofei: due Scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane.
“Desidero ringraziare tutti coloro che hanno reso indimenticabili questi dieci anni in nerazzurro. Dai dipendenti ai calciatori, dai tecnici ai dirigenti, dagli sponsor ai fornitori. In un giorno così, la mia gratitudine va anche alla grande famiglia nerazzurra, composta da milioni di appassionati tifosi. Lavorare per questa gloriosa Società sarà un ricordo indelebile, che mi inorgoglisce. All’Inter ho dedicato ogni ora possibile del mio tempo e sono felice di aver contribuito alla sua storia, partendo da un periodo difficile fino ad oggi, quando l’impegno di tutti noi ha riportato il club ai vertici in Italia e in Europa.” Alessandro Antonello
“A nome di tutto il club e della famiglia nerazzurra, desidero ringraziare Alessandro per la sua grande dedizione al nostro club. Sul piano personale desidero inoltre riconoscergli le grandi doti umane che ho potuto apprezzare fin dal primo giorno in cui sono arrivato all’Inter. Il suo lavoro ha senza dubbio aiutato tutti noi ad iniziare questo periodo di vittorie. Tra i tanti trofei vinti insieme, penso che il giorno in cui abbiamo conquistato la Seconda Stella sarà per sempre un ricordo che ci unisce.Giuseppe Marotta, Presidente e CEO FC Internazionale Milano
A far data da oggi il Presidente, Giuseppe Marotta, che aveva mantenuto il suo ruolo di CEO Sport, sarà l’unico CEO della società.
Hakan Calhanoglu si racconta al Corriere dello Sport. Il 30enne centrocampista turco dell’Inter ha dichiarato in un’intervista al quotidiano sportivo diretto da Ivan Zazzaroni in edicola oggi:
Cos’è per lei l’Inter? – “Posso dire che è stato, innanzitutto, un cambiamento pesante nella mia vita. Perché trasferirsi qui dal Milan non è facile. Ma a me l’Inter era sempre piaciuta, anche in passato. Sin dal primo giorno in nerazzurro, è cominciato un percorso straordinario, che ha segnato la mia carriera e che mi ha fatto diventare il giocatore che sono“.
Le piacerebbe chiudere la carriera in nerazzurro? – “Me lo auguro, è la mia speranza. Anche perché ormai non sono più così giovane. E nel calcio non si può mai sapere cosa accadrà. Ma sicuramente resterò il più a lungo possibile“.
La scorsa estate l’aveva cercata il Bayern Monaco. Ha tentennato? – “C’erano gli Europei e fino a che non sono finiti il mio procuratore non mi ha detto nulla. Poi mi ha chiamato dicendomi che c’erano queste opzioni. Io l’ho fermato subito e gli ho detto senza esitazioni: ‘Parla con l’Inter, non con me. Farò solo quello che vogliono loro’. Non posso altro che ringraziare questo club e la gente che ne fa parte. Mi hanno sempre aiutato e sostenuto. In particolare Ausilio. È stato importantissimo per me, sia sul piano sportivo sia su quelle personale. Mi ha dato fiducia e fatto capire che potevo essere un giocatore importante per l’Inter. E così è stato. Questo è il motivo per cui sarà sempre l’Inter a decidere per me“.
L’Inter è anche Inzaghi. Si può dire che sia l’allenatore più importante per la sua storia di calciatore? – “Sicuramente sì. Ha visto la mia qualità e la mia intelligenza in campo. Ha avuto l’intuizione di trasformarmi da mezz’ala in regista. Ed è stata la svolta nella mia carriera. Mi ricordo che, qualche anno fa, lo avevo già incrociato quando guidava la Lazio. Anche quella era una squadra che giocava bene. Mi vengono in mente le sue telefonate prima di arrivare all’Inter. Le sue parole sono state stimolanti e mi hanno convinto della scelta. Ha spinto tanto per farmi venire. Siamo arrivati insieme e, dopo tre anni e mezzo, si può dire che abbiamo fatto qualcosa di importante“.
È vero che esiste un’Inter con Calhanoglu e una senza? “Onestamente, non mi piace parlare di me stesso. Quando vado in campo, cerco solo di giocare veloce, sviluppare la manovra in avanti, e penso sempre a come uscire dalle varie situazioni. Lavoro per dare una mano in fase di costruzione, creando opportunità per segnare. Ma devo ammettere che ciò che mi piace di più è difendere, fronteggiare un avversario, sfidarlo. Prima ero felice se riuscivo a segnare o a fare assist, mentre adesso godo nel lavorare per la squadra e nell’aiutare i miei compagni. In precedenza, non mi capitava di fare tanti contrasti o interventi in scivolata. Beh, adesso li adoro…“.
Adesso, per tutti è un giocatore imprescindibile. Ai tempi del Milan non era così: almeno per chi era all’esterno. Eppure, tutti gli allenatori italiani che ha avuto, da Montella a Gattuso, da Giampaolo a Pioli, fino ad arrivare ovviamente a Pioli, non hanno mai pensato di fare a meno di lei. – “È vero. Al Milan il primo anno è stato difficile, perché venivo da sei mesi di squalifica. Non ero in forma. Poi tutto è migliorato. Credo che tutti mi schierassero perché, fondamentalmente, sono un giocatore di squadra e lavoro sempre per il bene della squadra. Sono sempre stato disponibile a occupare la posizione che mi veniva chiesta, largo a sinistra o trequartista. Peraltro, Giampaolo è stato il primo a schierarmi come regista, in una partita contro l’Udinese, alla prima giornata di campionato (stagione 2019/20). Non abbiamo avuto tanto tempo per stare assieme perché è stato esonerato. Mi è dispiaciuto, perché mi trovavo bene. Apprezzavo le sue idee e Giampaolo mi piaceva come persona. Sono felice che ora sia a Lecce e che stia facendo bene“.
Asllani può raccogliere il suo testimone come regista nell’Inter? – “Deve riuscirci. Per me, è come se fosse un fratello piccolo. Lo sto aiutando e devo dire che lui mi ascolta molto. Ha sicuramente diverse qualità, ma deve migliorare ed è il primo a saperlo. Anche perché se giochi per l’Inter, devi sempre dimostrare qualcosa. Sta imparando e noi siamo qui per aiutarlo. Sono sicuro che, dopo di me, sarà importante“.
Qual è il segreto dell’Inter? – “Lo spogliatoio, il gruppo. Appena arrivato, ho scoperto che qui c’erano persone differenti. Ho avvertito subito il calore. La sensazione è di essere in famiglia. Il comfort è assoluto. E ognuno si sente importante. Per i nuovi arrivati le porte sono aperte: da parte di tutti c’è la disponibilità ad aiutare. Non è semplice costruire un ambiente del genere. Ma è questo che fa la differenza“.
L’Inter è davvero tanto più forte delle altre squadre in Italia? – “Forti lo siamo diventati nel corso di questi anni, attraverso il lavoro e il sacrificio. Abbiamo parlato poco e pedalato tanto. Siamo andati avanti a testa bassa, concentrandoci su ogni partita, evitando di pensare troppo in là“.
Dà fastidio che, da parte delle altre squadre, si insista tanto nel sostenere che l’Inter sia nettamente favorita per il campionato? È un modo per mettere pressione? – “Da un certo punto di vista, fa anche piacere. Ma credo sia innanzitutto una strategia. A noi, comunque, non interessa, perché guardiamo solo a noi stessi. Sappiamo di essere forti, ma anche di poter fare di più. E allora ci impegniamo per migliorare ancora”.
Siamo quasi alla fine del girone di andata. Lo scudetto è ormai una corsa a tre, tra Inter, Atalanta e Napoli, oppure può ancora inserirsi qualche altra squadra? – “Quest’anno ci sono tante squadre in pochi punti. Noi faremo di tutto per vincere ogni partita e poi alla fine si vedrà. Adesso siamo concentrati sul Cagliari e poi penseremo alla Supercoppa“.
Dopo un inizio di stagione un po’ rallentato a che livello è adesso l’Inter? – “Al 90 per cento. Ci manca ancora qualcosa per essere al top. Ma questa stagione è molto più intensa rispetto alla scorsa. Si gioca ogni tre giorni, senza sosta. C’è meno riposo. Ma grazie al turnover e alle rotazioni stiamo gestendo bene le forze. Al momento giusto alzeremo il livello”.
Magari quando la Champions arriverà alla fase decisiva. – “Abbiamo la consapevolezza di potercela giocare con tutti. Ci sono altre due-tre squadri forti, che sono certamente pericolose. Ma noi abbiamo imboccato un percorso importante, che ci ha fatto crescere e che, allo stesso tempo, ha eliminato gli alti e bassi. Ora, l’Inter è una squadra continua. Abbiamo lavorato tanto per riuscirci, ma abbiamo riportato l’Inter al livello dove merita. Il nostro obiettivo come giocatori è rappresentare l’Inter nel migliore dei modi e lo stiamo facendo“.
La Champions è il suo sogno? “Sì, ma il mio sogno è conquistarla con la maglia nerazzurra. Con l’Inter ho vinto tutto in Italia. A questo punto, mi manca solo l’Europa. Come ho già detto, siamo sulla strada giusta“.
Cos’è per lei Milano? – “È una città che mi piace molto. Come mi piacciono gli italiani. Sono simili a noi turchi. Sono aperti hanno un cuore aperto e caldo. È curioso, però, che i miei amici italiani vengono quasi tutti dal sud: napoletani, calabresi, siciliani. Qui, ho avuto l’opportunità di conoscere bellissime persone. E posso dire che Milano sia ormai la mia seconda casa. Anzi, sarà la città dove vivrò una volta che la mia carriera di calciatore sarà finita“.
Quando chiuderà con il calcio giocato, cosa le piacerebbe fare? – “Le strade sono due: allenatore o direttore sportivo. Al momento, comunque, più il secondo del primo. Come Ausilio”.
Il presidente dell’Inter ha risposto piccato al patron rossonero: “Affermazioni fuori luogo. Abbiamo sempre rispettato il Fair Play finanziario e le rigide regole delle licenze nazionali. Gli ricordiamo anche che siamo l’unica squadra di Milano ad avere due stelle…”
“Le parole di Cardinale sono state inopportune e irrispettose“. Beppe Marotta risponde a muso duro al proprietario del Milan che ha attaccato l’Inter parlando di ‘bancarotta‘ come prezzo da pagare per le vittorie conquistate. “Speravo non se ne parlasse, ma è doveroso sottolineare come siano affermazioni fuori luogo, inopportune e poco rispettose del prestigio e dell’immagine del nostro club“, sottolinea il presidente nerazzurro.
Marotta: “L’Inter risponde al Fair Play finanziario“ – Cardinale credo abbia fatto un po’ di confusione – ha proseguito Marotta – È vero che negli ultimi anni il nostro azionista di maggioranza ha affrontato momenti di difficoltà, ma già due anni fa è stato affiancato da Oaktree, nostro attuale proprietario. L’Inter risponde al Fair Play finanziario e alle licenze nazionali molto rigide, con delle perdite di soli 46 milioni, andando a vincere lo scudetto e la Supercoppa. Siamo l’unica squadra di Milano ad avere due stelle“, conclude sarcasticamente il n. 1 nerazzurro.
Cardinale: “L’Inter per vincere lo scudetto è andata in bancarotta” – Domenica Gerry Cardinale, analizzando il progetto del club rossonero, aveva lanciato una stoccata velenosa all’Inter dicendo: “Vincere campionati è un obiettivo importante ma bisogna farlo con intelligenza. L’Inter ha vinto lo scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta (il riferimento non è al club, ma a Steven Zhang che ha dovuto cedere il passo a Oaktree, ndr)“.
Dopo otto mesi di stop, la web radio degli interisti torna on air. Al microfono si alterneranno veterani e nuove voci
Una raccolta fondi per sostenere il progetto di Radio Nerazzurra, web radio che ogni giorno si occupa di Inter. Una chiamata all’azione ai tifosi, che possono diventare soci dell’emittente, tornata on air dopo mesi di stop. È l’iniziativa alla base della rinascita di Nerazzurra, che è tornata a trasmettere via app e in streaming dal proprio sito web con un’offerta ancora più ricca di un tempo, con l’obiettivo dichiarato di diventare punto di riferimento per 55 milioni di simpatizzanti nerazzurri in tutto il mondo, a partire ovviamente dai 5 milioni di tifosi attivi in Italia.
Sotto il brand Radio Nerazzurra, Nerazzurra Media offrirà una programmazione ampia: dai programmi in diretta quotidiani alle radiocronache delle partite, dai contenuti podcast ai video on-demand. Attraverso il sito e le app dedicate, i tifosi potranno accedere a informazioni sempre aggiornate sull’Inter e partecipare attivamente alla community social che conta già più di 200mila follower. Il direttore Lapo De Carlo e lo station manager Mauro Corno, saranno affiancati dalle voci dei veterani Gabriele Borzillo e Sergio Sironi, oltre che dei giovani Bruno Cadelli e Olivia da Gama.
Per sostenere la crescita del progetto, Nerazzurra Media ha lanciato una campagna di crowdfunding su Mamacrowd, la principale piattaforma di equity crowdfunding italiana, attiva dal 19 novembre 2024 fino al 22 gennaio 2025. Con un contributo minimo di 250 euro, sarà possibile diventare soci di Nerazzurra Media Srl. Così viene proposta l’iniziativa nel comunicato ufficiale: “Un’opportunità che darà la possibilità di diventare partner di questa bella iniziativa, investendo in un progetto dinamico e con grandi ambizioni”.
China Construction Bank, a cui Zhang deve ripagare oltre 320 milioni, ha provato a rifarsi in Italia sul compenso come presidente dell’Inter: ma il Tribunale ha dato ragione al club e allo stesso Zhang.
Steven Zhang e l’Inter vincono la causa, davanti al Tribunale di Milano, contro i creditori dell’ormai ex presidente del club nerazzurro. Come appreso da Calcio e Finanza, nello scontro legale con China Construction Bank il Tribunale del capoluogo lombardo ha dato ragione al figlio dell’ex patron interista Zhang Jindong e alla società, che quindi non dovrà versare alcuno stipendio arretrato a Zhang per i suoi anni da numero uno del club. Anni conclusasi lo scorso maggio, con l’escussione del pegno da parte di Oaktree che è quindi subentrato alla famiglia Zhang alla guida dell’Inter dopo la mancata restituzione di circa 395 milioni di euro allo stesso fondo californiano.
Una causa che nasce da lontano, in particolare nel’ambito della sentenza emessa dal Tribunale di Hong Kongnel luglio 2022 sui 320 milioni di un prestito mai ripagato a China Construction Bank da parte di Zhang. Lo scorso marzo, la Corte d’Appello di Milano ha accolto il ricorso di CCBA, decidendo di riconoscere la sentenza di Hong Kong anche in Italia. In particolare, nella sentenza si legge che la quota che deve essere ripagata è pari a 255 milioni di dollari più interessi per 2,6 milioni fino al 2 agosto 2021 e poi interessi annui pari al 13% sui 255 milioni di cui sopra dal 3 agosto 2021 fino alla data del pagamento (circa 30 milioni annui), in base a quanto spiegato dal Tribunale di Hong Kong nella sentenza del luglio 2022 e passata in giudicato nel settembre 2022.
CCBA e la causa per ottenere lo stipendio di Zhang – Motivo per cui China Construction Bank Asia avrebbe voluto rifarsi sugli asset italiani di Zhang, a partire dallo stipendio come presidente del club nerazzurro che però l’ormai ex numero uno non ha mai ricevuto: anche perché, in base alle stime dell’accusa, lo stipendio dovrebbe essere pari a 914mila euro annui. Per questo CCBA aveva presentato nel luglio 2022 un atto di citazione al Tribunalenei confronti dello stesso Zhang e anche dell’Inter per l’annullamento della delibera con cui l’assemblea degli azionisti nerazzurri nel 2019 ha approvato la composizione del CdA e approvato il fatto che Zhang avesse rinunciato ai compensi come presidente. In particolare, infatti, è stato richiesto al Tribunale di «dichiarare l’inefficacia» della rinuncia al compenso e della delibera assembleare, inoltre chiedendo di «accertare, quantificare e dichiarare l’ammontare del compenso» per Zhang.
La causa davanti alla giudice Alima Zana è arrivata così alla conclusione nei gironi scorsi. Come appreso da Calcio e Finanza da documenti ufficiali, in particolare, secondo il Tribunale la delibera dell’Inter non è attaccabile da CCBA in quanto in particolare «con tale delibera non è stato in alcun modo revocato il diritto al compenso eventualmente riconosciuto in precedenza dalla stessa assemblea a Zhang», ma che anzi i soci «hanno dunque solo preso atto della scelta di Zhang di non ricevere alcun compenso».
Inoltre, viene sottolineato come la rinuncia al compenso sia antecedente anche al contratto di finanziamento che ha portato al debito per Zhang verso CCBA, oltre alla «gratuità che sempre storicamente ha caratterizzato l’incarico di Presidente del C.d.A. dell’Inter, alla conferma di tale tradizione anche per gli amministratori nominati insieme con Zhang sin dal 2016 nel CdA e nel 2019 e al rispetto di tale prassi anche dopo la cessazione dalla carica del convenuto», considerando che il successore alla carica di presidente, ovverosia Giuseppe Marotta, non riceve compenso per la carica.
«Dunque, la tradizione della società proprietaria dell’omonimo gruppo calcistico ha sempre mantenuto la gratuità dell’incarico di Presidente, quale titolo onorifico. In tale contesto, anche temporale, ritiene il Tribunale di escludere l’intento frodatorio del convenuto debitore, trovatosi – sin dal 2016, quattro anni prima del sorgere del credito per la cui tutela l’attrice agisce – in un contesto ove non percepire il compenso corrispondeva all’immagine del Presidente quale carica di prestigio in sé».
Il Tribunale e la posizione sui compensi all’ex presidente – Per quanto riguarda la domanda di revoca della rinuncia al compenso da parte di Zhang, il Tribunale sottolinea che «lo statuto dell’Inter non stabilisce il compenso spettante agli amministratori» né l’atto di nomina di Zhang ha stabilito alcun compenso a suo favore. «Quella di Zhang non è dunque una rinuncia a una posizione già potenzialmente acquisita nei suoi elementi costitutivi- come richiesto dalla Corte di legittimità per poter essere richiamata– ma la rinuncia a una sua mera facoltà», proseguono i giudici. «Non vi è stato dunque alcun pregiudizio alle ragioni creditorie di CCBA attesa l’insussistenza di una diminuzione della capienza patrimoniale su cui potrebbe incidere positivamente la revocazione da parte del Tribunale, la cui pronuncia non potrebbe portare alla restituzione di un bene nell’attivo di Zhang. Non sussiste la partecipatio fraudis (o scientia damni) del terzo, qui Inter, considerato – oltre all’anteriorità dell’atto dispositivo rispetto al sorgere del credito – che Zhang aveva ricoperto la carica a titolo gratuito dal 2016, la gratuità era prevista nei confronti di tutti gli amministratori e da sempre era a titolo gratuito».
Il Tribunale di Milano, così, ha definitivamente rigettato le domande di China Construction Bank, condannandola anche al rimborso delle spese legali pari a circa 11mila euro ciascuno per l’Inter e per Zhang.
La notizia era già stata anticipata, ma ora Yann Sommer l’ha resa ufficiale mettendola nera su bianco con un post pubblicato attraverso i propri canali social e, in particolare, attravero la sua pagina Instagram. Il portiere dell’Inter ha scelto di dire addio alla nazionale svizzera ritirandosi ufficialmente e rimanendo concentrato soltanto sul suo presente da calciatore dell’Inter con cui ha dichiarato di voler vincere ancora molto. Ecco il suo messaggio
Traduzione : https://translate.google.com/ “Caro calcio svizzero Dopo un’attenta riflessione, ho deciso di concludere la mia carriera da portiere della nazionale svizzera. È stato un grande onore e privilegio rappresentare il mio Paese ai massimi livelli per 12 anni e in 94 partite internazionali. Con la conclusione di un’altra grande finale agli Europei nella vicina Germania, dove ho trascorso anni indimenticabili in Bundesliga, è giunto il momento di salutarci. Il periodo trascorso in Nazionale ha significato molto per me. Ripenso con orgoglio ai tanti momenti indimenticabili: le partite emozionanti, le vittorie che abbiamo festeggiato insieme e le sfide che abbiamo superato insieme. La Nazionale è stata una parte importante della mia vita da quando avevo 15 anni: dagli esordi nell’U16 fino all’U21, poi dieci anni da numero uno, durante i quali ho giocato tutte le finali dei Mondiali e degli Europei. Abbiamo raggiunto gli ottavi quattro volte e i quarti due volte. Questi ricordi occuperanno per sempre un posto speciale nel mio cuore. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti i miei compagni di squadra, l’intero staff, gli allenatori e ovviamente la mia famiglia, la mia squadra personale e i tifosi svizzeri. Senza il vostro sostegno, la vostra fiducia e la vostra fiducia in me, questi successi non sarebbero stati possibili. Mi hai sempre dato la motivazione per ottenere la migliore prestazione possibile. La mia attenzione ora è tutta sul mio club, l’Inter, con il quale voglio ancora ottenere molto. Grazie, Svizzera! 🇨🇭 Il tuo Yann“
Il capitano nerazzurro anticipa il rientro a Milano per mettersi subito a disposizione in vista della prima giornata di campionato.
Un gesto da leader e capitano vero quello di Lautaro Martinez, che nelle prossime ore farà rientro a Milano.L’attaccante dell’Inter avrebbe dovuto usufruire ancora di qualche giorno di ferie dopo le fatiche in Copa America ma ha deciso di tagliarsi le vacanze.
Lautaro Martinez, secondo ‘Sky Sport’, è atteso ad Appiano Gentile per iniziare la preparazione e mettersi subito a disposizione di Simone Inzaghi.
Coraje, aperto nel 2022 dal capitano dell’Inter e dalla moglie Agustina, ha costretto i soci ad aprire il portafoglio per ripianare le perdite del bilancio al 31 dicembre 2023.
Campione del mondo, del Sudamerica e d’Europa, ma Lautaro Martinez deve ancora fare quadrare i conti del ristorante che ha aperto insieme alla moglie a Milano. Il locale infatti ha portato nuove perdite a bilancio nel corso del 2023, costringendo i soci ad aprire il portafoglio per ripianare il rosso legato all’ultimo anno.
Il ristorante Coraje, in zona Brera a Milano, fa infatti riferimento alla società nominata CittaninaSrl (Nina è la prima figlia della coppia, nata nel febbraio del 2021). Una società creata nel 2021 i cui i soci sono tre: Lautaro Martinez, la moglie Agustina Gandolfo e il padre Flavio Andrès Gandolfo. Lautaro detiene il 10% delle quote, mentre Flavio Gandolfo il 15%. La quota maggiore spetta ad Augustina, amministratrice unica e controllante del 75% della società.
Il ristorante, aperto nel giugno del 2022, vive ancora della sua fase di avviamento: nel primo anno di attività (chiuso con il bilancio al 31 giugno 2022) aveva registrato ricavi per 485mila euro, costi per poco più di un milione e un rosso pari a518mila euro, perdite tuttavia sospese fino al 2027 grazie al decreto Milleproroghe che ha permesso di rinviare la copertura delle perdite nel periodo Covid.
Nel corso del 2023, come emerge dal bilancio al 31 dicembre 2023 che Calcio e Finanza ha consultato, la società ha visto quasi raddoppiare i suoi ricavi, ma al tempo stesso anche crescere i costi: in particolare il fatturato è stato pari a 803mila euro (+65% rispetto al 2022), i costi pari a 1,3 milioni di euro (+37%), mentre la perdita è stata pari 580mila euro. Una perdita che i soci hanno deciso di coprire con un versamento a coperture perdite pari sempre a 580mila euro, dopo l’assemblea dei soci andata in scena nei mesi scorsi.
Grandissima vittoria in rimonta delle nerazzurre di Marelli che hanno trovato il gol decisivo al 114′
È una stagione straordinaria per l’Inter e continua ad esserlo. L’Under 17 femminile è Campione d’Italia. Le nerazzurre di Alessio Marelli – assente in finale, con il vice Simone De Luca sulla panchina interista – hanno vinto 2-1 in rimonta contro la Juventus, nella finale giocata allo stadio “Bruno Recchioni” di Fermo.
Dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari la gara è completamente cambiata con le bianconere che sono andate in vantaggio al 100′ grazie al colpo di testa di Santarello su assist di Tosello. Le interiste hanno reagito immediatamente segnando subito dopo il calcio d’inizio: Giudici ha sfruttato un ottimo lancio da centrocampo ed ha anticipato il portiere bianconero con un delizioso pallonetto. Dopo il pareggio l’Inter ha preso le redini del gioco costruendo diverse occasioni e trovando il gol Scudetto al 114′ con Sasso che di testa ha ribadito in rete dopo la traversa colpita da Cavallaro.
A fine gara è scoppiata la grandissima festa a tinte nerazzurre, un trionfo meritato dopo una cavalcata straordinaria.
“È stata una battaglia da tutti i punti di vista. È stata una stagione lunghissima e faticosissima che abbiamo concluso con questa bellissima vittoria. Abbiamo giocato ed affrontato una squadra molto forte, lottando su ogni pallone. Faccio i complimenti alla Juventus che è una rivale di grande spessore. Insieme abbiamo creato un grande gruppo, la crescita delle ragazze in questi mesi è stata incredibile.”
Simone De Luca, vice-allenatore Inter U17 Femminile
Conferma in blocco per tutta l’area scout dell’Inter, tranne per Samir Handanovic: ecco cosa farà l’ex capitano nerazzurro
Conferma in blocco per tutta l’area scout dell’Inter (tranne una persona), cambiano invece i protagonisti del settore giovanile. Ne parla La Gazzetta dello Sport, che si sofferma anche sul futuro di Samir Handanovic. Sarà proprio lui infatti a iniziare una nuova carriera dalla prossima stagione.
Samir Handanovic
Handanovic cambia ruolo – Dopo i rinnovi dello scorso autunno dell’a.d. Marotta e del d.s. Ausilio, seguiti in primavera da quello del vice d.s. Baccin, pochi giorni fa è arrivata la conferma in blocco dell’area scouting della prima squadra. L’operazione è stata conclusa nei giorni precedenti al cambio di proprietà da Zhang a Oaktree. Alla guida dell’area scouting resterà dunque Corrado Verdelli che nella sua carriera all’Inter ha ricoperto tutti i ruoli: giocatore della formazione dello scudetto dei record (1988-89), tecnico della Primavera (un tricolore e un torneo di Viareggio vinti in due stagioni, dal 2000 al 2002), vice di Cuper e di Zaccheroni, scout e dal 2018-19 coordinatore dell’area. La squadra degli 007 nerazzurri è invece composta da Beppe Baresi, Leonardo Simoni, Francesco Sotera, Damiano Moscardi, Paolo Bertani, Federico Cavola e Simone Canovi. Uscirà dal gruppo Samir Handanovic che inizierà la sua carriera da allenatore e la prossima stagione allenerà la squadra Under 17.
Novità nel settore giovanile – Nel settore giovanile invece ci saranno diverse novità e qualche cambiamento. Massimo Tarantino, il direttore della cantera nerazzurra arrivato un anno fa, ha scelto Pasquale Berardi come nuovo coordinatore degli scout. Da anni lavora per l’Inter e dunque si tratta di una promozione interna. Sostituirà Gian Paolo Manighetti che durante la sua avventura a Interello ha contribuito a individuare diversi talenti tra i quali Valentin Carboni. Cambieranno anche alcuni scout, i cui sostituti saranno annunciati nelle prossime settimane. Adesso l’attenzione è spostata sulle finali dei vari campionati visto che l’Inter è in corsa per tutti e cinque gli scudetti (Under 15, Under 16, Under 17, Under 18 e Primavera; in questi ultimi due tornei è in semifinale). Poi verrà il tempo delle scelte e degli annunci. Nessuna novità, invece, per il coordinatore del settore tecnico del vivaio, con Daniele Bernazzani che resterà al suo posto”, si legge.
La storia è chiusa: HakanCalhanoglu ha voluto restare all’Inter e i nerazzurri si tengono volentieri il loro regista. La corte del Bayern Monacoè ormai acqua passata e a metterci la pietra sopra ci ha pensato lo stesso centrocampista turco.
Un’uscita pubblica, forte, quella che Calha ha fatto sui propri social. Un vero e proprio comunicato per ribadire di stare bene a Milano, sponda nerazzurra, e di voler vincere ancora altri trofei all’Inter. Ma come si è arrivati al fatidico comunicato?
DUE CHIAMATE DECISIVE – Dietro al ‘no‘ al Bayern c’è anche l’intervento decisivo dei compagni di squadra e di Piero Ausilio. A differenza di quanto accaduto un anno fa con Romelu Lukaku, quando il cellulare squillava a vuoto, il direttore sportivo dell’Inter – in Germania nelle ultime ore – si è messo in contatto con Calhanoglu e insieme ad Hakan ha ideato la via d’uscita, spiega La Gazzetta dello Sport raccontando i retroscena della vicenda. Prima ancora del contatto Ausilio-Calha, però, ce n’è stato un altro importante: quello con Alessandro Bastoni. Nel ritiro della Nazionale a Lipsia, i giocatori dell’Inter si sono confrontati sul caso Calhanoglu e il difensore classe 1999 ha quindi chiamato il centrocampista turco per farsi spiegare la situazione: Hakan si è spiegato e ha tranquillizzato sul fatto che la permanenza a Milano fosse il piano A. Da lì è arrivato il colloquio chiarificatore con Ausilio e quindi l’uscita pubblica.
LE REAZIONI – Segnale accolto bene da Simone Inzaghi, che aspettava la soluzione del caso ed era pronto a entrare in scena in prima persona. Nulla da fare invece per il Bayern e per l’agente di Calhanoglu, Gordon Stipic, che aveva incontrato due volte il club tedesco.
Inter, Calhanoglu resta: “Sono felice qui, voglio vincere ancora con questo club”
Hakan Calhanoglu ha deciso di restare all’Inter. Lo spiega lo stesso turco con un post su Instagram che spegne le voci circolate negli ultimi giorni di un interesse da parte del Bayern Monaco. Il centrocampista ha un contratto con i nerazzurri fino al 2027e ha intenzione di rispettarlo, continuando a vincere trofei con l’Inter. Questo il post con il quale l’ex Milan si toglie dal mercato.
IL POST – “Alla luce delle recenti voci che stanno circolando sui media, vorrei cogliere l’occasione per affrontare direttamente la situazione. Fino ad ora, mi sono astenuto dal commentare queste speculazioni poiché sono concentrato sulla NazionaleTurca di cui sono capitano a Euro 2024. Tuttavia, ritengo che ora sia opportuno fare una dichiarazione chiara per evitare ulteriori malintesi. Sono estremamente felice all’Inter. Il rapporto che condivido con il club e i nosri incredibili tifosi è davvero speciale. Insieme, abbiamo raggiunto traguardi significativi e sono entusiasta di poter vincere ancora più trofei con l’Inter in futuro. Ancora una volta, in questo momento sono completamente concentrato a rendere felice la gente del mio paese. Grazie per la vostra comprensione e il vostro sostegno. Forza Inter”.
Il Tribunale di Milano (Foto Daniele Buffa/Image Sport/Insidefoto)
Il procuratore Marcello Viola ha assegnato il fascicolo esplorativo, a “modello 45”, ai pm Roberta Amadeo, Pasquale Addesso e Giovanni Polizzi.
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza indagati né ipotesi di reato, a partire dall’esposto, presentato dalla “Fondazione Jdentità Bianconera”, che contesta, attraverso alcuni legali, presunte irregolarità in relazione all’iscrizione dell’Inter all’ultimo campionato e, in particolare, relative alla “continuità aziendale”, ipotizzando reati fallimentari. Lo riporta l’ANSA.
L’esposto era arrivato sul tavolo degli inquirenti milanesi venerdì scorso e il procuratore Marcello Viola ha assegnato il fascicolo esplorativo, a “modello 45”, ai pm Roberta Amadeo, Pasquale Addesso e Giovanni Polizzi. “Jdentità Bianconera” è un’associazione nata nell’estate 2023 per “tutelare e difendere l’immagine e l’onorabilità dei tifosi della Juventus” e ha depositato nelle scorse settimane lo stesso esposto anche alla Covisoc, la Commissione di vigilanza della Figc.
In sostanza, con l’esposto si chiede alla Procura di Milano di valutare se ci siano le condizioni previste dall’articolo 38 del codice della crisi d’impresa, ossia per presentare ricorso al Tribunale fallimentare per l’apertura della “liquidazione giudiziale”, ossia la vecchia istanza di fallimento, verificando profili di uno stato di insolvenza del club e di conseguenza ipotesi fallimentari.
Nell’esposto, depositato anche alla Covisoc, i legali dell’associazione di tifosi hanno contestato, in particolare, anche l’esistenza dei requisiti minimi per l’iscrizione del club nerazzurro al campionato, tra cui “la fornitura” di “garanzie a supporto della cosiddetta continuità aziendale”.