Seveso, l’aggressione prima dell’ultima giornata di campionato regionale, quando il genitore ha capito che il figlio sarebbe rimasto in panchina. Luigi Zambelli si dimette
Dopo il caso choc dello scorso giugno a Seregno, con undirigente 44enne che ha perso un rene per sedare una rissa alla partita U9 in oratorio, un altro episodio assurdo di aggressione da parte di un genitore, nel calcio giovanile, in Brianza.
E’ successo a Seveso, durante l’ultima giornata di campionato regionale, dove il padre di un ragazzo U17, prima della partita,avendo intuito che il figlio non sarebbe partito titolare, si è scagliato contro il direttore sportivo Luigi Zambelli, colpendolo condue pugni. Un’aggressione vista dal mister della squadra, Luigi Pasinato, che è accorso per dividerli e si è preso uno schiaffo dal genitore scalmanato. Dopo l’uomo è stato allontanato, ma gli strascichi del suo gravissimo gesto sono pesanti.Il ds Zambelli, attivo da tempo e molto stimato nel calcio dilettantistico brianzolo, ha deciso di rassegnare le dimissioni, così come il direttore generale Rocco Fazzari. Sconvolti per l’accaduto ma anche perdivergenze con i vertici societariche, pur avendo deciso di allontanare il genitore violento, e recidivo, dal club, non avrebbero subito proceduto con la denuncia nei confronti dello stesso. Una vicenda ancora con alcuni contorni da definire e che potrebbe comunque avere ulteriori evoluzioni nei prossimi giorni.
Dura due minuti la finale di Supercoppa in Turchia: Icardi sblocca il risultato e i gialloblù, che avevano schierato la formazione Under 19, lasciano il campo per protesta. La decisione è dovuta alle frizioni con la Federcalcio, dopo l’aggressione dei tifosi del Trabzonspor proprio ai danni dei giocatori del Fenerbahce
“Chiunque voglia andare alla partita può farlo, ma non ci sarà la prima squadra o un incontro di 90 minuti“. Il vice presidente del Fenerbahce Erol Bilecik aveva minacciato di boicottare la finale di Supercoppa e ha mantenuto la parola. I gialloblù sono scesi in campo con la formazione Under 19 e dopo il gol di Icardi, segnato al primo minuto, hanno abbandonato il terreno di gioco. Il Galatasaray conquista così il trofeo per la diciassettesima volta.
Proteste contro la Federcalcio turca – Le prime polemiche sono nate per la sede della finale, che inizialmente si sarebbe dovuta giocare in Arabia Saudita. Il governo arabo però ha vietato le bandiere inneggianti ad Ataturk, padre della patria turca, e i due club si sono rifiutati di scendere in campo. L’incontro è stato quindi posticipato e la sede è stata spostata a Sanliurfa, in Turchia. Tutto sembrava risolto, mal’aggressione dei tifosi del Trabzonspor ai danni dei giocatori del Fenerbahce ha incrinato il rapporto tra la squadra gialloblù e la Federcalcio. La sanzione inflitta è stata giudicata troppo lieve e sono scaturite molte polemiche per la decisione di squalificare alcuni giocatori del Fenerbahce per aver reagito contro gli aggressori. Il club ha richiesto lo slittamento della partita e un arbitro straniero, giudicato più imparziale, ma non venendo accontentato ha deciso di perdere a tavolino il match.
Süper Kupa'da yaşananlar:
Galatasaray maça başladı. Icardi, ilk pozisyonda golü buldu. Fenerbahçe, maçın durmasıyla birlikte sahadan çekildi.pic.twitter.com/hDsbsIaW8Z
Scontri tra tifosi e non solo, volano pietre e transenne: ferito l’ex giocatore della Fiorentina
Un clima lontanissimo da quello che dovrebbe essere una partita di calcio. Animi tesissimi tra i tifosi, scontri che non sono mancati e lancio di oggetti in campo, addirittura di pietre, che hanno colpito l’ex giocatore della Fiorentina.
Teatro di questo scempio è lo stadio Gigante de Arroyito, teatro della partita tra Rosario Central e Penarol valida per la prima giornata della fase a gironi di Copa Libertadores e vinta 1-0 dai padroni di casa argentini grazie alla rete del difensore Quintana nel recupero del primo tempo. Una gara però dove ha dominato la tensione, più sugli spalti che in campo. Il clima è stato tesissimo sin da prima del fischio d’inizio, con i tifosi argentini che hanno preso di mira i supporters uruguayani, con addirittura delle transenne che sono state lanciate dal settore superiore verso quello inferiore. Una tensione che è esplosa ancor più alla fine della partita.
I tifosi del Penarol(ANSA Foto) – Calciomercato.it
Rosario Central-Penarol, scontri tra tifosi e Olivera ferito – A farne le spese è stato l’ex giocatore della Fiorentina, Maxi Olivera, oggi al Penarol, rimasto ferito a causa di una pietra lanciata dai tifosi argentini.
Il sasso è stato gettato dagli spalti a gara conclusa e Olivera ha rimediato una vistosa ferita allo zigomo. Il terzino sinistro ha perso molto sangue e, visibilmente arrabbiato, è stato trattenuto con fatica dai suoi compagni di squadra, che lo hanno poi trascinato negli spogliatoi e poi portato all’ospedale, dove gli sono stati applicati dei punti di sutura. Sui social lo stesso giocatore ha voluto rassicurare tutti sulle sue condizioni, pubblicando un messaggio su Instagram, in cui ha anche denunciato quanto accaduto prima del fischio d’inizio: “Sto bene, grazie per i messaggi. A parte il dolore e qualche punto di sutura, tutto è andato per il meglio. Dispiaciuto per il risultato, meritavamo qualcosa in più. Ma c’è molta rabbia per il pessimo trattamento che hanno ricevuto i nostri fan, la nostra gente. Una vergogna”. Sui fatti di Rosario è atteso un pronunciamento (e eventuali sanzioni) da parte della Conmebol.
😳 ESCANDALOSO FINAL EN ROSARIO
✖️ Una vez que finalizó el encuentro, Maxi Olivera recibió un piedrazo por parte de la hinchada de Central que lo dejó sangrando. pic.twitter.com/tGn1HAxtLs
È stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine con lancio di lacrimogeni per separare i due gruppi. Arrestato un supporter giallorosso.
Quest’oggi alle ore 18 si terrà il derby della Capitale tra Roma e Lazio e nonostante le numerose forze dell’ordine schierate dalla Prefettura, già a diverse ore dalla partita le due tifoserie si sono rese protagoniste di uno scontro a pochi passi dallo stadio Olimpico.
Protagonisti un gruppo di circa 200 tifosi laziali e un centinaio di supporters giallorossi. La polizia è intervenuta per separare i due gruppi, anche con un lancio di lacrimogeni. Un tifoso romanista è stato arrestato. Gli scontri si sono verificati attorno alle 9.30, quando i circa 200 tifosi laziali, tutti travisati, si sono spostati verso il bar River. Il gruppo di 100 supporters giallorossi li ha raggiunti e sono iniziati i tafferugli.
A quel punto è intervenuto il personale della Questura per separare le due tifoserie. Per disperderli i poliziotti, che sono stati oggetto di lancio di bombe carte, hanno utilizzato i lacrimogeni. Le immagini della scientifica sono già al vaglio per identificare chi ha preso parte ai disordini. Nel corso dell’intervento sono stati sequestrati caschi, mazze e cacciaviti.
L’addio al campionato sarà discusso in un’assemblea del 2 aprile. Secondo la stampa turca si profila addirittura un trasferimento all’estero.
Il Fenerbahce è pronto a mettere in atto una mossa che avrebbe del clamoroso. Dopo l’ormai nota aggressione subita in campo da parte dei tifosi del Trabzonspor, il 2 aprile il club turco valuterà se abbandonare la massima divisione calcistica del Paese. Il prossimo martedì è infatti prevista una riunione in cui una delle società più importanti della nazione potrebbe annunciare il ritiro dal torneo.
L’Assemblrea generale straordinaria convocata per martedì 2 aprile potrebbe fare la storia non solo del Fenerbahce, ma anche dell’intero panorama europeo, perché il club – secondo quanto riportato dal media turco BTP – avrebbe addirittura intenzione di chiedere “ospitalità” ad un altro campionato.
A due mesi dal termine della Superlig turca, con il duello con il Galatasaray entrato nel vivo, l’addio al torneo potrebbe portare ad un trasferimento all’estero. In particolare, secondo la stampa turca il Fenerbahce potrebbe chiedere il trasferimento nella Liga spagnola, ma tra le opzioni ci sarebbero anche la Francia, l’Olanda e il Belgio. Nessuna possibilità, sembrerebbe, per Serie A, Premier League o Bundesliga.
Non una questione facile, considerando come non sia chiaro in che modo il Fenerbahce parteciperebbe eventualmente al nuovo torneo. L’assemblea del Fenerbahce vede in particolare il punto 5 come fondamentale per il futuro del club nel campionato turco o meno: «Valutare le azioni da intraprendere, compreso il ritiro della nostra Squadra A di calcio dalla Superlega in base agli eventi che si sono verificati nella partita della Super League giocata la notte del 17 marzo 2024 e negli ultimi eventi del calcio turco», si legge all’ordine del giorno.
Non viene citata – almeno nell’odg dell’assemblea – la possibilità di un trasferimento all’estero. Nonostante la possibilità di abbandonare l’attuale campionato, il club ha una fanbase limitata all’estero. I tifosi sono ovviamente preoccupati, ma solo dopo il 2 aprile ci sarà maggiore chiarezza sulla questione. La rissa tra i tifosi del Trabzonspor e il Fenerbahce è stata del resto solo l’ultimo grave episodio capitato in Turchia nell’ultimo anno.
Ali Yerlikaya, ministro dell’Interno turco ha annunciato l’apertura di un’indagine dopo quanto accaduto a Trebisonda: «Non è in alcun modo accettabile che la violenza avvenga sui campi di calcio». Lo scorso dicembre, la SuperLig era già stata sospesa per una settimana dopo che il presidente dell’Ankaragucu aveva aggredito l’arbitro Halil Umut Meler.
E’ accaduto durante una partita di calcio al campo sportivo di Mezzano, nel Ravennate. Il mister ha sostituito il ragazzo per un problema ad una scarpa che gli si sfilava
Non ha gradito la sostituzione di suo figlio, undicenne giocatore di calcio della categoria Pulcini e così, entrato in campo insieme alla moglie, prima ha preso a male parole l’allenatore e un suo collaboratore e poi ha rifilato al tecnico una testata cercando – caduto a terra per il colpo subito – anche di prenderlo a calci.
L’episodio – riporta la stampa locale – è andato in scena sabato al campo sportivo di Mezzano, frazione di Ravenna, teatro della sfida, nella categoria ‘Pulcini‘ tra la squadra locale e il Cervia.
I fatti risalgono all’ultimo minuto del primo tempo quando il ‘mister‘ del Mezzano, un 22enne alla sua prima esperienza in panchina, ha sostituito uno dei suoi ragazzi, per un problema ad una scarpa che gli si sfilava. Nelle gare dei ‘Pulcini‘ si possono fare cambi ‘volanti‘ – quindi gli atleti possono uscire e rientrare a gara in corso – e l’allenatore, così ha raccontato lui stesso alla stampa ravennate, avrebbe rimesso in campo il giocatore nel secondo tempo.
Invece, visto il figlio sostituito il padre dopo avere raggiunto la panchina, avrebbe rivolto parole offensive a un collaboratore dell’allenatore, intento a sistemare la scarpa del ragazzino, mentre la madre avrebbe detto “diverse cose” allo stesso tecnico. “A quel punto – sono le sue parole –il marito è tornato verso di me e mi ha colpito con una testata. Io sono caduto per terra e il padre, prima di essere bloccato, ha cercato di colpirmi con dei calci“.
Andato in Pronto Soccorso, l’allenatore del Mezzano non ha escluso l’intenzione di sporgere denuncia contro il genitore. “Una volta letto il referto ho l’intenzione di presentare denuncia. E’ un episodio troppo grave – ha raccontato ancora ai quotidiani -: penso di avere un dito rotto e ovviamente sono in uno stato di agitazione credo comprensibile“. La dirigenza delMezzano, sempre a quanto riferito dall’allenatore avrebbe ipotizzato una sospensione a tempo indeterminato dei figli della coppia per motivi di opportunità.
Petardi contro il settore padovani, tre ultras etnei portati in questura
Scene da guerriglia urbana allo stadio Euganeo durante la finale di andata di Coppa Italia di serie C Padova-Catania.Un gruppo diultras siciliani, durante l’intervallo, ha sfondato il cancello del proprio settore entrando nella tribuna occupata dai biancoscudati, lanciando fumogeni e distruggendo gli striscioni.
Altri hanno fatto invasione di campo, lanciando da lì i petardi. Immediato l’intervento delle forze di polizia, con cariche nella curva nord per fermare la violenza., Gli agenti, dopo aver riportato la calma, hanno portato via una decina di tifosi catanesi. La partita è ripresa, dopo una sospensione di 15 minuti. Sono tre gli ultras del Catania che sono stati portati in Questura dopo l’invasione di campo e gli scontri. Negli scontri, fortunatamente, non si sono registrati feriti.
La partita si è poi conclusa con il Padova che ha battuto 2-1 il Catania. Il ritorno è in programma il prossimo 2 aprile nella città siciliana. Per i veneti in gol Palombi al 12′ e Crisetig al 25′. Gli etnei con Monaco accorciano le distanze al 22′ della ripresa.
La Lega Pro condanna gli scontri di Padova-Catania – La Lega Pro ha espresso “ferma condanna per gli accadimenti verificatisi in occasione della finale di andata della Coppa Italia di Serie C tra Padova e Catania“. “Episodi di questo genere, che non c’entrano con lo sport, non troveranno mai spazio o scusanti all’interno di competizioni organizzate dalla Lega Pro“, sottolinea la Lega in una nota. “Dispiace che una serata di festa e di correttezza sul campo sia stata rovinata, all’intervallo, dalle intemperanze di alcuni tifosi. Stigmatizziamo fortemente quanto accaduto. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine sono stati scongiurati altri scontri“, dice il presidente della Lega Pro Matteo Marani.
Il Catania condanna protagonisti scontri a Padova– “Catania Football Club stigmatizza il comportamento dei facinorosi protagonisti degli scontri e delle intemperanze allo stadio ‘Euganeo’. Condanniamo fermamente e categoricamente ogni forma di violenza, esprimendo piena solidarietà alle forze dell’ordine“. E’ quanto scrive il club etneo in un comunicato pubblicato sul proprio sito, dopo gli scontri avvenuti stasera allo stadio ‘Euganeo‘ a Padova, nell’intervallo della gara di andata di Coppa Italia di serie C.
Turchia, follia in campo: i tifosi aggrediscono i calciatori ospitiScene agghiaccianti in Trabzonspor-Fenerbahce: maxi-rissa tra tifosi e giocatori ospiti
Rissa selvaggia alla fine di Trabzonspor-Fenerbahce: i tifosi danno la caccia ai giocatori ospiti
Rissa gigantesca alla fine della partita del campionato turco tra Trabzonspor e Fenerbahce, finita 3-2 per gli ospiti. Mentre i giocatori del club di Istanbul festeggiavano, un tifoso della squadra di casa ha fatto invasione di campo minacciandoli. Come risposta, i calciatori lo hanno piacchiato. A quel punto decine e decine di ultrà del Trabzonspor sono entrati nel terreno di gioco per vendicare l’offesa. I giocatori del Fenerbahce sono fuggiti negli spogliatoi per evitare il linciaggio.
Trabzonspor-Fenerbahçe maçı sonrası saha karıştı! Futbolculara saldırının en net görüntüleri… – Il campo era caotico dopo la partita Trabzonspor-Fenerbahçe! Le immagini più nitide dell’aggressione ai calciatori… Traduzione: https://translate.google.com/– BirGün TV
Il 19enne originario di Bari è ai domiciliari. Si era messo in luce nella prima parte di stagione con la maglia della Fidelis Andria e a gennaio il contratto professionistico
L’attaccante del Pescara Luca Sasanelli, 19enne originario di Bari, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza domestica. Le indagini avviate nel capoluogo pugliese hanno portato negli scorsi giorni due pattuglie dei carabinieri – una arrivata direttamente da Bari – a prelevare Sasanelli direttamente mentre era in ritiro con la squadra in hotel.
Classe 2004, Sasanelli si era messo in luce nella prima parte di stagione con la maglia della Fidelis Andria (Serie D, girone H) segnando sette reti in 24 partite e attirando gli interessi del Pescara, club di C che lo aveva messo sotto contratto fino al 30 giugno 2027. Aveva totalizzato quattro presenze con il club abruzzese, saltando l’ultimo impegno di campionato sabato scorso contro la Torres.
I fatti risalirebbero a qualche mese fa e a far scattare la denuncia sarebbe stata una denuncia della fidanzata del giocatore. La notizia è arrivata a poche ore dalla partita che il Pescara giocherà martedì 5 marzo alle 20.45 sul campo della Recanatese.
Pesante alterco tra i due tecnici dopo una gara piena di polemiche. Tensione altissima tra i tecnici prima della riappacificazione in diretta tv
Momenti di grande tensione al termine di una serata altrettanto tesa allo Stadio Grande Torino dove i granata e la Fiorentina hanno pareggiato 0-0. Animi caldi dopo un primo tempo che ha visto l’annullamento di un gol a Zapata e soprattutto l’espulsione di Ricci che ha lasciato i granata in dieci.
Polemiche che non si sono placate neanche nel finale, quando i tecnici sono venuti a contatto. Il più agitato, Ivan Juric, è stato espulso e prima di uscire secondo la ricostruzione fatta a Sky si è rivolto a Italiano con una frase forte – “ti taglio la gola” – accompagnata da un gesto plateale. Poi nel post partita la riappacificazione tra i due davanti ai microfoni di Sky.
I tifosi del Bayern Monaco all’Olimpico (Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images
Puniti i comportamenti dei sostenitori bavaresi durante la partita contro la Lazio in occasione della gara di andata degli ottavi di finale di Champions League.
La UEFA ha deciso di multare il Bayern Monaco per il comportamento tenuto dai suoi sostenitori in occasione della sfida di Roma contro la Lazio, valida per la gara di andata degli ottavi di finale di Champions League.
L’Organo Disciplinare, Etico e di Controllo del massimo organo del calcio europeo ha deciso di comminare una multa di 50.750 euro complessivi per l’accensione di materiale pirotecnico (40.250 euro) e lancio di oggetti (10.500 euro).
Inoltre, alla società tedesca è stato fattodivieto di vendere ai propri tifosi i biglietti validi per la prossima trasferta in campo europeo. Da ricordare, come la sfida sia finita 1-0 in favore della Lazio grazie al rigore siglato da Ciro Immobile, che aveva portato all’espulsione di Upamecano.
Rissa con inseguimento al termine di Real Siti-Virtus Mola, partita giocata domenica 25 febbraio a Stornara (Foggia) per la 21esima giornata del campionato di calcio di Eccellenza, girone A. Succede al fischio finale dell’arbitro Ragno. Il numero 11 del Real Siti, Russo, in maglia verde, si disinteressa di cosa sta accadendo in campo e avvia una fuga in solitaria al di fuori del terreno di gioco, in direzione degli spogliatoi. Inutile il tentativo, non troppo energico, di fermare la sua corsa. Una volta arrivato all’esterno dell’edificio che ospita gli spogliatoi, si scaglia con violenza verso un avversario lanciando nella sua direzione anche un tavolino in plastica, senza colpirlo. Le telecamere poi tornano a puntare verso il campo (“Atti vergognosi, sembra di essere nella giungla” aggiunge il telecronista). Sul campo la partita era terminata 2-0 per la squadra ospite grazie a una doppietta di Bozzi. Già nel corso dei 90 minuti si erano verificati diversi momenti ad alta tensione. Al 78′, a seguito dell’espulsione del numero 5 del Real Siti, Di Gioia, per gioco violento, una pallonata aveva raggiunto la panchina della Virtus Mola scatenando un altro parapiglia.
L’allenatore è stato soccorso al campo di calcio (Archivio)
Il genitore violento contestava al tecnico di avere trattato male il bambino. Il mister nega tutto, i vertici della Idrostar sono al suo fianco
Cesano Boscone (Milano), 25 febbraio 2024
Dissapori tra un allenatore e un genitore nati sul campo da calcio e finiti con un’aggressione. All’origine, c’è un episodio che al padre del giovane calciatore, classe 2015, non era andato giù.Il bambino, allenato fino a qualche giorno fa dal mister aggredito, aveva raccontato al padre che l’allenatore lo aveva trattato male, mettendogli le mani addosso. “Niente di vero – racconta l’allenatore della Idrostar, società di Cesano Boscone che ha squadre in diverse categorie, maschili e femminili, di tutte le età -, non ho mai fatto nulla di simile e mai mi sognerei di farlo“.
Secondo la ricostruzione,il bambino avrebbe mandato a quel paese il mister che, in risposta, lo ha richiamato. Ieri mattina, durante una partita dei Pulcini dove milita il bambino, appena ha incontrato l’ex allenatore, 64enne ora alla guida di un’altra squadra, sempre di Idrostar, il padre lo ha accusato di essere stato violento con il figlio. Ne è nata una discussione perché “gli ho risposto che non doveva permettersi di lanciarmi simili accuse“, racconta ancora il mister. A quel puntoil genitore ha aggredito l’allenatore, tirandogli una testata. Un colpo forte e violento, tanto da spaccargli il setto nasale.
Immediato l’intervento dei presenti che hanno cercato di soccorrere l’allenatore, ricoperto di sangue, nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Il personale di primo intervento ha medicato sul posto l’uomo, per poi portarlo in codice giallo al pronto soccorso, dove è stato trattenuto per gli accertamenti. Sul posto sonointervenuti anche i carabinieri della compagnia di Corsico per ricostruire ogni dettaglio dell’aggressione e sentire le testimonianze dei presenti: gli approfondimenti sono ancora in corso.
Il mister dovrà sottoporsi a ulteriori controlli per la ferita riportatae provvederà a sporgere denuncia nei confronti del genitore. “Un fatto inammissibile – commenta il presidente di Idrostar, Ettore Leporatti –, la nostra società si basa sul rispetto reciproco e sono questi i valori che cerchiamo, ogni giorno, di insegnare ai ragazzi, fin da piccoli. Se l’allenatore avesse commesso qualsiasi tipo di violenza o abuso su un giocatore, sarebbe stato subito allontanato e denunciato. In campo gli animi si scaldano, si possono avere visioni diverse, ma ci deve essere sempre rispetto dei ruoli ed è assolutamente intollerabile che un genitore se la prenda con un allenatore“.
Non è la certo prima volta che le liti calcistiche degenerano in aggressioni: ad aprile dello scorso anno, a Cassano D’Adda,il mister dell’Accademia Sovico Calcio aveva preso a calci e pugni un 14enne, giocatore della Pierino Ghezzi, squadra avversaria in campo, in seguito a una discussione nata a seguito di un rigore. Il giovane era finito in ospedale con ferite alle costole. L’allenatore, denunciato dalla famiglia, aveva chiesto scusa, ma si era comunque preso una squalifica di cinque anni.
Gigantesca rissa alla fine di Sparta Praga-Galatasaray, partita terminata 4-1, risultato col quale i padroni di casa si sono qualificati agli ottavi di finale di Europa League. Al fischio finale, come mostrano le immagini di Dazn, calci, insulti e spintoni in campo. Incontro deciso anche dall’espulsione di un calciatore della squadra ospite, Kaan Ayhan, al 23′ della ripresa, quando il match era sull’1-1 e la qualificazione ancora in mano ai turchi. Arbitrava l’inglese Anthony Taylor, lo stesso che José Mourinho attaccò platealmente dopo la finale di Europa League del 2023, persa ai rigori dalla Roma col Siviglia.
Agguato fuori dallo stadio: il genitore di un ragazzino è stato spedito all’ospedale con una gamba rotta
Un giovane atleta è stato squalificato per dieci giornate per aver rivolto insulti a sfondo razzialead un avversario al termine di una partita di calcio giovanile tra l’Atletico Pont e la Druentina, sfida valevole per il campionato Under 17.
Il provvedimento del giudice sportivo è stato adottato nei confronti di Stefano Scaranello, giocatore della Druentina con la maglia numero 2.
La sfida tra l’Atletico Pont e la Druentina è stata disputata domenica scorsa e si era conclusa con la vittoria della squadra ospite per 0-2.
Al triplice fischio dell’arbitro, però, gli animi tra giocatori e dirigenti si sarebbero accesi tanto da sfociare in un agguanto fuori dallo stadio. Calci e pugni, e ilgenitore di un atleta della Druentina è finito in ospedale con la gamba sinistra fratturata. La Druentina ha poi presentato un esposto ai carabinieri.
I feriti sono raddoppiati, 113 contro i 66 della stagione 2021-2022, tra i civili, e 75 in più tra le forze dell’ordine (147 a 72)
Tifosi sempre più violenti: aumentano feriti, arresti e denunce, tutto per gli incontri di calcio. A dirlo è il nuovo rapporto dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, che si riferisce alla passata stagione calcistica. Su 2.662 partite, 381 di Serie A e poi Serie B, C,incontri internazionali e di Coppa Italia, i numeri che emergono sono allarmanti: tutti in su i dati rispetto alla stagione precedente.
I feriti sono raddoppiati, 113 contro i 66 della stagione 2021-2022, tra i civili, e 75 in più tra le forze dell’ordine (147 a 72). Aumentati anche i denunciati (da 1.480 a 2.011) e gli arrestati (da 59 a 125). Monitorati inoltre per la prima volta gli atti di discriminazione razziale, territoriale e antisemita: sono stati 126.
Oltre 50mila forze dell’ordine in più – Le forze dell’ordine che sono state impiegate nel corso degli eventi calcistici sono 233.999, oltre 50mila in più rispetto alla stagione precedente.
L’attività di controllo di polizia e carabinieri hanno riguardato il perimetro intorno agli impianti sportivi e le aree delle città, con i relativi percorsi, che potevano presentare scontri tra le frange più estreme delle tifoserie.
In aumento anche i Daspo (divieti di accesso ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive) che, in forza dei 3.748 provvedimenti adottati dalle questure nella stagione calcistica 2022-2023, fanno segnare un incremento del 115% rispetto ai 1.741 emessi nella stagione precedente.
Un dirigente sportivo di 44 anni ha picchiato un giovane arbitro di 18 anni durante la partita di calcio tra Nuova Oregina e Anpi Casassa
Preso a calci e pugni da un dirigente sportivo di una squadra di calcio under 14, per contestare un fallo. La vittima si chiama Andrea, ed è ancora una volta un arbitro sul campo di calcio, un direttore di gara giovanissimo, appena 18enne e già oggetto di violenza, come forma di contestazione. E’ quanto accaduto durante una partita di calcio a Genova, tra Nuova Oregina e Anpi Casassa, dove a colpire il 18enne sarebbe stato un dirigente della squadra di casa, la Nuova Oregina.
Fatto gravissimo – A denunciare il fatto, Giulio Ivaldi, presidente della Lega Nazionale Dilettanti della Liguria, che in una nota parla di «situazione gravissime dal punto di vista fisico e morale che condizionano la volontà di ragazze e ragazzi di avvicinarsi all’arbitraggio». Il presidente, infatti, si appella ai presidenti di tutte le società calcistiche, «affinché portino a conoscenza all’interno delle loro organizzazioni le terribili conseguenze che gesti di violenza nei confronti degli arbitri determinano dal punto di vista sportivo, sociale e d’immagine».
Carenza di arbitri – L’ennesimo episodio di violenza, getta un’ombra di sfiducia nella scelta di molti giovani di voler intraprendere la carriera di arbitro, con ripercussioni pesanti sulla difficoltà di coprire tutti i turni delle partite giovanili, tanto che «i dirigenti dell’AIA stanno operando con grandi sforzi per riuscire a coprire tutte le gara in programma settimanalmente in ogni parte della nostra regione» aggiunge ancora Ivaldi.
Niente coreografia contro l’Atletico in Champions e nessun impianto di amplificazione della voce dopo il provvedimento delle autorità di pubblica sicurezza
Gli rimane solo la voce. Dopo gli incidenti nella sfida con la Juve, la Curva Nord non potrà esporre bandiere, utilizzare impianti di amplificazione della vocesino al termine della stagione. Il provvedimento delle autorità di pubblica sicurezza è stato reso noto dallo stesso tifo organizzato nerazzurro con un post social: “Ci aspettano tante battaglie importanti – si legge nella nota – Purtroppo a causa dei recenti avvenimenti in curva non ci saranno bandiere, impianto col microfono e la coreografia prevista con l’Atletico non verrà realizzata. Paghiamo dazio e ce ne assumiamo la totale responsabilità, faremo in modo di non cadere di nuovo in errore. Saranno mesi duri ma se ognuno di noi fa la sua parte saremo ancora la curva migliore d’Italia“.
DASPO – Al termine di Inter-Juve tifosi interisti, dopo la mezzanotte, avevano lanciato bombe carta verso i mezzi delle forze dell’ordine e i pullman dei tifosi juventini, causando il danneggiamento di un veicolo della polizia.
E’ successo a Gargallo, in provincia di Novara. Al termine della partita tra il Gozzano e il Città di Baveno (Vco). L’arbitro ha lasciato il campo di gioco scortato dai carabinieri
Un arbitro di soli 15 anni è stato colpito al volto dal padre di un calciatore al termine di una partita del campionato regionale Under 14. A dare la notizia è il Corriere di Novara nell’edizione oggi in edicola. L’episodio è avvenuto sabato pomeriggio a Gargallo, nell’Alto Novarese. Al termine della partita tra il Gozzano e il Città di Baveno (Vco), il padre di un giocatore della squadra di casa, approfittando del fatto che il cancello era rimasto aperto, si è introdotto nella zona adiacente agli spogliatoi colpendo poi al volto un giovanissimo arbitro della Sezione Aia di Novara.
L’arbitro ha chiamato i Carabinieri per poter lasciare il campo in sicurezza – L’arbitro ha chiamato i Carabinieri per poter lasciare il campo in sicurezza. Sul posto è arrivata una pattuglia del nucleo Radiomobile di Arona che ha identificato lo schiaffeggiatore. L’arbitro si è recato al pronto soccorso dove gli è stata diagnosticata una contusione alla zona mandibolare, con prognosi di 5 giorni.
Tifosi interisti, dopo la mezzanotte, hanno lanciato bombe carta verso i mezzi delle forze dell’ordine e i pullman dei tifosi juventini, causando il danneggiamento di un veicolo della polizia
Al termine della partita di ieri sera a San Siro tra Inter e Juventus, verso mezzanotte e mezza, i pullman dei club di tifosi bianconeri sono stati scortati dalle forze dell’ordine all’esterno del parcheggio ospiti dello stadio Meazza a Milano e, giunti in via Harar, all’altezza di via Pinerolo, sono stati oggetto di un fitto lancio di bottiglie da parte di tifosi interisti che hanno agito a volto coperto. Gli aggressori hanno anche lanciato delle bombe carta in direzione dei mezzi delle forze dell’ordine e dei pullman stessi, causando il danneggiamento di un veicolo del Reparto Mobile della Polizia di Stato. La Questura di Milano ha immediatamente inviato contingenti, a supporto delle forze dell’ordine impegnate nella scorta tifosi, che hanno bloccato 50 tifosi interisti in via Pinerolo rinvenendo, altresì, bastoni, cinture e tirapugni in un’area verde nei pressi di via Ippodromo. Tutti i 50 tifosi nerazzurri sono stati accompagnati in Questura: due di loro, un 22enne e un 24enne, sono stati arrestati e 48 sono stati denunciati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il Questore Petronzi, dopo quello già emesso a un tifoso juventino prima dell’inizio della partita, ha emesso un Daspo nei confronti di tutti i 50 supporters interisti.
«Guarda quanto sangue, si uccidono». Nel video, diventato subito virale, una donna che guarda atterrita dalla finestra commenta così le botte tra tifosi nel pre partita Giulianova-Teramo, il super derby d’Abruzzo tra le due città rivali nel campionato d’Eccellenza e da sempre nella provincia teramana. La gara poi è stata vinta dal Giulianova per 1-0. Prima del fischio d’inizio ci sono stati scontri tra frange delle due tifoserie in via Cupa, a Giulianova. Ferito un maresciallo dei carabinieri colpito da una sassata alla testa: è stato ricoverato.
Scontri tra tifosi nel pomeriggio di sabato 3 febbraio prima del match Perugia-Rimini allo stadio Renato Curi. Secondo quanto è stato possibile apprendere, gli ultrà delle due tifoserie sarebbero venuti alle mani dopo il lancio di un petardo da parte di un tifoso del Rimini. Lo scontro, in cui i due gruppi di ultrà si sono picchiati, si è verificato durante l’accesso allo stadio nella zona della sopraelevata. I poliziotti della questura, presenti in forze come per ogni partita del Perugia, sono immediatamente intervenuti e nel giro di poco tempo, sono riusciti a separare e allontanare i due gruppi di ultrà. Le riprese poi verranno vagliate anche in un secondo momento per identificare e attribuire eventuali responsabilità che potrebbero portare il questore, come sempre accade in questi casi, all’emissione di un Daspo.
FOLLIA IN FA CUP, SCONTRI TRA TIFOSI IN WBA-WOLVERHAMPTON
Pomeriggio di violenza nel calcio inglese. Il derby di Black Countytra West BromwichAlbion e Wolverhampton è stato protagonista di duri scontri tra i tifosi di casa e gli ospiti.
Le avvisaglie sono scoppiate dopo il primo gol dei Wolves, con i sostenitori del WBA che hanno iniziato a lanciare oggetti e petardi verso il settore ospiti. La violenza è esplosa al minuto 78, quando Cunha ha siglato la rete del definitivo 0-2 in favore del Wolverhampton. Secondo testimoni, gli hoolingansdel West Bromwich avrebbero aggredito un gruppo di tifosi della squadra ospite che sedeva nella curva degli ultras del WBA. Il far west si è poi spostato in campo, con i sostenitori dei Wolves che, aggrediti, hanno invaso il terreno di gioco per scappare dalla violenza dei tifosi di casa. Il match è stato sospeso dall’arbitro Bramall a 12 minuti dal fischio finale. Diversi calciatori del WBA sono corsi verso gli spalti per mettere in salvo i familiari, dato che il luogo degli scontri distava pochi metri dalla zona vip.
La polizia è intervenuta sugli spalti e in campo, ristabilendo l’ordine. Una volta cessato il caos, le squadre sono tornate sul terreno di gioco e hanno disputato gli ultimi 12 minuti della sfida di coppa.
Il derby di Black County è una delle stracittadine più sentite d’Inghilterra. Basti pensare che il derby teatro di scontri è stato il primo giocato a porte aperte a distanza di 12 anni dallo scorso, anch’esso sospeso per violenza sugli spalti.
Vergogna in Bundesliga: le foto della rissa tra Sané e l’allenatore
Attimi di tensione tra l’allenatore della squadra della capitale tedesca e l’ala dei bavaresi: ecco cosa è successo
Clamoroso in Bayern Monaco-Union Berlino. Intorno al 75esimo della partita, sull’1-0 per i bavaresi, è scoppiata una rissa tra Bjelica, l’allenatore della squadra della capitale tedesca, e Leroy Sanè. Mani in faccia e capannello nel finale del match tra i due.
Bjelica contro Sanè: cosa è successo – Bjelica raccoglie il pallone che era uscito e Sanè va a prenderlo per battere la rimessa laterale. L’allenatore dell’Union Berlino però non vuole ridarlo e l’ala tedesca prova a levarglielo dalle mani. Bjelica si fa passare il pallone dietro la schiena, i due si guardano e il tecnico perde la testa mettendo le mani in faccia a Sanè. Quest’ultimo reagisce subito con uno spintone, e ancora Bjelica gli dà un’altra manata in faccia. I due vengono subito trattenuti dai rispettivi compagni, ma ciò non evita l’espulsione a Bjelica.
Sanè passione boxe – Anche se stavolta non è stato lui a dare inizio alla rissa, Sanè non è nuovo a situazioni del genere. Infatti durante l’amichevole tra Germania e Austria dello scorso novembre, l’ala del Bayern Monaco aveva preso a pugni un avversario in campo. Per quell’episodio è stato squalificatodalla Fifa per tre giornate e potrebbe saltare la partita d’esordio ai prossimi Europei.
La polizia, schierata, ha evitato scontri tra i due gruppi ultras. Le immagini di quanto accaduto
Tre poliziotti feriti. È il bilancio dei tafferugli avvenuti nel pomeriggio di ieri prima diBologna – Roma. Secondo quanto riportato dalla questura, nelle fasi di afflusso del pubblico un gruppo di ultras bolognesi si sarebbe staccato per cercare contatto con un gruppo di romanisti. All’altezza di via XXI aprile i due gruppetti hanno trovato però schierato il reparto mobile.
Sono seguiti attimi di tensione, con diversi lanci di oggetti, bottiglie, fumogeni e bombe carte. La polizia, schierata per evitare contatti, ha reagito con cariche di alleggerimento e qualche manganellata. La situazione è rientrata dopo un quarto d’ora. Nei video, presenti sul gruppo telegram GrouppaOf Official, si vedono i due gruppi venire a contatto, con transenne lanciate contro le auto. A bloccare tutto, appunto, l’intervento della polizia.
La questura di Bologna ha fatto sapere che tre agenti sarebbero rimasti contusi.
Per il club cinque gare a porte chiuse e una multa di circa 60mila euro. Il campionato riprenderà il 19 dicembre
Il Consiglio disciplinare della Federcalcio turca ha squalificato a vita Faruk Koca, presidente dell’Ankaragucu, dopo il pugno sferrato all’arbitro Halil Umut Meler al termine del match contro il Rizespor. Il club dovrà pagare una multa pari a circa 60mila euro e giocherà cinque partite casalinghe a porte chiuse. Sono queste le misure prese dalla federazione locale dopo l’indegna aggressione del numero uno del club della capitale.
L’AGGRESSIONE DI KOCA – Al termine della gara, che il Rizespor aveva pareggiato nei minuti di recupero, Koca era sceso dalla tribuna e aveva colpito con un pugno al volo il direttore di gara: subito dopo altri due uomini avevano iniziato a colpire l’arbitro, caduto a terra, con calci al volto e al corpo. I giocatori e alcuni dirigenti dell’Ankaragucuavevano circondato l’arbitro per proteggerlo dalla furia degli aggressori, bloccati quindi dalla polizia entrata in campo. Il campionato turco è stato sospeso subito dopo l’episodio e riprenderà il 19 dicembre.
Ecco le squalifiche dopo le gare del fine settimana. In Eccellenza 5 turni a Lucas Canavese (Atletico Bmg) “perché, al…
Ecco le squalifiche dopo le gare del fine settimana.In Eccellenza 5 turni a Lucas Canavese (Atletico Bmg) “perché, al termine della partita, protestava in modo veemente contro un assistente arbitrale, proferendo frasi irriguardose e colpendo con un calcio la porta dello spogliatoio degli ufficiali di gara“. Ammenda di 900 euro all’Atletico Bmg “perché, nel corso del secondo tempo, alcuni tifosi di detta società, proferivano frasi a sfondo razziale nei confronti del direttore di gara. Al termine della partita, soggetto riconducibile a detta società, aggrediva verbalmente il direttore di gara con frasi ingiuriose ed irriguardose. Subito dopo tentava di impedire alla terna arbitrale di rientrare negli spogliatoi. Nel contesto, l’arbitro veniva anche spintonato. Una volta guadagnati gli spogliatoi, la porta veniva presa a calci da tesserati dell’Atletico BMG“. In Prima categoria 5 turni di stop per Gabriele Caciolla (Ciconia) “per reiterato comportamento ingiurioso ed intimidatorio nei confronti dell’arbitro” e per Gianluca Canuti (Pievese) “perché rivolgeva frasi ingiuriose all’arbitro e si toglieva la maglia per non farsi riconoscere“. Nell’under 17 A2 squalifica di 4 giornate per Cristian Stoppacciaro (Orvieto Fc) per schiaffo all’avversario e blasfemia e Filippo Zinni (Ducato Spoleto) “per frasi ingiuriose all’arbitro“.
Calcio Dilettanti, l’incredibile vicenda della Consolata. Una formazione intera composta da 11 giocatori tutti squalificati per 4 giornate
Modena, 14 dicembre 2023
Una formazione intera composta da 11 giocatori tutti squalificati per 4 giornate“per espressioni ingiuriose e minacce nei confronti dell’arbitro a fine gara“. È il clamoroso comunicato del Giudice Sportivodel Crer che ha colpito la Consolata, formazione sassolese di Prima ’D’, dopo la gara persa domenica in casa 1-0 con la capolista Monteombraro e conclusasi in modo burrascoso, con l’arbitro Giovanni Babini della sezione Bologna che ha chiamato la polizia.
Tutto nasce al minuto 93’ da un rigore reclamato e non concesso dalla Consolata che ha fatto accendere le proteste. Nel comunicato infatti è stata anche multata la società per mille euro perché “propri sostenitori per tutto l’arco della gara rivolgevano espressioni ingiuriose nei confronti dell’arbitro. A fine gara propri tesserati avvicinavano l’arbitro rivolgendogli minacce e frasi ingiuriose, mentre l’arbitro cercava di divincolarsi dalla mischia creata dai tesserati veniva colpito alla schiena da alcuni tesserati della Consolata, che tuttavia non riusciva ad identificare provocandogli intenso dolore. Successivamente l’arbitro si recava al pronto soccorso per essere sottoposto a controlli“.
L’arbitro dunque non ha visto chi lo ha colpitoe nel referto ha indicato 12 nomi, quello del direttore sportivoRoberto Grasso, squalificato fino al 24 febbraio “per non aver dato assistenza all’arbitro e per ingiurie“, e poi ha riportato i nomi degli 11 giocatori della Consolata che hanno terminato la gara, ovvero 7 titolari che non sono stati sostituiti (il portiere Pagani, poi Topolini, Frigieri, Baia, Cotella, Forti e Faella) e i4 subentrati (Bassani, Gazzotti, Grassi e Villani), tutti fermati per 4 gare, mentre si sono “salvati” i 4 sostituiti Romoli, De Martino, Cinelli e Branca. “Ci aspettavamo una stangata – spiega il ds Grasso – ma non pensavamo che sarebbero stati letti i nomi sulla distinta e puniti tutti… Francamente siamo spiazzati e stiamo valutando se fare ricorso. Di certo c’è che fra gli 11 giocatori squalificati ci sono ragazzi che nemmeno erano nei pressi dell’arbitro e questo fa capire bene come si è proceduto. Voglio ricordare che da inizio anno abbiamo avuto un solo rosso per doppia ammonizione, altro che offese e minacce. Penso che l’arbitro sia spaventato dopo le proteste per il rigore non concesso, anche perché è scappato via subito verso lo spogliatoio. Ma di sicuro è un referto a dir poco esagerato che punisce tutti indiscriminatamente. Come faremo ora per 4 gare? Abbiamo altri 11 giocatori poi faremo con qualche Juniores e magari col mercato. Ma così si falsa il campionato. Ma mi hanno fatto piacere le chiamate di tanti dirigenti del girone che mi hanno manifestato solidarietà, in primis il Maranello che affronteremo sabato“.
L’aggressione è avvenuta alla fine di una partita fra squadre juniores a Mascalucia
Picchiato a fine partita e ora ricoverato in ospedale dopo aver ricevuto un pugno a un rene da un suo coetaneo. È quanto accaduto all’arbitro Gabriele Garufi, 17 anni, alla fine della partita del campionato Juniores tra Mascalucia San Pio X e Gravina nel campo Bonajuto Somma di Mascalucia, paese alle pendici dell’Etna.
La squadra ospite perdeva 2 a 0 e sarebbe stato un rigore nel finale a scatenare l’aggressione da parte di uno dei calciatori del Gravina che secondo la ricostruzione di chi era presente avrebbe colpito da dietro l’arbitro poco prima dell’ingresso negli spogliatoi. Un pugno arrivato sul rene del giovane arbitro ora ricoverato all’ospedale di Giarre. I medici non si sono ancora espressi, ma potrebbe trattarsi di una forte tumefazione.
L’aggressione non sarebbe stata segnalata subito alle forze dell’ordine, racconta il sindaco di Mascalucia Vincenzo Magra che è venuto a conoscenza del fatto da Repubblica: «Sono davvero senza parole, ho chiamato le forze dell’ordine ma né i carabinieri, né i vigili urbani sapevano di quanto era accaduto, anche perché il fatto è avvenuto al buio perché la partita si è disputata a porte chiuse», racconta il sindaco che proprio la settimana scorsa aveva radunato le diverse società sportive di Mascalucia comunicando che tutte le partite si sarebbero disputate senza spettatori a causa di lavori di ristrutturazione con fondi del Pnrr. «Sono atti selvaggi, animaleschi, prenderemo provvedimenti forti perché non è accettabile che proprio tra i più giovani dove lo sport dovrebbe veicolare un messaggio di aggregazione avvengono certi episodi.
Dura la condanna anche delle società sportive coinvolte: «Non è stata una partita violenta, tutto è avvenuto a fine gara e noi non possiamo che condannare il gesto e dissociarci. Tutto questo fa male allo sport e ai giovani. Abbiamo cercato di proteggere l’arbitro chiamando i soccorsi e anche la società avversaria è stata solidale nei confronti dell’arbitro», dicono Giovanni Spina e Antonio Messina, rispettivamente direttore generale e presidente del Mascalucia Pio X.
«Per ragioni di regolamento abbiamo subito allontanato il ragazzo e non possiamo che condannare quanto avvenuto. Io sono il presidente e ci metterò la faccia su questa vicenda perché se un ragazzo arriva a compiere un gesto simile significa che ha problemi e va aiutato. Nella nostra storia non era mai accaduto un episodio del genere, il nostro ruolo è anche quello di togliere i ragazzini dalla strada. Non mi tirerò indietro e cercherò di aiutare questo ragazzo», dice Luca Taormina presidente del Gravina calcio.
In Zweite Liga è successo di tutto. Tra intemperanze dei tifosi, lanci reciproci di bengala, e un Var durato 5’, l’arbitro ha faticato a portare a termine la prima frazione
Hansa Rostock e Schalke 04 giocano nella Zweite Liga, la serie B tedesca. La prima ha una storia di medio livello nella DDR, vincendo paradossalmente il suo unico campionato quando il muro di Berlino si era già sgretolato. Poi nella Germania unita ha fatto l’ascensore, spesso nelle serie minori ma anche con qualche apparizione abbastanza anonima in Bundesliga. Lo Schalke invece è una squadra iconica del calcio tedesco: 7 titoli anche se l’ultimo ormai datatissimo (1958). Di queste due squadre si è tornati a parlare dopo l’ultimo turno di campionato per un particolare non unico (soprattutto nei tempi eroici ci sono episodi simili) quanto meno raro:il primo tempo infatti è durato 83 minuti.
Il primo tempo infinito di Hansa-Schalke – E’ successo infatti che i tifosi dell’Hansa, non nuovi a intemperanze di una certa gravità, hanno iniziato a distruggere la vetrata che li separava dai sostenitori rivali. Come se non bastasse è iniziato anche un lancio reciproco di bengala tra i vari settori, costringendo l’arbitro a sospendere in più occasioni il gioco. Quando finalmente sembrava che il primo tempo potesse finalmente avere il suo tramonto, ci si è messo il cartellino rosso all’attaccante brasiliano dell’Hansa Junior Brumado, che ha richiesto un altro lungo esame al Var: altri 5’. Alla fine comunque l’intrepido arbitro Nicolas Winter ce l’ha fatta, mandando tutti a un mai così meritato riposo dopo 83’. Per la cronaca la partita è stata vinta 2-0 dallo Schalke.