Disordini iniziati intorno alle 16,30, intervento delle forze dell’ordine con lancio di lacrimogeni per disperdere le tifoserie
Una fase degli incidenti
Scontri, cariche e lanci di lacrimogeni lungo il torrente Bisagno, prima della partita fra Genoa e Inter. I tafferugli fuori dallo stadio Ferraris, nel quartiere Marassi, sono cominciati poco dopo le 16:30. Secondo le prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, tutto sarebbe cominciato con un lancio di oggetti fra i tifosi del Genoa, che si trovavano in via Monnet, e quelli dell’Inter, radunati in uno spiazzo appena fuori dall’ingresso del settore ospiti.
Cariche delle forze dell’ordine, feriti tre agenti – La situazione è presto degenerata, con gruppi di tifosi che si rincorrevano fuori dallo stadio, mentre Polizia e Carabinieri lanciavano fumogeni per disperdere le tifoserie. Almeno un’auto è andata bruciata. Sul posto è stato necessario l’intervento di almeno due ambulanze, feriti lievemente tre agenti e alcuni tifosi.
Vigili del fuoco in azione – A prendere fuoco sono state una piccola automobile utilitaria, uno scooter e parte di un camion, parcheggiati a poca distanza dall’ingresso dello stadio. I vigili del fuoco hanno impiegato circa mezz’ora per spegnere completamente le fiamme.
Caos in Eccellenza A: tifosi Gladiator picchiati a Sant’Anastasia, luogo di violenza seriale. L’accusa alle autorità dopo i fatti sul Real Forio.
SANT’ ANASTASIA (NA)–Il calcio campano è nuovamente scosso da gravi episodi di violenza, questa volta nel cuore del campionato di Eccellenza, Girone A. La società Gladiator 1924 ha emesso un durissimo comunicato per denunciare una vile aggressione subita dai propri tifosi in occasione della trasferta a Sant’Anastasia.
Secondo il racconto del club, un gruppo di sostenitori del Gladiator è stato circondato e assalito da circa trenta individui, definiti dalla società come “delinquenti”, armati di spranghe e bastoni. L’attacco ha causato ferite ad alcuni tifosi, costretti a ricorrere alle cure mediche.
Sant’Anastasia, un luogo di violenza seriale – Il comunicato del Gladiator sottolinea un elemento di allarmante continuità: è il secondo anno consecutivo che lo stadio di Sant’Anastasia si rivela teatro di violenza contro la società di Santa Maria Capua Vetere.
L’anno scorso, l’episodio riguardò una “violenta e ingiustificata aggressione in danno di un nostro calciatore ad opera di persone riconducibili alla società ospitante.” La condanna della società è ancora più forte in quanto, tre settimane fa, stessa sorte è capitata ai tifosi del Real Forio, confermando un modus operandi e una pericolosità strutturale nell’impianto.
L’accusa formale di inerzia alle istituzioni – Il punto più critico del comunicato del Gladiator è rivolto alle autorità competenti. La società dichiara di aver inoltrato ripetuti inviti e allarmi proprio per prevenire il ripetersi di tali fatti, ma invano.
”Siamo altresì sconcertati perché nonostante le ripetute segnalazioni, le autorità non prendono i dovuti accorgimenti evitando così che tali fatti possano reiterarsi,” si legge nella nota.
Questa accusa di inerzia solleva gravi interrogativi sulla gestione dell’ordine pubblico in un campionato, l’Eccellenza, che dovrebbe rappresentare il massimo livello dilettantistico regionale. Nonostante i chiari precedenti noti, sembra che le misure preventive siano state insufficienti a tutelare l’incolumità dei tifosi in trasferta.
Condanna e richiesta di provvedimenti – La società Gladiator esprime “profondo rammarico e amarezza” e condanna fermamente “tali episodi che non appartengono al mondo dello sport”.
Dopo due anni di aggressioni subite in quello che la società definisce un “luogo dove la violenza è di casa”, l’unica speranza è che la gravità e la serialità dei fatti portino finalmente la Federazione, gli organismi di giustizia sportiva e le Forze dell’Ordine a prendere provvedimenti immediati e risolutivi. Tali misure dovrebbero mirare non solo all’identificazione e alla punizione dei “delinquenti”, ma anche a garantire la sicurezza degli stadi e la regolarità delle competizioni nel Girone A di Eccellenza.
La violenza nel calcio dilettantistico campano è una ferita aperta che, senza interventi decisi, rischia di allontanare sempre più i veri appassionati dagli spalti.
Il commento di Farina – Vittoria pesantissima del Gladiator a Sant’Anastasia contro una squadra che era quarta in classifica perdendo una sola volta. Prova di forza de nerazzurri che tornano così a casa con tre punti fondamentali nella ricorsa alla vetta. Mister Farina commenta così lo 0-3: “Una partita giocata bene dai ragazzi e devo ringraziarli perché hanno dato il massimo. Abbiamo avuto tantissime occasioni da gol correndo pochissimi pericoli. Non dimentichiamoci che andavamo ad affrontare un avversario che aveva perso una sola volta in 16 gare. I ragazzi hanno fatto una grande impresa”. Con l’arrivo del tecnico i nerazzurri hanno cambiato completamente passo: “In quasi 50 giorni abbiamo lavorato tanto. Il merito è dei ragazzi, della società perché mi hanno messo a disposizione i rinforzi e un grande bomber come Malafronte che ha subito segnato. Completeremo ancora la rosa perché vogliamo giocarci le nostre chance fino alla fine. A tal proposito da lunedì testa alla Puteolana perché sarà un altro duro ostacolo. Servirà grande attenzione e concentrazione, ma se li affronteremo con questa mentalità sono certo che riusciremo a portare a casa un buon risultato. Infine vorrei dedicare la vittoria di oggi alla società, ai tifosi che sono stati vittima di un’assurda aggressione e permettetemi anche al mio amico Antonello Schwich che da ieri non è più con noi”.
Momenti di tensione in Valenciennes-Sochaux quando poco prima del 90′ i tifosi di casa hanno provato l’invasione sul terreno di gioco per protestare contro i propri giocatori. Di fronte alla rabbia ultrà non è servito a nulla il cordone di protezione degli steward: gara sospesa
Ancora scene di tensione nel calcio francese, in una settimana caratterizzata da diversi tafferugli che hanno coinvolto soprattutto in Ligue 2, teatro di nuove intemperanze durante la partita tra Valenciennes e Sochaux allo Stade du Hainaut, valida per la 14a giornata, interrotta nei minuti di recupero dall’arbitro Benjamin Lepaysant: i tifosi di casa hanno più volte provato a invadere il terreno di gioco, iniziando una serie di corpo a corpo con gli steward.
Nonostante l’intervento dello speaker dello stadio, non c’è stato nulla da fare: i tifosi hanno continuato a protestare fino a provocare alcuni scontri con gli steward che hanno provato ad arginare a bordocampo la rabbia degli ultrà. Alla fine non c’è stata altra scelta di fermare tutto anche se mancavano solamente alcuni secondi prima del fischio finale, malgrado lo stesso direttore generale delValenciennes, Yoann Godin, ha provato a fare da intermediario.
Cos’è successo al 90′ di Valenciennes-Sochaux: il tentativo di invasione, gara sospesa – Mentre la loro squadra era in svantaggio per 1-0 contro il Sochaux, i tifosi del Valenciennes hanno lasciato i loro posti per andare a esprimere la loro rabbia a bordo campo iniziando a insultare i propri giocatori, con il visibile intento di provare a invadere il terreno di gioco. L’arbitro del match ha così improvvisamente interrotto il gioco, portandosi a ridosso delle due panchine, confrontandosi con i dirigenti e parlando con i responsabili della Lega. Dopo un veloce conciliabolo, con il tentativo di far calmare gli animi anche attraverso comunicati dello speaker, si è deciso di fermare tutto per salvaguardare la sicurezza dei giocatori.
Il terreno di gioco vuoto, con i tifosi a bordo campo che si scontrano con il cordone degli steward
Cosa accade dopo l’interruzione: possibile vittoria a tavolino del Sochaux -Dopo la lunga interruzione, i giocatori del Sochaux sono comunque usciti di nuovo dal tunnel per applaudire, da lontano, i propri sostenitori giunti in zona e adesso potrebbero aggiudicarsi una vittoria per 3-0 a tavolino. Un colpo pesante per il Valenciennes: ha vinto solo una delle ultime otto partite e si trova al 13° posto in classifica, piena z ona retrocessione.
L’arbitra della partita Moncalieri Women-Pro Palazzolo, valida per la Coppa Italia di Serie C femminile, ha ricevuto un insulto sessista dagli spalti: “Vai a lavare i piatti”. Il pubblico insorge e prende le distanze dall’uomo che ha pronunciato quella frase.
“Ascolta, ascolta bene: vai a casa a lavare i piatti”. È l’insulto sessista rivolto all’arbitra e ascoltato durante la partita tra Moncalieri Women-Pro Palazzolo, valida per la Coppa Italia di Serie C femminile e finita 4-3 per le torinesi. Una persona presente sugli spalti a vedere la partita decide di urlare questa frase ad Arianna Quadro, 26 anni, della sezione Aia di Pinerolo. La giovane direttrice di gara ha reagito chiaramente in modo molto professionale facendo finta di nulla ma dagli spalti le altre persone presente non sono di certo rimaste in silenzio.
“Nooo, nooo“ di dissenso e pure una voce che invitava il direttore di gara ad ascoltare e prendere nota dell’accaduto. Qualcuno sarcasticamente si rivolge all’uomo autore di quell’urlo: “Complimenti eh“. Tutto questo è accaduto al 28esimo del primo tempo, dopo il gol dell’1-1 del Moncalieri, e la frase è arrivata da parte di un sostenitore della formazione bresciana evidentemente contrariato dalla decisione presa dall’arbitra della partita. Il video, riportato da ‘Piemontesport’, mostra quei momenti e la reazione del pubblico presente che insorge contro il responsabile.
Si tratta chiaramente di un episodio riconducibile alla responsabilità si una singola persona e non alla società Pro Palazzolo, che invece dalla voce e dal dissenso dei suoi stessi sostenitori ha prontamente preso le distanze e condannato il comportamento del tifoso attraverso un comunicato ufficiale: “Ci dissociamo totalmente da quanto accaduto“. Anche il Moncalieri Women successivamente attraverso una nota apparsa sulle proprie pagine social ha espresso solidarietà nei confronti della stessa Arianna Quadro condanno fortemente quelle espressioni: “La società esprime solidarietà nei confronti dell’arbitra Arianna Quadro e condanna fermamente quanto accaduto sugli spalti“.
Il club poi prosegue: “Episodi come questo sono spiacevoli e vergognosi, poiché minano l’impegno delle società sportive nel processo di valorizzazione dello sport al femminile – si legge -. Il linguaggio sessista non può trovare spazio su un campo da calcio, né in qualsiasi altro sport. A seguito dell’accaduto, entrambe le tifoserie hanno preso le distanze e hanno redarguito l’interessato; un passo necessario per costruire un ambiente rispettoso, che ogni sport deve garantire“.
Il match di Eredivisie è stato caratterizzato dal comportamento sopra le righe dei tifosi dei lancieri
Fumogeni in Ajax-Groningen – Ipa/Fotogramma
Ajax-Groningen sospesa e rimandata per… fumogeni e fuochi d’artificio sugli spalti. La partita di Eredivisie andata in scena nella serata di domenica 30 novembre è stata interrotta al quinto minuto di gioco per l’accensione e il lancio, dalla curva dei lancieri, di fumogeni che hanno colorato di rosso il cielo della Amsterdam Arena.
Poi i tifosi hanno lanciato veri e propri fuochi d’artificio verso il terreno di gioco, costringendo l’arbitro a sospendere la partita dopo soli cinque minuti di gioco. Dopo quaranta minuti d’attesa il gioco è ripreso, ma il comportamento nuovamente sopra le righe dei tifosi dell’Ajax ha portato il direttore di gara a una nuova interruzione, questa volta definitiva del match, rinviato a data da destinarsi sul punteggio di 0-0.
Dopo la sesta sconfitta consecutiva 400 esagitati hanno atteso la squadra al centro di allenamento: i due giocatori hanno sporto denuncia, il club li ha messi a riposo
Li hanno aspettati al centro di allenamento, al rientro da Lorient, dove il Nizza, domenica sera, ha perso un’altra volta. Prima li hanno insultati e poi anche malmenati. A pagare la furia dei tifosi sono stati in particolare Jeremi Boga e Terem Moffi che hanno sporto denuncia e sono stati messi a riposo forzato dal club che condanna l’accaduto.
CRISI – Tutto è cominciato via social. Dopo il 3-1 incassato dal Nizza in Bretagna, i gruppi di ultrà si sono dati appuntamento al centro di allenamento, dove i giocatori dovevano recuperare le rispettive auto. Quando il pullman del club è arrivato sul posto, c’erano più di 400 tifosi ad attenderli. Secondo le prime ricostruzioni, sono volati insulti contro il d.s. Florian Maurice. È andata peggio per i due attaccanti, aggrediti fisicamente. Boga e Moffi hanno quindi deciso di sporgere denuncia e non saranno a disposizione rispettivamente fino a venerdì e domenica, su decisione della società. Il Nizza, già battuto giovedì in Europa League dal Porto di Farioli, è in piena crisi di risultati, con sei sconfitte consecutive registrate all’1 novembre in poi. Troppo per gli ultrà che volevano così scuotere la squadra, ma che hanno intonato cori di sostegno per l’erede di Fraioli, Franck Haise che giovedì si era detto disponibile a lasciare la panchina. Domenica, il Nizza, decimo con 17 punti, ospita l’Angers.
A far degenerare la situazione sarebbe stato il lancio di una bomba carta
Momenti di forte tensione nelle aree esterne dello stadio, dove una rissa tra tifosi ha creato panico tra le famiglie e le persone presenti nella zona del villaggio gastronomico. Secondo una prima ricostruzione, gli scontri sarebbero scoppiati tra gruppi appartenenti alla curva Nord e alla curva Sud.
A far degenerare la situazione sarebbe stato il lancio di una bomba carta che ha provocato un boato seguito da urla e fuggi fuggi generale. Subito dopo, i due gruppi avrebbero iniziato un fitto lancio di bottiglie, trasformando l’area in un teatro di caos e paura. Il parapiglia si sarebbe poi spostato verso viale Croce Rossa, dove la situazione è rimasta tesa per diversi minuti. Sul posto sono intervenute rapidamente le forze dell’ordine.
Al momento non si conosce il numero di eventuali feriti, mentre sono in corso gli accertamenti per ricostruire con precisione le responsabilità e l’origine degli scontri.
Daspo del questore di Lodi nei confronti del padre di un baby calciatore dei Pulcini del Melegnano, che durante la gara col Montanaso Lombardo aveva anche tentato di prendere a pugni un altro genitore
Montanaso Lombardo (Lodi), 26 novembre 2025 – Urla, tensione alle stelle e poi un gesto che ha trasformato una partita di bambini in una scena di violenza: unapiastrellascagliata sul terreno di gioco, minacce e una spranga brandita contro altri genitori attoniti. È quanto accaduto durante un incontro della categoria “Pulcini”, dove la rabbia di un padre ha imposto lo stop alla gara e provocato panico tra i piccoli calciatori.
Una sfilza di precedenti alle spalle – Per questi fatti, il questore della Provincia di Lodi,Pio Russo, ha emesso un provvedimento di Dasponei confronti di un marocchino, regolare sul territorio nazionale, residente nel Milanese e con una sfilza di precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona, contro la pubblica amministrazione, nonché per guida in stato di ebbrezza. L’uomo risulta attualmente sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’Affidamento ai Servizi Sociali.
La partita interrotta – Il provvedimento nasce dall’attività della Divisione anticrimine della Questura di Lodi, successiva alla segnalazione dei carabinieri di Lodi, relativa ai gravi fatti avvenuti il 15 novembre scorso in occasione di un incontro di calcio dilettantistico – categoria “Pulcini” – tra Montanaso e Usom Melegnano disputato a Montanaso Lombardo.
La rabbia “scatenata” dall’arbitro – Alla centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Lodi era giunta la segnalazione di una lite tra alcuni genitori dei bambini, classe 2016, impegnati nella gara. Le testimonianze raccolte hanno consentito di ricostruire l’accaduto: un genitore di un calciatore dell’Usom Melegnano, visibilmente agitato per una decisione arbitrale non condivisa, ha iniziato a scuotere la recinzione del campo tentando di entrare all’interno dell’impianto. Non riuscendo nell’intento, ha gettato sul terreno di gioco una piastrella in cemento, provocando l’immediata interruzione della partita e la fuga dei piccoli atleti.
Armato di spranga – Lo stesso uomoha poi cercato di colpire con un pugno al volto un altro genitore intervenuto per calmarlo e, successivamente, ha brandito una spranga in metallo per intimidire i presenti. Davanti ai militari, l’autore ha ammesso la condotta tenuta. Secondo quanto ricostruito, il comportamento dell’uomo ha gravemente compromesso la serenità di bambini di nove anni, offrendo loro un esempio fortemente diseducativo e mettendo a rischio la sicurezza e la tranquillità pubblica.
La durata del Daspo – È stato inoltreritenuto che la sua presenza nei luoghi destinati a manifestazioni sportive, nelle aree limitrofe e in quelle interessate dagli eventi, rappresenti un concreto pericolo per l’ordine pubblicoe per l’integrità morale dei minorenni, anche in considerazione del fatto che egli frequenta abitualmente le partite della squadra Pulcini dell’Usom Melegnano, in cui milita il figlio. Alla luce di tali elementi, il questore ha disposto il Daspo con il divieto, per la durata di due anni, di accedere a tutte le strutture sportive del territorio nazionale dove si disputano incontri di calcio di qualsiasi genere e categoria, comprese le gare amichevoli se ampiamente pubblicizzate.
Il divieto “esteso” – Divieto che si estende anche alle vie di accesso, alle aree di parcheggio adiacenti agli impianti e a tutti i luoghi interessati dalla presenza di pubblico e tifosi. Inoltre, con il provvedimento emanato e a seguito di convalida da parte dell’autorità giudiziaria, è stato fatto obbligo all’uomo, per la durata di un anno, di presentarsi dai carabinieri di Melegnano 20 minuti dopo l’inizio di ogni incontro calcistico della categoria “Pulcini” che la squadra dell’Usom Melegnano svolgerà sull’intero territorio nazionale.
Il club bianconero ha subito girato i filmati alle forze dell’ordine. Chi nel 2019 si era reso protagonista dello stesso grave gesto è stato allontanato dallo Stadium per 5 anni
Il derby della Mole di ieri sera si trascina spiacevolmente fuori dal campo. Tutta colpa di uno pseudo tifoso della Juventus presente sugli spalti e immortalato in alcuni video che già circolano sul web a braccia aperte, come fossero le ali di un aeroplano. Chiaro il riferimento al dramma di Superga del 4 maggio 1949 quando, in un incidente aereo, persero la vita tutti i giocatori del Grande Torino. La Juventus, attraverso le telecamere dell’Allianz Stadium, è al lavoro per identificare il protagonista del gesto. Il club ha girato i filmati alle forze dell’ordine. Si va verso una procedura di non gradimento da parte della società – con divieto di accesso futuro all’impianto per un periodo che verrà stabilito a breve – e non è da escludere un Daspo da parte delle autorità.
Precedente – Le forze dell’ordine indagano, ma la Juventus – come già capitato in passato per casi che hanno riguardato propri tifosi e anche di squadre avversarie – potrà vietare l’ingresso allo pseudo tifoso.Nel 2019 si era già verificato un episodio analogo, nel quale era stata irrisa la tragedia di Superga: in quel caso la Juventus aveva allontanato il protagonista del gesto dall’Allianz Stadium per 5 anni.
La Sampdoria perde in casa lo scontro diretto col Mantova e scivola ultima in classica con 8 partite senza vittorie. Situazione insostenibile per i tifosi che hanno dato sfogo alla loro contestazione: squadra bloccata dentro lo stadio fino a mezzanotte
La Sampdoria non riesce più a rialzare la testa e ora dopo 7 giornate di Serie B è mestamente ultima in classifica: a festeggiare a Marassi è stato anche il Mantova, che ha scavalcato i blucerchiati vincendo 1-0 e inficiando di fatto la scossa che era arrivata alla vigilia con il ritorno in dirigenza di Attilio Lombardo, accolta solo qualche ora prima con entusiasmo dalla tifoseria. Che si è avvelenata al 90′ quando, a fronte dell’ennesima inspiegabile prestazione negativa, si sono riuniti fuori dallo stadio bloccandone le uscite e costringendo la squadra a rimanere chiusa negli spogliatoi.Il pullman con i giocatori a bordo è riuscito ad andarsene solamente dopo le 23:30.
La Sampdoria cede in casa al Mantova ed è ultima in classifica: crisi senza fine – Una giornata da incubo e una notte di proteste: la Sampdoria vive un incubo ad occhi aperti che non accenna a finire. La sfida interna con il Mantova – vero e proprio scontro diretto in chiave salvezza – è stata persa malamente e così i blucerchiati per la prima volta in questa stagione, si ritrovano in fondo alla classifica con soli 7 punti all’attivo dopo 11 giornate. Una situazione insostenibile che ha aperto il fianco alla dura contestazione della tifoseria. Striscioni di protesta erano già dentro lo stadio a denunciare un clima torrido contro squadra e dirigenza, poi la classica goccia che ha fatto tracimare il vaso della pazienza, con un manipolo di persone che si è collocato all’uscita dello stadio, impedendo alla squadra di uscire.
La protesta dei tifosi fuori dallo stadio: Sampdoria chiusa negli spogliatoi fino alle 23:30 – Nessuna violenza o tafferuglio con le forze dell’ordine che hanno monitorato la situazione a distanza, ma il clima è stato a dir poco teso. Durante il match contro il Mantova è apparso in tribuna una scritta semplice e chiara sul rapporto oramai spaccato tra tifoseria e club: “Ecco chi infanga la nostra storia, via questi infami dalla Sampdoria!“, con ben esposte le foto e in nomi dei vari dirigenti da Jesper Fredberg a Matteo Manfredi, Nathan Walker e Joseph Tey. Poi, la contestazione è cresciuta, esplodendo all’87’ sulla rete di Ruocco che ha portato i tre punti in palio dalla parte del Mantova. a quel punto, fischi e cori contro la squadra di Gregucci dalle tribune, poi l’ultimo atto: decine di ultrà si sono appostate fuori dallo stadio, costringendo o giocatori a restarvi chiusi dentro. Con la partita conclusasi alle 21, sono trascorse oltre due ore e mezza prima che siano riusciti a ritornare a casa a bordo del pullman fatto uscire dopo le 23:30.
🎙️#Gregucci: «Lavorare di più e bava alla bocca, solo così se ne esce».
I motivi della contestazione dei tifosi della Samp: una dirigenza inadeguata – La crisi della Sampdoria oramai si protrae da tempo sia sul campo che fuori. La Sampdoria è entrata in un tunnel senza fine di 8 partite senza vittorie e 4 sconfitte consecutive. Dopo il cambio in panchina da Donati a Gregucci non è cambiato nulla: 2 pareggi e 1 KO. Il dissenso è principalmente contro la gestione e già a a inizio ottobre, i tifosi avevano protestato fuori dallo stadio distribuendo volantini contro la dirigenza. La sconfitta col Mantova ha solo riacceso la miccia che nemmeno il ritorno di Attilio Lombardo, un ex amato dai tifosi rischia di non riuscire a spegnere.
Alcuni supporter feriti, in modo non grave, prima della partita
Tafferugli si sono verificati tra le tifoserie poco prima dell’inizio della partita di calcio tra Triestina e Brescia causando il ferimento, non grave, di alcuni supporter.
Lo riportano i siti di alcune testate locali precisando che gli scontri sono avvenuti nella zona di Giarizzole, all’ esterno dello Stadio Nereo Rocco. Alcuni tifosi lombardi con bastoni e mazze da baseball sarebbero riusciti ad avvicinarsi all’area dei tifosi triestini, la Curva Furlan, e, venendo a contatto, le due tifoserie si sarebbero scontrate. Sulla vicenda sta indagando la Polizia.
È successo a Reggio Emilia, poco prima dell’apertura dei cancelli dello stadio Mapei dove è in corso la partita di Serie B ‘Reggiana – Modena
In cinquanta, con mazze e fumogeni in pugno, hanno raggiunto la tangenziale allo scopo di bloccare la viabilità e intercettare i tifosi del Modena per arrivare allo scontro, apprende l’Adnkronos. È successo a Reggio Emilia, poco prima dell’apertura dei cancelli dello stadio Mapei dove è in corso la partita di Serie B ‘Reggiana – Modena’. All’arrivo delle forze dell’ordine si erano già dileguati. Al momento non si hanno notizie di feriti. Sono in corso indagini.
Villarreal-Barcellona non si giocherà a Miami, l’Uefa applaude. E la Fifa deve ancora dare l’ok alla serie A
L’Optus Stadium di Perth, 61.266 posti, è l’impianto designato per Milan-Como
Salta Villarreal-Barcellona a Miami e sia la Uefa che il commissario europeo per lo Sport applaudono. Sul tavolo, ora, resta Milan-Como in Australia, nel fine settimana dell’8 febbraio 2026. Resta anche e soprattutto sul tavolo della Fifa, che deve ancora dare l’ok. Effetto domino, ipotizza qualcuno del nutrito fronte dei “no“ alla storica prima gara di campionato all’estero. La Liga, martedì sera, ha ufficializzato il dietrofront: “A seguito di colloqui con l’organizzatore della partita di Miami, quest’ultimo ha annunciato la sua decisione di annullare l’evento a causa dell’incertezza generata nelle ultime settimane in Spagna“. Ha vinto il “no“, in pratica.
Il partito al quale si è accostata anche la Uefa che “accoglie con favore la decisione. La nostra posizione riguardo alle partite dei campionati nazionali disputate all’estero resta chiara. Il nostro presidente ha già affermato che devono essere giocate nella nazione corrispondente, qualsiasi altra soluzione priverebbe i tifosi più fedeli e introdurrebbe potenzialmente elementi di distorsione nelle competizioni“. Ceferin aveva comunque, obtorto collo, autorizzato l’espatrio. Aggiungendo: “Deplorevole dover rinunciare a queste due partite, questa decisione è eccezionale e non deve essere considerata un precedente“. Glenn Micallef, commissario europeo per lo Sport, ha poi messo il carico sullo stop della Liga: “Una vittoria per i tifosi, i giocatori e per le tradizioni che rendono speciale il calcio europeo. Confido che la Serie A rifletta su questo aspetto. Mantenere il nostro gioco radicato in Europa rafforza tutti“. La Lega Serie A resta sempre più isolata, insieme a Milan e Como. Dopo il comunicato dei lariani (“sacrificio necessario“) e la risposta della curva (“la nostra fede non viaggia in business class, non accettiamo lezioni di sacrificio, esortiamo chiunque a non essere complice di questa pagliacciata“), ha parlato il direttore sportivo Ludi: “Se sarà limitata a una partita spot, comprendo chi si pone dei dubbi“.
I dubbi se li è posti il Codacons che ha deciso “di diffidare nuovamente Ac Milan, ribadendo la necessità di tutelare gli abbonati. L’erogazione di un voucher pari a 1/19 del costo dell’abbonamento non è conforme alla normativa vigente in materia di tutela dei consumatori, che prevede invece il rimborso in denaro in caso di mancata prestazione“. I dubbi se li è posti l’associazione italiana calciatori, per voce del presidente Umberto Calcagno: “Il problema non è la partita in sé, anche se viene giocata a 28.000 chilometri di distanza, con fusi orari e cambi di temperatura duri da affrontare. Resta il dubbio se sia questo il modello da inseguire“. Per l’ad della Lega Luigi De Siervo la risposta è affermativa. Vedasi il battibecco a distanza con Adrien Rabiot che ha definito “folle” la trasferta australiana: “Guadagna milioni ed è pagato per giocare a calcio. Dovrebbe avere più rispetto per il suo datore di lavoro, il Milan, che ha spinto perché questa partita si giocasse all’estero“. Ora, palla alla Fifa.
Tensione intorno a Piazza Primo Maggio dove un gruppo di manifestanti ha cercato di sfondare il primo cordone di sicurezza. C’è stato un fitto lancio di oggetti ai quali la polizia ha risposto azionando gli idranti
Due ore di corteo pacifico, con 8.000 persone coinvolte, poi gli incidenti intorno a Piazza Primo Maggio. Un gruppo di manifestanti Pro Pal ha provato a forzare il blocco delle forze dell’ordine per dirigersi verso lo stadio, dove si gioca la partita tra Italia e Israele, provocando dei disordini. C’è stato un fitto lancio di oggetti – bottiglie, sassi, persino qualche cartello stradale divelto – ai quali la polizia in assetto antisommossa ha risposto azionando gli idranti. I facinorosi hanno sfondato il primo cordone di sicurezza, predisposto dall’organizzazione della manifestazione, ma non sono riusciti a superare la barriera dei celerini. Sono scoppiate alcune bombe carta. Gli scontri però continuano. Sono arrivati anche i blindati per rinforzare il blocco degli agenti, che hanno sparato anche i lacrimogeni per disperdere la folla.Un operatore televisivo sarebbe rimasto ferito al volto da un sasso. E altri partecipanti al corteo sarebbero rimasti contusi. Operati anche alcuni fermi da parte della polizia. Le persone coinvolte negli scontri sarebbero circa 200. Nei disordini è rimasto ferito un giornalista. Colpito alla testa da un sasso è stato trasportato d’urgenza in ospedale ma non sarebbe in pericolo di vita.
fischi all’inno israeliano – Allo stadio Friuli, peraltro semivuoto, l’atmosfera è invece tranquilla: ai fischi di parte di un gruppo di tifosi all’inno israeliano il resto del pubblico ha risposto con applausi.
Scontri e tensione sull’A2 del Mediterraneo tra tifosi tra tifosi del Catania e della Casertana: corsie invase e lanci di oggetti da una carreggiata all’altra. Traffico bloccato.
Scontri e tensione lungo l’A2 Autostrada del Mediterraneo, dove circa 150 ultras di Catania e Casertana si sono affrontati nell’area di servizio di Salerno, all’altezza del chilometro 13,500. Gli scontri, scoppiati al termine delle rispettive trasferte — gli etnei a Giugliano e i campani a Picerno — hanno provocato gravi disagi alla circolazione.
Secondo le prime ricostruzioni, i tifosi avrebbero invaso le corsie autostradali, lanciandosi pietre e fumogeni da una carreggiata all’altra. La situazione è rapidamente degenerata, costringendo alla chiusura temporanea del tratto e creando lunghe code in entrambe le direzioni.
Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e le squadre dell’Anas per ristabilire la sicurezza e ripristinare la normale viabilità nel più breve tempo possibile.
11.10.2025🇮🇹Fight Casertana vs Catania on autostrada at San Mango Piemonte near Salerno, click for more here: https://t.co/S55zfeLFNI
Scontri tra tifosi di Casertana e Catania in autostrada – Serata ad alta tensione lungo l’A2 del Mediterraneo, dove – secondo le prime ricostruzioni – si è verificato un violento scontro tra tifosi del Catania, di rientro dalla trasferta di Giugliano, e sostenitori della Casertana, reduci dalla partita di Picerno.
I due gruppi si sarebbero affrontati lanciandosi pietre e fumogeni, scatenando il caos nei pressi di San Mango Piemonte. Sul posto sono immediatamente intervenute le pattuglie della Polstrada e altre forze dell’ordine, che hanno disposto la chiusura temporanea del tratto autostradale per ragioni di sicurezza. Il traffico è andato completamente in tilt.
Catania e Casertana vincono in trasferta – Il Catania ha vinto 3-0 in casa del Giugliano grazie alle reti di Lunetta, Forte e Castillo: questa vittoria ha permesso agli etnei di portarsi al secondo posto in classifica in attesa delle altre partite del turno. La Casertana ha battuto 2-0 il Picerno a domicilio con la doppietta di Bentivegna: la squadra di Coppitelli con questa vittoria si è portata al settimo posto con 14 punti.
Alla vigilia della partita di Europa League tra Roma e Nizza le forze dell’ordine francesi hanno arrestato oltre 100 ultras giallorossi prevenendo possibili scontri in città: “Tutte le armi rinvenute sono state sequestrate”.
Un centinaio di tifosi della Roma sono stati arrestati martedì sera a Nizza, alla vigilia della partita di Europa League tra i giallorossi e il club francese. Gli scontri sono avvenuti nel centro della città e hanno coinvolto supporter giallorossi, con 102 persone fermate in possesso di oggetti potenzialmente pericolosi, come comunicato mercoledì mattina dalla prefettura delle Alpi Marittime.
Secondo testimoni citati dal giornale Nice-Matin, la tensione sarebbe esplosa in Place Masséna, nel cuore della città: alcuni tifosi, seduti sulle terrazze di un ristorante, avrebbero lanciato bicchieri contro la polizia, scatenando inseguimenti tra le vie della Vecchia Nizza. Diversi dei protagonisti indossavano cappucci, rendendo la scena ancora più caotica, secondo il quotidiano locale.
24.09.2025, Nice🇫🇷 – As Roma🇮🇹, More than 25 AS Roma arrested in city, click for more here: https://t.co/huOi9Ys8ZP
Tifosi della Roma arrestati a Nizza prima della sfida di Europa League – Secondo quanto riportato dalle autorità locali i supporter giallorossi erano preparati a provocazioni e possibili scontri con i tifosi locali: tutti gli arrestati erano in possesso di armi e strumenti contundenti, ma non si sono registrati episodi di rissa o danni materiali.Le telecamere della città hanno immortalato il loro raduno vicino al parcheggio Sulzer, non lontano dalla Vecchia Nizza e da Place Masséna, dove sono stati sequestrati oggetti come spranghe di ferro e tirapugni.
La Prefettura delle Alpi Marittime ha spiegato che l’intervento rapido e massiccio delle forze dell’ordine ha permesso di evitare scontri e danni fisici e/o materiali: in totale sono state arrestate 102 persone. Una forza di oltre 200 agenti, comprensiva di due unità mobili, è stata schierata nel centro cittadino per prevenire disordini. Nel comunicato stampa del Prefetto si legge: “Questi individui sono stati arrestati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria sotto l’autorità della Procura della Repubblica di Nizza. Tutte le armi rinvenute sono state sequestrate“.
24.09.2025, Nice🇫🇷 – As Roma🇮🇹, AS Roma arrested in city, click for more here: https://t.co/huOi9YrBah
Il procuratore Damien Martinelli ha confermato che, durante i controlli al parcheggio Sulzer e nei pressi della Fontaine du Soleil, le forze dell’ordine hanno trovato armi e dispositivi di protezione come giubbotti antiproiettile. Tutti i fermati sono stati accusati di far parte di un gruppo con l’intento di preparare atti violenti o danni a proprietà, punibili con un anno di reclusione e una multa di 15.000 euro, senza che alcuna violenza fosse stata commessa prima o dopo l’arresto.
Lo stesso procuratore ha confermato la sequenza degli eventi in una dichiarazione e ha raccontato l’accaduto: “Per effettuare controlli di identità sulle persone nell’ambito delle requisizioni giudiziarie emesse, la polizia si è avvicinata a loro ed è stato notato che molti individui che tentavano di lasciare il parcheggio Sulzer avevano il volto coperto. Mentre si avvicinavano ai due gruppi, composti da una sessantina di persone nei pressi del parcheggio e da una trentina di persone nei pressi della Fontaine du Soleil, è stata notata la presenza di armi (in particolare bastoni, coltelli, martelli) e di dispositivi di protezione, tra cui giubbotti antiproiettile, a terra“.
24.09.2025, Nice🇫🇷 – As Roma🇮🇹, city center Nice before match, mob 120-130 Nice looking for 70-80 Roma, Nice forced a police roadblock but no real contact with the Italians, click for more here: https://t.co/huOi9YrBah
In vista della partita le autorità hanno predisposto ulteriori misure di sicurezza: divieto di consumo di alcolici in pubblicofino alle ore 5 del mattino e chiusura anticipata delle discoteche alle ore 2. I tifosi della Roma saranno scortati in bus navetta lungo il percorso verso lo stadio e riportati a termine gara sotto controllo della polizia, con accesso consentito solo ai possessori di biglietto verificato.
Il report della Uefa racconta anche che l’Inter è il terzo club del Continente con quasi 2 milioni di tifosi, il Milan sesto con 1,8 milioni. Le due società milanesi prime e seconde in Italia
Lo stadio di San Siro durante un derby
Milano, 17 settembre 2025 – Avrà pure una certa età e il bisogno urgente di un restyling, ma il fascino della Scala del Calcio resta immutato nel tempo. Lo dice anche l’ultimo “Report della Uefa“ sulle presenze negli stadi di tutta Europa per quel che riguarda la stagione 2024-2025, andata in archivio cento giorni fa. Numeri alla mano San Sirorossonerazzurro resta l’arena calcistica più “frequentata“ del continente, con poco meno di 4 milioni di tifosi di Milan e Inter (3 milioni e 800mila per la precisione) stimati davanti ai botteghini.
L’indagine – L’indagine ”European Club Talent and Competition Landscape”, che analizza le tendenze attuali del calcio nel Vecchio Continente, certifica la crescita dei dati riguardanti la presenza negli impianti per eventi dal vivo: almeno 240 milioni di spettatori hanno assistito a incontri di club e Nazionali in tutta Europa durante la stagione 2024/25 e ben 35 società hanno superato quota 1 milione di supporter. In testa alla speciale classifica c’è il Manchester Unitedcon 2,2 milioni di tifosi, davanti alReal Madrid con 2 milioni. Sul podio, al terzo posto della graduatoria, c’è l’Inter che raggiunge quota 1 milione e 996mila spettatori. E poco più indietro, al sesto posto (preceduto dal Borussia Dortmund e dal Bayern Monaco) ecco il Milan con un milione e 808mila di fan. I rossoneri si mettono alle spalle Arsenal, Tottenham, Liverpoole laRoma che chiude la “top ten“ con 1 milione e 609mila spettatori. Dunque, Milano sempre più nel pallone e con tanta voglia di calcio, possibilmente dal vivo. Dati straordinari che confermano il trend positivo, perché dopo anni complicati i nostri stadi, a cominciare da un monumento storico come San Siro, reggono il confronto con gli impianti spagnoli.
L’Italia occupa la terza posizione per quel che riguarda le presenze, con il dato di 11,7 milioni di paganti (la media è di 30.700 tifosi a partita). Ancora distanti, invece, le cifre che riguardano l’Inghilterra (15,3 milioni di presenze) e la Germania(11,8 milioni). E se l’Inter può vantare più “fedelissimi“ nella classifica globale (anche perché ha disputato più partite in Europa, 470mila presenze contro le 290mila dei “cugini“), i rossoneri al contrario comandano in campionato, seppur di poco: 1 milione e 360mila presenze contro il milione e 340mila dei nerazzurri con percentuali di riempimento molto vicine (il Diavolo raggiunge l’89%, mentre l’Inter resta all’88%). Numeri che trasformano la Scala del Calcio in una vera e propria fortezza.
Media spettatori – Analizzando la media spettatori, ci sono altri numeri che “premiano“ San Siro: considerando campionati e coppe, in testa alla graduatoria c’è il Borussia Dortmund (81.321 spettatori di media) davanti a Bayern Monaco, Real Madrid e Manchester United(per tutte la media va ben oltre i 70.000 spettatori). Inter e Milan però sono lì, poco sotto quella soglia: i nerazzurri si assestano sui68.859 spettatori di media,il Milan è a quota 66.984 spettatori (ma anche in questo caso c’è un percorso diverso in Champions League). La “carica“ dei 70mila è già ripartita con la nuova stagione. Anche se, con il Milan fuori dalle coppe, sarà impossibile far meglio.
Vista l’impossibilità di utilizzare San Siro per la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi Invernali, Lega e Figc hannoscelto Perth per la gara di campionato dell’8 febbraio 2026. L’esecutivo Uefa deciderà il prossimo 11 settembre
Tifosi rossoneri fuori dallo stadio di San Siro
Da una parte Lega Calcio, sponsor, e federazioni molto ospitali (anche per evidenti logiche commerciali) ma lontanissime dalla nostra; dall’altra Uefa, tifosi di due squadre lombarde (con Codacons accodato), qualche politico locale e addirittura l’Unione Europea. Mezzo mondo (è il caso di dirlo) si sta scomodando per una semplice partita di calcio del campionato di serie A, ovveroMilan-Como.
Il precedente – Come se non bastasse l’aver già esportato in Arabia Saudita laSupercoppa Italiana, a 5mila chilometri da Roma, durante le feste natalizie. Purtroppo il destino (ovvero il calendario reso noto nella prima settimana di giugno) ha programmato il match in questione per l’8 febbraio del 2025, due giorni dopo la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Come fare? E soprattutto, dove andare?
L’idea – Di qui l’idea “partorita“ circa due mesi fa nei Palazzi del pallone nostrano, ovvero spostare il match altrove, addirittura in Australia. Dopo il nullaosta della Figc, a metà luglio, apriti cielo. Polemiche in crescendo, se è vero che una normalissima partita di calcio ha assunto, negli ultimi giorni, le sembianze di un vero e proprio intrigo internazionale. Al punto che qualcuno ha parlato persino di “tradimento”.
Milan-Como giocata nel marzo scorso
Perché in fondo, Perth (capitale dell’Australia Occidentale), dista ben 13.670 km da Milano, raggiungibile con un non troppo comodo volo della durata variabile fra le 20 e le 22 ore (e sette fusi orari da smaltire). Insomma, non sembra proprio che il trasloco sia “un piccolo sacrificio” per i tifosi rossoneri e lariani come invece pensano in via Rosellini.
A favore – “Portare una partita all’estero non significa esportare il campionato, ma far conoscere a nuovi pubblici l’eccellenza del calcio italiano, rafforzando la competitività del sistema e generando risorse che hanno ricadute positive su tutto il movimento, anche a livello giovanile e amatoriale, a fronte di un piccolo sacrificio richiesto ai tifosi del Milan e del Como, che ne trarranno comunque beneficio in termini di maggiore visibilità e popolarità a livello mondiale”.
I contro – Detto che l’11 settembre, a Tirana, l’Esecutivo della Uefa dovrà decidere se approvare o bocciare la “discutibile“ proposta della Lega, vediamo chi sono i “contrari“. Intanto c’è la dichiarazione congiunta firmata da425 gruppi di tifosi in rappresentanza di 25 Paesi che invita Nyon a non autorizzare la delocalizzazione di un match di campionato.
Ma poi ci sono altre dure e autorevoli prese di posizione di chi vuole opporsi a questa soluzione. A cominciare proprio dal presidente della Uefa, lo sloveno Alexander Ceferin, il quale ha manifestato la propria contrarietà ma pure evidenziato una certa “rassegnazione“.
Aleksander Ceferin, presidente Uefa
“Non siamo contenti, ma per quanto abbiamo verificato dal punto di vista legale non abbiamo molti margini se le federazioni sono d’accordo – le parole del numero uno del calcio continentale -. In questo caso entrambe hanno dato il loro consenso (il riferimento è anche alla “Liga“ visto che il 20 dicembre dovrebbe disputarsi Villarreal-Barcellona a Miami, ndr). Resta il fatto che in futuro dovremo discuterne molto seriamente, perché il calcio europeo dovrebbe essere giocato in Europa: i tifosi devono poter seguire le partite in casa, non tutti possono andare in Australia o negli Stati Uniti”.
Poi Ceferin ha aggiunto: “Apriremo questa discussione anche con la Fifa e con tutte le federazioni, perché non credo sia una buona soluzione. Se si tratta di un’eccezione o c’è un motivo specifico, può andare ma, in linea di principio, le squadre europee dovrebbero restare in Europa, perché i loro tifosi vivono qui”. E a loro, invece, viene richiesto di fare i globetrotter.
Unione europea – Ancora più forti, nelle ultime ore, le dichiarazioni diGlenn Micallef, Commissario europeo per l’equità intergenerazionale, la gioventù, la cultura e lo sport, il quale si è schierato apertamente contro le eventuali partite al di fuori dei confini continentali:
“Il calcio europeo appartiene all’Europa. Nelle ultime settimane quella che dovrebbe essere un’ovvietà è stata messa in discussione dalla decisione della Liga e della Serie A di disputare incontri di campionato al di fuori dei nostri confini, negli Stati Uniti e in Australia.
Quando ho sentito la tesi secondo cui giocare una sola partita di campionato fuori dall’Europa su 380 partite totali sarebbe innocuo, non potevo che essere in disaccordo. Una sola partita di campionato al di fuori dell’Europa è già una partita di troppo. È una questione di principio. Il calcio è comunità, è un bene pubblico, fa parte della nostra identità. Lo so non solo come politico, ma anche come tifoso.
E i club si basano sull’impegno dei tifosi, molti dei quali fanno grandi sacrifici personali per sostenerli in ogni circostanza. Privarli delle partite non è innovazione ma tradimento della fiducia. Anche l’Associazione spagnola dei calciatori professionisti si è opposta all’opzione di giocare negli Usa, così come l’allenatore del Como”.
Cesc Fabregas, allenatore Como
Il tecnico – In effetti sull’argomento Cesc Fabregas è stato molto chiaro: “Non è stata chiesta la mia opinione su questa cosa. Penso non sia bello per i nostri tifosi”, appoggiando così la dura presa di posizione del Commissario Ue che continua la sua analisi: “Ciò che è in gioco qui è proprio l’integrità del modello sportivo europeo, che è fondato su club forti e basati sulla comunità. Senza la comunità, il modello crolla. Portare le partite di campionato nazionali fuori dall’Europa significa minare il cuore stesso del calcio europeo. Spero che i veri tifosi di calcio del Vecchio Continente facciano sentire la loro voce. Il calcio europeo appartiene all’Europa”.
Nell’area di servizio del lodigiano i supporter delle due squadre lombarde di rientro dalle trasferte si sono affrontati seminando il panico tra gli automobilisti tra cori, spintoni e lancio petardi
Fumo e paura alla stazione di servizio durante gli scontri
Somaglia (Lodi), 31 agosto 2025 – Scontro tra tifosi in A1, rissa e petardi all’autogrill di Somaglia. Momenti di tensione sabato notte, dopo l’una del 31 agosto 2025, lungo l’autostrada A1, all’altezza dell’autogrill di Somaglia. Dalle prime ricostruzioni dell’accaduto, sotto gli occhi di diversi presenti, si è verificato un violento scontro tra tifoserie. I protagonisti, secondo le prime ricostruzioni, sono un gruppo di tifosi di Como e Atalanta, di rientro dalle trasferte di Bologna e Parma.
Tutto è successo in pochi istanti: quattro pullman di supporter si trovavano in sosta nell’area di servizio quando improvvisamente è scoppiata la rissa. Dai racconti, i tifosi di una delle due squadre stavano facendo pausa, senza particolari problemi, quando un pullman della tifoseria avversaria è arrivato nell’area. A quel punto,la situazione è degenerata: botte in mezzo alla strada, lanci di petardi contro i pullman e momenti di panico per gli automobilisti che si sono trovati a passare proprio in quegli istanti. Alcuni video amatoriali ripresi dai presenti mostrerebbero scene di grande caos, con cori, spintoni e aggressioni fisiche. Sul posto è intervenuta la Digos, che sta lavorando per identificare i responsabili. Non risultano feriti, ma l’episodio ha creato grande preoccupazione per l’ordine pubblico. Le indagini puntano a ricostruire le responsabilità e valutare eventuali provvedimenti nei confronti delle due tifoserie coinvolte.
Dopo il silenzio della Sud milanista, lunedì sera tocca al tifo organizzatore nerazzurro manifestare contro il giro di vite dei club: niente striscioni e abbonamenti respinti nei settori più caldi di San Siro
Una coreografia della curva nord interista
Se gli ultras del Milan sono entrati allo stadio marimasti in silenzio , quelli dell’Inter lasceranno vuoto il loro settore. Forma diversa, sostanza uguale: si tratta della protesta contro il giro di vite dei club milanesi, in accordo con la pubblica autorità, sul tifo organizzato. Come ormai noto, dopo l’inchiesta “Doppia Curva” , resta infatti bandito l’ingresso degli striscioni e del materiale dei gruppi ultrà al Meazza mentre decine di tifosi “sgraditi” si sono visti negare l’abbonamento al secondo anello blu o verde.
Di conseguenza lunedì sera, in occasione del debutto in campionato contro il Torino , l’Inter non potrà contare sul sostegno del secondo anello verde. Così ha deciso e comunicato il direttivo della curva nord nerazzurra ai suoi frequentatori in riunione e nelle chat dedicate. Chi vorrà entrare potrà farlo ma in un determinato momento verrà dato il segnale per uscire ordinatamente dal settore. Non un obbligo, sottolineano le responsabilità, ma un invito accorato. Non dovrebbero dunque ripetersi le scena dello sgombero forzato del settore a Inter-Sampdoria del 2022dopo l’omicidio del capo ultràVittorio Boiocchi .
Giovedì sera gli ultras nerazzurri si sono radunati per decidere come organizzare una protesta su cui tutti concordano da tempo. Si è raggiunto un compromesso: qualcuno non entrerà proprio. Chi invece varrà i tornelli abbandonerà la curva quando verrà comunicato, comunque a inizio partita, per ricongiungersi con chi è rimasto fuori in una sorta di presidio che inizierà ben prima della partita: alle 17 è infatti fissato il ritrovo al“Baretto”.
La questura ha chiesto l’annullamento dei titoli intestati a residenti nel Lazio che avevano inserito dati fittizi per accedere ai settori di casa
Como-Lazio, annullati i biglietti falsi dei tifosi laziali: dati fittizi per accedere ai settori di casa
I biglietti per Como-Lazio acquistati con residenze false saranno annullati. La questura di Como ha richiesto ufficialmente alla società calcistica Como 1907 di annullare i titoli validi per il match contro la Lazio, in programma sabato 24 agosto 2025 allo stadio Sinigaglia. I titolari dei biglietti in questione sono risultati essere residenti nella regione Lazio, ma avevano dichiarato all’acquisto una residenza diversa da quella reale, violando esplicitamente le disposizioni in materia di ordine pubblico.
Le verifiche – Il provvedimento è stato adottato in seguito a una serie di accertamenti condotti in collaborazione con l’ufficio anagrafe del Comune di Como. L’indagine ha fatto emergere che alcuni tifosi laziali, eludendo il divieto di acquistare tagliandi per i settori destinati ai tifosi locali, avevano inserito dati anagrafici fittizi per superare i filtri imposti dalle normative di sicurezza.
La richiesta di annullamento – Le irregolarità rilevate rappresentano una violazione della determinazione numero 32 del 2025 dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, nonché delle disposizioni stabilite dal Gruppo operativo per la sicurezza. La questura ha dunque chiesto e ottenuto l’annullamento dei biglietti irregolari e invita i tifosi a non recarsi allo stadio senza un titolo di accesso valido, anche per non incorrere in ulteriori sanzioni.
Accertamenti penali – Nel frattempo, sono in corso ulteriori verifiche da parte dell’autorità di pubblica sicurezza. Le condotte messe in atto per aggirare le regole potrebbero infatti essere oggetto di valutazioni non solo amministrative, ma anche penali, qualora emergano responsabilità rilevanti sotto il profilo giudiziario.
La folle decisione dei francesi in vista del match allo Stade Louis-II: si rischia l’espulsione dallo stadio o addirittura conseguenze legali
“Divieto di esporre qualsiasi segno distintivo della squadra ospite”: si rischia l’espulsione dallo stadio o addirittura possibili conseguenze legali. È l’assurdo comunicato del Monaco rivolto ai tifosi dell’Inter in vista dell’amichevole di stasera, venerdì 8 agosto, allo Stade Louis-II.Il divieto è ovviamente diventato un caso, con il rischio di conseguenze peggiori: la tifoseria nerazzurra è pronta a sostenere la squadra di Cristian Chivu nel primo test stagionale. Ma con un’indicazione così generica si va a punire chiunque vada allo stadio anche con una banale sciarpa dell’Inter.
Il folle comunicato dei francesi recita: “Qualsiasi segno distintivo diverso da quelli dell’AS Monaco è severamente vietato e potrà comportare il rifiuto dell’accesso allo stadio. Inoltre, la presenza di tifosi interisti al di fuori delle aree riservate agli ‘spettatori neutrali’ è vietata. Qualsiasi violazione di questa regola potrà comportare il rifiuto d’ingresso, l’espulsione definitiva dallo stadio e potenziali procedimenti legali“, sottolinea il club monegasco vietando di fatto ai fan dei vicecampioni d’Italia di esporre vessilli, striscioni e bandiere nel corso del match. Una misura senza senso per un’amichevole.
Il motivo di una decisione così assurda? Ragioni di sicurezza, che però appunto paiono esagerate. È vero che la tifoseria organizzata dell’Inter, la Curva Nord, è storicamente e fortemente gemellata con il Nizza, grande rivale del Monaco. In questo senso, la scelta di una divisione netta nei settori: “Se siete tifosi dell’Inter Milano, vi consigliamo di acquistare i vostri biglietti esclusivamente tramite il canale di vendita ‘spettatore neutro’”. Ma tutti gli altri ordini e divieti sembrano riferiti a un evento ad alto rischio di ordinepubblico, mentre si tratta di una semplice amichevole. E se ci dovessero essere scontri fra ultras, quasi sicuramente accadrebberofuori dallo stadio o nelle aree limitrofe.
Arrivata la decisione del giudice sportivo sulla gara di ritorno dei playout, interrotta per lancio di fumogeni, petardi e seggiolini
Il giudice sportivo di Serie B, in merito al playout Salernitana-Sampdoria di ieri sera, domenica 22 giugno, ha deliberato la sconfitta a tavolino dei campani per 3-0 (che sommata alla vittoria della Samp per 2-0 all’andata li condanna alla retrocessione). Per i granata, anche l’obbligo di giocare le prossime due gare interne all’Arechi a porte chiuse. Ieri sera per due volte i tifosi campani hanno cercato di entrare in campo mentre al 21′ del secondo tempo la gara è stata sospesa dopo che dagli spalti sono piovuti fumogeni, petardi e seggiolini divelti.
Dopo un’interruzione di circa mezz’ora, l’arbitro Doveri aveva provato a far ripartire il gioco ma, dopo pochi attimi, le intemperanze dei sostenitori di casa sono ripartite costringendo il responsabile dell’Ordine pubblico a disporre la sospensione definitiva della gara.
Inevitabilmente sarà 0-3 a tavolino. I gol di Coda e Sibilli, poi dalla curva granata cade di tutto. Gara sospesa tre volte, poi Doveri costretto a mandare tutti negli spogliatoi. Dal caos Brescia all’intossicazione alimentare dopo l’andata a Marassi: troppi veleni attorno alla sfida
La Salernitana retrocede in Serie C, facendo un doppio salto all’indietro e perdendo il playout nel modo più triste: sotto 0-2 con la Sampdoria, dalla curva granata è piovuto di tutto. Dopo il 2-0 per i blucerchiati a Genova era ormai scritto il verdetto e gli ultras hanno di fatto abbassato il sipario alla sfida. Gara sospesa, poi ancora, per 20 minuti, infine interrotta: sarà 0-3 a tavolino. Fine dei giochi e Sampdoria salva.
TROPPA TENSIONE – Troppa tensione attorno a questo playout di Serie B. E i timori della vigilia hanno trovato conferma durante il secondo tempo della gara di ritorno dei playout per evitare la Serie C. Sul 2-0 per la Samp (che con lo stesso punteggio si era imposta all’andata), al 66′ i tifosi più caldi della Salernitana hanno iniziato a lanciare in campo prima petardi e fumogeni poi addirittura tanti seggiolini, costringendo l’arbitro Doveri a sospendere il match per diversi minuti,prima di invitare i giocatori a rientrare negli spogliatoi quando correva il 75‘.
POLEMICHE – A Salerno, che in origine avrebbe comunque disputato i playout ma contro il Frosinone e da peggior classificata, non avevano digerito bene il caos Brescia che aveva salvato direttamente i laziali e concesso una nuova chance ai liguri, che erano retrocessi sul campo. Dopo il match d’andata, perso 2-0 a Marassi domenica scorsa, inoltre diversi elementi tra squadra e staff erano stati vittima di un’intossicazione alimentare mentre rientravano in aereo da Genova. Richiesta di rinvio (il ritorno si sarebbe dovuto giocare venerdì), altre polemiche e il triste epilogo di stasera.
LA PARTITA (FINCHE’ SI E’ GIOCATA) – Alla Salernitana già serviva quasi un miracolo in partenza per salvarsi, la Samp invece aveva bisogno soltanto di una gara ordinata per mantenere il vantaggio di due gol e soprattutto la Serie B. La prima grande occasione della partita capita sul sinistro di Soriano al 20’: il centrocampista calcia dal limite, Ghidotti si distende e devia in corner con un grande intervento. Passano 10’ e succede di tutto. Prima la Salernitana segna con Ferrari – lesto su calcio d’angolo a insaccare – ma Doveri annulla tutto per un tocco di mano, poi dopo 240 secondi passa la Samp. Su cross dalla destra la palla finisce sul destro di Coda, che da centravanti vero spacca la porta e insacca. Intervallo amaro per la Salernitana che rientra in campo e sa che o segna tre gol in 45’ o finisce in C. E invece due minuti dopo l’inizio della ripresa punge la Samp. Di nuovo. Stavolta con Sibilli, bravo a ribattere in rete dopo una gran parata di Christensen su Coda. Da qui in poi a Salerno succede di tutto. I disordini vincono sul gioco: la gara si ferma, non riprenderà più. Probabilmente avrebbe comunque vinto la squadra di Evani (in quel momento avanti di 4 gol sugli avversari) ma alla fine il risultato lo deciderà il giudice sportivo: un inevitabile 0-3 a tavolino, visto l’epilogo. La Samp è salva, la Salernitana retrocede in Serie C nel modo più triste possibile.
Temperature superiori a 30°C per la partita di mezzogiorno tra PSG e Atlético Un’esperienza “mal gestita”, dice un sostenitore
Rose Bowl di Pasadena, in California – Foto di Mike Powell/ALLSPORT
Le condizioni dei tifosi in occasione della partita di Coppa del mondo per club di domenica tra il Paris Saint-Germain e l’Atlético Madrid al Rose Bowl di Pasadena, in California, sono state descritte come “pericolose” e “orribili“, dopo che i presenti hanno avuto difficoltà ad accedere all’acqua e si sono trovati di fronte a una folla stipata con temperature di almeno 31 °C/88 °F nello stadio.
I tifosi hanno raccontato di aver dovuto buttare via le bottiglie d’acqua piene prima di entrare nello stadio, di persone in difficoltà all’interno dell’impianto e di file lunghe 45 minuti per poter accedere all’acqua in vendita.
Un tifoso, che in passato aveva partecipato a diversi eventi al Rose Bowl, ha contattato il Guardian per raccontare la “pessima esperienza” che, a suo dire, lo aveva reso riluttante a partecipare alla Coppa del Mondo dell’anno prossimo.
“Non c’era modo di comprare semplicemente l’acqua“, ha detto John Celmins, residente di Santa Barbara, a proposito della partita iniziata a mezzogiorno in California. “Si poteva andare a un chiosco che vendeva solo birra, ma non c’erano punti vendita d’acqua né distributori d’acqua extra. C’erano lunghe file davanti a ogni bancarella e persino alle fontanelle“.
Un altro partecipante, Bryan González di Oakland, California, ha affermato che non c’erano altre postazioni per la distribuzione dell’acqua e che gli impianti di nebulizzazione erano costantemente affollati per tutta la durata della partita.
“La gente riempiva i bicchieri [d’acqua] e se li buttava addosso a vicenda“, ha detto. “Per fortuna c’erano quelle postazioni di nebulizzazione vicino ai bagni, quindi la gente si accalcava lì sotto, a turno.”
Celmins ha affermato che un fattore che ha contribuito a questi problemi è stato il fatto che il Rose Bowl in genere consente ai tifosi di portare bottiglie d’acqua sigillate alle partite, ma in questa occasione non lo ha fatto. Le normative dello stadio, come descritte sul suo sito web, stabiliscono che sono ammesse bottiglie d’acqua usa e getta, chiuse o vuote, così come bottiglie d’acqua riutilizzabili, purché vuote.
Il sito web del Rose Bowl afferma tuttavia che il regolamento potrebbe variare a seconda dell’evento, e in questo caso le direttive della FIFA sembrano avere la precedenza. Il codice di condotta della Coppa del Mondo per Club FIFA stabilisce che è possibile portare “bottiglie di plastica vuote, trasparenti e riutilizzabili” fino a un litro, ma vieta esplicitamente tutti gli altri tipi di bottiglie (a parte quelle necessarie per scopi medicinali o biberon).
Traffico intenso, folla stipata e lunghe file non sono una novità al Rose Bowl, inaugurato nel 1922. Ma questi problemi si aggravavano durante una partita a mezzogiorno con un caldo torrido, soprattutto considerando che nessuna parte degli spalti è coperta e la maggior parte dell’area dell’atrio al di fuori dei posti a sedere è ricoperta di asfalto attorno allo stadio.
Tuttavia, i partecipanti hanno riferito al Guardian che l’esperienza è stata significativamente peggiore del solito. Tra gli altri eventi, il Rose Bowl ospita la squadra di football americano dell’UCLA e ospita regolarmente altre importanti partite di football universitario.
“Lo stadio sa come gestire quasi 90.000 tifosi, ma oggi ha faticato con 81.000, cosa che non capisco affatto“, ha detto Celmins. “Sono molto meno propenso a partecipare ai Mondiali dopo questa esperienza mal gestita“.
Le emozioni di Celmin e González sono state condivise da diversi spettatori che hanno espresso chiaramente i propri sentimenti online. Sotto i post sull’account Instagram del Rosebowl, un utente ha descritto la sua presenza alla partita come il “peggior errore”della sua vita. “Siamo scottati dal sole e ci fa male tutto“, ha scritto Khusan Madimov.
Un altro utente di Instagram, Val Wright, ha scritto: “Un’esperienza pericolosa. Non avrebbe dovuto sorprendere il fatto che la temperatura fosse di 32 gradi e che ci sarebbero state 90.000 persone. 45 minuti di coda a ogni distributore d’acqua. Code così lunghe che si è creato un ingorgo tra i settori 13-20 prima e durante l’intervallo. Persino i vigili del fuoco di Pasadena, che portavano via le vittime di insolazione, hanno fatto fatica a passare. Sono stato a partite di calcio in tutto il mondo e non ci siamo mai sentiti così insicuri. Ce ne siamo andati durante l’intervallo“.
La FIFA e l’organizzazione del Rose Bowl Stadium sono state contattate lunedì per un commento, ma al momento della stesura di questo articolo non hanno ancora risposto. La scorsa settimana fonti vicine agli organizzatori hanno dichiarato al Guardian che la FIFA avrebbe monitorato quotidianamente le condizioni delle partite per garantire la sicurezza durante il caldo e che avrebbe adottato misure di protezione per i tifosi, se necessario.
Il Rose Bowl ospiterà altre cinque partite della fase a gironi del Mondiale per Club, tra cui una, Atlético Madrid-Botafogo il 23 giugno, che avrà il calcio d’inizio a mezzogiorno ora locale, come la partita dell’Atlético contro il PSG. Lo stadio ha ospitato le finali dei Mondiali del 1994 e del 1999, ma non sarà una sede per i Mondiali del 2026.
Attimi di paura a Helsinki: Finlandia-Polonia viene interrotta e sospesa per circa mezz’ora per soccorrere un tifoso che si è sentito male sugli spalti.
E’ accaduto all’Helsinki Olympic Stadium, dove le due squadre si affrontano in una partita valida per le Qualificazioni UEFA ai Mondiali 2026. Il gioco in campo lascia spazio alla paura, quando un tifoso in tribuna accusa un malore e la partita viene fermata per permettere i doverosi soccorsi.
COSA E’ SUCCESSO – Accade tutto poco dopo il 70′ di gioco sul risultato di 2-1, poco dopo la rete di Kiwior che consente alla Polonia di accorciare (per la Finlandia goal di Pohjanpalo su rigore e poi Kallman). Jan Bednarek,difensore del Southampton e della Polonia, richiama l’attenzione degli staff medici delle due nazionali: un tifoso dei padroni di casa accusa un malore ed è necessario l’intervento dei medici per assisterlo e rianimarlo. Lo conferma un annuncio dello speaker dello stadio. Le squadre sono rientrate negli spogliatoi, mentre i tifosi delle due nazionali sono rimasti sugli spalti dell’Helsinki OlympicStadium, in attesa di ulteriori comunicazioni sulle condizioni del tifoso e sulla possibile ripresa del gioco.
IL GIOCO RIPRENDE – Dopo un’interruzione di circa mezz’ora, è arrivato l‘annuncio più atteso: i medici hanno assistito e rianimato con successo il tifoso, la partita può ripatire. Le squadre sono rientrate in campo per un breve riscaldamento prima della ripresa del gioco, dall’80’ sul risultato di 2-1 per la Finlandia.Il risultato non è più cambiato e al 101′ (dopo 11 minuti di recupero) il match si è concluso con la sconfitta della Polonia.
L’incidente è avvenuto durante il primo tempo supplementare tra Portogallo e Spagna: lo spettatore è deceduto dopo in volo di circa otto metri, cadendo dal settore centrale alla tribuna stampa
I tifosi sugli spalti durante la finale di Nations League tra Spagna e Portogallo (Foto LaPresse)
Un tifoso ha perso la vita durante la finale di Nations League tra Portogallo e Spagna giocata nella serata di domenica 8 giugno a Monaco di Baviera, in Germania.
Tragedia durante la finale di Nations League: tifoso cade dagli spalti e muore – La tragedia è stata confermata anche dall’Uefa: uno spettatore è morto dopo essere caduto dagli spalti durante il primo tempo supplementare, dal settore centrale dell’impianto è precipitato nella tribuna stampa del settore inferiore.Paramedici e polizia sono intervenuti sul posto per prestare soccorso al tifoso. Un portavoce della Uefa ha dichiarato che si è verificata un‘”emergenza medica” e ha confermato che un tifoso è “purtroppo“ morto durante la partita. I rappresentanti di entrambe le squadre hanno espresso le loro condoglianze dopo la partita, vinta dal Portogallo per 5-3 ai rigori dopo che la partita era terminata 2-2.
Il ct della Spagna Luis de la Fuente ha rilasciato una dichiarazione per esprimere le sue condoglianze ai tifosi durante la conferenza stampa post-partita: “Voglio esprimere le mie più sentite condoglianze perché un tifoso è morto. Ci ricorda cosa è importante nella vita“. Un rappresentante della squadra portoghese ha rilasciato analoghe dichiarazioni di condoglianze, affermando che la morte “getta un’ombra sulla nostra vittoria odierna“. Anche il commissario tecnico del Portogallo, Roberto Martinez, ha espresso gli stessi sentimenti, affermando che si tratta di una “notizia estremamente triste“. La caduta, avvenuta da un’altezza di circa otto metri, non ha lasciato scampo al tifoso, le cui generalità non sono ancora state rese note. La dinamica è ancora da chiarire.
Da Torino a Bruxelles e Liverpool, quante celebrazioni per gli incidenti del 1985 AllaContinassa un’opera commemorativa e l’anteprima del documentario
Heysel, 40 anni fa la tragedia
Trentanove volti, trentanove sorrisi, trentanove voci, trentanove famiglie. Trentanove anime. Oggi sono quarant’anni esatti dalla tragedia dell’Heysel, da quel 29 maggio 1985 in cui 39 tifosi di calcio (tra cui 32 italiani) persero la vita prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, a Bruxelles. Ben 40 anni sono trascorsi da quella notte, tremenda per il mondo del calcio e dello sport, minuti di terrore e ore di straziante dolore che hanno inevitabilmente segnato la storia della Juventus per l’eternità. Nel museo ufficiale della Signora c’è una parte dedicata all’Heysel, nel cortile della sede di corso Galileo Ferraris c’è una stele monumentale e a quei 39 tifosi era stato dedicato un momento specifico nella sera d’inaugurazione dell’allora Juventus Stadium – oggi Allianz Stadium – nel 2011. Nel 40° anniversario, ovviamente, il club bianconero coglie l’occasione per mettere in pausa la quotidianità e omaggiare quelle 39 anime che non saranno mai dimenticate.
VERSO ALTROVE – Questa mattina, alle 11, la giornata dedicata al ricordo della tragedia dell’Heysel comincerà a pochi passi dal centro sportivo della Continassa, dove sarà inaugurata l’opera commemorativa Verso altrove. Realizzata da Luca Vitone – uno dei più importanti artisti contemporanei italiani – e curata dal compianto Luca Beatrice, si sviluppa in un’area di circa duemila metri quadri: sul manto erboso sono disposti dei maestosi ginkgo biloba – simbolo di resilienza e longevità – e tra gli alberi è presente una rampa a forma di spirale centrifuga, un percorso lungo 66 metri fino a raggiungere un’altezza complessiva di oltre 5 metri. Il percorso è illuminato a led: accompagna il visitatore verso la sommità e rende visibile l’opera dall’alto, come segno distinguibile tracciato nel tessuto urbano della città, anche nell’oscurità. Al termine della salita un cannocchiale dalle lenti invertite offre una prospettiva insolita: anziché avvicinare, allontana lo sguardo, invitando a guardare oltre, verso l’orizzonte, al di là del visibile. Durante l’inaugurazione del memoriale verrà anche presentato in anteprima l’omonimo documentario prodotto da Juventus Creator Lab, trasmesso poi in esclusiva su Sky Arte alle 21 e in streaming su NOW.
IN ITALIA – Poco dopo, alle 21.20, Rai 2 trasmetterà invece il docufilm Heysel 1985, mentre dalla mattinata il Museo del Calcio di Coverciano ospiterà un incontro dedicato e una mostra fotografica. In Italia sarà Torino il fulcro delle celebrazioni, anche dopo l’inaugurazione alla Continassa. Alle 18, nella piazza intitolata proprio alle Vittime dell’Heysel, la Juventus e le autorità cittadine provvederanno alla deposizione di mazzi di fiori, mentre in serata uno spettacolo teatrale unirà la tragedia dell’Heysel a quella di Superga. Altre celebrazioni si terranno anche a Grugliasco nel giardino intitolato alle vittime, mentre nel carcere Lorusso e Cutugno sono state organizzate sia una lezione speciale che una commemorazione dedicata con la sopravvissuta Carla Gonella e l’ex dirigente bianconero Franco Mottola. E, dal tramonto, la Mole Antonelliana si tingerà di bianconero e su di essa sarà proiettata la scritta “+39”.
ALL’ESTERO – Belgio e Regno Unito, coinvolti in diverso modo nella tragedia dell’Heysel, non si faranno trovare impreparati. Proprio nello stadio di quella finale di Coppa Campioni, oggi chiamato Re Baldovino, sarà deposta una corona di fiori e saranno letti i nomi delle 39 vittime da parte di un tifoso della Juventus, alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti diplomatici di Italia e Regno Unito: a pochi metri da dove 40 anni fa si verificò il crollo, oggi è presente una targa in marmo. A Liverpool, invece, nelle prossime settimane il club presenterà un nuovo memoriale commemorativo in ricordo delle vittime: il monumento sarà adornato da due sciarpe annodate tra loro (una bianconera e l’altra dei Reds) per “simboleggiare l’unità e la solidarietà tra i due club e il legame forgiato attraverso il dolore condiviso e il rispetto reciproco”. Sul nuovo monumento, che si chiamerà Forever Bound – legati per sempre – verranno iscritti i nomi delle vittime, con la scritta anche in italiano “In memoria e amicizia”.
Come successo due anni fa, il Comune di Milano ha acconsentito all’apertura dello stadio Meazza: tutte le informazioni utili.
Sabato sera per i tifosi dell’Inter che non sono riusciti ad acquistare i biglietti per assistere dal vivo alla finale di Champions League che andrà in onda sabato 31 maggio a Monaco di Baviera contro il Paris Saint-Germain.
Ma, come successo due anni fa il Comune di Milano ha dato il via libera settimana scorsa all’apertura di San Siro dove sarà collocato un maxischermo che consentirà ai tifosi di assistere alla finale di Champions dallo stadio di casa.
Biglietti maxischermo San Siro – L’ordine pubblico – L’ufficialità del maxischermo era arrivata con una nota a seguito di una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e con la partecipazione del Sindaco di Rho Andrea Orlandi e dei vertici di Fiera Milano S.p.A.
«In seno al Comitato – si leggeva nella nota – è stata avviata la pianificazione delle attività di vigilanza e controllo del territorio in occasione della finale di Champions League, che sarà disputata il 31 maggio prossimo a Monaco di Baviera tra le squadre dell’Inter e del Paris Saint Germain. Nell’occasione, è stato anche previsto l’allestimento di un maxischermo presso lo stadio San Siro».
Biglietti maxischermo San Siro – I dettagli – Ma come funzionerà l’accesso a San Siro? Come per la finale contro il Manchester City ai tifosi nerazzurri sarà consentito l’accesso al Meazza tramite pagamento di un biglietto, come ufficializzato dal club.
«I tifosi nerazzurri avranno l’opportunità di tifare a San Siro, dove verrà installato il maxi-schermo. Sarà una notte piena di passione, con i tifosi che vivranno un’esperienza emozionante a partire dalle 19:00, quando apriranno i cancelli del Meazza. Show, intrattenimento e… attesa del fischio d’inizio, fissato per le 21:00».
Le fasi di vendita
La prima fase di vendita dei tagliandi per il maxi-schermo a San Siro prenderà il viaalle ore 12:00 di martedì 27 e proseguirà fino alla mezzanotte: sarà dedicata agli abbonatie ai soci Inter Club in possesso del codice con il quale potranno esercitare la prelazione all’acquisto. Il codice coupon sarà comunicato agli abbonati e ai soci Inter Club via e-mail e tramite il Centro Coordinamento.
Dalle ore 12:00 di mercoledì 28 maggio aprirà la fase di vendita libera: i biglietti saranno acquistabili da tutti fino ad esaurimento disponibilità.
Importante: al termine della gara i tifosi dovranno come di consueto defluire dallo stadio, indipendentemente dal risultato della gara.
I prezzi dei biglietti
I biglietti saranno in vendita da martedì 27 maggio a partire da 10 euro su vivaticket.com
La UEFA ha spiegato che i biglietti non ufficiali possono essere annullati in qualsiasi momento e i tifosi potrebbero vedersi negato l’ingresso allo stadio
In vista delle prossime finali delle coppe europee, la UEFA ha avvertito i tifosi di non acquistare biglietti sul mercato secondario, da soggetti terzi non autorizzati, siti web, agenzie o bagarini. Questi biglietti – si legge in una nota – possono essere annullati dalla UEFA in qualsiasi momento e i tifosi potrebbero vedersi negato l’ingresso allo stadio.
Inoltre, è possibile che i biglietti acquistati da soggetti terzi non autorizzati non vengano nemmeno recapitati. La UEFA ha ricordato infatti che la vendita dei biglietti al pubblico e ai tifosi delle squadre finaliste delle coppe europee – tra cui la finale di Champions League PSG-Inter – avviene esclusivamente tramite UEFA.com.
I biglietti emessi per le finali UEFA sono 100% digitali e disponibili esclusivamente attraverso l’app ufficiale UEFA Mobile Tickets, che include diverse funzionalità di sicurezza progettate per contrastare la vendita non autorizzata tramite una soluzione sicura di biglietti digitali mobili, tra cui:
Sono state implementate regole e restrizioni sulla trasferibilità dei biglietti sia per il pubblico generale che per ciascun club finalista
Non è consentita la condivisione degli account nell’app UEFA Mobile Tickets. Solo il telefono utilizzato per scaricare i biglietti digitali potrà accedere allo stadio
Gli screenshot dei biglietti mobili non sono biglietti validi. Chi tenterà di entrare allo stadio con uno screenshot verrà respinto
I biglietti cartacei e i biglietti stampati a casa non sono validi.
La UEFA applica attivamente i propri termini e condizioni di biglietteria, anche monitorando Internet, e prenderà provvedimenti(inclusa la cancellazione dei biglietti) in caso di violazioni accertate. Alcuni biglietti per le prossime finali UEFA sono già stati annullati per questi motivi, e altre cancellazioni potrebbero seguire. La Federcalcio europea consiglia inoltre fortemente ai tifosi di non recarsi allo stadio senza biglietto, poiché l’accesso è consentito solo dietro presentazione di un tagliando valido.