Il tecnico guiderà l’allenamento di oggi pomeriggio, domenica l’esordio in panchina a Marassi contro il Genoa
Paolo Vanoli
Paolo Vanoli è il nuovo allenatore della Fiorentina dopo l’esonero di Stefano Pioli. Raggiunto l’accordo con il Torino per la risoluzione del contratto che lo legava ancora ai granata, oggi sarà a Firenze e nel pomeriggio guiderà il primo allenamento. Vanoli firmerà un contratto di otto mesi con l’opzione di rinnovo.
La prima partita sarà domenica 9 novembre alle 15 a Marassi contro il Genoa, altro club che ha appena cambiato tecnico, con la nomina di Daniele De Rossi.
Il nuovo tecnico rossoblù dirigerà il primo allenamento con la squadra nel pomeriggio
Mancava solo l’ufficialità, è arrivata nel primo pomeriggio: Daniele De Rossi è il nuovo allenatore del Genoa. Il tecnico romano, giunto in città ieri in serata, ha firmato con il Grifone. Il nuovo allenatore riparte dalla panchina rossoblù a un anno dal turbolento addio alla Roma. De Rossi ha già incontrato i giocatori e sarà alla guida dell’allenamento pomeridiano al Centro Sportivo Signorini. La presentazione ai media è in programma venerdì alle ore 14.
Il comunicato – “Genoa CFC comunica di aver affidato a Daniele De Rossi la conduzione tecnica della prima squadra. Il nuovo allenatore ha già incontrato i giocatori in organico e dirigerà l’allenamento pomeridiano in agenda al Centro Sportivo Signorini. La presentazione ai media con Diego Lopez, chief of football del club, abbinata alla conferenza pre-gara, è prevista venerdì, nella sede di Villa Rostan, con inizio alle ore 14. Nel rivolgere un caloroso benvenuto a Daniele De Rossi e collaboratori, il Genoa ringrazia Roberto Murgita e Domenico Criscito per l’ennesima testimonianza di attaccamento ai nostri colori”.
05 novembre 2025
Il Genoa ha scelto De Rossi: il tecnico è atteso in città in serata. Domani la firma
L’allenatore era la prima scelta della dirigenza che lo ha preferito a Vanoli e ha anticipato i tempi per portarlo in rossoblù prima della sosta. Sarà tecnico dei rossoblù già contro la Fiorentina ma non potrà scendere in panchina: è squalificato
Il Genoa ha scelto Daniele De Rossi, che sarà tecnico dei rossoblù già domenica al Ferraris contro la Fiorentina. La decisione è stata presa nelle ultime ore dalla dirigenza, in accordo con il presidente Sucu: oggi Murgita e Criscito guideranno l’allenamento pomeridiano al Pio XII, il primo dopo la vittoria esterna di lunedì a Reggio Emilia con il Frosinone. De Rossi è atteso in città probabilmente già nella serata odierna. Domani, dopo la firma del contratto sino alla fine del campionato, incontrerà la squadra a Pegli e guiderà la prima seduta. Il nuovo allenatore rossoblu dovrà però seguire la prossima con la Fiorentina al Ferraris dalla tribuna, rimandando così il suo debutto in panchina.
Giudice Sportivo – De Rossi deve infatti ancora scontare un turno di squalifica in seguito all’espulsione subita nel settembre di un anno fa, quando sedeva sulla panchina della Roma, proprio nella gara contro il Genoa in un tumultuoso finale. All’indomani della gara di Marassi era stato esonerato e quindi gli è rimasto da allora questo turno da scontare.
Cambio di programma – La società rossoblu sembrava intenzionata a sfruttare la sosta del campionato per prendere una decisione definitiva sull’allenatore destinato a sostituire Vieira con maggiore tranquillità, ma poi si è preferito anticipare i tempi, nonostante la fiducia ribadita dai vertici del club nei due attuali tecnici ad interim. De Rossi era stato sin da sabato scorso, quando Vieira aveva deciso di farsi da parte, la prima scelta del club rossoblù, con l’opzione Vanoli, un profilo di maggiore esperienza, sullo sfondo. Ma, alla fine, il Genoa ha preferito dare fiducia proprio al tecnico romano, che aveva appunto lasciato la guida della Roma poco più di un anno fa. De Rossi si è dimostrato particolarmente attratto dalla sfida che si troverà ad affrontare alla guida di un Grifone che solo contro il Sassuolo ha conquistato la prima vittoria stagionale e resta in zona rossa della classifica. Ma la piazza lo affascina, alla pari del blasone del club e giudica questa opportunità la scelta giusta per tornare ad allenare.
Mimmo, tecnico dell’Under 17, nominato ad interim: dirigerà l’allenamento di oggi e sarà in panchina col Sassuolo lunedì
Dietrofront. Criscito è il nuovo allenatore del Genoa: dopo una lunga riflessione stamane Patrick Vieira ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando alla possibilità di essere in panchina anche lunedì sera a Reggio Emilia. Mimmo Criscito, storica bandiera del club, in questa stagione era alla guida dell’Under 17 rossoblù. La società lo aveva già allertato ieri mattina, ma poi l’ipotesi di affidargli la guida della prima squadra era rientrata. Stamane, invece, l’ennesimo colpo di scena di una vicenda senza fine. Criscito dirigerà l’allenamento e domani dopo la rifinitura partirà per Reggio Emilia con la squadra. Annullato, ovviamente, l’incontro pomeridiano che Vieira aveva programmato con la stampa in vista del Sassuolo.
L’ex ct ha firmato il contratto che lo legherà alla panchina bianconera. Per lui un accordo fino a giugno rinnovabile
Novello Cincinnato, Luciano Spalletti ha messo da parte l’aratro per accettare la corte della Juventus. Dai campi coltivati a vigna e olivo a quelli verdi del pallone. Per un po’ l’allenatore di Certaldo avrà meno tempo da dedicare all’amata tenuta ‘La Rimessa’, azienda agricola ed agriturismo in Toscana, suo rifugio dopo la grande delusione azzurra.
Il 9 giugno, unico caso nella storia della Nazionale, a Reggio Emilia si era seduto – benché già esonerato – sulla panchina dell’Italia che aveva poi battuto 2-0 la Moldova nelle qualificazioni al Mondiale 2026, compromesse dalla rovinosa sconfitta in casa della Norvegia di pochi giorni prima. Quella vittoria triste é stato il suo saluto dopo un’avventura durata meno di 24 mesi, con un bilancio di 12 successi, sei pareggi ed altrettante sconfitte.
Un allontanamento dall’azzurro che Spalletti ancora fatica a metabolizzare. Poteva essere l’apice di una carriera con oltre1000 presenze, invece… “Quello che non sono riuscito a fare rimane un dolore immenso, ma devo subirlo. Non voglio sconti – diceva solo una settimana fa -, me lo inietto da solo il veleno, se serve. Nessuno mi ha cercato, ma sono disponibile a parlare con tutti“. E la prima a pensare a lui é stata la Juventus in crisi di risultati e bisognosa di un uomo di provata esperienza, in Italia ed all’estero, carismatico e vincente.
Lo scudetto, inatteso, con il Napoli é solo l’ultimo frutto del suo lavoro.Sessantasei anni compiuti a marzo, Spalletti predilige schierare le sue squadre con il 4-3-3, che si trasforma spesso in 4-2-3-1. Il modulo però non é un dogma. Preferisce basare il gioco sui principi tattici, privilegiando un calcio dinamico con tanta spinta sulle fasce, pressing alto, possesso palla. Centrocampista cresciuto nelle giovanili di Fiorentina e Cuoiopelli, nel 1982 é tra i dilettanti con il Castelfiorentino. Il professionismo inizia nel 1985 con l’Entella Bacezza. Poi Spezia e Viareggio. Si conclude all’Empoli nel 1993. La prima esperienza da allenatore é con le giovanili del club toscano, dove resta fino al 1998 portandolo dalla Serie C alla A. E’ poi la volta della Sampdoria, ma in Liguria non va altrettanto bene ed arriva la retrocessione in B. Seguono – con alterne fortune – Venezia, Ancona, Udinese. Dopo un triennio in Friuli, nel 2005 arriva la chiamata della Roma. Il suo biglietto da visita sono 11 vittorie consecutive in campionato. I giallorossi raggiungono la finale di Coppa Italia, battuti dall’Inter. Si prendono la rivincita nella stagione successiva. E’ il primo trofeo di Spalletti. Il secondo arriva, sempre contro i nerazzurri, con la conquista della Supercoppa italiana. Chiude con la Roma nel settembre 2009, dando le dimissioni. Lo aspetta lo Zenit di San Pietroburgo dove, in cinque stagioni, vince due campionati, una Coppa di Russia ed una Supercoppa. Nel gennaio 2016 é di nuovo a Roma, al posto dell’esonerato Rudi Garcia. Esperienza macchiata dagli attriti con Francesco Totti, nonostante un terzo ed un secondo posto in campionato. E’ poi la volta dell’Inter, che riporta in Champions dopo 7 anni. A Milano ottiene due quarti posti. Dopo due anni sabatici, é il momento di abbracciare Napoli e la splendida cavalcata della stagione2022-’23. “Non lascio perché ho smesso di amare, ma perché ho dato tutto” afferma salutando i partenopei. Lo stesso impegno che da oggi gli chiede la Juventus.
Il tecnico toscano ha varcato i cancelli della Continassa, Luciano Spalletti è arrivato per firmare il contratto da nuovo allenatore della Juventus. “Lucio” firma un contratto iniziale di otto mesi con opzione di rinnovo automatico fino al 2028 in caso la Juventus arrivasse tra le prime quattro. Tutto dipende da questo, la qualificazione alla Champions League.
L’ex commissario tecnico della Nazionale è pronto a siglare l’accordo, la squadra intanto, tornerà in campo nel primo pomeriggio per l’allenamento: Locatelli e compagni cominciano già a pensare alla trasferta di Cremona, fissata per sabato sera alle 20.45.
La scelta della società è stata guidata anche dalla condivisione della visione sportiva con figure chiave come Giorgio Chiellini, director of football strategy, che avrebbe avuto un ruolo decisivo.Spalletti assume la guida della squadra in una fase delicata, con l’obiettivo prioritario di centrare il quarto posto e riportare la Juventus competitiva ai massimi livelli.
Il tecnico rilanciato come punto di svolta dopo una stagione complicata, pronto a impostare lavoro e mentalità vincente per la squadra.
L’arrivo di Luciano Spalletti comporta cambiamenti importanti nella gestione della rosa, con alcuni giocatori che rischiano di essere messi in panchina o avere un ruolo ridotto.
In generale, Spalletti tende a privilegiare i calciatori più duttili, tecnici e capaci di interpretare al meglio un calcio di controllo, possesso e pressione organizzata, perciò la panchina potrebbe essere più ricca di giocatori meno adatti a queste caratteristiche. Ciò può generare una competizione più intensa all’interno della squadra, con movimenti importanti in ottica formazione.
Spalletti dovrebbe andare sul campo e conoscere la squadra: l’allenamento è fissato per le 15. L’esordio in panchina sarà sabato sera allo Zini, in occasione di Cremonese-Juventus.
I dettagli del contratto di Spalletti – Sul Corriere dello Sport spazio ai dettagli del contratto tra Juventus e Spalletti. Contratto da 3 milioni di euro per otto mesi, con rinnovo automatico di due anni in caso di qualificazione alla Champions League. Spalletti assumerà ufficialmente la guida della Juventus domani venerdì 1 novembre, oggi non condurrà ancora l’allenamento.
Con lui, cinque collaboratori di fiducia, gli stessi che lo hanno affiancato nel biennio di Coverciano. Vice sarà Marco Domenichini, storico braccio destro, mentre Daniele Baldini ricoprirà il ruolo di secondo assistente tecnico: ex difensore dell’Empoli, noto per i suoi inserimenti offensivi nei finali di gara. A completare lo staff tecnico ci sarà Salvatore “Sasà” Russo, mentre la preparazione atletica sarà affidata a Francesco Sinatti e Franco Ferrini, entrambi già parte dello staff azzurro.
30 ottobre 2025
Benvenuto, mister Luciano Spalletti
Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della Juventus: il tecnico toscano ha firmato un accordo fino al 30 giugno 2026.
Nato a Certaldo, in provincia di Firenze, nel 1959, Spalletti ha intrapreso la carriera da allenatore 30 anni fa dopo aver indossato da calciatore tra le altre la maglia dello Spezia e dell’Empoli. Proprio nella società toscana ha iniziato la sua esperienza in panchina, vincendo una Coppa Italia Serie C e conquistando poi spazio in Serie A, riuscendo a imporsi come uno degli allenatori più innovativi del campionato italiano.
La consacrazione arriva con l’Udinese nei primi anni 2000, con cui raggiunge tre anni consecutivi l’accesso alle competizioni europee e nel campionato 2004/05 conquista la prima storica qualificazione in Champions League per il club friulano, che lo porta poi nelle quattro stagioni successive alla Roma, con cui vince due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Dal 2009 al 2014 Spalletti ha guidato lo Zenit San Pietroburgo, con cui ha vinto due campionati, una coppa e una supercoppa di Russia, prima di rientrare in Italia sedendo nuovamente sulla panchina della Roma prima e su quella dell’Inter poi. Campione d’Italia al termine della stagione 2022/23 con il Napoli, il tecnico toscano è poi stato il ct della Nazionale Italiana fino allo scorso giugno.
Un profilo di competenza ed esperienza che siamo lieti di accogliere nella famiglia bianconera: benvenuto alla Juventus e buon lavoro, mister!
Dopo la sconfitta con il Qarabag il presidente delle aquile esonera l’allenatore e sta chiudendo con lo “Special One”, che qui aveva allenato nel 2000 ed era stato licenziato dal Fenerbahçe proprio dopo l’uscita ai preliminari col Benfica
José Mourinho
Ritorno alle origini: José Mourinho ha firmato e guiderà il Benfica dopo l’esonero di Bruno Lage. La sconfitta (2-3) contro gli azeri del Qarabag è costata il posto all’allenatore e Rui Costa, presidente del club, ha chiamato il tecnico portoghese, che aveva cominciato la sua carriera al Benfica, 25 anni fa, all’esordio da capo allenatore prima dell’esperienza con il Porto che ha cambiato dimensione alla sua carriera.
le dichiarazioni – “Volevo annunciare che abbiamo raggiunto un accordo con Bruno Lage per le sue dimissioni dalla carica di allenatore del Benfica – ha dichiarato ieri sera Rui Costa -. Per quanto riguarda il prossimo allenatore, contiamo di averlo in panchina entro sabato a Vila das Aves“. Senza sbilanciarsi: “L’allenatore che arriverà dovrà essere vincente e avere la capacità di portare la squadra al livello richiesto. Non parliamo di nomi. Il Benfica è attualmente senza allenatore. Il colloquio con Lage è avvenuto solo dopo la partita. Oggi non è stato nominato nessun allenatore, né se ne è parlato per il futuro, ma ovviamente ci stiamo preparando“. E sembra tutto pronto per il ritorno di Mou.
l tecnico ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027 con il Club nerazzurro
FC Internazionale Milano dà il benvenuto a Cristian Chivu come nuovo allenatore della Prima Squadra. Il tecnico ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027 con il Club nerazzurro.
Ci sono vite che al proprio interno racchiudono una miriade di storie: ci sono vite che sanno affrontare difficoltà di ogni tipo, per ripartire ogni volta più forti e rinnovate. Vite che però trovano dei pilastri sui quali appoggiarsi e intorno ai quali costruire nuove esperienze ricche di significato. Nel corso della sua esistenza Cristian Eugen Chivu ha attraversato esperienze e sfide di portata enorme, vicende che l’hanno formato come uomo e professionista, legandolo in maniera indissolubile ai colori nerazzurri, che da oggi torna a rappresentare nella sua terza vita interista, da allenatore della Prima Squadra.
Nato il 26 ottobre 1980 a Reșița, città di circa 80mila abitanti in Romania,Chivu ha scoperto fin da subito il valore della disciplina per riuscire a sfondare nel mondo del calcio. Un mondo che ha respirato fin dall’infanzia, seguendo l’esempio e la passione di papà Mircea, ex calciatore e primo allenatore di Cristian nelle giovanili del CSM Reșița. Un percorso lungo, senza alcun trattamento di favore: il legame profondo con il padre fa la differenza e insegna a Chivu i valori del sacrificio e dell’ambizione. Cristian inizia come punta, ma all’occorrenza gioca anche da trequartista: è di buona tecnica, tanto da esordire in Prima Squadra a 17 anni, giocando in quello stadio che oggi porta il nome di papà Mircea.Nel 1998 passa all’Universitatea Craiova, poi viene notato da un osservatore dell’Ajax, dove si trasferisce nel luglio del 1999.
Cristian è ormai un difensore che può giocare anche da terzino, ma in Olanda la sua metamorfosi è completa: all’Ajax educa i gesti tecnici e soprattutto allena il cervello, vera e propria scuola di calcio per un ragazzo in rampa di lancio. Nel 2001 Chivu diventa anche il più giovane capitano della storia dei Lancieri: una fascia che può portare solo un ragazzo di grandissima personalità. Ad Amsterdam Cristian vince un campionato, una coppa nazionale e una Supercoppa, poi, dopo 142 presenze in quattro anni, nel 2003 arriva in Italia, alla Roma. Il romeno trascorre quattro stagioni nella Capitale, vincendo una Coppa Italia, poi la svolta decisiva: nel 2007 arriva all’Inter e la sua vita cambia per sempre.
Nei sette anni in cui Chivu ha giocato con la maglia dell’Inter c’è un episodio che racconta il suo rapporto con il Club e i tifosi, più dei successi,più dei trofei, più delle 169 presenze e 3 gol in nerazzurro. Il 24 marzo 2010, 77 giorni dopo aver subito quella terribile frattura al cranio a Verona contro il Chievo, Chivu torna in campo, indossando un caschetto protettivo. Un giorno che rappresenta un nuovo inizio per Cristian, che pochi mesi prima aveva rischiato ben più della propria carriera.Un inizio salutato con un’ovazione dai tifosi nerazzurri al primo, innocuo colpo di testa del difensore: un’emozione difficile da spiegare per Cristian, che da quel momento giocherà per tutto il resto della sua carriera con il caschetto, tolto solo per festeggiare successi e trofei. In totale colleziona tre Scudetti,due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, un Mondiale per Clube la Champions League 2009/10.
Pilastro e capitano della Romania, in Nazionale Chivu gioca 75 partite, partecipando anche agli Europei del 2000 e del 2008. Nel 2014 termina la sua prima esperienza nerazzurra e appende gli scarpini al chiodo, concludendo la sua carriera da calciatore. Inizia così un nuovo capitolo della vita nerazzurra di Cristian, che muove i suoi primi passi da allenatore nel settore giovanile dell’Inter nel 2018.
L’avventura di Chivu inizia con l’under 14, per poi proseguire con under 17 e 18, fino ad arrivare alla panchina della Primavera nell’estate del 2021, un banco di prova importante e stimolante per un uomo ambizioso come lui. Nella sua prima stagione conquista un meraviglioso Scudetto, il decimo nella storia della Primavera nerazzurra, poi lascia l’Inter alla fine della stagione 2023/24.
Nel febbraio 2025 arriva l’occasione di allenare una Prima Squadra: Cristian viene chiamato dal Parma per cercare di ottenere una salvezza complicata nella Serie A 2024/25. Missione compiuta: in 13 partite la squadra emiliana conquista 16 punti e riesce a guadagnarsi la permanenza in massima serie.
Ora Cristian Chivu inizia una nuova esperienza in nerazzurro, la terza nella sua carriera: un’esperienza che vivrà come sempre guidato dai valori della dedizione, dello spirito di sacrificio e del duro lavoro.
Chivu “Orgoglioso di essere tornato. Voglio portare l’Inter il più in alto possibile”
Le prime parole del nuovo allenatore nerazzurro in esclusiva ai microfoni di Inter TV
Cristian Chivu è il nuovo allenatore dell’Inter: il tecnico rumeno si è presentato in un’intervista esclusiva ai microfoni di Inter TV, dove ha raccontato tutta la sua emozione per questa nuova avventura in nerazzurro.
Bentornato all’Inter. Oggi inizia ufficialmente la sua terza vita nerazzurra. Quali sono le sue prime emozioni da allenatore dell’Inter? ”Sono onorato per l’incarico che mi è stato affidato. Ho ambizione e passione, e la trasmetterò ai giocatori perché dobbiamo fare quello che una squadra come l’Inter merita, arrivare fino in fondo e lottare per vincere“.
Arriva in un Club che conosce profondamente, ma che oggi le affida una responsabilità importante. Quali sono le sue aspettative per questa nuova avventura da allenatore dell’Inter? “Vogliamo finire al meglio questa stagione, tutti noi dobbiamo avere la passione che serve per ottenere degli ottimi risultati, bisogna essere efficienti ed efficaci”.
Da dove partirà il suo lavoro? Qual è il primo passo che vuole compiere? “Partirà dal Mondiale per Club, dobbiamo recuperare le energie mentali e andare a fare quello che una squadra come l’Inter deve fare, ovvero provare a vincere il trofeo”.
Negli ultimi anni l’Inter ha fatto dello spirito di gruppo una delle sue armi migliori. Lei ha vissuto squadre forti e vincenti: quanto è decisivo oggi lavorare su questo, insieme al senso di appartenenza?“Sono cose importanti come ad esempio lo è l’ambiente, vogliamo essere ambiziosi perché sono aspetti che portano avanti un gruppo e danno molta autostima”.
Al Parma ha compiuto una vera impresa in pochi mesi. Cosa si porta dietro da quell’esperienza? “La voglia di far bene e centrare gli obiettivi, la società ha creduto in me e i giocatori sono andati sempre in campo determinati”.
I tifosi nerazzurri la ricordano non solo per le vittorie, ma anche per la sua forza, dentro e fuori dal campo. Cosa si sente di dire oggi, da allenatore, a chi ha sempre creduto in lei e nel suo legame con questa maglia? “C’è bisogno di tutti noi, di crederci, di essere entusiasti per una stagione che ancora non è conclusa e guardare con molta positività alla prossima”.
Dopo aver conquistato la salvezza alla guida del Parma, il romeno torna alla Pinetina: sarà in panchina già al Mondiale per club
Alla fine l’Inter ha scelto Cristian Chivu. Dopo aver conquistato la salvezza alla guida del Parma, il tecnico romeno succede ora a Simone Inzaghi sulla panchina nerazzurra. Per Chivu si tratta di un ritorno all’Inter, dopo le esperienze da calciatore (tra il 2007 e il 2014, con tanto di Triplete vinto) e da allenatore del settore giovanile. Proprio gli ottimi risultati alla guida della Primavera nerazzurra, con lo scudetto di categoria conquistato nel 2022, gli avevano spalancato le porte del grande calcio: il Parma aveva infatti deciso di puntare su di lui lo scorso febbraio, affidandogli la panchina dell’esonerato Pecchia. E Chivu ha subito centrato l’obiettivo salvezza, chiudendo il campionato al 16° posto con uno score di 3 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. Poi la chiamata dell’Inter, l’incontro con i dirigenti del Parma e il nulla osta per trattare con i nerazzurri: una trattativa lampo che ha visto la fumata bianca concretizzarsi nel giro di poche ore, visto il grande amore di Chivu per la squadra dove ha chiuso la carriera da calciatore e iniziato quella da allenatore. La firma, attesa domani, arriverà a 9 giorni dall’inizio del Mondiale per club, primo vero banco di prova della sua nuova esperienza in nerazzurro. L’esordio dell’Inter è in calendario martedì 17 giugno alle ore 18:00 (orario locale, in Italia saranno le 03:00 del 18 giugno) contro il Monterrey. Sarà un nuovo esordio per Cristian Chivu.
Oggi previsto anche un confronto tra l’Inter e il club lariano, di cui Cesc è anche socio. Se non dovesse arrivare l’ok, rotta sugli ex Chivu e Vieira
Cesc Fabregas
La riunione fiume di ieri in viale della Liberazione sarà ricordata come una delle più intense degli ultimi anni nerazzurri, tutti peraltro piuttosto vivaci: prima sono servite tre ore snervanti per stringere la mano all’ormai ex allenatore in partenza per il deserto, poi le energie si sono concentrate sul nome del suo successore, anche perché il post-Inzaghi poteva (e può ancora) diventare una terra piuttosto misteriosa. Di certo, da quando ha fiutato l’aria e colto la crescente tentazione araba nel cuore di Simone, il club si è cautelato sfogliando la margherita dei possibili sostituti. Da giorni, le idee sono piuttosto chiare e c’è un nome in cima alla lista della spesa. A maggior ragione dopo ieri, sta lassù in alto, davanti agli altri: Cesc Fabregas resiste nella fuga sull’Autostrada dei Laghi, da Como a Milano. Ha seminato Roberto De Zerbi, ormai fuori dai radar, ed è inseguito a fatica da una coppia di ex, Christian Chivu e Patrick Vieira. Il catalano è il preferito di tutta l’area sport del club, e ciò che conta è che il gradimento sia reciproco: non poco in una trattativa tanto delicata visti gli attori in commedia. Con la dovuta prudenza del caso, Fabregas è attratto dal salto di carriera, ovviamente dentro un preciso progetto tecnico di rilancio nerazzurro dopo le macerie di Monaco. L’ultima conferma del pensiero di Cesc sull’Inter è arrivata ieri in un contatto a distanza tra lo stato maggiore del club, dal presidente Beppe Marotta al ds Piero Ausilio, e lo stesso tecnico del Como in trasferta a Londra. Lì Fabregas ha ancora casa dai tempi ruggenti dell’Arsenal e in città per un convegno ieri si trovava pure l’onnipotente proprietario del suo club, Mirwan Suwarso. Prima di poter andare oltre e dire un definitivo sì alla nuova avventura, il catalano deve anche risolvere le faccende in casa sua, lì dove non è solo allenatore ma pure socio di un progetto più ampio: a Como si crescerà ancora, parecchio, e le sue richieste future sarebbero esaudite per intero.
Nuovo confronto – A partire da oggi in via ufficiale, l’Inter approfondirà la questione dell’uscita di Cesc con un club considerato “amico” come il Como: i buoni rapporti tra dirigenze e proprietà arrivano da lontano, ma anche la volontà del catalano avrà un peso nell’eventuale procedura di uscita. È anche vero, però, che Suwarso ha già chiuso nelle scorse settimane le porte in faccia a Leverkusen, Lipsia e Roma e quindi un margine di rischio esiste sempre: c’è fiducia che stavolta sarà diverso, ma nello stesso tempo esiste la possibilità che il banco salti. Per questo, i nerazzurri custodiscono in un fagotto un paio di altri nomi: sono al caldo, più facilmente raggiungibili, riscuotono apprezzamento ma non solleticherebbero la piazza allo stesso livello. Sono Chivu, ex tripletista cresciuto come tecnico nella Primavera nerazzurra e fresco di salvezza tutt’altro che scontata in sole 9 partite a Parma, e Patrick Vieira, un altro grande ex con maggiore esperienza in questo faticoso lavoro.
Christian Chivu – (Gazzetta)
alternative – Chivu incontrerà l’ad del club gialloblu Federico Cherubini soltanto la prossima settimana, come d’accordo si discuterà del futuro e di un rinnovo che ancora non c’è: in ogni caso, il romeno non ha richiesto nessun incontro di urgenza, segno che le sirene milanesi sono ancora in sottofondo. Sembrano, invece, più avanti le operazioni di rinnovo che coinvolgono Vieira al Genoa. Un’irruzione interista cambierebbe di certo lo scenario sia a Parma che a Genova, ma per adesso ci si concentra principalmente sul Lago di Como, con la fiducia di convincere entro domani, massimo venerdì, sia Fabregas che Suwarso. Se è vero che i club dovranno mettersi d’accordo dal punto di vista economico – non è da escludere una compensazione sotto forma di prestito di un giocatore -, dall’altro Fabregas vuole comunque approfondire in ogni dettaglio il progetto tecnico da abbellire dal mercato in arrivo: Fabregas è ambizioso per natura, non vuole passi indietro ma solo salti in avanti, per questo vorrebbe modellare la rosa a sua immagine e somiglianza. Avere lo stesso margine di manovra che aveva a Como pure all’Inter è improbabile, ma i nerazzurri sono pronti ad accontentarlo all’interno dei paletti già piantati da Oaktree. Su questo terreno, servono ancora approfondimenti, ma la convergenza sembra possibile: Cesc apprezza e parecchio gran parte della rosa che gli lascerebbe Inzaghi, altrimenti mai penserebbe di chiedere al suo club di essere “liberato”. Tradotto: innesti mirati sì, non rosa da ribaltare.
L’addio al Real era ormai certo. Carlo guiderà la Seleçao al Mondiale 2026. Il presidente della federcalcio brasiliana: “È una dichiarazione al mondo che siamo determinati a riconquistare il primo posto sul podio”
Ora è ufficiale: Carlo Ancelotti è il nuovo allenatore del Brasile. Una panchina immensa per un allenatore grandioso. Il tecnico che ha vinto i 5 grandi campionati europei e più Champions di tutti,5, andrà a cercare l’agognato Hexa, il sesto titolo Mondiale che il Brasile insegue da oltre 20 anni. La Canarinha non vince dal 2002 e proverà a tornare sul tetto del mondo con Ancelotti.
e il madrid? – Il tutto, in una situazione surreale: la Cbf ha annunciato Ancelotti che però ha un contratto fino al 2026 col Real Madrid, non un club qualsiasi, e domani mattina è atteso a Valdebebas per allenamento e conferenza stampa di presentazione della partita col Maiorca di mercoledì, col Real che se non vince consegna matematicamente il titolo al Barcellona. Si attendono parole dalla Casa Blanca, evidentemente presa di sorpresa dal sempre loquace Ednaldo Rodrigues, presidente della Federcalcio brasiliana.
le parole della federcalcio brasile – “Portare Carlo Ancelotti a guidare il Brasile è qualcosa in più di un movimento strategico – ha detto Rodrigues – È una dichiarazione al mondo che siamo determinati a recuperare il gradino più alto del podio. Lui è il miglior tecnico della storia e ora è alla guida della miglior nazionale del pianeta. Insieme scriveremo nuovi capitoli glorioso del calcio brasiliano”.
ancelotti quarto straniero – Carlo diventa così il quarto allenatore straniero dei 110 anni di storia della nazionale Verdeoro, dopo l’uruguaiano Ramón Platero, il portoghese Joreca e l’argentino Filpo Nunez. In 3 hanno diretto il Brasile per appena 7 partite, e solo il primo in un torneo, la Copa America del 1925. Platero durò 19 giorni, Joreca 4, il tempo di due amichevoli nel 1944, Nunez nel 1965 diresse in realtà il Palmeiras investito però per quella occasione del titolo di nazionale brasiliana. Presenze che valgono solo per le statistiche. Ancelotti è il quarto allenatore da quando se n’è andato Tite e debutterà il 5 giugno a Guayaquil in una difficile sfida con l’Ecuador per le qualificazioni al Mondiale del 2026, doppiando il 10 giugno a San Paolo nello stadio del Corinthians contro il Paraguay. Il Brasile al momento è quarto a -10 dall’Argentina e -2 dall’Ecuador, e a +6 sul settimo posto che garantisce i playoff di qualificazione.
Ex ala sinistra Samp e Milan rileva l’esonerato Semplici
Alberico Evani, 62 anni
Esonerati il tecnico Leonardo Semplici e il ds Pietro Accardi, nuovo ribaltone in casa Sampdoria che cerca la salvezza in serie B affidandosi ad ex blucerchiati.
In panchina Chicco Evani con vice allenatore Attilio Lombardo mentre Roberto Mancini sarà il direttore tecnico.
Lunedì 07 aprile 2025
Samp, nuova rivoluzione: squadra a Evani, ora è anche ufficiale. E Mancini sarà consulente
Cambio in panchina per i blucerchiati, in zona retrocessione in Serie B: terza gestione tecnica, saltato Semplici. In uscita pure Accardi. Il vice sarà Lombardo, nello staff Invernizzi e Andrea Mancini, figlio di Roberto, che sarà consulente
Alberico Evani, 62 anni, già alla Samp (con Roberto Mancini) dal 1993 al 1997, e poi nello staff azzurro della Nazionale dal 2017 sino al 2023, sarà il nuovo allenatore della Sampdoria per le ultime sei giornate di questo campionato. Sarà il quarto tecnico doriano della stagione: adesso è arrivata anche l’ufficialità. Ieri (domenica 6 aprile), fra l’altro, Evani era in tribuna al Picco per seguire Spezia-Sampdoria. È saltata la trattativa con l’ex tecnico doriano Beppe Iachini, che avrebbe preferito un accordo più lungo, sino alla fine della prossima stagione. Scartata, alla fine, l’ipotesi Andreazzoli.
mancini consulente – Roberto Mancini farà parte del club con un ruolo di consulente tecnico esterno, al momento senza un’area di intervento specifica. Nello staff previsto il ritorno del figlio Andrea, l’anno scorso d.s. della Samp, prima della mancata riconferma e del passaggio al Barcellona.
ufficiale semplici – Quello che è già ufficiale è l’esonero di Leonardo Semplici, protagonista di una gestione insufficiente, e la separazione da Pietro Accardi, contestato duramente a La Spezia e responsabile delle ultime due sessioni di mercato: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver interrotto i rapporti professionali con il responsabile dell’Area Tecnica Pietro Accardi e con il suo collaboratore Giuseppe Colucci. La società li ringrazia per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata nel corso della stagione e augura loro le migliori fortune per il prosieguo delle rispettive carriere. Nel contempo l’U.C. Sampdoria rende noto di aver sollevato dall’incarico l’allenatore responsabile della prima squadra Leonardo Semplici. Al tecnico e ai componenti del suo staff – Andrea Consumi, Alessio Aliboni, Rossano Casoni e Yuri Fabbrizzi – vanno i ringraziamenti per l’impegno e la professionalità dimostrati durante il periodo di lavoro nel club“.
c’è pure invernizzi – Il vice di Evani sarà Attilio Lombardo, nel nuovo staff entrerà anche Giovanni Invernizzi, un altro del gruppo storico dello scudetto, e poi tecnico della Primavera e responsabile del settore giovanile.
Confermate le anticipazioni: l’allenatore italo-brasiliano è stato sollevato dall’incarico, gli subentra l’ex vice di Pirlo
L’ufficialità è arrivata da pochi minuti, attraverso un comunicato pubblicato dalla Juventus sui suoi profili social: dopogiorni di tensionein casa bianconera – oltre che di settimane contrassegnate da risultati non soddisfacenti sul campo – da oggi l’italo-brasilianoThiago Motta non è più l’allenatore della Juve.
il comunicato – “Igor Tudor è il nuovo allenatore della Prima Squadra Maschile. Bentornato, Igor! – questo il testo del comunicato Juve -. Il Club ringrazia Thiago Motta e tutto il suo staff per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro”. E’ dunque ufficiale anche il ritorno in bianconero di Tudor, che già fu vice di Pirlo sulla panchina Juve nella stagione ’20-21.
Il romeno è stato annunciato con un comunicato dal club. Oggi primo allenamento
È arrivata l’ufficializzazione del nuovo allenatore del Parma: èCristian Chivu, romeno, ex calciatore di Roma e Inter. Fino all’anno scorso era impegnato con le giovanili proprio dell’Inter. Lo annuncia il club dopo l’esonero di Fabio Pecchia: “Parma Calcio – si legge nel comunicato – dà il benvenuto a Cristian Chivu, nuovo allenatore della Prima Squadra Maschile. Chivu, insieme al suo staff composto da Antonio Gagliardi (allenatore in seconda), Angelo Palombo (collaboratore tecnico) e Nicola Pavarini (allenatore dei portieri), sarà alla guida della squadra nell’allenamento in programma oggi pomeriggio al Mutti Training Center di Collecchio. Il Club accoglie in gialloblu Cristian e il suo staff con l’augurio di buon lavoro“
CRISTIAN CHIVU È L’ALLENATORE DEL PARMA CALCIO
Parma, 18 febbraio 2025 – Parma Calcio dà il benvenuto a Cristian Chivu, nuovo allenatore della Prima Squadra Maschile.
Chivu, insieme al suo staff composto da Antonio Gagliardi (allenatore in seconda), Angelo Palombo (collaboratore tecnico) e Nicola Pavarini (allenatore dei portieri), sarà alla guida della squadra nell’allenamento in programma oggi pomeriggio al Mutti Training Center di Collecchio.
Il Club accoglie in gialloblu Cristian e il suo staff con l’augurio di buon lavoro
L’era di Salvatore Bocchetti al Monzasi chiude dopo sette partite e appena tre punti conquistati. Un cambio di allenatore che in casa brianzola non ha funzionato. Il club in mano al gruppo Fininvest rimane in ultima posizione e la salvezza, con il passare del tempo, diventa sempre più complicata.
Alessandro Nesta riprende in mano la squadra brianzola e la ritrova sempre in ultima posizione con 13 punti totali conquistati e una distanza di otto punti dall’Empoli, che occupa la prima posizione utile per mantenere la categoria. Servirà una vera e propria impresa per conquistare la salvezza in Serie A.
Il comunicato del Monza – “AC Monza comunica di aver revocato l’esonero di Alessandro Nesta, che assume nuovamente l’incarico di allenatore della Prima Squadra biancorossa. In bocca al lupo Alessandro!”.
Alessandro Nesta si ritrova una squadra diversa a causa della sessione di mercato invernale che ha privato la formazione brianzola di un giocatore di qualità come Daniel Maldini. Tra gli addi anche Pablo Marì, Djuric e Bondo, mentre si ritroverà volti nuovi come Akpa-Akpro, Palacios, Urbanski, Castrovilli e Zeroli.
AC Monza comunica di aver deciso di sollevare dall’incarico di allenatore della Prima Squadra Salvatore Bocchetti, che ringrazia per il lavoro svolto e a cui augura ogni fortuna per il suo futuro professionale.
AC Milan comunica che Paulo Fonseca è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra Maschile
AC Milan annuncia che Paulo Fonseca è stato sollevato dall’incarico di Head Coach della Prima Squadra Maschile. Il Club esprime la sua gratitudine a Paulo per la sua grande professionalità e gli augura il meglio per i suoi impegni futuri.
Lunedì 30 dicembre 2024
Il Milan ha deciso: Fonseca esonerato. Al suo posto in arrivo Conceiçao
Fatale il pareggio con la Roma, la sua ex squadra. Il club ha già comunicato la decisione. L’ex allenatore del Porto scelto da tempo come erede: per aspettare i rossoneri ha detto no al Wolverhampton. Allenerà in Supercoppa contro la Juve (e il figlio Francisco)
Il Milan ha deciso di esonerare Paulo Fonseca e glielo ha comunicato a mezzanotte, ora fatale. L’ultima partita dell’anno è stata anche la sua ultima al Milan, con un’espulsione arrivata in coda a sei mesi folli, complicatissimi, pieni di tutto: vittorie storiche contro Inter e Real Madrid, pareggi rocamboleschi, troppe sconfitte con squadre inferiori. Fonseca saluta San Siro dopo la partita con la Roma, l’altra sua squadra italiana, in uno degli strani incroci che il calcio e la vita propongono. Che è successo? Il Milan, evidentemente, ha perso la fiducia e il rapporto con la società si è rotto. Troppi i punti di distacco da Atalanta, Inter e Napoli. Troppo dura la classifica: ottavo posto, dietro anche a Lazio, Fiorentina, Juventus e Bologna. Fonseca sarebbe stato esonerato se avesse perso il derby – questo è certo – e probabilmente anche in caso di sconfitta a Verona, prima di Natale. Impossibile continuare con questa precarietà.
ARRIVA CONCEIçAO – Il suo successore sarà portoghese come lui: Sergio Conceiçao, fermo dopo la rottura di inizio giugno con il Porto, che allenava dal 2017. Sette stagioni con tre campionati vinti. Il Milan ha pensato a lui già in estate: ci furono contatti, dialoghi, poi Furlani-Moncada-Ibrahimovic scelsero Lopetegui e Fonseca. Sei mesi dopo, ci risiamo, con una scelta fatta dai tre uomini dell’area tecnica assieme a Gerry Cardinale. Conceiçao è pronto a tornare e in queste settimane ha detto no al Wolverhampton e ad alcuni club brasiliani: aspettava il Milan. Il Milan lo ha scelto per il curriculum da vincente, la costanza dei risultati in Europa – il Porto nelle sue sette stagioni è arrivato due volte ai quarti di Champions, altre tre agli ottavi – e il carattere da duro. Evidentemente, la società ritiene che con questa squadra, dopo le prese di posizione forti di Fonseca di questi mesi, serva ancora più decisione. Conceiçao ha un accordo fino a giugno 2026 con opzione. In tutto questo, per quel discorso delle combinazioni della vita, due clamorose. Il Milan, come con Pioli e Mihajlovic, prende un ex interista. E Conceiçao, alla prima uscita da milanista, allenerà (in Supercoppa) contro la Juve del figlio Francisco.
Per l’ex Toro contratto fino al 2025 con opzione di rinnovo in caso di qualificazione in Champions. Così ha superato le candidature estere
Ivan Juric prende il posto di Daniele De Rossi e sarà il nuovo allenatore della Roma. Il tecnico croato, ex Toro e Verona, ha raggiunto la capitale proprio in questi minuti mentre il suo agente Riso si trovava a Trigoria per stabilire i termini del contratto. I Friedkin, dopo l’esonero di De Rossi e il no di Pioli ormai in accordo con l’Al-Nassr, hanno virato con forza su Juric che si è messo subito a disposizione condurrà l’allenamento pomeridiano.
l’accordo – L’offerta giallorossa è quella di un contratto fino al 2025 con opzione di rinnovo in caso di qualificazione in Champions. In queste ore l’entourage del tecnico ha trovato l’accordo con la Roma. Juric nel pomeriggio condurrà l’allenamento in vista dell’Udinese. Tutto in poche ore, proprio come a gennaio quando De Rossi prese il posto di Josè Mourinho. Il croato ha superato le candidature di Terzic e Tuchel. Decisiva l’esperienza in Italia e il fatto di aver schierato praticamente sempre il 3-4-2-1 o 3-4-3 a seconda di come gli esterni si muovono nel corso della partita. L’ex allenatore del Toro è quindi il quarto allenatore dell’era Friedkin dopo Fonseca, Mourinho e De Rossi. L’obiettivo ora è risollevare subito squadra e classifica.
Poche conferme, tanti volti nuovi e diversi graditi ritorni. Si prospetta epocale il valzer delle panchine che sta per travolgere la Serie A2024-25, con almeno 8 delle 20 squadre pronte a cambiare allenatore con la speranza di ripetere o magari migliorare quanto fatto nella scorsa annata. L’Inter campione in carica continuerà con Simone Inzaghi, così come l’Atalanta che non intende chiudere il ciclo di Gian Piero Gasperini. Potremo riaccogliere nel nostro campionato Antonio Conte, vicino all’approdo al Napoli, mentre Thiago Motta e a un passo dalla Juventus, con il Bologna a caccia di un sostituto in grado di alzare ulteriormente l’asticella. La Roma ripartirà da De Rossi, la Lazio potrebbe incredibilmente separarsi da Tudor. Insomma, il mercato degli allenatori è più acceso che mai.
Il tecnico portoghese sarà il successore di Stefano Pioli sulla panchina del club rossonero.
Paulo Fonseca (Photo by ERWIN SCHERIAU/APA/AFP via Getty Images)
Ora è ufficiale, Paulo Fonseca è il nuovo allenatore del Milan: lo ha annunciato Zlatan Ibrahimovic in conferenza stampa.
«Della scorsa stagione non siamo soddisfatti, vogliamo di più – le parole dell’ex attaccante svedese, oggi Senior Advisor della proprietà rossonera -. Vogliamo migliorare ed essere più forti di quello che siamo oggi. Futuro? Sono molto ottimista, molto positivo, un gruppo di dirigenti giovane e che ha fame. Abbiamo la nostra strategia che siamo seguendo. Il futuro è positivo, poi ognuno lavora per il Milan, non ci sono obiettivi personali, tutto quello che facciamo è per il Milan. Non voglio fare promesse che non posso mantenere: si lavora, anche in silenzio».
«Prima di iniziare voglio dire grazie a Stefano Pioli per quello che ha fatto per il Milan, merita tutti i complimenti. Il nuovo allenatore sarà Paulo Fonseca, abbiamo pensato tanto e lo abbiamo scelto per portare la sua identità ai giocatori che abbiamo. Abbiamo studiato come allena, come gioca, come prepara le partite. Serviva qualcosa di nuovo dopo cinque anni e Fonseca era l’uomo giusto, siamo fiduciosi e ci crediamo tanto», ha concluso Fonseca.
Dal Mozambico al Lille passando per la Roma, la carriera di Fonseca – Nato a Nampula (Mozambico) il 5 marzo 1973, Paulo Fonseca inizia la propria carriera da allenatore nel 2005, partendo dalle giovanili dell’Estrela Amadora e proseguendo poi, tra i professionisti, nelle serie minori portoghesi. Nel 2012 debutta nel massimo campionato con il Paços de Ferreira, club con cui raggiunge l’accesso ai play-off di Champions League. Nel 2013 il passaggio al Porto, con cui arriva a vincere la Supercoppa di Portogallo, il suo primo trofeo da allenatore.
Dopo una parentesi al Braga, con cui si aggiudica la Coppa di Portogallo, allena per tre stagioni lo Shakhtar Donetsk, con cui conquista sette trofei e colleziona 103 vittorie in 139 partite. Nel 2019 il debutto nel campionato italiano con la Roma, squadra con cui raggiunge la Semifinale di Europa League nel 2021. Allenatore del LOSC Lille dall’estate 2022, Fonseca termina la sua avventura in Francia dopo due stagioni in cui contribuisce a portare il club ad altrettante qualificazioni europee.
Fonseca stipendio Milan, le cifre dell’accordo – Il club rossonero ha poi annunciato con un comunicato: «AC Milan comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra maschile a Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese si unisce ora al Milan con un contratto triennale. Il Club rivolge a Paulo e ai suoi collaboratori un caloroso benvenuto».
Il tecnico ex Lille sarà così il successore di Stefano Pioli sulla panchina del club rossonero: per lui un contratto triennale a 2,5 milioni di euro a stagione.
Dopo avere lasciato la Fiorentina, il tecnico guiderà il Bologna nella prossima stagione, che lo vedrà protagonista anche in Champions League.
Vincenzo Italiano – (Foto: Francois Nel/Getty Images)
«Il Bologna Fc 1909 comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra a Vincenzo Italiano, che ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2026». Con questa breve nota, il club emiliano ha annunciato il successore di Thiago Motta sulla panchina, che guiderà la squadra nella grande avventura in Champions League.
Nato a Karlsruhe (GER) il 10/12/1977, nel corso della sua carriera da allenatore Italiano ha guidato Trapani, Spezia e Fiorentina. Ha ottenuto una promozione dalla Serie C, una promozione dalla Serie B, due qualificazioni alla Europa Conference League raggiungendo entrambe le finali, e una finale di Coppa Italia. Sarà presentato ufficialmente alla stampa nel corso della prossima settimana.
Italiano stipendio Bologna – Quanto guadagnerà il tecnico – Come detto, l’accordo siglato tra le parti avrà una durata biennale. Secondo quanto riportato dalla stampa sportiva italiana, Vincenzo Italiano guadagnerà 2,1 milioni di euro netti a stagione per guidare i felsinei (poco meno di 3,9 milioni di euro lordi).
Ufficiale, Conte è il nuovo allenatore del Napoli: accordo di tre anni
Il tecnico salentino si siede sulla panchina del club partenopeo. Ufficiale l’intesa che lo lega alla società fino al 30 giugno del 2027.
ANTONIO CONTE –(Foto: IAN KINGTON/AFP via Getty Images)
Il Napoli ha ufficializzato l’ingaggio di Antonio Conte come allenatore della prima squadra, «avendo siglato un contratto che lo legherà al Club fino al 30 giugno 2027». Con questa nota il club partenopeo ha annunciato il grande colpo atteso da tutti i tifosi.
«Sono molto orgoglioso che il nuovo allenatore del Napoli sia Antonio Conte. Antonio è un top coach, un leader, con il quale sono certo che potrà partire quella rifondazione necessaria dopo la conclusione del ciclo che ci ha portato a vincere lo scudetto lo scorso anno dopo molte stagioni ai vertici del calcio italiano. Oggi si apre un nuovo importante Capitolo della storia del Napoli», afferma il Presidente Aurelio De Laurentiis.
«Il Napoli è una piazza di importanza globale. Sono felice ed emozionato all’idea di sedermi sulla panchina azzurra. Posso promettere certamente una cosa: farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno, insieme a quello del mio staff, sarà totale», ha affermato Antonio Conte.
Conte stipendio Napoli – Le cifre dell’accordo – Antonio Conte guadagnerà una cifra vicina a 6,5 milioni di euro netti a stagione(oltre 12 milioni di euro lordi). Ma lo stipendio è destinato a lievitare – potenzialmente fino a 10 milioni di euro – in caso di raggiungimento di determinati obiettivi sportivi, visto che nel contratto sono stati inseriti alcuni bonus qualora dovessero essere conquistati piazzamenti come la qualificazione alla Champions League o la vittoria dello Scudetto.
Conte stipendio Napoli – Lo staff dell’allenatore – Nello staff tecnico, uomini di fiducia dell’allenatore. A partire dal team manager: Lele Oriali; il vice sarà Cristian Stellini. E poi i due preparatori atletici Costantino Coratti e Stefano Bruno, che lo hanno seguito anche nell’ultima avventura a Londra, da manager del Tottenham. Dovrebbero essere confermati anche Francesco Sinatti, capo dei preparatori, e Alejandro Rosalen, preparatori dei portieri.
C’è soddisfazione e voglia di riscatto dopo una stagione disastrosa, culminata nel decimo posto in classifica e l’esclusione dalle coppe europee. E l’aggravante dello scudetto cucito sul petto. Antonio Conte sembra essere il nome giusto per rilanciare il progetto e far tornare entusiasmo nella tifoseria, dopo i successi raggiunti in Serie A con Juventus e Inter.
Il tecnico italiano arriva dal Leicester, che incasserà dai Blues un compenso economico per liberarlo.
Enzo Maresca (Photo by Michael Regan/Getty Images)
Enzo Marescaè il nuovo allenatore del Chelsea. I Blues si affidano così al settimo tecnico italiano della propria storia per provare a risollevare le sorti della squadra, reduce da diversi risultati deludenti nonostante i grandi investimenti garantiti dalla nuova proprietà.
Con una nota ufficiale sul proprio sito, il club inglese ha comunicato che Maresca ha firmato un accordo di cinque anni con opzione per un altro anno. L’ex calciatore di Juventus e Siviglia, fra le altre, è reduce dalla promozione in Premier League con il Leicester. E proprio le Foxes si sono garantiti, con il passaggio al Chelsea, una discreta somma.
Stipendio Maresca Chelsea : Ingaggio, durata del contratto e clausola – Non si tratta di un affare insolito per il Chelsea che già per Graham Potter aveva dovuto riconoscere, quella volta al Brighton, ben 23 milioni di euro per portarlo a Stamford Bridge. Questa volta, invece, il Leicester incasserà per liberare Maresca una cifra compresa fra gli 8 e i 10 milioni di sterline (al cambio attuale, 9,4-11,7 milioni di euro).
Sempre secondo i media inglesi, per tutti e cinque gli anni di contratto, il Chelsea garantirà a Maresca un ingaggio da allenatore di primo livello. Infatti, il classe 1980 a partire dal prossimo 1° luglio percepirà 4,2 milioni di sterline nette all’anno che corrispondono a 5 milioni di euro. Una cifra che, se fosse in Serie A, lo porterebbe a essere uno dei tecnici più pagati. Nonostante l’importanza delle cifre, fra ingaggio netto e clausola rescissoria, si tratta di un risparmio abbastanza importante per il Chelsea, che a Pochettino garantiva ben 12,2 milioni di euro netti a stagione.
Fabio Cannavaro è il nuovo allenatore dell’Udinese. Lo ha ufficializzato il club friulano spiegando che, per ora, l’accordo con il campione del mondo e Pallone d’Oro 2006 è valido fino al 30 giugno. Un incarico per cinque partite e i 19′ più recupero del match interrotto con la Roma che sarà recuperato giovedì. Cannavaro sarà coadiuvato dal fratello Paolo come allenatore in seconda e da Francesco Troise come collaboratore tecnico. Dello staff fa parte anche la bandiera dell’Udinese, Giampiero Pinzi. La presentazione del nuovo staff è in programma domani al Bluenergy Stadium.
Cioffi esonerato – Cannavaro, 40 anni, torna in panchina un anno dopo l’esonero a Benevento. Prende il posto di Gabriele Cioffi, cui è stata fatale la sconfitta di sabato a Verona. A ottobre dello scorso anno Cioffi era subentrato a Sottil.
Esonerato Liverani, il nuovo tecnico fino a fine stagione
“L’U.S.Salernitana 1919 comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra il Sig. Fabio Liverani unitamente al suo staff. Nel ringraziarlo per il lavoro svolto la Società augura al tecnico le migliori fortune professionali per il prosieguo della sua carriera. La Società comunica altresì di aver affidato la guida tecnica della prima squadra al Sig. Stefano Colantuono“. Così in una nota del club. Colantuono, che ha già guidato i granata nella stagione 2017/18 e in Serie A nella stagione 2021/22 vanta 243 panchine in massima serie e guiderà la squadra fino al termine della stagione. “La Società, certa del massimo impegno e dedizione di mister Colantuono, legato da forte amore e rispetto verso Salerno e la Salernitana, intende rivolgere al tecnico l’augurio di buon lavoro per questo finale di stagione”, conclude la nota.
Intesa trovata con l’ex tecnico di Verona e Marsiglia, contratto fino a giugno 2025. In panchina a Frosinone ci sarà Martusciello. Il presidente: “C’è qualcosa di strisciante all’interno del gruppo. Ora i giocatori non hanno più alibi”
La Lazio ha un nuovo allenatore. Igor Tudor prenderà il posto del dimissionarioMaurizio Sarri. Accordo trovato tra il 45enne croato e il presidente Claudio Lotito. L’ex tecnico di Verona e Marsiglia firmerà un contratto fino al giugno del 2025 a 3 milioni netti a stagione. Alessio Tacchinardisarà il suo vice. Sabato in panchina a Frosinone ci sarà Giovanni Martusciello, da lunedì la guida tecnica passerà nelle mani di Tudor, che debutterà il 30 marzo, vigilia di Pasqua, all’Olimpico contro la Juve.
Le dimissioni dello staff di Sarri – Due giorni dopo l’addio di Maurizio Sarri, oggi si è dimesso l’intero staff del tecnico toscano. I preparatori atletici Losi e Ranzato, il preparatore dei portieri Nenci, i collaboratori Ianni e Pasqui hanno lasciato la società biancoceleste. Dello staff di Sarri è rimasto a Formello solo Giovanni Martusciello.
Nuovo sistema di gioco – Nella sua esperienza a Marsiglia, Tudor ha utilizzato soprattutto il 3-4-2-1, mentre in precedenza si era affidato anche al 4-2-3-1. Possibile quindi un nuovo sistema per la squadra biancoceleste, in crisi di risultati e di gioco.
Lotito: “Sarri tradito da qualcuno” – Dell’addio di Sarri ha parlato al Tg1 il presidente Lotito: “Le dimissioni non erano nell’aria: è stata una cosa inaspettata, un fulmine a ciel sereno” ha detto il numero uno biancoceleste. “Sarri è stato un po’ tradito da alcuni comportamenti di alcune persone. C’è qualcosa di strisciante all’interno del gruppo: una squadra che batte il Bayern Monaco e perde con l’Udinese e non solo con l’Udinese… Fatevi una domanda e datevi una risposta“. Quanto al futuro, Lotito dice: “Penso che questa squadra abbia bisogno di un allenatore che utilizzi il bastone e la carota. Oggi la squadra è arbitro di se stessa. Non ha più alibi o la possibilità di scaricare su altri le proprie responsabilità“.