E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
>>>>>>articolo 401 della legge del 13 dicembre 1989<<<<<<
La legge 401 del 1989, promulgata il 13 dicembre 1989, riguarda gli interventi nel settore del gioco e delle scommesse clandestine, con particolare attenzione alla tutela della correttezza nelle manifestazioni sportive. La normativa stabilisce pene per la frode nelle competizioni sportive e per l’esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa.
Puoi consultare il testo completo della legge qui.
Testo completo: https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1989-12-13;401
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1989/12/18/294/sg/pdf
>>>>>>Caso scommesse in serie minori…… – 29/10/2025<<<<<<
| Caso scommesse in serie minori: l’arbitro puntava al calcio professionistico |
| L’obiettivo dell’arbitro Luigi Catanoso – uno degli arrestati – secondo il procuratore «era quello di alterare i risultati delle partite allo scopo di realizzare poi dei profitti con le scommesse». |
«Dalle attività svolte non è emerso il diretto coinvolgimento di calciatori ma un’associazione promossa da un arbitro che aveva nel programma criminoso quello di alterare i risultati di alcune partite, in particolare dei settori giovanili, Primavera e Primavera Under-19, ma che stava programmando di espandere i propri interessi anche sui campionati professionistici».
A dirlo il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Borrelli nel corso della conferenza stampa in merito all’inchiesta “Penalty” che stamani ha portato all’arresto di 5 persone per frode sportiva.
«Le indagini – ha aggiunto – si sono sviluppate principalmente attraverso attività tecniche e attività di esame del traffico telefonico e si sono sviluppate in coordinamento investigativo con la Procura federale sportiva e con la Procura della Repubblica di Firenze».
L’obiettivo dell’arbitro Luigi Catanoso – uno degli arrestati – secondo il procuratore «era quello di alterare i risultati delle partite allo scopo di realizzare poi dei profitti con le scommesse. Allo stato delle indagini abbiamo accertato un coinvolgimento di alcuni soggetti toscani che fornivano capitali, ricevevano i soldi e le puntate attraverso la creazione anche di fittizi conti-gioco, intestati a terzi che venivano utilizzati sia per fare le scommesse sia per incamerare i profitti delle scommesse stesse. Non è stato evidenziato, allo stato, un coinvolgimento di organizzazioni criminali più strutturate e soprattutto con proiezioni internazionali».
La segnalazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che nel 2024 ha dato il via all’inchiesta, ha spiegato Borrelli, era riferita a un flusso anomalo di scommesse sull’incontro Benevento-Cesena del campionato di Primavera 2, «che risultava essere arbitrata da Luigi Catanoso, sulla quale si era realizzato un importo complessivo di giocate pari a circa 41mila euro tra le quali 219 su 288 riguardavano la vittoria del Benevento. Si trattava di scommesse che erano state fatte per la maggior parte in comuni calabresi come Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi Marina e Reggio Calabria. Il meccanismo si realizzava essenzialmente attraverso la “corruzione” di arbitri che dirigevano la partita in maniera da condizionare il risultato».
>>>>>>Partite truccate dagli arbitri…… – 29/10/2025<<<<<<
| Partite truccate dagli arbitri in Serie C e Primavera: cinque arresti in Calabria |
| Secondo l’accusa, era presenta una associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, promossa e diretta da un arbitro della Sezione di Reggio Calabria delle categorie Primavera, Primavera 2 e Serie C, il quale dirigeva l’arbitraggio di diversi incontri calcistici. |
Nuovo scandalo legate alle scommesse nel calcio. Secondo le indagini della Procura di Reggio Calabria, è infatti emersa “un’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, promossa e diretta da un arbitro della Sezione di Reggio Calabria delle categorie Primavera, Primavera 2 e Serie C, il quale dirigeva l’arbitraggio di diversi incontri calcistici, in modo da indirizzare il risultato finale e farlo convergere verso gli esiti oggetto di scommesse mirate effettuate dai membri del sodalizio”, accuse che hanno portato all’arresto di cinque soggetti.
Come si legge in una nota, “dalle prime ore di oggi 29 ottobre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e i Finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, stanno dando esecuzione a una misura cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 5 soggetti, indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata alle frodi sportive”.
“Le indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica di Reggio Calabria, iniziate nel gennaio del 2024 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria e proseguite anche con la partecipazione dei Finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, che già investigava con altra Procura della Repubblica, hanno avuto origine da una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativa ad un flusso anomalo di scommesse su di un incontro calcistico della categoria Primavera”.
“L’attività investigativa che ne è derivata – come confermata, allo stato, dalle valutazioni del Giudice per le Indagini Preliminari – ha permesso di raccogliere gravi elementi in ordine all’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, promossa e diretta da un arbitro della Sezione di Reggio Calabria delle categorie Primavera, Primavera 2 e Serie C, il quale dirigeva l’arbitraggio di diversi incontri calcistici, in modo da indirizzare il risultato finale e farlo convergere verso gli esiti oggetto di scommesse mirate effettuate dai membri del sodalizio”.
“Anche in seguito alla sua sospensione da parte degli organi di giustizia sportiva che avevano accertato le prime irregolarità, il direttore di gara reggino individuava altri colleghi arbitri, designati per i singoli incontri sportivi, per poi avvicinarli e corromperli, mediante la dazione o la promessa di somme di denaro, che potevano arrivare anche a 10.000 euro a partita, sempre affinché questi conducessero una direzione di gara funzionale a far convergere il risultato verso l’esito delle scommesse effettuate dai membri dell’associazione”.
“Secondo la ricostruzione avallata dal G.I.P., il sistema criminale vedeva la partecipazione di ulteriori indagati in qualità di partecipi dell’associazione, i quali fornivano supporto morale e materiale all’attività svolta dall’arbitro occupandosi anche di ricercare i contatti con i direttori di gara designati per le partite oggetto di scommessa oltre ad investire il proprio denaro sulle scommesse del gruppo, al fine di trarne un utile comune”.
“Il modus operandi era semplice ma efficace: l’arbitro faceva in modo che le partite terminassero con un numero di goal tale da poter garantire il verificarsi del pronostico “over” (cioè il superamento di un numero totale di goal per ogni match). Il direttore di gara riusciva ad ottenere tale risultato concedendo un numero importante di rigori, molto spesso inesistenti. Altre volte invece favoriva una delle due squadre, normalmente quella le cui quotazioni permettevano introiti più elevati, espellendo giocatori delle squadre avversarie senza una reale motivazione. Queste decisioni risultavano avere un impatto assolutamente rilevante sull’epilogo delle gare, che era ben lontano da quello conseguente al corretto e leale svolgimento delle competizioni sportive”.
“Proprio su quell’esito falsato e “pilotato” gli altri componenti dell’associazione scommettevano ingenti somme di denaro che fruttavano loro elevati guadagni. A finanziare l’associazione, soprattutto al fine di corrompere altri direttori di gara, erano due imprenditori toscani (padre e figlio), titolati di un’agenzia di scommesse di Sesto Fiorentino (FI), anche loro tratti in arresto”.
“Nello specifico, l’associazione utilizzava anche l’attività di raccolta scommesse ubicata in Toscana per veicolare giocate per importi rilevanti sulle gare influenzate dagli episodi corruttivi. Gli accertamenti bancari e sui conti gioco utilizzati dall’associazione consentivano di censire l’utilizzo da parte degli indagati di provider di scommesse esteri e non autorizzati a operare nell’ambito dell’Unione Europea, all’evidente scopo di non destare sospetti su corposi flussi di scommesse. I provvedimenti eseguiti sono stati adottati nella fase delle indagini preliminari e sono suscettivi di impugnazione. Pertanto, fino a sentenza definitiva, gli indagati devono essere considerati innocenti”.
>>>>>>Su cosa possono e non possono…… – 14/04/2025<<<<<<
| Su cosa possono e non possono scommettere i calciatori |
| articolo : https://www.ilpost.it/2025/04/14/calciatori-scommesse-regole-cosa-possono-fare/?homepagePosition=10 |
| E perché quelli coinvolti nella nuova inchiesta della procura di Milano avevano bisogno di farlo su piattaforme illegali |
Venerdì scorso i principali giornali italiani hanno raccontato che c’è una nuova inchiesta, portata avanti dalla procura di Milano, sulle scommesse fatte da dodici calciatori su piattaforme online illegali tra il 2021 e il 2023. Alcuni di loro scommettevano anche centinaia di migliaia di euro in un giorno su siti gestiti illecitamente da due persone, che si appoggiavano a una gioielleria compiacente per far risultare come legali e tracciati i pagamenti; il centrocampista Nicolò Fagioli in particolare si era indebitato con alcuni strozzini per sostenere le altissime spese di gioco.
In Italia esistono la giustizia ordinaria e quella sportiva, un sistema quest’ultimo autonomo che serve a regolare l’attività di atleti, società e federazioni e a gestire le controversie, sanzionando le infrazioni commesse nell’ambito sportivo. Le nuove indagini sulle scommesse sono portate avanti per il momento dalla giustizia ordinaria, ma la procura federale della FIGC (cioè l’organo che si occupa delle indagini nel calcio) ha intanto chiesto a quella di Milano di vedere gli atti, per capire se aprire a sua volta un procedimento. I calciatori rischiano quindi conseguenze e sanzioni diverse in base all’organo da cui vengono giudicati, anche se i fatti sono gli stessi. E in questo caso specifico sono peggiori le conseguenze sportive di quelle penali.
Dal punto di vista della giustizia sportiva, secondo le regole della FIGC (la federazione calcistica italiana), i calciatori professionisti e quelli dilettanti non possono scommettere su nessuna partita o evento legato al calcio, anche quelli in cui non sono coinvolti. Naturalmente scommettere sulle partite della propria squadra, e soprattutto cercare di influenzare l’andamento delle partite per vincere quelle scommesse, viene considerato assai più grave ed è punito anche dalla giustizia ordinaria (a maggior ragione se la scommessa viene fatta sulla sconfitta della propria squadra).
Quella sportiva invece punisce con una squalifica di minimo 3 anni e una multa non inferiore ai 25mila euro qualsiasi scommessa sul calcio, perché viene considerato un ambiente vicino a un calciatore e si teme quindi che possa avere una qualche influenza sugli avvenimenti. Sandro Tonali e Fagioli furono squalificati per aver scommesso sul calcio: la squalifica durò meno di tre anni perché patteggiarono (10 mesi il primo, 7 il secondo); ancora non è chiaro se gli altri calciatori coinvolti nella nuova inchiesta scommettessero sul calcio, e quindi se rischino squalifiche.
Sugli altri sport invece i calciatori possono scommettere, a patto però che questo venga fatto su piattaforme legali. La giustizia ordinaria infatti, con l’articolo 4 della legge 401 del 1989, punisce sia chi gestisce piattaforme e siti di scommesse non regolamentati e approvati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’ente statale che si occupa di queste cose, sia chi piazza le scommesse in questo modo. È il reato contestato ai dodici calciatori coinvolti, punito con l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 500 euro; chi inoltre fa pubblicità a queste piattaforme illecite è punito con l’arresto fino a tre mesi e con l’ammenda fino a 500 euro: Fagioli e Tonali sono accusati di averlo fatto con alcuni colleghi (oltre al fatto di aver scommesso sulle piattaforme illegali).
I calciatori utilizzavano queste piattaforme sostanzialmente per due motivi: per non essere tracciati e quindi scoperti, soprattutto chi scommetteva sul calcio, e per poter scommettere cifre più alte di quelle consentite. Secondo l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, infatti, i siti di scommesse regolarizzati non possono accettare puntate che portino a vincite superiori ai 50mila euro; dall’inchiesta invece sta venendo fuori che alcuni calciatori come Nicolò Fagioli e il terzino del Milan Alessandro Florenzi avrebbero puntato anche centinaia di migliaia di euro in un giorno, con vincite potenziali molto più alte di quanto consentito legalmente.
I calciatori inviavano a uno dei due gestori della piattaforma gli screenshot fatti dai siti di scommesse legali per comunicare la scommessa da piazzare sui siti illegali, dicendo poi di aggiungere uno o più zeri a quella puntata.
>>>>>>Caso scommesse- Okoye squalificato … – 22/07/2025<<<<<<
| Caso scommesse, Okoye squalificato per due mesi: escluso l’illecito sportivo |
| articolo : https://www.friulioggi.it/udine/calcio-scommesse-okoye-squalifica-due-mesi-23-luglio-2025/ |
| Caso scommesse, due mesi di squalifica per Okoye. |

Maduka Okoye sconterà due mesi di squalifica, ma la paura di uno scenario ben più grave è alle spalle. Il Tribunale Federale Nazionale della FIGC ha emesso la propria decisione sul caso che ha coinvolto il portiere nigeriano, accusato inizialmente di essere coinvolto in un presunto accordo illecito legato a scommesse anomale.
Al centro dell’indagine, l’ammonizione ricevuta da Okoye al 63° minuto della partita Lazio-Udinese dello scorso marzo, sanzione arrivata per perdita di tempo e oggetto di puntate sospette, con una quota insolitamente alta pari a otto volte la posta.
Il provvedimento scatterà ufficialmente il 18 agosto, in occasione del debutto stagionale dell’Udinese in Coppa Italia contro la Carrarese. In totale, Okoye sarà costretto a saltare sei giornate di campionato e potrà tornare a disposizione il 19 ottobre, in occasione della trasferta contro la Cremonese. Le motivazioni complete della sentenza saranno pubblicate tra dieci giorni.
La nota ufficiale dell’Udinese. – “Il Tribunale Federale Nazionale della FIGC, riunitosi oggi per discutere del deferimento nei confronti di Maduka Okoye, ha escluso ogni coinvolgimento del calciatore in comportamenti riconducibili ad un illecito sportivo accogliendo pienamente le argomentazioni dei suoi legali.
In sede di giudizio, infatti, sono cadute tutte le accuse di un presunto illecito sportivo e la decisione di una squalifica di 2 mesi è basata esclusivamente sulla violazione del generico principio di lealtà (art. 4 del Codice di Giustizia sportiva federale).
Il club si dichiara soddisfatto con riferimento all’accertata totale estraneità dell’atleta all’infamante teoria della combine. Il club non può che ribadire il massimo supporto ad Okoye che attende le motivazioni della sentenza. Udinese Calcio ribadisce la piena fiducia nella corretta condotta di Maduka“.
>>>>>>Caso scommesse- Nicolò Fagioli: “Ho pagato… – 14/04/2025<<<<<<
| Nicolò Fagioli: “Ho pagato con una condanna, ora chiedo rispetto” |
| Il giocatore della Fiorentina torna sull’inchiesta calcio e scommesse con un post sul proprio profilo Instagram: “Chiedo scusa a tutti” |
“Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna. Chiedo scusa a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati – anche se solamente in una riga di giornale – in questa situazione solo per avermi aiutato. E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento difficile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non ritornerò più sull’argomento, adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo“. Lo ha scritto il calciatore Nicolò’ Fagioli su Instagram in merito all’inchiesta della procura di Milano sul gruppo milanese attivo nell’organizzazione di scommesse illegali e del riciclaggio dei proventi.
A Fagioli, la cui posizione già nota è stata trasmessa nel capoluogo lombardo dai pm di Torino, viene contestata la violazione di due commi dell’articolo 4 della legge 401/1989 sugli interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive.
“Ho pagato il mio debito con la giustizia con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più – ha detto ancora Fagioli – ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta. Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me. Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto. Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi. Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L’importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare“.
>>>>>>>>>>Caso scommesse, le chat dell’indagine– 14/04/2025<<<<<<<<<<
| Caso scommesse, le chat dell’indagine: «Fagioli mina vagante, Florenzi ludopatico vero, Zaniolo sta indietro con i soldi» |
| Nelle varie informative dell’indagine, in particolare quella dello Sco della Polizia, ci sono chat, spesso con Pietro Marinoni – ex arbitro che per i pm milanesi avrebbe sfruttato le sue conoscenze per procurare clienti ai «ragazzi» di Elysium&C – che dipingono bene i vizi di una serie di giocatori |
L’indagine sulle scommesse illegali di alcuni calciatori italiani rimanda nel caos la Serie A. Non solo Fagioli e Tonali, che hanno già pagato patteggiando le rispettive squalifiche. Dai loro interrogatori, la Procura è riuscita a risalire a un sistema che racconta di maxi-debiti, allibratori e gravi problemi di ludopatia in un modo che, solo dall’esterno, sembra rose e fiori. Tanti i calciatori coinvolti, da Zaniolo, a Florenzi, fino a Perin e Bellanova. Molti di loro sono le giro della Nazionale e rischiano l’esclusione, a poco più di un anno dai Mondiali.

Il sistema Elysium – Il «sistema Elysium», dal nome della gioielleria milanese che sarebbe stata usata per ‘coprire‘ i debiti accumulati con le scommesse illegali da parecchi atleti, tra cui noti calciatori ora indagati, è sbarcato anche a Roma. Tant’è che, ancora tempo fa, uno stralcio degli atti dell’indagine avviata dalla magistratura di Torino è stato inviato per competenza non solo a Milano ma anche nella Capitale.
Dello stralcio dell’inchiesta, confermata da fonti qualificate e secondo quanto si apprende ancora agli inizi, se ne parla in alcuni passaggi delle numerose informative redatte dallo Sco della Polizia e dalla squadra di investigatori della Gdf in quota alla Procura milanese guidata da Marcello Viola.
A citare i pubblici ministeri romani già nell’aprile 2023, in una chat telegram, è Tommaso De Giacomo, ritenuto il dominus di tutte le attività connesse al gioco illecito, che gestiva una sala scommesse Snai nel capoluogo lombardo di proprietà della madre e un’altra nell’hinterland.
Al telefono con Nicolò Fagioli, il centrocampista della Fiorentina che con Sandro Tonali, oggi al Newcastle, oltre ad essere tra i calciatori indagati, è considerato «collettore di scommettitori», De Giacomo accenna a indagini da parte della Procura di Roma rivelate da una «talpa» o «aggancio» che «lavora alla Questura». E riferendosi ai «ragazzi» di Elysium avverte: «se viene fuori bordello questi sanno tutti i ca.. tuoi e miei (…) Se hanno problemi loro… li abbiamo tutti…».
In sostanza il broker, che con i suoi quattro complici è destinatario di una richiesta di arresti domiciliari (giovedì prossimo dalla gip Lidia Castellucci si terrà l’interrogatorio preventivo), ammette l’esistenza del sistema: un conto intestato al negozio in cui i suoi clienti, è l’ipotesi, facevano bonifici per acquisti fantasma di orologi di marca o gioielli, mai consegnati o consegnati ma pagati il doppio, in modo da rendere irrintracciabili la provenienza illecita del denaro e il reale beneficiario

Le chat dell’indagine – I giri di scommesse romani vengono a galla anche in merito a un ingente debito di Fagioli con «gente brutta» e personaggi come tale «ludwic», a cui si sarebbero rivolti in molti.
Ma essendo parecchi gli allibratori sparsi in varie città italiane, non è escluso che l’indagine si allarghi ancora fino a raggiungere altre regioni e capoluoghi. Nelle varie informative dell’indagine, in particolare quella dello Sco della Polizia, ci sono chat, spesso con Pietro Marinoni – ex arbitro che per i pm milanesi avrebbe sfruttato le sue conoscenze per procurare clienti ai «ragazzi» di Elysium&C – che dipingono bene i vizi di una serie di giocatori, anche della Nazionale under 21. Di Fagioli si dice che è «una mina vagante», lui «può perdere tutto» , di Alessandro Florenzi, che avrebbe scommesso anche su partite di calcio di club esteri come il Siviglia, che è «un ludopatico vero» mentre di Nicolò Zaniolo, che è «indietro con i soldi» .
Florenzi in perdita di 300mila in un giorno – Nelle chat di Tonali e De Giacomo, si fa riferimento speicifico a Florenzi. «Spizzi era a 80 k ieri, oggi sta a meno 300» aggiunge. «Un pazzo» è la reazione. Come riporta Repubblica, Spizzi sarebbe il soprannome di Florenzi. «Mi ha chiesto 220 tra ieri e oggi». Son 220mila euro “bruciati” in poche ore. «A furia di 40 a botta» rin-cara Tonali, che è curioso di sapere “Spizzi” «a cosa gioca scusa che non capisco come faccia a ciucciare così tanto». Florenzi giocherebbe sul basket, sul tennis, ma anche – e questo sarebbe più grave in termini di giustizia sportiva – calcio, in particolare sui campionati esteri.
La paura dei calciatori – Viene a galla anche il panico degli atleti dopo la scoperta dell’inchiesta torinese: il 12 ottobre 2023, Tonali blocca il contatto telefonico di De Giacomo. E poi, chattando con un amico, esprime preoccupazione per la situazione, e cerca di capire chi avrebbe potuto parlare di lui: i due, inoltre, manifestano timori in merito alla possibilità che Fagioli, in sede di interrogatorio, faccia i loro nomi. Compaiono inoltre messaggi inviati sempre da Tonali, che chiede di cancellare i conti e tutti i dati relativi alle piattaforme utilizzate e presenti sui propri cellulari. La parola d’ordine era: cercare di far sparire ogni traccia.
>>>>>>>>>>Caso scommesse: l’arbitro e il guru – 13/04/2025<<<<<<<<<<
| Caso scommesse: l’arbitro e il guru, così agganciavano i calciatori |
| I calciatori si affidavano anche al “trucco dello zero” per effettuare giocate superiori rispetto a quelle massime previste dai siti legali. |
Non organizzatore delle scommesse dei calciatori di serie A ma solo un giocatore tra giocatori come lui, non un gestore di piattaforme illegali online ma un veicolatore di scommesse su quei siti per lucrarne bonus per sé: Tommaso De Giacomo si descrive così, tramite il suo difensore Vincenzo Maria Scarano, in attesa dell’interrogatorio dopo il quale la gip milanese Lidia Castellucci deciderà se ordinare o meno gli arresti domiciliari per il caso esploso in questi giorni.
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, per i pm De Giacomo non sarebbe un giocatore tra giocatori, ma colui che su piattaforme online non autorizzate crea il profilo e fornisce le credenziali di accesso agli scommettitori, carica il denaro ed effettua le operazioni all’interno dei profili dei giocatori, li ammette ai tavoli da gioco virtuali protetti da password, gestisce “la cassa” e regola i saldi attraverso il sistema degli orologi in gioielleria o tramite ricariche di account di prestanomi, e sollecita i calciatori più indebitati a individuare nuovi scommettitori promettendo ricompense in bonus sui conti di gioco o decurtazioni di debiti.
«Senza lo 0» è l’inno nazionale del gruppo. Significa che i calciatori inviavano a De Giacomo uno screenshot di siti legali (come gli estranei Snai o Bet 365) per comunicare la scommessa da piazzare invece sui siti illegali, togliendo uno zero dall’importo da scommettere realmente, perché i siti legali non consentono giocate superiori ad un certo limite.
Il mondo dei tavoli virtuali chiusi di poker online su siti illegali, «previa corresponsione del 10% di rake (termine inglese che indica la commissione riscossa da De Giacomo)», avrebbe invece avuto per la GdF milanese come «referente principale» l’ex arbitro di serie D Pietro Marinoni, che per il suo avvocato «non ha mai avuto la Porsche» delle foto sui social ma «al massimo ci si sarà seduto».
Marinoni si trova al punto di partenza di tutta questa storia per un fatto biografico narrato dal calciatore Sandro Tonali: «Chi mi ha iniziato alle scommesse è stato Marinoni che è del mio paese, è andato a scuola con mia sorella e all’epoca faceva l’arbitro (….) Questo sito non era accessibile a tutti ma era necessario ricevere un link per potervi accedere, che mi è stato inviato per la prima volta da Marinoni (…). Settimanalmente io avevo la possibilità di saldare il mio debito in contanti che potevo versare nelle mani di Marinoni oppure a De Giacomo che incontravo all’interno di un bar in zona San Siro nei pressi dell’hotel Sheraton».
>>>>>>>>>>Inchiesta scommesse: quando papà Pirlo bloccò i conti del figlio – 12/04/2025<<<<<<<<<<
| Inchiesta scommesse: quando papà Pirlo bloccò i conti del figlio indebitato che giocava con Fagioli |
| articolo di Manuela D’Alessandro: https://www.agi.it/cronaca/news/2025-04-12/pirlo-debiti-gioco-scommesse-30885357/ |
| L’ex centrocampista juventino in una chat, ora agli atti dell’indagine della procura di Milano: “Il padre lo ha beccato…”. Le chat “Poker senza Zaniolo” e “Saldo” create dai giocatori |
L’ex campione del mondo Andrea Pirlo, dallo scorso agosto alla ricerca di una panchina dopo essere stato esonerato dalla Sampdoria, avrebbe bloccato i conti del figlio Nicolò (non indagato) che aveva maturato dei debiti giocando con Nicolò Fagioli e altri. Questo emerge dalle carte, visionate dall’AGI, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato la Procura di Milano a chiedere cinque arresti domiciliari per i presunti organizzatori del giro di scommesse illegali e a indagare una dozzina di calciatori che militano o hanno militato in Serie A.
>>>>>>>>>>Scommesse su siti illegali, indagati……- 11/04/2025<<<<<<<<<<
Venerdì 11 aprile 2025
| Scommesse su siti illegali, indagati 12 calciatori di serie A |
| Gdf sequestra 1,5 milioni. Tra giocatori indagati Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già coinvolti in un’altra indagine: per pm erano “collettori di scommesse“ |

Calciatori di Serie A indagati per scommesse illegali su altri sport. Da Tonali a Fagioli, da Florenzi a McKennie e Perin, sono una decina i nomi coinvolti nell’inchiesta della procura di Milano.
La Guardia di Finanza di Milano, su delega della procura, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo nei confronti di cinque persone fisiche e una persona giuridica emesso per 1,5 milioni di euro. Contestualmente, sono stati notificati i decreti di fissazione di interrogatorio preventivo emessi dal gip a seguito della richiesta di applicazione, nei confronti dei succitati cinque indagati, della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Indagati calciatori serie A, chi sono: i nomi – Per quanto riguarda i calciatori coinvolti – una dozzina tra cui Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già coinvolti in un’indagine della Gdf di Torino – nessuno si è mai “venduto” le partite ma avrebbero giocato per lo più su altre discipline, tra fine 2021 e ottobre 2023.
Oltre a Tonali (oggi al Newcastle) e al viola Fagioli, altri calciatori di serie A avrebbero riversato molti soldi nelle tasche di due gestori di piattaforme illegali di scommesse online, i quali per gli inquirenti si sarebbero fatti aiutare dai tre amministratori di una gioielleria milanese adoperata come ‘banca‘ per regolare in maniera nascosta i conti delle scommesse.
Tra gli altri giocatori che appaiono nell’indagine c’è il centrocampista milanista Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo (Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il compagno centrocampista americano Weston James Earl McKennie, gli ex juventini Leandro Paredes e Angel Di Maria, il difensore della nazionale Raoul Bellanova, il centrocampista Samuele Ricci, gli attaccanti Cristian Buonaiuto e Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante e un’altra decina di non sportivi.
Il ruolo di Fagioli e Tonali secondo pm – Nicolò Fagioli e Sandro Tonali – entrambi calciatori professionisti – “oltre ad aver effettuato numerose scommesse mediante le piattaforme” al centro dell’inchiesta della procura di Milano “risultano aver ricoperto il ruolo, a loro volta, di collettori di scommettitori, in quanto si sono occupati di diffondere e pubblicizzare tali piattaforme illegali, fare da tramite per l’apertura o il caricamento dei conti di gioco ed effettuare consegne di denaro per conto di altri scommettitori, anche in contanti“, si legge nella richiesta di sequestro preventivo di circa 1,5 milioni di euro nei confronti di persone ritenute organizzatrici del business illecito.
“A fronte di tale attività agevolatrice“, il calciatore oggi al Newcastle e il collega che gioca nella Fiorentina, “risultano essere stati remunerati attraverso il riconoscimento di bonus sui propri conti di gioco o con una decurtazione del loro debito contratto con le scommesse“.
Venerdì 11 aprile 2025
| Caso scommesse, gli atti d’indagine saranno trasmessi alla Procura FIGC |
| Per fare fronte al pagamento dei debiti, Nicolò Fagioli avrebbe chiesto dei prestiti per centinaia di migliaia di euro a 31 calciatori e suoi compagni. |

La Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, trasmetterà gli atti dell’inchiesta sul giro di scommesse illegali su poker on line ed eventi sportivi, ma non partite di calcio, alla Procura federale della FIGC per quanto riguarda i profili sportivi ed eventuali sanzioni disciplinari.
Da quanto si è saputo, i calciatori che hanno scommesso e sono indagati dal punto di vista penale non rischiano molto e possono uscire dal procedimento pagando un’oblazione (250 euro, la metà rispetto ai 500 euro previsti dalla sanzione). Le verifiche più rilevanti saranno quelle della giustizia sportiva. Mentre l’inchiesta, stralcio di quella torinese trasmessa, si è concentrata sugli organizzatori delle scommesse.
Tra i dettagli emersi dall’indagine, si legge che Nicolò Fagioli per far fronte al pagamento dei debiti di gioco, avrebbe chiesto dei prestiti per centinaia di migliaia di euro a 31 calciatori e suoi compagni nelle varie squadre in cui ha militato. Agli amici Fagioli, non indagati, chiedeva di effettuare, per suo conto, bonifici in favore della gioielleria Elysiuym o versamenti su carte PostePay. Lo stesso calciatore aveva già rivelato questi dettagli ai tempi dell’esplosione del caso.
«I nominativi dei soggetti emersi in tale contesto si identificano in Turati Stefano, Gatti Federico, Di Massimo Alessio, Plizzari Alessandro, Dragusin Radu Matei, Zanandrea Gianmaria, Nardi Filippo, Vitali Matteo, Armini Nicolò, Salerno Pasquale, Luciani Francesco, Oliveira Rosa Lucas, Zisa Flavio, Esposito Alberto, Barbato Daniele, Russo Alessandro, Pompili Cristiano, Valzani Andrea, Okoli Memeh Caleb, Salami Alessandro, Sartori Marco, Maccabruni Lorenzo, Pulino Gaetano, Petrosino Gerardo, Zerbi Emanuele, Ferrari Andrea, Marino Manuele, Boloca Gabriele, Volpatto Andrea, Sarr Mouhamadou Fallou Mbacke e Ragazzi Luca», si legge negli atti di inchiesta.
Venerdì 11 aprile 2025
| Serie A, cosa rischiano i calciatori indagati per scommesse illegali e poker online |
| articolo: https://www.calcioefinanza.it/2025/04/11/serie-a-cosa-rischiano-calciatori-indagati-scommesse/ |
| Ecco le possibili conseguenze per i calciatori coinvolti sul fronte della giustizia sportiva e di quella ordinaria. |

Ci sarebbero 12 calciatori transitati per la Serie A tra il 2021 e il 2023 (alcuni dei quali presenti ancora nel nostro campionato) tra gli indagati nell’ambito di un’inchiesta – che ha portato al sequestro di 1,5 milioni di euro – su due gestori di piattaforme illegali di scommesse online (Tommaso De Giacomo e Patrick Fizzera), i quali per gli inquirenti si sarebbero fatti aiutare dai tre amministratori (Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini) di una gioielleria milanese adoperata come “banca” per regolare in maniera occulta i conti delle scommesse.
I nomi dei calciatori, svelati dal Corriere della Sera, sarebbero emersi dall’analisi dei telefoni sequestrati nell’ottobre 2023 dalla Guardia di Finanza di Torino all’ex centrocampista del Milan e della nazionale Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e all’ex centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina). Oltre ai due giocatori, tra gli indagati in questo nuovo filone ci sarebbero:
- Alessandro Florenzi (Milan)
- Nicolò Zaniolo (oggi alla Fiorentina, all’epoca dei fatti tra Roma e Galatasaray),
- Mattia Perin (Juventus)
- Weston McKennie (Juventus, all’epoca dei fatti anche Leeds)
- Leandro Paredes (Roma, all’epoca dei fatti anche PSG e Juventus)
- Angel Di Maria (oggi al Benfica, all’epoca dei fatti tra PSG e Juventus)
- Raoul Bellanova (oggi all’Atalanta, all’epoca dei fatti tra Cagliari, Inter e Torino)
- Samuele Ricci (oggi al Torino, all’epoca dei fatti anche Empoli)
- Cristian Buonaiuto (oggi al Padova, all’epoca dei fatti alla Cremonese)
- Matteo Cancellieri (oggi al Parma, all’epoca dei fatti Verona, Lazio ed Empoli)
- Adames Hector Junior Firpo (Leeds United)
- il tennista Matteo Gigante
Cosa rischiano calciatori indagati? La giustizia ordinaria – Ma cosa rischiano i calciatori coinvolti? Dal punto di vista penale, anche loro dovranno affrontare un’ipotesi di reato. Tonali e Fagioli, che pure hanno già saldato i propri conti con la giustizia sportiva attraverso squalifiche e multe, risultano comunque indagati per la contravvenzione punita – con l’arresto sino a 3 mesi e una ammenda sino a 500 euro – dai commi 2 e 3 dell’articolo della legge 401 del 1989:
- in parte per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker gestite secondo gli inquirenti da De Giacomo e Fizzera;
- in parte per averle pubblicizzate tra altri calciatori anche con l’intermediazione dell’apertura dei conti di gioco e la consegna di soldi per conto di altri scommettitori, in cambio venendo gratificati dai gestori delle scommesse illegali con l’accredito di bonus sui propri conti di gioco o con riduzioni dei propri debiti.
Gli altri giocatori, invece, sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l’ipotesi che nello stesso periodo abbiano partecipato sulle piattaforme illegali non a scommesse sul calcio ma a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare alle partite di poker su tavoli online all’interno dei quali era possibile per gli organizzatori creare “stanze chiuse” protette da password e decidere i partecipanti al gruppo di gioco.
La contravvenzione non è un problema enorme dal punto di vista penale, perché può essere sanata con una oblazione, pagando la metà del massimo dell’ammenda prevista, quindi in questo caso con 250 euro. Ma cosa può accadere sul fronte della giustizia sportiva?
Cosa rischiano calciatori indagati? L’aspetto sportivo – Da questo punto di vista è difficile avere già ora una risposta definitiva. Tuttavia, qualora fosse accertato l’utilizzo di queste piattaforme per il solo poker online (e non per scommesse sulle partite) è probabile che non vi siano sanzioni in ambito sportivo.
Per fare un esempio, Nicolò Zaniolo – già ascoltato a fine 2023 per il caso scommesse – sottolineò di avere giocato qualche volta «su piattaforme illegali, ma solo a poker e blackjack». Un’ammissione che non gli costò squalifiche in ambito sportivo. Tuttavia, come accaduto in situazioni analoghe, gli atti dell’indagine passeranno comunque verosimilmente al vaglio della Procura FIGC, che dovrà capire se vi siano potenziali aspetti da indagare.
Infine, per quanto riguarda Tonali e Fagioli, già squalificati a seguito di un accordo con la Procura federale della FIGC, la stessa potrà intervenire solo nel caso in cui dagli atti emergessero comportamenti sanzionabili diversi rispetto a quelli per cui sono già stati squalificati.
>>>>>>>>>>Aggiornamento Caso Okoye<<<<<<<<<<
Sabato 18 gennaio 2025
| Caso Okoye, ci sono altre due persone indagate |
| Salgono così a quattro i soggetti sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Udine, ma il numero potrebbe aumentare |
Oltre a Maduka Okoye e al ristoratore Diego Giordano – difesi rispettivamente dagli avvocati Maurizio Conti e Vincenzo Cinque – ci sono altre due persone che sono state iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Udine in riferimento a delle scommesse ritenute anomale relative alla partita Lazio-Udinese, giocata l’11 marzo del 2024. Il reato ipotizzato da chi indaga è quello di truffa. Gli ultimi due nomi sono quelli dell’imprenditore edile Mario Bordon – assistito dagli avvocati Stefano Buonocore e Marco Galletti – e del un cittadino cinese, Zhang Lingling, titolare di una ricevitoria che si trova in via Tricesimo. Come già desunto da fonti investigative nella giornata di ieri, l’elenco potrebbe non essere ancora completato.
>>>>>>>>>>Caso Okoye<<<<<<<<<<
Venerdì 17 gennaio 2025
| Udinese, Okoye indaScommesse anomale in Lazio-Udinese, altri due indagati oltre a Okoyegato per calcioscommesse |
| A far partire le indagini un flusso anomalo di scommesse sull’ammonizione del portiere in occasione di Lazio-Udinese dello scorso 11 marzo |

Maduka Okoye, portiere classe 1999 dell’Udinese, è indagato per calcioscommesse dalla procura di Udine. Ad informare per primi i pm friulani, che hanno poi aperto l’indagine penale, il procuratore della Figc Giuseppe Chiné, che, qualche tempo dopo la partita Lazio-Udinese dell’11 marzo 2024, aveva ricevuto la segnalazione dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di un flusso anomalo di scommesse sull’ammonizione dell’estremo difensore friulano, sanzione poi giunta al 19′ del secondo tempo per perdita di tempo. Nel registro degli indagati sarebbe iscritto anche il titolare di una pizzeria frequentata abitualmente dai giocatori e, occasionalmente, anche dai dirigenti del club friulano.
Cosa rischia Okoye – Okoye, se riconosciuto colpevole, rischia una pesante squalifica. Se l’ipotesi di una scommessa sul proprio comportamento venisse confermata, si andrebbe incontro al reato di illecito sportivo, che, come recita l’articolo 30 del Codice di giustizia sportiva, prevede una “sanzione non inferiore alla inibizione o alla squalifica per un periodo minimo di quattro anni e con l’ammenda in misura non inferiore ad euro 50.000,00“. Un caso diverso, quindi, rispetto a quello che nel recente passato ha coinvolto Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, i quali avevano puntato su match che non vedevano impegnate le proprie squadre (esclusa una scommessa dell’ex milanista, ma sulla vittoria).
>>>>>>>>>>Caso Nicola Bellomo<<<<<<<<<<
Caso Bellomo, dopo la FIGC anche la Procura di Bari apre un’indagine sull’espulsione sospetta
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/06/12/esplusione-bellomo-indagine-procura-bari/
Mercoledì 12 giugno 2024
Il calciatore del Bari non risulta iscritto nel registro degli indagati con la Guardia di Finanza che prosegue le indagini a carico di ignoti.

Dopo la Procura FIGC, anche quella di Bari ha aperto un fascicolo sul caso delle scommesse giocate sull’espulsione del calciatore Nicola Bellomo, avvenuta nel corso della gara di ritorno dei playout di Serie B Ternana-Bari dello scorso 23 maggio.
Il calciatore del Bari era in panchina e fu espulso al 78° minuto, con il risultato già sul 3-0 in favore dei pugliesi, al termine di un litigio con un raccattapalle umbro. Ma a insospettire gli inquirenti è il numero anomalo di scommesse giocate, in alcune ricevitorie di Bari, proprio sul rosso al centrocampista biancorosso, la cui espulsione era quotata 24 volte la posta. Sul caso ha aperto un’inchiesta anche la Procura federale della FIGC guidata da Giuseppe Chiné.
Il calciatore non è indagato e la Guardia di finanza barese procede a carico di ignoti. Nel mirino degli inquirenti non solo le giocate effettuate sui portali legali (che non hanno pagato gli scommettitori, visto che Bellomo è stato espulso dalla panchina e non dal campo) ma anche le giocate su siti illegali, dai quali invece la vincita potrebbe essere stata pagata.
>>>>>>>>>>Caso Nicola Bellomo<<<<<<<<<<
Giovedì 30 maggio 2024
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/05/30/espulsione-bellomo-indagine-figc/
Il numero 10 del Bari è stato espulso al 78esimo minuto mentre si trovava in panchina e con la sua squadra sopra di tre gol. Rilevato anche un flusso anomalo di scommesse su tale evento.

Nicola Bellomo, e la sua espulsione dalla panchina in occasione della gara di ritorno dei playout di Serie B fra Ternana e Bari, finiscono nel mirino della Procura FIGC.
La Procura Federale, guidata da Giuseppe Chiné, infatti, ha aperto un’inchiesta sul cartellino rosso arrivato al 78esimo minuto, con i biancorossi avanti di tre gol e praticamente a un passo dalla conquista della salvezza. A far scattare il provvedimento dell’arbitro La Penna è stata la discussione fra il numero 10 biancorosso e un raccattapalle.
La dinamica dell’accaduto ha incuriosito fin da subito, infatti è in solito vedere un calciatore in panchina scaldarsi così tanto con un raccattapalle quando la partita sembrava ormai incanalata verso la vittoria, e la conseguente salvezza, della propria squadre. Inoltre, le indagini hanno evidenziato come, intorno a quel cartellino rosso, ci sia stato un flusso anomalo di scommesse. Ora la palla passa alla Procura FIGC che indagherà insieme all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato per accertare i fatti e per poi eventualmente procedere con dei deferimenti o archiviare il tutto.
La Lega Serie B, in una nota, ha così voluto sottolineare come sia «da sempre, attenta a tutti gli aspetti che ruotano attorno alle condotte antisportive, il cui contrasto parte dalla costante analisi di questi fenomeni. Una verifica condotta con il supporto operativo dell’Unità Informativa Scommesse Sportive e del Gruppo Investigativo Scommesse Sportive, organismi creati dal Ministero degli Interni, oltre che dalla formazione e informazione che ogni anno la Lega Serie B svolge nei club, insieme all’Aic, con il progetto ‘Il calcio non è solo un gioco’. Allo stesso modo la LNPB è vigile verso tutte le fattispecie di doping amministrativo quale elemento che altera l’equa competizione».
«La convinzione della lotta a crimini che minacciano la credibilità, l’onorabilità e il lavoro di promozione del campionato, che Lega B e le società portano avanti in modo incessante ogni anno, è ulteriormente ribadita dalla costituzione quale parte civile in ogni procedimento che riguarda questo genere di reato».
«Per tutti questi motivi la Lega B ribadisce, anche alla luce dei recenti deferimenti e all’apertura delle indagini relative a presunte condotte antisportive degli ultimi giorni di alcuni giocatori, che sarà come sempre in prima linea nella collaborazione con la giustizia sportiva per accertare e garantire il rispetto delle regole», ha concluso la Lega Serie B in una nota.
>>>>>>>>>>Caso Paquetà<<<<<<<<<<
Giovedì, 23 maggio 2024
Ammonizioni sospette: la FA apre un’indagine su Paquetà per scommesse
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/05/23/paqueta-indagato-scommesse-cartellini-gialli/
Il giocatore brasiliano è accusato di aver ricevuto intenzionalmente quattro cartellini gialli in altrettante gare dal 2022 al 2023.

Dopo Ivan Toney e Sandro Tonali, entrambi squalificati con il secondo che potrà rientrare in campo ad agosto, la Premier League vede un altro dei suoi calciatori sotto inchiesta per presunte scommesse sul calcio.
Questa volta si tratta di Lucas Paquetà, attualmente al West Ham con un passato nel Milan. Il brasiliano è stato accusato dalla Football Association di aver cercato direttamente di influenzare l’andamento, la condotta o qualsiasi altro aspetto di quattro partite cercando intenzionalmente di ricevere un cartellino dell’arbitro con lo scopo improprio di influenzare il mercato delle scommesse affinché una o più persone trarre profitto dalle scommesse.
Paquetà indagato scommesse – Le quattro partite incriminate – Le partite sotto la lente di ingrandimento riguardano, come detto, tutte il West Ham. Si va da quella contro il Leicester del 12 novembre 2022 a quella contro il Bournemouth del 12 agosto 2023, passando dalle sfide contro Aston Villa il 12 marzo 2023 e Leeds il 21 maggio 2023. In tutte queste quattro partite, Paquetà è stato ammonito.
Inoltre, Paquetà è stato anche accusato di altre due violazioni. Il calciatore brasiliano ha tempo fino al 3 giugno 2024 per fornire una risposta a queste accuse, soggetta a qualsiasi richiesta di proroga di tale termine. La FA ha fatto sapere che non farà ulteriori commenti fino alla conclusione di questo caso.
>>>>>>>>>>Scandalo Calcio Scommesse 2023<<<<<<<<<<
Gazzetta.it, 01 dicembre 2023
Scommesse illegali: indagati 4 giocatori del Benevento ’22-23
Si tratta di Pastina, ancora in forza ai campani, Letizi (in prestito alla Feralpisalò), Coda (ora alla Cremonese) e Forte (al Cosenza). I fatti risalgono alla passata stagione, conclusa con la retrocessione dalla B
Sembra di rivivere un triste déjà-vu: la sfida imminente con la Juve Stabia e il fantasma delle scommesse che macchia la stagione del Benevento. A distanza di dodici anni, la situazione è comunque molto diversa. Nella giornata di ieri infatti la Guardia di Finanza ha svolto una perquisizione nell’abitazione di Christian Pastina, al quale sarebbero stati sequestrati alcuni dispositivi, per esercizio abusivo dell’attività di gioco o di scommessa come da art. 4 della legge 401/1989. Il giocatore avrebbe dichiarato alle forze dell’ordine che il conto attraverso il quale effettuava le puntate sarebbe in realtà di Gaetano Letizia, calciatore sempre di proprietà dei giallorossi ma attualmente in prestito alla Feralpisalò. Oltre a Pastina e Letizia, sono indagati anche Massimo Coda e Francesco Forte, che oggi sono rispettivamente alla Cremonese e al Cosenza. I fatti risalgono alla passata stagione, che ha visto il Benevento retrocedere in Serie C. Sotto il vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche altre due persone, che non sarebbero calciatori, come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino.
JUVE STABIA – La dirigenza del club, che non era a conoscenza delle scommesse dei propri tesserati, non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale, ma fa filtrare rabbia e delusione per quest’indagine. I legali della società sono al lavoro per tutelare l’immagine del Benevento. Il caso vuole che una vicenda simile si verifichi a ridosso di una partita con la Juve Stabia, come accadde nel 2011 quando il portiere Marco Paoloni fu addirittura tratto in arresto pochi giorni dopo la semifinale d’andata dei playoff di Serie C, dove peraltro fu grande protagonista.
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Calcio e Finanza,15 novembre 2023
Caso scommesse, anche Florenzi indagato dalla Procura di Torino
articolo: Caso scommesse, anche Florenzi indagato dalla Procura di Torino (calcioefinanza.it)
Il laterale del Milan sarebbe coinvolto nel caso che ha riguardato anche Zaniolo, Tonali e Fagioli. Gli ultimi due sono già stati squalificati.
La procura di Torino ha iscritto sul registro degli indagati il giocatore del Milan Alessandro Florenzi. Lo apprende l’agenzia AGI. Ad indagare sono i poliziotti della Squadra Mobile. Nel procedimento sono indagati Nicolò Zaniolo, ex compagno di Florenzi alla Roma e i calciatori Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.
Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa. E’ questa l’accusa mossa dai pm di Torino al laterale del club rossonero, campione d’Europa con la Nazionale italiana. Al calciatore è contestata la fattispecie prevista all’art. 4 della legge 401 del 1989. La stessa per la quale è indagato Zaniolo, ex Roma e oggi in forza all’Aston Villa.
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Calcio e Finanza, 26 ottobre 2023
Caso scommesse, accordo raggiunto: 10 mesi di squalifica per Tonali
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/10/26/scommtonali-squalifica-scommesse-ufficiale/
Raggiunto l’accordo tra i legali di Tonali e la procura federale della FIGC. La sanzione per il caso scommesse è di 18 mesi: 10 mesi squalifica, 8 prescrizioni alternative.
Raggiunto l’accordo tra i legali di Sandro Tonali e la procura federale della FIGC. La sanzione per il calciatore per il caso scommesse è di 18 mesi: 10 mesi squalifica, 8 prescrizioni alternative (rispetto piano terapeutico ed almeno 16 incontri di testimonianza in presenza). Ora manca solo la risposta della Procura Generale dello Sport.
Ad annunciare l’accordo raggiunto il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, uscendo dalla Giunta Nazionale del Coni specificando come degli 8 mesi di attività di recupero «alcune riguardino l’attività terapeutica e almeno 16 saranno gli incontri in presenza come testimonianza», ha sottolineato il presidente federale.
Il numero uno della FIGC, parlando poi dell’accordo, ha aggiunto: «Le regole prevedono un certo numero di anni di sanzione, è previsto il patteggiamento, sono previste le attenuanti, i ragazzi hanno collaborato fino all’inverosimile, quindi noi continuiamo a rispettare delle regole che ci siamo prefissati».
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calcio e finanza, 24 ottobre 2023
Caso scommesse, la polizia acquisisce un nuovo file audio
articolo: Scommesse, la Procura acquisisce file audio con nomi calciatori (calcioefinanza.it)
La Procura di Torino procede con le indagini, dopo aver iscritto Fabrizio Corona nel registro degli indagati per diffamazione aggravata per mezzo stampa.
Mentre si aspetta l’ufficialità della squalifica, dopo il patteggiamento, per Sandro Tonali, le indagini della Procura di Torino vanno avanti sul caso scommesse e la rete criminale che si cela dietro di esso. L’ultima novità riguarda l’acquisizione, avvenuta oggi, di una busta contenente un file audio misterioso.
Il materiale in possesso ora degli inquirenti, riferiscono fonti vicine all’indagine, conterrebbe nomi di calciatori e sarebbe riconducibile a Maurizio Petra, una delle presunte fonti di Fabrizio Corona, appena iscritto nel registro degli indagati dalla stessa Procura di Torino per diffamazione aggravata per mezzo stampa, dopo le querele presentate a fine settimana dai legali di Stephan El Shaarawy e Nicolò Casale.
L’acquisizione, infine, è stata eseguita a La Spezia. Fino ad alcuni giorni fa il materiale era stato custodito dall’avvocato Matteo Basso, al quale era stato consegnato dallo stesso Petra. Il legale però non ne ha mai esaminato il contenuto e ora si trova in mano agli inquirenti.
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Repubblica, 23 ottobre 2023
Scommesse nel calcio: Corona indagato a Milano per diffamazione dopo le querele presentate da El Shaarawy e Casale
articolo: Calcio scommesse: Corona indagato a Milano per diffamazione – la Repubblica
Entrambi i calciatori sono stati tirati in ballo nel caso scommesse nei giorni scorsi dall’ex agente fotografico nella trasmissione tv Striscia la Notizia
Fabrizio Corona è indagato per diffamazione aggravata dalla Procura di Milano sulla base delle querele presentate dall’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy e da Nicolò Casale, difensore della Lazio, entrambi tirati in ballo nel caso scommesse nei giorni scorsi dall’ex agente fotografico nella trasmissione tv Striscia la Notizia.
L’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex re dei paparazzi è arrivata in seguito delle querele presentate dai legali dei due calciatori. I fascicoli sono coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal procuratore Marcello Viola.
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www.sportmediaset.mediaset.it , 21 ottobre 2023
Scommesse, retromarcia della talpa di Corona: “Su Barella mi sono sbagliato”
articolo: Scommesse, retromarcia della talpa di Corona: “Su Barella mi sono sbagliato” (mediaset.it)
Maurizio Petra torna sulle sue rivelazioni a La Verità dopo l’annunciata querela dell’interista: “Mi sono confuso perché in questi giorni è stato molto citato”
Accusa, replica, retromarcia. Nello stretto giro di 24 ore Nicolò Barella entra, si fa per dire, ed esce dai chiacchiericci sul caso scommesse come se nulla fosse. E anche in questo caso si fa per dire, perché in realtà il giocatore dell’Inter, tirato in ballo dalla talpa di Fabrizio Corona, Maurizio Petra, non ha alcuna intenzione di lasciar perdere e ha già annunciato l’intenzione di andare per vie legali. Fatto sta che proprio la replica durissima di Barella, unita ai buoni servigi dell’avvocato, devono aver convinto Maurizio Petra a fare una rapida e netta inversione di marcia sulla questione. Eccolo, sempre sulle pagine de La Verità, cui aveva rilasciato la prima, incauta, intervista: “Sul nome di Barella mi sono sbagliato. Antonio e Zaniolo parlano di altri giocatori”, ha detto. Prima di confermare l’esistenza del famoso file “che lunedì sarà in Procura” ma che non poteva riascoltare “perché l’avvocato mi ha impedito di aprire il testamento” dov’è evidentemente finito a “garanzia” della sua salute per la quale, evidentemente, ha qualche timore.
Fatto sta che le ultime bombe lanciate da Corona e dalla sua fonte sono finite tutte in acqua. Una dopo l’altra. Prima Zalewski, poi El Shaarawy e Casale, oltre probabilmente a Zaniolo, adesso Barella. Una serie di errori di mira che fanno sorgere non pochi dubbi sulla qualità delle informazioni che sarebbero nelle mani dei maggiori accusatori sul caso scommesse. Il tempo dirà quanto e come abbiano sbagliato.
Intanto si tengano per buone le ammissioni di colpe: “Voi non c’entrate nulla – dice ancora Petra a La Verità -. Avete riportato quello che ho detto e scritto. Per questo errore mi voglio scusare con Barella. Ho sbagliato a nominarlo, ma mi sono confuso perché in questi giorni è stato molto citato.
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https://www.iltempo.it/ 20 ottobre 2023
Calcio scommesse, El Shaarawy e Casale passano alle vie legali contro Corona e Striscia
articolo: Calcio scommesse, El Shaarawy e Casale passano alle vie legali contro Corona e Striscia – Il Tempo
Fabrizio Corona e Striscia la notizia hanno presa di mira il calcio per lo scandalo scommesse. Ma ora alcuni dei giocatori coinvolti, loro malgrado visto che non sono indagati, passano al contrattacco dopo il servizio in cui vengono tirati in ballo dall’ex re dei paparazzi nel corso dell’intervista per la consegna del Tapiro d’oro da parte di Valerio Staffelli. Ad annunciare la querela sono in particolare Stephan El Shaarawy e Nicolò Casale, rispettivamente attaccante della Roma e difensore della Lazio. “Benché sia poco incline a espormi pubblicamente, la mia reazione non può che essere fermissima. Quella che è avvenuta è stata, senza mezzi termini, un’operazione infamante e, cosa ancora peggiore, chirurgicamente orchestrata. A tutela mia, della società a cui sono legato e, in definitiva del calcio italiano, i suoi autori devono senz’altro risponderne ed essere distolti da eventuali analoghe iniziative”, l’intervento di El Shaarawy – tramite i suoi avvocati Matteo Uslenghi e Federico Venturi Ferriolo di LCA Studio Legale – nella querela depositata contro Corona e Striscia la notizia alla Procura di Milano.
È stata inviata, via pec, alla procura di Milano la denuncia che il difensore della Lazio – tramite il suo legale Guido Furgiuele – ha indirizzato contro Corona, la trasmissione tv di Canale5 e il sito di notizie Dillinger per le presunte rivelazioni sul calciatore biancoceleste: “Nicolò non ha mai scommesso su un evento sportivo ed è inaccettabile la gogna a cui è sottoposto sulla base della parola di un delinquente conclamato, pronto a tutto pur di avere visibilità mediatica» le parole in una nota del legale. La querela è per diffamazione aggravata. Ma si chiede anche di verificare eventuali profili di calunnia o di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alle dichiarazioni rese in questura da Corona”.
Anche Nicola Zalewski, calciatore della Roma più volte citato da Corona come coinvolto nel presunto scandalo delle scommesse sul calcio, è pronto a passare alle vie legali, visto che sporgerà denuncia nei confronti di “tutti quelli coloro che hanno leso il nome, l’immagine e la reputazione”. “Zalewski è del tutto estraneo dalle accuse comparse sugli organi di stampa e da alcune dichiarazioni secondo le quali sarebbe coinvolto nell’inchiesta relativa alle scommesse su siti illegali. Il nostro esclude qualsivoglia, seppur minimo, coinvolgimento. Ci ha conferito mandato per agire in ogni sede nei confronti di tutti coloro che hanno leso il suo nome, la sua immagine e la sua reputazione” l’intervento degli avvocati Paolo Rodella e Federico Olivo che curano gli interessi del polacco.
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calcio e finanza 20 ottobre 2023
Caso scommesse, Barella risponde: «Passerò per vie legali»
articolo: Caso scommesse, Barella risponde: «Passerò per vie legali» (calcioefinanza.it)
Il centrocampista ha risposto dopo che il suo nome è emerso in relazione al caso scommesse, che ha messo in subbuglio il calcio italiano.
Nicolò Barella risponde sul caso scommesse. Il centrocampista dell’Inter ha voluto fare sentire la propria voce, dopo che la fonte di Fabrizio Corona lo ha nominato come uno dei giocatori coinvolti nello scandalo che sta agitando il calcio italiano. Oltre al suo nome, sono stati fatti anche quello di Lamela (ex Roma) e di Gyasi, ora all’Empoli.
«Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto quello che ho letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per lo più sul mio lavoro). L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa merda. Per questo da oggi passerò per vie legali», ha commentato Barella a proposito delle notizie su di lui.
Sono diversi i nomi di calciatori emersi in questi giorni in relazione a un loro potenziale coinvolgimento nel caso scommesse. Al momento, come emerso dalla Procura, gli unici coinvolti sono Nicolò Fagioli (già squalificato per sette mesi), Sandro Tonali (che rischia l’allontanamento per un anno) e Nicolò Zaniolo, che deve ancora essere ascoltato.
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Ansa, 18 ottobre 2023
Corona fa i nomi di El Shaarawy, Gatti e Casale
articolo: Corona fa i nomi di El Shaarawy, Gatti e Casale – Notizie – Ansa.it
L’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, il difensore della Juve Federico Gatti e il difensore della Lazio Nicolò Casale.
Sono questi i tre nuovi nomi di calciatori che sarebbero coinvolti in un presunto giro di scommesse secondo Fabrizio Corona, che li ha fatti a Striscia la notizia ieri notte, come si legge sul sito della stessa trasmissione di Canale 5.
“Questa notte – si legge – ha ricevuto il Tapiro d’oro da Striscia la notizia per essere stato censurato da Nunzia De Girolamo durante la trasmissione Avanti popolo (Rai3). A Valerio Staffelli, Corona ha anche mostrato un filmato in cui si sentono i giocatori che parlano delle puntate mentre palleggiano. Il servizio completo questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20:35)”.
Sui tre nuovi nomi fatti dall’ex agente fotografico, però, non ci sono notizie ufficiali nell’inchiesta della Procura di Torino.
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Calcio e Finanza , 17 ottobre 2023
Caso scommesse, ufficiale la squalifica per Nicolò Fagioli: i dettagli
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/10/17/fagioli-squalifica-ufficiale-dettagli/
Fagioli dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di cinque mesi.
«La Procura Federale ha raggiunto un accordo (ex art. 126 CGS) con il calciatore Nicolò Fagioli a seguito del quale lo stesso verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’art.24 del CGS che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da FIGC, UEFA e FIFA».
Con questa nota, la Federcalcio ha ufficializzato la squalifica ai danni del centrocampista della Juventus per il caso scommesse. Fagioli rimarrà così lontano dal campo per sette mesi, mentre gli altri cinque mesi di sanzione sono stati commutati in prescrizioni alternative.
«Riguardo le prescrizioni alternative, Fagioli dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di 5 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla FIGC», si legge ancora nel dispositivo.
«La Procura Federale vigilerà sul rispetto di quanto indicato e, in caso di violazioni, adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del CGS, con risoluzione dell’accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare dinanzi agli Organi giudicanti di giustizia sportiva», conclude la nota.
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https://www.gazzetta.it 17 ottobre 2023
Fagioli-Procura, accordo in arrivo: squalifica di 7 mesi
Decisiva l’immediata collaborazione dello juventino con l’organo di giustizia sportiva: ha così evitato così la sanzione edittale che partiva da 3 anni di squalifica
Si va verso i sette mesi di stop, l’annuncio è in arrivo. Uno sconto importante, per Nicolò Fagioli che ha scelto da tempo la strada della collaborazione per il caso scommesse, aiutato e assistito dalla Juventus. Grazie all’autodenuncia e ai vari colloqui con la Procura federale, il centrocampista ha evitato quei tre anni minimi di squalifica che l’articolo 24 indica per i calciatori che scommettono su gare di calcio. Ha sempre raccontato tutto e messo a nudo la sua malattia per il gioco, la ludopatia. Fra l’altro nei colloqui finali, del pool che assiste il giocatore ha fatto parte anche lo psichiatria Paolo Jarre, che segue Fagioli già da due mesi. Un modo per sottolineare come il centrocampista della Juve voglia rompere con il passato, facendo di tutto per farlo.
SANZIONE – Come è già successo per Toney in Premier, tutto questo ha prodotto, in termini di giustizia sportiva, una forte riduzione rispetto alla sanzione edittale di 3 anni. Lo juventino ha infatti potuto prima abbattere della metà la pena, come da codice Figc, poi chiedere un ulteriore sconto in ragione della collaborazione prestata, quel passaggio del comma 2 dell’articolo 126 del Codice in cui si parla del possibile dimezzamento della squalifica, “ferma restando la possibilità di applicare le ulteriori diminuzioni derivanti dall’applicazione di circostanze attenuanti“.
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www.90min.com, 16 ottobre 2023
Il calcio sotto accusa: una narrazione tossica spacciata per verità
- Il caso scommesse il suo racconto mediatico
- Il confine tra inchiesta e caccia allo scoop
- Due voci che invitano all’equilibrio
L’emergere di un caso mediatico, di una questione bollata giornalisticamente come “scandalo“, fa sì che – come reazione immediata e quasi di pancia – si finisca per riferirsi al tema definendolo come “terremoto” o come “bufera“. Definizioni che ci danno ancora modo di comprendere quanto la scelta delle parole ci dica dell’interpretazione che scegliamo di abbracciare, del quadro in cui intendiamo inserire un evento: è successo in passato, con altri scandali, e succede a maggior ragione oggi, col caso scommesse divenuto ormai il racconto portante (l’unico?) dell’attualità calcistica.
Ancora una volta, insomma, ci troviamo a parlare di un “terremoto che scuote il sistema calcio” e assecondiamo così un’indole inquisitoria, la stessa che da sempre ci vede borbottare che “è tutto un magna magna“, che ci vede inorridire di fronte a chi “guadagna tanto” e – automaticamente – viene associato a torbidi giochi di potere, a un confine sempre più sottile tra legalità e trasgressione.
Verità giornalistica o deriva gossippara? – Fondamentalmente si tratta di giudicare e definire un intero sistema sulla base di un caso giudiziario che, ad oggi, coinvolge tre soggetti. Non si tratta solo di allargare pretestuosamente l’inquadratura, demonizzando dunque per intero il sistema calcio, ma – più in profondità – si tratta di fare il gioco di chi, nel concreto, vive di scandali e su quelli prospera. L’azione condotta da Fabrizio Corona e dal suo DillingerNews poggia evidentemente su un assunto: alcuni giovani calciatori che scommettono o che hanno scommesso, secondo tale presupposto, possono condurci a dire che il sistema calcio è corrotto e malato in toto.
Una libera associazione d’idee che, va da sé, dovrebbe permetterci di individuare in Corona “colui che ha svelato i mali del pallone“, una sorta di fonte della verità che smonta le fondamenta di un mondo fatto di menzogne. Una narrazione simile potrebbe tornar buona (e logica) di fronte a un effettivo sistema di condizionamento dei risultati sportivi, con un coinvolgimento dunque rivolto a indirizzare risultati e fatti all’interno della partita: il tema però, al momento, sembra riguardare altro e non può portarci, in sostanza, a vestirci di quel fare inquisitorio tanto caro a chi vive lo scandalo come essenza stessa delle cose.
Al contempo sarebbe altrettanto pretestuoso e poco onesto intellettualmente vedere in Corona l’assoluto colpevole di una simile distorsione: è evidente che il sistema dei media abbia sete di questo tipo di narrazione, è evidente che l’indole gossippara appartenga ormai a pieno titolo a determinati contesti di racconto calcistico. Corona, in questo senso, è semplicemente sintomatico di un corto circuito più profondo.
Alla ricerca di un equilibrio – Esistono due input diversi, due lenti più equilibrate che ci permettono di osservare il fenomeno: una ce la offre Carlo Ancelotti, l’altra arriva da Umberto Calcagno (presidente dell’Associazione Italiana Calciatori).
Ancelotti, pur non volendo sminuire la questione, ha voluto dare una dimensione più concreta e delineata al caso: “A livello scientifico, la ludopatia è una malattia. Detto questo, però, per me è una grave leggerezza da parte di questi ragazzi che sono entrati in questo sistema e che devono essere curati. Coinvolgere tutto il calcio italiano mi sembra esagerato. La giustizia farà il suo corso, ma a me sembra comunque una leggerezza di ragazzi che hanno infranto una regola sportiva chiara: non si può scommettere“. Uno spunto di riflessione, dunque, e un motivo per valutare comportamenti individuali, non un pretesto per discutere l’integrità di un sistema: questa la chiave offerta dal tecnico del Real Madrid.
Calcagno, dal canto proprio, a La Politica nel Pallone, ha voluto concentrare il focus sulla dimensione umana della deriva recentemente emersa: “Sono molto dispiaciuto, perché in queste giornate si è puntato tanto il dito su questi ragazzi, mentre penso che il mondo del calcio e il sistema sportivo non possa essere lasciato da solo di fronte a problematiche di ragazzi di 20 anni, il problema è molto più ampio“. La volontà di farsi portatori unici della verità, secondo logiche proprie del gossip e dello scandalo, non può dunque inghiottire il racconto e non può giustificare alcun clima inquisitorio: le responsabilità penali e sportive emergeranno, nelle dovute sedi, ma il tempo dei forconi e delle folle inferocite va tenuto (per quanto possibile) a debita distanza.
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Leggo, 16 ottobre 2023
Scommesse, la (presunta) fonte di Corona: «Zalewski? Ho inventato tutto per i soldi, mi avrebbe dato 20mila euro»
L’uomo ha raccontato di un incontro con Corona che si sarebbe dovuto svolgere martedì: “Avrebbe pagato 20mila euro per un’informazione sbagliata”
«Sono la fonte di Fabrizio Corona, su Zalewski ho inventato tutto». Occhiali da sole, berretto e braccia tatuate, il presunto informatore di Corona prende il microfono durante il podcast Cerbero e smonta un pezzo del caos scommesse, alimentato dall’ex paparazzo. L’uomo parla con Mr. Marra (nuovo socio di Fedez in Muschio Selvaggio) e ritratta sul caso che ha coinvolto il giocatore della Roma, che non risulta indagato, a differenza dei colleghi Fagioli, Tonali e Zaniolo.
Fabrizio Corona e il caso scommesse: «Non solo giocatori». Il nuovo annuncio alle 16
Cosa ha detto la fonte di Corona – L’uomo si presenta come informatore di Corona, la sua voce è stata diffusa dall’ex paparazzo sul suo canale Telegram. «Zalewski gioca», gli diceva. Adesso però, ritratta completamente: «Non conosco personalmente Zalewski, ho mentito per la ricompensa che mi aveva promesso Corona. Quanto? Mi avrebbe dato 20mila euro, ci saremmo visti a Roma martedì». E poi? «Poi l’ho chiamato e gli ho detto che non era vero», ha aggiunto l’uomo, mostrando il video della telefonata con l’ex paparazzo.
«L’ho fatto per i soldi» – «L’ho fatto per la notorietà e per i soldi», dice a Corona e ribadisce nel podcast. «L’informazione è fasulla, non ho nessuna prova, parlo completamente a vanvera. Cosa speravo? Mi aveva detto che ci saremmo visti a Roma e avremmo parlato del compenso, 20mila euro per un’informazione senza arte né parte. Ho capito che è immorale».
VALLETTOPOLI E ALTRI PROCEDIMENTI GIUDIZIARI – Grazie alle indagini del PM Henry John Woodcock, nel 2007 viene arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione. Dopo alcuni giorni di carcere gli vengono concessi gli arresti domiciliari
FABRIZIO CORONA HA TRASCORSO DIVERSI ANNI IN CARCERE
I principali reati che gli sono stati imputati:
- aggressione a pubblico ufficiale
- detenzione e spendita di banconote false
- appropriazione indebita
- estorsione e tentata estorsione
- violazione di domicilio
- evasione fiscale
- bancarotta fraudolenta
- corruzione
- diffamazione
- ricettazione
- intestazione fittizia di beni
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Calcio e Finanza, 14 ottobre 2023
Calcio e scommesse: le conseguenze giuridiche e sociali
articolo: Calcio e scommesse: le conseguenze giuridiche e sociali | Calcio e Finanza
Lo scandalo delle scommesse illegali continua a fare rumore. La situazione ha messo in discussione l’integrità del gioco e la condotta dei suoi protagonisti.
Nel panorama del calcio italiano, lo scandalo delle scommesse illegali continua a fare rumore, focalizzandosi in particolare sui calciatori Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Nicolò Zaniolo e Nicola Zalewski, quest’ultimo non iscritto nel registro degli indagati come i primi tre. La situazione ha messo in discussione l’integrità del gioco e la condotta dei suoi protagonisti.
Indagini in Corso della Procura di Torino – La Procura di Torino ha avviato indagini su scommesse illecite effettuate tramite piattaforme online illegali, puntando i riflettori, tra gli altri, su Fagioli, Tonali e Zaniolo.
La scoperta di chat legate a scommesse illegali ha rivelato l’implicazione di Fagioli, che successivamente si è auto-denunciato alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). In seguito, sono emersi i nomi di Tonali, Zaniolo e, più recentemente, Zalewski, accusato dall’ex agente fotografico Fabrizio Corona di essere il quarto calciatore coinvolto.
L’Auto-denuncia di Nicolò Fagioli – Nicolò Fagioli, una delle giovani promesse del calcio italiano, si è trovato al centro di uno scandalo di scommesse che ha scosso il panorama calcistico nazionale.
Davanti alle accuse, Fagioli ha fatto un passo coraggioso, decidendo di auto-denunciarsi alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), evidenziando la gravità della situazione e una certa responsabilità da parte sua.
Riflessioni Comunitarie e Implicazioni Legali – L’auto-denuncia di Fagioli ha generato reazioni miste, suscitando ammirazione per la sua onestà e preoccupazione per le implicazioni legali e professionali. La legge italiana prevede pene severe per chi si rende protagonista di attività di gioco o scommesse illegali, con ripercussioni significative sulla reputazione e la carriera dei calciatori coinvolti.
Ulteriori Coinvolgimenti e Risposte Istituzionali – L’asserzione di Fabrizio Corona sull’eventuale coinvolgimento di altri 50 calciatori di Serie A amplia la portata dello scandalo. Se confermata, questa rivelazione evidenzierebbe una problematica sistemica nel calcio italiano, richiamando l’attenzione sulla necessità di una forte risposta istituzionale per prevenire futuri episodi di scommesse illegali.
Possono Giocare Tonali, Zaniolo e Fagioli durante l’indagine? – Certamente. La presunzione di innocenza prevale finché non si dimostra il contrario. Fagioli ha totalizzato 365 minuti in campo con la Juventus in questa stagione e, nonostante non abbia preso parte all’ultimo incontro, la vittoria per 2-0 nel Derby della Mole contro i rivali del Torino, ha fatto la sua presenza in quattro delle cinque partite dal momento in cui la FIGC ha avviato un’indagine, seguendo la sua segnalazione al procuratore federale il 30 agosto.
Di recente, Fagioli ha partecipato alle celebrazioni per il centenario della proprietà del club da parte della famiglia Agnelli, che ha visto scendere in campo alcune leggende bianconere come Zinedine Zidane, Edgar Davids e Antonio Conte, proprio mentre lo scandalo scommesse dilagava su tv, siti e giornali.
Procedura Legale in Atto – Giuseppe Chiné, il procuratore federale della FIGC, ha dato il via a un’indagine su Fagioli lo scorso mese, disponendo di 60 giorni per esaminare le prove. A meno che Chine non richieda una proroga, si prevede una risoluzione del caso Fagioli agli inizi di novembre.
La medesima procedura sarà adottata per Tonali e Zaniolo. Ora che i pubblici ministeri di Torino hanno avviato un’indagine su di loro, Chine può richiedere la documentazione necessaria e procedere con l’indagine sul piano sportivo.
Il caso di Fagioli precede di circa sei settimane quelli di Tonali e Zaniolo, pertanto non si avranno notizie sul loro conto fino a dicembre.
Implicazioni Sportive e Legali – Dal punto di vista sportivo, è proibito ai calciatori piazzare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, nelle competizioni organizzate sotto l’egida di FIFA, UEFA e FIGC.
Qualora si dimostrasse che i giocatori hanno scommesso sul calcio, sarebbero in violazione dell’articolo 24 del codice di giustizia sportiva. Lo stesso articolo prevede una squalifica di non meno di tre anni e una multa di non meno di €25.000. Tale squalifica, teoricamente, si applicherebbe a Tonali e Zaniolo anche nella Premier League.
Decreto Dignità e scommesse calcio – Cinque anni fa, il Decreto Dignità è stato ratificato in legge dal parlamento italiano, proibendo la pubblicità di aziende di gioco d’azzardo e scommesse in qualsiasi forma e su qualsiasi mezzo. Per tale motivo, i club italiani non presentano sponsorizzazioni di aziende di scommesse sulle maglie.
Si stima che tale legislazione abbia comportato una perdita economica per il calcio italiano di oltre €100 milioni e, con l’avvento della pandemia di Covid-19, i club hanno sollecitato un allentamento di tali restrizioni.
Nel frattempo, le criptovalute hanno colmato tale vuoto, sebbene il cosiddetto ‘inverno delle cripto‘ abbia causato l’annullamento di alcuni accordi di sponsorizzazione, come quelli tra l’Inter e la Roma con DigitalBits, a seguito di pagamenti non effettuati.
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Calcio e Finanza, 14 ottobre 2023
Scommesse, Zalewski resta in nazionale e valuta azioni legali
articolo: Zalewski pensa alla querela contro Corona: la Roma attende novità (calcioefinanza.it)
Il laterale della Roma giocherà anche la seconda partita con l’Under 21 della Polonia, mentre il club giallorosso attende novità dalla Procura prima di prendere una posizione.
Nella giornata di ieri il caso scommesse ha travolto anche Nicola Zalewski. Come successo per Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, anche il laterale della Roma è stato inserito da Fabrizio Corona nell’elenco dei calciatori che piazzavano scommesse su siti illegali. Ma a differenza di questi tre, il giallorosso non è iscritto, al momento, nel registro degli indagati.
Proprio per questo motivo, come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, il calciatore, insieme ai suoi legali e a quelli della Roma, starebbero valutando un’azione legale contro chi ha messo in circolazione questa notizia, ritenuta da Zalewski priva di fondamento. Proprio per questa ragione, il classe 2002 ha deciso di continuare il proprio ritiro con l’Under 21 della Polonia, dove ha appreso con una certa sorpresa la notizia di essere stato inserito nell’elenco dei calciatori sospettati, cosa avvenuta, al momento, solamente però sui mezzi di informazione.
In questo momento dalla Roma si sta attendendo se qualcuno della Procura di Torino si metta in contatto con il club e il calciatore prima di procedere con qualunque azione e/o comunicazione. Stessa cosa dal versante Zalewski, anche se il calciatore, come riporta Il Messaggero, ha assicurato familiari e amici di non essere coinvolto in nessun modo nella vicenda.
Quindi attesa, anche se, nel caso non dovessero esserci reali sviluppi, non si esclude una querela per diffamazione nei confronti di Corona. Ma il calciatore è sereno e quindi, al contrario di quello che è successo a Coverciano con Tonali e Zaniolo, la Polonia ha deciso di tenere Zalewski in ritiro anche per la seconda gara in programma contro la Slovacchia, dopo che il romanista ha giocato per intero la prima partita.
A farla da padrone, infine, è la voglia di riscatto che ha Zalewski, trascinato in un caso con potenziali importanti conseguenze dopo aver attraversato il primo momento di crisi della sua giovanissima carriera. Infatti, dopo il lancio in prima squadra, la vittoria della Conference League da protagonista e la benedizione di José Mourinho, il giovane italo-polacco, complice un andamento altalenante anche della squadra nel suo complesso, è finito in panchina con il tecnico portoghese che gli ha preferito una serie di giocatori più esperti sia nello scorsa stagione che in questo inizio di campionato tutt’altro che semplice per la squadra. «Forse il club apprezzerà che abbia preso una decisione del genere – ha dichiarato il commissario tecnico della Polonia Under 21, Michal Probierz -. Si ricostruirà e poi, una volta tornato al club, sarà un giocatore fondamentale. Per la sua squadra e anche per noi».
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Corona show in radio: «Zalewski? La mamma della fidanzata mi ha pregato di non dirlo. Ne so più io dei pm»
Leggo,13 ottobre 2023
L’ex paparazzo ha accusato il giocatore della Roma questo pomeriggio
Dopo Fagioli, Zaniolo e Tonali, Fabrizio Corona punta il dito contro Nicola Zalewski. L’esterno della AS Roma sarebbe il quarto implicato nel caso scommesse, anche se «la lista è lunga» ha detto l’ex paparazzo. Intervistato da Radio Radio ha commentato il suo ultimo scoop.
«Zalewski minaccia querela? Ho i messaggi della madre della fidanzata di Zalewski che mi prega di non fare il suo nome, è una mia amica da 20 anni. Sto indagando parallelamente alla procura e ne so più di loro su alcune cose. Di Fagioli l’ho detto il primo agosto, lui si è autodenunciato una settimana fa», ha detto.
Corona, chi è la talpa nel caso scommesse dei calciatori: «Si trova a Roma»
Corona: «Zalewski è il giocatore della Roma coinvolto nelle scommesse illegali»
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Cosa ha detto Corona – «Siamo all’inizio di questa storia. Martedì andrò da Nunzia De Girolamo a raccontare tutta la storia di Zaniolo. Ho fatto una grande inchiesta e lo vedrete», ha detto. E sulla presunta fonte, ha dichiarato: «Un peruviano tra le mie fonti? È una cazzata, è un italiano e si è fatto 12 anni di carcere». Poi sui calciatori: «Sono dei ludopatici malati»
adnkronos, 13 ottobre 2023
Scommesse Zaniolo, Tonali e Fagioli: indagine si allarga, cosa sappiamo
articolo. Scandalo scommesse: cosa rischiano Fagioli, Tonali e Zaniolo (adnkronos.com)
Procura Figc sta acquisendo informazioni e attende documenti Procura Torino. Corona annuncia: “Alle 14 farò il quarto nome”
Sandro Tonali, Nicolò Zaniolo e Nicolò Fagioli: sono tre i calciatori italiani, ma potrebbero essercene anche altri, indagati dalla Procura di Torino nell’ambito di una indagine sulle scommesse su piattaforme online.
Fabrizio Corona ha infatti anticipato all’Adnkronos che “alle ore 14 su dillingernews farò il quarto nome dello scandalo scommesse che sta colpendo il mondo del calcio, è un terremoto”. “Gioca nella Roma”, sostiene l’ex fotografo dei vip che già ieri aveva svelato ieri i nomi di Tonali e Zaniolo.
I due giocatori che militano in Premier sono stati sentiti ieri nel ritiro della nazionale azzurra a Coverciano dalle forze dell’ordine per poi essere rimandati a casa perché non erano nella “condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni“, ha fatto sapere la Figc.
Cosa rischiano – C’è da capire se Fagioli come anche Tonali e Zaniolo abbiano piazzato scommesse online presso bookmakers non provvisti di regolare concessione statale e in questo caso, se la caverebbero con il pagamento di una somma in denaro. Ma dal punto di vista sportivo il rischio è molto superiore e può portare fino ad una squalifica “non inferiore a tre anni”, se abbiano piazzato giocate su partite di calcio, come asserito da Fabrizio Corona. Nel caso di scommesse accertate “che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa“, anche su siti autorizzati, sarebbe difficile per loro evitare una sanzione che potrebbe prevedere una squalifica, valida non solo nel calcio italiano, ma nel mondo, in base ai regolamenti di Uefa e Fifa. Questo anche se nella Federcalcio inglese (Fa), militando attualmente Zaniolo e Tonali in Premier League, le sanzioni previste sono minori rispetti all’Italia.
Procura Figc attende documenti – Intanto, dopo la notifica dell’indagine nei confronti di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, la Procura federale della Figc, che ha già aperto un’indagine su Nicolò Fagioli, è in attesa dei documenti della Procura della Repubblica di Torino per poter eventualmente procedere e aprire una indagine sui due giocatori.
Si tratta di una inchiesta complessiva da parte della Procura di Torino, che potrebbe anche coinvolgere altri giocatori, ma comunque, a quanto apprende l’Adnkronos, anche quella federale sta acquisendo informazioni. Ad ogni modo, essendo in corso l’inchiesta della magistratura, bisogna attendere l’esito del lavoro della Procura della Repubblica.
Leggi anche : Tonali e Zaniolo, caso scommesse agita la stampa inglese
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Repubblica – 13 ottobre 2023
Nel telefono di Fagioli le chat dello scandalo: coinvolti altri giocatori
articolo: Nel telefono di Fagioli le chat dello scandalo: coinvolti altri giocatori – la Repubblica
Avviso ai naviganti: questa storia è appena cominciata. E non è la solita storia: non è calcioscommesse, non si tratta di risultati sportivi alterati, ma di “betting”, come lo chiamavano i nostri calciatori nelle chat. Gioco d’azzardo allo stato puro. Se le cose resteranno tali, non si muoveranno quindi le Procure, non ci saranno blitz notturni come la storia del nostro calcio insegna. Ci saranno probabilmente piccole contravvenzioni così come prevede il nostro codice penale.
Questa è tutta una vicenda sportiva. Ma, salvo non vogliano ripetere i soliti colpi di mano, sarà comunque un terremoto. Fortissimo. I nomi di Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali sono infatti soltanto tre, i più famosi, di una decina di calciatori sui quali la Polizia sta effettuando accertamenti ormai da qualche settimana. C’è almeno un altro giocatore della Juventus, di seconda fascia. E altri giocatori di Serie A. È verosimile però che l’elenco sia destinato inesorabilmente ad allargarsi: sono già state individuate almeno tre piattaforme illegali, sulle quali gli investigatori sono convinti che i calciatori italiani scommettessero abitualmente. Verranno chiesti i registri delle transazioni. Trovandosi all’estero non sarà facile averli. Ma nemmeno impossibile.
L’inchiesta, com’è noto, nasce a Torino per caso. Stavano indagando su un gruppo criminale che aveva organizzato una piattaforma sommersa di scommesse, parallela a quella legale. Succede spesso: in un’agenzia regolare ci sono computer collegati a siti non riconosciuti in Italia che consentono a un certo tipo di giocatori di scommettere.
È un sistema utilizzato principalmente da chi ha necessità di riciclare denaro: non essendo tracciato, può investire cifre importanti garantirsi vincite facili e anche contenute, in modo tale però da ripulire il denaro giocato. È il sistema dell’uno a uno: si scelgono scommesse facili o si fanno studiare sistemi grazie ai quali comunque vada, si vince o si perde pochissimo. Perché l’importante non è guadagnare, ma riciclare.
Quei canali sono però l’ideale per chi non può scommettere per altre ragioni. I calciatori, per esempio, cui il Codice di giustizia sportiva della Figc vietano scommesse sul calcio, anche su quelle che non sono dei propri team. Era emerso anche dall’indagine della procura di Cremona risalente ormai a dodici anni fa, ma allora — visto anche il filone principale dell’alterazione dei risultati — questo capitolo non lo si volle approfondire anche perché toccava giocatori di primissima fascia della Nazionale.
In alcuni casi è chiaro il profilo della patologia. È quello che è accaduto a Fagioli: il centrocampista della Juventus ha giocato cifre importantissime negli ultimi diciotto mesi, si parla di centinaia di migliaia di euro. Nulla però che possa fare pensare ad alterazione di risultati: piazzava biglietti come un qualsiasi scommettitore.
A lui la Polizia arriva per caso: indagando su un’agenzia Eurobet di Torino che teneva una “contabilità” parallela per le giocate sui server illegali, è spuntato il nome di Fagioli. Siamo in estate. E la procura di Torino, che iscrive Fagioli per il reato che punisce chi scommette su piattaforme abusive (una vicenda che si chiude con un’ammenda fino a 516 euro) invia tutti gli atti anche alla Federcalcio e qui si arriva al vero punto dolente. Fagioli ammette tutto e si autodenuncia. E consegna il suo cellulare. Questo è il momento in cui cominciano i problemi per gli altri colleghi: agli atti ci sono delle chat con una serie di compagni in cui si parla esplicitamente di scommesse. Sono una decina: c’è un compagno della Juve di seconda fascia. E ci sono due ragazzi con cui ha condiviso la nazionale: Tonali e Zaniolo appunto. Non c’è la prova che i due abbiano scommesso, ma i messaggi sembrano inequivocabili: Tonali avrebbe giocato su worldgame365.me e Zaniolo su Evoz9.fx-gaming.net, entrambe illegali.
La Polizia comincia gli accertamenti, attende gli esiti per capire le eventuali modalità e i flussi delle giocate. Chiede l’elenco degli scommettitori, per capire se ci sono altri sportivi. Ma, nel frattempo, spunta Fabrizio Corona che — forse informato da ambienti calcistici milanesi, o forse da una fonte all’interno della Federcalcio — prima fa il nome di Fagioli. E ieri quello di Tonali e Zaniolo. E “costringe” per questo la Polizia ad accelerare il protocollo e correre verso Coverciano per sequestrare i telefoni ai due giocatori: data la fuga di notizie, temevano potessero cancellare qualcosa. «Ci aspettavano» diceva nella serata di ieri una qualificata fonte investigativa, facendo spallucce. È soltanto l’inizio.
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Leggo – 13 ottobre 2023
Zaniolo e Tonali, sequestrati smartphone e tablet: «Ci sono le prove delle scommesse illegali». Caso Corona: ha una talpa?
Nicolò Zaniolo aveva appena segnato un gol nella partitella di rifinitura, quando a Coverciano è arrivata la polizia. Il fulmine a ciel sereno che si è abbattuto sulla Nazionale è arrivato in un momento di apparente serenità.
Tutti erano concentrati solo sul match con Malta, mentre in procura l’indagine aveva già preso piede, dopo l’autodenuncia di Nicolò Fagioli, il centrocampista della Juventus che ha di fatto aperto un vaso di Pandora.
Zaniolo e TonaIi indagati – I nomi di Zaniolo e Tonali erano già nelle carte in mano alla polizia, prima che Fabrizio Corona li rivelasse. Il suo scoop ha accelerato i tempi. Così, una vicenda già brutta, è andata a macchiare il luogo “sacro” degli Azzurri.
Scommesse illegali: giro d’affari di oltre 18 miliardi. Ma cos’è il Black Market e come funziona?
Le indagini: sequestrati smartphone e tablet dei giocatori – Zaniolo e Tonali hanno ricevuto gli avvisi di garanzia. La Squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Manuela Pedrotta, ha sequestrato smartphone e tablet dei giocatori indagati con i quali si potevano collegare alla piattaforma «clandestina», riporta Il Corriere della Sera. Le prove delle loro giocate illegale sarebbero già nero su bianco, amche se non è chiaro quali partite siano interessate e a quando risalgano le scommesse.
Cosa rischiano Zaniolo e Tonali? – Come per Nicolò Fagioli, anche Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali rischiano fino a tre anni di squalifica. Da chiarire se abbiano puntato sulla propria squadra o meno. Detto che le scommesse per i calciatori sono comunque illegali, aver puntato sulla propria squadra sarebbe un’aggravante non da poco. Fagioli, che si è auto-denunciato, ha ammesso di aver scommesso ma «mai sulla Juventus».
Corona ha una talpa? – In questa vicenda c’è spazio anche per Fabrizio Corona. Era stato il primo a parlare di Fagioli in estate, ma in pochi gli avevano dato retta. Quando il caso è scoppiato, l’ex paparazzo è passato all’incasso e ha fatto anche i nomi di Zaniolo e Tonali. Così, la polizia l’ha interrogato come persona informata dei fatti. In questura stanno cercando di capire se ci sia una talpa che ha passato informazioni riservate a Corona. «Non posso dire niente su quello che ho detto alla polizia. L’inchiesta? Sarà grossa, racconterò tutto», ha detto dopo l’interrogatorio, durato un’ora.
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AGI, 12 ottobre 2023
Indagine scommesse, Zaniolo e Tonali lasciano la Nazionale
articolo: Indagine scommesse, Zaniolo e Tonali lasciano la Nazionale
La Federazione comunica con una nota che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai due calciatori
Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali sono i tre calciatori che, secondo la Procura di Torino, avrebbero scommesso su siti online illegali e per questo sono finiti nel registro degli indagati. Dopo il centrocampista della Juventus, i magistrati torinesi hanno quindi individuato altri due giocatori, entrambi militanti in Premier League: Zaniolo nell’Aston Villa e Tonali al Newcastle.
Entrambi hanno lasciato il ritiro della Nazionale a Coverciano, dopo essere stati sentiti dalla polizia giudiziaria. Fagioli è già stato ascoltato dagli inquirenti, mentre al momento, si apprende dalla Procura di Torino, non sono previsti interrogatori per Zaniolo e Tonali.
La nota della Figc – “A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso, anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club“, si legge in una nota diffusa da Coverciano.
Abodi: “Opportuno mandarli a casa” – “C’è una partita ancor più decisiva, rispetto a quella che ci attende sul campo, che è quella comunque della correttezza dei comportamenti. Tenendo conto che non è un problema calcistico ma una patologia sociale, perché la ludopatia questo è. È stata opportuna la scelta di mandare a casa i due ragazzi (Zaniolo e Tonali, ndr.), anche per loro tutela“. Cosi’ il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a margine del Festival dello Sport di Trento, a proposito della “vicende scommesse“.
“Non bisogna voltarsi dall’altra parte e comprendere il fenomeno sociale. Sapremo affrontarlo insieme, anche con qualche scelta dolorosa. Tornando alla prima domanda che mi avete posto: c’e’ una partita che è molto più importante da giocare rispetto a quella degli Europei“, ha aggiunto Abodi, rivolgendosi ai cronisti presenti a Trento
Corona sentito in Questura – Fabrizio Corona è stato sentito come persona informata sui fatti negli uffici della Questura di Milano nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Torino su un presunto giro di scommesse illegali. L’audizione è stata svolta da personale della Squadra mobile torinese, su delega della pm Manuela Pedrotta. Interpellato dai cronisti sul contenuto della testimonianza all’uscita di via Fatebenefratelli Corona ha replicato: “Di quello che è successo non posso dire nulla, io rispetto la legge“.
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12 ottobre 2023
Su cosa possono scommettere i giocatori: le norme della Giustizia Sportiva
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/10/12/su-cosa-possono-scommettere-calciatori/
Il regolamento FIGC disciplina i casi in cui i tesserati, non solo i giocatori, sono autorizzati a piazzare scommesse, ovviamente sempre canali autorizzati dallo Stato.
In casa Juventus è scoppiato il caso Fagioli. Il centrocampista bianconero è al centro di un’indagine della Procura Federale, partita da quella ordinaria di Torino, per aver scommesso su eventi calcistici, come sarebbe stato confessato dallo stesso calciatore, su siti illegali, e per questo motivo finito sotto la lente di ingrandimento degli investigatori torinesi.
I calciatori possono scommettere, e come tutti lo devono fare su siti o in luoghi che hanno la licenza rilasciata dallo stato di appartenenza, ma il Codice di Giustizia Sportiva, che riguarda non solo i calciatori ma tutti i tesserati di una società, sottolinea che «l’ordinamento federale fa espresso divieto ai calciatori ed ai tesserati in genere di effettuare qualsiasi tipo di scommessa al fine di trarne profitto. Questo anche in una prospettiva di garanzia del regolare svolgimento delle gare e dei campionati».
Su cosa possono scommettere calciatori? Cosa dice l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva – Al comma 1 dell’articolo 24 del Codice è specificato che «ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA».
La violazione del comma 1, si legge ancora nell’articolo, «comporta per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i tesserati delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00».
Su cosa possono scommettere calciatori – Tutti i casi – Insomma, i calciatori che vogliono scommettere su eventi sportivi, devono stare lontani dagli eventi calcistici, se non vogliono incorrere in sanzioni che valgono in tutto il Mondo e non solo nel paese in cui al momento dell’infrazione stanno svolgendo la loro professione.
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12 ottobre 2023
Fabrizio Corona: «Anche Tonali e Zaniolo scommettono»….
articolo: https://www.leggo.it/schede/corona_tonali_zaniolo_scommesse_ultimissime_oggi_12_10_2023-7688529.html
Fabrizio Corona: «Anche Tonali e Zaniolo scommettono». Poi annuncia: «È venuta a prendermi a casa la polizia, vado in questura»
Fabrizio Corona, l’annuncio su Instagram: «Anche Tonali e Zaniolo scommettono». Lo ha reso noto l’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona, attraverso il proprio sito Dillinger News su Instagram, dopo aver già anticipato l’indagine sullo juventino Fagioli. «Alle 18 le prime prove sui calciatori coinvolti – ha aggiunto Corona, sempre sui social -. Nel corso della prossima settimana tutte le prove e i documenti con audio e nomi». Corona ha inoltre rivelato che l’ex giallorosso scommetteva sulle partite della Roma quando stava in panchina. Queste le dichiarazioni di Corona: «Un informatore mi ha rivelato che Zaniolo scommetteva sulla partita della Roma in Coppa Italia persino quando era in panchina. I nomi mi sono stati dati da fonti certe che rivelerò quanto prima».
L’ex milanista Sandro Tonali da questa estate gioca in Premier League con il Newcastle, sempre in Inghilterra (all’Aston Villa) gioca l’ex romanista Zaniolo, reduce dall’esperienza in Turchia con la maglia del Galatasaray. Entrambi i giocatori attualmente sono in ritiro con la Nazionale azzurra a Coverciano in attesa del match di qualificazione agli Europei contro Malta.
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11 ottobre 2023
Juventus, Fagioli indagato per scommesse su piattaforme illegali
articolo: Juventus, Fagioli indagato per scommesse su piattaforme illegali (mediaset.it)
Il centrocampista bianconero nel mirino della Procura di Torino, se venisse accertata la violazione del codice sportivo rischierebbe tre anni di squalifica
Dopo la lunga notte di festa, il brusco risveglio. Sembra davvero non esserci pace per la Juventus. L’ennesima vicenda extra-campo che coinvolge il club bianconero riguarda Nicolò Fagioli. Il centrocampista bianconero classe 2001 è infatti indagato dalla Procura di Torino perché avrebbe scommesso su piattaforme illegali, cosa vietata dall’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva che se fosse dimostrata potrebbe portare dal minimo dell’inibizione a una squalifica di tre anni o più (più una multa dai 25mila euro in su).
Il gioco d’azzardo non è un reato (è però proibito se le giocate sono piazzate presso allibratori non autorizzati dallo Stato italiano, ndr), ma l’articolo in questione esplicita il divieto “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della FIfa e della Uefa”.
L’indagine della Procura di Torino che fa capo al pubblico ministero Manuela Pedrotta, riporta La Stampa, va avanti ormai da mesi e del procedimento è a conoscenza anche la Procura della Figc, a cui la segnalazione è stata inviata dai legali dello stesso giocatore juventino lo scorso 30 agosto. Ora si tratterà di accertare se Fagioli abbia davvero scommesso e soprattutto su cosa e da queste risposte potrebbe anche dipendere il suo futuro da professionista.
L’ARTICOLO 24 – Comma 1 “Ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA“.
Comma 2 “Ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore dilettantistico e al settore giovanile è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso i soggetti non autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA. Agli stessi è fatto, altresì, divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso soggetti autorizzati a riceverle relativamente a gare delle competizioni in cui militano le loro squadre“.
Comma 3 “La violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2 comporta per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00“

