E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
28 dicembre 2025
| Brigitte Bardot è morta: addio alla diva ribelle che ha fatto sognare il mondo |
| articolo: di Chiara Ugolini https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2025/12/28/news/brigitte_bardot_morta-398778750/ |
| B.B. aveva 91 anni: la scomparsa annunciata dalla sua fondazione. Gli ultimi anni di vita lontano dai riflettori nel suo eremo a Saint Tropez |

Brigitte Anne Marie Bardot ovvero BB, una donna, un’attrice, un’artista che si è fatta conoscere con le iniziali, talmente iconica, dirompente e divisiva da non aver bisogno che di due lettere. “Sono stata molto felice, molto ricca, molto bella, ma anche molto famosa e molto infelice” in questa frase si può racchiudere il senso di una vita e una carriera vissuta dai quindici ai quarant’anni in maniera accellerata, intensa, totale per il pubblico e l’arte. Per poi decidere alla vigilia di quel compleanno importante, soprattutto per una donna negli anni Settanta, di ritirarsi completamente dalle scene ma, seppure a modo suo, di non scomparire visto che ancora poco tempo fa dal suo account twitter strigliava il Presidente Macron. Dal 1973 si è chiusa nella sua villa sulle colline di Cannes dove le sue battaglie si sono concentrate per i diritti degli animali, con la creazione della sua Fondazione realizzata mettendo all’asta i suoi gioielli, e contro l’Islam francese e le pratiche rituali religiose di macellazione halal. Con una fascinazione per i programmi politici della destra francese e un’amicizia con la famiglia Le Pen, Bardot ha in più occasioni attaccato il presidente francese e sostenuto le battaglie dei gilet jaune.

Quarantacinque film, settanta canzoni, Brigitte Bardot a 88 anni rimane ancora una delle attrici francesi più conosciute al mondo in virtù forse del suo passo indietro, del suo essersi chiusa al mondo, di aver smesso di recitare che l’ha trasformata per sempre nell’icona di bellezza e sensualità dei suoi venti e trent’anni. Ha lavorato con registi di primissimo calibro come Roger Vadim, Louis Malle, Jean-Luc Godard contribuendo a ribaltare certe icone femminili fin dal primo film, Dio creò la donna, in cui propone l’immagine di una giovane donna “naturale” sessualmente emancipata che i Cahiers du cinema sostengono e sposano.
Nata a Parigi il 28 settembre del 1934, figlia di un ricco industriale, un complicato rapporto con la madre severa che ha riversato sulla figlia le sue amizioni di ballerina mancata, giovanissima si dedica totalmente alla danza e a quindici anni è iscritta al Conservatorio di Parigi quando le viene offerto un contratto da indossatrice e finisce spesso sulla copertina di Elle di cui la direttrice è amica della madre. “Una fotografia può essere un istante di vita catturato per l’eternità che non smetterà mai di guardare indietro” dirà poi una più matura Brigitte intanto quello scatto diventa il suo biglietto da visita per il cinema. Il regista Marc Allegret la fa contattare dal suo assistente Roger Vadim e fu colpo di fulmine. I due si sposano nel 1952 due mesi dopo che Brigitte diventa diciottenne nella piena contrarietà della famiglia.

Nonostante il padre appassionato di cinepresa abbia girato molti film amatoriali con protagonista la figlia, le prime esperienze di Brigitte su un vero set non sono semplici e i primi film sono di poca importanza: storie d’amore insulse per il cinema francese, piccole parti in produzioni internazionali, ma la sua presenza al festival sulla Croisette eclissa dive affermate come Sophia Loren e Gina Lollobrigida, anche grazie alle sue mise in bikini e talvolta persino in topless. Il primo successo mondiale arriva con il film del marito Roger Vadim, è il 1956 in E Dio creò la donna, in cui è la protagonista sposata al fratello dell’uomo che desidera. In tempi in cui negli Stati Uniti il modello di femminilità era ancora la fidanzatina della porta accanto Doris Day e i film venivano ancora giudicati con il codice di moralità Hays, in Francia BB non aveva paura a spogliarsi sul grande schermo contribuendo alla sua popolarità in film di cassetta come La ragazza del peccato (1958) accanto a Jean Gabin.
Pochi anni dopo il film Il disprezzo di Jean Luc Godard dal romanzo di Alberto Moravia arrivava in Italia tagliato e stravolto dal produttore Carlo Ponti che costringerà il regista francese a disconoscerlo. Un omaggio al cinema e all’Italia, il film racconta la storia di uno scrittore (Michel Piccoli) e della sua giovane e avvenente moglie Camille (Bardot) tra la villa di Malaparte a Capri e gli studi di Cinecittà, dove l’autore viene convocato da un produttore per riscrivere un film ritenuto troppo poco commerciale, il cui regista è Fritz Lang nel ruolo di se stesso. Tra i cambiamenti una celebre sequenza di nudo a inizio film che i produttori americani avevano chiesto e che poi Ponti tagliò nella versione italiana ritrovata molti anni dopo.
Negli anni Sessanta ha lavorato con registi importanti come Henri – Georges Clouzot (La verità, 1960), Louis Malle (La vita privata, 1962). Con Godard oltre a Il disprezzo ha girato in Messico un western divertente accanto a Jeanne Moreau in cui era una pistolera, Viva Maria! (1965). Nel frattempo anche la sua vita sentimentale ha dei contraccolpi da Vadim si è separata nel 1956 a cui seguono molte relazioni di pochi mesi: Jean – Louis Trintignant, quella segreta con il cantante Gilbert Bécaud sposato, con l’attore Raf Vallone, col musicista Sacha Distel. Nel 1959 si sposa con l’attore Jacques Charrie e l’anno dopo nasce il suo unico figlio Nicolas-Jacques Charrier. Il rapporto con la maternità è complesso, BB viene tormentata dai paparazzi, assediata, il bambino viene affidato ad un tata e la sua fragilità la porta a tentare diverse volte di togliersi la vita. Sul set de La verità di Malle – film in parte ispirato alla sua vita e ai suoi tormenti con una sequenza presa pari pari dalla sua esperienza, quella di una donna che per strada le inveisce contro – inizia una nuova storia d’amore, con l’attore Sami Frey, per cui si separa dal marito, un rapporto tormentato con Charrier e con il figlio Nicolas che arriveranno a denunciarla in tribunale anni dopo all’uscita dell’autobiografia Mi chiamano B.B.

Negli anni Sessanta la carriera cinematografica si affianca a quella musicale, arrivano le canzoni con Serge Gainsbourg: Bonnie and Clyde, Comic Strip e Je t’aime… moi non plus, una nuova collaborazione artistica, un nuovo fugace amore, che manda su tutte le furie un nuovo marito, il ricchissimo playboy tedesco Gunter Sachs che arriva a vietare la messa in onda della canzone. La relazione durerà dal ’66 al ’69. Il quarto e ultimo matrimonio arriverà poi soltanto nel 1992 con un esponente politico del Fronte Nazionale, Bernard d’Ormale.
Dopo aver rifiutato un film di James Bond, Al servizio di sua maestà gira ancora qualche film come La via del rhum con Lino Ventura, Le pistolere con Claudia Cardinale e Una donna come me ancora con l’ex marito Roger Vadim. Nel 1974, appena prima del suo quarantesimo compleanno, Brigitte Bardot annuncia il suo ritiro dalle scene, dopo aver girato più di cinquanta film e pubblicato sei album discografici. Nello stesso anno posa in topless sul numero di settembre dell’edizione italiana di Playboy.
“B. B. ormai è morta. Era solo un’immagine. Adesso sono un’altra persona” aveva detto alla vigilia degli 80 anni. La sensazione è che l’ultima parte della sua vita l’abbia vissuta come voleva nel suo eremo di Saint-Tropez, la tenuta della Madrague diventata arca di Noé


