Un guasto alla linea elettrica tra Gallese e Orte ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria, con cancellazioni e ritardi di 150 minuti. I pendolari: “Fermi in mezzo al nulla per ore tra caldo infernale e rabbia”
Il treno rimasto bloccato in galleria a Orte (Foto da ViterboToday)
Viaggio da incubo per centinaia di pendolari. Lunedì primo dicembre, un problema alla linea elettrica tra Gallese e Orte ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria lungo l’asse Roma-Firenze, provocando ritardi pesanti, cancellazioni e disagi su alta velocità, intercity e regionali. L’Italia, ancora una volta, si è trovata “tagliata in due”.
Il treno rimasto bloccato in galleria a Orte (Foto da ViterboToday)
Il guasto sulla linea elettrica Gallese-Orte – Tutto inizia intorno alle 17:40 quando Rete ferroviaria italiana comunica un forte rallentamento sulla linea Av Roma–Firenze in direzione nord, per accertamenti tecnici sulla linea di alimentazione elettrica tra Gallese e Orte. I treni incominciano ad accumulare ritardi fino a 60 minuti e sulla rete regionale, in particolare sulla tratta Roma Tiburtina-Orte, iniziano variazioni di percorso e cancellazioni.
L’intervento dei carabinieri (Foto da ViterboToday)
Il treno Italo bloccato in galleria – La situazione precipita quando un treno Italo, partito da Roma e diretto a Udine, si blocca all’interno di una galleria nei pressi di Orte. A bordo c’erano 460 passeggeri, tra cui due neonati, una donna incinta e due cardiopatici: sono stati assistiti dai soccorritori.
Sul posto sono intervenuti, in gran numero di uomini e mezzi, vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri, polizia, guardia di finanza, personale ferroviario e i sanitari di Ares 118 e Croce bianca: hanno assistito i passeggeri durante le operazioni di trasbordo su un altro convoglio. Le attività si sono concluse, fortunatamente senza conseguenze fisiche, solo attorno all’1,30, dopo ore e ore di attesa nella galleria.
I lavoratori dell’ex Ilva di Genova hanno occupato l’autostrada A10 entrando dal casello di Genova Aeroporto con il traffico ancora aperto. Nessuna resistenza da parte delle forze dell’ordine. Momenti di tensione con un camionista in rotta di collisione con i manifestanti. Con la pala meccanica della fabbrica, i lavoratori sono diretti al ponte San Giorgio e al casello di Genova Ovest. La città è di fatto tagliata in due.
Il corteo dei lavoratori delle industrie genovesi (ex Ilva, Ansaldo Energia e Fincantieri) ha raggiunto poi il ponte San Giorgio, il viadotto dell’autostrada A10 costruito al posto del ponte Morandi crollato il 14 agosto 2018. È la prima volta che accade nella storia della città. In questo luogo simbolico i manifestanti si sono fermati, restando in presidio con la pala meccanica dell’acciaieria. La mobilitazione era partita ieri con il blocco stradale a Cornigliano. Stamattina in assemblea la decisione di spostarsi all’aeroporto Cristoforo Colombo. Poi, dopo fallito il tentativo di occupare il terminal, gli operai si sono messi in marcia verso il casello autostradale, facendo irruzione sulla carreggiata. La A10 è chiusa in entrambe le direzioni tra i caselli di Genova Ovest e Genova Prà e tutte le principali vie di comunicazione stradali tra levante e ponente ligure sono ostruite.
L’Inl rischia di essere smantellato e assorbito dal ministero, con il timore di perdere autonomia e capacità di controllo. Sindacati in assemblea il 2 dicembre
Il destino dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro è ormai al centro di un acceso dibattito e il rischio di un suo ridimensionamento è più vicino din quanto si pensi. A partire dal gennaio 2026, infatti, potrebbe avviarsi una riorganizzazione che prevede lo smantellamento dell’Agenzia e il suo accorpamento sotto il controllo diretto del Ministero del Lavoro. Un piano che sembra riproporre l’idea già ventilata dalla ministra Marina Elvira Calderone all’inizio del suo mandato, e poi accantonata per le polemiche politiche e mediatiche che aveva suscitato.
L’Inl, nato nel gennaio del 2017 come agenzia indipendente con l’obiettivo di centralizzare l’attività ispettiva a livello nazionale, ha sempre goduto di una certa autonomia, soprattutto in ambito regolamentare e amministrativo. Un’autonomia che oggi rischia di essere sacrificata nell’ottica di una riforma che, secondo i sindacati, potrebbe indebolire la funzione di controllo e di tutela del lavoro svolta dall’Ispettorato.
Micaela Cappellini, Ispettrice del Lavoro e Coordinatrice Fp Cgil Toscana per Inl, ha espresso le sue preoccupazioni a margine di un incontro con il Ministero del Lavoro avvenuto lo scorso 25 novembre, in concomitanza con la mobilitazione nazionale degli ispettori del lavoro. Durante la riunione, è emerso che la discussione sul possibile smantellamento dell’Agenzia dovrebbe partire subito dopo l’approvazione della legge di bilancio. “Temiamo che la perdita dell’autonomia ispettiva, sebbene non motivata da ragioni tecniche, indebolisca il controllo e la tutela del lavoro, rendendo l’Istituto sempre più vulnerabile agli interessi politici del governo”, dice Cappellini.
Un altro aspetto che solleva interrogativi riguarda il bilancio dell’Ispettorato, che è in attivo di oltre 240 milioni di euro. Secondo le voci che circolano, questa somma sarebbe destinata ad essere inglobata nel Ministero del Lavoro, suscitando il timore che venga utilizzata per scopi che non rispondono alle necessità dell’Ispettorato. I sindacati propongono, invece, di utilizzare questo avanzo per attrarre e consolidare il personale, sviluppare l’informatica e la digitalizzazione, e stipulare assicurazioni per i rischi connessi alla funzione ispettiva.
“È evidente – sottolinea Cappellini – che come Fp Cgil, temiamo la perdita della necessaria autonomia delle funzioni ispettive, svilite ed indebolite da un maggior assoggettamento all’esecutivo a danno dell’azione di controllo e di tutela del lavoro svolta attualmente dall’Ispettorato”. Inoltre, il piano di riorganizzazione dell’Inl coincide con l’introduzione del decreto sicurezza, che autorizza l’assunzione di dieci posizioni dirigenziali generali e cento dirigenzialinon generali all’interno dell’Ispettorato. Tuttavia, ciò non sembra risolvere il problema della carenza di personale operativo, con il governo che sembra concentrarsi più sull’aumento delle posizioni dirigenziali piuttosto che sulle assunzioni di ispettori, un settore che soffre da tempo per l’insufficienza di risorse umane.
Di fronte a queste incertezze, i sindacati, con la Fp Cgil in prima linea, continuano a lottare per la salvaguardia dell’autonomia e dell’efficacia dell’Ispettorato, ponendo al centro delle loro rivendicazioni il rafforzamento dell’intero personale, ispettivo e amministrativo, e il miglioramento delle condizioni di lavoro. La questione rimane aperta e il 2 dicembre, proprio mentre sulla Rai andrà in onda una fiction che racconta il lavoro degli ispettori, i dipendenti dell’Inl si riuniranno in assemblea per discutere delle sorti dell’ente. Previsto anche un flash-mob davanti la sede di via Teuleda a partire dalle ore 15.
Ilconsigliere Sorgia: “È inaccettabile che nel 2025 la Sardegna sia ancora ostaggio di una continuità territoriale che non funziona e che, nei fatti, nega il diritto alla mobilità dei cittadini sardi”
Crisi voli da e per la Sardegna: continuità territoriale allo sbando e sardi penalizzati a Natale. “È inaccettabile che nel 2025 la Sardegna sia ancora ostaggio di una continuità territoriale che non funziona e che, nei fatti, nega il diritto alla mobilità dei cittadini sardi”. Così il consigliere regionale Alessandro Sorgia commenta la situazione drammatica dei collegamenti aerei tra il continente e l’isola in vista delle festività natalizie. I voli sono sold out per il weekend prenatalizio: sabato 20 e domenica 21 dicembre non c’è un solo posto disponibile, a qualsiasi orario. Nei giorni immediatamente precedenti e successivi la situazione non migliora. Chi prova a posticipare scopre che anche il 22 e il 23 dicembre è disponibile un unico volo, sempre alle 8:50, mentre alla vigilia di Natale si parte solo alle 21:10. Una vera e propria corsa a ostacoli per chi vuole tornare a casa. “Di fronte a questa vergogna – prosegue Sorgia – le alternative sono due: rinunciare alle feste in famiglia o affidarsi alle compagnie low cost, pagando cifre folli. Con Ryanair, tra andata e ritorno, non si spenderanno meno di 300 euro. È questa la continuità territoriale che ci avevano promesso? È questa la garanzia di mobilità per i sardi?” Il consigliere regionale chiede un intervento immediato della Regione: “Non possiamo continuare a subire questa umiliazione ogni anno. La Sardegna non è una Regione di serie B: pretendiamo rispetto e soluzioni concrete, non slogan”.
Gli esami al J Medical hanno confermato la gravità dell’infortunio del serbo: lesione di alto grado della giunzione muscolo-tendinea dell’adduttore sinistro, serviranno altri esami
Dušan Vlahović
L’infortunio di Vlahovic è grave: l’attaccante dovrà rimanere fuori per un bel po’ di tempo come si era compreso subito, dal momento dello stop nel corso di Juve-Cagliari. Nel tentativo di calciare in porta, il serbo è andato a vuoto e ha avvertito immediatamente una fitta all’adduttore sinistro. Gli esami al J medical cui si è sottoposto hanno confermato le prime valutazioni mediche: l’attaccante ha rimediato una lesione di alto grado della giunzione muscolo-tendinea dell’adduttore di sinistra, per cui saranno necessari altri esami per definire meglio i tempi di recupero ma difficilmente saranno inferiori ai 3 mesi.
INFORTUNIO VLAHOVIC – Senza Vlahovic, toccherà a Spalletti inventare qualche soluzione nuova in attacco. Con la necessità di responsabilizzare i nuovi arrivati David e Openda, fin qui sottotono, e trovare strade alternative per giungere al gol. Dopo la partita di Coppa Italia con l’Udinese, la Juve si ritroverà ad affrontare tre gare decisive per lo sviluppo della propria stagione: col Napoli e il Bologna in trasferta (scontri diretti per la zona Europa) e in mezzo il Pafos all’Allianz Stadium, partita che va assolutamente vinta per non compromettere il cammino verso gli spareggi utili alla qualificazione per gli ottavi.Vlahovic fin qui ha dato una grande mano alla Juve, specie dall’arrivo del nuovo allenatore: l’infortunio azzera ogni discorso relativo alla possibilità di andar via a gennaio – considerato che ha il contratto a scadenza – e piuttosto accende i riflettori sulla sua importanza nella Juve di oggi, anche in ottica futura.
Al Galà del Calcio arriva la stoccata del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a DAZN: “Se ci abbandona come in Francia, la Serie A finisce nei guai”. Fabio Caressa in imbarazzo: “Non è elegante parlarne qui”
Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis non usa giri di parole sul palco del Galà del Calcio. Intervistato da Fabio Caressa, il presidente del Napoli lancia l’ennesimo allarme sul sistema–calcio italiano e sulla fragilità del suo modello economico. Il passaggio più delicato arriva sul fronte dei diritti tv, con una stoccata frontale a DAZN: “A gennaio dovremo scegliere cosa fare per il prossimo anno. Se DAZN dovesse mollarci come ha fatto in Francia, saremmo tutti nei guai“.
Caressa tenta di smorzare: “Non è elegante parlarne qui“. Ma il messaggio di De Laurentiis è già arrivato forte e chiaro: il calcio italiano cammina su un filo sempre più sottile e il tempo per trovare un equilibrio sta finendo.
Sempre Fabio Caressa, che conduceva la serata, ha cercato di smorzare la tensione: “Cerchiamo di non metterli in difficoltà, sono ospiti stasera e fanno un ottimo lavoro”. De Laurentiis, però, non si è trattenuto: “Ottimo lavoro… finché non ci sono commentatori troppo filo-romanisti”.
L’atmosfera in sala si è subito fatta tesa, con Caressa e Federica Masolin impegnati a riportare tutto alla calma. “Va bene, godiamoci il premio senza far arrabbiare nessuno: comportiamoci da italiani”, ha chiuso il patron del Napoli.
De Laurentiis show al Gran Gala AIC: la stoccata a DAZN – Sul tema delle Nazionali, Aurelio De Laurentiis è stato netto: “Se fossimo meno club, potremmo chiudere la Serie A prima e tutelare le società dalle pause dedicate alle selezioni“. Ma il vero nodo, secondo lui, non è il numero delle squadre: “Il problema sono le retrocessioni. Se sei più piccolo di Roma, Napoli, Juve, Inter o Milan, la paura di scendere ti blocca. In NBA non retrocede nessuno e i club valgono miliardi“.
Caressa prova a riportare il discorso sul merito sportivo, ma il presidente lo interrompe bruscamente: “Lascia perdere il merito. Vorrei convocare gli Stati Generali del calcio italiano. Voglio vedere i proprietari dei fondi, i veri padroni delle società che non si vedono mai e che dovrebbero conoscere questo mondo prima di entrarci“.
Il match di Eredivisie è stato caratterizzato dal comportamento sopra le righe dei tifosi dei lancieri
Fumogeni in Ajax-Groningen – Ipa/Fotogramma
Ajax-Groningen sospesa e rimandata per… fumogeni e fuochi d’artificio sugli spalti. La partita di Eredivisie andata in scena nella serata di domenica 30 novembre è stata interrotta al quinto minuto di gioco per l’accensione e il lancio, dalla curva dei lancieri, di fumogeni che hanno colorato di rosso il cielo della Amsterdam Arena.
Poi i tifosi hanno lanciato veri e propri fuochi d’artificio verso il terreno di gioco, costringendo l’arbitro a sospendere la partita dopo soli cinque minuti di gioco. Dopo quaranta minuti d’attesa il gioco è ripreso, ma il comportamento nuovamente sopra le righe dei tifosi dell’Ajax ha portato il direttore di gara a una nuova interruzione, questa volta definitiva del match, rinviato a data da destinarsi sul punteggio di 0-0.