E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
Giovedì 03 luglio 2025
| 114 anni, il Brescia Calcio non esiste più: Cellino licenzia tutti con una mail |
| La Figc ha escluso la società dal calcio professionistico |

Ultimo atto per il Brescia Calcio: 114 anni di storia davvero al capolinea. The last dance, l’ultimo ballo: nella mattinata di giovedì 3 luglio il Consiglio federale della Figc ha escluso definitivamente la società dal calcio professionistico. Nel comunicato ufficiale della Federazione vengono ricordati gli adempimenti mancati alla scadenza perentoria del 6 giugno scorso, tra cui il pagamento di 1,1 milioni di euro alla Lega nazionale professionisti Serie B del debito scaduto il 31 gennaio, il pagamento degli emolumenti dovuti a tesserati, dipendenti e collaboratori, il versamento di varie ritenute Irpef, il versamento dei contributi Inps e altro ancora. Per tutto questo il Consiglio federale ha deliberato di “prendere atto della intervenuta non concessione alla società Brescia Calcio spa della Licenza nazionale 2025/2026 e della conseguente non ammissione della stessa al campionato di Serie C 2025/2026“.
È la conclusione di un’odissea proseguita per settimane e il cui epilogo era stato purtroppo ampiamente annunciato. Cala il sipario anche sui 13 dipendenti in forza alla società che era guidata dal presidente uscente Massimo Cellino: tutti a casa, inevitabilmente, e gira voce (da confermare) che siano stati licenziamenti semplicemente con una mail.
La questione dello stadio Rigamonti – C’è poi il capitolo stadio, che non è cosa da poco. Mercoledì 2 luglio il presidente Cellino (o suoi rappresentanti) era atteso a Mompiano per la consegna delle chiavi del Rigamonti al Comune di Brescia, che ne detiene la proprietà: non si è presentato nessuno e il termine ultimo per il cambio delle serrature – letterale, non è un modo di dire: la Loggia cambierà tutte le serrature – è stato prorogato a venerdì. Difficile che cambi qualcosa anche in tal senso.
Così la Loggia in una nota diffusa qualche giorno fa: “Il Comune di Brescia comunica che il 28 giugno 2025 il contratto di concessione dello stadio Rigamonti con la società Brescia Calcio si è risolto di diritto. La risoluzione è conseguenza della diffida trasmessa nei giorni precedenti, in seguito alla quale Brescia Calcio ha effettuato un pagamento parziale di 109.096,06 euro, somma corrispondente a una delle due rate previste, come indicato anche nell’oggetto del versamento. Non essendo stato saldato l’intero importo dovuto, il contratto si intende sciolto secondo quanto previsto dall’accordo“. La determina formale di risoluzione è stata notificata il 30 giugno, richiedendo il rilascio e la restituzione dell’impianto per il 2 luglio alle 17 (ma come detto, non si è presentato nessuno).
Cos’è successo in queste settimane – È finito tutto in poco più di un mese. Da quando, dopo la salvezza conquistata sul campo all’ultima giornata, il Tribunale federale nazionale (era il 29 maggio) aveva sanzionato il Brescia con 8 punti di penalizzazione, 4 da scontare nella corrente stagione sportiva – dunque con retrocessione immediata – e altri 4 nella prima stagione sportiva utile a decorrere dal 2025/2026, con pene accessorie di 6 mesi di inibizione per il presidente Massimo Cellino e per il consigliere delegato della società Edoardo Cellino. Storia nota: pagamenti mancati, ricorsi e controricorsi, indagini e altro ancora. Sul ponte sventola bandiera bianca.
La nuova vita del Brescia Calcio potrebbe però ripartire da Giuseppe Pasini, patron della Feralpisalò che andrebbe a sostituire l’attuale società (fallita) per consentirle di ripartire almeno dalla Serie C: c’è già stato un primo (e positivo, dicono i bene informati) incontro in Loggia tra la sindaca Laura Castelletti, lo stesso Pasini e Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A. Di certo non finisce qua: l’ormai ex presidente Cellino ha già annunciato battaglia, legale e non. Chi l’ha dura, la vince? Tutti speriamo per il bene del Brescia.





