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Sabato 31 maggio 2025
| Lutto nel mondo nerazzurro: scomparso Ernesto Pellegrini nel giorno della finale di Champions dell’Inter |

Lutto nel mondo nerazzurro nel giorno dell’attesa finale di Champions League tra PSG e Inter. Nella giornata di oggi è venuto a mancare Ernesto Pellegrini, imprenditore e storico presidente dell’Inter dal 1984 al 1995. Aveva 84 anni. A dare il triste annuncio è il Corriere della Sera.
“Proprio il giorno di un evento speciale della tua Inter Ernesto te ne sei voluto andare. Gli hai voluto tanto bene“, il commovente messaggio di Aldo Serena su X.
| Inter: un lutto doloroso nel giorno più importante |
| Una giornata speciale per i colori nerazzurri viene segnata da una notizia che colpisce profondamente l’ambiente interista |
La città è in fermento. Migliaia di tifosi nerazzurri si sono riversati a Monaco, mentre a Milano sono andati esauriti in poche ore i biglietti per assistere alla finale di Champions League nei maxischermi installati in diverse zone. L’Inter si prepara all’appuntamento più importante della stagione, quello contro il Paris Saint-Germain, in una sfida che riporta i nerazzurri sul palcoscenico europeo più prestigioso dopo la finale del 2023. La squadra di Inzaghi ha vissuto l’avvicinamento con concentrazione, sospinta da un entusiasmo crescente e da un clima carico di speranze ma anche di ansia per le notizie che giungevano sul futuro dell’allenatore.
Una data cerchiata da tempo – La finale è da settimane il punto focale del mondo interista. L’attenzione si è concentrata non solo sugli aspetti tattici, ma anche sulla storia, sulla tradizione e sull’importanza emotiva che questo tipo di appuntamenti ha per la tifoseria. L’ultima volta che l’Inter ha vinto la Champions risale al 2010, in quella storica notte di Madrid con José Mourinho in panchina. La possibilità di riportare a casa il trofeo ha fatto riaffiorare ricordi, nomi e volti che hanno fatto la storia del club. In queste ore, i social si sono riempiti di immagini e messaggi rivolti al passato glorioso, come se il presente fosse legato a doppio filo con ciò che è stato.
Una notizia che scuote l’ambiente – In un giorno così atteso, una notizia ha improvvisamente cambiato il tono dell’intera giornata nerazzurra. È morto Ernesto Pellegrini, ex presidente dell’Inter, alla guida del club tra il 1984 e il 1995. Aveva 84 anni. L’annuncio è stato dato dal Corriere della Sera. Pellegrini ha segnato un’epoca per l’Inter, portando in bacheca lo Scudetto dei record nel 1989, la Supercoppa Italiana nel 1989 e due Coppe UEFA nel 1991 e nel 1994. Sotto la sua gestione sono passati nomi come Matthäus, Brehme, Klinsmann, Bergomi, Zenga, e tanti altri simboli di una generazione. La coincidenza con la finale rende il ricordo ancora più intenso.
| Ernesto Pellegrini, il ricordo dell’Inter |
Ci ha lasciato il Presidente Ernesto Pellegrini. Per undici anni ha guidato l’Inter con saggezza, onore e determinazione, lasciando una impronta indelebile nella storia del nostro Club. FC Internazionale Milano e tutto il popolo nerazzurro si stringono attorno ai suoi familiari.
Ci sono colpi di fulmine inevitabili, fatti apposta per far scattare la scintilla di un amore duraturo, eterno, totale. Per Ernesto Pellegrini fu un affollato Inter-Juventus: 4 aprile 1954. Aveva 14 anni e la quantità di spettatori a San Siro quasi gli impedirono di scorgere quello che accadeva in campo. Un peccato, perché sul terreno di gioco i nerazzurri si imposero per 6-0, con una doppietta di quel meraviglioso giocatore che era Nacka Skoglund.
Ernesto Pellegrini, nato a Milano nel 1940, seguiva con gli occhi pieni di gioia le mosse del fuoriclasse svedese anche per le strade di Milano: lo osservava in Piazza dei Mercanti, dove Skoglund andava a farsi lucidare le scarpe. Rapito da tanta classe splendente, il giovane Ernesto maturò una passione e ammirazione infinite: “Ero innamorato dei colori nerazzurri, orgoglioso. E sognavo: un giorno…”.
Figlio di contadini, lavoratore intraprendente: nel 1965 si mise in proprio, iniziando un’avventura imprenditoriale che ora dà lavoro a migliaia persone. Una storia di successo e di determinazione, di dedizione. Il richiamo dell’Inter era forte, fortissimo. Nel 1984, quando ne ebbe l’opportunità, Pellegrini realizzò il suo sogno che cullava da quando era bambino, dai tempi di Skoglund: diventare il presidente dell’Inter.
Rilevò la società da Fraizzoli, con una stretta di mano, diventando il diciassettesimo presidente della storia nerazzurra. Undici anni, fino al 1995, prima di passare il testimone a Massimo Moratti. Undici anni con lo Scudetto dei record del 1989, la Supercoppa Italiana, le due Coppe Uefa (1991 e 1994).
L’Inter dei tedeschi: prima Rummenigge, poi Matthäus, Brehme, Klinsmann. L’Inter di Trapattoni, con Zenga-Bergomi-Ferri-Berti, insomma con quella formazione che possiamo ancora recitare a memoria, con Serenza-Diaz a chiudere l’11 e la filastrocca, oltre alle azioni di gioco, tramutate sempre in gol.
Non solo campo, non solo lavoro. La voglia di restituire, di dare agli altri: la Fondazione Pellegrini, il ristorante Ruben, azioni concrete per dare da mangiare alle persone in difficoltà. Per dare dignità.
Nel 2020 l’Inter lo ha introdotto nella Hall of Fame del Club, consegnandogli il Premio Speciale. Un riconoscimento alla passione, alla dedizione, alla bontà di una persona che ha segnato la storia, non solo dell’Inter.
