Nel Bresciano, strada chiusa in entrambe le direzioni
Un’auto ha falciato cinque moto proveniente dal lato opposto.
L’incidente è avvenuto questa mattina dopo le 8 in provincia di Brescia lungo la statale 45 bis, la Gardesana Ovest, che collega la città al lago di Garda Nel tremendo impatto ad avere la peggio è stato soprattutto un motociclista che ha riportato ferite gravi, anche se sono diversi i feriti, per due dei quali è arrivato l’elisoccorso. Le moto coinvolte nell’incidente stradale facevano parte di un gruppo di nove mezzi che l’auto ha impattato all’altezza di una curva dopo una galleria a Prevalle.
La strada è stata chiusa in entrambe le direzioni.
Il centrocampista inglese stasera sarebbe stato titolare per la prima volta dal 23 novembre, invece ha avvertito forti dolori addominali. È stato organizzato un intervento a Napoli, concluso intorno alle 17.30. Salterà il derby di Coppa Italia di mercoledì: rientro previsto per fine aprile
Un clamoroso imprevisto per il Milan verso la partita di stasera a Napoli. Ruben Loftus-Cheek in ritiro ha avvertito dolori improvvisi, sempre più forti, ed è stato portato alla clinica Mediterranea di Napoli. Gli esami hanno evidenziato un’appendicite acuta, è stato operato nel pomeriggio dal Professor Francesco Corcione e dalla sua équipe: intervento concluso intorno alle 17.30, con successo. RLC rientrerà a Milano tra un paio di giorni e non ci sarà per il derby di Coppa Italia di mercoledì: il rientro è previsto tra un mese circa.
LA FORMAZIONE – Loftus-Cheekquesta sera sarebbe stato titolare per la prima volta dopo Milan-Juve del 23 novembre. In mezzo un infortunio al bicipite femorale destro. L’inglese ovviamente non sarà in grado di giocare al San Paolo. Al suo posto, dentro Youssouf Fofana, in un centrocampo a tre con Bondo e Reijnders. Curiosamente, Napoli-Milan comincia con un doppio problema inatteso. Loftus-Cheek era atteso in campo soprattutto per contrastare McTominay, fermato però da un virus intestinale prima della partita.
Registrato un sisma di magnitudo 7.1 a una profondità di 10 chilometri nell’Oceano Pacifico
Terremoto Isole Tonga 30 marzo 2025 – Google Maps
Il terremoto è avvenuto a 90 chilometri a sud-est del villaggio di Pangai. Diramata l’allerta tsunami non solo sulle Isole Tonga ma anche per l‘isola di Niue.
Terremoto Isole Tonga 30 marzo 2025 – USGS – X
Diramata l’allerta tsunami – “Su alcune coste di Niue (…) e Tonga potrebbero verificarsi onde di tsunami a un’altezza compresa tra 0,3 e 1 metro sopra il livello del mare“, ha affermato il sistema di allarme tsunami americano riferendosi a queste due isole del Pacifico meridionale.
L ‘ agenzia aveva precedentemente avvertito che “pericolose onde di tsunami causate da questo terremoto sono possibili entro un raggio di 300 chilometri dall’epicentro lungo la costa di Tonga“.
La terra continua a tremare in Asia, mentre il bilancio di vittime e feriti si fa sempre più drammatico. I soccorritori scavano tra le macerie alla ricerca di superstiti
Foto da: Terremoto devastante in Myanmar (Foto LaPresse)
A due giorni dal terremoto che ha devastato il Myanmar, causando danni e crolli anche in Thailandia, si continua a scavare tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Il bilancio delle vittime dopo il sisma di magnitudo 7.7 è terrificante e, purtroppo, in continuo aumento: l’ultimo bollettino parla di 1.644 morti e 3.408 feriti.
Terremoto in Myanmar, ancora scosse: i morti sono oltre 1.600 – La scossa si è verificata venerdì 28 marzo alle 14.20 ora locale, le 7.20 in Italia, a nord-ovest della città di Sagaing, nel Myanmar centrale, seguita pochi minuti dopo da una scossa di assestamento di magnitudo 6,4. Il terremoto ha raso al suolo edifici, distrutto ponti e danneggiato strade in vaste aree del Paese. La zona più colpita è quella della regione di Mandalay, la seconda città più grande del Paese. Ma con le comunicazioni danneggiate, l’entità del disastro è ancora difficile da valutare e il bilancio delle vittime potrebbe ancora aumentare. Come detto, il bilancio al momento è di oltre 1.600 morti, ma secondo le stime dell’Usgs si potrebbe andare oltre i 10mila. Secondo le autorità locali ci sarebbero almeno 139 persone disperse, mentre le abitazioni danneggiate dalla scossa nella sola regione di Mandalay sono 1.591.
Intanto la terra continua a tremare in Myanmar. Dopo le due potentissime scosse di venerdì, nelle ultime ore l‘istituto geosismico americano (Usgs) ha registrato un sisma di magnitudo 5.1 nei pressi della capitale Naypyidaw a una profondità di 10 km, preceduta di circa 9 ore da una di 4.2 a Shwebo, circa 70 km a nord di Mandalay.
Persone sotto le macerie, strage all’asilo – Intanto i soccorritori scavano con ogni mezzo, anche a mani nude, per cercare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Oltre 90 sarebbero ancora sotto ciò che resta di un edificio residenziale di Mandalay, lo Sky Villa Condominium, una costruzione di 12 piani che non ha resistito alla scossa. Tra gli edifici crollati per il sisma a Kyaukse, sempre nella regione di Mandalay, vi è anche la scuola materna West Mye Mye Kyi. I soccorritori hanno riferito di aver recuperato questa mattina i corpi senza vita di 12 bambini e di un’insegnante. Si teme che molte altre persone siano ancora intrappolate sotto le macerie, mentre con il passare delle ore le possibilità di sopravvivenza si affievoliscono. Secondo fonti locali ci sarebbero circa 50 i bambini e sei gli insegnanti ancora dispersi dopo il crollo dell’edificio. Le operazioni di ricerca e salvataggio sono supportate dall’amministrazione della diga di Kyaukse, dalla Croce Rossa e da gruppi di assistenza sociale. Il terremoto ha causato danni significativi anche nella città di Kyaukse, dove diverse abitazioni e negozi sono crollati.
Lingua originale: birmano. Traduzione di Google Birmania Mi aiuti per favore. #Sagaing e #Mandalay sono in EMERGENZA. I civili si salvano a vicenda usando solo le mani nude, senza attrezzature o tecnologie. Queste comunità hanno urgente bisogno di AIUTO E ASSISTENZA INTERNAZIONALE DIRETTI! #HelpMyanmarRecover#MyanmarEarthquake
Continua ad aggravarsi anche il bilancio delle vittime a Bangkok, in Thailandia, dove il numero dei morti è ufficialmente salito a 17. L’autorità metropolitana della capitale thailandese ha reso noto che 32 persone sono rimaste ferite e 83 risultano ancora irreperibili, la maggior parte delle quali provenienti dal sito di un grattacielo di 30 piani in costruzione crollato a causa del sisma.
The skyscraper collapsed in Bangkok, Thailand is the Budget Bureau building constructed by CR10g, a subsidiary of state owned China Railway Engineering Corporation. At least 3 dead and 81 people remain trapped at scene. pic.twitter.com/OMaMEPsFRi
— The Great Translation Movement 大翻译运动 (@TGTM_Official) March 28, 2025
Lingua originale: birmano. Traduzione di Google Il grattacielo crollato a Bangkok, in Thailandia, è l’edificio del Budget Bureau costruito da CR10g, unasussidiaria della China Railway Engineering Corporation di proprietà statale. Almeno 3 morti e 81 persone rimangono intrappolate sulla scena.
Sospesi i combattimenti – Nel frattempo il governo ombra di opposizione democratica del Paese ha annunciato una sospensione unilaterale di due settimane nei combattimenti contro la giunta militare al potere, sebbene le “operazioni di difesa” siano escluse da questa tregua. La “sospensione di tutte le operazioni militari offensive” sarà applicata nelle “aree colpite dal terremoto e nei distretti correlati“, ha dichiarato il National Unity Government (Nug) su X. Secondo quanto riportato dai media, la giunta militare ha continuato i suoi attacchi contro i gruppi ribelli anche nelle ore immediatamente successive al sisma. In un’intervista alla Bbc, il Relatore Speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar, Tom Andrews, ha esortato la giunta a fermare tutte le operazioni militari. Il Nug combatte contro la giunta dal colpo di Stato militare del 2021. Il bilancio delle vittime in Myanmar è finora di 1.644 morti e oltre 3.400 feriti, ma il numero potrebbe aumentare di migliaia a causa della vicinanza di aree densamente popolate e della vulnerabilità di molte strutture.
Emergenza per 6.7 milioni di bambini – Mentre la conta delle vittime e dei danni è ancora in corso, c’è un’emergenza nell’emergenza, quella che riguarda i 6,7 milioni di bambini che vivono in un Paese già provato da fame e guerra civile con il 32% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. Le ong hanno lanciato l’allarme con l’Unicef, impegnato in prima linea sia in Myanmar sia in Thailandia a verificare il numero esatto di vittime, operazione molto lenta nell’ex Birmania a causa di strade bloccate, ponti rotti e comunicazioni interrotte. Ieri sono stati estratti senza vita cinque bambini su una ventina, intrappolati tra le macerie di una scuola crollata nella città di Taungoo, nel Myanmar centrale. Oggi tra gli edifici crollati a Kyaukse, nella regione di Mandalay, 12 piccoli sono stati trovati morti in una scuola materna. L’Avsi, che ha diversi progetti in Myanmar, sta verificando “le condizioni dei 600 bambini sostenuti a distanza da famiglie italiane e di tutte le persone coinvolte nelle nostre attività nell’area dell’epicentro“.
Da anni il paese sotto il regime militare soffre di una povertà strutturale che impedisce ai bambini, soprattutto delle aree rurali, di godere dei loro diritti più fondamentali. Per questo L’Unicef è “profondamente preoccupato per l’impatto devastante” che sisma ha sui minori, più bisognosi degli adulti di protezione e supporto psicologico. Il Cesvi, una delle poche organizzazioni italiane attive in Myanmar da oltre vent’anni, sostiene che “la priorità ora è verificare se vi siano scuole colpite e bambini in condizioni critiche“.