L’era di Salvatore Bocchetti al Monzasi chiude dopo sette partite e appena tre punti conquistati. Un cambio di allenatore che in casa brianzola non ha funzionato. Il club in mano al gruppo Fininvest rimane in ultima posizione e la salvezza, con il passare del tempo, diventa sempre più complicata.
Alessandro Nesta riprende in mano la squadra brianzola e la ritrova sempre in ultima posizione con 13 punti totali conquistati e una distanza di otto punti dall’Empoli, che occupa la prima posizione utile per mantenere la categoria. Servirà una vera e propria impresa per conquistare la salvezza in Serie A.
Il comunicato del Monza – “AC Monza comunica di aver revocato l’esonero di Alessandro Nesta, che assume nuovamente l’incarico di allenatore della Prima Squadra biancorossa. In bocca al lupo Alessandro!”.
Alessandro Nesta si ritrova una squadra diversa a causa della sessione di mercato invernale che ha privato la formazione brianzola di un giocatore di qualità come Daniel Maldini. Tra gli addi anche Pablo Marì, Djuric e Bondo, mentre si ritroverà volti nuovi come Akpa-Akpro, Palacios, Urbanski, Castrovilli e Zeroli.
AC Monza comunica di aver deciso di sollevare dall’incarico di allenatore della Prima Squadra Salvatore Bocchetti, che ringrazia per il lavoro svolto e a cui augura ogni fortuna per il suo futuro professionale.
Una triste storia di calcio italiano. Quello che sta accadendo nel Girone C di Serie C avrebbe dell’incredibile, se non fosse l’ennesima volta che assistiamo a qualcosa del genere: il Taranto è ultimo in classificae già retrocesso da gennaio, con lo score negativo di -6 punti, dovuto alle continue penalizzazioni causate dalla pesante crisi economica del club pugliese, a un passo dal fallimento
IN CAMPO I RAGAZZINI – Il club però ha deciso di non ritirarsi dal campionatoe sta presentando, weekend dopo weekend, una squadra fantasma: negli ultimi due turni sono arrivatidue 6-0 di fila contro Sorrento e Casertana. Finora il Delfino ha incassato12 sconfitte di fila, subendo 42 reti e segnandone appena 4,ma soprattutto è rimastosenza giocatori, coni titolari che hanno messo in mora il club e fanno sciopero, mentre in campo rimangono i ragazzini delle giovanili, mandati allo sbaraglio. Lo scenario è quello di una proprietà assente, che da mesi non paga gli stipendi, mentre nuovi fantomatici acquirenti compaiono e scompaiono, aleggiando come avvoltoi attorno a una carcassa in decomposizione. ANCHE LA TURRIS– Una storia surreale, a cui la terza serie del calcio italiano ci ha purtroppo abituato, soprattutto al Sud: nello stesso girone anche la Turris sta vivendo una situazione molto simile, con due formazioni sull’orlo del baratro, che probabilmente non riusciranno nemmeno a finire il campionato, falsando la regolarità del torneo.
UN’AGONIA ANNUNCIATA – I pugliesi l’anno scorso avevano raggiunto i playoffe adessoscompariranno con ignominia dal professionismo: problemieconomici e finanziariche sono iniziati sin da agosto, dopo i disguidi legati allo stadio Erasmo Iacovone nella scorsa stagione. Già in ritiro il patronMassimo Giove annuncia il disimpegno, col pretesto dei Giochi del Mediterraneo che avrebbe reso indisponibile l’impianto per quasi due stagioni: il resto è un pianto greco, condue penalizzazioni di fila e alcuni imprenditori presentatisi come salvatori della patria che poi sono spariti. Giove nel frattempo si tiene il club, nei confronti del quale la sua famiglia detiene un importante credito: ora il piano, si fa per dire, è puntare unaretrocessione pilotata sul campo, per ripartire dalla Serie D, con una situazione debitoria di 4 milioni di euro che vanificherebbe comunque tutto. LA PROTESTA DEI TIFOSI – Intanto è arrivatala pesante contestazione dei tifosi (foto pallonateinfaccia), che hanno ritardato l’inizio dell’ultimo match casalingo: gli stessi preferirebbero fallire, liberarsi dell’attuale proprietà e ripartire dall’Eccellenza, anche perché l’alternativa è scivolare addirittura in Promozione, se il fallimento arriverà a giugno a retrocessione in D già sancita. Il giorno clou sarà il 16 febbraio, prossimo termine di pagamento degli stipendi: secondo le norme FIGC,alla seconda scadenza non rispettata scatta l’esclusione dal campionato: senza 350mila euro per quella data, il Taranto verrà cancellato sin da subito.
Antonini attacca: “Il Taranto sta falsando il campionato. Dove sono finiti i soldi incassati”
Il presidente del Trapani Valerio Antoninicontinua a far parlare di sé con le sue esternazioni, e sempre dal profilo X ieri ha attaccato la gestione da parte del derelitto Taranto: “Il Taranto Calcio sta falsando il campionato. Il suo “ex” Presidente dovrebbe essere citato in giudizio da tutti noi Presidenti del girone C per i danni creati rovinando un campionato intero, avendo cominciato la stagione consapevole che non sarebbe arrivato a Natale e mettendo in atto queste finte vendite societarie da prima repubblica.
Sarei curioso di sapere dove sono finiti i 500 mila euro della vendita di Antonini, o i 75,000 euro che ho pagato per Kanoute o quelli pagati dall’Avellino per Ferrara. E così via. Spero che si apra una indagine seria anche per rispetto della Città di Taranto, una delle più importanti nel Mediterraneo per storia e futuro, che non meritava questa fine sportiva indecorosa“
Il sindaco Filippo Sacchetti: “Facciamo incontrare e abbracciare la vittima del vergognosoepiteto e la figlia di chi l’ha pronunciato per far vedere cosa sono il rispetto e la sportività”
Il sindaco Sacchetti
“Come sindaco di una comunità come Santarcangelo e giocatore di Baskin, lo sport per natura più inclusivo che esista, voglio esprimere innanzitutto grande solidarietà alla ragazzina vittima l’altra sera alla palestra Carim di un vergognoso insulto razzista. Un episodio che oltre a provocarmi un fortissimo sdegno mi fa anche e soprattutto interrogare sulla deriva che sta prendendo la società, sul nostro ruolo e sul possibile raggio d’azione delle istituzioni“. Sono le prime parole del sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, dopo l’episodio di razzismo avvenuto l’altra sera alla palestra Carim e che ha visto vittima una ragazzina.
“Come Comune promuoviamo e sosteniamo da sempre progetti e iniziative finalizzate al rispetto e all’inclusione a ogni livello, in primis con e nelle scuole già dalla Primaria, ma guardandomi intorno mi verrebbe da dire che servirebbero forse Corsi di Educazione per adulti e genitori. Sempre più spesso e a ogni livello, gli spalti degli eventi sportivi si trasformano purtroppo in teatri di insulti, offese gratuite a giocatrici e giocatori avversari (anche propri in tanti casi) e purtroppo razzismo che sfocia a volte addirittura in risse in campo e fuori” ha detto il primo cittadino.
“Gli esempi sono tanti, l’ultimo che mi viene in mente ad alti livelli, è quello di Vlahovic preso di mira dai tifosi della Fiorentina con frasi discriminatorie che hanno portato l’arbitro Mariani a sospendere il gioco per due minuti. Anche l’altra sera alla Carim, dopo l’accaduto e l’espulsione da regolamento della vittima che sentendosi chiamare “scimmia” ha scavalcato gli spalti per chiedere conto direttamente alla donna che le inveiva contro, la partita è ripresa e si conclusa. Purtroppo. L’interrogarmi mi porta infatti anche a suggerire questo: mi piacerebbe che il giudice sportivo non omologasse il risultato e facesse ripetere la gara per mandare un segnale forte, consentisse a questa giovanissima che ha sbagliato appunto a termini di regolamento ma ha fatto benissimo a non subire inerme tale vergogna, di concludere il match insieme alle sue compagne e alle avversarie”.
“Il pensiero deve andare infatti a tutte le ragazze sul parquet, perché sono state tutte vittime del comportamento di quella persona che definire tifosa è un’offesa per chi sostiene i valori dello sport. Lo sport è per natura la principale forma di inclusione, io pratico come detto il Baskin che ne è la forma di massima esaltazione e tocco con mano ogni giorno come i ragazzini fin da subito e meglio dei genitori non facciano distinzioni di alcun genere fra compagni di squadra e rivali. Per loro è naturale essere tutti uguali e amici. Le istituzioni, le scuole, le parrocchie, le famiglie dovrebbero accompagnarli tutti insieme in questo percorso di rispetto. In ogni momento della vita” continua Sacchetti.
“Voglio chiudere quindi con un ulteriore auspicio, visto che non è giusto che le colpe dei genitori ricadano sui figli, la messa in campo di una sorta di “giustizia riparatrice” fatta in casa: sarebbe opportuno che le due ragazze, sia quella che ha subito il vergognoso attacco sia l’avversaria figlia della donna che lo ha pronunciato, si incontrassero e abbracciassero per insegnare agli adulti cosa significano veramente le parole rispetto e inclusione“.
I dettagli ufficializzati dalla FIGC: in caso di quarta squadra iscritta diminuiranno le cifre.
In attesa di capire sel’Interlancerà ufficialmente il progetto seconda squadra, laFIGCha pubblicato i criteri e costi di iscrizione delle seconde squadre in vista della stagione 2025/26 di Serie C.
Adempimenti che, per il momento, si riferiscono a Atalanta, Juventus e Milan, le tre società che hanno già investito nell’Under 23 e che porteranno avanti il progetto anche il prossimo anno. Ma quanto costerà il prossimo anno ai club l’iscrizione di una seconda squadra al campionato di Serie C? E come cambiano queste cifre con la presenza di più o meno formazioni Under 23?
Quanto costa seconda squadra, i dettagli sulle date – In particolare, «le società di Serie A che abbiano interesse a candidarsi per l’eventuale integrazione dell’organico del Campionato di Serie C 2025/2026 con le loro Seconde Squadre, dovranno presentare, entro il termine perentorio del 18 luglio 2025, apposita domanda alla FIGC ed alla Lega Italiana Calcio Professionistico».
Quanto costa seconda squadra, le cifre – Da un punto di vista economico, le società di Serie A«per integrare l’organico del Campionato di Serie C 2025/2026 con le loro Seconde squadre, dovranno versare un contributo straordinario alla Lega Italiana Calcio Professionistico di euro 720.000,00».
«Tale importo dovrà essere eventualmente integrato in ragione del numero complessivo delle Seconde Squadre ammesse a partecipare al Campionato di Serie C nella stagione sportiva 2025/2026:
nel caso di una sola Seconda Squadra eventualmente ammessa, con il versamento dell’ulteriore importo euro 480.000,00;
nel caso di due Seconde Squadre eventualmente ammesse, con il versamento dell’ulteriore importo euro 240.000,00;
nel caso di tre Seconde Squadre eventualmente ammesse, con il versamento dell’ulteriore importo euro 120.000,00;
nel caso di quattro o più Seconde Squadre eventualmente ammesse, non sarà dovuto alcun importo integrativo».
Se nella stagione 2024/25Atalanta, Juventus e Milan hanno versato ciascuna 840mila euro, in caso di iscrizione dell’Inter (o di un’altra squadra) le società non saranno costrette a versare un ulteriore importo, con costo che quindi sarebbe pari a 720mila euro per ciascun club.
L’inchiesta è quella che ha portato la procura a chiedere il rinvio a giudizio di una decina di persone tra le quali anche gli ex vertici della Juve nell’ambito dell’indagine “Prisma”.
Il gup di Roma ha accolto la costituzione di parte civile dei circa 200 azionisti, della Consob, del Codacons, del Fondo Libico e dell’Associazione Consumatori nel procedimento in corso nei confronti degli ex vertici della Juventus, per il caso plusvalenze che ha portato – a livello sportivo – a sanzioni per il club bianconero nella stagione 2022/23.
I giudici hanno contestualmente respinto la costituzione di parte civile contro l’attuale assetto societario della Juventus di tutti coloro che avevano formulato tale richiesta ai sensi della Legge 231. L’inchiesta è quella che ha portato la procura, lo scorso 17 luglio, a chiedere il rinvio a giudizio di una decina di persone tra le quali anche gli ex vertici della Juventus nell’ambito dell’indagine “Prisma” arrivata nella Capitale da Torino.
La trasmissione dell’inchiesta a Roma era arrivata dopo la decisione dello scorso 6 settembre dei giudici della Quinta sezione della Cassazione che hanno dichiarato l’incompetenza territoriale di Torino ordinando la trasmissione degli atti ai pm romani del gruppo, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. A occuparsi dell’indagine i pm Giorgio Orano e Lorenzo Del Giudice.
Nell’inchiesta sono coinvolti, tra gli altri, l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. In particolare, secondo l’accusa, si ipotizza o plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia da Covid-19.
Lunedì 10 febbraio 2025
Processo Juventus, terza udienza a Roma: si decide sulle parti civili
Il gup Anna Maria Gavoni renderà nota la sua decisione sulla richiesta di 200 soggetti di costituirsi parte civile durante il processo.
Maurizio Arrivabene, Pavel Nedved e Andra Agnelli (Foto: Simone Arveda/Getty Images)
E’ prevista per questa mattina, presso il tribunale di Roma, la terza udienza del processo nei confronti della Juventus e alcuni dei suoi ex dirigenti in merito all’inchiesta Prisma. Come ormai noto da tempo, sono in tutto una decina gli indagati, fra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice Pavel Nedved (ora direttore sportivo dell’Al Shabab in Arabia Saudita), Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene.
Ilgup Anna Maria Gavonirenderà nota la sua decisione sulla richiesta di 200 soggetti di costituirsi parte civile durante il processo nei confronti della vecchia gestione del club bianconero. Si va dalla Consob agli azionisti, passando per associazioni di consumatori e fondi diinvestimento.
Le accuse, a vario titolo, contestate nell’inchiesta Prisma sono quelle di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. La trasmissione degli atti a Roma era stata decisa dalla Corte di Cassazione che aveva dichiarato l’incompetenza territoriale di Torino.
Le parole del direttore sportivo del club giallorosso: «Ranieri ha voluto essere trasparente perché i tifosi meritano sincerità».
Florent Ghisolfi – Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images
«Ranieri ha voluto essere trasparente perché i tifosi meritano sincerità». Lo ha detto il direttore sportivo della Roma Florent Ghisolfi, intervistato dal Corriere della Sera. «La società ha firmato un settlement agreement con la Uefa nel 2022, a fronte di un deficit importante. Dura per quattro stagioni e questa è la terza, quella più restrittiva. Abbiamo lavorato sul monte ingaggi, facendolo calare di oltre il 20%, anche se alcuni stipendi nella rosa sono aumentati come prevedevano i contratti. Dobbiamo usare la logica per mantenere fede a un programma ambizioso che prevede il centenario del 2027 e il nuovo stadio», ha proseguito il dirigente giallorosso.
«Ci siamo mossi dentro un aspetto finanziario obbligato, che ha portato a 5 cessioni e 5 acquisti. Li abbiamo fatti alla fine perché dovevamo aspettare le strategie degli altri club. Bisognava cedere prima di comprare. Parliamo di un settlement agreement , cioè un accordo privato, tra Roma e Uefa. Per capirci: c’è un limite di velocità a 30 km/h ma noi dobbiamo andare a 20 perché in passato si è andati a 50». «Nomi sul mercato? Lucca non è mai stato un’ipotesi. Cercavamo un vice-Dovbyk e non un titolare. Su Frattesi abbiamo lavorato: con lui, con il procuratore e con l’Inter. Ci siamo andati vicino, tra 4 mesi vedremo se il suo arrivo è realizzabile. Il suo o quello di un centrocampista con le sue qualità».
«L’obiettivo è trovare certezze sostenibili da aggiungere a quelle che abbiamo già: Koné, Dybala, Mancini, Ndicka, Svilar, Paredes che è importante in campo e nello spogliatoio. Con lui stiamo lavorando al rinnovo per un altro anno».
«Noi non chiediamo tempo, perché nel calcio il tempo non esiste. La Roma deve portare gioia e orgoglio ai tifosi. E di gioie in questa stagione — penso al derby — ne abbiamo date poche. Chi dirige questo club dà tutto. Il che non significa che non commettono errori. Ranieri darebbe un braccio per arrivare agli obiettivi che la Roma deve avere. Non parlo di transizione: vogliamo vincere oggi e nello stesso tempo lavorare per il futuro. I Friedkin amano la Roma e il progetto stadio ne è l’esempio più lampante».
«Non vogliamo una squadra soltanto giovane ma un mix che preveda anche esperienza. Cerchiamo soprattutto una cosa: voglia di allenare la Roma, considerarla una prima scelta. Alcuni allenatori sono liberi, altri sotto contratto, alcuni più o meno interessati a venire qui. Per rispetto di Ranieri non mi piace parlare di allenatore futuro. Lui ci ha fatto uscire dalla tempesta.Dopo il Milan gli ho detto che non poteva risolvere tutti i problemi in due mesi e che deve girare a testa alta». «In un contesto normale si cerca di negoziare due anni prima perché farlo all’ultimo alza i costi. Dobbiamo far sì che non si ripeta. Dobbiamo anticipare. Con alcuni giocatori le discussioni sono lunghe e complesse, con molti ragazzi siamo più avanti, se il calciatore non vede la Roma come parte del suo progetto, per noi non c’è problema. La Roma va meritata. Abbiamo ricreato praticamente da zero il settore dello scouting. Potete anche non crederci, ma lavoriamo per costruire il futuro».
Novità in vista per il club nerazzurro tra una modifica dello statuto e la nomina del nuovo CdA della società.
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)
Nuova assemblea degli azionisti in vista per l’Inter. I soci del club nerazzurro si riuniranno infatti il prossimo 24 febbraio per deliberare su alcune modifiche dello statuto e sul Consiglio di Amministrazione, come si legge nella convocazione pubblicata oggi.
«I Signori Azionisti – si legge – sono convocati in Assemblea dei Soci il giorno 24 febbraio 2025, alle ore 16:30 (CET), in unica convocazione, presso lo stadio G. Meazza di Milano, sito in 20151 Milano MI, Piazzale Angelo Moratti, con ingresso al Gate 8, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
Modifiche agli articoli 6, 8, 9 e 10 dello statuto sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti;
Nomina del Consiglio di Amministrazione di F.C. Internazionale Milano S.p.A.; deliberazioni inerenti e conseguenti».
Il tema del Consiglio di Amministrazione dovrebbe riguardare in particolare la sostituzione di Alessandro Antonello, ormai ex amministratore delegato del club nerazzurro, che faceva infatti parte anche del CdA.
Per quanto riguarda lo statuto, invece, gli articoli in questione fanno riferimento nello specifico a:
Articolo 6: trasferimento di partecipazioni nella società;
Tre holding hanno dichiarato bancarotta in Cina con l’obiettivo di giungere ad un accordo sulla ristrutturazione dei debiti.
Zhang Jindong (Insidefoto.com)
Tre holding di proprietà di Zhang Jindong, ex proprietario dell’Inter, hanno dichiarato bancarotta in Cina con un accordo per la ristrutturazione del debito. In particolare, il 7 febbraio il National Enterprise Bankruptcy Reorganization Case Information Network (l’ente che si occupa appunto di bancarotta e riorganizzazioni aziendali) ha infatti annunciato che la Corte Centrale di Nanchino il 26 gennaio 2025 ha accettato la richiesta di riorganizzazione fallimentare da parte di Suning Appliance Group, Suning Holdings Group e Suning Real Estate Group e che nelle prossime settimane andranno in scena i primi incontri con i creditori.
In particolare, si tratta di due holding attraverso cui Zhang Jindong controlla una piccola percentuale in Suning.com, ovverosia Suning Appliance Group (1,4%) e Suning Holdings Group (2,75%), mentre Zhang controlla direttamente il 17,7% di Suning.com.
Inoltre, Suning Holdings Group è la holding attraverso cui la famiglia Zhang controllava l’Inter. «L’Assemblea dei Soci di F.C. Internazionale Milano S.p.A., presieduta da Erick Thohir, ha approvato oggi l’emissione di 3.263.021.485 nuove azioni ordinarie a favore di Suning Holdings Group – si legge nella nota del club nerazzurro nel giugno 2016 -. Tale operazione è parte di un accordo in base al quale, attraverso l’acquisto di azioni ordinarie, Suning Holdings Group acquisirà una partecipazione di maggioranza di F.C. Internazionale Milano S.p.A. (68,55%)».
Per quanto riguarda Suning.com, la società che opera nell’ecommerce e principale azienda di quella che era la galassia degli Zhang, il maggiore azionista è Taobao, che detiene il 20,09% delle azioni (tramite la controllata Hangzhou Haoyue Enterpresi Management). Alle sue spalle come detto c’è Zhang Jindong, mentre tra gli altri principali azionisti il fondo statale Jiangsu Xinxin Retail Innovation Fund Phase II detiene il 17,05% delle azioni, mentre Jiangsu Xinxin Retail Innovation Fund detiene il 5,61%.
Il declino di Suning è legato agli investimenti da parte della società, in gran parte andati perduti: oltre al caso dell’Inter (con Oaktree che ha escusso il pegno dopo che la famiglia Zhang non aveva ripagato un debito da 395 milioni), ci sono anche gli investimenti tra gli altri in Carrefour, Wanda e soprattutto Evergrande, con stime di investimenti per oltre 10 miliardi di euro tra il 2012 e il 2020 in gran parte conclusi negativamente.