Corradino, attuale numero 2 del club, diventerà presidente. Il passaggio ufficiale entro metà febbraio
Quattro anni vissuti tra alti e bassi, quasi 1.500 giorni dopo l’acquisizione, il multimilionario newyorkese Robert Platek è pronto a cedere lo Spezia al gruppo Fc32. Coi liguri terzi in classifica e con la ristrutturazione dello stadio Picco ormai in dirittura – grazie soprattutto all’impegno economico di 11 milioni della famiglia americana – un preliminare firmato nei giorni scorsi a Milano e un’intesa per la cessione, sono realtà. Il passaggio dovrebbe concretizzarsi già la prossima settimana, sicuramente prima di domenica 16 febbraio, data fissata per onorare gli emolumenti di dicembre e gennaio dei tesserati e non rischiare penalizzazioni.
Spezia, cosa succede ora – Così, visto che da qui a fine giugno l’esborso totale previsto per la gestione è vicino ai 20 milioni di euro, i Platek potrebbero lasciare la totalità delle quote possedute tramite la Westchester – dopo aver rilevato il club neopromosso in Serie A l’11 febbraio 2021 da Gabriele Volpi – al network che fa capo al manager australiano Paul Francis (proprietario già del St. Polten in Austria e del Cohn Rablers in Irlanda). Con lui, altri tre importanti investitori statunitensi già inseriti nello sport professionistico, con un fondo europeo al seguito. Alla presidenza dovrebbe andare Andrea Corradino, attuale vicepresidente, a sostituire quindi Philip Platek.
Prevista neve a partire dai 900 metri. Le intense precipitazioni a partire da domani interesseranno anche le regioni del sud. A Lecce un fulmine danneggia tre appartamenti
Forti piogge e neve. Da oggi, venerdì 31 gennaio, una nuova perturbazione di origine atlantica interessa le regioni del nord, Sardegna e parte del centro. Da domani, sabato 1 febbraio, dopo un breve miglioramento, anche al sud sono previste precipitazioni intense, di carattere temporalesco. Le temperature massime sono in calo al Nord, mentre risultano stazionarie o in lieve crescita al Centro-Sud.
La Protezione Civile ha emessol’allerta gialla per temporali, rischio idraulico e idrogeologico su Emilia-Romagna e Toscana.
Allerta gialla in Emilia-Romagna – L’Allerta Gialla per criticità idraulica (piene dei fiumi) riguarda: – le aree di montagna, collina (BO, RA) e pianura (BO, FE, RA); – le aree di montagna e collina dell’Emilia centrale (PR, RE, MO); – la pianura modenese, montagna ed alta e bassa collina piacentino-parmense.
Allerta gialla in Toscana – La Sala operativa della Protezione civile regionale della Toscana ha emesso un codice giallo per rischio idrogeologico e idraulico del reticolo minore e temporali forti che interesserà tutta la fascia costiera, con le aree a immediato ridosso, e le isole dell’arcipelago dalle 10 di questa mattina, fino alla mezzanotte.
Nave arenata a Marina di Massa, le prime immagini girate dal primo tratto del pontile – Sopralluogo del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Gianie di altre autorità a Marina di Massa, dove una nave-cargo cipriota, è rimasto incagliato. Preoccupazione per il possibile sversamento in mare di tonnellate di carburante. Il sindaco Francesco Persiani ha rassicurato che si tratta di diesel, quindi un materiale liquido, leggero e volatile, e a differenza del catrame per esempio, meno denso e meno dannoso. Desta poca preoccupazione invece il carico dell’imbarcazione: 9000 tonnellate di pietrisco che avrebbe dovuto raggiungere Genova per essere usato come materiale di componimento della diga foranea. Allo studio il modo per ‘alleggerire’ la nave.
Lecce, un fulmine danneggia tre appartamenti – Un fulmine ha attraversato un’antenna della televisione condominiale in una palazzina di tre piani a Presicce-Acquarica (Lecce). Stando a quanto si apprende, si è scaricato sull’impianto elettrico e ha danneggiato tre appartamenti provocando un principio d’incendio. Non ci sono stati feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce.
Le fiamme hanno interessato il tetto di un’azienda a Morimondo, la Siderinox spa
Incendio in una fabbrica d’acciaio a Morimondo – (Foto MilanoToday)
Un grosso incendio è scoppiato nel pomeriggio a Morimondo, comune del Milanese. Ad andare a fuoco una fabbrica che produce acciaio, nella zona industriale lungo la Strada provinciale 183, nella frazione Caselle. Secondo le prime informazioni si tratterebbe della Siderinox spa.
Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, con sei mezzi, assieme alle forze dell’ordine e ai sanitari del 118. Per il momento non si hanno notizie di persone ferite o intossicate. Non si sa nemmeno quali potrebbero essere state le cause che hanno portato al disastroso incendio, che a quanto pare avrebbe interessato soprattutto il tetto dell’azienda. Le fiamme sono state domate. Si sta mettendo in sicurezza l’area.
Il rogo, secondo quanto riferito dai pompieri e riportato da MilanoToday, sarebbe partito dall’impianto di aspirazione polveri e avrebbe interessato una parte del lucernario e del tetto del fabbricato. Confermata anche l’assenza di feriti.
La Siderinox è stata fondata nel 1968. Produce tubi in acciaio inox per l’industria alimentare, chimica e petrolchimica, il settore farmaceutico, l’industria cartaria, l’impiantistica ad alta tecnologia e per il settore della decorazione architettonica ed edilizia. Gli attuali stabilimenti, si legge sul sito, si estendono su un area di 80.000 mq di cui 50.000 mq coperti da fabbricati industriali.
La federazione spagnola vorrebbe portare lì anche il torneo femminile, ma in molte si oppongono per le violazioni dei diritti delle donne
Ona Batlle, Irene Paredes, Ewa Pajor e Patri Guijarro, del Barcellona – (Diego Souto/Getty Images)
In questi giorni in Spagnasi sta discutendomolto sulle trattative in corso tra la federazione calcistica (RFEF) e l’Arabia Saudita per far giocare la Supercoppa di Spagna femminile nel paese, nei prossimi anni. La Supercoppa è un breve torneo in cui si affrontano le prime due classificate del precedente campionato e le due finaliste della precedente Coppa di Spagna; già da qualche anno quella maschile (comequella italiana) si tiene in Arabia Saudita, un paese con un regime autoritario nel quale sono fortemente limitate le libertà delle persone, soprattutto delle minoranze e delle donne.
È per questo che diverse calciatrici di squadre spagnolestanno cercando di opporsi all’organizzazione delle prossime edizioni del torneo in Arabia. Per esempio dopo la semifinale dell’ultima Supercoppa, giocata la scorsa settimana e vinta per la quarta volta consecutiva dal Barcellona (la miglior squadra del mondo, al momento), la centrocampista Patri Guijarro ha detto di non vedere come un’opzione «portare la Supercoppa fuori dalla Spagna e in un paese che non rispetta le donne». In Arabia Saudita le donne possono entrare negli stadi come spettatrici solamente dal 2018; durante l’ultima semifinale di Supercoppa spagnola maschile tra Real Madrid e Maiorca, alcune mogli e compagne dei calciatorihanno raccontato di aver subito aggressioni e molestie mentre uscivano dallo stadio.
La trequartista del Barcellona Alexia Putellas, due volte vincitrice del Pallone d’Oro, ha spiegato così la contraddizione dietro a questa scelta: «Se andiamo lì [in Arabia] è ovviamente per motivi economici. Se non ci andiamo, siamo condizionate dal non avere quei soldi, e così diventa difficile crescere e bisogna fronteggiare chi dice che “non produciamo niente”», cioè chi critica le difficili condizioni economiche delle calciatrici portando come argomento il fatto che il movimento non generi abbastanza introiti (e invece è più complesso di così).
Alexia Putellas, 30 anni – (David Ramos/Getty Images)
Putellas ha detto anche di star cominciando a pensare che sia «solo una battaglia delle donne» quella contro il tentativo dell’Arabia Saudita di ripulirsi l’immagine ospitando eventi sportivi (su tutti,i Mondiali maschili di calcio del 2034). In effetti da anni l’Arabia e altri paesi della zona come il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti sono sempre più attivi nell’organizzazione di importanti competizioni di calcio, Formula 1, tennis, pugilato, ma dal mondo dello sport maschile non sono praticamente mai arrivate grosse critiche e opposizioni.
Tra le poche persone legate al calcio che si sono esposte contro questa crescente influenza ci sono le oltre cento calciatrici che due mesi fa hanno scritto una lettera al presidente della FIFAGianni Infantino per contestare il grosso accordo di sponsorizzazione sottoscritto in aprile tra la federazione calcistica mondiale e Saudi Aramco, la compagnia petrolifera statale saudita. «L’annuncio da parte della FIFA di Saudi Aramco come suo partner principale ci ha riportate così indietro che è difficile accettarlo appieno», si leggeva.
Rocco Commisso durante la presentazione del Viola Park Credit Foto Getty Images
Rocco Commisso, proprietario della Fiorentina, è il grande protagonista del contenzioso fra la NASL, la vecchia seconda divisione del calcio statunitense di cui era presidente, e la coppia formata dalla MLS e dalla Federcalcio statunitense (USSF). Come riporta il sito Front Office Sports, nella giornata di lunedì è andato in scena il giorno numero nove del processo che vede Commisso sul banco degli imputati per aver usato account anonimi su Twitter (il social network ora rinominato X dal nuovo proprietario Elon Musk), ma comunque riconducibili a lui.
Il tutto nasce dalla scelta, avvenuta nel settembre 2017, della US Soccer di non rinnovare la licenza alla NASL come seconda divisione del calcio statunitense. Detto di Commisso che era il presidente di quella lega, lo stesso patron della Fiorentina era, e lo è ancora oggi formalmente, ilnumero uno della franchigia dei New York Cosmos, che dal 2021 però non partecipa a nessun campionato nazionale.
Da allora, attraverso l’account Global Soccer Fan, ecco che Commisso ha attaccato la MLS e la Federcalcio statunitense nella persone di Don Garber, Commissioner del massimo campionato USA, e il presidente del calcio statunitense Sunil Gulati. In più di un tweet i due sono stati paragonati ad Harvey Weinstein, il produttore di Hoolywood pluricondannato per violenza sessuale ai danni di attrici e altre donne dello spettacolo, e al noto truffatore legato allo Schema Ponzi, Bernie Madoff.
Gli inquirenti hanno scoperto che l’account anonimo Global Soccer Fan era riconducibile chiaramente a Commisso, quando quest’ultimo ha avviato una causa contro MLS e la USSF per danni economici dovuti alla decisione di non rinnovare la licenza alla NASL come seconda divisione del calcio USA. Una mossa che ha di fatto portato al fallimento di questa e quindi dei piani di Commisso per il calcio statunitense e dei suoi NY Cosmos. Una causa che il fondatore dell’impero Mediacom ha intentato per vedersi riconoscere170 milioni di dollari di danni.
Durante l’udienza di lunedì, Commisso ha ammesso di aver scritto di suo pugno i tweet contro il commissioner della MLS e il presidente della USSF. E inoltre, è stato aggiunto fra i messaggi pubblicati anche quello contro la dirigente sportiva Kathy Carter.
Commisso, infine, durante la sua testimonianza, ha voluto esprimere il proprio rammarico per le sue azioni: “Non mi sento bene per quello che ho fatto, perché non è da me. Ho smesso di usare l’account Twitter. Non ho fatto nessun tweet negli ultimi cinque o sei anni e sono felice di aver smesso con tutti i social media“.
La sentenza definitiva della Corte europea dei diritti umani. Concessi a Roma due anni di tempo per “sviluppare una strategia globale per affrontare la situazione”
Le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, l’area campana coinvolta nei decenni scorsi nell’interramento di rifiuti tossici. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia che, pur riconoscendo la situazione, non ha preso le dovute misure. La Cedu ha stabilito che l’Italia deve introdurre, senza indugio misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento in questione. La sentenza è definitiva.
“Lo Stato italiano non ha risposto alla gravità della situazione con la diligenza e la rapidità richieste, nonostante fosse a conoscenza del problema da molti anni“, ha scritto la Corte. I giudici hanno concesso all’unanimità all’Italia due anni di tempo per “sviluppare una strategia globale per affrontare la situazione, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e una piattaforma di informazione pubblica“.
Il caso era stato portato davanti alla corte da 41 cittadini italiani residenti nelle province di Caserta e Napoli e cinque organizzazioni con sede in Campania. Riguarda lo scarico, l’interramento e l’incenerimento di rifiuti, spesso effettuati da gruppi criminali organizzati, in alcune zone della Terra dei Fuochi, dove vivono circa 2,9 milioni di persone. Nell’area interessata è stato osservato un aumento dei tassi di cancro e dell’inquinamento delle falde acquifere.
Invocando gli articoli 2 (Diritto alla vita) e 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, i ricorrenti sostenevano, in particolare, che le autorità italiane erano a conoscenza dello scarico, dell’interramento e dell’incenerimento illegali di rifiuti pericolosi sul loro territorio, ma che non hanno adottato alcuna misura per proteggerli, né hanno fornito loro alcuna informazione al riguardo.
Segretario Trasporti: “Scontro aereo poteva essere evitato”. Il Cremlino conferma: “Cittadini russi sul volo”. Le autorità Usa escludono la presenza di italiani, tra i passeggeri diversi pattinatori professionisti
“Il volo American Eagle 5342 in rotta da Wichita, Kansas (ICT), a Washington, DC (DCA) è stato coinvolto in un incidente al DCA“, ha affermato la compagnia American Airlines in un comunicato.
Tre i soldati, nessuno dei quali sopravvissuto, che viaggiavano sul Black Hawk dell’esercito americano.
Giovedì 30 gennaio 2025
Aereo passeggeri si scontra con un elicottero militare e precipita nel fiume a Washington: è strage
Il volo della PSA Airlines si è inabissato nelle acque del Potomac dopo l’incidente. A bordo c’erano 60 persone più i membri dell’equipaggio. La polizia: “Recuperati almeno 18 corpi”
Le operazioni di soccorso nel fiume Potomac, a Washington – (Foto LaPresse)
Tragedia a Washington: c’è stato un incidente aereo e si temono decine di vittime. Un volo di linea della PSA Airlines operato per la American Airlines è entrato in collisione con un elicottero militare e dopo l’impatto si è inabissato nel fiume Potomac. L’incidente è avvenuto intorno alle 20.48 locali di mercoledì 29 gennaio (le 2.48 di notte in Italia di giovedì 30 gennaio).
A bordo 64 passeggeri: recuperati 18 corpi nel fiume – A bordo del volo di linea c’erano sessanta passeggeri più quattro membri dell’equipaggio, sull’elicottero viaggiavano invece tre militari e pare stessero facendo un addestramento. L’aereo era partito da Wichita, Kansas, e stava atterrando all’aeroporto Reagan di Arlington, in Virginia. Al momento il bilancio delle vittime è ancora provvisorio, ma secondo la Cbs sono stati rinvenuti almeno 18 corpi senza vita dalle gelide acque del fiume Potomac. A confermarlo è stato un funzionario della polizia presente sul posto: i cadaveri sono stati recuperati alle 22.30 (ora locale), fino ad ora non è stato trovato alcun sopravvissuto. Sul posto sono stati dispiegati circa 300 soccorritori, ma le operazioni sono “molto difficili“, come confermato dal capo dei vigili del fuoco della capitale John Donnelly in una conferenza stampa all’aeroporto Reagan: “È un’operazione altamente complessa, con condizioni estreme. L’acqua è gelida, intorno a un grado, scura e torbida. Tutte condizioni che rendono difficile il lavoro dei sommozzatori“.
Aereo di linea contro elicottero militare: il video dell’incidente – Lo schianto è avvenuto in una delle zone aeree più trafficate e sorvegliate del mondo, a pochi chilometri dalla Casa Bianca, dal Campidoglio e dal Pentagono. Le cause della collisione non sono chiare, ma dalle immagini registrate da una webcam e messe in rete si vede l’elicottero finire contro l’aereo. Dopo l’impatto c’è un bagliore, poi quel che resta dei mezzi finisce in acqua.
Secondo la Faa, l’ente federale americano dell’aviazione, l’impatto è avvenuto mentre l’aereo passeggeri si era allineato per atterrare lungo la pista 33. Le indagini sono in corso. Al momento della tragedia la visibilità era buona. L’Fbi ha escluso l’ipotesi del terrorismo.
The FAA confirms tonight’s collision near DCA involved #AA5342 and a US military H60. The helicopter was not broadcasting ADS-B data. The last received ADS-B position from the CRJ was at 01:48 UTC.
AA5342 was en route from Wichita to Washington (DCA) and was on final approach… pic.twitter.com/2NT3LGCAlq
La FAA conferma che la collisione di stasera nei pressi di DCA ha coinvolto #AA5342 e un H60 militare statunitense. L’elicottero non stava trasmettendo dati ADS-B. L’ultima posizione ADS-B ricevuta dal CRJ era alle 01:48 UTC. Il volo AA5342 era in rotta da Wichita a Washington (DCA) ed era in fase di avvicinamento finale alla pista 33 a un’altitudine approssimativa di 300 piedi AMSL.
L’allerta della torre di controllo: “Jet in vista” – Il volo di linea era partito da Wichita, Kansas, ed era diretto allo scalo Ronald Reagan, il più piccolo e il più vicino dei due aeroporti della capitale. Dopo l’incidente è stato chiuso e tutti i voli sono stati dirottati. Secondo quanto riportano i media americani, dalla registrazione delle comunicazioni della torre di controllo emerge che i controllori di volo avevano tentato di avvertire l’elicottero che si stava avvicinando pericolosamente all’aereo. “Path 25 – si sente dire – avete il jet in vista“. Poi la collisione. Una volta scattato l’sos sono stati mobilitati i soccorsi. Quattro superstiti sono stati recuperati nel Potomac, ma non si conoscono le loro condizioni. Delle altre persone coinvolte non si hanno notizie. Si teme la strage. Decine di familiari dei passeggeri, che erano in attesa all’aeroporto di Arlington, hanno raggiunto l’area vicino al Potomac in una disperata attesa di avere qualche informazione.
BREAKING: A plane has collided midair with a Black Hawk helicopter while trying to land at Ronald Reagan National Airport outside Washington, D.C., on Wednesday, officials said. The plane, operated by American Airlines, then crashed into the Potomac River. https://t.co/xFX8j3SYxfpic.twitter.com/L4AMHtFxZp
ULTIMA ORA: Un aereo si è scontrato a mezz’aria con un elicottero Black Hawk mentre tentava di atterrare al Ronald Reagan National Airport fuori Washington, DC, mercoledì, hanno detto i funzionari. L’aereo, operato da American Airlines, si è poi schiantato nel fiume Potomac. https://cbsn.ws/40RnLA4
“Stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili della Guardia costiera per le ricerche in seguito a questo orribile incidente. Stiamo monitorando la situazione e siamo pronti a sostenere i soccorritori locali“, dice la segretaria agli interni americana Kristi Noem. Sulla collisione indagherà la National Transportation Safety Board (Ntsb), una agenzia investigativa indipendente del governo americano responsabile delle indagini sugli incidenti dei trasporti civili. Ma se ne occuperanno anche investigatori militari, essendo rimasto coinvolto un elicottero dell’esercito.
Trump: “L’incidente doveva essere evitato” – Anche il presidente americano Donald Trump ha commentato la tragedia attraverso il suo social Truth: “L’aereo era una su linea di avvicinamento all’aeroporto perfetta e di routine. L’elicottero stava andando diritto verso l’areo per un periodo prolungato. Era notte limpida, le luci dell’areo erano acceso, perché l’elicottero non è andato su o giù, o perché non ha girato. Perché la torre di controllo non ha detto all’elicottero cosa fare invece di chiedergli se vedeva l’aereo. Questa è una brutta situazione che avrebbe dovuto essere evitata“.
MARINA DI MASSA – Momenti di grande paura nella tarda serata di ieri, 28 gennaio 2025, a Marina di Massa dove la nave Guang Rong, battente bandiera cipriota, a causa del maltempo, si è arenata nei pressi del pontile.
Il cargo, lungo poco più di 100 metri, adibito al trasporto di pietrame granulato, era alla fonda nella rada di Marina di Carrara quando la forza dei marosi ha fatto arare l’ancora e pericolosamente scarrocciare l’unità verso la costa. L’intensità del vento e delle correnti marine hanno spinto la nave verso terra fino a farla urtare con la parte poppiera contro la testata del pontile di Massa. Sul posto è intervenuto immediatamente il personale della Capitaneria di porto di Marina di Carrara sotto il coordinamento del Centro regionale di soccorso marittimo della Guardia Costiera di Livorno che ha disposto l’invio in zona di un elicottero del nucleo aereo di Sarzana e l’allertamento dei rimorchiatori.
La prima azione di soccorso è stata rivolta a mettere in salvo le persone a bordo: l’equipaggio della nave, composto da 12 persone di varia nazionalità, per la maggior parte ucraini, è stato quindi trasferito in sicurezza a terra. La Giardia Costiera ha fatto sapere che l’elicottero Nemo è rimasto in volo durante la notte per monitorare la situazione, anche sotto il profilo ambientale, mentre da terra le operazioni sono costantemente seguite dalla Guardia Costiera di Marina di Carrara, dal prefetto, dal sindaco e dalle altre forze di polizia e dei Vigili del fuoco intervenuti. Dalle prime luci del mattino di oggi, 29 gennaio 2025, fanno sapere dalla Direzione Marittima di Livorno, è presente sul posto anche il Nucleo Subacquei della Guardia Costiera con sede a Genova per l’ispezione dello scafo e saranno valutati tutti gli aspetti legati alla messa in sicurezza e alle successive operazioni di rimozione dell’unità.
Il sindaco di Massa Francesco Persiani ha scritto sui social: “Purtroppo una parte del pontile è già crollata. La zona intorno al pontile è stata delimitata. Vi invitiamo a rispettare le barriere di sicurezza e a non avvicinarvi al pontile. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.”
Gli agenti della Digos sono al lavoro per far luce sui gravi episodi che si sono verificati durante e dopo la partita Lecce-Inter, disputata domenica sera allo stadio Via del Mare. In particolare, riferisce TeleRama, le indagini si stanno concentrando soprattutto su quanto accaduto nel settore distinti nord-ovest, dove il clima tra i tifosi è degenerato in una rissa con calci, pugni e spintoni.
A destare particolare attenzione è stato la presenza di un manganello impugnato da un addetto al servizio d’ordine interno, intervenuto per sedare la situazione. Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza per ricostruire la dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabilità.
Il calciatore resta sottoposto a libertà vigilata. Non potrà lasciare il Belgio
Radja Nainggolan – (Foto LaPresse)
Dopo una notte passata in carcereRadja Nainggolan, l’ex calciatore di Cagliari, Roma e Inter, è stato “rilasciato con condizioni“. Questo sta a significare che il fermo non è stato trasformato in arresto.
L’ex nazionale belga però è formalmente indagato per partecipazione ad un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti che importava cocaina dall’America Latina all’Europa, attraverso il porto d’Anversa. Lo ha stabilito il gip di Bruxelles al termine di un lungo interrogatorio.
La linea difensiva – I suoi legali continuano a ribadire che l’ex nazionale belga non è indagato per droga ma che gli sarebbe stato chiesto un semplice chiarimento sulle somme di denaro prestate a conoscenti. “Si tratta di soldi che ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente perché è un uomo gioviale. Dobbiamo ora determinare se queste persone hanno utilizzato questi soldi illegalmente. Forse è stato ingenuo, ma non ha mai avuto intenzione di aiutare persone provenienti da un certo background“.
Il calciatore resta comunque sottoposto a libertà vigilata ma non è ancora chiaro se avrà l’obbligo di firma o se sarà controllato a distanza con un braccialetto elettronico
Nel tardo pomeriggio di oggi, 28 gennaio 2025, nella zona industriale di Canavaccio di Urbino, i vigili del fuoco sono intervenuti per l’incendio che si è sviluppato nell’impianto di aspirazione esterno dello stabilimento industriale della Imar srl, azienda del settore metalmeccanico.
I pompieri hanno operato con due autobotti del distaccamento di Urbino. Sono state rapidamente spente le fiamme ed è stata messa in sicurezza la zona coinvolta. Il fumo ha invaso il capannone.
Nessun intossicato – Tutti usciti i dipendenti che si trovavano all’interno per il turno di lavoro senza che nessuno rimanesse intossicato. L’emergenza è stata risolta in breve tempo. Sono in corso gli accertamenti per verificare la causa dell’incendio.
Mercoledì 29 gennaio 2025
Devastante incendio di notte nell’azienda in provincia di Como: 40 vigili del fuoco, 9 mezzi e specialisti. Il Comune di Novedrate: “Non uscite di casa”
Devastante incendio alla ditta Salice di Novedrate, in provincia di Como. Cosa sta succedendo
I Vigili del Fuoco del comando di Como stanno intervenendo da poco prima delle 23 di ieri,28 gennaio, alla ditta Salice di Novedrate, specializzata nella lavorazione di metalli, in seguito a un incendio divampato all’interno del reparto galvanico, che cioè si occupa di speciali procedure di rivestimento degli stessi metalli.
Lo spiegamento di squadre è impressionante: sono impegnati 9 automezzi e circa 40 Vigili del Fuoco con rinforzi dai Comandi di Milano e Varese.
Inoltre è stato attivato il Nucleo NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico). Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dell’area sono ancora in corso.
Al momento, non sono stati segnalati feriti anche se alcune persone sarebbero state assistite dai sanitari del 118. I pompieri hanno attuato tutte le procedure di contenimento per evitare il diffondersi dell’incendio. Le cause saranno al centro delle indagini solo alla fine dell’emergenza.
Sul sito del Comune di Novedrate è stato pubblicato un chiarissimo appello: – Nel corso della serata si è sviluppato un incendio presso la ditta Salice, situata in via Provinciale Novedratese. Sul posto sono già intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco, impegnate nelle operazioni di spegnimento delle fiamme.
SI RACCOMANDA VIVAMENTE ALLA POPOLAZIONE DI NON USCIRE DALLE PROPRIE ABITAZIONI E DI MANTENERE LE FINESTRE CHIUSE
Martedì 28 gennaio 2025
Catanzaro, in fiamme una discarica abusiva vicino al campo rom: Vigili del Fuoco al lavoro tutta la notte
Un vasto incendio è divampato nella tarda serata di ieri in via Lucrezia della Valle, a Catanzaro. A prendere fuoco è stata una discarica abusiva situata nei pressi del campo rom della zona. L’area interessata dalle fiamme, di circa 3000 metri quadrati, era colma di rifiuti di vario genere, che hanno alimentato rapidamente il rogo.
Le operazioni di spegnimento, iniziate circa a mezzanotte hanno visto l’impegno di circa 25 unità dei Vigili del Fuoco, supportate da otto automezzi provenienti dalla sede centrale di Catanzaro, dal distaccamento di Lamezia Terme e dal distaccamento volontario di Taverna. Per fronteggiare la difficoltà, nella notte è stato inviato un mezzo di movimento terra dalla sede centrale, utile per smassare le cataste di rifiuti e consentire una più efficace estinzione delle fiamme.
L’intervento è ancora in corso e si sta svolgendo in condizioni particolarmente impegnative, data la vastità dell’area coinvolta e la natura dei materiali bruciati, che richiedono un’attenzione costante per prevenire la riaccensione dei focolai.
Sul luogo dell’incendio sono presenti anche la Polizia e la Guardia di Finanza, per l’accertamento delle cause del rogo e la verifica della natura dei rifiuti.
Il sindaco Nicola Fiorita: “Episodio criminale, ci rivolgeremo alla Procura” – “L’incendio della discarica abusiva in via Lucrezia della Valle è un episodio criminale che implica più responsabilità e più ipotesi di reato, rispetto ai quali l’Amministrazione Comunale non resterà passiva. Non appena entreremo in possesso delle relazioni conclusive dei Vigili del Fuoco, che ringrazio a nome di tutta la città per la rapidità e l’efficacia dell’intervento, consegneremo alla Procura della Repubblica un esposto-denuncia perché vengano accertate tutte le responsabilità, sia da parte della proprietà del terreno privato dove erano ammassati i rifiuti, sia delle persone che irresponsabilmente hanno prima conferito illegalmente e poi dato alle fiamme un numero impressionante di elettrodomestici, pneumatici, materiali edili. Siamo in presenza di un grave reato ambientale e occorre assolutamente dare un forte segnale di legalità. In attesa di consegnare un dossier alla Procura della Repubblica, procederemo, sulla base delle relazioni della Polizia Locale, al sequestro cautelativo dell’area. Al proprietario dell’area notificheremo un’ordinanza di rimozione dei rifiuti e in caso di inadempienza procederemo in danno, rispettando le indicazioni che ci sono state date dall’Arpacal. Sono certo che la Polizia di Stato, prontamente intervenuta, riuscirà ad individuare i responsabili del rogo e fin d’ora il Comune si costituirà parte civile in un eventuale processo. Non c’è posto nella nostra città per chi commette reati del genere nel più totale disprezzo delle regole del vivere civile. Per troppo tempo si è tollerata la presenza di discariche abusive sul territorio, un’attività che in alcuni casi appare parallela ad altre attività illegali. Noi non chiudiamo gli occhi e non ci voltiamo dall’altra parte“.
Le manifestazioni contro il governo andavano avanti da novembre, dopo il crollo di una pensilina che aveva ucciso 15 persone alla stazione di Novi Sad, da poco ristrutturata. L’esecutivo accusato di corruzione e inefficienza
Manifestazioni contro il governo a Belgrado – foto Lapresse – (AP Photo/Darko Vojinovic)
Il primo ministro serbo, Milos Vucevic, si è dimesso cedendo alla pressione degli studenti che da mesi manifestano contro il governo per il crollo di una pensilina che, lo scorso novembre, ha ucciso 15 persone alla stazione di Novi Sad, da poco ristrutturata.
Le manifestazioni hanno finito per coinvolgere vasti strati della popolazione e la tragedia di Novi Sad è stata la miccia che ha fatto esplodere il malcontento per la corruzione e l’inefficienza di cui è accusato l’esecutivo.
“Purtroppo, abbiamo assistito ancora una volta all’abuso politico della tragedia. Anche in questo caso il governo ha dato prova di responsabilità. È emerso che non esistono protetti e privilegiati. Come governo, abbiamo cercato di pubblicare tutti i documenti richiesti dagli studenti in protesta“, ha detto Vucevic nell’annunciare le sue dimissioni.
I tentativi di mediazione – Ieri il presidente Aleksandar Vucic aveva chiesto senso di responsabilità per non destabilizzare il Paese, che ha bisogno di proseguire nelle riforme per non rallentare il processo di ulteriore rafforzamento dell’economia e modernizzazione. Parlando in serata, durante una conferenza stampa, Vucic, affiancato dal premier Vucevic, aveva assicurato che le autorità intendevano accogliere e soddisfare le quattro richieste poste dal movimento degli studenti, che da settimane bloccano molte facoltà universitarie a Belgrado e in altre città, organizzando pressoché quotidianamente manifestazioni e blocchi stradali.
Alla base della protesta vi è la richiesta di fare piena luce sulle responsabilità per il crollo alla stazione di Novi Sad, tragedia attribuita all’incuria e ai mancati controlli legati alla diffusa corruzione nelle alte sfere di governo. Il governo ha pubblicato sul proprio sito, come richiesto dagli studenti, centinaia di documenti relativi ai lavori di ristrutturazione della tettoia crollata, conclusi poche settimane prima del disastro.
Più soldi alla scuola – Il presidente, riferendosi alle altre richieste, aveva dichiarato che sono stati avviati 37 procedimenti penali per attacchi e aggressioni nei confronti di studenti e professori durante le proteste e ha sottolineato, al tempo stesso, di essere pronto a graziare 13 studenti e insegnanti denunciati per atti criminali. Sulla quarta richiesta, l’aumento del 20 per cento degli stanziamenti a sostegno delle università e dell’istruzione superiore, Vucic aveva annunciato l’impegno del governo a mettere a disposizione, a tale riguardo, 72 miliardi di dinari (circa 600 milioni di euro).
La pioggia ha causato danni nel Genovese, dove alcune famiglie sono isolate. Non è migliore la situazione in Toscana. A complicare le cose c’è il forte vento
Sottopasso ferroviario viale corsica 28 gennaio 2025 – Foto da FirenzeToday
Fiumi oltre il livello di guardia, frane, strade off limits e residenti costretti a rifugiarsi ai piani alti delle abitazioni. Il maltempo torna a spaventare. Scene già viste si ripetono oggi, martedì 28 gennaio, su parte del Nord. Liguria e Toscana le aree più colpite.
Le regioni con l’allerta meteo rossa e arancione oggi – La protezione civile ha diramato un avviso di allerta meteo per venti forti e temporali su gran parte dell’Italia oggi, 28 gennaio. C’è allerta rossa su parte della Liguria; arancione su settori di Liguria, Emilia-Romagnae Toscana; gialla in undici regioni. A scopo precauzionale oggi molte scuole della provincia di Massa Carrara sono rimaste chiuse.
A preoccupare è soprattutto la tenuta degli argini dei corsi d’acqua, con allagamenti e frane. Ci sono territori che ancora non si sono rialzati dopo le violente ondate di maltempo dei mesi scorsi e qui il timore è quello di nuovi danni che compromettano definitivamente il ritorno alla normalità.
Bomba d’acqua a Firenze – Firenze è alle prese con una bomba d’acqua. Pioggia e forte vento stanno creando problemi alla viabilità cittadina. In più parti si segnalano allagamenti, sottopassi impraticabili e alberi caduti.
Per gli allagamenti si sono fermate anche le linee T1 e T2 del tram. Problemi anche sulla Firenze-Pisa-Livorno dove si segnalano straripamenti tra lo svincolo di Ginestra Fiorentina e Lastra a Signa in direzione di Firenze con traffico rallentato. In provincia chiuse al traffico alcune strade del comune di Vaglia, con l’amministrazione che invita a evitare spostamenti non necessari.
Maltempo, frane e allagamenti in Liguria – La Liguria, come detto, è sorvegliata speciale. C’è stata una frana in Val Fontanabuona a Orero, territorio di Genova. Un palo dell’illuminazione si è abbattuto sulla statale 225 e ci sono quattro famiglie isolate. In loro aiuto sono intervenuti i vigili del fuoco.
Allerta meteo Liguria 28 gennaio
Come si legge su GenovaToday, c’è stata una frana anche in località Tassorello nel Comune di Lumarzo sulla strada provinciale 20. A Coreglia Ligure è stato invece segnalato un grosso masso in strada.
Il fiume Entella, a Chiavari, ha superato nella serata del 27 gennaio le soglie di guardia. Il Comune ha chiesto ai cittadini di non stare al piano terra delle abitazioni, ma cercare riparo più in alto e allontanarsi dalle zone a rischio. I livelli del corso d’acqua si sono poi normalizzati ma l’attenzione resta alta.
In centro città a Genova, in via dei Cinque Santi, le squadre del 115 sono intervenute per il crollo di un muro di contenimento Sono state colpite alcune auto e sono in corso le ricerche per escludere la presenza di persone coinvolte.
Una grossa frana si è abbattuta anche sulla statale 35 dei Giovi e un automobilista è rimasto ferito. I suo aiuto sono intervenuti i vigili del fuoco, che lo hanno consegnato al personale del 118.
Scatta la denuncia: “Muro attenzionato da tempo, con una grossa crepa che lo attraversava da anni”
Genova.Dopo la notte di pioggia, Genova inizia a fare i conti con il dissesto. Dopo le frane nell’entroterra, infatti, arrivano le prime notizie di criticità che riguardano il territorio più prettamente urbano. Questa mattina, infatti, poco dopo le 7, un grosso muraglione è crollato in via 5 Santi al Lagaccio.
Il crollo ha interessato anche una tubatura del gas che passava li interrata e che quindi è stata di fatto spezzata. Immediata è scattata l’emergenza con i vigili del fuoco arrivati sul posto con più squadre. Primo intervento quello per individuare la fuga di gas per fermarla, successivamente si interverrà sul distacco di fango e pietre.
Gli uomini stanno scavando per escludere la presenza di persone al di sotto delle macerie. Sul posto le escavatrici dei vigili del fuoco pronte a intervenire una volta superata la criticità del gas. Nel frattempo sono giunte sul posto le unità cinofile per il rintracciamento di eventuali dispersi, cosa al momento esclusa dalle telecamere a raggi infrarossi. In arrivo da Torino una unità Usar con i droni.
Secondo le prime informazioni la frana avrebbecoinvolto l’accesso ai civici 1 e 3. La tubatura del gas potrebbe essere relativa al primo civico, mentre nel frattempo è stata disposta l’evacuazione di una persona residente in un appartamento sotto la frana. Al momento sul posto anche la protezione civile: è da capire quanto la rottura possa impattare sulla vivibilità degli appartamenti interessati, per valutare eventuali nuovi provvedimenti precauzionali.
Sul posto anche il consigliere municipale Massimiliano Lucente che sottolinea come: “Quel muro fosse attenzionato da anni – spiega – C’era una grossa crepa da cima a fondo e dei vetrini che avrebbero dovuto essere verificati per prevenire. Ma oramai sappiamo che finché non crolla tutto nessuno fa niente”.
Una denuncia che trova conferma nella voce di una residente del posto: “Erano già stati fatti degli accertamenti, il muro presentava crepe e segni di cedimento evidenti. Sono stati mandate foto e filmati, ma è rimasto tutto fermo e senza provvedimenti. Oggi il crollo, che si poteva evitare”
Scatta triplice allerta meteo in Italia martedì 28 gennaio 2025: rossa, arancione e gialla nelle regioni del Centro-Nord. Ecco dove.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha comunicato per la giornata di domani, martedì 28 gennaio 2025, una triplice allerta meteo. Scatta l’allerta rossa, ma anche arancione e gialla in buona parte del paese. Ecco tutte le regioni e zone interessate.
Allerta rossa e arancione in Italia: tutte le regioni coinvolte – Il passaggio della perturbazione n.9 di gennaio si fa sentire in buona parte d’Italia colpita da una forte ondata di maltempo e criticità tali da spingere la Protezione Civile a diramare uno stato di allerta rossa che rappresenta il livello massimo e più pericoloso. L’allerta rossa scatta quando si prevedono fenomeni meteo diffusi, molto intensi e persistenti e rappresenta un livello di elevata criticità per la presenza di situazioni estreme che possono essere pericolose per la pubblica incolumità. Lo stato di allerta meteo rossa il 28 gennaio è stato emesso per possibile rischio idrogeologico in Liguria nelle zone: Bacini Liguri Marittimi di Levante.
Il maltempo diffuso ha spinto la Protezione Civile a comunicare anche un bollettino di allerta arancione, il secondo livello che prevede fenomeni molto intensi ed estesi con un rischio elevato per esondazioni, smottamenti, frane significative, cadute di alberi e danni a persone e cose. Lo stato di allerta è stato diramato per rischio idraulico in:
Emilia Romagna:Montagna emiliana centrale, Pianura reggiana, Montagna piacentino-parmense, Alta collina piacentino-parmense, Pianura reggiana di Po, Collina emiliana centrale, Montagna bolognese;
Toscana: Lunigiana.
Infine da non sottovalutare è anche lo stato di allerta arancione per rischio idrogeologico comunicato nelle regioni e zone:
Emilia Romagna: Montagna emiliana centrale, Alta collina piacentino-parmense;
Liguria: Bacini Liguri Padani di Levante, Bacini Liguri Marittimi di Centro;
Maltempo, allerta gialla il 28 gennaio in Italia: ecco dove – Non solo l’allerta rossa ed arancione, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso anche un bollettino di allerta gialla per maltempo e criticità il 28 gennaio 2025 in buona parte delle regioni del Centro-Nord. La perturbazione numero 8 del mese si fa sentire nelle regioni centro-settentrionali con fenomeni temporaleschi intensi tali da far scattare l’allarme maltempo. Ecco le regioni interessate e coinvolte nello stato di allerta meteo gialla di ordinaria criticità per rischio temporali:
Da non sottovalutare poi è l’allerta meteo gialla di ordinaria criticità per rischio idraulico diramata in:
Emilia Romagna: Pianura modenese, Costa ferrarese, Bassa collina piacentino-parmense, Costa romagnola, Pianura bolognese, Bassa collina e pianura romagnola, Collina bolognese, Alta collina romagnola, Montagna romagnola, Pianura piacentino-parmense, Pianura ferrarese;
Friuli Venezia Giulia: Bacino dell’Isonzo e Pianura di Udine e Gorizia;
Lombardia: Alta pianura orientale, Pianura centrale, Valcamonica, Laghi e Prealpi orientali, Orobie bergamasche, Nodo Idraulico di Milano;
Toscana: Serchio-Garfagnana-Lima, Serchio-Costa, Bisenzio e Ombrone Pt, Serchio-Lucca;
Veneto: Livenza, Lemene e Tagliamento, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone.
Infine da prestare attenzione anche all’allerta gialla per rischio idrogeologico che corrisponde corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli pluviometrici critici lungo i versanti, dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua della la rete idrografica minore e di smaltimento delle acque piovane. Lo stato di allerta gialla per rischio idrogeologico è stato comunicato in 10 regioni. Ecco nel dettaglio le zone:
Campania: Basso Cilento, Alto Volturno e Matese, Piana campana, Napoli, Isole e Area vesuviana, Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini, Tusciano e Alto Sele, Piana Sele e Alto Cilento;
PARIGI – Spettacolare incendio questa notte a Parigi, dove ha preso fuoco il campanile alto una trentina di metri che si erge sull’edificio che ospita il municipio del 12esimo arrondissement. Le fiamme, di origine ancora indeterminata, non hanno provocato vittime.
L’incendio, visibile in gran parte della capitale, è stato domato dopo tre ore di intervento dei pompieri, chiamati dopo le 3 del mattino e intervenuti con una sessantina di mezzi e 150 uomini. Le fiamme si sono sviluppate dal tetto ed hanno raggiunto il campanile che sovrasta l’edificio.
La guglia, secondo il responsabile dei pompieri, Matthieu Lamouliatte, necessita di verifiche quanto alla sua stabilità. Non ci sono tracce che lascino al momento pensare ad una natura dolosa dell’evento.
L’ex calciatore di Roma, Inter e Cagliari è finito in manette in Belgio. È accusato di traffico internazionale di stupefacenti
Radja Nainggolan con la maglia della Roma – (Foto LaPresse)
Grossi guai per Radja Nainggolan. L’ex calciatore di Cagliari, Roma, Inter e Spal è stato arrestato in Belgio con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Il giocatore belga, 36 anni, sarebbe attualmente sotto interrogatorio, come riferito dai colleghi di BruxellesToday.
Belgio, arrestato Radja Nainggolan – Nella mattinata sono state effettuate 30 perquisizioni tra Anversa e Bruxelles. Il procuratore Julien Moinil ha spiegato: “L’inchiesta si basa su presunti fatti di importazione di cocaina dall’America del Sud all’Europa via il porto d’Anversa, e la distribuzione in Belgio“. La procura di Bruxelles ha confermato lunedì mattina che l’ex centrocampista della nazionale, attualmente tesserato in un club di Serie B del suo Paese, è stato “privato della libertà” per il suo presunto coinvolgimento in un’indagine per traffico di droga.
“L’arresto di Nainggolan fa parte di un’indagine più ampia sulla criminalità organizzata, incentrata sulla distribuzione di cocaina in Belgio – si legge nel comunicato della procura -. Al momento gli interrogatori sono ancora in corso. Nel rispetto della presunzione di innocenza, non verranno fornite ulteriori informazioni“. Stamattina Nainggolan era atteso agli allenamenti del Lokeren-Temse, suo attuale club, e quando non è stato visto arrivare in molti si sono chiesti cosa stesse succedendo. Poi la notizia dell’arresto ha chiarito ogni dubbio. Non si tratta del primo problema di Nainggolan con le autorità del suo Paese. Nell’agosto del 2021 era stato fermato dalla polizia di Anversa, che gli aveva ritirato la patente per guida in stato d’ebbrezza e alta velocità. Alcuni mesi dopo invece era arrivato l’arresto, sempre ad opera della polizia, che aveva colto il calciatore alla guida senza il documento valido.
La carriera tra Belgio e Serie A – Genio e sregolatezza. Croce e delizia. La personalità di Nainggolan è sempre stata eccentrica, ma le sue doti in campo sono sempre state indiscutibili. Un “gladiatore” con lampi di genio fin dagli esordi nelle giovanili del Beerschot, squadra di Anversa poi fallita nel 2013. Nel 2005 l’arrivo in Italia, dove ha trascorso gran parte della sua carriera, indossando le maglie di Piacenza, Cagliari, Spal, Roma e Inter. Il mediano era poi rientrato in Belgio nel 2021 per militare nell’Anversa, dal quale sarebbe stato espulso due anni dopo per cattiva condotta. “Galeotta” in quel caso una sigarettaelettronica fumata in panchina, l’ennesimo episodio spiacevole che costrinse il club belga a sospendere il centrocampista. Rimasto senza contratto, la scorsa settimana Nainggolan aveva firmato per il Lokeren, squadra che milita nella serie B belga, segnando pure un gol nella sua partita d’esordio.
La mattina del 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa scoprirono il campo di concentramento e liberarono i superstiti
Sono trascorsi 80 anni dal giorno della liberazione di Auschwitz. È la mattina del 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, guidate del maresciallo Ivan Stepanovic Konev arrivarono per prime nella città polacca di Oswiecim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il campo di concentramento e liberandone i superstiti. Le parole dei testimoni rivelarono per la prima volta, in maniera compiuta, gli orrori dei campi di concentramento. In quella cittadina vi era un complesso formato da almeno tre campi principali (comprendendo anche quelli di Birkenau e Monowitz) e una quarantina di sottocampi. L’apertura dei cancelli del campo fece conoscere non solo molti testimoni della tragedia, ma anchei metodi di tortura e annientamentoutilizzati in quel lager nazista.
La data del 27 gennaio in ricordo dell’Olocausto, il genocidio nazista che portò allo sterminio del popolo ebraico e di altre minoranze, è indicata quale data ufficiale agli Stati membri dell’Onu, in seguito alla risoluzione 60/7 del primo novembre 2005.
L’Italia ha formalmente istituitola giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali fasciste e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Fino al primo gennaio 2022 l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme riconosceva nel mondo, 28.217 persone come Giusti tra le nazioni, cioè non ebrei che durante l’Olocausto si sono impegnati, a rischio della vita e senza nessun interesse economico, a soccorrere gli ebrei perseguitati, fra cui 766 italiani.
Esiste anche una Giornata europea dei Giusti che, sull’esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem ai non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Shoah, ricorda chi si è battuto contro tutte le persecuzioni e in difesa dei diritti umani. Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito, su proposta di Gariwo la foresta dei Giusti, la Giornata europea dei Giusti che si celebra il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.
Giornata della Memoria, ad Auschwitz la cerimonia con Mattarella e altri capi di Stato
Il 27 gennaio ricorre l’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, dove è in corso la commemorazione con i leader mondiali. Ma da New York a Parigi a Roma sono tante le iniziative in programma, che includono mostre, spettacoli e proiezioni per mantenere viva la memoria della Shoah
Il 27 gennaio di ogni anno si celebra ilGiorno della Memoria,per ricordare le vittime della Shoah. Questa giornata, istituita in Italia con la legge 211 del 20 luglio 2000, commemora il 27 gennaio 1945, giorno in cui l’esercito sovietico entrò nel campo di concentramento di Auschwitz, scoprendone e rivelandone al mondo l’orrore. Si ricorda la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, gli italiani deportati nei campi di concentramento, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In tantissime città del mondo hanno già preso il via numerose iniziative culturali, mostre, spettacoli e incontri, per non dimenticare lo sterminio del popolo ebraico.
La cerimonia ad Auschwitz – Questa mattina sono cominciate a Auschwitz le commemorazioni per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau. Circa 50 sopravvissuti si sono recati al muro della morte di Auschwitz I, dove centinaia di persone furono fucilate, e hanno deposto candele e corone di fiori ai suoi piedi. Un uomo in testa al corteo indossa il berretto dell’uniforme data ai prigionieri dei campi di concentramento. Il presidente polacco Andrzej Duda pronuncerà anche un discorso prima di una cerimonia di 90 minuti a cui parteciperanno re Carlo e altri leader mondiali, compreso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questo appuntamento ha fatto slittare a domani, 28 gennaio, la tradizionale cerimonia prevista al Quirinale.
Il rifugio di Anna Frank ricreato a New York – A New York, presso il Center for Jewish History a Manhattan, è esposta fino al 30 aprile “Anne Frank The Exhibition”, una mostra che ricrea il contesto che ha plasmato la vita di Anna Frank dai primi anni a Francoforte in Germania fino all’ascesa del Nazismo che costrinse la sua famiglia a trasferirsi ad Amsterdam nel 1933, dove vissero in clandestinità fino al 1944, e alla sua morte nel campo di concentramento a Bergen-Belsen. Curata da Ronald Leopold, direttore della casa di Anna Frank di Amsterdam, e Tom Brink, a capo della divisione pubblicazioni e presentazioni del museo, “Anne Frank The Exhibition” ricrea, su una superficie di quasi 700 mq, il rifugio segreto di Anna Frank ad Amsterdam.
A Parigi le foto di Auschwitz scattate dai nazisti – A Parigi, al Memoriale della Shoah, è in mostra “Comment les nazis ont photographié leurs crimes, Auschwitz 1944” (“Come i nazisti hanno fotografato i loro crimini, Auschwitz 1944”), una raccolta di quasi 200 foto scattate nel 1944 per documentare l’arrivo degli ebrei ungheresi nel campo di concentramento. Nelle foto in bianco e nero, donne che fissano l’obiettivo, adulti seduti, sfiancati dal viaggio, vicino a un vagone, altri che attendono la ”selezione” tra i deportati ancora in grado di lavorare e quelli condannati alle camere a gas.
Le iniziative in Italia – In occasione del Giorno della Memoria 2025, sono numerose le iniziative organizzate in Italia per commemorare le vittime della Shoah. Ecco una panoramica dei principali eventi.
Milano – Lunedì 27 gennaio a Milano sono in programma diverse iniziative istituzionali: la deposizione delle corone in memoria dei partigiani,operai scioperanti, resistenti, ebrei torturati nel Comando generale nazista di Milano all’ex Albergo Regina in via Silvio Pellico e la commemorazione al Monumento del Deportato al Parco Nord. In Sala Alessi a Palazzo Marino si tiene un incontro tra gli studenti e le associazioni Aned, Anpo e Ucei. Alla sera, il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” propone il concerto “Milano è memoria 2025 – Milano ricorda la Shoah”. Gli istituti superiori parteciperanno alla proiezione del film “LILIANA” (il racconto intimo e personale della straordinaria vita di Liliana Segre) al Cinema Ducale. Il Comune di Milano renderà, inoltre, pubblica la geomappa della popolazione ebraica censita a Milano nel 1938, sulla base della documentazione contenuta nel Fondo Israeliti conservato presso la Cittadella degli Archivi. Negli spazi underground della Stazione Garibaldi e del Passante ferroviario verrà proposta una mostra di opere realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Infine, il Memoriale della Shoah di Milano offrirà visite guidate gratuite per tutta la giornata, accompagnate da guide specializzate e studenti del programma Pcto.
Ferrara – A Ferrara, Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah offre ingressi gratuiti e organizza incontri per le scuole, sia in presenza che da remoto.
Roma – Nella Capitale è previsto un calendario di 40 iniziative, tra cui incontri, visite guidate, mostre, spettacoli, presentazioni di libri e proiezioni cinematografiche. In particolare, oggi, alla Biblioteca Ennio Flaiano, si terranno incontri con le scuole sulla mostra “Io voglio vivere. La vera storia di Anne Frank“. Il Teatro del Lido di Ostia ospiterà lo spettacolo “Diva“, un omaggio alle donne che hanno rivoluzionato la scena berlinese degli anni ’20 e ’30. Al Teatro Biblioteca Quarticciolo, i bambini parteciperanno a un’attività teatrale ispirata alla storia di ebrei danesi che fuggirono verso la Svezia nel 1943. In serata, la Casa della Memoria e della Storia presenterà il libro “La notte dei ricordi” e al centro ebraico italiano il Pitigliani è in programma l’iniziativa “Storie e canti degli ebrei d’Europa – Bente Kahan, Marco Valabrega”. Il Museo Macro offrirà visite guidate della mostra “Post Scriptum. Un museo dimenticato a memoria” e proiezioni cinematografiche sulla memoria storica.
Firenze – A Firenze, si tengono eventi dedicati al Giorno della Memoria presso il Memoriale delle Deportazioni, il Museo Novecento e il MAD Murate Art District.
“Dalle carceri alla morte”, le storie degli italiani deportati durante il fascismo
Quale ruolo hanno avuto le carceri fasciste nella repressione, deportazione e uccisione di migliaia di italiani nei campi di concentramento nazisti? A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, cerca di rispondere a questa e altre domande un progetto web finanziato dall’Ambasciata tedesca in Italia
Quale ruolo hanno avuto le carceri fasciste nella repressione, deportazione e uccisione di migliaia di italiani nei campi di concentramento nazisti? A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, cerca di rispondere a questa e altre domande “Dalle Carceri alla Morte”, progetto web ideato e coordinato dal giornalista Francesco Bertolucci e finanziato dall’Ambasciata tedesca in Italia. Realizzato insieme all’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) coi video del regista Victor Musetti e la consulenza dello storico Costantino Di Sante, “Dalle Carceri alla Morte”, disponibile gratuitamente online, ha alle spalle una ricerca sul campo che ha portato a percorrere in poco meno di un anno oltre 10mila chilometri – dall’Italia alla Germania passando per l’Austria e toccando campi di concentramento come Dachau, Mauthausen ed Ebensee oltre alle carceri di Torino, Milano, Firenze, Roma, Bologna, Trieste, Genova e Sulmona.
Attraverso il sito che conta di quasi 8 ore di contributi tra video e audio – tra cui quelli di Aldo Cazzullo, Andrea Pennacchi e Francesco Filippi– è possibile capire perché si poteva finire nelle carceri fasciste durante il ventennio, conoscere il ruolo delle carceri fasciste nella deportazione, le storie di chi è stato deportato, chi venne deportato dall’Italia e perché sappiamo poco di tutto questo. Il tutto supportato da interviste audio a storici, una mappa interattiva che permette di conoscere il percorso fatto dai circa 40mila deportati italiani partiti da ogni singola stazione verso i campi, video spiegazioni sulle carceri più importanti e documentari che ripercorrono insieme ai parenti il viaggio compiuto da alcuni deportati verso i campi nazisti, con le storie di chi ce l’ha fatta e di chi, tristemente, nei lager ha perso la vita. Tra queste storie, quella del primo trasporto dall’Italia di deportati politici o di chi finì nei lager perché aveva organizzato il primo sciopero nell’Europa sotto il tallone nazifascista sfidando apertamente il Terzo Reich. Ma anche di chi venne deportato perché era parente di partigiani, era di fede ebraica o, suo malgrado, capitò nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Il sito è pensato anche per non udenti grazie alle trascrizioni di ogni singola intervista e i sottotitoli presenti in ogni video e per non vedenti grazie alla possibilità di ascoltare i testi.
Necessario l’intervento delle forze dell’ordine. La società marchigiana smentisce le prime ricostruzioni: la responsabilità è di “chi doveva occuparsi della sicurezza”
Scontri dopo l’Aquila-Sambenedettese
Spranghe e cinghie. In Serie D, scontri tra i tifosi dopo L’Aquila-Sambenedettese, gara di cartello della giornata vinta 3-0 dai marchigiani. Al termine dell’incontro, diversi tifosi rossoblù (un migliaio, in tutto, quelli sugli spalti) avrebbero invaso il campo per festeggiare il successo insieme ai giocatori. Alcuni però si sarebbero spinti fino al settore della curva riservato ai sostenitori di casa, che a loro volta sarebbero scesi sul terreno gioco. A quel punto sono iniziate le violenze, che avrebbero provocato anche dei feriti. È stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno dovuto lavorare a lungo per riportare la situazione sotto controllo.
La nota della Sambenedettese – In serata, però, la Sambenedettese ha diffuso una nota in cui “smentisce” la ricostruzione dei “disordini avvenuti alla conclusione della partita, quasi a imputare il fatto alla tifoseria ospite”.
Secondo la società, “quanto accaduto sembrerebbe da ricondurre alle opinabili scelte operate da chi doveva occuparsi della sicurezza. I tifosi della Sambenedettese che si trovavano in tribuna sono stati indirizzati verso la curva ospiti passando per il campo, per farli defluire dallo stadio. In quel mentre alcuni tifosi dell’Aquila, dalla propria curva, hanno scavalcato i cancelli e si sono diretti verso la curva ospiti. Tale fatto ha generato gli scontri. La mancanza di idonee misure di sicurezza ha reso possibile, altresì, che due tifosi dell’Aquila forzassero la porta di ingresso che dal campo conduce agli spogliatoi, fortunatamente senza esiti negativi per l’incolumità delle persone”.
Clima caldissimo al termine di Milan-Parma e non per i due gol rossoneri arrivati al 92′ e al 95’… Allenatore e difensore divisi da compagni e staff
La scena più clamorosa diMilan-Parma – ed è una bella lotta, vista la partita – è Sergio Conceiçao che nella festa finale rincorre Calabria e quasi gli mette le mani addosso. Anzi, Conceiçao che metterebbe le mani addosso a Calabria (a un suo giocatore, all’ex capitano del Milan) se i suoi collaboratori non intervenissero per separarli. Succede quando la squadra sta festeggiando la vittoria più assurda della stagione, da 1-2 a 3-2 nel recupero: Conceiçao con si butta in campo a passo veloce e punta Calabria. Fofana e i suoi collaboratori lo tengono lontano, mentre Sergio parla concitato, arrabbiato, e Calabria gli risponde in malo modo. Brutta scena.
IL CONCERTO – Conceiçao ne ha parlato alla fine: “C’è stata una situazione di gioco di cui ho parlato con Calabria e c’è stata qualche parola di troppo“. Quasi sicuramente, secondo lui c’è stato anche qualche gesto di troppo. Calabria, quando è stato sostituito a 13 minuti dalla fine, ha scagliato lontano una bottiglietta, raccolta da Conceiçao, e in panchina si è sfogato. Non contento del cambio? Probabile. E di sicuro Sergio non ha gradito la partecipazione di alcuni giocatori al concerto di Lazza, venerdì sera a Milano, a un giorno e mezzo dalla partita. Al concerto c’erano Calabria, Theo (sostituito), Camarda (non entrato) e Loftus-Cheek (indisponibile). Per l’ex capitano, resta il momento difficile, confessato da lui stesso in tv: la fascia è passata stabilmente a Maignan e il club ha interrotto le negoziazioni per il rinnovo del contratto, in scadenza a giugno. Resta una certezza: la scena è molto brutta da vedere, con pochissimi precedenti nella storia del Milan. Quali? Gattuso con Bakayoko, Leonardo contro Seedorf non pronto a entrare nel derby.
Loftus-Cheek, Theo Hernandez, Camarda e Calabria intorno a Lazza
Non è ancora chiaro cosa sia successo, come non sono note le generalità della vittima
La chiamata ai soccorsi è arrivata intorno alle 7.50. La segnalazione parlava di un uomo fermo sull’asfalto, sdraiato in prossimità dei binari del tram. Mistero in via dei Missaglia, in zona Gratosoglio, a Milano dove nella mattina di domenica 26 gennaio è stato trovato un morto di cui non si conoscono ancora le generalità. E non è chiaro nemmeno cosa sia accaduto.
L’ipotesi, secondo gli operatori dell’Agenzia regionale emergenza urgenza, è che la vittima sia stata investita da un tram. Tuttavia non sono giunte segnalazioni da Atm. L’uomo è stato trovato riverso sull’asfalto, con gli arti mutilati. I soccorritori del 118 sono giunti sul posto con un’ambulanza e un’auto medica, ma non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Sul caso indagano gli agenti della polizia locale e quelli della polizia di Stato. Ora verranno passate a setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza per cercare di capire cosa sia successo.
La tac avrebbe rilevato un’emorragia cerebrale. I medici hanno tentato di operarlo, ma il quadro clinico era ormai compromesso. Il piccolo Nicolò abitava con i genitori a Torrazza Piemonte
Un bambino di nove anni residente a Torrazza Piemonte, in provincia di Torino, è morto in ospedale dopo aver accusato un malore in una palestra di Chivasso. La tragedia è avvenuta venerdì pomeriggio. Nicolò Cazzamani, questo il nome del bimbo, si stava allenando insieme ai suoi compagni di minibasket.
Il malore e i soccorsi – Inizialmente avrebbe avuto dei conati di vomito, nulla di troppo preoccupante per un bambino di nove anni. Poi però Nicolò si è accasciato a terra. È stato soccorso dalla mamma di un suo compagno di squadra, di professione medico, dal suo allenatore e dai dirigenti presenti. Quindi è stato trasportato in ambulanza in ospedale a Chivasso e poi trasferito d’urgenza in elisoccorso all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove è arrivato in condizioni disperate e una tac ha evidenziato la presenza di un’emorragia cerebrale. I medici hanno tentato di operarlo, ma il quadro clinico era ormai compromesso. Nicolò si è spento sabato mattina.
Il bimbo abitava con i genitori a Torrazza Piemonte. La società sportiva ha annullato tutte le competizioni a cui avrebbe dovuto partecipare in questo weekend. “Non ci sono parole per descrivere cosa stiamo provando in queste ore“, si legge in un post pubblicato su Facebook dalla Pallacanestro Chivasso. “Gli staff tecnici, dirigenziali, i giocatori si stringono intorno ai genitori e alla famiglia di Nicolò. Porteremo il tuo sorriso sempre in campo con noi. Ciao Nicolò“.
“Mal di pancia e conati, poi è caduto a terra nello spogliatoio” – “Nicolò – racconta Roberto Viasco, vicepresidente della società sportiva – ha cominciato ad accusare mal di pancia, aveva anche dei conati e così gli allenatori lo hanno accompagnato nello spogliatoio. Qui è caduto a terra, privo di coscienza. È da ieri sera che ho davanti agli occhi il suo viso mentre lo portavano via in barella. Siamo tutti quanti distrutti per una tragedia che ha colpito noi e la famiglia di Nicolò. Ci stringiamo con tutto il cuore a loro, non troviamo le parole che riescano a esprimere il nostro cordoglio e la nostra tristezza“.
Il funerale sarà celebrato martedì 28 gennaio. “L’amministrazione e tutta la comunità si stringe intorno alla famiglia – scrive il Comune di Torrazza Piemonte su Facebook -. Una notizia che nessuno di noi avrebbe voluto sentire. Il tuo sorriso Nicolò resterà per sempre negli occhi e nel cuore di tutti noi che abbiamo avuto la fortuna immensa di conoscerti“.
Decine di migliaia di persone hanno manifestato in varie città, per contestare la vicinanza del primo ministro alla Russia
La manifestazione di protesta a Bratislava – (AP Photo/Denes Erdos)
Venerdì in diverse città della Slovacchia ci sono state grandi proteste contro il primo ministroRobert Fico, che guida una coalizione che va dal suo partito populista di sinistra (Smer) all’estrema destra nazionalista (SNS), accomunata da posizioni filorusse e idee sovraniste. Nella capitale Bratislava e in altre città decine di migliaia di persone hanno protestato contro le politiche di Fico, e in particolare contro l’avvicinamento del governo slovacco alla Russia.
Nelle manifestazioni di venerdì ci sono stati molti slogan contro la Russia e a sostegno dell’Ucraina, oltre che tante bandiere dell’Unione Europea. Le critiche da parte degli oppositori di Fico vanno avanti da tempo, ma sono diventate sempre più pressanti nelle ultime settimane dopo che a fine dicembre il primo ministro slovacco era andato in visita in Russia, per discutere con Putin della fornitura di gas russo alla Slovacchia.
I partiti di opposizione avevano anche chiesto un voto di sfiducia contro Fico: si sarebbe dovuto tenere martedì 21 gennaio, ma dopo che Fico aveva ottenuto che si svolgesse in segreto, le opposizioni avevano ritirato la richiesta per protesta.
Le grandi proteste contro Robert Fico in Slovacchia – (AP Photo/Denes Erdos)
Le grandi proteste contro Robert Fico in Slovacchia – (AP Photo/Denes Erdos)
Trenord e Trenitalia hanno ufficializzato l’orario della protesta nazionale: tutte le info
Per 24 ore il personale Trenitalia, Trenord, Gruppo Fs e Trenitalia Tper incrocerà le braccia in segno di sciopero. La manifestazione, ampiamente annunciata anche sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ora è stata confermata anche dalle stesse aziende coinvolte: comincerà alle 21 di sabato 25 e finirà alle 20.59 di domenica 26 gennaio. Gli organizzatori della protesta sono i sindacati Cub trasporti, Sgb e Usb lavoro privato. A Milano, così come nel resto d’Italia, saranno a rischio tutti i treni ma vediamo nel dettaglio gli orari, anche se trattandosi di un giorno festivo le fasce orarie di garanzia non sono saranno previste.
Gli orari dei treni Trenord per domenica 26 gennaio – “Lo sciopero – scrive Trenord in una nota – potrà generare ripercussioni al servizio regionale, suburbano, aeroportuale e la lunga percorrenza“. “Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale – spiegano – saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra: Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express. Da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa 1; e Stabio e Malpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio“.
L’azienda di piazzale Cadorna precisa inoltre che sabato sera viaggeranno i treni con partenza prevista da orario ufficiale entro le ore 21 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 22.
Sciopero in arrivo: gli orari dei treni Trenitalia – Per quanto riguarda Trenitalia, l’azienda ha pubblicato un comunicato per spiegare che “l’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione“. Per dare informazioni ai passeggeri – oltre che sui canonici portali ufficiali – c’è un numero verde gratuito: 800 89 20 21.
“I passeggeri che intendono rinunciare al viaggio – spiegano – possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero: fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce; fino alle ore 24 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni regionali; in alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti“. Saranno garantiti esclusivamente alcuni treni della lunga percorrenza: qui l’elenco.
I prossimi scioperi previsti per febbraio 2025 – Superata questa protesta è già ora di pensare alle nuove manifestazioni. Per il mese di febbraio in particolare ci saranno due scioperi che coinvolgeranno la città di Milano: uno riguarderà Trenord e l’altro i mezzi Atm, quindi metro, bus e tram. In particolare il personale dei treni regionale si dovrebbe fermare per 23 ore mercoledì 5 febbraio, in quel caso la protesta è del sindacato Osr Orsa Ferrovie. I lavoratori di Atm manifesteranno invece il giorno di San Valentino, venerdì 14 febbraio. A indire quest’ultima protesta è l’organizzazione sindacale Al Cobas.
Perché scioperano i lavoratori – Le ragioni di tutti questi scioperi sono riconducibili alla stessa radice: i lavoratori chiedono un rinnovo del contratto adeguato ai tempi e all’attuale costo della vita. Ferrovieri, macchinisti, autisti e tranvieri manifestano da molto tempo perché le trattative con le aziende sono sempre molto lunghe e non sempre portano ai risultati sperati.
A Milano, per esempio, quello del conducente d’autobus o tranviere è un lavoro che sembra non avere più appeal tra le nuove generazioni. L’azienda Atm fatica a trovare personale perché le condizioni salariali di base, anche rispetto al costo della vita in città, non sono soddisfacenti. E a pagare le conseguenze, in ultima istanza, è il servizio offerto ai passeggeri.
Proseguono le attività di spegnimento e bonifica dei vigili del fuoco per l’incendio divampato alle 15 di venerdì pomeriggio all’interno di un’azienda di lavorazione e confezionamento di prodotti ittici di Ariano Polesine (Rovigo). All’arrivo delle squadre di pompieri l’incendio aveva già interessato gran parte del capannone, con la colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. I vigili del fuoco accorsi da Adria, Rovigo,Castelmassa, Codigoro, Ferrara, Piove di Sacco, Venezia e Verona con 4 autopompe, 7 autobotti, 2 autoscale, 2 carri schiuma per un totale di 35 operatori coadiuvati dal funzionario di guardia, hanno iniziato le operazioni di spegnimento. L’intera azienda di oltre 10.000 mq è stata subito evacuata.
❌🔥⚠️ Grosso incendio ad Ariano nel Polesine, oggi 24 gennaio, nell'area dell'azienda Regnoli che tratta prodotti ittici. I Vigili del Fuoco sono arrivati immediatamente sul posto e non si segnalano conseguenze per le persone al momento.
Le squadre sono riuscite a salvare la parte amministrativa e uno dei magazzini dei prodotti finiti.
Tutta la parte produttiva di circa 7000 mq è stata coinvolta dal rogo. Coinvolto dalle violente fiamme anche un altro magazzino, la cui parete perimetrale durante le operazioni di spegnimento è crollata verso l’esterno, finendo contro dei serbatoi di azoto, anidride carbonica e il deposito dell’olio utilizzato per le lavorazioni. L’incendio è stato ora del tutto circoscritto, anche se sono ancora presenti dei focolai all’interno del corpo centrale del capannone che potranno essere spenti solo con la rimozione delle macerie. Le cause dell’incendio sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco.
L’incidente è avvenuto questa mattina, 24 gennaio, in via Cesare Battisti a Mezzacorona
Sara Piffer
Sara Piffer, 19enne promessa del ciclismo trentino, è stata investita e uccisa questa mattina, 24 gennaio, a Mezzocorona, in Trentino, in via Cesare Battisti, una delle strade interne che collega il paese al vicino centro di Mezzolombardo
L’incidente – Dalla prima ricostruzione un’auto guidata da un uomo, un 70enne della zona, che veniva in senso opposto e che ne stava sorpassando un’altra, ha centrato la giovane. Malgrado l’intervento dell’elicottero del 118 e i tentativi di rianimarla, le ferite riportate dalla ragazza sono state fatali. Sul posto è intervenuta la polizia locale della Rotaliana che sta effettuando gli accertamenti di rito.
Chi era – La ragazza di Palù di Giovo, dove abitava con la famiglia, correva per la Mendelspeck. Da sempre in bicicletta aveva iniziato a gareggiare per il Velo Sport Mezzocorona con buoni profitti. L’anno scorso, con il Team Mendelspeck Ge-Man era riuscita a vincere a Corridonia, nelle Marche, e nella crono trentina di Verla/Maso Roncador aveva sfiorato il bersaglio classificandosi in seconda posizione.
Vittime della strada – Piffer è la nona ciclista morta sulle strade italiane dall’inizio dell’anno, secondo i dati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio Sapidata-Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale. Le vittime sono sette uomini e due donne,tre avevano più di 65 anni. Le regioni più colpite Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, con due decessi ciascuna, seguite da Lombardia. Marche e Trentino, con una vittima. Nel 2023 erano deceduti 212 ciclisti, secondo i dati Istat, e lo scorso anno 204, secondo la stima preliminare dell’Asaps.
Allerta rossa: 500mila al buio, scuole chiuse e centinaia di voli cancellati. “Battuto il record della tempesta del 1945”
Con venti che si muovono fino alla velocità di 183 chilometri orari e 500mila abitazioni rimaste senza corrente, la tempesta Eowyn si sta rivelando una delle più dure che abbiano mai colpito il mare e le coste tra l’Irlanda del Nord e la Scozia.
Le autorità sono state costrette a diramare l’allerta rossa per i venti di una forza senza precedenti e hanno invitato i residenti a rimanere in casa.
L’agenzia meteorologica nazionale irlandese, Met Eireann, ha riferito che il record di tutti i tempi dal 1945 è stato superato intorno alle ore 5 del mattino, con raffiche misurate a 183 km/h vicino a Galway. Nella stessa zona è stato battuto anche il record medio di velocità del vento, con 135 km/h, corrispondenti alla “forza di un uragano“.
Irlanda del Nord, l’arrivo della tempesta Eowyn a Belfast, 24 gennaio 2025 – (ApPhoto)
Gravi disagi anche per i trasporti: circa 230 voli sono stati finora i voli cancellati all’aeroporto di Dublino. Le autorità consigliano ai passeggeri che intendono viaggiare oggi di verificare lo stato del loro volo direttamente con la compagnia aerea prima di recarsi in aeroporto. Molti voli sono stati cancellati anche negli scali di Cork e Shannon.
Met Office upgrades Northern Ireland to a Red Warning as Storm Éowyn set to hit island of Irelandhttps://t.co/St9BV1v6MJ
ESB Networks, che fornisce energia a tutta l’Irlanda, ha dichiarato che i danni “senza precedenti” alla sua rete hanno portato a interruzioni di corrente che interessano 560.000 abitazioni, aziende agricole e imprese. Si prevedono interruzioni significative con l’avanzare della tempesta verso nord.
Prima della tempesta, la compagnia elettrica ha dichiarato che potrebbero essere necessari fino a nove giorni per ripristinare l’energia elettrica per alcuni clienti. Il Met Office del Regno Unito ha avvertito la popolazione sui possibili pericoli, come detriti volanti, danni agli edifici con i tetti spazzati via e la chiusura di strade e ponti.
ESB Networks update ahead of Storm Éowyn: Stay safe, stay clear of fallen electricity wires
La tempesta, la cui pressione è scesa sotto i 940 hpa, è stata intensificata dalla corrente a getto, un potente flusso di venti in quota che ha contribuito a creare condizioni meteorologiche estreme. Questa stessa corrente, riportano diversi siti che si occupano di meteorologia, ha contribuito alle intense nevicate sulla costa del Golfo degli Stati Uniti prima di accelerare attraverso l’Atlantico, alimentando la formazione di Eowyn.
La forza eccezionale della tempesta ha attirato l’attenzione della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che ha inviato un cacciatore di uragani in Irlanda per raccogliere dati meteorologici cruciali: “Questo intervento sottolinea la gravità dell’evento”, sottolinea il meteorologo Francesco Nucera.
Irlanda, l’arrivo della tempesta Eowyn a Dublino, 24 gennaio 2025 – (ApPhoto)
“Eowyn appartiene ai ‘cicloni bomba’: la ciclogenesi esplosiva è un fenomeno meteorologico che si verifica quando una depressione si intensifica rapidamente. Questo avviene – spiega Lucera – quando la pressione atmosferica, al centro della tempesta, scende di almeno 24 hPain 24 ore. Questi cicloni sono spesso alimentati da un forte contrasto di temperature tra l’aria calda e fredda, combinato con il supporto della corrente a getto.
Nel caso di Eowyn, questo processo ha portato alla formazione di venti di forza uragano e onde eccezionalmente alte, che stanno colpendo la costa occidentale dell’Irlanda e le aree circostanti”.
In fiamme l’area nei pressi del lago Castaic, vicino alla città di Santa Clarita. Il forte vento complica la situazione. La nuova emergenza è scattata quando è ancora in corso la conta dei danni per i roghi di Palisades ed Eaton
Incendio a Los Angeles – AP Photo Ethan Swope da LaPresse
Non c’è pace per Los Angeles: è scoppiato un nuovo rogo e ci sono migliaia di persone in fuga. Il nuovo fronte del fuoco si sta espandendo molto velocemente a circa 56 km a nord, nei pressi del lago Castaic, vicino alla città di Santa Clarita.
BREAKING: A new wildifre has broken out north of Los Angeles, forcing evacuations.
Los Angeles brucia ancora: le immagini del nuovo maxi incendio – L’incendio è alimentato dai forti venti. In totale, già oltre ventimila persone hanno avuto l’ordine di lasciare le proprie case a causa della rapida espansione di questo nuovo rogo denominato “Hughes“.“Abbiamo visto la devastazione causata dalle persone che non hanno seguito quegli ordini negli incendi di Palisades ed Eaton. Non voglio vedere la stessa cosa qui nella nostra comunità. Se avete ricevuto un ordine di evacuazione, per favore uscite“, l’appello di Robert Jensen, del dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles. Sono stati spostati in via precauzionale anche i detenuti della prigione di Pitchess a Castaic.
HUGHES FIRE burning towards Castaic, fire being pushed by winds gusting to 40mph, humidity at 6%…sometimes you recognize that it is time to leave an area, this is one of those times. @knxnewspic.twitter.com/plZKEqtBI2
A rendere tutto più complicato sono i venti di Santa Ana che, combinati con la scarsa umidità dell’aria e del terreno, creano condizioni perfette per la rapida propagazione delle fiamme.
Sulla piattaforma, che si trova tra Vasto e Termoli, c’era una dozzina di operai: sono stati immediatamente evacuati
Foto di repertorio (Fonte: ChietiToday)
Un incendio è divampato sulla piattaforma petrolifera “Campo Rospo Mare“, al largo della costa tra Vasto e Termoli. L’incedente è avvenuto attorno alle ore 14 di oggi e ha richiesto l’intervento della motovedetta della Guardia costiera di Termoli, in provincia di Campobasso, con i vigili del fuoco a bordo. “Ancora non si conoscono le caratteristiche del rogo“, ha dichiarato il comandante della Capitaneria di porto Giuseppe Panico, che coordina l’operazione. “Non ci sono rischi per la sicurezza delle persone“, ha dichiarato Panico, aggiungendo che “sarà necessario qualche ora per un bilancio più completo“. Le fiamme sono state completamente domate alle 16.30, stando a quanto riferito dal comandante della Capitaneria di porto di Termoli.
Scoppiato l’incendio sulla piattaforma petrolifera: “Bisognerà capire le cause del rogo” – Dopo lo scoppio dell’incendio, c’è stata l’evacuazione immediata dei 19 lavoratori presenti sull’impianto. Tutto il personale operativo è stato messo in sicurezza Le autorità portuali di Termoli hanno confermato che non ci sono feriti tra il personale evacuato. L’allarme è stato lanciato dalla società Energean, che gestisce l’impianto, poco dopo le 14. Una densa colonna di fumo è visibile anche dalla costa.
“Siamo stati allertati – dice Panico – alle 14.25. Con 5 mezzi navali, arrivati anche da Vasto, tra cui due motovedette, e con i vigili del fuoco a bordo, abbiamo raggiunto la piattaforma. I 19 operai che erano al lavoro sono stati evacuati, trasbordati su mezzi della società Energean che gestisce l’impianto e sono stati messi in salvo. Nessun problema per loro. Intervenuto anche un elicottero della Capitaneria di Pescara per monitorare la situazione a livello ambientale: dalle prime verifiche non ci sarebbe alcuna compromissione a livello ambientale. Il fuoco è stato domato grazie a un lavoro corale e all’impianto antincendio esistente sulla piattaforma e che si è attivato immediatamente. Adesso bisognerà capire le cause del rogo“.
Campo Rospo Mare, operativo dal 1982 e sviluppato con 31 pozzi, è uno degli impianti offshore più importanti dell’Adriatico, con una produzione giornaliera di circa 2.500 barili di greggio. Stando a quanto si legge dal sito della società che detiene il 100 per cento dell’impianto, Energean si è accordata con Eni per acquisire le quote di quest’ultima (in attesa dell’approvazione delle autorità italiane). Il giacimento è costituito da 3 piattaforme, denominate RSMA, RSMB e RSMC e da una nave galleggiante di stoccaggio e scarico (Alba Marina) per lo stoccaggio temporaneo della produzione.
Energean ha dichiarato che sono in corso verifiche per quantificare l’entità del danno e comprendere le cause dell’incendio. Sull’incendio verranno aperte le indagini delle autorità competenti.
Un gruppo composto da 70 spagnoli è stato aggredito da 80 supporter biancocelesti nel quartiere Monti, a Roma. La testimonianza su Facebook: “Scene di guerra”
Gli scontri tra i tifosi della Lazio e della Real Sociedad (Foto da gruppo Telegram GroupaOff)
Guerriglia urbana per le strade di Roma prima del match di Europa League tra Lazio e Real Sociedad. Durante la notte un gruppo di 70 tifosi spagnoli è stato aggredito da circa80 supporter biancocelesti armati di mazze, coltelli, crick e martelli. Il bilancio degli scontri è di tre persone accoltellate, tutte appartenenti alla tifoseria del Real Sociedad ricoverate in codice rosso.
Roma, scontri tra i tifosi di Lazio e Real Sociedad – Tutto è avvenuto intorno alle 23 di ieri, mercoledì 22 gennaio. I tifosi laziali si sono presentati davanti al locale di via Leonina dove si era ritrovato il gruppo degli spagnoli e ha dato il via all’aggressione con martelli, coltelli, mazze e fumogeni. Tre tifosi del Real Sociedad sono stati accoltellati e portati in codice rosso in vari ospedali di Roma. Quando la polizia è arrivata sul posto, gli aggressori si erano già dileguati. Gli agenti hanno identificato alcuni ultras laziali nelle aree limitrofe al luogo dell’aggressione. Gli oggetti utilizzati nello scontro sono stati sequestrati e sono ora in corso approfondimenti investigativi anche con l’acquisizione delle immagini degli impianti di videosorveglianza della zona.
Gli oggetti sequestrati
Il racconto: “Scene di guerra” – Scontri violentissimi che hanno terrorizzato i residenti, svegliati dal caos e dal rumore delle bombe carta, come racconta la consigliera del municipio I Natalie Naim su Facebook: “Scene di guerra stanotte nel Rione Monti. Il boato di violente esplosioni il cielo che si tinge di rosso, urla, i palazzi che tremano, le persone che scappano dai vari locali. Gruppi di tifosi spagnoli e laziali vestiti di nero alcuni con caschi e mazze si sono affrontati al pub di via Leonina con coltelli, crick, martelli dove hanno lanciato bombe carta. Tre feriti. Poi gli inseguimenti fra bande nelle varie Vie Urbana, Capocci, Piazza degli Zingari, ancora altri feriti. Intervenuti agenti di polizia e guardia di finanza in tenuta antisommossa, ambulanze. La polizia ha consigliato quando dopo qualche ora era tutto finito di non circolare nel Rione“. Allerta massima in vista della partita, prevista per stasera allo stadio Olimpico.