Incendio nella cattedrale di Rouen in Normandia, nel nord della Francia – (Afp)
Quando è iniziato l’incendio, erano in corso lavori di ristrutturazione sulla guglia della cattedrale. Dopo un intervento di circa un’ora, il rogo è stato circoscritto
Un incendio è scoppiato oggi nella guglia della cattedrale di Rouen in Normandia, nel nord della Francia. Dopo un intervento di circa un’ora, il rogo che ha colpito il cantiere della guglia è stato circoscritto. A renderlo noto è Bfmtv, che cita i vigili del fuoco. Le fiamme che si sono sviluppate a 120 metri di altezza sono state dunque fermate ma i vigili del fuoco devono mettere in sicurezza l’edificio: in totale 103 pompieri sono ancora sul posto per monitorare l’evoluzione della situazione
Il prefetto di Seine-Maritime, Jean-Benoît Albertini, ha intanto reso noto che è in corso un “inventario di alcune opere” e mobili all’interno della cattedrale. “Abbiamo a che fare con un patrimonio di altissimo valore“, ha sottolineato. “È dunque in corso un inventario delle opere che potrebbero essere interessate dal deflusso delle acque secondarie. Potremmo doverne proteggere alcune“. A questo scopo sono stati mobilitati i vigili del fuoco del dipartimento dell’Oise, “specializzati in beni mobili“.
Al momento non sono rese note le cause che hanno scatenato l’incendio, ma erano in corso lavori di ristrutturazione sulla guglia della cattedrale, come spiega Bfmtv.
Après Notre Dame c’est au tour de la cathédrale de Rouen ! Encore un incendie accidentel ?😡😡😡😡 Le destruction du catholicisme est en marche depuis des siècles et ils s’attaquent à notre patrimoine historique et religieux ! Ils le paieront 😡😡😡😡 pic.twitter.com/JAGS2QhcwO
— ⚜️NousRoyalistes⚜️ (@Nousroyali13102) July 11, 2024
Yonghong Li – (Photo credit should read MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)
L’ex proprietario del Milan nel mirino di una causa intentata a Hong Kong per il mancato pagamento di un debito contratto nel 2017.
L’ex proprietario del Milan Yonghong Li nel mirino dei creditori. Come riportato da Bloomberg, infatti, una società legata all’uomo d’affari cinese che ha acquistato il club rossonero nel 2017 è stata citata in giudizio per debiti non pagati da un gruppo di società di investimento. In particolare, sono state presentate cinque richieste contro la Rossoneri Advance Co. Ltd., con sede nelle Isole Vergini Britanniche, riguardanti un totale di 187 milioni di dollari (circa 170 milioni di euro) di debiti dovuti e non pagati. I cinque querelanti chiedono il pagamento del debito, danni, interessi maturati e altre rivendicazioni.
La Rossoneri Advance è una delle società offshore che hanno fatto parte della catena di controllo attraverso cui Yonghong Li ha acquisito il club rossonero nell’aprile 2017, in una catena che passando dal Lussemburgo arrivava fino al Milan in Italia. L’imprenditore cinese, che per chiudere l’operazione di acquisto della società ha ricevuto un prestito dal fondo Elliott, nell’estate 2018 aveva perso il controllo del club dopo aver saltato una rata della struttura per ripagare il proprio debito verso il fondo guidato da Paul Singer.
I querelanti sono Long Teng Zhi Zhong Industry Investment Fund, Shen Zhou Long Yuan Industry Investment Fund Limited, Sheng Rong Stable Investment Fund Limited, Zhi Hua Stable Investment Fund Limited e Zhi Hua Cheng Rong Industry Investment Fund, secondo i documenti del tribunale di Hong Kong, tutti fondi che hanno sede nelle Isole Cayman.
Negli atti di citazione, i cinque fondi fanno riferimento a un accordo di sottoscrizione di obbligazioni datato febbraio 2017, due mesi prima che Li e altri investitori concludessero l’acquisto del club. Gli atti non forniscono dettagli sull’uso dei proventi delle obbligazioni, né se il prestito fosse collegato all’acquisizione.
Nel marzo 2017, Calcio e Finanza aveva riportato come dalla Rossoneri Advanced Company Limited sono state messe a disposizione di Rossoneri Sport Investment (l’altra società legata a Yonghong li con sede ad Hong Kong) una parte delle risorse per pagare a Fininvest la terza caparra da 100 milioni di euro a fronte di un nuovo termine per finalizzare l’acquisto del 99,9% del Milan.
Venerdì, 24 Marzo 2017
Milan, da una nuova società alle British Virgin Islands altri 100 milioni per SES
Si chiama Rossoneri Advanced Company Limited ed è la nuova scatola societaria, costituita nel paradiso fiscale delle British Virgin Island, che avrebbe messo a disposizione di Rossoneri Sport Investment (l’altra società di Sino-Europe…
Si chiama Rossoneri Advanced Company Limited ed è la nuova scatola societaria, costituita nel paradiso fiscale delle British Virgin Island, che avrebbe messo a disposizione diRossoneri Sport Investment (l’altra società di Sino-Europe Sports con sede ad Hong Kong) una parte delle risorse per pagare a Fininvest la terza caparra da 100 milioni di euro a fronte di un nuovo termine (si parla del 14 aprile) per finalizzare l’acquisto del 99,9% del Milan.
Secondo i documenti ufficiali in possesso di Calcio e Finanza, nei giorni scorsi Rossoneri Advanced Company Limited, che ha sede nell’Offshore Incorporations Centre di Road Town a Tortola nelle British Virgin Islands (P.O. Box 957), ha sottoscritto un aumento di capitale della Rossoneri Sport Investment di Hong Kong di 864,5 milioni di dollari di Hong Kong, pari a circa 103 milioni di euro al cambio attuale.
Il capitale della Rossoneri Sport Investment, costituita il 22 giugno 2016, è passato pertanto da 100 milioni di dollari di Hong Kong (circa 12 milioni di euro) a 964,5 milioni di dollari di Hong Kong (circa 115 milioni di euro).
L’operazione di aumento di capitale, avviata il 20 febbraio 2017 (come si può vedere al punto 2 nella prima pagina del documento allegato), quindi pochi giorni prima del 3 marzo, data originariamente fissata per il closing, è stata formalmente chiusa solo il 9 marzo scorso (come si vede dal punto 5 dell’ultima pagina dell’allegato), e formalizzata alle autorità di Hong Kong solo il 21 marzo.
Grazie ai fondi messi a disposizione da Rossoneri Advanced Company Limited, Rossoneri Sport Investment sembrerebbe nelle condizioni di girare Fininvest tutti i 100 milioni della terza caparra (di cui 20 milioni sono già stati versati nei giorni scorsi e 30 milioni versati oggi).
Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza da fonti finanziarie la costituzione della Rossoneri Advanced Company Limited alle British Virgin Islands si sarebbe resa necessaria per fare fronte alla stretta sull’esportazione di capitali dalla Cina voluta dalle autorità di Pechino.
Per il versamento integrale della terza caparra sembrerebbe che ormai i tempi siano maturi e che una nuova intesa sul Milan tra la Sino-Europe di Yonghong Li e la Fininvest della famiglia Berlusconi possa essere annunciata a breve.
Aurelio De Laurentiis (Foto: LLUIS GENE/AFP via Getty Images)
I fatti risalgono al marzo scorso quando il club di Aurelio De Laurentiis non mandò nessun tesserato da intervistare alla piattaforma streaming a margine delle sfide contro Torino e Barcellona.
A fine maggio scorso il Tribunale Federale Nazionale ha comminato una multa di 165mila euro al Napoli per non aver permesso a DAZN di intervistare uno dei suoi tesserati in occasione delle sfide contro Torino e Barcellona dell’8 e 12 marzo.
Contro questa decisione è arrivato prontamente il ricorso del club partenopeoche però ha dovuto soccombere davanti alla Corte d’Appello della FIGC composta dal presidente Mario Luigi Torsello e dai due componenti Diego Sabatino e Daniele Maffeis. Inoltre, il club del patron Aurelio De Laurentiis è stato sanzionato con una multa di 230mila euro da riconoscere alla Lega Serie A.
All’epoca dei fatti, De Laurentiis aveva annunciato di aver chiuso i rapporti con DAZN e che calciatori e staff avrebbero parlato solamente con Sky e Rai. In tal senso, va comunque registrata anche una successiva sfuriata contro la pay-tv di Comcast, in relazione alla scelta di fare seguire la squadra a un corrispondente che secondo De Laurentiis non sarebbe stato tifoso del Napoli.
La rabbia nei confronti di DAZN, invece, nasceva dalla programmazione della partita contro l’Atalanta fissata per sabato 30 marzo alle 12:30, vigilia di Pasqua. Il presidente azzurro avrebbe voluto spostarla a lunedì, in quanto l’allora tecnico Calzona avrebbe potuto preparare il match solo in due giorni per via degli impegni con la nazionale della Slovacchia. De Laurentiis si era sfogato al Maradona nel post-partita: «Chi sono? Sky o DAZN? DAZN non ha il diritto di fare niente! Quindi andatevene a fare in c**o. Fuori dai c******i».
Il regolamento della Serie A prevede che i club da contratto si impegnino ad assicurare che i propri calciatori «più rappresentativi e che abbiano avuto le migliori prestazioni nell’Evento, nonché il proprio allenatore, partecipino alle Interviste – a favore dei Licenziatari dei Pacchetti che detengono tale diritto – secondo le modalità stabilite dagli applicabili regolamenti della Lega Serie A oltre l’impegno ad assicurare la puntualità delle Interviste. Per questo motivo, in caso di violazioni del contratto sono previste delle sanzioni specifiche nei confronti delle società».
Sciopero dei lavoratori Samsung in Corea del Sud (LaPresse)
È la più grande protesta mai organizzata nei 55 di storia del colosso della tecnologia della Corea del Sud
Doveva durare tre giorni, fino al 10 luglio,ma lo sciopero dei lavoratori di Samsung Electronics in Corea del Sud continua. A tempo indeterminato. È quanto annunciato dal National Samsung Electronics Union (NSEU), il più grande sindacato che rappresenta i lavoratori del gigante tecnologico sudcoreano, per costringere la direzione a negoziare sui salari e sui giorni di ferie in più. “Dichiariamo un secondo sciopero generale a tempo indeterminato a partire dal 10 luglio, avendo appreso che la direzione non è disposta a discutere dopo il primo sciopero generale“, ha dichiarato in un comunicato il National Samsung Electronics Union che conta più di 30.000 membri, più di un quinto della forza lavoro totale dell’azienda, che ammonta a 125mila unità.
Già lo scorso 8 luglio circa 5mila lavoratori hanno incrociato le braccia per chiedere un aumento salariale al colosso della tecnologia. Ma la direzione della multinazionale non si è seduto al tavolonegoziale con le organizzazioni dei lavoratori, impedendo quindi che le due parti riuscissero a ridurre le loro divergenze. Si è arrivati così alla decisione di estendere il periodo della protesta, la più grande mai organizzata nei 55 di storia del colosso della tecnologia. Ma quali sono le richieste dei lavoratori? Il sindacato chiede un giorno di ferie in più per tutti i dipendenti e un aumento significativo dello stipendio per gli 855 iscritti che non hanno firmato l’accordo di negoziazione salariale del 2024. C’è poi la richiesta all’azienda di offrire più congedi retribuiti e di risarcire le perdite economiche subite durante gli scioperi non retribuiti.
La sciopero arriva in un momento di difficoltà della Samsung Electronics, segnato da un calo della domanda e della produzione di chip ad alta tecnologia. Secondo il sindacato, lo sciopero avrebbe interrotto la produzione su alcune linee di chip, anche se Samsung (in una fase delicata di accordi con Nvidia sulle forniture di processori per AI) sostiene che la protesta di alcuni lavoratori non ha causato alcuna interruzione della produzione. Nelle scorse settimane Samsung aveva anche annunciato profitti aumentati di 15 volte rispetto all’anno scorso (10.400 miliardi di won (7 miliardi di euro) rispetto ai 0,67 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente).
“I genitori dei figli autistici continuano ad essere abbandonati e penso che saranno abbandonati ancora per tantissimo tempo, ma quello che sta accadendo è che alcuni si rimboccano le maniche e mettono in piedi attività fantastiche, PizzAut è una di quelle”, il commento di Elio, frontman dello storico gruppo Elio e le Storie Tese, a margine dell’evento di presentazione del piano di espansione e inclusione sociale di PizzAut, associazione che si occupa di portare avanti progetti di inclusione e sensibilizzazione sul tema dell’occupabilità delle persone autistiche, insieme a PwC a Milano. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev