Rissa con inseguimento al termine di Real Siti-Virtus Mola, partita giocata domenica 25 febbraio a Stornara (Foggia) per la 21esima giornata del campionato di calcio di Eccellenza, girone A. Succede al fischio finale dell’arbitro Ragno. Il numero 11 del Real Siti, Russo, in maglia verde, si disinteressa di cosa sta accadendo in campo e avvia una fuga in solitaria al di fuori del terreno di gioco, in direzione degli spogliatoi. Inutile il tentativo, non troppo energico, di fermare la sua corsa. Una volta arrivato all’esterno dell’edificio che ospita gli spogliatoi, si scaglia con violenza verso un avversario lanciando nella sua direzione anche un tavolino in plastica, senza colpirlo. Le telecamere poi tornano a puntare verso il campo (“Atti vergognosi, sembra di essere nella giungla” aggiunge il telecronista). Sul campo la partita era terminata 2-0 per la squadra ospite grazie a una doppietta di Bozzi. Già nel corso dei 90 minuti si erano verificati diversi momenti ad alta tensione. Al 78′, a seguito dell’espulsione del numero 5 del Real Siti, Di Gioia, per gioco violento, una pallonata aveva raggiunto la panchina della Virtus Mola scatenando un altro parapiglia.
Ribaltata la sentenza del Tar, tornano in vigore le misure per tir e bus
Torna in vigore a Milano l’obbligo dei sensori di angolo cieco per tir e bus: il Consiglio di Stato ha infatti ribaltato la sentenza del Tar della Lombardiache lo scorso novembre aveva “integralmente annullati” gli atti di Palazzo Marino per l’introduzione dell’obbligo deciso dopo una serie di incidenti mortali in città e in vigore da ottobre. A rivolgersi al Tar erano state una serie di aziende di trasporto e Assotir.
Secondo il tribunale amministrativo, il Comune non aveva le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza su cui ha competenze “esclusive” lo Stato. Il Consiglio di Stato, ha rilevato che i Comuni in base al decreto legislativo n. 285 del 1992 (ovvero il base al Codice della strada) possono decidere “con deliberazione della Giunta” di “delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio”. E in questo caso il Comune ha previsto l’obbligo dei sensori in una sola parte della città (area B), per orari precisi e solo per alcuni mezzi e di fatto questo “costituisce una modalità di istituzione di una zona a traffico“.
La notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 un caicco partito dalla Turchia si spezza in due su una spiaggia in provincia di Crotone: 94 vittime, tra cui 34 bambini. Un’inchiesta della magistratura è ancora in corso
La notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 un caicco partito dalla Turchia, con a bordo circa 180 persone, si spezza in due, arenandosi tra la violenza delle onde contro una secca a pochi metri dal litorale di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone.
E’ una strage: 94 vittime, tra cui 34 bambini.
Un’inchiesta della magistratura è ancora in corso per omissione soccorso e disastro colposo
Procede a rilento lo spoglio delle schede elettoralialle regionali in Sardegna. Nelle stanze della Regione autonoma “c’è imbarazzo come nel 2019”. Cinque anni fa, ci volle quasi un mese per la proclamazione ufficiale dei sessanta consiglieri regionali eletti e del presidente della Regione.
Il nome del vincitore, Christian Solinas del centrodestra, venne dato in serata di lunedì 26 febbraio 2019. Ancora a una settimana dalle elezioni il portale ufficiale della regione riportava i risultati di 1.806 sezioni su 1.840.
A tre ore dalla riapertura delle 1.887 sezioni da scrutinare in Sardegna, sul sito ufficiale della Regione Sardegnanon è stato ancora caricato neppure un dato. L’unico finora ufficiale è quello della bassa affluenza, il 52,4%, arrivato ieri dopo le 24, oltre due ore mezzo dopo la chiusura dei seggi. Il ritardo nella comunicazione dei dati dipende – fanno sapere fonti della Regione nella sala stampa allestita a Cagliari – dalla lentezza con cui dai seggi vengono trasmessi ai Comuni e dagli uffici comunali all’amministrazione regionale.
Finora gli unici dati che circolano sono ufficiosi e molto parziali, provengono dai rappresentanti di lista della coalizione di centrosinistra e danno in vantaggio la candidata presidente Alessandra Todde in buona parte dei principali centri: Cagliari, la città capoluogo di cui il rivale del centrodestra, Paolo Truzzu, è sindaco, Sassari, Porto Torres, Nuoro, Carbonia, Iglesias, Carloforte, Quartu Sant’Elena, Elmas, Sestu. A Olbia risulta davanti Truzzu. Peraltro, nessun grande centro alle 9.30 aveva più del 5% delle schede già scrutinate, sempre secondo anticipazioni provenienti da fonti del centrosinistra.
Già nel 2019 la diffusione dei dati andò molto a rilento. Allora i motivi addotti furono due: le modalità di comunicazione dei risultati e le modalità dello spoglio.
Fu la stessa Regione Sardegna a spiegare che risultati del voto arrivavano all’ufficio elettorale della Regione in maniera aggregata. Questo vuol dire che gli uffici non ricevevano le cifre da ogni singola sezione, appena questa terminava il suo scrutinio. Ma si dovevano attendere le conclusioni delle operazioni in altre sezioni.
A rallentare le operazioni non c’è solamente la modalità di comunicazioni dei dati. Ma anche la modalità dello spoglio. Non aiuta, di certo, il voto disgiunto, con il quale gli elettori possono scegliere di esprimere la loro preferenza per un candidato presidente e poi quella per una lista collegata ad un altro candidato e quindi ad un’altra coalizione.
La maxi-protesta arriva in concomitanza con il Consiglio Agricoltura che dovrà esaminare le proposte della Commissione europea per alleggerire gli oneri fiscali e burocratici a carico della categoria
I roghi accesi con dei copertoni dagli agricoltori che protestano a Bruxelles contro la politica agricolaUe(ansa)
Bruxelles, 26 febbraio 2024
A quasi un mese dallaprima protesta degli agricoltori che ha bloccato gran parte di Bruxelles, oggi sono tornati nella capitale con i loro trattori per una nuova manifestazione. Centinaia di veicoli hanno raggiunto la capitale belga in concomitanza con il Consiglio Agricoltura che dovrà esaminare le proposte della Commissione europea per alleggerire gli oneri fiscali e burocratici a carico della categoria.
Gli agricoltori sono impegnati da diverse settimane in una campagna contro le norme ambientali europee troppo rigide e chiedono all’Unione Europea di ritirarsi dagli accordi di libero scambio e, in particolare, all’accordo Mercosur con i Paesi del Sud America. Il trattato tra l’Ue e il Brasile, l’Argentina, l’Uruguay e il Paraguaysarà discusso oggi a Bruxelles e mira a consentire l’ingresso di prodotti a basso costo nei rispettivi mercati e gli agricoltori vogliono fermare definitivamente i negoziati su questo accordo.
Gli aggiornamenti della protesta – Stamani l’obiettivo dei manifestanti è arrivare proprio davanti alla sede del Consiglio, nel Quartiere europeo. Si attendono 1500 trattori provenienti da ogni angolo del Belgio, ma anche da Olanda, Germania e Francia. Le forze dell’ordine hanno blindato tutta la zona. Sono stati chiusi quattro tunnel, arterie vitali del traffico. Così come sono state bloccate le stazioni metro di Schuman e Maelbeek, quelle prossime alle sedi delle Istituzioni europee.
Nel frattempo decine di trattori hanno invaso il centro storico,penetrando fino all’iconica Grand Place. La manifestazione è stata organizzata da Fugea (la Federazione degli allevatori belgi), Fwa (la Federazione vallone dell’agricoltura) e da Fja, la Federazione dei giovani agricoltori. Al sit-in di fronte al Parlamento europeo sarà presente anche una delegazione di Coldiretti. Mentre Confragricoltura terrà oggi a Bruxelles la sua assemblea.
Novecento trattori hanno preso d’assedio il quartiere europeo, provando a forzare i posti di blocco della polizia attorno alle sedi europee alla rotatoria Schuman. Tra fischi, sirene e clacson, i manifestanti hanno incendiato dei copertoni e una barriera di sicurezza, la polizia ha aperto gli idranti per spegnere gli incendi. I manifestanti hanno provato a forzare anche il blocco su rue Froissart, uno degli ingressi della sede del Consiglio Ue di Justus Lipsius, lanciando lacrimogeni e petardi contro gli agenti. Le forze dell’ordine di supporto sono accorse al varco, sbarrato da camionette e grossi mezzi con gli idranti. Gli agricoltori hanno forzato uno dei blocchi della polizia su rue de Pascal, dapprima con alcuni partecipanti entrati a piedi alla protesta e poi direttamente entrando con i trattori, per riversarsi in una via interdetta alla protesta: Chaussee d’Etterbeek. Altri sono riusciti a forzare un blocco all’incrocio tra Avenue d’Auderghem e Rue Belliard, utilizzando i trattori e gettando letame sugli agenti, costretti a retrocedere. Dal Consiglio si sentono ora i clacson dei mezzi agricoli.
Dall’alba sono state intraprese ingenti le misure di sicurezza attorno alle sedi Ue, la polizia non sta lasciando passare nemmeno i giornalisti e i dipendenti delle istituzioni. Per le proteste il briefing della Commissione delle 12 si svolgerà in modalità online.
Trattori a Bruxelles, idranti della polizia spengono i roghi(ansa)
Presenti anche migliaia di agricoltori italiani, che in un corteo, guidati dal presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, stanno raggiungendo i pressi del Parlamento europeo. «Siamo qui – spiega Prandini – per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee. Una grande organizzazione come la Coldiretti ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete, nella consapevolezza che la maggior parte delle battaglie cruciali per il futuro delle nostre campagne si combattono proprio a Bruxelles». Per questo, evidenzia il presidente «abbiamo predisposto un documento anche sulla Pac (Politica agricola comune, nrd) dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, gli agricoltori sono il primo presidio ambientale».
Le misure erano state anticipate da Prandini in una lettera alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen. Il Delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Stefani Parisi, fa sapere l’organizzazione, sarà l’unico italiano a partecipare alle 14.30, insieme ai giovani delegati di altre 10 organizzazioni presenti a Bruxelles, all’incontro con il Commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski e con l’attuale presidente del Consiglio Agrifish, David Clarinval.
La manifestazione in Italia sabato 2 marzo – «Sabato in piazza a Roma con gli agricoltori». Giuliano Castellino annuncia che “Ancora Italia” sarà alla manifestazione indetta dal Cra a piazza SS Apostoli. «La lotta intrapresa dagli agricoltori è una lotta popolare e nazionale – aggiunge – Per questo da tempo stiamo con Danilo Calvani ed il Cra. Abbiamo sostenuto i presidi e siamo scesi in piazza a Circo Massimo. Sabato 2 marzo saremo ancora al fianco dei nostri contadini e allevatori. A pochi passi dalla sede del Parlamento europeo, a pochi metri dal Parlamento italiano. Tra i palazzi del potere, simboli dell’oppressione per gridare ‘Lavoro, Libertà e Futuro!’». Poi conclude: «Popolo e agricoltori uniti contro le guerre della Nato, l’usura di Bruxelles, le follie di Davos! Innalziamo il tricolore, simbolo di resistenza, dissenso e unità popolare».
(ansa)
Le reazioni della politica – Clarinval, ministro dell’Agricoltura del Belgio (presidenza di turno dell’Ue), ha detto che «sulle politiche agricole comunitarie abbiamo fatto ai 27 Stati membri una richiesta mirata a raccogliere tutti i suggerimenti per avere miglioramenti, semplificazione, flessibilità. Abbiamo ricevuto 500 proposte». «Le analizzeremo: le abbiamo trasmesse alla Commissione e speriamo che le risposte ottenute saranno sufficienti». «Oggi – ha aggiunto – esamineremo le proposte della Commissione europea per rispondere alle richieste degli agricoltori». Quanto alle manifestazioni in corso a Bruxelles, ha affermato: «L’aggressività non è un buon modo di negoziare. Capiamo la rabbia degli agricoltori, capiamo anche qualcuno sia in una situazione difficile, ma l’aggressività non è mai stata fonte di soluzioni. Il negoziato è il modo migliore» continua a leggere
Sarebbero un totale di nove le partite, fra campionato e Champions League, per cui la società azzurra deve riconoscere all’amministrazione una cifra complessiva di quasi 100 mila euro.
Dopo le polemiche per il Maradona, che sembravano rientrate dopo una serie di confronti, ecco che fra il Comune di Napoli e il club azzurro di Aurelio De Laurentiis nasce un’altra battaglia, ma questa volta si procede a suon di carte bollate con un rischio reale di pignoramento.
Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica-Napoli, dopo nove avvisi per altrettante partite del Napoli giocate al Maradona, il Comune ha deciso di imporre un vero e proprio ultimatum: o vengono pagati i vigili che hanno prestato servizio in occasione di quei nove eventi calcistici, o si procederà con il pignoriamo dei conti. Il saldo a carico della società partenopea ammonterebbe a quasi 100 mila euro.
Questa comunicazione del Comune arriva un giorno dopo la notizia dell’indagine della Corte dei conti che vede però l’istituzione di Palazzo San Giacomo. L’inchiesta dei vice procuratori Ferruccio Capalbo e Licia Centroha contestato a cinque assessori delle giunte de Magistris e Manfredi, mancati introiti nelle casse dell’ente per 900 mila euro, dal 2019 al 2023. Il motivo sono proprio i vigili impiegati nelle kermesse culturali e sportive, che in base a una norma nazionale del 2017, dovevano essere pagati dagli organizzatori degli eventi, mentre il Comune non ha mai chiesto quei soldi ai privati.
Tra gli eventi nel mirino, oltre ai concerti, ci sono proprio le partite di calcio al Maradona. È il regolamento approvato a settembre dalla giunta Manfredi, giudicato dai pm contabili “tardivo” rispetto alla norma del 2017. Un regolamento che l’avvocato di De Laurentiis, Arturo Testa,ha impugnato al Tar con ricorso del 19 febbraio.
Venerdì scorso è stato presentato a De Laurentiis il conto di quelle famose nove partite tra campionato e Coppa: Fiorentina, Milan, Union Berlino, Empoli, Inter, Braga, Cagliari, Monza e Frosinone. Negli avvisi è specificato che il Comune aveva già inviato al club il rendiconto degli agenti, da pagare entro 10 giorni. Ma il Napoli non ne ha voluto sapere. Ecco ora il debito accertato: «L’evento calcistico – si legge – non può essere ricondotto a una attività pubblica né rientra tra quelle escluse nel regolamento», sottolineando «lo scopo lucrativo» dei match.
«In mancanza del pagamento entro 60 giorni – continua -, si procederà a misure cautelari e a esecuzione forzata in danno del debitore, senza la preventiva notifica della cartella di pagamento o di ingiunzione fiscale, trasmettendo, nei tempi previsti dalla legge, i dati necessari per la riscossione alla concessionaria Municipia».
L’allenatore è stato soccorso al campo di calcio (Archivio)
Il genitore violento contestava al tecnico di avere trattato male il bambino. Il mister nega tutto, i vertici della Idrostar sono al suo fianco
Cesano Boscone (Milano), 25 febbraio 2024
Dissapori tra un allenatore e un genitore nati sul campo da calcio e finiti con un’aggressione. All’origine, c’è un episodio che al padre del giovane calciatore, classe 2015, non era andato giù.Il bambino, allenato fino a qualche giorno fa dal mister aggredito, aveva raccontato al padre che l’allenatore lo aveva trattato male, mettendogli le mani addosso. “Niente di vero – racconta l’allenatore della Idrostar, società di Cesano Boscone che ha squadre in diverse categorie, maschili e femminili, di tutte le età -, non ho mai fatto nulla di simile e mai mi sognerei di farlo“.
Secondo la ricostruzione,il bambino avrebbe mandato a quel paese il mister che, in risposta, lo ha richiamato. Ieri mattina, durante una partita dei Pulcini dove milita il bambino, appena ha incontrato l’ex allenatore, 64enne ora alla guida di un’altra squadra, sempre di Idrostar, il padre lo ha accusato di essere stato violento con il figlio. Ne è nata una discussione perché “gli ho risposto che non doveva permettersi di lanciarmi simili accuse“, racconta ancora il mister. A quel puntoil genitore ha aggredito l’allenatore, tirandogli una testata. Un colpo forte e violento, tanto da spaccargli il setto nasale.
Immediato l’intervento dei presenti che hanno cercato di soccorrere l’allenatore, ricoperto di sangue, nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Il personale di primo intervento ha medicato sul posto l’uomo, per poi portarlo in codice giallo al pronto soccorso, dove è stato trattenuto per gli accertamenti. Sul posto sonointervenuti anche i carabinieri della compagnia di Corsico per ricostruire ogni dettaglio dell’aggressione e sentire le testimonianze dei presenti: gli approfondimenti sono ancora in corso.
Il mister dovrà sottoporsi a ulteriori controlli per la ferita riportatae provvederà a sporgere denuncia nei confronti del genitore. “Un fatto inammissibile – commenta il presidente di Idrostar, Ettore Leporatti –, la nostra società si basa sul rispetto reciproco e sono questi i valori che cerchiamo, ogni giorno, di insegnare ai ragazzi, fin da piccoli. Se l’allenatore avesse commesso qualsiasi tipo di violenza o abuso su un giocatore, sarebbe stato subito allontanato e denunciato. In campo gli animi si scaldano, si possono avere visioni diverse, ma ci deve essere sempre rispetto dei ruoli ed è assolutamente intollerabile che un genitore se la prenda con un allenatore“.
Non è la certo prima volta che le liti calcistiche degenerano in aggressioni: ad aprile dello scorso anno, a Cassano D’Adda,il mister dell’Accademia Sovico Calcio aveva preso a calci e pugni un 14enne, giocatore della Pierino Ghezzi, squadra avversaria in campo, in seguito a una discussione nata a seguito di un rigore. Il giovane era finito in ospedale con ferite alle costole. L’allenatore, denunciato dalla famiglia, aveva chiesto scusa, ma si era comunque preso una squalifica di cinque anni.
La grandine caduta in Brianza (foto dal gruppo Facebook Sei di Calusco d’Adda se…)
Grandine a febbraio. Varie zone della Lombardia sono state colpite nel corso del pomeriggio di sabato 24 febbraio daun’inattesa scarica di grandine, con pesanti chicchi di ghiaccio che hanno danneggiato, come spesso avviene in questi casi, le carrozzerie di automobili e moto.
La pioggia era ed è attesa, visto che l’allerta gialla della Protezione civile resta fino a domenica mattina in tutta la regione, Milano compresa, ma pochi si aspettavano il classico e violento fenomeno atmosferico che, solitamente, si scatena in estate. Particolarmente colpite le province di Como, Lecco, Monza Brianza, Bergamo mentre Milano è stata risparmiata – una debole pioggia si è registrata nel primo pomeriggio – e nelle montagne valtellinesi e orobiche c’è allarme per le possibili valanghe dovute alle ultime nevicate.
Sui gruppi social di tanti Comuni interessati dalla precipitazione, gli iscritti hanno pubblicato foto e impressioni per la grandine appena scesa che, come anticipato, nessuno aveva messo in preventivo.
Da lunedì 26 febbraio si potrà di nuovo percorrere la strada in entrambe le direzioni attraversando largo Gelsomini. E a marzo tocca a via Foppa
La nuova linea M4 della metropolitana di Milano viaggia verso l’apertura delle ultime stazioni prevista in autunno. E questo porta anche alla progressiva liberazione delle strade interessate dai lunghi cantieri per la sua costruzione. Da lunedì prossimo, 26 febbraio, tocca al quartiere Lorenteggio riconquistare un pezzo di viabilità ordinaria.
I lavori per le sistemazioni superficiali nell’area della stazione Gelsomini entreranno in una nuova fase. Permettendo di arretrare le recinzioni del cantiere all’altezza dell’incrocio con via Primaticcio: sarà così possibile percorrere di nuovo via Lorenteggio in entrambe le direzioni di marcia, attraversando largo dei Gelsomini senza deviazioni.
Nel mese di marzo un ulteriore passo di avvicinamento alla fine dei lavori, secondo il programma atteso dai quartieri che per un decennio hanno convissuto con cantieri e limitazioni del traffico, interesserà un’altra zona fortemente coinvolta dalla costruzione della Blu: via Foppa.
Due tappe verso la chiusura dell’operazione M4, la linea della rete metropolitana milanese che già collega l’aeroporto di Linate a San Babila, e che in autunno raggiungerà la periferia ovest della città a San Cristoforo. Per permettere i test sulla tratta che deve entrare in servizio, è stata prevista una serie di giornate di chiusura con bus sostitutivi per i passeggeri.
È iniziata una lunga fase di tempo molto instabile e a tratti perturbato, tanto che la protezione civile ha diramato una nuova allerta meteo sull’Italia per sabato 24 febbraio. Maltempo e piogge su tutta la penisola hanno fatto scattare l’allarme di criticità arancione e gialla su molte regioni da Nord a Sud.
Il maltempo – Secondo gli esperti di 3Bmeteo, la perturbazione atlantica che nella giornata di venerdì ha portato condizioni di maltempo al Nord e su buona parte del Centro con abbondanti piogge e copiose nevicate sulle Alpi è transitata nell’arco della notte sul Lazio e sulla Campania e ora si trova all’estremo Sud. Di rilievo gli accumuli di fine giornata sul Friuli con punte di 220mm nella provincia di Udine, oltre 170mm sulla provincia di Pordenone, 130mm nel Bellunese e fino a 100mm nel Trevigiano. La molta neve caduta con accumuli in quota oltre il metro ha causato diversi disagi nel Bellunese con decine di interventi dei Vigili del Fuoco. Nella zona di Sappada si è staccata anche una valanga che per fortuna non ha coinvolto come si temeva inizialmente un gruppo di escursionisti. Ora la situazione sta tornando lentamente alla normalità. Nella notte piogge abbondanti si sono verificate anche sul Lazio con punte di 65/70mm nel Frusinate mentre in Campania ci sono state punte di 50mm nel Salernitano, fino a 40mm anche in Calabria. Intanto la neve è caduta anche sull’Appennino centrale.
La doppia perturbazione – Al seguito di questo fronte aria più fredda di matrice nord atlantica sta affluendo sul Mediterraneo centrale alimentando un fronte di instabilità. Questa seconda perturbazione meno compatta riporterà dal pomeriggio dei rovesci e anche dei temporali al Centro Nord raggiungendo in serata ciò che resterà della prima perturbazione che sarà ancora in azione al Sud. Da questo incontro scaturirà la formazione di un minimo di bassa pressione che dallo Stretto di Sicilia risalirà domenica verso l’area ionica. Il vortice mediterraneo neo formatosi porterà condizioni di maltempo sulle regioni del Sud, mentre l’instabilità al Centro e al Nordarà piuttosto isolata ma non per molto. Da domenica sera una nuova intensa perturbazione atlantica si appresterà a fare il suo ingresso sull’Italia riportando piogge abbondanti e nevicate sulle Alpi occidentali, fino a quote collinari.
Le previsioni di sabato – Nord, condizioni di variabilità con aperture anche ampie al Nordovest al mattino e qualche piovasco isolato tra Lombardia e Triveneto nevoso sulle Alpi dagli 800m. Nel corso del pomeriggio nuovi piovaschi sparsi e qualche isolato temporale tra Liguria, Lombardia e Triveneto con altra neve sulle Alpi centro orientali. Maggiori aperture sul Piemonte. In serata ancora a tratti instabile su centro est Liguria, Lombardia e Triveneto.
Centro, ampie schiarite al mattino salvo locali annuvolamenti e qualche sporadico piovasco. Tra pomeriggio e sera maggiore variabilità con possibilità di rovesci intermittenti e qualche isolato emporale. Neve in Appennino.
Sud, instabile tra bassa Campania, Basilicata, Sicilia e Calabria con piogge e rovesci in attenuazione dal pomeriggio. Isolati anche sulla Puglia. Maggiori aperture su alta Campania e Molise. Tra la sera e la notte tornano piogge e temporali su Sicilia e basso Tirreno. Temperature in lieve ulteriore calo. Venti tesi meridionali. Mari mossi o molto mossi.
Meteo domenica – Nord, condizioni di instabilità residua al mattino con qualche piovasco tra centro est Liguria, Lombardia e Triveneto. Maggiori aperture altrove. Pomeriggio con aperture ampie un po’ ovunque. Tra la sera e la notte peggiora al Nordovest con piogge e nevicate in calo la notte fino a quote collinari in Piemonte.
Centro, nubi sparse e schiarite anche ampie con bassa probabilità di fenomeni salvo casi isolati sull‘alta Toscana. Tra la sera e la notte piogge sull’alta Toscana. Sud, ampie aperture in Sardegna, diffuso maltempo altrove con piogge e temporali, anche intensi tra Sicilia, Calabria e Puglia. Aperture dal pomeriggio sulla Campania. Temperature in lieve ulteriore calo. Venti forti a rotazione ciclonica al Sud, settentrionali altrove. Mari molto mossi o agitati Ionio e basso Adriatico.
La sfida senza ballottaggio tra gli aspiranti governatori Todde, Chezza, Truzzu e Soru. Dai nomi alla votazione: tutto quello che c’è da sapere
Roma, 24 febbraio 2024 –
Si torna alle urne. Domenica 25 febbraio gli elettori della Sardegna saranno chiamati a votare il nuovo presidente della Regione e un nuovo Consiglio regionale. Quelle della Sardegna, regione a statuto speciale, sono le prime elezioni regionali di questo 2024; elezioni che non prevedono alcun ballottaggio tra i candidati e che dunque si deciderà al primo turno con lo spoglio. Ecco quando si vota, dove e chi sono i candidati. Quando e dove si vota Si vota domenica 25 febbraio dalle 6.30 fino alle 22. Si può votare presso i seggi elettorali della propria circoscrizione. Per consultare la suddivisione dei Comuni nelle circoscrizioni si può consultare il documento della Regione qui
Come votare Per votare è necessario presentarsi al proprio seggio elettorale muniti di tessera elettorale e un documento di identità. Una volta ricevuta la scheda verde e la matita copiativa, l’elettore può esprimere due voti, in un’unica scheda: uno per la lista circoscrizionale e un voto per il candidato Presidente. È inoltre consentito il voto disgiunto. Dopo aver votato, è necessario piegare la scheda e consegnarla. Ecco come votare sulla scheda elettorale:
PER VOTARE IL CANDIDATO PRESIDENTE:
Tracciare un segno sul nome del candidato alla Presidenza.- (Se si vota solo per il candidato presidente il voto non si estende automaticamente alla lista circoscrizionale)
PER VOTARE LA LISTA CIRCOSCRIZIONALE:
Tracciare un segno nel rettangolo della lista circoscrizionale desiderata
PER VOTARE ANCHE UN CANDITATO CONSIGLIERE:
Scrivere il cognome del candidato consigliere nel rettangolo apposito. – Se ci sono più persone con lo stesso cognome, aggiungere il nome e la data di nascita per distinguerli. – (Se si vota solo per la lista circoscrizionale, il voto si estende automaticamente al candidato presidente della lista).
PER VOTARE ANCHE PER DUE CANDIDATI CONSIGLIERI DI SESSO DIVERSO:
Scrivere i cognomi dei due candidati consiglieri nel rettangolo dedicato. – Se necessario, aggiungere nome e data di nascita per distinguerli. – (Anche in questo caso, se si vota solo per la lista circoscrizionale, il voto si estende al candidato presidente della lista).
PER VOTARE LISTA CIRCOSCRIZIONALE E CANDIDATO PRESIDENTE NON COLLEGATI:
Tracciare un segno nel rettangolo della lista circoscrizionale (ed eventualmente esprimere il voto di preferenza) – Tracciare un segno sul nome del candidato Presidente. Chi sono i candidati I quattro candidati alla presidenza in Sardegna sono Alessandra Todde, Renato Soru, Lucia Chessa e Paolo Truzzu.
Alessandra Todde (Centrosinistra e M5s)è deputata e vicepresidente del Movimento 5 Stelle. Originaria di Nuoro, è stata ingegnera informatica prima della nomina come vice ministra nei governi Conte e Draghi. Al centro del suo programma politico c’è la sanità regionale, da anni “smantellata”, e l’utilizzo delle energie rinnovabili. La sua candidatura è appoggiata sia dalla segretaria del Partito democratico Elly Schlein che dal leader del movimento pentastellato Giuseppe Conte. Tra gli altri sostenitori Alleanza verdi sinistra, Sinistra Futura, i Progressisti,il Psi Sardi in Europa, Fortza Paris e le civiche Demos, Orizzonte Comune, Uniti per Todde.
Renato Soru (Italia Viva, Azione e +Europa) è politico e imprenditore, nonché fondatore di Tiscali. È già stato eletto presidente della Regione Sardegna nel 2024, nella coalizione di centrosinistra. E nel suo trascorso politico è stato eletto al Parlamento europeo, nel 2014, insieme al Pd. Al centro del suo programma troviamo, oltre che la rivendicazione dei diritti delle persone, delle famiglie e della comunità sarda, anche il recupero della sanità e il reclutamento di più medici e operatori sanitari in regione. È sostenuto da Azione, Più Europa, Italia Viva, Rifondazione comunista e il partito della sinistra indipendentista sarda Liberu.
Lucia Chessa (Sardigna R-esiste)è una candidata autonoma. Chessa è un’insegnante, ex sindaca – per dieci anni – di Austis e segretaria dei Rossomori dal 2021. Al centro del suo programma c’è la riforma della legge elettorale dal momento che, a suo parere, l’attuale non è rappresentativa della Sardegna. Accanto al governo, c’è anche il tema della legalità, che per la candidata rappresenta uno dei principali motivi del rallentamento dell’economia sarda. Chessa si trova al di fuori dai principali schieramenti politici, ed supportata dalla lista civica “Sardegna R-esiste”.
Paolo Truzzu (Centrodestra) è l’attuale sindaco di Cagliari, con mandato in scadenza quest’anno, ed esponente di Fratelli d’Italia. Truzzo, dopo alcune contrapposizioni interne alla maggioranza e la mancata conferma del governatore uscente Christian Solinas, è stato scelto come candidato e sostenuto da FdI, Forza Italia, Lega, Partito Sardo d’Azione, Riformatori Sardi, Sardegna al Centro 20Venti, Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, Alleanza Sardegna-Pli, Dc di Rotondi. Al centro del suo programma ci sono sanità, denatalità, incentivi alle famiglie; e ancora energia, un nuovo piano urbanistico regionale e trasporti.
Come funziona la legge elettorale Il sistema elettorale prevede la distribuzione dei seggi in base alla percentuale di voti ottenuti dal presidente e dalle coalizioni.
Se il presidente vince con oltre il 40% dei voti, la sua coalizione ottiene il 60% dei seggi (pari a 36).
Se il presidente ottiene tra il 25% e il 40% dei voti, la sua coalizione ottiene il 55% dei seggi (pari a 33).
Se il presidente vince con più del60% dei voti o meno del 25%, non viene assegnato alcun premio e i seggi vengono distribuiti proporzionalmente tra tutte le coalizioni.
Se il presidente è collegato a una coalizione, i restanti seggi (24 o 27) vengono distribuiti tra i gruppi di liste della coalizione in base ai voti ottenuti da ciascun gruppo.
I seggi rimanenti vengono assegnati alle altre liste non collegate al presidente vincente, sempre in base ai voti ottenuti. Le liste che non raggiungono il 10% dei voti come parte di una coalizione non eleggono alcun consigliere; per le liste singole, invece, la percentuale scende al 5%.
L’azione è stata compiuta dall’associazione Meglio Legale, impegnata nell’attività di sensibilizzazione per la legalizzazione nel nostro Paese
Una foglia di marijuana è stata proiettata sulla facciata di Montecitorio. L’azione è stata compiuta dall’associazione Meglio Legale, impegnata nell’attività di sensibilizzazione per la legalizzazione della cannabis in Italia. Motivo della proiezione è stata la legge passata oggi in Germaniache prevede la legalizzazione dell’uso personale e della coltivazione della cannabis. Attraverso la campagna Io Coltivo, Meglio Legale si è fatta promotrice, insieme a diverse realtà politiche e della civiltà civile, di una raccolta firme per una proposta di legge simile anche nel nostro paese. Presenti sotto Montecitorio, oltre alla coordinatrice di Meglio Legale Antonella Soldo, anche l’onorevole Riccardo Magi di +Europa, e alcuni rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni.
“Questa sera abbiamo proiettato insieme a Meglio Legale una foglia di Marijuana sulla facciata di Palazzo Montecitorio: dopo che oggi la Germania ha la legalizzato la cannabis, in Italia si sceglie di favorire la mafia invece che la legalità e la sicurezza. La Germania dimostra che legalizzare la cannabis è possibile. Facciamolo: basta votare le nostre proposte di legge già depositate che vanno proprio nella direzione indicata da Berlino, e c’è la possibilità di firmare per la proposta di legge di iniziativa popolare Io Coltivo“, afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi, pubblicando le immagini della foglia di Marijuana proiettate sulla facciata di Montecitorio.
E’ stato registrato esattamente a metà strada tra il capoluogo pugliese e Dubrovnick, a una profondità di 18 chilometri
Paura a Bari e provincia dove alle 10,23 la terra ha tremato. Numerosi cittadini hanno evertito il sisma che secondo i dati dell’Ingv ha avuto una magnitudo di 4,7 gradi.
Epicentro del sisma nel mare Adriatico, esattamente a metà strada tra il capoluogo pugliese e Dubrovnick. A una profondità di 18 chilometri.
La scossa, breve e intensa, è stataavvertita nei comuni più vicini alla costa adriatica ma anche nell’entroterra, specie ai piani alti degli edifici. Numerose testimonianze sui social network, la maggior parte degli utenti segnala mobili e lampadari che si sono mossi.
Un gigantesco incendio ha distrutto un palazzo di quattordici piani e si è propagato a quello vicino. Quindici le persone ferite
Inferno di fuoco a Valencia, finora con dieci vittime accertate individuate dai droni. Secondo le autorità si contano diversi dispersi tra i quali ci sarebbero un neonato di due mesi e un bambino di due anni. Ma secondo quanto riportano media locali, i vigili del fuoco non si aspettano di trovare sopravvissuti. Sono rimaste ferite almeno 15 persone, tra queste sei soccorritori. L’incendio si è sviluppato al quinto piano di un edificio di nuova costruzione di 14 piani, nel quartiere Campanar. Nel palazzo ci sono complessivamente 138 appartamenti.
L’intervento immediato di numerose squadre di soccorso è continuato durante tutta la notte. La tragedia è stata ripresa da numerosi video pubblicati sui social, un centro commerciale al piano terra dell’edificio è stato evacuato. Il centro di coordinamento delle urgenze della Comunità Valenciana ha chiesto rinforzi al centro di emergenza nazionale della Protezione civile e nella zona è stato montato un ospedale da campo. Il divampare delle fiamme è stato segnalato intorno alle 17,30 e le fiamme si sono rapidamente estese dal quinto piano lungo l’intera verticale dell’edificio, arrivando a propagarsi verso un altro palazzo adiacente, anche questo di nuova costruzione
Secondo la vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri e tecnici industriali di Valencia (Cogitival), Esther Puchades, l’incendio in questi edifici con facciata ventilata e rivestimento in poliuretano stabilirà “un prima e un dopo” in Spagna, dove fino ad ora non si era verificato alcun episodio del genere, mentre si ricordano fatti simili che hanno avuto luogo a Londra o in Cina negli ultimi anni. Puchades, che ha effettuato una perizia sull’edificio divorato in poche ore dalle fiamme, ha attributo la voracità dell’incendio al rivestimento del materiale isolante, collocato fra i due strati di alluminio dei pannelli delle facciate, “altamente infiammabile, ed è per questo che le fiamme si sono estese a tutto il palazzo in mezz’ora”, secondo quanto l’esperta ha indicato in dichiarazioni alla tv valenciana. Puchades spiega che “il poliuretano in Spagna si utilizza, ma non in questo modo”.
Dopo il terribile incendio del grattacielo Grenfell di Londra nel 2017, che provocò decine di vittime fra le quali Gloria Trevisan e Matteo Gottardi, due giovani architetti italiani, diversi Paesi hanno vietato il materiale nelle costruzioni delle facciate. Ma tra questi non c’è la Spagna dove, soprattutto durante il boom immobiliare del decennio 2000-2009, data a cui risale l’edificazione delle due torri di Valencia da parte di una società fallita nel 2007, il materiale sarebbe anzi stato largamente impiegato. E lo è tuttora, sebbene isolato con barriere tagliafuoco, per impedire che il fuoco possa propagarsi in caso di incendio, come invece è avvenuto in questo caso. Secondo Puchades, dopo l’incendio di Valencia, in Spagna si potrebbe rivedere la normativa, per vietare l’uso del poliuretano nei rivestimenti degli edifici, insieme all’azione dei produttori che “stanno rivedendo la composizione del materiale”.
Il Comune di Valencia ha decretato tre giorni di lutto cittadino.
Spagna: incendio in un edificio a Valencia, 4 morti e decine di dispersi – euronews (in Italiano)
Incendio a Valencia, le persone in fuga dal fuoco sui balconi. – Corriere della Sera
I bergamaschi dovranno anticipare la sfida in trasferta contro lo Sporting Lisbona negli ottavi di Europa League: ecco perché.
Il sorteggio degli ottavi di finale di Europa League mette l’Atalantadi fronte a un calendario piuttosto impegnativo. I bergamaschi hanno pescato lo Sporting Lisbona dall’urna di Nyon, club portoghese che hanno già affrontato durante la fase a gironi (la squadra del tecnico Gasperini ha chiuso al primo posto in classifica).
Ora un nuovo scontro, che tuttavia non si giocherà nel classico giovedì di Europa League. Dal momento in cui anche il Benfica (altra squadra di Lisbona) sarà impegnato in casa nella gara valida per l’andata degli ottavi, la UEFA sposterà per motivi di ordine pubblico la sfida tra Sporting Lisbona e Atalanta al martedì 5 marzo, intasando notevolmente il calendario dei bergamaschi nei primi giorni del mese.
Perché Sporting Atalanta si gioca martedì – La spiegazione ufficiale – Questa la spiegazione ufficiale della UEFA: «Per via della partecipazione di due squadre della stessa città, SL Benfica e Sporting Clube de Portugal, per rispettare i criteri sportivi della competizione (entrambe le squadre devono giocare in casa l’andata dei rispettivi ottavi di finale), una delle due partite di andata si giocherà di martedì».
«Secondo i principi stabiliti dalla Commissione per le Competizioni per Club, l’SL Benfica ha la priorità, avendo vinto il campionato nazionale. Lo Sporting Clube de Portugal giocherà quindi l’andata degli ottavi di finale in casa martedì 5 marzo 2024, alle 18:45 CET, indipendentemente dall’avversario», conclude la Federcalcio europea.
Perché Sporting Atalanta si gioca martedì – Il calendario – Queste le partite che la Dea dovrà giocare, complice anche il recupero di campionato con l’Inter (sfida rinviata per la Supercoppa italiana):
25 febbraio, ore 20.45 – Milan-Atalanta;
28 febbraio, ore 20.45 – Inter-Atalanta;
3 marzo, ore 18.00 – Atalanta-Bologna
5 marzo, ore 18.45 – Sporting Lisbona-Atalanta
Un vero e proprio tour de force per la squadra lombarda, anche se con questo calendario viene comunque rispettata la distanza di 48 ore tra le partite. Resta da capire se la Lega prenderà qualche provvedimento in tal senso.
Tachicardia anomala in gara: lo slovacco ha subito pensato a Colbrelli. Ricoverato ad Ancona, farà un’ablazione
Nemmeno un’ablazione al cuore fermerà Peter Sagan. Domenica la paura, le prime valutazioni sul posto. Poi la corsa in Italia per ulteriori test e la decisione di intervenire per verificare gli impulsi elettrici del cuore: tra qualche giorno potrà tornare a essere il supereroe in bicicletta. Negli anni, il fuoriclasse slovacco ha dimostrato di saper trionfare in tanti modi diversi, è stato capace di entusiasmare i tifosi anche con un’impennata in salita o la firma su un suo libro mentre era in gara. Però domenica vicino a Valencia, durante una corsa in mountain bike, la paura prende il sopravvento: «Come Colbrelli», pensa al traguardo il 34enne slovacco. La frequenza cardiaca supera i 200 battiti al minuto, una cosa mai successa prima in carriera quando quella massima si è sempre attestata attorno ai 190, e immediatamente il tecnico Patxi Vila prende in mano la situazione: «Peter, dammi i file del computerino perché c’è qualcosa che non va».
COMPUTER – La chiave è proprio qui, perché gli strumenti dei professionisti sono veramente sofisticati: con queste rilevazioni, i dati degli atleti sono decisivi per una immediata valutazione e lo staff del tre volte campione del mondo su strada – dal 2015 al 2017 – non perde tempo. Sagan si rivolge al dottor Roberto Corsetti, cardiologo, che conosce da quando passò neoprofessionista alla Liquigas, e martedì raggiunge il suo Centro Medico B&B a Imola. Corsetti analizza i file registrati sul computer della bicicletta, che arrivano dal cardiofrequenzimetro e dal rilevatore di potenza sui pedali. Martedì e mercoledì Peter si sottopone a una serie di controlli clinici e strumentali: tra questi, il cosiddetto test di Satana (un esame da sforzo massimale al cicloergometro, ripetuto più volte) e sedute di allenamento outdoor di due ore. I valori indicano chiaramente l’improvvisa insorgenza, sempre ad alti regimi di intensità di sforzo fisico, di episodi di tachicardia anomala ad elevata risposta ventricolare. Da qui la decisione di intervenire con una operazione all’ospedale universitario Lancisi di Ancona, un’eccellenza della medicina italiana. Passeggiata Il vincitore di Fiandre 2016, Roubaix 2018, 18 tappe nei grandi giri (12 al Tour, 4 alla Vuelta, 2 al Giro) oltre a sette maglie verdi al Tour oggi verrà sottoposto ad un intervento invasivo, un’ablazione al cuore per verificare gli impulsi elettrici, nel reparto di cardiologia e aritmologia diretto dal professor Antonio Dello Russo con la presenza dello stesso dottor Corsetti. Dagli accertamenti clinici di questi giorni i medici fanno trapelare grande ottimismo: non si tratta di un’alterazione da correlare a patologia che possa compromettere la prosecuzione dell’attività agonistica. Sono la stessa struttura e lo stesso tipo di intervento a cui si sono sottoposti nel 2021 Elia Viviani e Martina Fidanza, mentre per Diego Ulissi – compagno di stanza del campione olimpico nell’Omnium a Rio 2016 nei giorni dell’operazione – si trattò di miocardite e non fu necessario l’intervento. E proprio Viviani, portabandiera all’Olimpiade di Tokyo 2021, cresciuto nella Liquigas insieme con Sagan, suo grande amico, lo chiama per rincuorarlo: «Peter, non ti preoccupare. È una passeggiata». Si sentono con regolarità almeno una volta alla settimana, e condividono lo stesso procuratore, Giovanni Lombardi.
Le squadre di Serie A continuano a macinare terreno: di questo passo saranno cinque i club a partecipare alla prima edizione a girone unico della competizione
Insuperabili nelle coppe, primi nel ranking. Il percorso delle squadre italiane fuori dai confini nazionali si conferma per ora ottimale: Milan e Roma, nonostante le difficoltà, hanno conquistato l’accesso agli ottavi di finale di Europa League. In Champions l’Inter ha battuto l’Atletico Madrid e il Napoli ha pareggiato contro il Barcellona. In pratica, nessuna squadra eliminata questa settimana e così l’Italia rende sempre più consistente la propria candidatura per un quinto club nella prossima edizione della massima competizione europea. Dal 2024 infatti ci sarà un allargamento da 32 a 36 squadre, che si sfideranno in una specie di unico grande girone in cui ogni club giocherà almeno otto gare contro avversari sempre diversi individuati tramite sorteggio. Ultimata questa fase, che si svolgerà da settembre 2024 a gennaio 2025, le prime otto in classifica accederanno direttamente agli ottavi di finale, mentre le formazioni dalla nona alla ventiquattresima posizione saranno impegnate ai sedicesimi.
LA QUINTA SQUADRA – Dunque, la Champions aprirà i battenti ad altre quattro formazioni a partire dall’anno prossimo. Di questi posti aggiuntivi, due saranno assegnati in base alle prime due posizioni del ranking delle singole federazioni relativamente all’ultima stagione sportiva, quindi 2023-24. Grazie ai risultati maturati negli ultimi giorni, l’Italia non solo si conferma in testa con 15,571 punti ma fa anche registrare un allungo significativo sulle inseguitrici rispetto alla settimana scorsa: la Germania è seconda a 14,500; l’Inghilterra è terza a 13,875, scivolata dietro. Completano la classifica Francia (13,250), Spagna (13,187), Repubblica Ceca (12,750), Belgio (12,400), Turchia (11,000), Portogallo (9,833) e Olanda (9,800).
Da Nyon, Atalanta, Milan e Roma scoprono le rispettive avversarie nel nuovo turno della fase a eliminazione diretta della competizione.
Si è tenuto questa mattina il sorteggio nuovo turno della fase a eliminazione diretta della UEFA Europa League 2023/24. Il torneo proseguirà nel mese di marzo con gli ottavi di finale, ma prima si è svolto il sorteggio per definire gli otto accoppiamenti che hanno dato forma alle prossime sfide della manifestazione.
Il sorteggio come detto ha visto la partecipazione di 16 squadre: le 8 qualificate come prima in classifica nei gironi, che sono teste di serie, e le otto che si sono classificate dai playoff che si sono conclusi ieri sera, che giocheranno la sfida di ritorno in trasferta. Tra queste 16 formazioni impegnate nel torneo ci sono anche le italiane Atalanta, Milane Roma, con i bergamaschi teste di serie e i rossoneri e i giallorossi nell’altro raggruppamento.
Sorteggio ottavi Europa League – Le squadre
Queste le formazioni partecipanti:
TESTE DI SERIE
Atalanta (ITA)
Brighton (ENG)
Leverkusen (GER)
Liverpool (ENG)
Rangers (SCO)
Slavia Praga (CZE)
Villarreal (ESP)
West Ham (ENG)
NON TESTE DI SERIE
Benfica (POR)
Friburgo (GER)
Marsiglia (FRA)
Milan (ITA)
Qarabag (AZE)
Roma (ITA)
Sparta Praga (CZH)
Sporting Lisbona (POR)
Sorteggio ottavi Europa League – Il regolamento – Nessuna squadra può affrontarne una della stessa federazione nazionale. Gli spareggi prevedono due partite. Le teste di serie saranno impegnate in casa al ritorno. Si ricorda che è stata abolita la cosiddetta regola dei gol in trasferta. In caso di parità dopo 180 minuti si andrà ai tempi supplementari, indipendentemente dal numero di gol segnati in casa e in trasferta da ciascuna squadra. Se dopo i successivi 30 minuti le squadre sono ancora in parità, si procede ai calci di rigore.
Sorteggio ottavi Europa League – Gli accoppiamenti – Questi gli accoppiamenti per gli ottavi di finale dell’edizione 2023/24 della UEFA Europa League:
Sparta Praga-Liverpool
Marsiglia-Villarreal
Roma-Brighton
Benfica-Rangers Glasgow
Friburgo-West Ham
Sporting Lisbona-Atalanta
Milan-Slavia Praga
Qarabag-Bayer Leverkusen
Sorteggio ottavi Europa League – Le date – La gara di andata è prevista per il 7 marzo, mentre il ritorno una settimana dopo, il 14 marzo. Le vincenti degli otto confronti accederanno ai quarti di finale, con il sorteggio per quel turno e le semifinali in programma il 15 marzo. I perdenti saranno invece fuori dalle competizioni europee 2023/
Gigantesca rissa alla fine di Sparta Praga-Galatasaray, partita terminata 4-1, risultato col quale i padroni di casa si sono qualificati agli ottavi di finale di Europa League. Al fischio finale, come mostrano le immagini di Dazn, calci, insulti e spintoni in campo. Incontro deciso anche dall’espulsione di un calciatore della squadra ospite, Kaan Ayhan, al 23′ della ripresa, quando il match era sull’1-1 e la qualificazione ancora in mano ai turchi. Arbitrava l’inglese Anthony Taylor, lo stesso che José Mourinho attaccò platealmente dopo la finale di Europa League del 2023, persa ai rigori dalla Roma col Siviglia.
Dopo l’esposto dei dem e di Avs la procura di Roma vuole indagare sulla procedura messa in piedi dal governo Meloni e in particolare dal ministro alle Infrastrutture. Che replica: “Non ho paura”
La procura di Roma ha aperto un’indagine sul Ponte sullo Stretto e sulla procedura messa in piedi dal governo Meloni e in particolare dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. Il fascicolo è contro ignoti e nasce dall’esposto presentato il primo febbraio dai segretari di Sinistra, Verdi e Pd, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ed Elly Schlein. Il procuratore Francesco Lo Voi ha assegnato il fascicolo alla sostituta Alessia Natale, che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione.
In particolare l’esposto chiede di indagare sull’iter che ha portato a rimettere in piedi la società Stretto di Messina e a far rivivere i contratti della vecchia gara fatta nel 2008 dal governo Berlusconi e vinta dal consorzio Eurolink. “Il governo ha deciso la caducazione del contenzioso tra lo Stato e i privati – dice Bonelli –, inoltre il governo e la società Stretto di Messina non rendono pubblici gli atti e i progetti aggiornati dal consorzio Eurolink. Parliamo di documenti che impegnano lo Stato per 14,6 miliardi di euro. Ma non solo: abbiamo saputo dal viceministro Bignami che l’atto negoziale tra la società stretto di Messina e i privati sul nuovo progetto è stato sottoscritto il 29 settembre e il 30 i privati hanno presentato il nuovo progetto”. L’ad Pietro Ciucci a giugno aveva dato questo incarico a Eurolink.
Ma il cuore dell’esposto riguarda gli incontri precedenti al varo del decreto Ponte in Consiglio dei ministri. Incontri tra Salvini, l’ex ministro Lunardi autore della gara vinta anni fa dal gruppo Eurolink. Prima dell’approvazione del decreto ad ottobre 2022 c’è stato un incontro tra Salvini, Lunardie Pietro Salini a capo della cordata Eurolink, per discutere il decreto. Lunardi poi ha incontrato Prestininzi, il responsabile del comitato scientifico del Ponte sullo Stretto, e dice che sono amici di famiglia. “Bene, chiediamo alla procura di indagare su tutto quanto avvenutoa spese dello Stato”, dice Bonelli, soddisfatto dell’apertura formale dell’indagine da parte della procura di Roma.
Sulla vicenda non si è fatto attendere il commento dello stesso Salvini: “Solo in Italia si riesce a fare una battaglia politica contro il Ponte, su un’autostrada, su una galleria, sulla Tav“. Così nella sua intervista a Mattino Cinque. Il Ponte sullo Stretto, ha ribadito il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, “serve a unire milioni di siciliani, a inquinare meno e a viaggiare più in fretta“. “Il Pd ha fatto una denuncia alla Procura della Repubblica perché vogliamo fare il Ponte, che è un diritto di milioni di italiani… Solo in Italia la sinistra riesce a dire no alle opere pubbliche“, ha aggiunto Salvini. Poi, dal palco di Cagliari, nel comizio a sostegno di Paolo Truzzu, candidato governatore nell’isola, ha sottolineato: “Io finché mi fate fare il ministro vado in ufficio per fare le opere pubbliche che servono a questo Paese e non saranno la sinistra qualche giudice o qualche giornalista di sinistra a farmi paura“.
Agguato fuori dallo stadio: il genitore di un ragazzino è stato spedito all’ospedale con una gamba rotta
Un giovane atleta è stato squalificato per dieci giornate per aver rivolto insulti a sfondo razzialead un avversario al termine di una partita di calcio giovanile tra l’Atletico Pont e la Druentina, sfida valevole per il campionato Under 17.
Il provvedimento del giudice sportivo è stato adottato nei confronti di Stefano Scaranello, giocatore della Druentina con la maglia numero 2.
La sfida tra l’Atletico Pont e la Druentina è stata disputata domenica scorsa e si era conclusa con la vittoria della squadra ospite per 0-2.
Al triplice fischio dell’arbitro, però, gli animi tra giocatori e dirigenti si sarebbero accesi tanto da sfociare in un agguanto fuori dallo stadio. Calci e pugni, e ilgenitore di un atleta della Druentina è finito in ospedale con la gamba sinistra fratturata. La Druentina ha poi presentato un esposto ai carabinieri.
Elongazione dell’adduttore lungo della coscia destra. Marcus Thuram si è sottoposto agli esami strumentaliche hanno confermato le anticipazioni di ieri. L’attaccante francese dopo ben trentaquattro partite di fila (tra Serie A, Supercoppa Italiana, Champions League e Coppa Italia) giocate con la maglia dell’Inter dovrà stare fermo ai box. Il suo ritorno in campo è previsto tra dieci giorni circa: salterà sicuramente la sfida di questo weekend contro il Lecce, probabilmente starà fuori anche per la gara di recupero contro l’Atalanta in programma il 28 febbraio e tornerà a disposizione – salvo complicazioni – a inizio marzo. In ogni caso sarà a disposizione di Simone Inzaghi per il match di ritorno di Champions League contro l’Atletico Madrid.
Il comunicato dell’Inter sulle condizioni di Marcus Thuram
Marcus Thuram si è sottoposto questa mattina a esami strumentali presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Per l’attaccante nerazzurro elongazione dell’adduttore lungo della coscia destra. Le sue condizioni saranno rivalutate nei prossimi giorni.
Almeno due persone sono morte e altre due sono rimaste ferite nel crollo di un ponte in costruzione a Lochem, nell’est dei Paesi Bassi.Lo hanno riferito le autorità olandesi.
“Durante la costruzione di un ponte si è verificato un incidente industriale. Sfortunatamente, ciò ha provocato due morti. Due persone sono rimaste ferite“, ha scritto su X l’autorità regionale olandese per la sicurezza. Non è stato ancora chiarito cosa abbia causato la caduta del ponte.
Dopo la vittoria in Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio, l’attaccante della Fiorentina Christian Kouamé è stato ricoverato: positivo il test alla malaria
Christian Kouamé ha contratto la malaria. A comunicarlo è stata la Fiorentina con una nota ufficiale sul proprio sito:
«ACF Fiorentina comunica che, in seguito a comparsa di febbre e malessere generale nella notte tra il 20 e 21 febbraio, il calciatore è stato sottoposto nella mattina di oggi al test per valutare una possibile infezione malarica, alla quale è risultato positivo. Il calciatore è stato ricoverato per le cure opportune e verrà rivalutato nei prossimi giorni».
Un fulmine a ciel sereno per la squadra di Vincenzo Italiano, che dovrà fare a meno dell’attaccante per un tempo indefinito. Kouaméera tornato da poco in Italia dopo laCoppa d’Africa, vinta con la sua Costa d’Avorio. Nella competizione l’ex Genoa aveva raccolto quattro presenze, saltando il primo match dei gironi, la semifinale e la finale.
Nella stessa giornata Norin Betani, calciatrice delloZambiache tra due giorni avrebbe dovuto affrontare il Ghana per le qualificazioni alle Olimpiadi, è morta a 24 anni dopo essere stata ricoverata in ospedale a causa di una sospetta infezione della malaria. L’ultimo caso celebre più recente, invece, è legato ad Hamed Junior Traoré, anche lui ivoriano: il centrocampista del Napoli era risultato positivo alla malaria lo scorso dicembre ed era rimasto ai box per circa un mese quando indossava la maglia del Bournemouth in Premier League.
I partenopei mantengono viva la chance di qualificarsi per la competizione della FIFA, che si svolgerà la prossima estate negli Stati Uniti d’America.
La ripartenza della Champions League, con gli ottavi di finale, consente di aggiustare il tiro anche sulle squadre ancora in corsa per il nuovo Mondiale per Club, che cercheranno di centrare la qualificazione al torneo. Nel mese di dicembre la FIFA ha ufficializzato i criteri per la definizione del ranking utile a stabilire le otto squadre partecipanti al nuovo torneo a 32 squadre, che si aggiungono alle vincitrici della Champions League dal 2021 al 2024.
Dunque, oltre a Chelsea (2021), Real Madrid (2022) e Manchester City (2023) sono state definite altre cinque formazioni che – sulla base dei punti accumulati del ranking e delle squadre ancora in corsa in questa edizione della Champions League – hanno già blindato il loro posto nella competizione:
Bayern Monaco (GER)
Paris Saint-Germain FC (FRA)
Inter (ITA)
Porto (POR)
Benfica (POR)
Otto posti sono dunque già occupati e ne restano quattro da assegnare. Uno andrà alla prossima vincente della UEFA Champions League e ulteriori tre a chi si classificherà al sesto, settimo e ottavo posto del ranking.Ranking che si allargherà ad un eventuale nono posto solo se la vincente della Champions League 2023/24 fosse una squadra già qualificata.
Ranking nuovo Mondiale per Club – La classifica aggiornata – Concluse le sfide di andata degli ottavidi finale della competizione, la classifica si è modificata leggermente come di seguito (in rosso le squadre che attualmente sono fuori dal torneo a causa del limite di massimo due club per Federazione):
Bayern Monaco (Germania) – 100 punti, qualificata
PSG (Francia) – 79 punti, qualificata
Inter (Italia) – 76 punti, qualificata
Porto (Portogallo) – 68 punti, qualificata
Borussia Dortmund (Germania) – 68 punti
Atletico Madrid (Spagna) – 62 punti
Lipsia (Germania) – 61 punti
Barcellona – 56 punti
Benfica (Portogallo) – 52 punti
Juventus – 47 punti, ultima qualificata
Napoli – 42 punti
Salisburgo – 40 punti
Lazio – 35 punti
Ranking nuovo Mondiale per Club – Lo scontro Napoli-Juventus – Guardando all’Italia, lo scontro sembra essere tutto tra Juventus e Napoli (anche se sulla carta la Lazio è ancora in corsa). Grazie al pareggio ottenuto ieri con il Barcellona, i partenopei possono sognare ancora di qualificarsi per la manifestazione. Per garantirsi l’accesso al torneo dovranno però vincere la partita di ritorno(portandosi così a 45 punti tra bonus vittoria e bonus per il passaggio del turno) e a quel punto sarà sufficiente vincere una sola partita ai quarti (o pareggiarne due) per ottenere il pass per gli USA.
Se invece il Napoli passasse con un pareggio contro il Barcellona, si porterebbe a 44 punti. In quel caso servirebbero ulteriori tre punti per agganciare la Juve e dunque il passaggio alle semifinali di Champions League, scenario più complicato. L’eliminazione agli ottavi di finale garantirebbe invece la matematica qualificazione alla Juventus.
Incontro durato circa mezzora a Palazzo Marino tra Sala, Antonello e Scaroni.
Alle 9 il sindaco Sala ha convocato i club per discutere dell’ipotesi di ristrutturazione lanciata da Webuild. Arrivati con un minuto di anticipo il presidente del Milan Scaroni, poco prima il Ceo Corporate dell’Inter Antonello
L’ennesimo capitolo sul destino del Giuseppe Meazza è cominciato alle 9 a Palazzo Marino ed è finito 35 minuti dopo. L’incontro fissato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala per un confronto sull’ipotesi di ristrutturazione di San Siro rilanciata alcuni giorni fa anche da Webuild è stato dunque rapidissimo. Convocate entrambe le società: con un minuto di anticipo è arrivato il presidente del Milan Paolo Scaroni, poco prima era arrivato anche il Ceo Corporate dell’Inter Alessandro Antonello. I due dirigenti sono andati via rapidamente senza rilasciare dichiarazioni e si sono fermati in un bar poco lontano da Palazzo Marino parlando fitto.
IL PUNTO – Dopo le frenate dello scorso anno e il deragliamento del progetto di abbattimento dello stadio alla luce del vincolo della Soprintendenza, entrambe le società hanno virato su opzioni al di fuori dei confini comunali: i rossoneri hanno già acquistato il terreno individuato a San Donato Milanese per 40 milioni di euro, i nerazzurri hanno invece stipulato un accordo di prelazione su un’area a Rozzano poco lontana dal Forum di Assago – di proprietà della famiglia Cabassi – che scadrà il 30 aprile. Alla vigilia dell’incontro odierno entrambe le società sono sembrate perplesse delle proposte del sindaco Sala.
Meteo, cambia tutto. Addio anticipo di primavera, torna l’inverno vero conpioggiae neve in montagna. Le previsioni dei prossimi giorni parlano chiaro: precipitazioni anche intense che avranno almeno modo di cancellare lo smog record in pianura Padana.
Le previsioni meteo dei prossimi giorni – «Ci attendono giornate nel complesso nuvolose e piovose quindi in cui pioverà praticamente tutti i giorni, quando al nord, quando al centro, quando al sud – aggiunge – tornerà la neve sulle Alpi ma non a bassa quota quindi nevicate al di sopra dei 1000-1500 metri». «Nel fine settimana è anche atteso un calo delle temperature non particolarmente intenso», dice Giuliacci precisando che «non arriverà il gelo». «Non avremo più temperature da seconda parte di marzo ma torneranno sui valori normali per questo periodo», aggiunge. «L’aspetto veramente positivo è che ci sarà un sensibile miglioramento della qualità dell’aria – sottolinea – Domani comincerà a migliorare ma i livelli di inquinamento rimarranno comunque piuttosto alti al nord, scenderanno ma ancora con concentrazioni piuttosto alte. Bisognerà attendere venerdì perché la pioggia e la maggior ventilazione portino poi a rimuovere la gran parte degli inquinanti che in questo momento riempiono l’atmosfera».
Quanto alle condizioni meteo passato il weekend Giuliacci chiarisce: «Difficile dirlo già oggi ma le proiezioni ci dicono che anche l’inizio della prossima settimana rimarrà piuttosto perturbato. Non si vede infatti l’alta pressione tornare a occupare l’Italia o comunque a lambire la nostra penisola e quindi proteggerla dal passaggio di perturbazioni – continua – Questo significa che magari non passerà una perturbazione organizzata ma che su gran parte d’Italia vedremo ancora delle nuvole o delle piogge».
Previsioni meteo GIOVEDI 22 FEBBRAIO –
Nord: Cielo coperto e precipitazioni possibili su gran parte delle regioni, piovose in pianura e via via intensamente nevose sulle Alpi.
Centro: Giornata con cielo irregolarmente nuvoloso su tutte le regioni e poi anche coperto, ma non sono attese precipitazioni significative.
Sud: La giornata sarà contraddistinta da un cielo irregolarmente nuvoloso su tutte le regioni. Temperature grossomodo stazionarie.
Previsioni meteo VENERDÌ 23 FEBBRAIO –
Nord: Giornata con precipitazioni diffuse sul Triveneto dove nevicherà copiosamente sopra i 1000 metri circa. Via via soleggiato altrove.
Centro: Tempo spesso instabile sui settori tirrenici, con piogge moderate e temporali anche intensi. Andrà meglio sul versante adriatico.
Sud: Giornata con cielo molto nuvoloso e a tratti anche coperto. Non sono attese piogge importanti se non in serata sulla Campania.
Previsioni meteo SABATO 24 FEBBRAIO –
Nord: Dopo una mattinata con un tempo in gran parte soleggiato, nel corso del pomeriggio torneranno le precipitazioni su molte regioni.
Centro: Giornata che trascorrerà con un tempo più soleggiato al mattino, nel pomeriggio invece tornerà a piovere, anche con temporali, in Toscana.
Sud: La giornata trascorrerà con un tempo compromesso dalle precipitazioni su gran parte delle regioni, ma meno in Campania e sul Gargano.
L’arbitro Claudio Allegretta della sezione di Molfetta indosserà la telecamera
La Serie C NOW e Sky Sport annunciano una novità epocale: per la prima volta in una Lega calcistica europea, in occasione del match in programma domenica 25 febbraio tra Cesena e Pineto (dalle ore 15 su Sky Sport calcio e in streaming su NOW), l’arbitroClaudio Allegretta della sezione di Molfetta indosserà la telecamera che fornirà immagini live mai viste prima che cambieranno per sempre l’esperienza davanti allo schermo.
Grazie alla Referee-Camcon l’innovativa tecnologia di NVP, i telespettatori della Serie C NOW, in esclusiva, potranno vedere tutto ciò che circonda il direttore di gara dalla sua visuale. Ciò permetterà agli appassionati di immedesimarsi in prima persona nel ruolo dell’arbitro, di cogliere prospettive particolari in ogni azione di gioco, dando vita ad una partecipazione dal valore unico. La Referee-Cam sarà poi protagonista in una partita di ogni turno playoff.
“Questo è un giorno speciale per tutti i tifosi della Serie C. Siamo la prima Lega che si apre a un simile cambiamento e ci confermiamo ancora una volta il principale laboratorio d’innovazione per tutto il mondo del calcio. Da sempre la C è la casa delle sperimentazioni. Riuscire a fornire al pubblico la visuale dell’arbitro, ciò che da decenni tutti gli appassionati sognano di vedere, rappresenta un successo incredibile, rafforzando ancor più il legame tra calcio e tifoseria. È una svolta epocale che può portare solo benefici.
Sono certo che saremo i primi di una esperienza destinata ad allargarsi. Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro sinergico con la FIGC e l’Associazione Italiana Arbitri. Al presidente Carlo Pacifici e al designatore Maurizio Ciampi giunga il mio ringraziamento per la disponibilità e la collaborazione” – ha dichiarato il numero uno di Lega Pro Matteo Marani.
“Abbiamo accolto con entusiasmo e sostenuto con convinzione la proposta di Lega Pro di introdurre una innovazione così affascinante al prodotto televisivo legato alla Serie C – ha commentato Marzio Perrelli, Executive Vice President Sport di Sky. Se Lega Pro ha individuato in Sky un partner all’altezza di questa sfida è perché la ricerca della modernizzazione tecnologica rappresenta uno dei pilastri fondamentali della nostra Casa dello Sport. In Sky sappiamo bene che la qualità passa dall’ideazione di contenuti in costante evoluzione: offrire ai nostri abbonati un punto di vista così rivoluzionario per le partite di calcio rappresenta una conferma ulteriore di quanto Sky continui a essere un punto di riferimento fondamentale per i tifosi e gli appassionati del football”.
Un sodalizio, quello tra la Serie C NOW e Sky, sempre più solido: dopo aver già proposto il più ampio servizio streaming, con 1.143 partite in esclusiva nazionale e 48 partite in co-esclusiva a stagione, tutte le gare della regular season, dei playoff, della Supercoppa e la Coppa Italia Serie C in diretta dagli ottavi di finale, viene ora scritta anche un’importantissima pagina della storia del calcio.
All’uomo d’affari finlandese, che ha dichiarato interesse ad acquistare club di calcio in Inghilterra e Italia, vengono contestate presunte false dichiarazioni sociali relativamente al bilancio dell’azienda Yuzoo fra il 2015 e il 2016
Ha provato ad acquistare il Manchester United e siè interessato all’Inter. Ma la sua storia come imprenditore nel calcio professionistico di vertice potrebbe finire prima ancora di essere cominciata. Nei confronti dell’uomo d’affari finlandese Thomas Zilliacus, il tribunale di Singapore ha emesso un mandato di arresto, da cui deriva un “alert” da parte di Interpol.
I bilanci di Yuuzoo – A dare notizia del mandato d’arresto è Bloomberg, secondo cui Zilliacus sarebbe ricercato per il presunto coinvolgimento nella diffusione di dichiarazioni ingannevoli in merito a Yuuzoo, azienda registrata a Singapore di cui è stato amministratore. La fonte citata è la forza di polizia della città Stato asiatica.
Le basi del provvedimento – “Dalle indagini è emerso che diverse relazioni finanziarie rilasciate da YuuZoo tra il 2015 e il 2016 sarebbero ingannevoli, in modo sostanziale: il fatturato di YuuZoo sarebbe infatti stato sovrastimato, dal valore reale di 4,6 milioni di dollari USA a 18,8 milioni di dollari dixhiarati”, riferisce la polizia di Singapore.
L’interesse per l’Inter – Lo scorso novembre Zilliacus con una nota ufficiale comunicò di avere raccolto 2,5 miliardi di euro e di essere pronto a presentare un’offerta per l’acquisto dell’Inter. In un’intervista su Repubblica gli chiedemmo conto di alcune incongruenze, a partire dal fatto che il fondo XXICenturyCapital, con cui sarebbe stato pronto a gestire l’operazione, non avesse nemmeno un proprio sito Internet.
Il momento dell’incontro tanto atteso è quasi arrivato. Domani di prima mattina a Palazzo Marino il sindaco Giuseppe Sala incontrerà i vertici di Milan e Inter per parlare dell’ipotesi di ristrutturazione dello stadio di San Siro senza costringere le due squadre a giocare altrove per un paio di stagioni. Un’ipotesi, quella dei lavori senza trasloco, che ha guadagnato punti dopo la lettera di giovedì di Webuild, la società di costruzioni convinta che il restyling della Scala del calcio sia possibile.
I due club, però, nutrono ancora più di una perplessità su questa opzione e confermano che il loro Piano A è diverso: il Milan punta a realizzare il suo nuovo stadio a San Donato Milanese e ha già avviato le pratiche urbanistiche necessarie; l’Inter ha opzionato fino ad aprile un terreno del gruppo Cabassi a Rozzano con lo stesso obiettivo dei cugini rossoneri: realizzare il nuovo impianto fuori Milano. Ma mai dire mai.
I colpi di scena sul caso San Siro si susseguono, almeno a parole. Domani per il Milan arriverà a Palazzo Marino il presidente Paolo Scaroni, mentre per l’Inter ci sarà l’amministratore delegato Alessandro Antonello. È stato proprio quest’ultimo, ieri ai microfoni di Sky Sport prima di Inter-Atletico Madrid di Champions, a svelare la data dell’incontro su San Siro: “La novità sul tema stadio è che siamo stati convocati ufficialmente dal sindaco Sala per giovedì (domani, ndr), ci immaginiamo che il tavolo discuterà di questa possibilità emersa in questi giorni in cui non siamo stati coinvolti“. Il dirigente nerazzurro non ha nascosto “un po’ di disorientamento da parte nostra: in questi anni il nostro percorso è stato molto lineare e concreto, l’idea era quella di avere uno stadio congiunto a San Siro col Milan, poi le vicissitudini hanno cambiato gli scenari e le strade si sono divise“.
Il Milan decise prima di puntare sull’area dell’ippodromo La Maura, vicino a San Siro, per il suo nuovo impianto senza Inter, poi ha virato sull’area San Francesco a San Donato Milanese, un terreno che la società di Gerry Cardinale ha acquistato nei giorni scorsi per 20 milioni di euro.
Da mesi, dunque, l’asse rossonerazzurro sullo stadio si è spezzato. Sala sta provando a ricomporlo sul progetto di ristrutturazione del Meazza. “Oggi c’è questa opportunità messa sul tavolo dall’amministrazione – commenta Antonello –. Noi vogliamo valutarla perché la priorità in questo momento è continuare a lavorare sul progetto di Rozzano, che è una possibilità molto concreta. Stiamo lavorando coi nostri advisor per arrivare a una conclusione in vista del periodo di esclusiva sull’area che si chiuderà a fine aprile. Affronteremo il meeting con il sindaco cercando di capire le opzioni sul tavolo“.