Antonio Juliano (Napoli, 26 dicembre 1942 – Napoli, 13 dicembre 2023) è stato un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista
Il grande ex centrocampista azzurro e dirigente è scomparso oggi all’età di 80 anni
Napoli piange Antonio Juliano, il grande ex centrocampista azzurro, capitano e dirigente è morto oggi all’età di 80 anni. Era ricoverato in ospedale e stava affrontando una malattia.
Un simbolo, una bandiera della squadra azzurra, lui che era nato a Napoli il 26 dicembre 1942. Militò dal nel Napoli dal 1961 al 1978 per 17 stagioni, di cui 12 da capitano, e rimanendo a lungo il calciatore azzurro con più presenze in tutte le competizioni; con i partenopei ha vinto due Coppe Italia (1961-62 e 1975-76), una Coppa delle Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976).
Gloria anche con la Nazionale: si laureò campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970.
Importantissimo nella storia del Napoli anche come dirigente: curò l’acquisto di Ruud Krol e la sessione di mercato che nel 1984 portò all’ingaggio, dal Barcellona, di Diego Armando Maradona. Dopo il ritiro è stato anche opinionista in tv per molti anni.
L’aggressione è avvenuta alla fine di una partita fra squadre juniores a Mascalucia
Picchiato a fine partita e ora ricoverato in ospedale dopo aver ricevuto un pugno a un rene da un suo coetaneo. È quanto accaduto all’arbitro Gabriele Garufi, 17 anni, alla fine della partita del campionato Juniores tra Mascalucia San Pio X e Gravina nel campo Bonajuto Somma di Mascalucia, paese alle pendici dell’Etna.
La squadra ospite perdeva 2 a 0 e sarebbe stato un rigore nel finale a scatenare l’aggressione da parte di uno dei calciatori del Gravina che secondo la ricostruzione di chi era presente avrebbe colpito da dietro l’arbitro poco prima dell’ingresso negli spogliatoi. Un pugno arrivato sul rene del giovane arbitro ora ricoverato all’ospedale di Giarre. I medici non si sono ancora espressi, ma potrebbe trattarsi di una forte tumefazione.
L’aggressione non sarebbe stata segnalata subito alle forze dell’ordine, racconta il sindaco di Mascalucia Vincenzo Magra che è venuto a conoscenza del fatto da Repubblica: «Sono davvero senza parole, ho chiamato le forze dell’ordine ma né i carabinieri, né i vigili urbani sapevano di quanto era accaduto, anche perché il fatto è avvenuto al buio perché la partita si è disputata a porte chiuse», racconta il sindaco che proprio la settimana scorsa aveva radunato le diverse società sportive di Mascalucia comunicando che tutte le partite si sarebbero disputate senza spettatori a causa di lavori di ristrutturazione con fondi del Pnrr. «Sono atti selvaggi, animaleschi, prenderemo provvedimenti forti perché non è accettabile che proprio tra i più giovani dove lo sport dovrebbe veicolare un messaggio di aggregazione avvengono certi episodi.
Dura la condanna anche delle società sportive coinvolte: «Non è stata una partita violenta, tutto è avvenuto a fine gara e noi non possiamo che condannare il gesto e dissociarci. Tutto questo fa male allo sport e ai giovani. Abbiamo cercato di proteggere l’arbitro chiamando i soccorsi e anche la società avversaria è stata solidale nei confronti dell’arbitro», dicono Giovanni Spina e Antonio Messina, rispettivamente direttore generale e presidente del Mascalucia Pio X.
«Per ragioni di regolamento abbiamo subito allontanato il ragazzo e non possiamo che condannare quanto avvenuto. Io sono il presidente e ci metterò la faccia su questa vicenda perché se un ragazzo arriva a compiere un gesto simile significa che ha problemi e va aiutato. Nella nostra storia non era mai accaduto un episodio del genere, il nostro ruolo è anche quello di togliere i ragazzini dalla strada. Non mi tirerò indietro e cercherò di aiutare questo ragazzo», dice Luca Taormina presidente del Gravina calcio.