articolo: Direttiva case green, stop alle caldaie a gas: cosa cambia con le nuove norme europee- Corriere.it
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici. Oggi 7 dicembre infatti il «trilogo» — i negoziati informali tra Commissione, Consiglio e Parlamento — hanno finalmente trovato la quadra sulla revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (Energy Performance of Building Direttiva), la cosiddetta direttiva “Case green”, tanto criticata in Italia e proposta dall’Esecutivo comunitario a dicembre 2021 per alzare gli standard energetici del parco immobiliare dei Paese della Ue. Il testo che ha messo d’accordo Parlamento e Consiglio, con la mediazione della Commissione, elimina gli obblighi diretti per i proprietari, lasciando agli Stati maggiori libertà d’azione e fa slittare al 2024 il termine ultimo dell’addio alle caldaie a gas. Insomma, un accordo al ribasso che in parte vanifica gli obiettivi ambientalisti iniziali della direttiva. Ora il testo dovrà essere di nuovo votato per chiudere definitivamente la procedura.
I punti principali dell’accordo – Come si sa, sul tavolo del trilogo c’erano alcuni punti critici visto che la materia era finita al centro di un acceso dibattito in Paesi come l’Italia e la Germania. Aspetti che sono dovuti rimanere fuori dall’accordo dopo quelli fissati in un lungo incontro negoziale tenuto nella notte tra il 12 e il 13 ottobre scorsi. L’accordo raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo prevede che gli Stati membri garantiscano che il parco edilizio residenziale riduca il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 26% nel 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici con le performacnce peggiori.
Gli obiettivi principali della nuova direttiva sono che entro il 2030 tutti i nuovi edifici siano edifici a emissioni zero e che entro il 2050 il patrimonio edilizio esistente venga trasformato in edifici a emissioni zero. I due colegislatori hanno concordato inoltre l’installazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali che subiscono una ristrutturazione che richiede un permesso.
La caldaie a gas – In base a EnergiaOltre, il punto critico più ostico riguardava il phase-out dei combustibili fossili, con Parlamento e Consiglio che dovevano ancora trovare un’intesa sulla data entro cui gli edifici europei dovranno dire addio una volta per tutte alle caldaie a gas e a tutti gli altri sistemi di riscaldamento alimentati con fonti fossili. Alla fine, nel testo si dice che l’obbligo di abbandonare i combustibili fossili nelle abitazioni viene posticipato dal 2035 al 2040.
I pannelli solari – Dall’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici vengono esclusi quelli residenziali, mentre restano contemplati gli edifici pubblici e quelli non-residenziali di grossa stazza, con eccezioni.