Pompei – Ercolano
Due città sepolte dalla lava
Pompei ed Ercolano erano due città di medie dimensioni situate poco a sud di Napoli, nelle immediate vicinanze della linea di costa dell’epoca, considerevolmente più arretrata rispetto all’attuale. I due insediamenti, posti sul Golfo di Napoli, erano sovrastati dal cono del vulcano Vesuvio, che con la sua mole domina tutto il Golfo. Il 24 agosto del 79 d.C. il Vesuvio eruttò e le due città furono travolte dalla lava, dal fumo e dalle ceneri che uccisero tutti gli abitanti. Nel corso del 18° secolo gli scavi hanno riportato alla luce i resti delle due città, siti archeologici tra i più importanti al mondo
Dopo quasi due anni di restauri (2013-2015) e una chiusura al pubblico di tre mesi, ha riaperto al pubblico la Villa dei Misteri di Pompei, nota per gli affreschi ispirati al mito di Dioniso.
La riscoperta di Pompei avvenne nel 1599, ma si dovette aspettare la metà del 18° secolo perché iniziassero serie indagini archeologiche sia a Ercolano (1738) sia a Pompei (1748). Da allora gli scavi si sono succeduti senza sosta facendo di questi centri due dei siti archeologici più importanti al mondo. La tragica e improvvisa fine di queste due città ha fatto sì che un numero eccezionalmente alto di edifici si sia conservato in uno stato che non ha eguali. Inoltre l’eruzione vulcanica ha impedito che il loro tessuto urbanistico venisse modificato e stravolto nei secoli successivi.
La pianta di Pompei, che si conosce oramai integralmente, può essere considerata tipica di una città romana di età imperiale: il suo tracciato non è regolare, a causa della conformazione accidentata del terreno, ma all’interno della zona urbana il tessuto stradale è regolare, e ruota su due strade principali – il cardine e il decumano – che si intrecciano ortogonalmente con altre strade creando degli isolati che i latini chiamavano insulae. Lo scavo di Ercolano e Pompei ha consentito il recupero di edifici la cui tipologia è poco documentata – perché poco riconoscibile – altrove. Se infatti è relativamente facile riconoscere una grande villa patrizia, è spesso assolutamente impossibile cogliere nel dettaglio l’uso di edifici e locali produttivi privi di elementi che li rendano chiaramente identificabili. Sia a Ercolano sia a Pompei, invece, si sono spesso reperite insegne di negozi e indicazioni di uso di vari edifici. La conservazione di una quantità vastissima di suppellettili, ma soprattutto di pitture parietali e di affreschi, ha consentito una conoscenza altrimenti impensabile di numerosi dettagli della vita di ogni giorno di una città romana, nonché della pittura romana.

