Laura Antonelli, morta ………….


Laura Antonelli, morta l’icona sexy di Malizia. Da vent’anni viveva in povertà

Laura 1

E’ stata ritrovata senza vita dalla donna delle pulizie all’interno della sua casa a Ladispoli, in provincia di Roma. Nel 2010 Lino Banfi aveva rivolto un appello alle istituzioni per migliorare le sue condizioni di vita. Ma lei aveva chiesto solo di essere dimenticata.

Qualche tempo fa, Lino Banfi, che aveva recitato con lei in alcune commedie degli anni Ottanta, aveva lanciato un appello pubblico per aiutare la Antonelli, che viveva con 510 euro di pensione e l’aiuto dei pochi amici rimasti. Ma era stata la stessa attrice a dichiarare di non essere interessata ad aiuti di alcun genere:  “Ringrazio Lino Banfi e tutti coloro che si stanno preoccupando di me. Mi farebbe piacere vivere in modo più sereno e dignitoso anche se a me la vita terrena non interessa più. Vorrei essere dimenticata“.

Da Malizia del 1973 in poi, la Antonelli ha vissuto oltre un decennio di ascesa incredibile, con Sessomatto di Dino Risi, L’innocente di Luchino Visconti al fianco di Giancarlo Giannini, Il malato immaginario di Tonino Cervi con Alberto Sordi, Passione d’amore di Ettore Scola. E poi, negli anni Ottanta, tante commedie più leggere come Viuuulentemente mia! con Diego Abatantuono, il corale Grandi Magazzini di Castellano e Pipolo, Rimini Rimini e Roba da ricchi (entrambi di Sergio Corbucci).

Laura Antonelli nacque a Pola, città istriana all’epoca italiana. Insieme alle attrici Femi Benussi, Alida Valli e Sylva Koscina fu una delle componenti del gruppo definito “delle bellissime quattro” dalmato-istriane. Profuga durante l’esodo istriano in seguito alla sconfitta italiana nella Seconda guerra mondiale e alla conseguente perdita dell’Istria, la Antonelli si trasferì con la famiglia a Napoli dove, dopo aver frequentato le scuole superiori, si diplomò presso l’Istituto Superiore Pareggiato di Educazione Fisica. Trasferitasi a Roma fu insegnante di Educazione  fisica prima di approdare all’attività di attrice.

Nella notte del 27 aprile 1991, quando nella sua villa di Cerveteri vengono trovati 36 grammi di cocaina, l’attrice è arrestata dai carabinieri della locale stazione e associata alla casa circondariale di Rebibbia (Roma), dove però resta solo qualche giorno, a seguito della concessione degli arresti domiciliari. È condannata in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio di stupefacenti.

Nove anni dopo, nel 2000, è invece assolta dalla Corte d’appello di Roma, che la riconosce consumatrice abituale di stupefacenti, ma non spacciatrice. La legge italiana sulla droga è nel frattempo cambiata e l’assunzione di sostanze stupefacenti per uso personale, entro i limiti stabiliti dalla legge, non è più considerata reato. Ciò determina il proscioglimento di Laura Antonelli dalle accuse formulate nei suoi confronti e la non punibilità per i reati a lei ascritti.

Il 3 giugno 2010 l’attore Lino Banfi lanciò un appello dalle pagine del Corriere della Sera all’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi e al ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, in cui chiedeva sostegno economico per la Antonelli che si trovava in una situazione di sofferenza economica. Sebbene il Ministro avesse accolto la richiesta auspicando l’applicazione della legge Bocchelli a sostegno degli artisti, l’attrice fece sapere di preferire di non essere aiutata e di essere invece dimenticata.

 “Ringrazio Lino Banfi e tutti coloro che si stanno preoccupando di me. Mi farebbe piacere vivere in modo più sereno e dignitoso anche se a me la vita terrena non interessa più. Vorrei essere dimenticata“.

Muore a Ladispoli  il 22 giugno 2015, all’età di 73 anni, vittima di un infarto.