Pantani, “non si è suicidato” Caso riaperto, nessun indagato
Fonte: ansa
Il 14 febbraio 2004 non si suicidò. Non era solo in quella camera d’albergo”. Consulenza ipotizza gli sia stata fatta bere coca. Dieci anni dopo, l’inchiesta della Procura della Repubblica di Rimini riapre il caso. Sul cadavere ipostasi a volto, torace e gambe
Sua madre Tonina, che non ha mai creduto al suicidio, lo ha ricordato a tutti i tifosi scrivendolo su Fb nella notte. A 16 anni dalla vittoria del Tour e a 10 dalla morte, si riapre il caso della tragica fine del campione Marco Pantani. Si indaga per omicidio nell’ipotesi, riferiscono notizie di stampa, che il Pirata sia stato picchiato e costretto da qualcuno a ingerire la cocaina che lo uccise.
A persuadere i magistrati sarebbe stata la perizia medico-legale eseguita per conto della famiglia, secondo cui le ferite sul corpo non sono autoprocurate ma opera di terzi. La procura di Rimini fa sapere: atto dovuto dopo aver
ricevuto memorie legali familiari, ora approfondimenti.

