Morti Bianche 2022 – Gennaio -:- Dicembre


Morti Bianche 2022

Una Spoon River per non dimenticare

IL DOSSIER DI REPUBBLICA: MORIRE DI LAVORO

Repubblica dedica uno spazio fisso alle morti sul lavoro. Il racconto delle vite di ciascuna vittima, evitando che si trasformino in banali dati statistici. Vite invisibili e dimenticate. Nel nostro Paese una media di tre lavoratori al giorno non fa ritorno a casa e “Morire di lavoro” vuole essere un memento ininterrotto rivolto a istituzioni e politica fino a quando avrà termine quello che è stato definito “un crimine di pace” (A cura di Marco Patucchi)

IL DOSSIER DI REPUBBLICA: MORIRE DI LAVORO

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PADERNO DUGNANO: PRESIDIO DI RETE SICUREZZA PER LE VITTIME DEGLI INCIDENTI SUL LAVORO E PER L’INCIDENTE ALLA EURECO, LA DITTA DI SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI. (PADERNO DUGNANO – 2010-12-04, Gianpietro Malosio / Fotogramma) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

PCI

Morti sul lavoro – Lettera a Carlo Soricelli

25 ottobre 2022

I morti sul lavoro, i dati reali e la narrazione ufficiale.
(una lettera a Carlo Soricelli)


Questa mattina sul sito dell’Osservatorio Nazionale di Bologna Morti sul Lavoro si può leggere:

“Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno al 24 ottobre Dall’inizio dell’anno sono morti 1268 lavoratori complessivi, 649 di questi sui luoghi di lavoro i rimanenti in itinere e sulle strade, In questi “numeri” ci sono anche i morti sul lavoro non assicurati all’INAIL.”

Dunque, i morti sul lavoro sono molti di più rispetto a quelli considerati da INAIL (677 a fine agosto compresi i decessi in itinere) e ai 600 riportati dai volantini di CGIL-CISL-UIL per promuovere i presidi che si sono tenuti in varie città italiane per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come più volte abbiamo scritto e affermato, noi ci fidiamo di quello che riporta Carlo Soricelli. Ci fidiamo perché quello che Soricelli denuncia è la minimizzazione della questione, fare pensare che, se è comunque una tragedia immane, i dati ufficiali ci “tranquillizzano” raccontando di un calo rispetto agli anni precedenti.

Un calo inesistente, come evidenziato dall’Osservatorio che distingue tra morti per infortunio nei luoghi di lavoro e decessi in itinere e ci informa di una crescita sempre maggiore che fa del 2022 l’anno peggiore tra tutti quelli che sono stati monitorati dal gennaio 2008.

Un lavoro indispensabile, quello di Carlo Soricelli che, come evidenzia nelle prime frasi che si possono leggere nel sito, annuncia la chiusura dell’Osservatorio alla fine dell’anno in corso “per il fallimento di questa iniziativa”.

No, Carlo, questa volta non siamo d’accordo. La tua iniziativa non è fallita, tutt’altro. Ha portato alla luce un comportamento scandaloso da parte di tanti e in primo luogo di chi dovrebbe governare e non lo fa, di chi dovrebbe controllare e non lo fa, di chi dovrebbe informare e non lo fa.

È soprattutto grazie all’Osservatorio se la questione è stata sollevata nella sua reale tragicità e se si sono aperti dei varchi nel muro di gomma che la nasconde e nella nebbia che la avvolge. La tua azione ha spezzato l’indifferenza, la rassegnazione di chi crede al racconto imposto “dall’alto” secondo il quale morire sul e di lavoro sia qualcosa di “normale” e inevitabile, creando l’opinione diffusa che non ci sia altra soluzione che accettare il dato di fatto.

Noi non ci stiamo e, nonostante comprendiamo la tua scelta e l’amarezza di constatare “l’indifferenza dei potenti”, vorremmo farti recedere dalla decisione di chiudere l’Osservatorio.

Te lo chiediamo perché vogliamo continuare la tua lotta e dobbiamo farla assieme, allargando il più possibile la platea di chi è ancora capace di indignarsi di fronte a tutto quello che succede in un mondo del lavoro sempre più precario, povero, faticoso, stressante, ostile … mortale

Dipartimento Lavoro PCI

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Ottobre 2022

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Dicembre 2022

Al 18 gennaio 2022 sono morti dall’inizio dell’anno 38 lavoratori, 18 di questi sui luoghi di lavoro

articolo dal Blog: https://cadutisullavoro.blogspot.com/2022/01/

Report morti sul lavoro nell’intero 2021

Nel 2021 sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro, di questi 695 sui luoghi di lavoro, con un aumento del 18% sui luoghi di lavoro rispetto all’anno 2020, ma l’anno scorso c’è stato il fermo covid (nel nostro monitoraggio non ci sono i lavoratori morti per infortuni da covid). 

https://cadutisullavoro.blogspot.com

Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 14 anni tutti registrati in apposite tabelle excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale.  Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni


Morti sul lavoro nel 2021 al 31 dicembre

Nel 2021 sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro, di questi 695 sui luoghi di lavoro, con un aumento del 18% sui luoghi di lavoro rispetto all’anno 2020, ma l’anno scorso c’è stato il fermo covid (nel nostro monitoraggio non ci sono i lavoratori morti per infortuni da covid). Rispetto al 2008 anno di apertura dell’Osservatorio l’aumento dei morti sui luoghi di lavoro è del 9%. In questi 14 anni non c’è stato nessun miglioramento, nonostante lo Stato attraverso i suoi Istituti ha speso miliardi di euro per la Sicurezza. INAIL dall’inizio dell’anno al 30 novembre ha ricevuto 1116 denunce per infortuni mortali (mancano i morti di dicembre), ma ricordiamo che molte categorie di lavoratori non sono assicurati a questo Istituto e quindi questi morti non vengono rilevati: poi ci sono i morti in nero. La situazione delle varie province e regioni, con relativi morti per infortuni sui Luoghi di lavoro escluso itinere la trovate qui sotto. Le categorie con più morti sul lavoro sono: L’Agricoltura che ha il 30,22% di tutti i morti sui luoghi di lavoro, di questi ben il 75% sono stati schiacciati dal trattore, 158 complessivi a morire in modo così orrendo, e l’età varia dai 14 agli 88 anni. Il 22% di tutti i morti sui Luoghi di Lavoro di tutte le categorie ha perso la vita schiacciato da questo mezzo. L’edilizia ha il 15% dei morti sul totale, di queste per la maggioranza sono provocate da cadute dall’alto, sono moltissimi i morti in nero in questa categoria, soprattutto nelle regioni del sud, ma non solo. Autotrasporto Rappresentano il 10,75 di tutti i morti sui luoghi di lavoro: in questa categoria sono inseriti tutti i lavoratori che guidano un mezzo sulle strade e autostrade (gli autotrasportatori morti sulle autostrade non sono inseriti nei morti delle province), i morti in questa categoria sono aumentati di molto; non sarà un caso che è aumentato in modo esponenziale il trasporto su gomma dovuti agli acquisti on line. Industria Rappresentano il 5,89% di tutti i morti sui luoghi di lavoro, sono relativamente molto pochi; in questa categoria abbiamo inserito le industrie di tutte le categorie (esclusa edilizia). I morti in questa categoria sono quasi tutti nelle piccole e piccolissime aziende dove non è presente il Sindacato o un responsabile della Sicurezza, Nelle medie e grandi aziende i morti sono quasi inesistenti, quei pochi sono tutti lavoratori che lavorano all’interno dell’azienda stessa ma che non sono dipendenti diretti, ma di aziende appaltatrici: le aziende e i sindacati devono accertarsi che questi lavoratori, che svolgono generalmente lavori pericolosi, svolgono il loro lavoro in sicurezza e siano tutelati come i dipendenti. In alcune grandi aziende emiliane i datori di lavoro hanno fatto accordi col sindacato per tutelare meglio questi lavoratori in appalto. Artigiani una miriade di lavoratori artigiani o di loro dipendenti perdono la vita lavorando, elencare i lavori che svolgevano questi morti per infortuni diventerebbe molto dispersivo per chi legge il report. Ricordiamoci anche di poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco che hanno perso la vita lavorando: anche questi lavoratori non sono assicurati all’INAIL.  Età delle vittime È impressionante vedere che i morti sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) che hanno più di 61 anni sono oltre il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro; i morti da questa età in su sono soprattutto in agricoltura, in edilizia e tra gli artigiani. Non si può far svolgere lavori pericolosi a lavoratori anziani. Ma ci sono anche molti giovani di vent’anni a morire sul lavoro, soprattutto precari, che hanno perso la vita quest’anno, non solo Luana D’Onofrio ma anche altre decine di giovani che svolgevano lavori pericolosi senza nessuna preparazione, e con il rischio di venir licenziati se avevano da ridire sui lavori pericolosi che dovevano svolgere. Nazionalità delle vittime rappresentano il 6,5% di tutti i morti sui luoghi di lavoro: c’è stato un netto calo delle morti tra gli stranieri rispetto agli anni precedenti, probabilmente a causa della pandemia. Gli anni precedenti al covid erano sempre intorno al 10%. Sono lavoratori marocchini, albanesi e romeni gli stranieri con più morti. Qui sotto i morti in ogni provincia e regioni italiane. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro