Per Shostakovich secondo Chailly e Barkhatov 2.679.482 euro, cifra record che supera di più di 100.000 euro i ricavi
Record storico per la Prima del Teatro alla Scala. Dopo il trionfo dell’anteprima per i più giovani il 4 dicembre, ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ di Dmitrij Shostakovchha debuttato nella serata più importante del calendario del Piermarini di fronte a 1.896 spettatori, registrando un incasso definitivo di 2.679.482 euro, cifra record che supera di più di 100mila euro i ricavi dell’Inaugurazione della stagione 2024/2025, attestati sulla cifra di 2.560.492 euro.
Si tratta dell’incasso più alto di sempre, quello della dodicesima inaugurazione di stagione di Riccardo Chailly, che ha come protagonista una partitura di taglio cinematografico di un compositore ventiquattrenne capace di mescolare violenza, pietà, erotismo e grottesca comicità, in una messinscena affidata al talento del regista Vasily Barkhatov, più giovane dei suoi 42 anni.
Dopo l’apertura di domenica 7 dicembre alle 18, questo il calendario delle repliche: mercoledì 10 dicembre alle 20 (turno Prime Opera), sabato 13 dicembre alle 20 (turno A), martedì 16 dicembre alle 20 (turno B), venerdì 19 dicembre alle 20 (turno C), martedì 23 dicembre alle 20 (turno D) e martedì 30 dicembre alle 20 (fuori abbonamento).
Incidente durante il concerto degli Oasis a Wembley (Londra). Un uomo di circa 40 anni è morto cadendo da una balconata dello stadio durante il live della band. Liam e Noel Gallagher: “Siamo scioccati e addolorati”.
Una panoramica dei fan degli Oasis all’arrivo all’Oasis Live ’25 Tour allo stadio di Wembley il 25 luglio 2025 a Londra
Tragedia al concerto degli Oasis a Wembley. Nella serata del 2 agosto, durante il live della band a Londra, un fan è morto cadendo da una balconata dello stadio. A farlo sapere il Daily Mail. L’incidente è avvenuto intorno alle ore 22.20. I medici hanno provato a rianimare l’uomo, che aveva circa 40 anni, ma non c’è stato nulla da fare. È stato dichiarato morto sul colpo. “Siamo scioccati e addolorati“, hanno fatto sapere Liam e Noel Gallagher in una nota.
Il racconto dell’incidente: “Devastante, abbiamo visto un uomo cadere” – L’incidente è avvenuto sabato 2 agosto intorno alle ore 22.20 allo stadio Wembley di Londra, location scelta dagli Oasis come tappa del loro tour. Un uomo di circa 40 anni è morto cadendo dalla balconata dello stadio davanti agli occhi di quasi 100mila fan che stavano assistendo al live della band .”È stato orribile, pensavamo fosse un cappotto che stava cadendo, poi abbiamo visto un uomo sul pavimento di cemento. C’erano urla e grida, è stato davvero devastante“, ha fatto sapere un testimone al Daily Mail, che per primo ha riportato la notizia. Il fan è morto sul colpo nonostante i tentativi dei paramedici di rianimarlo. La polizia ha chiesto ai presenti qualsiasi tipo di informazione per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
Liam Gallagher – foto LaPresse
Le parole di Liam e Noel Gallagher sulla tragedia – Immediata la reazione di Liam e Noel Gallagher degli Oasis che, in una nota, hanno espresso le loro condoglianze: “Siamo scioccati e addolorati per la morte del nostro fan. Le nostre più sincere condoglianze vanno alla famiglia e agli amici della persona coinvolta“. I due cantanti hanno poi lanciato un appello affinché la dinamica dell’accaduto possa essere presto il più chiara possibile: “Il nostro pensiero va alla famiglia della vittima. Chiediamo a chiunque abbia assistito all’incidente o abbia registrato video di contattarci per aiutarci a capire meglio cosa è successo“.
Ha guidato il più grande round di finanziamento per la società tedesca Helsing, ora valutata 12 miliardi di euro e impegnata nella produzione di massa di sistemi d’arma autonomi
L’ad di Spotify, Daniel EkDrew Angerer/Getty Images
Daniel Ek, fondatore e amministratore delegato della piattaforma di streaming musicale Spotify, ha guidato un investimento di 600 milioni di euro nella startup tedesca Helsing, specializzata nella produzione di droni da combattimento dotati di intelligenza artificiale. L’operazione, annunciata martedì 17 giugno attraverso la società di investimenti Prima Materia di Ek, porta la valutazione di Helsing a 12 miliardi di euro, confermandola come una delle aziende tecnologiche private di maggior valore d’Europa.
La trasformazione di Helsing da software a produttore di armi – Helsing è stata fondata nel 2021da tre imprenditori tedeschi — Torsten Reil, Niklas Köhler e Gundbert Scherf, ex commissario del ministero della Difesa tedesco. L’azienda nasce come sviluppatrice di software militare basato sull’intelligenza artificiale, progettando programmi in grado di analizzare e combinare dati provenienti dasensori infrarossi, telecamere, radar e sonar montati sui veicoli da combattimento. Il suo prodotto di punta, Altra, elabora queste informazioni generando una mappa digitale del campo di battaglia aggiornata in tempo reale, fornendo così agli ufficiali una visione complessiva delle operazioni in corso. A partire dalla fine del 2023, però, Helsing intraprende un’evoluzione strategica: da fornitore di tecnologie software si trasforma in produttore integrato di sistemi d’arma.
La svolta hardware si concretizza con lo sviluppo del droneHX-2, un velivolo da combattimento elettrico presentato pubblicamente nel dicembre 2024. Questo dispositivo, capace di raggiungere obiettivi fino a 100 chilometri di distanza, rappresenta una generazione avanzata di armi autonome progettate per operare senza dipendere dai sistemi Gps tradizionali e per resistere alle interferenze elettroniche nemiche. La caratteristica distintiva risiede nella capacità di coordinamento multiplo: diversi droni possono formare sciami controllati da un singolo operatore attraverso il software Altra, creando così una rete di attacco distribuita.
La tecnologia sviluppata da Helsing è già trovato una sua prima applicazione sul campo in Ucraina, dove l’azienda tedesca ha avviato la fornitura di droni attraverso due commesse distinte al governo di Kyiv. La prima riguarda il modello di drone HF-1, progettato per resistere alle interferenze Gps utilizzate dalle forze russe. In questo caso, Helsing fornisce il software di controllo, mentre la produzione di 4mila unità è stata affidata a un partner ucraino la cui identità resta riservata per motivi di sicurezza. Il contratto, interamente finanziato dalla Germania, vale 500 milioni di euro. Diverso è l’approccio per il modello HX-2, che Helsing produce direttamente nella sua nuova fabbrica nel sud della Germania. Questa struttura, secondo TechCrunch, può assemblare oltre mille droni al mese e si occuperà della produzione di altre 6mila unità destinate all’Ucraina. L’azienda ha inoltre annunciato piani per replicare questo modello produttivo in altri paesi europei, nell’ottica di ridurre la dipendenza del continente da fornitori esterni nel settore della difesa.
L’investimento di Ek – Daniel Eknon è nuovo agli investimenti nel settore militare. Già nel 2021 aveva investito100 milioni di euro in Helsing attraverso Prima Materia, la società di investimenti che ha fondato insieme a Shakil Khan, uno dei primi finanziatori di Spotify. L’operazione attuale rappresenta quindi un raddoppio della scommessa sull’azienda tedesca, con Ek che assume anche il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione di Helsing. Prima Materia ha guidato il round di finanziamento insieme ad altri investitori istituzionali come Lightspeed Venture Partners, Accel, General Catalyst e il gruppo industriale svedese Saab.
Per sostenere questi massicci investimenti militari, Ek ha dovuto vendere una parte consistente delle proprie azioni Spotify. I dati di Music business worldwide mostrano come il fondatore abbia incassato 376 milioni di dollari dalle vendite di azioni nel solo 2024, accelerando un processo iniziato nel luglio 2023 che gli ha fruttato in totale 724 milioni di dollari. Nonostante queste cessioni significative, Ek mantiene saldamente il controllo della piattaforma musicale attraverso una struttura azionaria che gli garantisce il 29,1% dei diritti di voto pur possedendo solo il 14,3% del capitale. Questa strategia gli consente di finanziare la diversificazione dei propri investimenti senza perdere il comando operativo di Spotify.
L’orientamento verso l’industria bellica aveva già provocato proteste di alcuni artisti nel 2021, quando Ek fece il primo investimento da 100 milioni in Helsing. All’epoca, musicisti come Darren Sangita e Skee Mask avevano ritirato la propria musica dalla piattaforma e non si esclude che altri possano fare lo stesso ora che l’investimento viene consolidato. Riguardo a questo rischio Ek ha dichiarato al Financial Times: “Sono sicuro che la gente lo criticherà, e va bene così. Mi concentro su quello che penso sia giusto, e sono convinto al 100% che questa sia la cosa giusta per l’Europa”.
Una giornata caratterizzata dal maltempo e che intorno alle 19.30 ha visto un forte nubifragio colpire diverse zone della Capitale
Un nuovo forte temporale si è abbattuto su Romanella serata di domenica 13 luglio 2025. Una giornata caratterizzata dal maltempo, ma che intorno alle 19.30 ha visto una bomba d’acqua colpire diverse zone della Capitale.
Per questo motivo è stato limitato il traffico aereo sull’aeroporto di Fiumicino, con circa 16 voli in arrivo dirottati su altri scali come Pisa e Bologna. «A causa delle attuali condizioni meteorologiche avverse, ci sono state limitazioni di traffico aereo: alcuni voli che sarebbero dovuti atterrare all’aeroporto di Fiumicino sono stati dirottati su altri scali», in altri casi ancora si sono registrati «decine ritardi più o meno consistenti, che si sono accumulati nel corso della giornata». Lo si apprende da fonti aeroportuali precisando che sono stati «16 i voli dirottati su altri scali, per scelta del comandante o della torre di controllo».
Disagi allo Stadio Olimpico per il concerto di Ultimo – Si registrano inoltre pesanti disagi per migliaia di persone accorse allo Stadio Olimpico per il concerto di Ultimo: molte di quelle che erano già sul prato ore prima dell’inizio, provando accaparrarsi la posizione migliore in vista dello show, hanno dovuto abbandonare il proprio posto per cercare riparo.
L’organizzazione ha aperto le tribune a lato e dietro il palco per permettere ai fan di ripararsi dalla pioggia. Solo alcuni fan sfegatati, noncuranti del diluvio, hanno scelto di restare sotto il palco muniti di ombrelli e impermeabili. In prossimità dell’inizio del concerto, alle 21, grazie anche al miglioramento delle condizioni meteo, il prato dello stadio si è nuovamente ripopolato.
Quello di stasera non sarà uno spettacolo come gli altri per Ultimo: il cantante romano, giunto alla terza data all’Olimpico, farà l’annuncio più importante della sua carriera, come lo ha definito lui stesso nei giorni scorsi via social.
La speranza è che il meteo non rovini quella che si preannuncia come una serata indimenticabile per i fan dell’artista.
La band in formazione originale, Ozzy sul trono nero, e i fuochi d’artificio per gli oltre 40mila fan. L’ultima performance è storia del metal
Fuochi d’artificio sopra il Villa Park Stadium di Birmingham. E più di 40mila persone con gli occhi lucidi. Lacrime e applausi, il cuore morbido del metal. La voce di Ozzy Osbourne che si spezza su Paranoid, cantata con tutto il fiato che gli è rimasto. L’ultima. Davvero. Dopo più di mezzo secolo, i Black Sabbath hanno salutato la loro città con un concerto che è già storia: “Back To The Beginning”, il ritorno alle origini, forse la fine di tutto.
Ozzy, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward, in formazione originale, di nuovo insieme sullo stesso palco, per la prima volta in vent’anni. Per l’ultima volta. A casa. A Birmingham. Dove nel 1968 tutto è cominciato.
Tom Morello e Steven Tyler in “Back to the Beginning”. Fotografia: Ross Halfin
Un concerto-fiume che ha visto passare il testimone a tre generazioni di rocker e metalhead, con una lineup stellare:Metallica, Slayer, Pantera, Tool, Gojira, Alice in Chains, Halestorm, Anthrax, Lamb of God, Mastodon. E ospiti fuori dal genere: Billy Corgan, Fred Durst, Zakk Wylde, Slash, Duff McKagan, Jonathan Davis, Sammy Hagar. Insieme, in un’unica giornata, per celebrare la band che ha inventato il metallo.E che lo ha consegnato alla leggenda.
Bill Ward si esibisce con i Black Sabbath. Foto: Black Sabbath/Ross Halfin
Il concerto unico, con incassi destinati in beneficenza, è stato presentato come l’ultima esibizione dal vivo di Ozzy, a cinque anni dall’annuncio della malattia, il Parkinson, che lo sta consumando.
Considerato uno dei frontman più “selvaggi” della storia della musica, ha cantato seduto su un trono nero sormontato da un pipistrello, lungo cappotto di pelle, occhi bistrati di nero, luci basse, come si addice al “Prince of the Darkness”, il Principe delle Tenebre, e si è concesso anche lacrime di commozione mentre la folla impazziva per brani come “Crazy Train”, “War Pigs”, “Iron Man”, “Children of the Grave“, chiusura con “Paranoid“. “Il mio regalo a Birmingham. Ora posso morire felice”, ha detto. La moglie Sharon ha raccontato che questo concerto gli ha dato “un motivo per alzarsi ogni mattina”.
“Non avete idea di come mi sento. Grazie dal profondo del mio cuore”, ha sussurrato tra gli applausi.
“Il più grande spettacolo heavy metal della storia” – La direzione musicale è stata affidata a Tom Morello, che ha definito lo show “il più grande spettacolo heavy metal della storia”. Biglietti andati esauriti in meno di 20 minuti, prezzi da capogiro – da 236 a 3.000 euro – e un cuore grande: tutti i profitti destinati a charity impegnate contro il Parkinson e a sostegno dei bambini malati di Birmingham.
Che questo concerto sia il canto del cigno o solo un capitolo di una saga ancora da scrivere, lo dirà il tempo. Tony Iommi ha lasciato aperta la porta a un possibile nuovo album, e i suoi compagni sono pronti a seguirlo. In un’intervista a Classic Rock, Iommi non ha escluso la possibilità di un nuovo disco: “Può essere interessante, ma non voglio passare anni a comporre e poi finisce tutto in niente”. Anche Butler e Ward si sono detti aperti. Ma per ora, il sipario è calato.
“Non pensavo di piangere. Invece ho pianto tutto il tempo” – James Rogers, 26 anni, avvocato di Londra, non riesce ancora a crederci: “Mi ha sorpreso quanto mi sono emozionato. Quando è partita Mr. Crowley c’era qualcosa di magico nell’aria. È stato bellissimo”.
Hassen Gaungoo, 41 anni, sviluppatore software, è venuto con il collega Alex Taylor, 38, da Croydon: “È la fine di un’epoca”, ha detto Taylor. “Hanno inventato il metal. Sapere che è finita è una sensazione stranissima“.
Sarah Arifi, 30 anni, avvocato, era tra le prime file: “Non mi sentivo abbastanza importante per essere qui. E invece eccomi. Ho pianto”.
Andrew Dean, 27 anni, è volato dalla Pennsylvania: “Un sogno. Credo sia il momento più importante della mia vita finora”. Dani Butterworth, 39, è venuta da Cheshire: “L’ho amato per tutta la vita. Ozzy ha dato tutto”.
Ozzy Osbourne si esibisce al Back to the Beginning di Villa Park. Foto: Black Sabbath/Ross Halfin
Mina spegne oggi 85 candeline. Un compleanno importante per un mito nazionale di fama mondiale, icona della musica e della storia della tv. Leggenda vivente nonostante la scelta di mezzo secolo fa di rendersi invisibile agli occhi del pubblico, è l’artista femminile italiana con il maggior numero di vendite e continua a influenzare generazioni di nuovi cantanti.
All’anagrafe Mina Anna Maria Mazzini, soprannominata la ‘Tigre di Cremona’, ma nata a Busto Arsizio (Varese) il 25 marzo 1940, nel corso della sua carriera, iniziata alla fine degli anni ’50, ha interpretato più di 1.500 brani, incluse pietre miliari della canzone italiana come ‘Mille bolle blu’, ‘Tintarella di Luna’,’Parole, parole, parole’, ‘Se telefonando’, ‘Amor mio’ e ‘Grande grande grande’. Artista sempre moderna ed eclettica, con doti canore straordinarie che l’hanno portata a cantare in diverse lingue, tra cui l’inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco e il giapponese, Mina ha interpretato generi che spaziano dalla canzone napoletana alla musica classica, dalle cover dei Beatles alle sperimentazioni nel jazz.
Non appare in pubblico dall’ultimo concerto dal vivo tenuto il 23 agosto 1978 al teatro tenda ‘Bussoladomani’ a Lido di Camaiore, nella sua amata Versilia, ma questo ha unicamente contribuito ad alimentarne la leggenda. Solo nel 2001 si è fatta riprendere eccezionalmente negli studi di registrazione della Pdu, la sua etichetta discografica, a Lugano, concedendo al pubblico uno sguardo sul suo processo creativo. Un evento che ha mostrato la padronanza della cantante anche dei più moderni mezzi di comunicazione: un video in streaming che ha registrato un picco di circa 20 milioni di persone connesse, risultando uno dei più seguiti di tutti i tempi in Italia.
Sempre nel 2001, per i meriti artistici, Mina è stata insignita dell’onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana dall’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi. Grazie agli oltre 150 milioni di dischi venduti in tutto il mondo è, a pari merito con l’amico di sempre Adriano Celentano, l’artista italiano dal maggior successo commerciale, e in assoluto l’artista femminile italiana con il maggior numero di vendite. Proprio ‘Mina Celentano’, con due milioni di copie, è il disco più venduto dalla cantante.
A oggi, con 72 album in studio,tre album dal vivo, 40 raccolte, 17 Ep, cinque colonne sonore, sei album video e 145 singoli, di cui 24 entrati al numero uno, Mina è anche l’artista che detiene il record di presenze nelle classifiche italiane. Ha ricevuto riconoscimenti da alcuni dei più celebri musicisti internazionali, tra cui Frank Sinatra, che avrebbe voluto vederla esibirsi negli Stati Uniti, ma dove lei non si è mai recata per paura di volare, Michael Jackson e Louis Armstrong. Liza Minnelli l’ha definita “la più grande” e ha confessato che se fosse andata a un suo concerto, sarebbe entrata nel backstage per chiederle un autografo.
Icona non solo della musica ma anche della televisione, Mina è stata protagonista di alcuni dei programmi più celebri della storia della Rai, come ‘Canzonissima’, ‘Teatro 10’, ‘Senza Rete’, figurando in duetti diventati leggendari con Giorgio Gaber, Ugo Tognazzi, Vittorio De Sica, Totò, Giancarlo Giannini e Lelio Luttazzi, per citarne alcuni. Memorabili lo sketch insieme ad Alberto Sordi a ‘Studio Uno’ nel 1966 e l’esibizione con Lucio Battisti a ‘Teatro 10’ del 1972, da molti considerati gli otto minuti che hanno cambiato la musica italiana. Con Raffaella Carrà è stata la protagonista di ‘Milleluci’, uno dei più belli e seguiti show di varietà del sabato sera della Rai in bianco e nero.
Se avesse voluto, Mina avrebbe potuto intraprendere anche una promettente carriera cinematografica. Federico Fellini le propose di recitare nel ‘Satyricon’ e ‘Il viaggio di G. Mastorna’, ma lei non accettò e quest’ultimo non fu mai realizzato, mentre Francis Ford Coppola l’avrebbe voluta come protagonista femminile per ‘Il Padrino’, nel ruolo che fu poi affidato a Diane Keaton.
Nonostante sia assente dalla scena pubblica ormai da quasi cinquant’anni, Mina ha continuato a essere presente e a influenzare generazioni di nuovi artisti, e non solo, grazie alla produzione, con cadenza più o meno annuale di album, best of, e collaborazioni, sempre alla ricerca di nuovi talenti, come testimonia la recente canzone ‘Un briciolo di allegria’ (2023), singolo inciso con Blanco, ma anche i suoi ultimi due album, ‘Ti amo come un pazzo’ del 2023 e ‘Gassa d’amante’ del 2024.
Mina e Alberto Lupo cantano “Parole Parole” nel 1972 – Rai Rai
Sono le uniche date italiano del nuovo tour europeo che partirà da Cardiff il 5 maggio
Eccolo il ritorno del Boss. A San Siro, con la E Street Band, l’1 e il 3 giugno 2024, uniche date italiane all’interno del nuovo tour europeo che partirà da Cardiff il 5 maggio e si chiuderà a Londra il 25 luglio, dopo aver toccato Irlanda del Nord, Eire, Francia, Repubblica Ceca, Spagna, Olanda, Belgio, Germania, Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia. I biglietti saranno in vendita da lunedì 6 novembre alle 12 su tre circuiti – su Ticketmaster, Ticketone e Vivaticket – ma in prevendita già venerdì alle 11 registrandosi sul sito di Live Nation, che organizza per la prima volta un evento del Boss insieme a Barley Arts.
Ritorno a casa, dunque. Al Meazza, il primo stadio italiano di Springsteen in quella leggendaria serata del 21 giugno di 38 anni fa, il palcoscenico del cuore che gli ha regalato magiche coreografie in tribuna, calcato altre sei volte tra il 2003 e il 2016 come nessun’altra arena in Italia. Ma non nel 2023, quando un affollamento di date impedì al Boss di inserirsi nel calendario di San Siro: suonò nei parchi, a Ferrara e a Monza con intermezzo al Circo Massimo, soluzione insolita che sollevò qualche polemica sulla logistica tra i fan.
Lo stadio milanese era stato prescelto da Bruce Springsteen per cominciare il tour mondiale con quattro date consecutive subito dopo la pubblicazione dell’album “Letter to You”, nel 2019, prima che la pandemia sconvolgesse il mondo. La data doppia non è inedita: e fu travolgente il bis il 3 e 5 luglio 2016, durante il tour che celebrava la ripubblicazione di “The River”. E chissà se saranno le ultime, viste le controversie sul nuovo stadio milanese e sul vincolo che dovrebbe preservare il Meazza dalla demolizione. Ma anche visti i malanni del 74enne Bruce, che ha dovuto posticipare decine di date americane al 2024 per curare una fastidiosa ulcera peptica. Vada come vada, l’appuntamento è di quelli da non perdere.
Alla fine, nonostante le incertezze per il maltempo, l’attesissimo concerto si è fatto
Le incertezze per via del temporale. Poi la conferma: il concerto del boss si farà. E in 70mila sono arrivati per assistere al suomega show all’interno del Parco di Monza.
Martedì sera, poco prima delle 20, il leggendario artista americano è stato accolto con calorosi e fragorosi applausi. Chitarra al seguito ha fatto capolino sul palco del pratone della Gerascia all’interno dell’autodromo del parco di Monza per lo spettacolo di chiusura del suo tour europeo 2023. Sul palco anche la E Street Band. La prima canzone in scaletta è stata ‘No Surrender‘, cantata dai fan in delirio che hanno dato inizio alla festa, tra mani al cielo e balli. Poi sono state suonate ‘Ghosts‘, uscita nel 2020 con il penultimo album, e ‘Prove it all night‘, del 1978. Molti i manifesti con cui il pubblico ha voluto comunicare con ‘the boss’, “Bruce this is my glory day“, recitava uno di questi, ovvero “Bruce, questo è il mio giorno di gloria“.
Il cantante e la sua E Street Band si erano già esibiti a Roma e a Ferrara, ma, a causa della devastazione provocata dal maltempo, il concerto a Monza era stato ufficialmente confermato solo nella mattinata di martedì 25 luglio. “Dopo gli ultimi temporali della scorsa notte sono in corso gli interventi di ripristino necessari a riportare piene condizioni di sicurezza in città – aveva scritto il comune di Monza in mattinata -. Sono 15 le squadre straordinarie allertate dal Servizio Giardini operative da questa mattina, e un centinaio le segnalazioni complessive ancora da trattare; 150 gli interventi completati durante la notte, per rimuovere piante e alberi caduti. Anche al Parco di Monza le squadre, con l’ausilio di 45 tecnici forestali, stanno completando la rimozione degli ultimi alberi e rami per liberare i viali di accesso verso il prato della Gerascia: a breve saranno aperti i varchi per consentire l’accesso ai tanti fan che hanno già raggiunto Monza per il concerto di stasera. Sentita la Prefettura e le autorità preposte alla sicurezza, infatti, il Parco risulta agibile e le condizioni di sicurezza idonee per accogliere le 70mila persone attese in città“. Per verificare le condizioni di sicurezza la città e il parco erano stati anche sorvolati da un elicottero della polizia di Stato per una ricognizione. Rimossi gli alberi e i rami sradicati dal vento, i fan sono potuti entrare sul pratone per attendere il proprio idolo.
Un regalo che arriva ogni anno. Il cantante ha anche autografato i calendari che servono all’autofinanziamento del canile
Lui, che è uno dei cantanti più famosi d’Italia e non solo, potrebbe davvero parafrasare Lucio Battisti: ma che sorpresa, io mi benedico, ho scelto te, un cane, per amico. Eh sì, perché anche quest’anno Jovanotti non ha fatto mancare il consueto aiuto al canile dell’Ossaia (località che prende il nome dalla battaglia del Trasimeno fra Annibale e i Romani), nel comune di Cortonache è ormai da decenni la sua residenza e anche il buen retiro in cui nascono le sue canzoni. In questo periodo natalizio, quindi, sono arrivate alla struttura, come un gigantesco pacco regali, qualcosa come venti quintali di crocchette e cibo in scatola destinato ai trovatelli ospiti all’Ossaia, cani perduti senza collare che giungono lì da tutta la Valdichiana. Abbandonati dai proprietari, randagi di strada, animali che si sono persi: i gestori del canile aprono la porta a tutti e quello di Lorenzo Cherubini, il vero nome, come tutti sanno, di Jovanotti è un contributo prezioso che anno dopo anno serve a far quadrare i conti, sempre asfittici, di una struttura basata essenzialmente sul volontariato.
E di buona volontà il cantante ne mette persino di più dei venti quintali di cibo per cani, accompagnati anche da una grossa confezione di antiparassitari. Pure i calendari dell’Ossaia, un’altra forma di autofinanziamento,sono infatti tutti autografati da lui e la gente è più che disposta a pagare pur di avere in casa la sua firma. continua a leggere
Foo Fighters Times Like These – emotional Taylor Hawkins tribute WEMBLEY – Video Ian Benton
Il cantante dei Foo Fighters non ha trattenuto le lacrime durante il live di Wembley dedicato al batterista scomparso lo scorso 25 marzo…. continua a leggere suvideo.corriere.it
Incredibile il riscontro della band con concerti sold out in serie, anche da noi
Chris Martin of Coldplay performs at Metlife Stadium on Aug. 1, 2017, in East Rutherford, N.J. Coldplay’s latest album, ?Music of the Spheres,? releases Oct. 15. – (Photo by Scott Roth/Invision/AP, File)
«Cinque secondi dopo l’inizio è come tornare ad avere quattro anni», ha scritto il Times. «Se anche i cinici più severi si sono convertiti alla magia dei Colplay è perché la band ha creato – almeno visualmente – lo spettacolo più bello della storia». Se dal New York Times al Guardian, i critici delle maggiori testate internazionali hanno ceduto all’appeal del gruppo, non ha resistito neanche Mick Jagger, una leggenda, che su Twitter ha postato un video in cui si ritrae in estasi a Wembley con le braccia per aria a cantare a squarciagola assieme a Chris Martin e ai 90.000 presenti.
Pavimenti cinetici, cyclette tra il pubblico per la produzione di elettricità, pannelli solari, la promessa sugli alberi, la scelta di materiali ecologici eppure nessuna rinuncia all’aspetto scenografico……. continua a leggere su corriere.it/spettacoli….
Un concerto più unico che raro. La scaletta sarà di una ventina di brani, dai classici come “I wanna be your dog”, “Raw Power”, “Lust for life”, “The passenger”, e i più recenti “Sex & Money” e “Burn”
La domanda più frequente tra i suoi fan è: «sarà come sempre a torso nudo o in giacca e cravatta?». La risposta si avrà solo martedì 30 agostosera, quandoIggy Pop, pseudonimo di James Newell Osterberg Jr, salirà sul palco allestito all’Esedra di Palazzo Te, a Mantova, come non l’abbiamo mai visto, ossia accompagnato dalla sua Free Band e dall’Orchestra da Camera della città dei Gonzaga. Certo, il tempo passa per tutti, anche per chi è convinto di essere ancora un guerriero punk di prima generazione con gli addominali scolpiti, i pantaloni di pelle aderenti e i capelli lunghi, ma l’«iguana del rock», anche se ha ammesso di aver cambiato pelle dopo una vita sul filo del rasoio, non ha gettato la spugna e si presenta ancora nei panni di cantante refrattario a ogni guinzaglio. continua a leggere su corriere.it
Iggy Pop på Cirkus. – Foto: Sofia Blomgren/Rockfoto
Iggy Pop – Passenger (Live at the Royal Albert Hall) – Iggy Pop Official
I Måneskin fanno la storia e per la prima volta un gruppo italiano porta a casa un riconoscimento ai prestigiosi premi Mtv per la videomusic.
Complice la canzone ‘I wanna be your slave‘, la band glam rock romana ha vinto nella categoria ‘Miglior video alternativo‘ ed è poi salita sul palco del Prudential Center di Newark nel New Jersey per una elettrizzante performance dal vivo del nuovo hit ‘Supermodel’.
“E’ straordinario – ha detto il vocalist della band, Damiano David – “Non ce l’aspettavamo. E’ un onore. C’erano tanti grandi artisti in gara“. Il riconoscimento arriva sulla scia degli altri successi di Victoria, Damiano, Ethan e Thomas: da Sanremo ed Eurovision 2021, alle apparizioni al Tonight Show di Jimmy Fallon e Saturday Night Live, il palcoscenico dei Rolling Stones lo scorso novembre e Coachella in aprile. continua a leggere su ansa.it
I Måneskin vincono agli Mtv Vma, ma a Vittoria si scopre un seno. Ed è giallo censura
Oltre alla gioia per il premio – primi italiani ad aggiudicarsi un riconoscimento agli Mtv Video Music Awardscon il video di «I wanna be your slave» – spunta il giallo per la performance, a quanto pare censurata in diretta. I Måneskin la notte scorsa sono stati fra i protagonisti degli Mtv Vmasche si sono tenuti al Prudential Center di Newark nel New Jersey e oltre a trionfare nella categoria «Best alternative», si sono poi esibiti dal vivo con il loro ultimo singolo «Supermodel». Anche questa volta la band romana ha scelto un look glam e sexy, tra abiti neri, lustrini e accessori in pelle. E una volta sul palco il gruppo ha osato ancora di più, con Damiano a torso nudo e pantaloni in pelle con le frange, tagliati sul davanti, che, giratosi di spalle, ha poi rivelato un’apertura stile fetish anche sul retro, con un tanga che metteva in bella mostra il fondoschiena.
A far scattare quella che sembra a tutti gli effetti una censura televisiva, però, non è stato il frontman, quanto la bassista Victoria De Angelis che indossava un body monospalla e, sul lato scoperto, aveva un cuore d’argento a proteggere il capezzolo, come ormai è sua consuetudine. Durante il live, però, l’abito della bassista è caduto, lasciandole l’altro seno completamente scoperto. Vic ha continuato a suonare come se niente fosse… continua a leggere su corriere.it/spettacoli….
Dopo una caduta la cantante è stata ricoverata in ospedale. Poi il post della moglie
« Sto bene, è stata una brutta caduta e ho riportato un trauma cranico, sono in ospedale e ne avrò per qualche giorno. Ora sono un po’ rimba e non riesco a raccontarvi ma lo farò. Mi spiace per il concerto a Forlì ma farò di tutto per recuperarlo, se possibile»: con queste parole affidate ai social Paola Turci aveva fatto preoccupare tutti i suoi fan e follower su Instagram sulle sue condizioni di salute. continua a leggere
Si è sentito male poco prima di un’esibizione a Rovereto. Fa parte del gruppo dal 2000, annullato il concerto
Mauro Gazzola, tastierista dei Dik Dik
Il tastierista dei Dik Dik, Mauro Gazzola, è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale per un attacco di cuore. Il malore improvviso ieri sera, poco prima dell’esibizione a Rovereto in piazza Centrale. Erano le 21.30 quando Gazzola si è sentito male: immediatamente soccorso è stato trasferito in ambulanza in ospedale. “Buongiorno a tutti – ha scritto stamattina Gazzola nella propria pagina Facebook -. Volevo ringraziare pubblicamente i miei colleghi, nonché amici e compagni di viaggio Gaetano Rubino, Lallo Sbriziolo e Pietruccio Montalbetti per non essersi esibiti in concerto in quel di Rovereto causa mio malore improvviso“.
L’intervento degli altri componenti della band – Il Dolomiti
Fan delusi sotto le finestre dell’hotel –Ma i fan dello storico gruppo non si sono arresi. Rimasti a bocca asciutta per l’annullamento, causa maltempo, del live al Sonic Park di Bologna,continua a leggere
Arena gremita per gli Iron Maiden: il concerto viene annullato –BlitzTv
Tempesta di fulmini, pioggia e vento forte: annullato il concerto degli Iron Maiden a Bologna – VideoNewsLive
Iron Maiden – The Number of the Beast live – Stuttgart 09.07.2022 Legacy of the Beast Tour Germany – Metal-Franky
Iron Maiden live Stuttgart 09.07.2022 Wasen – Legacy of the Beast Tour – Big Eddie – Germany – Metal-Franky
Eddie Vedder, 57 anni, leader dei Pearl Jam, si esibisce all’Autodromo di Imola in una serata di puro rock’n’roll. Voce ancora cristallina e un palco dominato in lungo e in largo
«In 55 Paesi del mondo l’aborto è garantito, in America no, le donne devono decidere di poter crescere i propri figli». L’inadeguatezza assoluta e antistorica della decisione della Corte Suprema americana rimbalza anche qui, nell’Autodromo di Imola che oggi invece delle Ferrari e consimili vede un altro genere di fuoriserie: i Pearl Jam di Eddie Vedder che se deve dire quel che pensa del suo Paese, mai si esime, ieri come oggi. È il momento topico di un riuscitissimo concerto, rinviato già due volte per colpa del Covid: Eddie e i suoi sono gli ultimi mohicani di quello che fu il grunge, ultimo, rivoluzionario, vagito del rock, oramai trent’anni fa.
Black + Better Man (Pearl Jam – Autodromo di Imola – 25.06.2022) – GZ Production
E infattii sessantamila radunati sulle piste della Formula Uno sono i figli di quella rivoluzione, allora ragazzini oggi quarantenni, stretti intorno al loro idolo. Come Materazzi, assiduo frequentatore di questo genere di show, dopo aver lasciato i campi di calcio. Ebbene, Eddie si presenta a 57 anni, ancora con la camicia aperta, come allora, sulla maglietta. Ma quel che più conta è che, Vedder, probabilmente uno degli ultimi, grandi, frontman, si conserva perfettamente. E nello spirito, combattivo sempre. E nella performance, la voce ancora cristallina e un palco dominato in lungo e in largo. E non è il solo: Mike McCready e Stone Gossard, per quanto imbiancati, ingaggiano battaglie alla chitarra a colpi di devastanti distorsioni e assoli perfetti. Completa la sezione ritmica sempre al passo del batteristaMatt Cameron e Jeff Ament.continua a leggere
Discorso di Eddie Vedder in italiano, concerto Pearl Jam Imola 2022 – salentissimo
La serata è stata importante non solo perché celebrava sessant’anni di carriera, ma anche perché gli Stones a Milano non venivano dal 2006
La domanda che nessuno dei cinquantasettemila di San Siro vuole porsi ma alla quale tutti pensano è se Mick Jagger abbia recuperato in pieno dai postumi dell’infezione da Covid che ha costretto i Rolling Stones a cancellare alcune date del tour. C’è un precedente di qualche anno fa che riguarda un’altra formazione rock amatissima dal pubblico italiano. I Pearl Jam nel 2018 si esibirono a Milano con un Eddie Vedder che si era appena ripreso da una pesante raucedine: nonostante il cantante del gruppo americano si fosse esibito con la consueta bravura, la scaletta fu in qualche modo pensata per non affaticare troppo le sue corde vocali ancora un po’ malmesse. E allora si torna al punto di partenza: che Jagger sarà quello che sta per salire sul palcoscenico del Meazza?
La risposta arriva dopo un doveroso tributo con video e foto a Charlie Watts (sostituito dietro alla batteria da Steve Jordan): il primo brano, Street fighting man, dice che sì, i Rolling Stones non hanno intenzione di tenere il freno a mano inserito, ma sono pronti ad accelerare, se necessario. D’altronde la serata è importante non solo perché celebra sessant’anni di carriera, ma anche perché gli Stones a Milano non venivano dal 2006 (la prima volta, invece, risale al 1967). Jagger, 79 anni tra poco più di un mese, pare non aver accusato il colpo e fa quello che ha sempre fatto da sei decenni a questa parte: cantare con una precisione chirurgica (pure quando stringe la gola e sporca il timbro per cercare il feeling blues e l’impatto rock) e saltare qua e là come se stesse scivolando in mezzo ai riff valvolari di Keith Richards e Ronnie Wood. “Ciao Milano, come va? Che bello tornare qui”, grida in italiano, prima di attaccare con 19th nervous breakdown: ed eccolo divertirsi ad aizzare il pubblico con le sue mossettine svelte e ormai ben codificate. E chi lo ferma più, quel satanasso lì? continua a leggere
Lo «Stone Sixty Tour» celebra i 60 anni passati dal 12 luglio 1962, il giorno del primo concerto degli Stones al Marquee di Londra. Apertura degli ingressi alle 16, l’orario di inizio del concerto alle 19.30 con i Ghost Hounds. Caccia agli ultimi biglietti sui «bagarini» online
La memoria dei milanesi si divide tra il turbolento esordio meneghino dell’8 aprile 1967 al Palalido e l’ultima esibizione a San Siro dell’11 luglio 2006, con un tripudio di bandiere tricolori per il mondiale di calcio vinto da due giorni. Il tempo per amarcord, però, ormai è finito. Dopo 16 anni di assenza, mancano poche ore al ritorno sul palco delle pietre rotolanti a Milano. Una produzione da kolossal rock per ricordare che sono passati 60 anni dal 12 luglio 1962, cioè dal giorno del primo concerto degli Stones al Marquee di Londra. Riparte quindi stasera dal Meazza lo «Stone Sixty Tour», dopo le incertezze per l’annuncio di Mick Jagger di essere risultato positivo al Covid-19. Il frontman è risultato negativo al tampone e l’unica tappa italiana del tour potrà così andare in scena, come confermato dallo stesso Jagger in un video postato su Twitter, con la band atterrata a Milano e già ospite al Four Season in vista del live. E come confermato anche sulla pagina Facebook del gruppo, dove sono state invece pubblicate le immagini del palco in fase di allestimento.
Lo show e la scaletta – Uno maxi-show da 57 mila spettatori e 7 milioni incassati, con più di duemila lavoratori all’opera per preparare lo show al meglio. La star è ancora Jagger, che compirà 79 anni il mese prossimo, e nonostante una valvola cardiaca sostitutiva, si mantiene con l’energia scenica di frontman più giovani di diversi decenni. Accanto a lui,il 78enne Keith Richards e il 75enne Ron Wood, che ondeggiano elegantemente sul palco come alberi secolari al vento, suonando le loro chitarre con una spavalderia che suggerisce che il tempo sia ancora dalla loro parte. O quasi. Ogni concerto di questo tour si apre con un tributo a Charlie Watts, la cui morte l’anno scorso all’età di 80 anni, ricorda che anche i Rolling Stones sono mortali. Con loro tre ci saranno il fidato Darryl Jones al basso e la new entry Steve Jordan alla batteria, più una troupe di 300 persone. Quanto alla scaletta, per coloro che hanno già visto gli Stones dal vivo, qui c’è poco di veramente nuovo: si parte con Street Fighting Man e The 19th Nervous Breakdown dal repertorio Sixties del gruppo, poi Rocks Off e Thumbling Dice da Exile on Main Street, il rispescaggio di Out of Time e una canzone scelta dai fan col solito ballottaggio social cui gli ultimi tour degli Stones ci hanno abituati. Poi Let It Bleed la meditazione sui giorni del lockdown (Living in a Ghost Town), e si prosegue con pietre miliari come Miss You, Start Me Up, Paint It Black, Sympathy For the Devil e Jumpin’ Jack Flash. I bis? Gimme Shelter e Satisfaction, ovviamente. continua a leggere
Concerto del Primo maggioA lavoro per la pace – Prima Parte
Anche quest’anno per il 1 Maggio, RAI3 insieme a CGIL, CISL e UIL celebreranno la Festa dei Lavoratori, tornando in diretta a Piazza San Giovanni, dopo due anni difficili di pandemia, come grande momento di aggregazione e forte segnale di speranza. Saranno tanti gli artisti ad avvicendarsi sul palco, volti noti e meno noti ma anche scrittori, intellettuali, attori in un racconto fatto di parole e musica sui temi che riguardano la nostra vita sociale: il lavoro, la sicurezza, i diritti, i giovani.
Il quarto statoè un dipinto a olio su tela (293×545 cm) del pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo, realizzato dal 1898 al 1901 e conservato al Museo del Novecento di Milano
Festa del lavoro o Festa dei lavoratori, la storia: premere il link qui sotto
Barbascura X, Francesca Barra e Claudio Santamaria, Giovanna Botteri, Marco Paolini Riccardo Iacona, Stefano Massini e Valerio Lundini
Roma
Piazza San Giovanni
Per raggiungere la piazza si consigliano le uscite della metropolitana linea A di Manzoni o Re di Roma. Si ricorda inoltre che l’uscita della metropolitana di Piazza San Giovanni verrà chiusa. MOSTRA LA MAPPA
Il Concerto del Primo Maggio è il più grande evento gratuito di musica dal vivo in Europa. Nato nel 1990, l’evento è promosso da CGIL, CISLe UIL e viene organizzato annualmente a Roma richiamando centinaia di migliaia di spettatori. Il Concerto viene anche trasmesso integralmente in diretta da RAI3 eRAI Radio2.
Una maratona musicale, un programma televisivo e un evento di piazza allo stesso tempo, con la pretesa di accontentare tutti pur mantenendo alta la qualità e con uno sfondo di contenuti sociali sempre presente e vivido.
Trasversalità, coraggio e follia: Primo Maggio Roma – La particolarità del binomio Tv/ Piazza è in assoluto l’aspetto più affascinante di un evento che, forte di ben tre decenni di storia a tratti leggendaria, abbraccia ancora oggi un target di pubblico incredibilmente vasto e variegato.
La trasversalità artistica si traduce quindi in una varietà di pubblico che non ha eguali negli eventi musicali italiani, un format che riesce nell’impresa di coinvolgere tanto l’adolescente che balla sotto il palco, quanto lo spettatore più adulto comodamente seduto davanti alla televisione di casa.
È questa la vera forza e l’assoluta peculiarità del Concerto del Primo Maggio di Roma.
DA SAPERE – il concerto è a ingresso gratuito – inizio evento ore 15:00 – l’accesso in piazza è libero e consentito fino ad esaurimento posti – per accedere al Concerto del Primo Maggio 2022 non è richiesta prenotazione – per accedere alla zona dedicata ai disabili basta presentarsi ai varchi con il certificato di disabilità. È ammesso un solo accompagnatore
Il batterista e cantante ha gravi problemi alla schiena: “Non riesco più a suonare”. L’addio dopo lo show di sabato scorso alla O2 Arena di Londra
“Signore e signori, grazie di essere venuti stasera. Noi siamo i Genesis e siamo qui per intrattenervi. Questa è l’ultima data del nostro tour e, a dire il vero, dopo 53 anni è anche l’ultimo concerto dei Genesis. Ok, suoniamo qualcosa prima che mi vengano gli occhi lucidi“. Dicendo così, sabato alla 02 Arena di Londra, Phil Collins non ha annunciato solo l’addio della band dove era batterista dal 1970 e dal 1975 – dopo la fuoriuscita di Peter Gabriel – anche cantante, ma pure il suo, devastato da dolori alla schiena che gli hanno complicato assai la vita personale, oltre che artistica.
Il magone non gli ha tolto l’ironia, visto che più tardi ha aggiunto: “Ora dovrò trovare un vero lavoro“. Paradossale per uno che, tra band e altri progetti, solisti (In the ait tonight) e di gruppo, è arrivato a 115 milioni di sterline (25 spesi per divorziare da Orianne Cevey), secondo batterista più ricco dopo Ringo Starr, e a otto Grammy, un Oscar, due Golden Globe. continua a leggere
Genesis – Live at The O2 London. 24 March 2022 – Ohcantona Gigs
Phil Collins – Finally…The First Farewell Tour Paris 2004 – Red Dog
I due cantautori si ritrovano sul palco per un tour estivo che partirà il 18 giugno allo stadio Olimpico di Roma. “Ci dispiace che dopo tanta attesa questa presentazione si stia tenendo oggi, in questo clima”
Antonello Venditti – Roma capoccia (Live) ft. Francesco De Gregori
MILANO 28 febbraio 2022
Si potrà parlare di reunion per due che assieme hanno suonato solo in un disco che ha ormai mezzo secolo, benché fondamentale per la musica italiana come Theorius campus? Tra l’altro Antonello Venditti e Francesco De Gregori, pur avendo le stesse origini (il mitico locale Folkstudio di Roma) lo fecero assieme solo per questione di costi. Poi più nulla, «solo un tour in Ungheria che ci divertì parecchio anche per ragioni politiche».
Ognuno seguì la propria strada, una più sul versante pop romantico (e romanesco), una più sul folk impegnato e dylaniano, diventando entrambi tra i più importanti cantautori italiani. E, anzi, si parlava di una rivalità, «tipo Coppi e Bartali», e giravano leggende di frecciatine nascoste tra i due, come Piano bar di De Gregori del 1975, dedicata a Venditti («È un pianista di piano bar, vende a tutti tutto quel che fa, non sperare di farlo piangere, perché piangere non sa»), che nel 1978 avrebbe risposto con Francesco («Scusa Francesco se ti ho rubato rubini puri dalle tue tasche»). Leggende, appunto: «Ognuno seguiva con attenzione la carriera dell’altro».
Fatto sta che i due adesso annunciano scherzosamente «la reunion dei Theorius campus», anche se il nome del tutto sarà Venditti e De Gregori («ordine scelto lanciando una monetina, ma è anche meglio, ha una sua musicalità», dice il secondo). Il 4 marzo uscirà il 45 giri con due classici, Generale e Ricordati di me. Poi partirà una serie di concerti fino alla fine del 2023. Il principale, e il primo, è allo stadio Olimpico della loro Roma e lo si attende da due anni. Ma per motivi virali ci sarà solo il prossimo 18 giugno. In estate 11 date in luoghi suggestivi come Palmanova, Marostica e Taormina. Il grosso dall’autunno, scegliendo i teatri di’Italia: «I teatri perché ci siamo resi conto che i palasport non vanno bene e preferiamo atmosfere più intime», dice Venditti. continua a leggere