Multa simbolica e niente processo: grazie all’oblazione, i tre calciatori chiudono la loro posizione nel caso scommesse
Samuele Ricci, Raoul Bellanova e Mattia Perin – Foto LaPresse
Bastano 250 euro per archiviare la partita con la giustizia. È la cifra che Samuele Ricci, Raoul Bellanova e Mattia Perin verseranno per chiudere la loro posizione nell’inchiesta milanese sulle scommesse clandestine che, la scorsa primavera, aveva scosso il mondo del calcio italiano.
Le prime istanze di “oblazione” — la procedura che consente di estinguere il reato minore con il pagamento di una sanzione — sono già arrivate sulla scrivania dei pubblici ministeri Roberta Amadeo e Paolo Filippini. Nei prossimi giorni i pm daranno il via libera e i tre atleti potranno saldare la multa di 250 euro ciascuno, uscendo così definitivamente dal procedimento. Ricci, centrocampista del Milan ed ex Torino; Bellanova, difensore dell’Atalanta cresciuto proprio nel vivaio granata; e Perin, portiere della Juventus, figuravano tra i tredici sportivi finiti sotto la lente della Guardia di Finanza. L’indagine, coordinata dalla Procura di Milano e diretta da Marcello Viola, aveva portato lo scorso maggio all’arresto di cinque persone, ritenute i gestori di un articolato sistema di scommesse illegali su poker online e altri eventi sportivi non calcistici.
Tra i nomi emersi anche quelli di Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo, Sandro Tonali, Alessandro Florenzi e Weston McKennie. Tuttavia, solo Fagioli e Tonali — già coinvolti nella prima inchiesta torinese — dovranno affrontare il patteggiamento, non potendo accedere all’oblazione per l’ulteriore accusa di promozione delle piattaforme illecite. Il procedimento principale rimane concentrato sui presunti organizzatori del giro, Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera, insieme ad altri tre indagati. Secondo gli inquirenti, attraverso la gioielleria “Elysium” sarebbero stati simulati pagamenti per la compravendita di orologi di lusso, in realtà destinati a coprire i debiti contratti dai giocatori. Per loro, l’udienza di patteggiamento è fissata per il 26 novembre.
Un finale a basso costo, dunque, per i calciatori coinvolti marginalmente: la loro “scommessa” più rischiosa si chiude con una ricevuta da 250 euro.
Il presidente della Federazione calcistica turca: “Abbiamo iniziato a fare pulizia”. Sette gli arbitri di massima categoria coinvolti
Il presidente della federcalcio turca İbrahim Hacıosmanoğlu durante la conferenza stampa sullo scandalo arbitrale a Istanbul (Foto amet Yalcin/Dia Photo via AP/ La Presse)
La federcalcio turca (Tff) ha annunciato l’apertura di procedimenti disciplinari nei confronti di decine di arbitri scoperti ad avere conti scommesse, dopo un’indagine interna che ha rivelato un quadro allarmante: 371 dei 571 arbitri attivi nei campionati professionistici del Paese risultano titolari di un account su piattaforme di betting, e 152 di loro hanno effettivamente piazzato scommesse.
Una notizia che scuote il calcio turco – La notizia, resa pubblica oggi, lunedì 27 ottobre, dal presidente della Tff İbrahim Hacıosmanoğlu, ha scosso il calcio turco. “Come federazione abbiamo deciso di iniziare a ripulire il nostro stesso ambiente“, ha dichiarato in conferenza stampa a Istanbul, per poi aggiungere “tra coloro che avevano conti scommesse figurano sette arbitri di massima categoria.
La Tff ha fatto sapere che i nomi dei coinvolti saranno deferiti alla commissione disciplinare, la quale adotterà le sanzioni previste dal regolamento. In base all’articolo 57 del codice disciplinare della federazione chi viene riconosciuto colpevole di scommesse sul calcio rischia dalla sospensione da tre mesi fino a un anno da ogni attività legata al calcio. L’inchiesta copre un periodo di cinque anni, in conformità con la legislazione sportiva turca.
Le reazioni dei club – Le rivelazioni della federazione hanno portato l’ufficio del procuratore capo di Istanbul ad accettare le dichiarazioni di Hacıosmanoğlu come denuncia formale, estendendo così l’inchiesta penale già avviata ad aprile. I magistrati stanno verificando eventuali violazioni delle norme su prevenzione della violenza sportiva, regolamenti federali e legislazione sulle scommesse.
Le reazioni del club, intanto, non si sono fatte attendere. Il presidente del Galatasaray, Dursun Özbek, ha definito l’inchiesta “una svolta cruciale per il calcio turco“, chiedendo alla federazione di pubblicare in modo trasparente i nomi degli arbitri coinvolti, le partite da loro dirette e i dettagli delle puntate.
Il numero uno del Fenerbahçe, Sadettin Saran, ha commentato che le rivelazioni “confermano i timori del club“, mentre il Beşiktaş ha invece chiesto la pubblicazione immediata dei nomi degli arbitri coinvolti. Altri club minori avrebbero invece chiesto addirittura di abolire le retrocessioni ottenute sul campo, per le presunte irregolarità arbitrali.
L‘ex centrocampista della Juventus Felipe Melo ha dichiarato a SporTV che molti giocatori dei tempi della Juventus scommettevano sulle partite delle serie inferiori del calcio brasiliano, compreso l’ex portiere Gianluigi Buffon:“So che questo sembrerà controverso, perché vi dirò qualcosa che non molti sanno: quando giocavo nella Juventus, alloggiavamo in un hotel a Torino che si trovava in un centro commerciale, che aveva un cinema. Noi a volte uscivamo e andavamo al cinema. E Buffon scommetteva, continuava a scommettere. Aveva con sé il suo iPad o il suo computer, e scommetteva”.
“VINCEVA E PERDEVA UN SACCO DI SOLDI” – “Era al computer e mi diceva: ‘Amico, e questa partita di Serie C in Brasile? Io rispondevo: ‘Cos’è, amico, la Serie C? E lui scommetteva. Vinceva un sacco di soldi, ma ne perdeva anche molti. E non solo lui, anche altri me lo chiedevano”. Il commento diFelipe Melo è arrivato sulla scia del caso dell’attaccante Bruno Henrique, incriminato dalla Polizia Federale perché sospettato di aver manipolato i cartellini gialli nella massima serie brasiliana nel 2023.
Lingua originale: portoghese. Traduzione di Google Felipe Melo su Buffon: So che sarà controverso, perché sto per dire una cosa che nessuno sa, ma quando giocavo per la Juventus, alloggiavamo in un hotel a Torino, che si trovava all’interno di un centro commerciale. Poi a volte uscivamo e andavamo al cinema. E Buffon scommetteva. Aveva con sé il suo iPad o il suo computer, e scommetteva.
🗣️ Felipe Melo sobre Buffon:
"Sei que vai dar polêmica, porque eu vou trazer à tona um negócio que ninguém sabe, mas quando eu jogava na Juventus, nós concentrávamos em um hotel, lá em Turim, que ficava dentro de um shopping. Aí às vezes saíamos e íamos ao cinema. E o Buffon… pic.twitter.com/OymznMQsHM
Lo scatto datato 2020: si vedono anche Bellanova e Plizzari
Agli atti dell’inchiesta di Milano sulcalcio e le scommesse illecite c’è una foto a corredo della chat “Las Vegas” che mostra gli azzurri dell’Under 21, in ritiro, impegnati a giocare a poker. Della chat, datata 2020, “composta da 4.885 messaggi”, fanno parte diversi calciatori tra i quali Raoul Bellanova(indagato per scommesse su siti illegali), Sebastiano Esposito, Alessandro Plizzari. Gli investigatori scrivono: “Dall’analisi emerge che la chat è stata creata da Marco Sala (anch’egli calciatore, ndr) e che i partecipanti la utilizzavano per organizzare delle partite di poker in presenza durante i loro incontri per i vari ritiri della Nazionale, oltre a pubblicare le relative cifre dovute da ognuno”.
Calcio e scommesse, la foto al tavolo da gioco nel ritiro dell'Under 21 tra le carte dell’inchiesta https://t.co/bx0vJPE5cl
Gdf sequestra 1,5 milioni. Tra giocatori indagati Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già coinvolti in un’altra indagine: per pm erano “collettori di scommesse“
Da sinistra Weston James Earl McKennie, Alessandro Florenzi e Mattia Perin – (Fotogramma/Ipa)
Calciatori di Serie A indagati per scommesse illegali su altri sport. Da Tonali a Fagioli, da Florenzi a McKennie e Perin, sono una decina i nomi coinvolti nell’inchiesta della procura di Milano.
La Guardia di Finanza di Milano, su delega della procura, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo nei confronti di cinque persone fisiche e una persona giuridica emesso per 1,5 milioni di euro. Contestualmente, sono stati notificati i decreti di fissazione di interrogatorio preventivo emessi dal gip a seguito della richiesta di applicazione, nei confronti dei succitati cinque indagati, della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Indagati calciatori serie A, chi sono: i nomi – Per quanto riguarda i calciatori coinvolti – una dozzina tra cui Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già coinvolti in un’indagine della Gdf di Torino – nessuno si è mai “venduto” le partite ma avrebbero giocato per lo più su altre discipline, tra fine 2021 e ottobre 2023.
Oltre a Tonali (oggi al Newcastle) e al viola Fagioli, altri calciatori di serie A avrebbero riversato molti soldi nelle tasche di due gestori di piattaforme illegali di scommesse online, i quali per gli inquirenti si sarebbero fatti aiutare dai tre amministratori di una gioielleria milanese adoperata come ‘banca‘ per regolare in maniera nascosta i conti delle scommesse.
Tra gli altri giocatori che appaiono nell’indagine c’è il centrocampista milanistaAlessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo (Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il compagno centrocampista americano Weston James Earl McKennie, gli ex juventini Leandro Paredes e Angel Di Maria, il difensore della nazionale Raoul Bellanova, il centrocampista Samuele Ricci, gli attaccanti Cristian Buonaiuto e Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante e un’altra decina di non sportivi.
Il ruolo di Fagioli e Tonali secondo pm – Nicolò Fagioli e Sandro Tonali – entrambi calciatori professionisti – “oltre ad aver effettuato numerose scommesse mediante le piattaforme” al centro dell’inchiesta della procura di Milano “risultano aver ricoperto il ruolo, a loro volta, di collettori di scommettitori, in quanto si sono occupati di diffondere e pubblicizzare tali piattaforme illegali, fare da tramite per l’apertura o il caricamento dei conti di gioco ed effettuare consegne di denaro per conto di altri scommettitori, anche in contanti“, si legge nella richiesta di sequestro preventivo di circa 1,5 milioni di euro nei confronti di persone ritenute organizzatrici del business illecito.
“A fronte di tale attività agevolatrice“, il calciatore oggi al Newcastle e il collega che gioca nella Fiorentina, “risultano essere stati remunerati attraverso il riconoscimento di bonus sui propri conti di gioco o con una decurtazione del loro debito contratto con le scommesse“.
Venerdì 11 aprile 2025
Caso scommesse, gli atti d’indagine saranno trasmessi alla Procura FIGC
Per fare fronte al pagamento dei debiti, Nicolò Fagioli avrebbe chiesto dei prestiti per centinaia di migliaia di euro a 31 calciatori e suoi compagni.
(Foto: TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)
La Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, trasmetterà gli atti dell’inchiesta sul giro di scommesse illegali su poker on line ed eventi sportivi, ma non partite di calcio, alla Procura federale della FIGC per quanto riguarda i profili sportivied eventuali sanzioni disciplinari.
Da quanto si è saputo, i calciatori che hanno scommesso e sono indagati dal punto di vista penale non rischiano molto e possono uscire dal procedimento pagando un’oblazione (250 euro, la metà rispetto ai 500 euro previsti dalla sanzione). Le verifiche più rilevanti saranno quelle della giustizia sportiva. Mentre l’inchiesta, stralcio di quella torinese trasmessa, si è concentrata sugli organizzatori delle scommesse.
Tra i dettagli emersi dall’indagine, si legge che Nicolò Fagioli per far fronte al pagamento dei debiti di gioco, avrebbe chiesto dei prestiti per centinaia di migliaia di euro a 31 calciatori e suoi compagni nelle varie squadre in cui ha militato. Agli amici Fagioli, non indagati, chiedeva di effettuare, per suo conto, bonifici in favore della gioielleria Elysiuym o versamenti su carte PostePay. Lo stesso calciatore aveva già rivelato questi dettagli ai tempi dell’esplosione del caso.
«I nominativi dei soggetti emersi in tale contesto si identificano in Turati Stefano, Gatti Federico, Di Massimo Alessio, Plizzari Alessandro, Dragusin Radu Matei, Zanandrea Gianmaria, Nardi Filippo, Vitali Matteo, Armini Nicolò, Salerno Pasquale, Luciani Francesco, Oliveira Rosa Lucas, Zisa Flavio, Esposito Alberto, Barbato Daniele, Russo Alessandro, Pompili Cristiano, Valzani Andrea, Okoli Memeh Caleb, Salami Alessandro, Sartori Marco, Maccabruni Lorenzo, Pulino Gaetano, Petrosino Gerardo, Zerbi Emanuele, Ferrari Andrea, Marino Manuele, Boloca Gabriele, Volpatto Andrea, Sarr Mouhamadou Fallou Mbacke e Ragazzi Luca», si legge negli atti di inchiesta.
Venerdì 11 aprile 2025
Serie A, cosa rischiano i calciatori indagati per scommesse illegali e poker online
Ecco le possibili conseguenze per i calciatori coinvolti sul fronte della giustizia sportiva e di quella ordinaria.
Il logo della FIGC (TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)
Ci sarebbero 12 calciatori transitati per la Serie A tra il 2021 e il 2023 (alcuni dei quali presenti ancora nel nostro campionato) tra gli indagati nell’ambito di un’inchiesta – che ha portato al sequestro di 1,5 milioni di euro – su due gestori di piattaforme illegali di scommesse online(Tommaso De Giacomo e Patrick Fizzera), i quali per gli inquirenti si sarebbero fatti aiutare dai tre amministratori (Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini) di una gioielleria milanese adoperata come “banca” per regolare in maniera occulta i conti delle scommesse.
I nomi dei calciatori, svelati dal Corriere della Sera, sarebbero emersi dall’analisi dei telefoni sequestrati nell’ottobre 2023 dalla Guardia di Finanza di Torino all’ex centrocampista del Milan e della nazionale Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e all’ex centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina). Oltre ai due giocatori, tra gli indagati in questo nuovo filone ci sarebbero:
Alessandro Florenzi (Milan)
Nicolò Zaniolo (oggi alla Fiorentina, all’epoca dei fatti tra Roma e Galatasaray),
Mattia Perin (Juventus)
Weston McKennie (Juventus, all’epoca dei fatti anche Leeds)
Leandro Paredes (Roma, all’epoca dei fatti anche PSG e Juventus)
Angel Di Maria (oggi al Benfica, all’epoca dei fatti tra PSG e Juventus)
Raoul Bellanova (oggi all’Atalanta, all’epoca dei fatti tra Cagliari, Inter e Torino)
Samuele Ricci (oggi al Torino, all’epoca dei fatti anche Empoli)
Cristian Buonaiuto (oggi al Padova, all’epoca dei fatti alla Cremonese)
Matteo Cancellieri (oggi al Parma, all’epoca dei fatti Verona, Lazio ed Empoli)
Adames Hector Junior Firpo (Leeds United)
il tennista Matteo Gigante
Cosa rischiano calciatori indagati? La giustizia ordinaria – Ma cosa rischiano i calciatori coinvolti? Dal punto di vista penale, anche loro dovranno affrontare un’ipotesi di reato. Tonali e Fagioli, che pure hanno già saldato i propri conti con la giustizia sportiva attraverso squalifiche e multe, risultano comunque indagati per la contravvenzione punita – con l’arresto sino a 3 mesi e una ammenda sino a 500 euro – dai commi 2 e 3 dell’articolo della legge 401 del 1989:
in parte per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker gestite secondo gli inquirenti da De Giacomo e Fizzera;
in parte per averle pubblicizzate tra altri calciatori anche con l’intermediazione dell’apertura dei conti di gioco e la consegna di soldi per conto di altri scommettitori, in cambio venendo gratificati dai gestori delle scommesse illegali con l’accredito di bonus sui propri conti di gioco o con riduzioni dei propri debiti.
Gli altri giocatori, invece, sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l’ipotesi che nello stesso periodo abbiano partecipato sulle piattaforme illegali non a scommesse sul calcio ma a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare alle partite di poker su tavoli online all’interno dei quali era possibile per gli organizzatori creare “stanze chiuse” protette da password e decidere i partecipanti al gruppo di gioco.
La contravvenzione non è un problema enorme dal punto di vista penale, perché può essere sanata con una oblazione, pagando la metà del massimo dell’ammenda prevista, quindi in questo caso con 250 euro. Ma cosa può accadere sul fronte della giustizia sportiva?
Cosa rischiano calciatori indagati? L’aspetto sportivo – Da questo punto di vista è difficile avere già ora una risposta definitiva. Tuttavia, qualora fosse accertato l’utilizzo di queste piattaforme per il solo poker online (e non per scommesse sulle partite) è probabile che non vi siano sanzioni in ambito sportivo.
Per fare un esempio, Nicolò Zaniolo – già ascoltato a fine 2023 per il caso scommesse – sottolineò di avere giocato qualche volta «su piattaforme illegali, ma solo a poker e blackjack». Un’ammissione che non gli costò squalifiche in ambito sportivo. Tuttavia, come accaduto in situazioni analoghe, gli atti dell’indagine passeranno comunque verosimilmente al vaglio della Procura FIGC, che dovrà capire se vi siano potenziali aspetti da indagare.
Infine, per quanto riguarda Tonali e Fagioli,già squalificati a seguito di un accordo con la Procura federale della FIGC, la stessa potrà intervenire solo nel caso in cui dagli atti emergessero comportamenti sanzionabili diversi rispetto a quelli per cui sono già stati squalificati.
Il numero 10 del Bari è stato espulso al 78esimo minuto mentre si trovava in panchina e con la sua squadra sopra di tre gol. Rilevato anche un flusso anomalo di scommesse su tale evento.
Nicola Bellomo (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
Nicola Bellomo, e la sua espulsione dalla panchina in occasione della gara di ritorno dei playout di Serie B fra Ternana e Bari, finiscono nel mirino della Procura FIGC.
La Procura Federale, guidata da Giuseppe Chiné, infatti, ha aperto un’inchiesta sul cartellino rosso arrivato al 78esimo minuto, con i biancorossi avanti di tre gol e praticamente a un passo dalla conquista della salvezza. A far scattare il provvedimento dell’arbitro La Penna è stata la discussione fra il numero 10 biancorosso e un raccattapalle.
La dinamica dell’accaduto ha incuriosito fin da subito, infatti è in solito vedere un calciatore in panchina scaldarsi così tanto con un raccattapalle quando la partita sembrava ormai incanalata verso la vittoria, e la conseguente salvezza, della propria squadre. Inoltre, le indagini hanno evidenziato come, intorno a quel cartellino rosso, ci sia stato un flusso anomalo di scommesse. Ora la palla passa alla Procura FIGC che indagherà insieme all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato per accertare i fatti e per poi eventualmente procedere con dei deferimenti o archiviare il tutto.
La Lega Serie B, in una nota, ha così voluto sottolineare come sia «da sempre, attenta a tutti gli aspetti che ruotano attorno alle condotte antisportive, il cui contrasto parte dalla costante analisi di questi fenomeni. Una verifica condotta con il supporto operativo dell’Unità Informativa Scommesse Sportive e del Gruppo Investigativo Scommesse Sportive, organismi creati dal Ministero degli Interni, oltre che dalla formazione e informazione che ogni anno la Lega Serie B svolge nei club, insieme all’Aic, con il progetto ‘Il calcio non è solo un gioco’. Allo stesso modo la LNPB è vigile verso tutte le fattispecie di doping amministrativo quale elemento che altera l’equa competizione».
«La convinzione della lotta a crimini che minacciano la credibilità, l’onorabilità e il lavoro di promozione del campionato, che Lega B e le società portano avanti in modo incessante ogni anno, è ulteriormente ribadita dalla costituzione quale parte civile in ogni procedimento che riguarda questo genere di reato».
«Per tutti questi motivi la Lega B ribadisce, anche alla luce dei recenti deferimenti e all’apertura delle indagini relative a presunte condotte antisportive degli ultimi giorni di alcuni giocatori, che sarà come sempre in prima linea nella collaborazione con la giustizia sportiva per accertare e garantire il rispetto delle regole», ha concluso la Lega Serie B in una nota.
Londra, di fatto, ha deciso di non prolungare la sanzione italiana. Il giocatore tornerà in campo a fine agosto
Sandro Tonali tornerà in campo a fine agosto, al termine della squalificagli impostagli dalla Figc. La Football Association, la federazione inglese, ha infatti deciso di non prolungare la sanzione italiana, comminando all’azzurro uno stop di due mesi con la condizionale per le violazioni alle regole anti scommesse tra il 12 agosto, giorno del suo debutto in Premier, e il 12 ottobre, giorno in cui il centrocampista ha ricevuto a Coverciano, mentre era in ritiro con la Nazionale, la visita della polizia che gli notificava l’indagine che ha portato al suo stop. Londra, di fatto, ha deciso di non prolungare la sanzione italiana. Il giocatore tornerà in campo a fine agosto
LA DECISIONE – La FA ha imposto al centrocampista del Newcastle una multa di 20.000 sterline (circa 23 mila euro) e uno stop di due mesi, sospeso fino al termine del 2024-25: se entro la fine della prossima stagione,quindi, Tonali non commetterà più violazioni alle regole che impediscono ai giocatori di scommettere, la sanzione verrà cancellata. La federazione inglese aveva contestato al giocatore 50 violazioni nei due mesi in cui è stato sotto la sua egida, violazioni che Tonali ha ammesso nel corso di un’inchiesta partita da una denuncia fatta da lui stesso. Il centrocampista potrà quindi tornare in campo al termine della sanzione italiana, prevista per fine agosto.
LE MOTIVAZIONI – La FA ha reso note anche le motivazioni della sentenza, confermando che l’indagine è partita da una denuncia di Tonali “alla prima occasione, il 20 ottobre 2023, e che l’azzurro ha fornito alla federazione i dettagli delle sue violazioni spontaneamente, ha sempre collaborato con le indagini e ha fornito anche il suo cellulare in modo da dare alla FA tutti gli elementi per trarre le proprie conclusioni. La federazione inglese ha basato la propria indagine sull’autodenuncia di Tonali, assistito per tutto il procedimento dal Pfa (il sindacato inglese dei calciatori), segnalando come attenuanti l’esistenza di una squalifica già in essere, quella comminata dalla Figc, per violazioni che “se commesse in Inghilterra avrebbero portato ad una sanzione di massimo 6 mesi”.
LE VIOLAZIONI – Tonali ha raccontato alla federazione inglese di aver commesso 50 violazioni in due mesi: tutte sono state fatte sulla Premier League (Tonali ha negato di aver puntato su partite di Champions o di calcio non inglese), ma 4 sono state fatte su partite del Newcastle, sempre puntando sulla sua vittoria: sono queste le sanzioni più gravi.Tonali in tre occasioni ha piazzato il risultato della sua squadra in un sistema di scommesse, in un quarto caso ha scommesso sul successo del Newcastle sul Manchester City del 27 settembre. L’azzurro ha giocato in 3 delle quattro partite, raccontato di non ricordare l’ammontare esatto delle puntate ma di non aver mai scommesso più di 10.000 euro. E di aver giocato non con lo scopo di vincere, ma perché affetto da ludopatia. La commissione indipendente che ha valutato il suo caso ha deciso che, pur avendo Tonali commesso violazioni gravi, non erano tali da meritare ulteriori sanzioni. E ha deciso che l’azzurro potrà tornare in campo il 30 agosto, alla fine della squalifica che sta già scontando.
STIPENDIO – Tra le carte del procedimento contro Tonali emerge anche un dettaglio: il centrocampista si è “significativamente” autoridotto lo stipendio da quando è squalificato. Come l’autodenuncia alla FA che ha avviato l’indagine sulle sue scommesse inglesi, anche la decisione di tagliarsi gli emolumenti è partita dal giocatore, uno dei tanti segnali che hanno fatto sì che il Newcastle non abbia mai abbandonato l’ex milanista, supportandolo sempre sia in pubblico che in privato. Il taglio che Tonali avrebbe richiesto e ottenuto è di circa il 90% del suo stipendio, stimato ad inizio stagione in 8 milioni di euro l’anno. Una circostanza di cui la Commissione che ha deciso la sua squalifica ha tenuto conto nel decidere per lui una multa di 20.000 sterline.
Ancora un nuovo scandalo calcioscommesse in Italia, giocatori e club finiti nel mirino della giustizia sportiva: gli scenari
Una delle problematiche cui da un po’ di tempo si pone maggiore attenzione, in un calcio italiano malato e alle prese con guai di vario genere, è come sappiamo la piaga del calcioscommesse. Che ha già avuto effetti piuttosto importanti.
Nello scorso anno, lo scandalo ha travolto Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, che hanno ricevuto una lunga squalifica per aver preso parte a un giro di scommesse illegali. Ma altre vicende sono venute all’attenzione degli inquirenti e adesso un nuovo caso potrebbe coinvolgere diversi club e giocatori, come riportato oggi dalla ‘Gazzetta dello Sport’.
Calcioscommesse, cosa succede in Serie B e Serie C: rischio squalifica – Si sono concluse infatti le indagini legate ad un filone che riguarda Forte, Letizia, Brignolae Pastina, giocatori rispettivamente di Cosenza,Feralpi Salò, Catanzaro e Benevento. Coinvolto nella vicenda anche Coda, della Cremonese, ma per lui è stato richiesto un supplemento di indagine.
I club sopra menzionati (i primi tre in Serie B, i campani in Serie C), in ogni caso, non rischiano nulla, dato che le scommesse su siti legali o illegali non prevedono la responsabilità oggettiva delle società. A risponderne a titolo personale saranno eventualmente i giocatori in questione. Il rischio, se le accuse fossero confermate, sarebbe di squalifiche dai 3 anni a salire, anche se ci sarebbe la possibilità per i calciatori coinvolti di patteggiare e vedere la propria pena ridotta, anche se comunque abbastanza lunga.
“Per chiarire la posizione in merito alle scommesse da lui effettuate in epoca antecedente all’avvio del procedimento in Italia”
Sandro Tonali si autodenuncia alla Football Association, la federcalcio inglese, per le scommesse illegali sul calcio. “Si precisa, in relazione alle notizie apparse sulla stampa inglese e italiana, che l’indagine in corso è un atto dovuto dopo che ad ottobre 2023 il giocatore del NewcastleSandro Tonali ha deciso di auto denunciarsi alla Fa” la federcalcio inglese, “così come precedentemente fatto con la Figc, per chiarire la propria posizione in merito alle scommesse da lui effettuate in epoca antecedente all’avvio del procedimento in Italia“, spiega GrSports, l’agenzia di procuratori di Sandro Tonali, in una nota all’Adnkronos, in merito al’indagine in Inghilterra sul giocatore del Newcastle.
“Il giocatore vuole mettere un punto definitivo ad una parentesi negativa e molto dolorosa della propria vita e ripartire con forza al termine della squalifica. Sandro Tonali quindi continuerà a collaborare pienamente con la Fa come fatto con la Figc e a fare tutto il possibile per garantire che questo processo possa essere risolto il più rapidamente possibile“, proseguono gli agenti del giocatore.
Tonali è già stato sanzionato dalla giustizia sportiva italiana e sta scontando una squalifica di 10 mesi che scadrà a settembre 2024.
l centrocampista del Newcastle, già squalificato dalla federcalcio italiana per 10 mesi, rischia una nuova sanzione
Già squalificato dalla federcalcio per 10 mesiper aver scommesso sul calcio– sanzione che scadrà il 27 agosto 2024 – Sandro Tonali rischia una ulteriore squalifica. Il 23enne centrocampista del Newcastleè stato deferito dalla Football Association di aver scommesso sul calcio per 50 volte nel periodo agosto-ottobre 2023.
L’accusa a Tonali – “Sandro Tonali – si legge nella nota – è stato accusato di cattiva condotta in relazione a presunte violazioni delle regole sulle scommesse della FA. Si presume che il centrocampista del Newcastle United abbia violato la Regola E8 della FA 50 volte piazzando scommesse su partite di calcio tra il 12 agosto 2023 e il 12 ottobre 2023. Sandro Tonali ha tempo fino al 5 aprile 2024 per replicare alle accuse”.
Newcastle United acknowledges a misconduct charge received by Sandro Tonali in respect of alleged breaches of FA Betting Rules.
Sandro continues to fully comply with relevant investigations and he retains the club's full support.
La nota del Newcastle – Con un post su ‘X’ il Newcastle “prende atto dell’accusa di cattiva condotta ricevuta da Sandro Tonali in relazione a presunte violazioni del regolamento sulle scommesse della FA. Sandro continua a rispettare pienamente le indagini pertinenti e mantiene il pieno sostegno del club. A causa di questo processo in corso, Sandro e il Newcastle United non sono in grado di offrire ulteriori commenti in questo momento”.
I blucelesti sono all’ultimo posto della classifica di Serie B e la sconfitta contro il Palermo è la terza consecutiva.
La stagione del Lecco in Serie B, dopo una tormenta estate in seguito alla promozione dalla C, si sta rivelando molto difficile. I bluceleste si trovano all’ultimo postodella classifica e sono reduci da tre sconfitte consecutive. A mettere ancora più benzina sul fuoco ci ha pensato lo steso presidente Paolo Di Nunno nella giornata odierna.
«Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere – le parole del patron del Lecco al sito ilovepalermocalcio -. Piuttosto mi preoccupa altro: ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti».
Parole e illazioni che hanno suscitato la risposta degli stessi calciatori del Lecco che hanno firmato un comunicato che è stato pubblicato sul sito ufficiale dell’Assocalciatori, la associazione che rappresenta i giocatori professionisti in Italia. «I Calciatori e i Tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri – legge -. Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza.
«Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto».