Come previsto dall’allerta, un nuovo temporale ha colpito il pomeriggio di oggi: attese ancora criticità sul Comasco
Foto di Martina Schmidt
La pioggia ha ripreso a cadere con intensità. Il maltempo non dà tregua a Como e al suo territorio. Come previsto dall’allerta della protezione civile nelle prossime ore, in particolare dalle 15. La situazione è in continua evoluzione, per restare aggiornati ora per ora questoil link.
La strada Regina come da programma riaprirà in serata (salvo nuove comunicazioni) ma l’instabilità proseguirà per tutta la giornata. Regione Lombardia ha emesso oggi, 23 settembre, l’allerta numero 101, con codice giallo per rischio idrogeologico e codice giallo per temporali e rischio idraulico. Sono attesi nuovi fenomeni temporaleschi localizzati fino a questa sera. Proprio intorno alle 17.15 una nuova perturbazione ha colpito Como con pioggia intensa e ha interessato anche altri comuni, come Senna Comasco, dove si è registrata grandine
Cielo prima della tempesta, oggi 23 settembre Anzano del Parco (Como)
Con il passare delle ore, però, l’attenzione si sposta soprattutto sulle conseguenze: dopo giorni di precipitazioni i terreni sono ormai saturi d’acqua e il rischio di frane e smottamenti resta molto elevato, anche se la pioggia dovesse attenuarsi.
Dopo una notte di lavoro ininterrotto, la situazione resta molto critica. Ecco le strade che al momento risultano interdette al traffico, come segnalato dalla polizia locale a Como:
via Bixio da via XXVII Maggio a piazza Santa Teresa,
via XXVII Maggio da San Fermo (transito consentito solo ai residenti),
via Santa Marta (vietato anche il passaggio pedonale),
via Regina Teodolinda fino a via Santa Marta,
via Castel Baradello,
via Brambilla,
sottopasso di via Colombo,
via dei Patrioti a Civiglio,
via Torno e SPLariana nei tratti di Blevio e Torno.
Dalla giornata di ieri è operativo il Centro operativo comunale, mentre la prefettura ha attivato il Centro coordinamento soccorsi a livello provinciale. In campo ci sono 20 operatori della polizia locale per turno (10 pattuglie), affiancati da dieci volontari. Anche durante la notte è stato garantito un presidio, grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato convenzionate.
Dopo il disastro di ieri a Blevio (qui i report) anche il Comune di Faggeto Lario ha diffuso una comunicazione urgente a causa della pioggia battente che sta di nuovo interessando il territorio. Sono segnalati smottamenti, detriti e cedimenti locali: molte strade risultano pericolose, impraticabili e potenzialmente franabili.
Le raccomandazioni sono chiare: non mettersi in strada se non strettamente necessario, evitare zone esposte come scarpate, sottopassi, corsi d’acqua, aree boscate e sentieri. Vietato oltrepassare transenne o restringimenti provvisori. Ai cittadini viene chiesto anche di parcheggiare lontano da muri di contenimento e versanti.
Le raccomandazioni – Le autorità chiedono ai cittadini di limitare gli spostamenti allo stretto necessario e di non ostacolare il lavoro dei soccorritori. Per eventuali emergenze è necessario contattare il 112, mentre per segnalazioni o richieste di intervento della Polizia locale si può chiamare lo 031 26 55 55. Articolo in continuo aggiornamento.
Como devastata dal maltempo, Fàbregas: “Scene che fanno male”. La squadra donerà l’incasso
L’allenatore: “La città per me è famiglia, siamo con voi”. E anche Morata rilancia la decisione sulla sfida con Sassuolo
Il Como donerà l’intero incasso della prossima partita di Coppa Italia, in programma domani sera contro il Sassuolo,alla comunità locale colpita ieri dal maltempo. L’annuncio è arrivato dall’allenatore spagnolo Cesc Fàbregas che, in un post su Instagram, ha scritto: “Oggi (ieri, ndr.) il mio pensiero va a tutte le persone di Como. Vedere il nostro bellissimo lago esondare e i danni che ha portato fa davvero male al cuore“.
Il Pallone d’Oro: un’illusione individualista nello sport più collettivo
Ogni anno, quando arriva il momento dell’assegnazione del Pallone d’Oro, si riapre la solita discussione: chi è stato il migliore? Chi merita di essere incoronato come re del calcio mondiale? Eppure, a ben guardare, questo premio tanto celebrato non rappresenta davvero l’essenza del calcio. Il calcio è uno sport di squadra.
Nessun giocatore, nemmeno il più talentuoso della storia, può vincere da solo. Senza compagni, senza un allenatore capace, senza una società organizzata, anche il più grande rimane un fuoriclasse isolato. Ecco perché il Pallone d’Oro appare sempre più come un’illusione: un tentativo di ridurre la grandezza del calcio, che nasce dalla coralità, a un singolo nome. Basta guardare alcuni casi emblematici.
Nel 2010, Diego Milito trascinò l’Inter al Triplete con gol decisivi in tutte le finali. Eppure non fu nemmeno inserito tra i candidati. Lo stesso anno vinse Lionel Messi, pur non avendo vinto né la Champions League né il Mondiale. Perché? Perché il premio non premia solo i meriti sportivi, ma anche la popolarità, il marketing e la narrazione mediatica.
Il paradosso è evidente: se Messi avesse giocato in una squadra modesta come il Pisa, non avrebbe mai ricevuto un Pallone d’Oro. Perché il premio è strettamente legato alla forza della squadra e alla visibilità internazionale. Un riconoscimento che si presenta come individuale, ma che in realtà dipende quasi interamente dal contesto collettivo. Alla fine, ciò che rimane nella memoria non sono i Palloni d’Oro, ma le squadre leggendarie e le partite indimenticabili.
L’Inter del 2010, il Milan di Sacchi, il Barcellona di Guardiola, l’Italia del 2006: questi sono i veri immortali del calcio, più dei singoli trofei individuali. Il Pallone d’Oro continuerà a far discutere, a creare polemiche e confronti. Ma forse dovremmo accettare che non è altro che uno spettacolo mediatico, un premio che gratifica l’immagine più che la sostanza. Perché il calcio, quello vero, resta e resterà sempre un inno alla squadra e non al singolo.
Quest’anno nessuna sorpresa: a vincere è il francese del Psg davanti al baby fenomeno del Barça e Vitinha
“Nasser come un padre” – “Non ho parole per quello che sto vivendo questa sera – le parole di un commosso Dembélé -. È stato un anno incredibile col Psg ed essere premiato da una leggenda come Ronaldinho è speciale. Grazie ai compagni, allo staff, a Luis Enrique el Presidente Nasser che per me è come un padre. Un pensiero lo dedico anche a tutte le mie squadre dal Rennes, il club che mi ha formato, al Dortmund e al Barcellona, dove ho avuto compagni come Messi e Iniesta”. Un pensiero anche alle sue origini: “Ringrazio la mia città, Evreux, dove sono cresciuto e dove ho giocato a calcio per la prima volta. Cerco sempre di tornarci quando ho del tempo libero. Grazie anche al mio agente che mi ha detto che un giorno avrei vinto il Pallone d’Oro. Grazie anche alla mia mamma“
DEMBéLé COMMOSSO – Ousmane Dembélé, nel ritirare il Pallone d’Oro, non è riuscito a trattenere le lacrime nel ringraziare la sua mamma, tutte le sue squadre e la sua città, Evreux, in Normandia. L’annuncio della sua vittoria è stato accolto da applausi e cori dei tanti tifosi parigini presenti al teatro di Chatelet .
Sesto francese della storia – Dembélé è il sesto francese della storia a vincere il Pallone d’Oro: prima di lui c’erano riusciti Kopa, Platini (che ne ha vinti tre), Papin, Zidane e Benzema
VINCE DEMBélé – Quest’anno nessuna sorpresa: vince Ousmane Dembélé davanti a Lamine Yamal. Era il vincitore annunciato dopo la straordinaria stagione col Psg. Succede a Rodri nell’albo d’oro del trofeo
Otto i manifestanti che sono stati accompagnati in questura per accertamenti in seguito ai disordini. Una cinquantina invece gli esponenti delle forze dell’ordine feriti o contusi. Il bilancio della giornata di scontri al termine del corteo
Scontri Propal Stazione Centrale (foto Mannu:Mt)
Una cinquantina di feriti tra poliziotti, carabinieri e membri delle forze dell’ordine. Un bilancio ancora provvisorio, al termine di una lunga giornata a cui si aggiungono anche otto fermi. Meno di una decina al momento le persone che risulta siano state fermate e accompagnate in questura in seguito agli scontri durante la manifestazione indetta per Gaza che a Milano si è trasformata in una guerriglia urbana, con scontri e devastazioni.
Dal corteo alla guerriglia: devastazione in piazza – Un cancello di ferro divelto, poi una distesa di lacrimogeni, qualche macchia di sangue, oltre pali dell’illuminazione abbattuti, ombrelli a pezzi e vetri infranti. È ciò che resta in piazza Duca d’Aosta a Milano dopo la guerriglia (che è poi proseguita lungo via Vittor Pisani).
Si è concluso con scontri tra manifestanti e polizia il corteo con circa 10mila persone organizzato lunedì 22 settembre, giornata di sciopero per Gaza. Durante il serpentone sono state bruciate le bandiere di Israele, Stati Uniti e Unione europea. Diverse persone sono state fermate dalle forze dell’ordine.
La guerriglia in stazione Centrale: cos’è successo – Tutto è iniziato intorno alle 13.30, al termine del corteo. Alcuni manifestanti sono scesi nel mezzanino della metropolitana. I cancelli dello scalo ferroviario erano stati chiusi e le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, presidiavano la zona. Nonostante ciò, i manifestanti sono riusciti a sfondare il cordone di sicurezza e a risalire le scale fino alla “Galleria delle Carrozze”, il porticato antistante la stazione.
In quel momento gli agenti hanno bloccato le porte della stazione per impedire l’accesso all’atrio. È lì che la situazione è degenerata: le forze dell’ordine hanno utilizzato i lacrimogeni per disperdere i manifestanti, che a loro volta hanno lanciato oggetti contro le porte danneggiandole e si sono impossessati degli idranti, rivolgendoli contro gli agenti.
Scontri Propal Stazione Centrale (foto Mannu:Mt)
Intorno alle 15 i manifestanti sono stati spinti su piazza Duca d’Aosta, la piazza davanti allo scalo. Secondo quanto appreso da MilanoToday, alcune persone sono state fermate. Per oltre un’ora i treni della M2 e della M3 hanno saltato la fermata di Stazione Centrale.
Gli scontri in Vittor Pisani – Gli scontri sono poi proseguiti lungo via Vittor Pisani, il lungo vialone che collega la stazione a Repubblica. Lanci di pietre, bottiglie e bastoni da parte dei manifestanti a cui le forze di polizia hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni.
Guerriglia in via Vittor Pisani (foto LaPresse)
Sospesa la circolazione dei treni – La circolazione dei treni è rimasta bloccata dalle 14.40 fino alle 15.10. Molti i disagi: i treni ad Alta velocità e gli Intercity, che erano stati garantiti malgrado lo sciopero, hanno subito ritardi fino a 120 minuti.
I treni alta velocità direttamente coinvolti e oggetto di provvedimento, con passeggeri a cura del personale di assistenza clienti di Trenitalia sono: Fr 9543 Torino Porta Nuova-Salerno, che oggi ha fermato a Milano Porta Garibaldi anziché a Milano Centrale; Fr 9321 Torino Porta Nuova-Roma Termini, che ha fermato a Milano Porta Garibaldi anziché a Milano Centrale;Fr 9641 Torino Porta Nuova-Roma Termini, che ha fermato a Milano Rogoredo anziché a Milano Centrale e Fr 9648 Napoli Centrale-Milano Centrale, che ha terminato la corsa a Roma Termini.
Evacuata l’area commerciale della Stazione Centrale – Tutta l’area commerciale della Stazione Centrale è stata evacuata dopo gli scontri tra manifestanti e polizia: tutte le persone sono state portate all’interno dei binari.
Le reazioni – Dopo gli scontri e la guerriglia in Stazione Centrale al termine della manifestazione per Gaza, non si sono fatte attendere le reazioni del mondo politico. Qui tutte le reazioni del mondo politico milanese.
Il corteo per le strade della città – Il corteo, composto da circa 10mila persone secondo i dati della questura, ha iniziato a muoversi intorno alle 10. Una delegazione si era radunata davanti alla stazione Cadorna già prima delle 9 e un gruppo, entrato all’interno dello scalo con i megafoni, ha scandito slogan come: “Siamo qui per bloccare Israele. Cerchiamo di fermare questo sistema infame”.
Il serpentone è partito ufficialmente da piazzale Cadorna alle 10, mentre gli studenti delle scuole superiori si erano già ritrovati in piazza Cairoli. Il percorso ha toccato viale Gadio, via Legnano, i Bastioni di Porta Volta, viale Crispi, i Bastioni di Porta Nuova, viale Monte Santo, piazza Repubblica e via Vittor Pisani, con arrivo in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale.
Qualche attimo di tensione si è registrato intorno alle 13 in via Turati, quando alcuni manifestanti – perlopiù studenti – hanno cercato di forzare le transenne delle forze dell’ordine poste a protezione dell’ambasciata americana. Poco prima, invece, altri manifestanti avevano bruciato le bandiere di Israele, Stati Uniti e Unione europea.I motivi dello sciopero – Lo sciopero di lunedì 22 settembre è stato indetto dall’Unione sindacale di base per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, sostenere il progetto della Global Sumud Flotilla – il gruppo di imbarcazioni che ha cercato di portare aiuti in Palestina via mare – e chiedere al governo l’interruzione di ogni relazione con Israele. Si sono fermati i lavoratori di diverse realtà, compresi quelli del trasporto pubblico. Hanno aderito anche docenti e personale di scuole e atenei.
Gli orari di metro, bus e tram Atm – All’agitazione aderiscono anche i lavoratori diAtma Milano. L‘azienda di Foro Buonaparte fa sapere che il servizio di trasporto pubblico non è garantito tra le 8.45 e le 15 e dalle 18 fino a fine giornata (dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 per la funicolare di Brunate).
Lo sciopero, si legge nella nota di Atm, è stato indetto per l’aggravarsi “della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza oggetto di un vero e proprio genocidio da parte dello Stato di Israele e la continua rapina di territorio palestinese; totale blocco da parte dell’esercito israeliano degli arrivi umanitari alla popolazione stremata; gravi minacce di attacco da parte del Governo israeliano nei confronti delle navi della missione umanitaria mondiale Global Sumud Flotilla; rischio concreto di attacco da parte delle forze armate Israeliane alle navi della Flotilla; inerzia del Governo italiano e dell’Unione Europea nel respingere le gravi affermazioni dei ministri Israeliani che equiparano gli equipaggi della Gdf a terroristi; indisponibilità dell’Unione Europea e del Governo italiano di imporre sanzioni adeguate alla gravità della situazione e a interrompere ogni relazione istituzionale e collaborazione economica, scientifica e politica con lo stato di Israele”.
Gli orari dei treni Trenord – Lo sciopero, inoltre, potrà avere conseguenze sul servizio regionale, suburbano, aeroportuale e di lunga percorrenza di Trenord. Saranno comunque garantiti i treni previsti nelle fasce orarie di garanzia, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, come da lista dei treni garantiti disponibile (qui).
I treni con partenza prevista entro le 23.59 di domenica 21 settembre e con arrivo entro le 00.59 di lunedì 22 settembre raggiungeranno regolarmente la destinazione finale. In caso di cancellazione dei collegamenti aeroportuali, saranno attivati autobus sostitutivi senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto, con partenza da via Paleocapa 1, e tra Stabio e Malpensa Aeroporto per la linea S50. Trenord, in una nota, invita a prestare attenzione all’app ufficiale e agli annunci sonori e alle informazioni sui monitor presenti nelle stazioni.
‘Accampata’ in Cadorna
Il gruppo in Cadorna già da domenica sera (foto Potere al popolo Milano)
Già da domenica sera diversi manifestanti si sono accampati in stazione a Cadorna, “un segnale – scrive Potere al popolo Milano sui social – per dare forza alla giornata di sciopero generale”. Davanti allo snodo ferroviario si sono riunite decine di persone con bandiere palestinesi, alcuni anche con la tenda. Affisso uno striscione con il claim della protesta. “Blocchiamo tutto”.
“Come equipaggio di terra siamo pronti a difendere con determinazione la Global Sumud Flottilla: fermiamo il genocidio e la complicità del governo Meloni con il sionismo, blocchiamo tutto!”, si legge sulle pagine social.
Brusco calo delle temperature e temporali con un forte rischio idraulico e idrogeologico
Il maltempo non dà tregua all’Italia. Dopo l’esondazione del Seveso e le frane nel Comense di ieri, scatta oggi, martedì 23 settembre, l’allerta meteo arancione in tre regioni:Lombardia, Veneto e Lazio. E’ prevista per quanto riguarda la Lombardia una moderata criticità per rischio idrogeologico su alcune aree:Valchiavenna, media e bassa Valtellina, laghi e prealpi varesine, occidentali, Orobie bergamasche e il nodo Idraulico di Milano.
Intense e forti piogge sul Veneto sono previste fino alla sera di mercoledì 24 settembre. Una situazione di preallarme per rischio idraulico e idrogeologico in molte parti della Regione – unica eccezione la sola zona dell’Alto Piave – per cui la Protezione civile regionale ha deciso di attivare la sala operativa emergenze per seguire l’evolversi della situazione. Le previsioni indicano che a essere più colpita dovrebbe essere la zona centro orientale della regione. Sotto stretta osservazione anche i diversi movimenti franosi che potrebbero ripresentarsi per le abbondanti piogge.
Moderata criticità per rischio temporali nel Lazioin particolare per quanto riguarda i bacini di Roma, quelli costieri del nord, quello del Liri, i bacini costieri del sud e dell’Aniene.
Prorogata in Toscana l’allerta giallaper rischio idrogeologico e temporali forti fino alle ore 17 di oggi, martedì 23 settembre. “Oggi saranno possibili rovesci e temporali sparsi, più probabili sulle zone centro-meridionali” annuncia il presidente della Regione, Eugenio Giani.
Le previsioni meteo – Come già anticipato da ieri c’è stato un vero e proprio cambio di rotta per il meteo con temporali e freddo. Federico Brescia, meteorologo de iLMeteo.it annuncia che il peggioramento sarà più evidente al Nord e sulle regioni tirreniche, dove sono attesi temporali, rovesci intensi e grandinate. In particolare, le zone a maggior rischio sono la Liguria di Levante, l’alto Piemonte e l’alta Lombardia con fenomeni di forte intensità.
Via via il maltempo si sposterà progressivamente anche verso il Centro, colpendo in particolare la Toscana, l’Umbria e il Lazio. Le regioni del Sud e le isole maggiori, dopo un’ultima giornata dal sapore estivo, vedranno un peggioramento delle condizioni meteo nei giorni successivi. Tornerà anche la neve. La dama bianca sulle vette alpine non si farà aspettare molto quest’anno, infatti da martedì è possibile che questa possa imbiancare i paesaggi anche intorno ai duemila metri.