Londra e Varsavia avvertono Mosca: ‘Affronteremo i jet’. Tusk: ‘Pronti ad abbatterli’. Putin: ‘Risponderemo alle minacce’
L’aeroporto di Copenaghen è stato temporaneamente chiuso a seguito del rilevamento di alcuni droni sospetti che sorvolavano lo scalo.
Lo rendono noto i media danesi, tra i quali Dr.dk, citando la polizia locale. Da poco più di un’ora nessun aereo può decollare o atterrare allo scalo della capitale danese.
La riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sullo sconfinamento dei jet russi in Estonia diventa il terreno dell’ultimo duello tra Russia e i Paesi occidentali, intenzionati a mostrarsi uniti di fronte alle recenti violazioni dello spazio aereo Nato.
L’avvertimento a Vladimir Putin è che in futuro, la rappresaglia potrebbe non limitarsi alla diplomazia: Varsavia è “pronta a qualsiasi decisione volta ad abbattere oggetti volanti quando violano il nostro territorio e sorvolano la Polonia” in maniera palese, ha minacciato il premier polacco Donald Tusk. A fargli eco il Regno Unito, con la ministra degli Esteri Yvette Cooper che ha chiarito che se Londra “dovrà affrontare l’incursione di aerei che operano nello spazio aereo della Nato senza permesso, lo farà“. A dare forza alle dure posizioni dei due Paesi, il sostegno degli Stati Uniti ribadito dal neo-rappresentate all’Onu Mike Waltz: “Gli Usa e gli alleati difenderanno ogni centimetro del territorio” dell’Alleanza”, ha promesso l’ex consigliere della Sicurezza nazionale Usa al debutto al Palazzo di Vetro.
“L’incidente in Estonia, e quello precedente che ha coinvolto la Polonia, crea l’impressione che la Russia o voglia una escalation o non abbia il controllo dei suoi caccia da guerra e droni. Tutte e due le ipotesi sono preoccupanti“, ha avvertito Waltz tornando a chiedere “che la Russia negozi direttamente con l’Ucraina”. La replica russa alle accuse occidentali resta la medesima: per il Cremlino si tratta di “parole infondate e una continuazione della linea completamente sfrenata di crescente tensione“. “Come spesso accade, non ci sono prove, solo l’isteria russofoba che emana da Tallinn“, gli ha fatto eco Dmitry Polyansky, vice rappresentante permanente di Mosca all’Onu. “Mentite ancora”, gli ha risposto il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna, mostrando all’Onu le foto dei radar e dei jet russi che “trasportavano missili ed erano pronti al combattimento” e parlando di “un comportamento pericoloso che non può essere tollerato” in quanto “creerebbe un precedente molto pericoloso che incoraggerebbe ulteriori aggressioni mettendo a repentaglio la pace e la sicurezza globali“.
Esperti e analisti concordano sul fatto che gli episodi di sconfinamenti finora registrati – gli ultimi in Estonia e Polonia – non vedevano la necessità di una risposta che contemplasse lo scontro militare o l’abbattimento dei velivoli. Tuttavia, l’incidente è dietro l’angolo, e la reazione a catena imprevedibile: Vladimir Putin ha chiarito che “la Russia è in grado di rispondere a qualsiasi minaccia esistente o emergente“, attraverso “l’uso di misure tecnico-militari, non solo a parole“. Con queste premesse, per Tusk è chiaro che “quando abbiamo a che fare con situazioni non del tutto chiare, come il recente sorvolo di aerei da caccia russi sulla piattaforma petrolifera Petrobaltic, bisogna davvero pensarci due volte prima di decidere azioni che potrebbero innescare una fase molto acuta del conflitto“. Per prendere una decisione come quella di abbattere i caccia russi, ha sottolineato il premier polacco, dovrebbe essere certo che Varsavia non sia sola, “che tutti gli alleati tratteranno la situazione esattamente come noi“, ha affermato. In questo senso, aiutano le parole di Donald Trump, che alla vigilia della riunione a New York aveva assicurato l’aiuto americano alla difesa della Polonia e dei Baltici in caso di escalation russa. Tuttavia, restano molte incognite sull’impegno statunitense al fianco degli occidentali: oltre a ribadire costantemente la “delusione” ricevuta da Putin, il tycoon ha infatti evitato finora di muovere passi concreti contro lo zar. I bilaterali del presidente americano a margine dell’Assemblea Onu – a partire da quelli con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader Ue – proveranno a dare chiarimenti innanzitutto sulla questione delle sanzioni di Washinton contro Mosca. E in seconda battuta, sul ruolo americano nelle garanzie di sicurezza per Kiev.
L’affondo del presidente dell’Inter mentre entra nel vivo la discussione sulla vendita dello stadio ai due club milanesi, che vorrebbero costruire un nuovo impianto e abbattere quasi completamente il Meazza
Beppe Marotta (LaPresse)
“Se non si risolve a Milano, andremo altrove”. Così Beppe Marotta,presidente dell’Inter sullo stadio di San Siro, mentre entra nel vivo la discussione sulla sua vendita ai club milanesi, a pochi giorni dal voto decisivo (non si sa se sarà il 25 o il 29).
L’avvertimento di Marotta – “Se non si riuscisse a risolvere la questione stadio nel comune di Milano, entrambe le società sarebbero costrette ad andare altrove, e questo non farebbe bene alla città di Milano. Ma sono ottimista, sto apprezzando anche il lavoro del sindaco Sala e spero che il buonsenso prevalga”, ha affermato Marotta, ai microfoni di Dazn, prima dell’incontro con il Sassuolo poi vinto per 2-1 dai nerazzurri.
“Più che da presidente dell’Inter, da uomo di calcio assisto a uno scenario un po’ imbarazzante”, ha proseguito Marotta, ‘sferzando’ un giudizio non proprio positivo non solo sulla vicenda dello stadio ma allargando il discorso alla gestione dello sport in città: “Il calcio e lo sport in generale a Milano è messo un po’ da parte, non riusciamo ad avere i criteri per organizzare la finale di Champions League a San Siro, San Siro non è stato candidato tra gli stadi per gli Europei 2032”.
L’attacco ai politici “di 30 anni fa” – Poi il presidente dell’Inter ha affondato il colpo attaccando direttamente i “politici di 30 anni fa”, accusati di non riuscire a cogliere le necessità di innovazione. “Tutto questo – ha detto – perché si è creato un dibattito politico in cui sono intervenuti anche politici di 30 anni fa, che sono molto conservativi e non innovativi, e non capiscono che Milano è una città tra le più belle in Europa e nel mondo e per quanto riguarda lo sport Inter e Milan sono due eccellenze che rappresentano Milano e hanno la necessità e l’urgenza di avere un nuovo stadio”.
Parole durissime a cui ha immediatamente replicato uno dei politici chiamati in causa da Marotta: Enrico Fedrighini, consigliere del gruppo misto (di maggioranza), sostenitore da sempre della ristrutturazione del Meazza e contrario a un nuovo impianto, e probabilmente tra i “politici di 30 anni fa”, secondo l’accezione di Marotta. Fedrighini infatti, dopo avere fondato negli anni ‘80 l’osservatorio sul traffico dei rifiuti, è stato eletto in Provincia di Milano nel 1995 (esattamente 30 anni fa) per Rifondazione comunista, per poi passare al consiglio comunale, al consiglio di Municipio 8 e ancora a Palazzo Marino coi Verdi prima e la Lista Sala poi.
La replica: “Ci tratta da obbedienti esecutori” – “Sin dal primo momento il progetto Meazza ha viaggiato lungo i binari della minaccia da parte dei fondi proprietari di Inter e Milan”, ha dichiarato Fedrighini: “O fate come decidiamo noi, o ce ne andiamo. Senza alcuna seria verifica di alternative, senza analisi costi-benefici. Una richiesta di obbedienza servile. Respingere in aula il progetto Meazza credo sia un’opportunità unica per Milano, per recuperare un minimo di dignità politica nei confronti della città”.
“Quando una persona si permette di lanciare ultimatum a un consiglio comunale eletto dai cittadini, significa che questa persona considera il consiglio comunale un organo composto da obbedienti esecutori di scelte compiute in altre sedi, disposti a vendere un bene che appartiene ai cittadini non sulla base di un interesse pubblico (inesistente), di documenti (negati) e di trasparenza sui soci degli acquirenti (dati secretati), ma sulla base di un semplice ultimatum”, ha concluso Fedrighini.
Sala: “Non la vedo come una minaccia” – E lunedì mattina anche il sindaco Beppe Sala ha commentato le parole di Marotta, ritenendo che non avesse intenzione di “minacciare”. Secondo il sindaco, “è molto probabile che le società lascino Milano, ma credo che a questo punto il consiglio debba decidere in piena autonomia”. Sala ha aggiunto: “Ho la coscienza a posto e ho fatto tutto quello che c’era da fare. Alla base c’è il contratto e il modo in cui è stato elaborato, poi c’è il futuro della città. Sono favorevole al nuovo stadio e mi sono battuto perché restasse a Milano, credo che l’accordo sia un buon accordo, ma ora spetta ai consiglieri decidere e spiegare ai cittadini perché voteranno sì o no”.
Un terremoto di magnitudo 4.3 ha colpito Berkeley, in California, nelle prime ore del mattino (circa mezzogiorno in Italia. Lo fa sapere l’Istituto statunitense per il monitoraggio dei terremoti (Usgs).
Al momento non si ha notizia di vittime o danni ma la scossa è stata chiaramente avvertita a San Francisco e in tutta la baia. Il sisma – precisa l’Usgs, è stato registrato alle 2:56 ora locale a una profondità di circa 7,6 chilometri. E’ stato attivato il sistema di allerta terremoti.
Una frangia di manifestanti del corteo ha tentato di sfondare gli ingressi: la polizia ha reagito. Danni e treni bloccati, poi la guerriglia è proseguita fuori
Guerriglia in Stazione centrale a Milano durante il corteo per Gaza. Un gruppo di giovani vestiti di nero ha cercato di entrare nella fermata della metropolitana della Stazione Centrale ed è venuto a contatto con la Polizia. L’ingresso della stazione è devastato. I treni per oltre un’ora hanno saltato la fermata Centrale.
Segnalati diversi feriti. Il personale sanitario del 118 ha soccorso una decina di persone, presumibilmente rimaste coinvolte negli scontri nel corso della manifestazione. Secondo le indicazioni del sito dell’Areu, le persone a cui è stato prestato soccorso al momento sono dodici e hanno un’età compresa fra i 23 e i 54 anni. Al momento non arrivano indicazioni dalla questura in merito a feriti tra le forze dell’ordine.
E’ stato usato anche un estintore. I manifestanti hanno posizionato i cestini come barricata e continuano a lanciare oggetti, fra cui bottiglie e taniche. I giovani, centinaia in questo momento, avevano in precedenza tentato l’accesso dalla fermata della metropolitana, bloccati sulle scale mobili a manganellate dai poliziotti. Sono stati sparati numerosi fumogeni e ci sono state cariche di alleggerimento. I manifestanti con delle impalcature hanno distrutto la vetrata dell’entrata principale della stazione.
La polizia è poi riuscita a far spostare i manifestanti fuori dalla stazione, i manifestanti a quel punto hanno iniziato a lanciare di tutto, ombrelli, bastoni, transenne contro la polizia lungo via Vittor Pisani.
Sala: “Vandalismi non aiutano la causa palestinese” – “Il vandalismo di oggi, causato da frange violente, non trova giustificazione e certamente non aiuta la causa di Gaza”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala commenta quanto sta avvenendo in città, con gli sconti tra manifestanti e forze dell’ordine. “In queste ultime settimane si sono succedute a Milano manifestazioni molto partecipate a difesa della causa Palestinese, sempre in maniera pacifica“, conclude.
Un epilogo fosco per la manifestazione. Sotto una pioggia battente, questa mattina, migliaia di manifestanti si erano radunati a Milano per partecipate allo sciopero nazionalea sostegno di Gaza.Studenti e gruppi pro Pal si sono dati appuntamento in largo Cairoli alle 9,30 per poi unirsi al corteo generale partito da piazzale Cadorna alle 10 per dirigersi alla stazione Centrale. Un corteo composto da migliaia di persone e aperto dai rappresentanti Cub. Tra gli striscioni uno riporta la frase ‘bloccheremo tutto, stop al genocidio“. Oltre ai lavoratori del trasposto pubblico aderiscono anche docenti e personale di scuole e atenei.
Quando il corteo è giunto in piazza della Repubblica, a poche centinaia di metri dal consolato Usa, gli organizzatori hanno gridato: “Ci avviciniamo al consolato americano, il consolato complice. Lo Stato che ha le stesse responsabilità di quelle israeliane e sioniste“, prima di far partire il coro “assassini, assassini” all’angolo tra piazza della Repubblica e via Turati, dove ha sede il consolato. Qui i manifestanti hanno bruciato le bandiere di Usa, Israele, Nato e Unione Europea. All’arrivo a Cadorna alcuni manifestanti hanno fatto un blitz occupando la sede dell’Enel, sono saliti sui ponteggi dei lavori di ristrutturazione e hanno tagliato un telone.
Dalle 8,45 sono iniziate le fasce di sciopero per i mezzi pubblici: fino alle 13 ha chiuso la linea 4 della metropolitana. Seconda fascia di sciopero dalle 18.
Sciopero a Milano, treni cancellati e ritardi di oltre due ore – Treni cancellati e ritardi fino a 120 minuti, in stazione Centrale a Milano, per lo sciopero indetto dall’Unione sindacale di base per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, per sostenere la Global Sumud Flotilla e per chiedere al governo lo stop delle relazioni con Israele. Disagi anche a Milano Porta Garibaldi, dove i ritardi raggiungono i 150 minuti, e a Milano Rogoredo, dove si viaggia fino a 140 minuti di ritardo.Lo sciopero proseguirà fino alle 23 di oggi, con possibilità di ulteriori cancellazioni e ritardi.
Ambra Angiolini: “Questa non è più una guerra” – In marcia, poco dietro lo striscione che apre il corteo, anche l’attrice e conduttrice televisiva Ambra Angiolini insieme a sua figlia Jolanda Renga: “Quello che sta accadendo è inaccettabile, sotto tutti i punti di vista, quello che sta succedendo a Gaza non è più guerra. Non è più neanche politica. Io sono umana, mia figlia è umana e le mie amiche anche. Questa disumanizzazione della terra è qualcosa di orrendo. La frase “definisci bambino” degli ultimi giorni significa creare solo altro odio dove non serve. I bambini non hanno colpe e fanno quello che diciamo noi adulti”.
Lunedì da incubo nella provincia lariana dove si moltipliano gli interventi dei vigili del fuoco. Sottopasso ferroviario allagato in città
Como, 22 settembre 2025 –Lariana e Regina bloccate, sottopasso della stazione ferroviaria di Como allagato, automobili trascinate da fiumi di acqua e fango: decine di interventi dei vigili del fuoco del comando provinciale di Como, sono in corso a partire dalle 7 di questa mattina, a partire dal capoluogo, per poi estendersi. Pochi minuti dopo le 7 in via Torno, sulla Lariana nel tratto tra i comuni di Como e Blevio, la sede stradale è statainvasa da una frana: l’intervento per il ripristino si è protratto per oltre due ore ed è ancora in corso, la strada è bloccata. Un’auto è stata coinvolta, rimanendo parzialmente seppellita dai detriti, ma senza feriti. Le prime chiamate al centralino sono arrivate poco prima delle 7, e si sono ripetute a ritmo serrato, richieste di intervento per danni d’acqua di vario genere, soprattutto allagamenti.
Uno degli interventi in corso
In via Regina Teodolinda a Como il sottopasso ferroviario è stato completamente allagato e invaso dal fango, ma l’intervento, più in generale, ha riguardato la zona di San Giovanni e della stazione, dove alcune auto parcheggiate su un tratto di strada in discesa, sono state sommerse dall’acqua. Numerosi anche gli alberi abbattuti, trascinati da cascate di fango. La Statale Regina è stata bloccataal transito nel tratto di Argegno, a causa di una cascata di acqua e fango che si sta abbattendo sulla strada rendendo pericoloso il passaggio. In posto, oltre ai vigili del fuoco, ci sono polizia stradale, polizia locale e Anas
Sottopasso allagato anche a Grandate, con un bus rimasto sommerso. A Turate i vigili del fuoco hanno soccorso un automobilista rimasto bloccato all’interno della propria auto in un sottopasso allagato.
Il sottopasso allagato a Grandate
Problemi anche nella vicina provincia di Varesedove una frana in località Villaggio Montelago, nel comune di Brusimpiano (Varese), ha causato la chiusura della strada statale di Porto Ceresio, mentre a Laveno Ponte Tresa, in provincia di Varese, sono segnalate criticità in via Ungheria e nelle strade limitrofe a causa dell’esondazione di un torrente.
Danni e disagi in gran parte della regione. Chiuse la provinciale Lariana e la Statale Regina a Como, a Milano esondato il Seveso nonostante la vasca di laminazione
L’estate è ufficialmente terminata con tutta la Lombardia che questa mattina si è svegliata sotto un forte diluvio che sta provocando danni e disagi su tutto il territorio regionale.
La frana sulla Sp 583 Lariana, tra i Comuni di Como e Blevio
I danni più gravial momento si sono verificati tra le province di Milano e quella di Como dove due frane hanno bloccato la Provinciale Lariana tra Blevio e Como e la Regina. Allagamenti ed esondazioni si registrano anche nel Varesotto e in provincia di Monza Brianza.
12:51 – Sottopasso allagato: soccorsi 3 atuomobilisti – Chiusa la strada statale 527 ‘Bustese’ a Varedo, in provincia di Monza Brianza, a causa di un allagamento. Questa mattina i Vigili del fuoco e il personale Anas hanno soccorso gli occupanti di tre veicoli rimasti bloccati in un sottopasso allagato.
12:26 – Evacuata la Bilingual European School Milano – Le forti piogge hanno costretto a evacuare la Bilingual European School Milano, in via Val Cismon, nel quartiere Niguarda dove èesondato il fiume Seveso. L’istituto ospita bambini e ragazzi dalla scuola materna, compresa la sezione primavera, alle scuole medie.
12:07 – Allagato il tribunale di Milano – Le forti piogge che si stanno abbattendo su Milano non risparmiano il Tribunale che si è allagatoin diversi punti, in particolare al piano terrae neipiani interrati.Per raccogliere l’acqua, al Palazzo di giustizia si usano anche dei bidoni collocati dove ci sono le perdite dal tetto e dalle finestre, mentre i vigili del fuoco stanno lavorando in particolare nei piani interra, nella zona degli archivi.
L’allagamento ha bloccato tutta l’attività all’interno degli uffici del Riesame, dove per sicurezza è stata staccata la corrente elettrica. Tra i vari contraccolpi, la mancata notifica delle motivazioni del Tribunale del Riesame di Milano sulle decisioni di revoca degli arresti domiciliari per alcuni indagati nella maxi inchiesta sull’urbanistica.
11:41 – Esonda anche il Lambro – Dopo il Seveso, anche il Lambro è esondato a Milano a causa delle forti piogge che si stanno abbattendo sulla città dalla scorsa notte. In tarda mattinata le acque del fiume hanno invaso le strade del quartiere Ponte Lambro, a est della città.
Il Lambro esondato a Milano
11:35 –Como, torrente ingrossato minaccia un canile – Allarme al Parco Canile della Valbasca, a Como, minacciato dal torrente Valbasca molto ingrossato che rischia di rompere gli argini allagando la struttura che ospita gli animali.
11:18 – Interrotta la ferrovia Milano-Chiasso – Sulla linea ferroviaria Chiasso-Milano la circolazione è interrotta tra Como e Albate a causa dei danni provocati dal maltempo.Lo stop, in vigore dalle 7:05 di questa mattina, è ancora attivo. Sono in corso interventi tecnici per il ripristino della linea.
10:26 – Il Seveso esonda a Niguarda – La vasca di laminazione al Parco Nord non è bastata: il torrente Seveso è esondato a Niguardapoco prima delle 10, gonfiato dalle piogge torrenziali che si sono abbattute sia su Milano sia lungo il corso che scende dal Monte Sasso attraversando le province di Como e Monza Brianza. Alle 8 il Comune ha attivato, l’invaso al confine con Bresso per tamponare la piena, ma il bacino si è riempito nel giro di due ore, non riuscendo a drenare tutta l’acqua in eccesso.
Il Seveso esondato a Niguarda
10:10 – A Seveso esonda il torrente Certesa – Esondato il torrente Certesa a Seveso,provincia di Monza Brianza, a a causa dell’allagamento il Comune ha chiuso la tratta comunale in via Redipuglia. Il municipio, attraverso i suoi canali social, avvisa che potrebbero esserci allagamenti anche tra via Carducci e la Milano-Meda.
Il Gruppo comunale volontari protezione civile ha effettuato una operazione di taglio e recupero piante cadute nel corso d’acqua Certesa
10:08 – Milano, posizionale la barriere mobili sul Lambro – Pioggia in città e a nord di Milano dalle 2.00 di questa notte e più intensa a partire dalle 5.00. Ben 30mm di acqua caduta nella parte nord della città, e più di 80mm a Paderno Dugnano e Seveso, meno per ora a Monza con 20mm. In città attivo il controllo sottopassi e in quartiere Ponte Lambro alle 6.00 sono state posizionate le barriere mobili per precauzione, e attivato il controllo dei livelli di fognatura e Lambro, per ora ancora bassi. I temporali continueranno intensi nella mattinata.Lo fa sapere sul suo profilo Facebook l’assessore milanese alla Protezione Civile, Marco Granelli.
10:05 – Disagi nell’Alto Varesotto – Frane ed esondazioni anche nell’Alto Varesotto. Uno smottamento si è verificata lungo la SS344 in località Villaggio Montelago nel comune di Brusimpiano, mentre a Lavena Ponte Tresa l’esondazione di un torrente ha causato criticità in via Ungheria e nelle strade limitrofe.
09:58 – Maltempo a Como, bloccate Lariana e Regina – Le forti piogge della notte hanno provocato pochi minuti prima delle 7 di questa mattina una frana sulla Sp 583 “Lariana”, più o meno al confine tra i Comuni di Como e Blevio, sulla sponda orientale del ramo comasco del lago di Como.
Franca nel Comasco a causa del maltempo
Pochi minutidopo le 7 in via Torno, la sede stradale è stata invasa da una frana: l’intervento per il ripristino si è protratto per oltre due ore ed è ancora in corso, la strada è bloccata. La Statale Regina è stata bloccata al transito nel tratto di Argegno, a causa di una cascata di acqua e fango che si sta abbattendo sulla strada In via Regina Teodolinda a Como il sottopasso ferroviario è stato completamente allagato e invaso dal fango,
Maltempo, nubifragi in Lombardia e Liguria: bomba d’acqua a Milano. Esonda il Seveso, alto il livello del Lambro
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di lunedì 22 settembre 2025 allerta arancione meteo-idro in Liguria e sui settori settentrionali della Lombardia
Alto il livello del Lambro – A causa delle forti piogge delle ultime ore, poco dopo le 10 il Seveso è esondato in zona Niguarda, a Milano. Su tutto il bacino del torrente sono già caduti oltre 200 millimetri di pioggia e per questo è stata attivata anche la vasca di laminazione di Senago. «Purtroppo la vasca è strapiena e dalle 10-10:15 incomincia ad esondare a Niguarda, nel quartiere Pratocentenaro», informa sui social l’assessore alla Protezione civile del Comune di Milano, Marco Granelli, che segnala «anche il Lambro alto e allagata la via Vittorini, protetta dalle paratie mobili disposte stamani alle 6».
Maltempo Liguria, l’assessore Giampedrone in Valbormida – L’assessore regionale alla Protezione civileGiacomo Raul Giampedronesarà in Valbormida per fare il punto della situazione dopo i gravi disagi provocati nella notte dalla perturbazione che sta attraversando la Liguria. Sul posto stanno già operando anche i tecnici della Protezione civile, mentre la Colonna Mobile della Regione sta partendo per raggiungere i luoghi più colpiti.
Vasca strapiena, esonda il Seveso a Milano per le forti piogge – È esondato il Seveso a Milano. Lo comunica su Facebook l’assessore Marco Granelli. «Forti piogge su tutto il bacino del Seveso dalle 5 di stanotte. A Seveso oltre 200mm di acqua e molto anche a Cantù e a Paderno Dugnano», sottolinea Granelli. «Dalle otto è attiva la vasca di Milano e questa volta è stata attivata anche Senago. Purtroppo la vasca è strapiena e quindi dalle 10.00-10.15 incomincia ad esondare a Niguarda nel quartiere Pratocentenaro», conclude.
Milano esonda il Seveso, barriere mobili a Ponte Lambro – La protezione civile del Comune diMilano ha informato che è in corso l’esondazione del fiume Seveso, dopo le forti piogge cadute sulla zona nord della città nel corso della mattinata di lunedì 22 settembre 2025. L’invito ai residenti delle zone a rischio è evitare i locali posti sotto il livello stradale, non uscire per mettere al sicuro l’automobile né per altre ragioni, evitare l’ascensore, limitare l’uso del cellulare per tenere libere le linee e facilitare eventuali soccorsi.
All’alba erano già 30mm di pioggia caduti nella parte nord di Milano, oltre 80 a Paderno Dugnano e a Seveso. Nel quartiere Ponte Lambro sono posizionate dall’alba le barriere mobili per precauzione.
“In crescita livello del Bormida a Piana Crixia” – Ancora in crescita il livello della Bormida a Piana Crixia, nel savonese, adesso a 6.96 metri contro una seconda soglia di guardia fissata a 5 metri. Il fiume ha esondato in alcuni punti provocando allagamenti diffusi. Lo rende noto l’Arpal. La struttura stazionaria che per circa nove ore ha interessato la Val Bormida si sta sfaldando: il pluviometro di Dego ha raggiunto i 413 mm (1mm=1 litro per metro quadrato di terreno) di cumulata (in 8 ore), mentre la Bormida ha superato il secondo livello di guardia a Carcare (dove è in discesa) e a Piana Crixia, dove sta ancora crescendo. In zona si segnalano allagamenti diffusi e criticità alle sedi stradali: prestare la massima attenzione agli allagamenti in corso e non solo ai torrenti più piccoli, che rispondono a simili intensità in maniera repentina. Il terreno è completamente saturo per via della stazionarietà dei fenomeni, e non è più in grado di assorbire ulteriore pioggia. Nuove possibili precipitazioni, anche di minore intensità rispetto a quelle che si sono verificare questa notte, potranno provocare immediati innalzamenti dei torrenti.
Strada statale Savona-Torino chiusa per allagamenti – La strada statale 29 del Colle di Cadibona tra Savona e Torino è stata temporaneamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni in località Piana Crixia(Savona) a causa degli allagamenti provocati dalle intense piogge durante l’allerta arancione per temporali emanata dall’agenzia Arpal in Liguria. Lo comunica Anas spiegando che sul posto sono presenti le squadre dell’azienda e le forze dell’ordine per gestire l’evento e consentire la riapertura del tratto nel più breve tempo possibile. A causa di una frana la strada statale 29 è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni in un altro tratto del savonese: lavariante di Carcare e Collina Vispa all’altezza di Cairo Montenotte (Savona).
“Nel savonese oltre 400mm in otto ore” – «Sono il savonese e soprattutto la Valbormida i territori più colpiti nella notte dalla perturbazione che sta attraversando la Liguria.
Tra le 22 di domenica sera e le 7 di lunedì mattina si sono registrate cumulate molto significative: in particolare, a Dego sono caduti fino a 413 mm di pioggia in 8 ore, 111 mm in un’ora». Così Regione Liguria in una nota.
«Il fiume Bormida – si legge – ha superato il secondo livello di guardia provocando parziali esondazioni. Oltre che a Dego e a Cairo Montenotte, allagamenti diffusi e frane si sono registrati anche a Piana Crixia, Carcare, Mallare. Centinaia le telefonate ai Vigili del fuoco che stanno operando sul territorio anche per trarre in salvo alcune persone rimaste bloccate nelle auto sommerse dall’acqua. Sospeso il traffico ferroviario a S.Giuseppe di Cairo (linee Savona/Alessandria e Savona/Torino). Interrotta anche la linea Breil –Ventimiglia. Sulla Ventimiglia-Genova la circolazione è fortemente rallentata tra Pietra Ligure e Finale Ligure. Rallentamenti anche sulla linea Genova-Torino tra Arquata Scrivia e Novi Ligure». «Precipitazioni intense – prosegue – anche in Valle Stura: a Rossiglione si sono registrati fino a 270 mm in 8 ore. In questi minuti la parte più intensa della perturbazione sta interessando l’alta Val Bisagno e la Val Trebbia, tra Lorsica e Barbagelata; ci sono poi nuclei temporaleschi anche nelle zone di Varese Ligure e alle Cinque Terre. Permane l’allerta arancione, la più grave per i temporali, fino alle 13 di oggi sul ponente e fino alle 15 sul resto della Liguria». «Nelle prossime ore, in mattinata, è atteso il passaggio del fronte principale, con temporali forti e persistenti. La sala operativa della Protezione civile sta monitorando l’evolversi della situazione, in costante contatto con i sindaci e i volontari sul territorio», conclude la nota.
Detriti sulla carreggiata, chiusa strada “Regina” nel Comasco– A causa della presenza di detriti sulla carreggiata, provocati dal maltempo è temporaneamente chiusa, in entrambe le direzioni, la strada statale 340 «Regina» in località Colonno (Como). Sul posto sono presenti le squadre Anas e le forze dell’Ordine per la gestione del traffico in piena sicurezza e per consentire il ripristino della regolare viabilità nel più breve tempo possibile.
Frana nel Comasco – Le forti piogge della notte hanno provocato pochi minuti prima delle 7 di lunedì mattina una frana sulla Sp 583 «Lariana», più o meno al confine tra i Comuni di Como e Blevio, sulla sponda orientale del ramo comasco del Lago di Como. È stata coinvolta anche una vettura in transito. Non si segnalano feriti né contusi. In posto squadre dei vigili del fuoco. La strada è stata chiusa.
Esonda fiume in provincia di Savon – L’ondata di maltempo in Liguria ha colpito principalmente il savonese, in particolare la val Bormida. A Cairo Montenotte, all’alba è esondato ilfiume Bormida. Sono decine gli interventi in atto da parte dei vigili del fuoco per frane e soccorsi dovuti ad allagamenti, si segnalano persone bloccate in auto tratte in salvo. Dalle prime ore della mattinata segnalano guasti, dovuti al maltempo, alla linea ferroviaria nel savonese, in particolare tra Loano e Albenga e a San Giuseppe di Cairo sulle linee ferroviarie Savona-Torino e Savona-Alessandria, dove la circolazione è stata sospesa.Circolazione fortemente rallentata anche a Finale Ligure. A ponente (zone AD) l’allerta è scattata ieri sera in giallo, è passata ad arancione dalla mezzanotte e resterà così fino alle 13 di oggi, per poi tornare gialla fino alle 15. Sul centro (zona B) la situazione è simile: gialla ieri sera, arancione dalla mezzanotte fino alle 15 e nuovamente gialla fino alle 18. Sul levante (zone C ed E) si è andati direttamente in arancione da mezzanotte, con conclusione alle 15 e prosecuzione in giallo fino alle 18. La fase più delicata, secondo Arpal, non è cessata con la notte. In mattinata sono attesi temporali forti e persistenti che potrebbero scaricare oltre 50 millimetri di pioggia in un’ora.
Forte pioggia a Milano – Forti piogge interessano dalla notte la Lombardia, dove è allerta arancione sui settori settentrionali, gialla nel resto della regione. Sono già 30 i millimetri di pioggia caduti nella parte nord diMilano, oltre 80 a Paderno Dugnano e a Seveso. Venti millimetri a Monza. Lo rende noto l’assessore alla Protezione civile del Comune di Milano, Marco Granelli, che sui social raccomanda ai milanesi «la massima attenzione». A Milano, ricorda l’assessore Granelli, «è attivo il controllo sottopassi e nel quartiere Ponte Lambro sono state posizione le barriere mobili per precauzione. Attivato il controllo dei livelli di fognatura e Lambro, per ora ancora bassi. I temporali – conclude su Facebook – continueranno intensi nella mattinata».
Una perturbazione di origine atlantica piomba sull’Italia. Sulla base delle previsioni disponibili, il dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (http://www.protezionecivile.gov.it).
L’avviso prevede dal pomeriggio di domenica 21 settembre 2025 precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Valle d’Aosta e Piemonte, in estensione dalla sera/notte a Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana e, dalla mattinata di lunedì 22 settembre 2025 alla Sardegna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di lunedì 22 settembre 2025 allerta arancione meteo-idro in Liguria e sui settori settentrionali della Lombardia. Valutata, inoltre, allerta gialla in Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, su gran parte del Piemonte, sul restante territorio della Lombardia e su alcuni settori di Umbria, Lazio e Sardegna.
L’ipocentro è stato rilevato a una profondità di 5 chilometri
Una scossa di terremoto di magnitudo 5.0 è stata registrata lunedì 22 settembre 2025 inGrecia, nel Mar Egeo, al largo della costa. Lo riferisce il Centro Sismologico Euro-Mediterraneo (EMSC). L’epicentro del sisma è stato localizzato a circa 111 chilometri a sud-est di Salonicco, città del nord della Grecia con una popolazione di circa 350mila abitanti.
L’ipocentro è stato rilevato a una profondità di 5 chilometri. Al momento non si segnalano vittime né danni a cose.
L’annata 2026/2027 vedrà un’autentica rivoluzione per il mondo arbitrale. I fischietti dei massimi campionati usciranno dall’AIA e si riuniranno in una società differente finanziata da Serie A, Serie B e FIGC
La prossima stagione, l’annata 2026/2027, vedrà un’autentica rivoluzione per il mondo arbitrale.
I fischietti di livello top, quelli che fanno parte del massimo livello della Can, ovvero quegli arbitri che sono chiamati a dirigere oggi le gare di Serie A e di Serie B, si staccheranno dall’Associazione Italiana Arbitri per formare una società differente e lontana da quella conosciuta finora.
LA NUOVA SOCIETÀ E CHI LA FINANZIA – I direttori di gara di Serie A e Serie B, così come riportato oggi dal Corriere dello Sport si staccheranno dall’Aiaper formare una nuova società terza che sarà finanziata in autonomia dalle due leghe di riferimento (quindi la Lega Serie A e la Lega Serie B) e dalla Figc.
COME IN PREMIER – Il modello che gli arbitri italiani stanno cercando di seguire non è nuovo eunico in Europa. Anzi, il mondo arbitrale ha preso di fatto spunto dal modello in uso in Inghilterra con la PGMOL – Professional Game Match Officials Limited (dove limited sta per la nostra S.p.a.) – che dal 2001 gestisce gli arbitri che dirigono le gare della Premier League.
IL CONFRONTO CON GRAVINA E IL POSSIBILE SCIOPERO – Lo scatto in avanti arriverà dopo il confronto diretto dei giorni scorsi fra il presidente della FIGC Gabriele Gravina e i vertici degli arbitri con la presenza di Guida per i direttori di gara, di Mazzoleni per i varisti e di Meli per gli assistenti. Il motivo del summit era legato alla mancata firma dei contratti collettivi da parte del capo dell’Aia Carlo Pacifici a cui è seguita la minaccia di uno “sciopero bianco“.
PROMOSSA L’IDEA DI ROCCHI – Dall’incontro è stata promossa l’idea portata avanti dal capo dei designatori italiani Gianluca Rocchi che da tempo spinge per l’uscita degli arbitri di Serie A e Serie B dall’Aia per formare una società autonoma anche economicamente.
E GLI ALTRI ARBITRI? – All’Aia rimarrà il compito di gestire i campionati che vanno dalla Serie C, dalla Lega Pro, ai campionati dilettantistici con Daniele Orsato che rimarrà nel ruolo di capo designatore e con l’Aia che avrà il compito di creare, crescere e formare nuovi arbitri. Pagati da chi?Dalla nuova società creatasi.
Un violento temporale si è abbattuto sulla città di Milano. Alle prime ore di questa mattina, lunedì 22 settembre, sono già tante le segnalazioni per viabilità ridotta e strade allagate, tra queste quella dall’assessore alla Sicurezza e Protezione Civile del Comune, Marco Granelli: “Attivo il controllo sottopassi, posizionate le barriere mobili per precauzione”.
Fonte: Facebook
Questa mattina, lunedì 22 settembre, Milano si è svegliata sotto un violento temporale che ha segnato ufficialmente l’ingresso della città nella stagione autunnale. Alle prime ore di questa mattina, sono già tante le segnalazioni per viabilità ridotta e strade allagate, tra queste anche la voce dall’assessore alla Sicurezza e Protezione Civile del Comune, Marco Granelli: “Posizionate le barriere mobili per precauzione“.
Stando a quanto comunicato dallaRegione Lombardia, per tutta la giornata di oggi si prevedono forti “precipitazioni per gran parte della giornata a carattere di rovescio e temporale“. Nello specifico, piogge “insistenti sui settori occidentali” della città durante la notte, “in rapida estensione da Ovest a Est ai restanti settori” in mattinata, mentre nel pomeriggio saranno “maggiormente interessati i settori orientali“. Precipitazioni sparse in serata, più probabili a ridosso dei rilievi alpini. Durante l’evento sono attesi “venti con raffiche che possono raggiungere i 35-60 km/h“.
Intanto, alle prime ore di questa mattina si sarebbero già registrati “30mm di pioggia nella parte nord della città, e più di 80mm a Paderno Dugnano e Seveso, meno per ora a Monza con 20mm“, ha scritto l’assessore Granelli in un post Facebook. “In città attivo il controllo sottopassi e in quartiere Ponte Lambro alle ore 6:00 sono state posizionate le barriere mobili per precauzione, e attivato il controllo dei livelli di fognatura e Lambro, per ora ancora bassi. I temporali continueranno intensi nella mattinata. Si raccomanda la massima attenzione“.
Come sempre, infatti, in queste occasioni il consiglio della Protezione Civile è quello di fare attenzione in prossimità delle aree a rischio esondazione dei fiumi Lambro e Seveso e dei sottopassi. Non solo. Si è ricordato, inoltre, di non sostare sotto e nelle vicinanze degli alberi e nei pressi di impalcature di cantieri, dehors e tende dal momento che le forti piogge potrebbero causare eventuali crolli o cedimenti. Infine, è stato suggerito di provvedere alla messa in sicurezza di oggetti e vasi sui balconi e di tutti i manufatti che possano essere spostati dalle intemperie.
In ogni caso, il Centro operativo comunale della Protezione civile è attivo per il monitoraggio e per coordinare gli eventuali interventi in città. A Milano, inoltre, chiunque volesse essere informato sui rischi meteorologici potrà collegarsi al sistema di allerta della protezione civile.