I filmati sono stati presi da webcam installate in abitazioni private, centri estetici e studi medici
TREVISO – Un sito web accessibile liberamente dai normali motori di ricerca, con migliaia di filmati rubati da telecamere di sorveglianza installate in abitazioni private, centri estetici e studi medici. Dopo lo scandalo di Phica, un altro caso che mina la sicurezza digitale, stavolta scoperto da Yarix, la società trevigiana specializzata in cybersecurity del gruppo Var, che ha immediatamente segnalato il portale alla polizia Postale.
Videocamere hackerate – Secondo quanto analizzato dalla società di Treviso, la piattaforma è attiva almeno da dicembre 2024 e raccoglie oltre 2mila videocamere hackerate in diversi Paesi del mondo. Gli utenti possono visualizzare gratuitamente brevi estratti, ma il sito offre anche la possibilità di acquistare l’accesso diretto alle telecamere, con costi che variano da20 a 575 dollari. Il pagamento avviene tramite un bot dedicato su Telegram, che consente di scegliere uno o più dispositivi in base a popolarità e numero di visualizzazioni: alcuni video hanno già superato le 20mila visualizzazioni.
Un archivio come un motore di ricerca – Le registrazioni vengono catalogate attraverso tag che identificano luogo, stanza, persone e attività riprese, permettendo all’utente di cercare contenuti come su una comune piattaforma video. L’analisi degli ID univoci delle telecamere ha rivelato che i materiali provengono da numerosi Paesi, tra cui Francia, Germania, Russia, Ucraina, Messico e Argentina. Perl’Italia sono già stati individuati circa 150 filmati, ma il numero è in costante aumento.
Il dominio registrato alle Isole Tonga – Il sito è ospitato su un dominio registrato alle Isole Tonga, nell’Oceano Pacifico, scelta che garantirebbe ai gestori maggiore anonimato e minori vincoli legali. Molti Paesi extra UE, infatti, non richiedono procedure di verifica stringenti per la registrazione dei domini e non hanno accordi di cooperazione internazionale in materia di privacy e cybercrime, rendendo complesso per le autorità estere ottenere informazioni o bloccarne l’attività.
Una giustificazione controversa – Nella sezione “About” del portale, i responsabili dichiarano di voler “sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio di fuga di dati personali causato da falle hardware e software”. Ma dietro questa motivazione, il modello di business appare chiaro: sfruttare l’interesse morboso per video intimi o compromettenti, con l’obiettivo di monetizzare attraverso abbonamenti e vendite.
Le indagini – La scoperta è stata trasmessa da Yarix al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Venezia, con cui collabora dal 2016 nell’ambito di un protocollo d’intesa. La polizia Postale sta ora conducendo approfondimenti per capire se tutti i video provengano da telecamere violate a insaputa delle vittime o se, per aumentare traffico e guadagni, siano stati inseriti anche contenuti prodotti con attori. Nel frattempo, il team di Cyber Threat Intelligence di Yarix continua a monitorare l’evoluzione del portale, mentre cresce la preoccupazione per l’enorme quantità di dati sensibili esposti e per le possibili conseguenze in termini di privacy e sicurezza delle persone.
Lo comunica, “con infinito cordoglio”, il gruppo Armani che annuncia la “scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore”. La camera ardente sarà allestita a partire da sabato 6 settembre
lo stilista Giorgio Armani
E’ morto Giorgio Armani, il grande stilista è scomparso all’età di 91 anni. Lo comunica “con infinito cordoglio“, il gruppo Armani, che annuncia la “scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore“. “Il Signor Armani – recita la nota – come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire”. “Negli anni – prosegue il comunicato – Giorgio Armani ha creato una visione che dalla moda si è estesa a ogni aspetto del vivere, anticipando i tempi con straordinaria lucidità e concretezza. Lo ha guidato un’inesauribile curiosità, l’attenzione per il presente e le persone. In questo percorso ha creato un dialogo aperto con il pubblico, diventando una figura amata e rispettata per la capacità di comunicare con tutti. Sempre attento alle esigenze della comunità, si è impegnato su molti fronti, soprattutto verso la sua amata Milano. La Giorgio Armani è una azienda con cinquant’anni di storia, cresciuta con emozione e con pazienza. Giorgio Armani ha sempre fatto dell’indipendenza, di pensiero e azione, il proprio segno distintivo. L’azienda e’ il riflesso, oggi e sempre, di questo sentire. La famiglia e i dipendenti porteranno avanti il Gruppo nel rispetto e nella continuità di questi valori“.
Camera ardente da sabato 6 settembre – La camera ardente sarà allestita a partire da sabato 6 settembre e sarà visitabile fino a domenica 7 settembre, dalle ore 9 alle ore 18, a Milano, in via Bergognone 59, presso l’Armani/Teatro. “Per espressa volontà del signor Armani, i funerali si svolgeranno in forma privata” comunica una nota.
Buie e Cittanova travolte da piogge torrenziali. La sensazione era quella di trovarsi in un territorio tagliato in più isole, senza collegamenti sicuri
La zona sportiva di Buie trasformata in un lago. – Foto: ERIKA BARNABA
Martedì, le prime luci dell’alba hanno portato con sé un nuovo incubo d’acqua e fulmini.La costa istriana, già provata da precipitazioni eccezionali solo pochi giorni prima, è stata nuovamente travolta da un’ondata di maltempo che ha scaricato in poche ore quasi 100 litri di pioggia per metro quadrato. Torrenti di pioggia hanno travolto i territori di Buie, Umago, Cittanova, Momiano e Verteneglio, sommergendo strade, piazze e campagne.Le arterie principali sono diventate fiumi in piena, i collegamenti interrotti da frane, smottamenti e alberi abbattuti, mentre i Vigili del fuoco e la polizia lottavano senza sosta per garantire la sicurezza. Uno scenario apocalittico, in cui l’acqua divorava l’asfalto e si insinuava nelle abitazioni. La popolazione osservava impotente, stretta tra la paura e l’incredulità per un territorio che, nel giro di poche ore, sembrava essersi trasformato in un’immensa laguna.
Strade e traffico paralizzati – Questa nuova ondata di maltempo ha scaricato quantità record di pioggia in poche ore. In soli 60 minuti, a Umago sono caduti 98 millimetri, a Buie 108 millimetri, mentre Cittanova ha registrato addirittura 120 millimetri, segnando uno dei picchi pluviometrici più intensi dell’anno. Numerosi ingressi verso Buie sono stati chiusi, in quanto le strade principali e secondarie sono state sommerse dall’acqua o invase da detriti. Le forti correnti hanno travolto marciapiedi e carreggiate, superando spesso le protezioni e le barriere stradali, creando veri e propri fiumi in piena. In alcuni tratti, sono stati registrati smottamenti e cadute di alberi, che ha reso la viabilità estremamente pericolosa. Le abitazioni al piano terra sono state invase dall’acqua, causando danni materiali e strutturali ancora non quantificabili. I Vigili del fuoco lavoravano senza sosta per eliminare l’acqua davanti alle palazzine e liberare le strade più critiche. Le strade principali e i collegamenti con le periferie sono trasformati in torrenti impetuosi con l’asfalto che è spesso invisibile sotto l’acqua e il rischio di incidenti è altissimo. La situazione rimane drammatica e altamente instabile, con le autorità che invitano i cittadini a evitare di recarsi nelle zone sopra indicate almeno fino al miglioramento delle condizioni meteorologiche. Le immagini arrivate dalle strade raccontano delle città sospese tra il silenzio inquietante e la furia dell’acqua.
I Vigili del fuoco pompano l’acqua dai seminterrati delle palazzine. – Foto: ERIKA BARNABA
Situazione critica – Cittanova è stata la località più colpita. La cittadina si è svegliata paralizzata, cantine e piani terra allagati, strade ridotte a torrenti e il traffico in tilt. La pioggia incessante ha sommerso soprattutto le zone più basse della località, trasformando strade e parcheggi in specchi d’acqua impetuosa. La polizia locale è intervenuta immediatamente, posizionando pattuglie per impedire il passaggio degli automobilisti e limitare i rischi. L’acqua, che scorreva veloce tra le vie, poteva nascondere buche e tombini sollevati facendo sì che ogni errore si potesse trasformare in tragedia. Anche a Cittanova i Vigili del fuoco erano impegnati a eliminare l’acqua accumulata davanti alle palazzine per cercare di limitare i danni agli edifici e alle abitazioni. Il comandante dei Vigili del fuoco regionali, Dino Kozlevac, ha confermato che la situazione è stata particolarmente critica. “A Cittanova abbiamo ricevuto il numero più alto di chiamate di soccorso. Le squadre locali sono state immediatamente rinforzate con unità da Rovigno, Parenzo e Pinguente. Tutte le forze disponibili erano sul campo. A preoccupare non sono solo i danni immediati agli edifici, ma anche le infrastrutture, come la strada tra Verteneglio e Fiorini, che è stata completamente sommersa, diventando impraticabile a causa di una vera e propria colata d’acqua”, ha concluso.
Arteria principale fuori uso – La strada di Verteneglio, arteria principale che collega Cittanova e Buie con le località periferiche, è diventata un vero e proprio pericolo pubblico. In molti tratti l’asfalto è risultato scomparso, la carreggiata trasformata in fiumi impetuosi. Era impossibile distinguere il percorso. La strada appariva come un confine insormontabile, un simbolo della forza devastante del maltempo che ha paralizzato l’Istria settentrionale. Buie, pur trovandosi in posizione sopraelevata, non è stata risparmiata dagli effetti del maltempo. La cittadina, che domina l’entroterra istriano, ha visto scorrere veri e propri torrenti lungo i vicoli del centro storico. Come nelle altre località, pure qui nelle campagne, i vigneti e gli oliveti hanno subito danni a causa del ruscellamento e della violenza delle piogge.
I vigneti sott’acqua. – Foto: ERIKA BARNABA
Paura e incertezza per il futuro – Diversi agricoltori lamentano la perdita di terreni erosi e colture compromesse. Le strade che collegano Buie alla costa sono state rese difficilmente percorribili: gravi i problemi di mobilità e isolate temporaneamente alcune frazioni. A Buiela mattina si è aperta con uno scenario quasi irreale. Le strade che collegano i diversi quartieri al centro città sono state spezzate da frane e smottamenti. Dal rione di Stazione per ore non è stato possibile raggiungere il centro, bloccato da due grossi cedimenti, uno tra il distributore di benzina e il semaforo, l’altro poco più in alto, lungo la strada alta che costeggia la zona sportiva, anche questa completamente sommersa dall’acqua: vi spuntavano appena le traverse nel campo di calcio. I flussi di traffico, già rallentati dalla pioggia battente, si sono così completamente interrotti. A complicare ulteriormente la situazione, il fatto che anche le vie verso la costa sono rimaste impraticabili e i lavoratori che all’alba tentavano di dirigersi verso Cittanova sono stati costretti a invertire la marcia, fermati dalle forze dell’ordine lungo il tratto di Verteneglio, dove l’acqua ha trasformato la carreggiata in un canale fangoso e ingovernabile. La sensazione, per chi si muoveva tra queste strade, era quella di trovarsi in una città tagliata in più isole, senza collegamenti sicuri, con il territorio frammentato da frane, allagamenti e smottamenti improvvisi. Ma la preoccupazione più grande si è concentrata sulla zona di Rudine, dove l’acqua non si limitava a invadere le strade, ma premeva sulle fondamenta stesse della città. Il muro di contenimento che sorregge il campo sportivo in cemento ha iniziato a mostrare crepe profonde, dalle quali sgorgava un getto continuo e inquietante. Come detto ieri, la pressione dell’acqua “è tale da far temere il peggio, che l’intera barriera possa cedere di colpo”, riversando terra e detriti sulle palazzine sottostanti. Gli abitanti osservavano con ansia, scambiandosi sguardi carichi di paura. “Ogni goccia che cade ci fa tremare”, mormora una residente della zona, “perché pensiamo oramai che basti poco per far crollare tutto”. A Buie, come nel resto dell’Istria settentrionale, non è solo l’acqua ad aver invaso le case e le strade, ma pure l’incertezza, la fragilità di un territorio che sembra non riuscire più a difendersi.
Strade sommerse a Cittanova. – Foto: ERIKA BARNABA
Quartieri in emergenza – A Umago la Protezione civile ha ricevuto oltre 30 segnalazioni di allagamenti in poche ore. I quartieri residenziali sono i più colpiti, con abitazioni sommerse da acqua e fango. La situazione ha raggiunto livelli critici. La pressione dell’acqua ha sollevato tombini e chiusini, rendendo estremamente pericoloso percorrere qualsiasi strada, anche a piedi. Le immagini arrivate dalle zone più colpite mostrano automobili sommerse fino ai paraurti e strade dove la corrente scorre impetuosa, trasformando la città in un labirinto d’acqua. “È come se avessimo vissuto due alluvioni in una sola settimana. Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di ripulire le cantine dall’ultima volta, e già siamo di nuovo sott’acqua”, racconta un residente della zona di Monterol. Le squadre di soccorso hanno lavorato senza sosta con pompe idrauliche per svuotare scantinati e rimuovere l’acqua dalle strade, mentre i cittadini hanno tentato di proteggere le proprie case con sacchi di sabbia.
Un «treno» di tempeste – A Momiano, il maltempo ha fatto traboccare la fontana principale, trasformando la vicina strada viabile in un piccolo lago e impedendo il passaggio di veicoli e pedoni. Altri tratti sono stati sommersi, costringendo a interventi per recuperare i mezzi rimasti intrappolati nell’acqua e liberare le vie principali. Secondo i meteorologi di Istramet, il fenomeno registrato è quello del cosiddetto “oborinski vlak” (un treno di precipitazioni) che continua a colpire lo stesso territorio. Questo spiega perché, a distanza di pochi giorni, Cittanova e Umago, siano state travolte due volte di seguito. La violenza del maltempo non si è limitata alle piogge: in sole due ore sono stati registrati quasi 2000 fulmini, che hanno illuminato il cielo istriano come in un continuo bombardamento elettrico.
Nel territorio momianese. – Foto: ERIKA BARNABA
La voce delle istituzioni – Il DHMZ (Istituto meteorologico statale) ha emesso un’allerta, invitando la popolazione alla prudenza. “Il nord Adriatico rimarrà instabile ancora per tutta la giornata di martedì e mercoledì”, spiegano gli esperti. Sul piano operativo, la Protezione civile ha ribadito la necessità di segnalare tempestivamente ogni emergenza, mentre i comuni colpiti hanno allestito punti di supporto per le famiglie con case allagate. Le previsioni indicano che la situazione potrebbe migliorare solo da giovedì, con il ritorno del sole e di temperature più alte. Ma la tregua potrebbe essere breve in quanto già da venerdì sera nuove piogge sono possibili sulle aree settentrionali, mentre nel weekend non si escludono altri rovesci localizzati nell’entroterra. L’Istria settentrionale conferma ancora una volta la sua vulnerabilità ai fenomeni meteorologici estremi. Tra case allagate, strade interrotte, raccolti agricoli compromessi e un turismo che vive giornate di incertezza, l’emergenza mette in luce l’urgenza di piani di prevenzione più robusti.
In visita anche Boris Miletić – A visitare le aree colpite dal maltempo e dalle inondazioni è stato ieri mattina anche ilpresidente della Regione istriana, Boris Miletić, assieme alla vicepresidente regionale Gordana Antić,la quale ricopre pure la funzione di capo del Servizio della Protezione civile della Regione istriana. Nell’occasioneMiletićha incontrato il sindaco di Cittanova, Anteo Milos, come pure i rappresentanti della Protezione civilee degli altri servizi pubblici di emergenza presenti in quel momento nell’area. “Purtroppo, come molte altre parti dell’Istria, anche Cittanova è stata duramente colpita dal maltempo verificatosi oggi. Gli addetti ai servizi cittadini competenti sono già sul campo. La priorità è assicurare ai cittadini la necessaria assistenza, la pulizia delle strade, come pure gli interventi urgenti nelle aree in cui si sono verificati i danni più gravi”, ha dichiarato il presidente della Regione istriana. Le abbondanti precipitazioni hanno portato all’intorbidimento delle acque della rete di approvvigionamento idrico, allo sversamento delle acque di scarico, alle inondazioni delle parti inferiori della città, ma anche ai danni a una parte dell’infrastruttura stradale. Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, Boris Miletić e Gordana Antić hanno voluto invitare la cittadinanza ad attenersi alle istruzioni degli uffici pubblici competenti e ad astenersi dai viaggi che non sono indispensabili. Come si legge nello stesso comunicato stampa della Regione, le Città di Cittanova e Buie inviteranno i cittadini danneggiati a rivolgersi agli uffici cittadini delle due autonomie locali per un (eventuale) risarcimento.
L’agitazione è stata indetta dal sindacato SGB: fascia di garanzia fra le 6 e le 9 di domani mattina
Sciopero nazionale dei lavoratori del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord indetto dal sindacato SGB,
sciopero nazionale, dalle ore 21.00 del 4 settembre alle ore 18:00 del 5 settembre 2025
Per quanto riguarda il trasporto regionale di Trenitalia e Trenitalia Tper, saranno garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali, dalle ore 6 alle ore 9.
I passeggeri che intendono rinunciare al viaggio possono chiedere il rimborso fino all’ora di partenza della corsa prenotata per i treni Intercity e Frecce. In alternativa, potranno riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti.
Gli elenchi dei servizi garantiti sono consultabili sull’orario ufficiale e sul sito di Trenitalia. Il consiglio è come sempre quello di consultare il sito, l’app di Trenitalia, chiamare il numero verde gratuito 800.892021 o rivolgersi alle biglietterie e al personale di assistenza clienti.
Sul fronte del trasporto regionale, Trenord comunica con una nota pubblicata sul proprio sito che oggi viaggeranno i treni con partenza prevista da orario ufficiale entro le ore 21 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 22, mentre domani circoleranno i convogli presenti nella lista dei treni garantiti che abbiano orario di partenza dalla stazione di origine corsa dopo le ore 6 e arrivo a destinazione entro le ore 9; nella fascia pomeridiana il servizio riprenderà regolarmente con i treni che abbiano la partenza prevista dopo le ore 18.
In caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa aeroporto per il Malpensa Express (da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa 1) e tra Stabio e Malpensa aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa aeroporto – Stabio.
Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra: Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express. (Da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa 1.) Stabio e Malpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio.
Anche in questo caso, si consiglia di consultare il sito e l’app di Trenord per avere informazioni sulla circolazione dei treni in tempo reale e di prestare attenzione sia agli annunci sonori trasmessi nelle stazioni sia alle informazioni in scorrimento sui monitor.
Il presidente Espedito Siniscalchi, il direttore sportivo Luca Nember e la proprietaria Giusy Anna Scarcella, amministratrice della Building Company
Doveva arrivare ed è arrivata. Senza nessuno sconto, anzi. E l’impressione è che non sia affatto finita qui. Il Tribunale federale, dopo il deferimento di più di qualche settimana fa, ha deciso: undici i punti di penalizzazione per il Rimini e una multa di oltre 10.000 euro. A essere punite sono le ormai note violazioni amministrative riferite al pagamento degli stipendi ai tesserati, relative allo scorso mese di maggio. Violazioni messe in atto dalla precedente proprietà, ma questo, di fatto, oggi importa poco. Oltre agli stipendi (poi pagati in ritardo dall’ex presidente Stefania Di Salvo), in quell’occasione non erano stati pagati alla scadenza nemmeno i contributi Inps e le ritenute Irpef. Ma non solo.
Entro il 7 luglio non erano state fornite nemmeno le informazioni economico-finanziarie previsionali (il budget, per intenderci) per la stagione 2025/2026. E qui era stata richiesta l’applicazione della recidiva. Tutto questo al ’prezzo’ di un -11 in classifica, che di fatto oggi diventa -10, grazie al punto conquistato dal Rimini alla seconda di campionato nel derby di Pesaro. Ma il conto è salato anche in termini economici. Infatti, sulla testa della società cadono anche due multe, rispettivamente di 5.000 e 6.667 euro, mentre l’ex presidente Di Salvo è stata inibita per 16 mesi. Otto mesi di inibizione anche per Sauro Cancellieri, all’epoca dei fatti sindaco unico della società.
Una prima stangata alla quale ne seguirà una seconda considerando che all’appello manca la penalizzazione per non aver presentato (e questo è opera della nuova proprietà) entro l’8 agosto l’ormai tristemente famosa fideiussione extra budget sul monte ingaggi. Insomma, un vero e proprio bagno di sangue. Annunciato, c’è da dirlo. Perché da settimane si sa che, prima o poi, la penalizzazione sarebbe arrivata. E Giusy Anna Scarcella, con la sua Building Company, ne era a perfetta conoscenza anche al momento della firma del preliminare di acquisto del club, il 31 luglio scorso. C’è anche da aggiungere che da quel giorno la nuova proprietà non ha fatto nulla per cercare di addolcire il giorno in cui ci sarebbe stata da mandare giù l’amara pillola. Anzi.
Mettendo in fila gli eventi è stato fatto proprio tutto il contrario:la nuova società non si è mai presentata mettendo insieme soltanto un via vai di dirigenti, non ha depositato la fideiussione che le avrebbe permesso di operare sul mercato, per poi smantellare la squadra (storia di qualche giorno fa). Ieri i cancelli del ’Neri’ sono rimasti chiusi e la squadra (o quel che ne resta) non si è allenata, mister Braglia non si capisce che rassicurazione attenda ancora e alle porte c’è la terza di campionato con la Ternana. “Siamo pronti a cedere le quote“, dice la Scarcella. Sperando, a questo punto, che sia una promessa.
La città è stata colpita da un violento nubifragio nella serata di martedì 2 settembre, intorno alle ore 19
TRIESTE– Nubifragio a Trieste, oltre 100 richieste di aiuto. La città è stata colpita da un violento nubifragio nella serata di martedì 2 settembre, intorno alle ore 19. In poco tempo, la sala operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco di Trieste ha ricevuto più di cento richieste di intervento, segnalazioni che hanno messo in evidenza la gravità della situazione data dal maltempo che si è abbattuto sul Friuli Venezia Giulia.
Le chiamate riguardavano persone bloccate all’interno delle proprie autovetture lungo strade completamente allagate, scantinati e negozi invasi dall’acqua, alloggi e fosse di ascensori sommersi, tombini saltati, alberi e muri crollati, piccoli smottamenti e persino ascensori bloccati con persone intrappolate all’interno.
Gli interventi – Il comando giuliano ha subito inviato tutte le squadre disponibili. Inoltre, a partire dalle ore 20, è stato disposto iltrattenimento in servizio straordinario di una ventina di unità dei Vigili del fuoco che avevano appena terminato il turno diurno, al fine di fronteggiare l’emergenza.
Tra le 19 e le 22.30,i pompieri sono riusciti a portare a termine circa 40 interventi di soccorso. Le squadre operative sul territorio erano nove, affiancate anche da un contingente giunto in supporto dal comando di Gorizia. Tuttavia, una settantina di richieste restavano ancora in coda, classificate come differibili, ovvero a priorità minore rispetto agli interventi più urgenti.
La sala operativa del Nue 112 ha continuato a girare le chiamate al comando dei Vigili del fuoco, che si è trovato a gestire un quadro particolarmente complesso e in rapida evoluzione.
Le autorità raccomandano alla cittadinanza di utilizzare i numeri di emergenza esclusivamente in caso di reale pericolo, evitando di intasare le linee con richieste di sole informazioni. Inoltre, viene ribadito l’invito a non mettersi alla guida lungo strade allagate, una condotta che mette a serio rischio la propria incolumità e quella dei soccorritori.