E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
Giovedì 14 agosto 2025
| Due barconi si ribaltano a largo di Lampedusa, 27 morti |
| Sessanta superstiti. La Guardia Costiera continua le ricerche dei dispersi |
Il bilancio non è ancora definitivo, ma è già tragico: 27 morti, tra cui una bambina di un anno e tre adolescenti, e diversi dispersi.
Due imbarcazioni cariche di migranti si sono capovolte in mare aperto, a 14 miglia da Lampedusa, in area Sar italiana: l’ennesimo dramma che riporta alla ribalta della cronaca i viaggi della speranza. I superstiti al momento sono 60: soccorsi e fatti sbarcare sul molo dell’isola, sono stati portati all’hot spot di contrada Imbriacola. Le loro condizioni di salute sono discrete, solo 4 sono ricoverati in osservazione al Poliambulatorio per alcune fratture non gravi. Sui due barconi, secondo i racconti di chi ce l’ha fatta, ci sarebbero stati tra i 90 e i 100 profughi.
All’appello mancherebbero dunque tra le 20 e le 40 persone. La Procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per naufragio colposo. Tutta da chiarire la dinamica. Verso mezzogiorno uno dei due barconi semiaffondato è stato avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza ed è subito scattato l’allarme. Da Lampedusa sono partite le motovedette della Guardia Costiera, della Finanza e di Frontex. Le due imbarcazioni, secondo quanto hanno raccontato alcuni superstiti, sarebbero salpate ieri sera da Tripoli, in Libia. A bordo c’erano pakistani, somali e sudanesi. Una delle due, nel viaggio verso la Sicilia, avrebbe iniziato ad imbarcare acqua e poi si sarebbe capovolta. Alcuni profughi sarebbero riusciti a spostarsi sull’altra, ma molti sarebbero caduti in acqua. Poco dopo, anche la seconda barca, stracarica, si sarebbe ribaltata.
Le prime salme sono state recuperate subito. Nel corso della giornata i soccorritori hanno ripescato le altre: due erano rimaste all’interno di una delle due imbarcazioni naufragate. Le attività di ricerca e soccorso dei superstiti sono proseguite per tutto il giorno, coordinate dal Centro secondario di soccorso marittimo (MRSC) della Guardia Costiera di Palermo. Nelle operazioni sono stati impegnati cinque mezzi navali: le motovedette CP 324 e CP 327 della Guardia Costiera, due motovedette della Guardia di Finanza e un‘unità navale di Frontex. Sul posto operano anche un elicottero ed un aereo della Guardia Costiera, oltre ad un velivolo di Frontex.
“Per caso abbiamo scoperto che stavano arrivando dei naufraghi sull’isola – racconta Francesca Saccomandi, operatrice di Mediterranean Hope-Federazione chiede evangeliche in Italia – Erano tutti in stato di choc. I morti sono tanti da quel che ci raccontano le persone che abbiamo incontrato. Ci hanno detto di essere partiti dalla Libia su due diverse imbarcazioni e che a un certo punto una si è capovolta. Abbiamo parlato con una madre che ha perso il marito e la figlioletta piccola e con una giovane donna che ha perso la sorella minori. Molti hanno detto di aver bevuto tantissima acqua salata”. “Questa, come altre, è una tragedia annunciata – commenta – Le persone continuano a partire e solo chi è fortunato arriva. Come oggi, altri perdono la vita. Queste morti non sono colpa di chi parte, sono responsabilità politica dei governi europei che spostano il problema altrove. La conseguenza di queste politiche è perdere vite umane e, con loro la dignità e i valori dell’Europa“. “L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare“, dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Di “sgomento e compassione” parla la premier Giorgia Meloni. “Ci i troviamo a misurare l’inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi. Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l’impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell’unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori“, dice.
Mercoledì 13 agosto 2025
| Lampedusa, due barche di migranti si ribaltano: segnalati 20 morti e 17 dispersi |
| articolo: https://www.alanews.it/cronaca/lampedusa-barca-di-migranti-si-ribalta-si-temono-diverse-vittime/ |
| Le operazioni di soccorso sono in corso nelle acque del Canale di Sicilia dopo il naufragio avvenuto vicino a Lampedusa |
Lampedusa, 13 agosto 2025 – Due imbarcazioni cariche di migranti si sono ribaltate nelle acque antistanti l’isola di Lampedusa, nel Canale di Sicilia. Le prime informazioni parlano di diverse vittime, mentre le operazioni di soccorso risultano particolarmente complesse a causa delle condizioni del mare e della situazione a bordo. Come riportato da Radio Radicale, al momento si contano 20 morti e 17 persone disperse secondo quanto riferito da Filippo Ungaro, portavoce dell’UNHCR. La notizia è stata confermata da alcuni dei 61 superstiti giunti a terra a bordo delle motovedette della Guardia Costiera.
Il naufragio – L’episodio si è verificato verso le 11:30 nelle immediate vicinanze di Lampedusa, isola appartenente all’arcipelago delle Pelagie, situata a sud della Sicilia e amministrativamente parte della provincia di Agrigento. Con una superficie di 20,2 km² e una popolazione di circa 5.871 abitanti, Lampedusa è l’isola più estesa dell’arcipelago e la più meridionale d’Italia, nonché un punto di riferimento per le rotte migratorie nel Mediterraneo centrale.
La natura del naufragio, secondo le prime ricostruzioni, è dovuta al ribaltamento delle imbarcazioni sulle quali viaggiavano i migranti. Le cause specifiche dell’incidente non sono ancora state chiarite, ma le operazioni di salvataggio sono in corso, coordinate dalle autorità locali e dalle unità navali impegnate nei soccorsi. La situazione risulta critica, con un bilancio provvisorio che include diverse vittime, almeno 20, di cui una neonata.
Lampedusa, un punto chiave nel Mediterraneo – L’isola di Lampedusa, con la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo, rappresenta da anni un crocevia per i flussi migratori provenienti dall’Africa. La sua vicinanza alle coste africane – dista circa 152 km dal continente – la rende un punto d’approdo strategico e spesso teatro di emergenze umanitarie legate ai viaggi pericolosi via mare. Le caratteristiche geografiche e climatiche dell’isola non mitigano però i rischi per le imbarcazioni spesso sovraccariche e non idonee alla navigazione in mare aperto.
Le autorità comunali stanno collaborando con le forze di soccorso per gestire la situazione. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti nelle prossime ore in relazione all’esito delle ricerche e alle condizioni dei migranti coinvolti.




