Dopo il turno d’andata a Genova, la squadra guidata da Marino ha patito un’intossicazionealimentare che ha mandato all’ospedale 21 persone tra calciatori e staff
Eccolo qui, l’ultimo colpo di scena di un pazzo campionato di Serie B che sembra non volersi concludere mai. Dopo il turno di andata del playout vinto 2-0 dalla Sampdoria al Ferraris e il caso di intossicazione che ha coinvolto 21 membri della Salernitana rientrando in Campania, è arrivata la comunicazione della Lega B: confermato il rinvio del ritorno all’Arechi, che da venerdì 20 (ore 20.30) slitta a domenica 22 (stesso orario). Questo per garantire alla squadra di Marino una preparazione adeguata, dopo che diversi tesserati granata sono finiti in ospedale e ne sono usciti soltanto ieri (Simy, Soriano e lo stesso allenatore), mentre tutta la squadra era stata costretta a saltare uno dei quattro giorni di allenamento in vista dell’impegno più importante dell’anno.
COMUNICATO – “Preso atto dell’istanza della Salernitana – si legge sul comunicato ufficiale pubblicato dalla Lega B – e della documentazione medico-sanitaria prodotta dalle strutture ospedaliere interessate e allegata alla predetta istanza, nonchè della querela inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, il Presidente della Lega Nazionale Professionisti B dispone che il programma della gara di ritorno dei Play-Out”. E, quindi, Salernitana-Sampdoria non si giocherà questo venerdì ma domenica 22.
Codice giallo per la giornata di mercoledì per Iglesiente e Campidano
Allerta meteo in Sardegna
L’ultima settimana è stata particolarmente calda, con la prima vera ondata del periodo estivo e le temperature che in diversi comuni hanno abbondantemente superato i 30°, ma ora in Sardegna è previsto l’arrivo dei temporali. È quanto comunica la Protezione civile, con un’allerta meteo che riguarda le zone dell’Iglesiente e del Campidano.
L’avviso, con criticità ordinaria (codice giallo) per rischio idrogeologico per temporali, è valido dalle 12 alle 18 della giornata di domani, mercoledì 18 giugno.
La nuova allerta meteo, diramata oggi, riguarda tutto il Sulcis, l’Iglesiente, la zona del Campidanoe anche il Cagliaritano.
Il Comune di Cagliari, per la zona di Pirri che più volte ha dovuto fronteggiare difficoltà legate ai temporali, evidenzia come sia opportuno evitare di parcheggiare in via Balilla (da piazza Italia fino a via Dandolo) e traverse, via Italia, via Dolianova, via Sinnai, via Settimo, via Mara, via Donori, via Santorre di Santarosa, via Confalonieri e via Ampere. Le auto parcheggiate nelle sopracitate vie potranno essere spostate al parcheggio della piscina di Terramaini, in via Pisano.
Processo abbreviato a porte chiuse in uno dei filoni dell’inchiesta ‘Doppia curva’. Decisi anche risarcimenti per le parti civili di Lega Serie A, Milan e Inter
Il tribunale di Milano, nel processo abbreviato (a porte chiuse) nell’aula bunker di fronte al carcere di San Vittore, ha condannato – in uno dei filoni dell’inchiesta ‘Doppia curva‘ – a 10 anni di carcere (così come da richiesta della procura) Luca Lucci, capo della Curva Sud milanista. Stessa pena per Andrea Beretta (la richiesta era stata di 9 anni),ex capo della Curva Nord interista e ora collaboratore di giustizia, imputato per aver ucciso Antonio Bellocco, anche lui nel direttivo ultrà nerazzurro e rampollo del clan di ‘ndrangheta, e per associazione a delinquere con aggravante mafiosa. Condanne anche per altri imputati.
Nessuna assoluzione per i 16 imputati, per i vertici delle due curve di San Siro la corte ha confermato la richiesta del pubblico ministero della Dda Paolo Storari: la pena più alta, oltre che per Luca Lucci e Beretta, riguarda Daniele Cataldo (10 anni), vice di Lucci e ritenuto l’esecutore materiale del tentato omicidio del 2019 dell’ultrà rossonero Enzo Anghinelli. La Corte ha inflitto alcune condanne inferiori rispetto alle richieste pronunciate dalla pubblica accusa, ma di fatto l’impianto accusatorio, tranne per un capo d’imputazione riguardante un episodio di estorsione, ha retto.
Condanne, tra gli altri, a 4 anni per Renato Bosetti, 5 anni per Giuseppe Caminiti, 8 anni per Marco Ferdico, 6 anni per Christian Ferrario, presunto “custode” dell’arsenale di armi di Beretta e della curva. E ancora 4 anni e 6 mesi per Mauro Nepi, due mesi in più (4 anni e 8 mesi)per Matteo Norrito e 2 anni (pena sospesa) per Debora Turiello, l’unica donna imputata e che, per l’accusa, avrebbe gestito la cassa della Nord e il capitolo dei biglietti. Per gli ultrà della Sud rossonera condanne a 5 anni per Alessandro Sticco, 4 anni e 4 mesi Fabiano Capuzzo e 3 anni e 4 mesi per Luciano Romano.
I risarcimenti – La giudice di Milano Rossana Mongiardo ha riconosciuto risarcimenti, per danni patrimoniali e di immagine, a favore delle parti civili Lega Serie A, Milan e Inter. Per la Lega Serie A, rappresentata dall’avvocato Salvatore Pino, la giudice ha disposto un risarcimento danni da liquidarsi in separata sede e una provvisionale di 20.000 euro. Per Inter e Milan è stato riconosciuto per ciascuna società sportiva, 50.000 euro. Il resto dei risarcimenti sarà definito in sede civile.
I vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme divampate sulla copertura del Terminal 1: cosa è successo
Un incendio è scoppiato oggi, martedì 17 giugno, all’aeroporto di Roma Fiumicino. I vigili del fuoco sono entrati in azione per delle fiamme divampate su una parte del tetto esterna dell’area finger del Terminal 1. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, Polaria e carabinieri.
Dalle prime informazioni a prendere fuoco sarebbe stata una guaina. Le fiamme sono state spente poco dopo. Evacuata una parte degli imbarchi del terminal interessato. Non si sono registrati problemi per passeggeri né per l’operatività dello scalo.
Come riporta RomaToday, testimoni riferiscono di “allarmi che suonano e gente che fugge“. Sul posto, vista l’enorme quantità di fumo nero, sono accorsi i vigili del fuoco e il personale di Aeroporti di Roma, la società che gestisce lo scalo capitolino.
La mappa dell’aeroporto di Fiumicino
Adr, sollecitata da RomaToday, ha reso noto che “intorno alle 14:50, presso un’area adiacente al molo D del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino, il personale dei vigili del fuoco, coadiuvato dal personale di Adr, è intervenuto prontamente, a seguito di vistosa presenza di fumo, dovuto a cause da accertare, e mettere in sicurezza la zona“.
Temperature superiori a 30°C per la partita di mezzogiorno tra PSG e Atlético Un’esperienza “mal gestita”, dice un sostenitore
Rose Bowl di Pasadena, in California – Foto di Mike Powell/ALLSPORT
Le condizioni dei tifosi in occasione della partita di Coppa del mondo per club di domenica tra il Paris Saint-Germain e l’Atlético Madrid al Rose Bowl di Pasadena, in California, sono state descritte come “pericolose” e “orribili“, dopo che i presenti hanno avuto difficoltà ad accedere all’acqua e si sono trovati di fronte a una folla stipata con temperature di almeno 31 °C/88 °F nello stadio.
I tifosi hanno raccontato di aver dovuto buttare via le bottiglie d’acqua piene prima di entrare nello stadio, di persone in difficoltà all’interno dell’impianto e di file lunghe 45 minuti per poter accedere all’acqua in vendita.
Un tifoso, che in passato aveva partecipato a diversi eventi al Rose Bowl, ha contattato il Guardian per raccontare la “pessima esperienza” che, a suo dire, lo aveva reso riluttante a partecipare alla Coppa del Mondo dell’anno prossimo.
“Non c’era modo di comprare semplicemente l’acqua“, ha detto John Celmins, residente di Santa Barbara, a proposito della partita iniziata a mezzogiorno in California. “Si poteva andare a un chiosco che vendeva solo birra, ma non c’erano punti vendita d’acqua né distributori d’acqua extra. C’erano lunghe file davanti a ogni bancarella e persino alle fontanelle“.
Un altro partecipante, Bryan González di Oakland, California, ha affermato che non c’erano altre postazioni per la distribuzione dell’acqua e che gli impianti di nebulizzazione erano costantemente affollati per tutta la durata della partita.
“La gente riempiva i bicchieri [d’acqua] e se li buttava addosso a vicenda“, ha detto. “Per fortuna c’erano quelle postazioni di nebulizzazione vicino ai bagni, quindi la gente si accalcava lì sotto, a turno.”
Celmins ha affermato che un fattore che ha contribuito a questi problemi è stato il fatto che il Rose Bowl in genere consente ai tifosi di portare bottiglie d’acqua sigillate alle partite, ma in questa occasione non lo ha fatto. Le normative dello stadio, come descritte sul suo sito web, stabiliscono che sono ammesse bottiglie d’acqua usa e getta, chiuse o vuote, così come bottiglie d’acqua riutilizzabili, purché vuote.
Il sito web del Rose Bowl afferma tuttavia che il regolamento potrebbe variare a seconda dell’evento, e in questo caso le direttive della FIFA sembrano avere la precedenza. Il codice di condotta della Coppa del Mondo per Club FIFA stabilisce che è possibile portare “bottiglie di plastica vuote, trasparenti e riutilizzabili” fino a un litro, ma vieta esplicitamente tutti gli altri tipi di bottiglie (a parte quelle necessarie per scopi medicinali o biberon).
Traffico intenso, folla stipata e lunghe file non sono una novità al Rose Bowl, inaugurato nel 1922. Ma questi problemi si aggravavano durante una partita a mezzogiorno con un caldo torrido, soprattutto considerando che nessuna parte degli spalti è coperta e la maggior parte dell’area dell’atrio al di fuori dei posti a sedere è ricoperta di asfalto attorno allo stadio.
Tuttavia, i partecipanti hanno riferito al Guardian che l’esperienza è stata significativamente peggiore del solito. Tra gli altri eventi, il Rose Bowl ospita la squadra di football americano dell’UCLA e ospita regolarmente altre importanti partite di football universitario.
“Lo stadio sa come gestire quasi 90.000 tifosi, ma oggi ha faticato con 81.000, cosa che non capisco affatto“, ha detto Celmins. “Sono molto meno propenso a partecipare ai Mondiali dopo questa esperienza mal gestita“.
Le emozioni di Celmin e González sono state condivise da diversi spettatori che hanno espresso chiaramente i propri sentimenti online. Sotto i post sull’account Instagram del Rosebowl, un utente ha descritto la sua presenza alla partita come il “peggior errore”della sua vita. “Siamo scottati dal sole e ci fa male tutto“, ha scritto Khusan Madimov.
Un altro utente di Instagram, Val Wright, ha scritto: “Un’esperienza pericolosa. Non avrebbe dovuto sorprendere il fatto che la temperatura fosse di 32 gradi e che ci sarebbero state 90.000 persone. 45 minuti di coda a ogni distributore d’acqua. Code così lunghe che si è creato un ingorgo tra i settori 13-20 prima e durante l’intervallo. Persino i vigili del fuoco di Pasadena, che portavano via le vittime di insolazione, hanno fatto fatica a passare. Sono stato a partite di calcio in tutto il mondo e non ci siamo mai sentiti così insicuri. Ce ne siamo andati durante l’intervallo“.
La FIFA e l’organizzazione del Rose Bowl Stadium sono state contattate lunedì per un commento, ma al momento della stesura di questo articolo non hanno ancora risposto. La scorsa settimana fonti vicine agli organizzatori hanno dichiarato al Guardian che la FIFA avrebbe monitorato quotidianamente le condizioni delle partite per garantire la sicurezza durante il caldo e che avrebbe adottato misure di protezione per i tifosi, se necessario.
Il Rose Bowl ospiterà altre cinque partite della fase a gironi del Mondiale per Club, tra cui una, Atlético Madrid-Botafogo il 23 giugno, che avrà il calcio d’inizio a mezzogiorno ora locale, come la partita dell’Atlético contro il PSG. Lo stadio ha ospitato le finali dei Mondiali del 1994 e del 1999, ma non sarà una sede per i Mondiali del 2026.
Asst Franciacorta comunica che le visite e gli esami potrebbero subire sospensioni o variazioni. Il Comune ha chiuso i sottopassi per allagamenti
Chiari sott’acqua attorno a mezzogiorno. Una violenta perturbazione, accompagnata da forte vento e grandine, ha attraversato la cittadina dell’Ovest Bresciano. In centro storico colpito pure l’ospedale Mellini. Qui Asst Franciacorta comunica «danni alla struttura della Radiologia. Pertanto, le prestazioni radiologiche potrebbero subire sospensioni o variazioni. Gli utenti coinvolti verranno contattati direttamente da Asst Franciacorta per l’eventuale riprogrammazione dell’appuntamento. Ci scusiamo per il disagio e ringraziamo per la comprensione».
Il Comune ha disposto la chiusura di tutti i sottopassi ferroviari, a causa di allagamenti, che si sono verificati anche in diversi scantinati privati. Come spiega il vicesindaco di Chiari, Roberto Campodonico, sono attualmente in corso «interventi multipli e coordinati per risoluzione emergenze con i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile di Chiari, le Forze dell’Ordine, gli operatori di Chiari Servizi e del Settore Manutenzione del Comune. Invitiamo comunque alla massima prudenza per ogni spostamento su strada», anche per il rischio di caduta delle piante, indebolite dal vento.
Super-lavoro per domare le fiamme divampate in diversi Comuni dell’Isola. La Protezione civile lancia l’allerta per le alte temperature anche per la giornata di lunedì
Fiamme a Barumini e Segariu (Foto G. Deidda)
In Sardegna una domenica “infernale”. Sono state decine i roghi divampati in poche ore nella giornata del 15 giugno, mettendo a dura prova le squadre anti-incendio in diverse località dell’Isola.
Il bollettino del Corpo Forestale ne ha registrati 20, di cui tre particolarmente impegnativi, con l’intervento dei mezzi aerei in supporto agli operatori della stessa Forestale e di Gauf, barracelli, Forestas, vigili del fuoco e volontari.
I Vigili del fuoco segnalano invece una quarantina di interventi.«Nello specifico – spiega una nota del 115 –si contano 24 interventi del Comando di Cagliari, 11 interventi del Comando di Sassari, 1 intervento del Comando di Nuoro, 4 interventi del Comando di Oristano».
Vasti roghi hanno mandato in fumo ettari di territorio a Barumini (LEGGI) e anche tra Furtei, Guasila e Segariu (LEGGI), minacciando anche le coltivazioni e le aziende agricole e dove sono stati fatti allontanare gli animali da alcuni allevamenti in via precauzionale. Proprio a Guasila, nella zona di Monte Sebera, le fiamme – spiega il Corpo Forestale – «nonostante l’invio di due canadair disposto dal DOS del CFVA, hanno percorso una superficie di circa 200 ettari di macchia mediterranea. Le operazioni di spegnimento dei mezzi aerei e del personale a terra sono rese difficili per la presenza di forti raffiche di maestrale e numerosi salti di fuoco». Alcuni imprenditori agricoli hanno perso l’intero raccolto, subendo danni per decine di migliaia di euro (LE TESTIMONIANZE).
Ancora, fiamme nel Sassarese (LEGGI), in particolare a Bonorva, dove sono intervenuti i Canadair, oltre all’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco, in collaborazione con le squadre messe in campo dalla Regione. Allarme anche a Mores, dove è stato attivato il Centro Operativo Comunale, con anche l’arrivo di un funzionario di guardia del comando del 115 di Sassari per coordinare le squadre dei Vigili del fuoco provenienti dal Comando di Sassari, da Abbasanta e Macomer.
A preoccupare sono anche le previsioni meteo: alte temperature sono previste anche per la giornata di lunedì, con la Protezione civile che ha diramato un’allerta arancione, con i picchi di calore attesi soprattutto sul settore orientale e meridionale dell’Isola.
L’ottantenne romano ha travolto tavoli e sedie in uno stabilimento nel teramano per poi fermarsi sulla battigia
Ha perso il controllo dell’automobile ed è piombato dritto in spiaggia. Un turista romano, un 83enne, appena giunto dalla Capitale in villeggiatura ad Alba Adriatica, località balneare in provincia di Teramo. Dopo aver travolto sedie e tavolini che hanno colpito e ferito due avventori che si trovavano nel bar dello stabilimento Alba Beach ha travolto una bagnante, procurandole diverse fratture, con la corsa terminata a pochi metri dalla battigia e un ragazzo di 18 anni. L’incidente stradale è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 16 giugno.
Automobilista piomba in spiaggia – Sono da poco passate le 14:00 quando l’automobilista romano, che si trovava in auto con la moglie, ha perso il controllo della propria vettura mentre procedeva in direzione nord sul lungomare di viale Guglielmo Marconi. All’altezza di una rotatoria la macchina ha oltrepassato la pista ciclabile infilandosi in un varco dove non erano presenti le protezioni per i pedoni. Una corsa senza freni con la vettura che ha oltrepassato il varco di accesso entrando direttamente sulla spiaggia.
Ferita una bagnante – Medicati sul posto dal personale del 118 i due avventori che si trovavano al bar, ad avere la peggio è stata una donna – una 60enne di Milano. Con diversi politraumi è stata affidata alle cure dell’ambulanza e trasportata in codice rosso all’ospedale di Teramo, in ospedale anche il 18enne. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale e in ausilio i carabinieri della stazione di Alba Adriatica. Sotto choc sia l’automobilista romano che la moglie che si trovava nella vettura con lei resta da accertare se l’automobilsta romano abbia perso il controllo a causa di un malore o per via di un guasto della macchina.
Auto spiaggiata – I vigili del fuoco hanno fornito assistenza al personale sanitario intervenuto sul posto e hanno recuperato l’auto impiegando il verricello di un mezzo fuoristrada inviato sul posto dal comando di Teramo. Le quattro persone coinvolte nell’incidente hanno riportato ferite e traumi che ne hanno reso necessario il trasporto in ospedale per gli accertamenti e le cure del caso. Sul posto si è recato anche personale della capitaneria di porto per gli adempimenti di propria competenza.
Bloccate le auto nei silos, ora il ritorno alla normalità
I blackout che sono iniziati nella notte di sabato e che ieri a Torino hanno interessato zone diverse della città, a macchia di leopardo, hanno visto tornare la normalità solo quando era ormai notte.
I problemi sono stati soprattutto in centro, dove una serie di utenze non hanno avuto il servizio di energia elettrica dal primo pomeriggio fino a oltre la mezzanotte.
Il vicino concerto estivo in piazza Castello dei Kiss Kiss ha fatto sospettare a qualcuno che proprio questo evento abbia sovraccaricato la rete. Gli organizzatori del concerto, a quanto qualche residente ha appreso, avrebbero fatto arrivare dei generatori proprio per supplire al blackout. L’assenza di corrente intanto ha costretto i commercianti dei quartieri interessati ad abbassare le serrande, ma ha lasciato anche senza aria condizionata e con frigoriferi e congelatori non alimentati per più di mezza giornata chi ha trascorso la domenica in città. Al ritorno dell’energia elettrica sono scattati poi una serie di allarmi. Durante l’intera giornata, in qualche caso già dalla mattina, i residenti del centro che, in molti, utilizzano i silos sotterranei per il parcheggio delle auto, sono rimasti anche con i mezzi bloccati: senza la possibilità di uscire o di rientrare. I circa sessanta utenti del silos in via Porta Palatina, nel cuore antico della città, stanno pensando a una class action.
Blackout a raffica a Torino nel weekend: “Colpa di alte temperature e condizionatori”
Secondo Ireti il disagio non ha mai riguardato più di 10mila utenze contemporaneamente, ma ci sono condomini rimasti senza elettricità per diverse ore
Blackout a raffica si sono verificati sul territorio comunale di Torino a partire dalla notte di sabato 14 fino a tutta la serata di domenica 15 giugno 2025. Secondo Ireti il disagio non ha comunque mai riguardato più di 10mila utenze contemporaneamente. “I guasti – spiegano dall’azienda – sono principalmente riconducibili alle alte temperature di queste ore, che hanno surriscaldato eccessivamente i giunti della rete elettrica, non permettendo di far fronte con efficienza al notevole impatto degli impianti di condizionamento. Per far fronte all’emergenza, come previsto dal piano estate, sono state rafforzate le squadre tecniche di Ireti per le riparazioni, incluse quelle dei fornitori, ed è stato rafforzato anche il presidio nella sala telecontrollo. Sono stati inoltre previsti gruppi elettrogeni di supporto per la manifestazione (il concerto di Kiss Kiss, che secondo alcuni sarebbe responsabile dei cali di tensione, ndr) in corso in piazza Castello. Ireti, ad ogni modo, si scusa per i disagi occorsi in queste ore“.
Le segnalazioni sono state a macchia di leopardo sul territorio cittadino. Ci sono però abitazioni che hanno avuto assenza di corrente anche per 15 ore, con le persone costrette, per esempio, a buttare via il contenuto dei propri congelatori. Ci sono stati anche alcuni fermi della metropolitana, oltre a impianti semaforici non funzionanti, sempre sparsi sul territorio cittadino. Naturalmente negli stop a ripetizione influisce anche la richiesta di energia da parte degli utenti. Col gran caldo degli ultimi giorni, questa è aumentata naturalmente per la messa in funzione dei condizionatori.
Ireti precisa anche che “proseguono gli investimenti messi in campo per rafforzare la rete: anche per l’anno 2025 si è confermato il potenziamento delle attività di rinnovo e di realizzazione di nuovi impianti primari. Sono in fase conclusiva le attività per la realizzazione della nuova stazione Michelin (zona nord) con ultimazione entro la fine dell’anno. Proseguono le attività per la stazione Bramante, con ultimazione prevista entro il 2026. Le attività di rinnovo rete e cabine secondarie sono state ulteriormente rafforzate con il supporto dei contributi Pnrr: sono già stati investiti 23 milioni di euro dei 44 allocati dalla misura“.
Sabato 14 giugno 2025
Si ferma per tre volte la metropolitana di Torino: servizio temporaneamente sospeso
Metropolitana ferma alle 11 di sabato 14 giugno per un blackout alla rete elettrica. Il servizio è ripartito dopo 10 minuti. Alcuni passeggeri, da Fermi diretti a Torino, sono scesi dalle carrozze alla fermata Racconigi.
Un’ora prima motivi tecnici avevano temporaneamente sospeso per circa un quarto d’ora il servizio tra le 9.45 e le 10. Un’altra interruzione del servizio si è registrata anche alle 12.30 cica per 20 minuti.
Nota stampa Gtt delle 16 – “A causa di un problema alla rete elettrica, comunicato da Iren, questa mattina si sono verificate ripercussioni sui servizi GTT: la Metropolitana si è fermata per due brevi intervalli, si sono arrestati alcuni impianti di risalita nelle stazioni e si sono registrati fermi su alcune tratte della rete tranviaria. Il servizio è stato ripristinato in pochi minuti grazie al tempestivo intervento dei tecnici GTT, in collaborazione con Ireti. Relativamente agli impianti di risalita, sono entrati in funzione i sistemi di sicurezza e i tecnici di manutenzione si sono attivati immediatamente per ripristinarne il funzionamento. Gli ultimi interventi sono in fase di completamento“.