E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
Lunedì 21 aprile 2025
| Bologna-Inter 1-0, Saviano esulta: “Gol di Orsolini contro curva ndranghetista” |
| Il messaggio dello scrittore, tifoso del Napoli |

L’Inter perde e Roberto Saviano, tifoso del Napoli, esulta su Instagram festeggiando il gol del Bologna “contro la curva più ndranghetista del paese“. La sconfitta dei nerazzurri, maturata allo scadere per il gol di Orsolini, consente al Napoli di agganciare il primo posto in classifica a 5 giornate dalla fine del campionato.
Il k.o. dell’Inter è stato provocato dalla rete che Orsolini ha realizzato al 95′. Saviano pubblica l’immagine dell’esultanza del giocatore del Bologna con un messaggio di poche righe: “Gooool!! Un gol contro la curva più ndranghetista del paese, contro una società l’Inter che ha fatto della sua ambiguità con i clan la sua cifra“, scrive facendo riferimento all’inchiesta sulle infiltrazioni malavitose nella curva nerazzurra e ai presunti rapporti tra tifo e club.
A chi stigmatizza le “accuse gravissime“, Saviano risponde: “Non ho accusato tutti i tifosi, ho detto che la curva dell’Inter in questo momento è la più infiltrata d’Italia e che trovo assurdo che la società negli anni non abbia saputo agire, anzi si sia posta come emerge nelle indagini in una posizione di subalternità“
Martedì 08 aprile 2025
| Guida: “Io e Maresca abbiamo scelto di non arbitrare il Napoli. Se sbaglio voglio stare tranquillo” |
| articolo Chiara Scaccabarozzi: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/08-04-2025/guida-io-e-maresca-abbiamo-scelto-di-non-arbitrare-il-napoli.shtml |
| Il direttore di gara campano ha motivato così la sua scelta: “Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada” |
Quello dell’arbitro è un ruolo che nel calcio è sempre più al centro di polemiche, non solo in Serie A. Risale a qualche giorno fa, infatti, l’aggressione ad un direttore di gara di 19 anni in Sicilia durante una partita nella categoria Under 17. Questo episodio di violenza non è un caso isolato, tanto che l’Aia ha oscurato il proprio sito per protesta. Ad intervenire in merito all’argomento è Marco Guida, arbitro di Serie A, a Radio CRC, che spiega come sia diventato rischioso il suo mestiere e come questo l’abbia convinto a prendere una scelta per tutelare lui e la famiglia.
la decisione di guida e maresca – Il 2023 è un anno di svolta nel mondo arbitrale: l’Aia, infatti, ha tolto il vincolo territoriale che impediva ai direttori di gara di condurre i match delle squadre della stessa sezione di riferimento. Nonostante non sia più in vigore questo vincolo, c’è chi ha scelto di rispettarlo. È il caso di Marco Guida e Fabio Maresca, fischietti campani di Serie A, che hanno deciso di non arbitrare il Napoli. Il primo ha spiegato la motivazione a Radio CRC: “Ci tengo ad essere trasparente sulla questione. Non c’è nessun retropensiero, il nostro designatore arbitrale Gianluca Rocchi può scegliere il miglior arbitro per la miglior partita. Noi siamo persone per bene. Io e Fabio Maresca possiamo arbitrare tranquillamente a Napoli ed è molto probabile che avvenga. Sia io che Fabio abbiamo deciso di non arbitrare a Napoli poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano, anche se abbiamo avuto la proposta. Non ci sono linee territoriali, abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno. Io vivo la città di Napoli e abito in provincia. Ho tre figli e mia moglie ha un’attività. È una scelta personale. La mattina devo andare a prendere i miei figli e voglio stare tranquillo. Il calcio da noi viene vissuto con molta emotività. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada così come andare a fare la spesa. Pensare di sbagliare ad assegnare un calcio di rigore e di non poter uscire due giorni di casa per svolgere le mie attività sportive non mi fa sentire sereno. L’AIA ci ha dato piena libertà di poter arbitrare qualsiasi squadra in qualsiasi momento.”
il ruolo dei media – Naturalmente, Guida ha anche parlato dell’aggressione dell’arbitro in Sicilia: “Il tema delle violenze sugli arbitri è molto delicato soprattutto quando si parla di ragazzi di 14-15 anni che quotidianamente subiscono violenze. Ci tengo a mandare un caloroso abbraccio a Diego Alfonzetti da parte di tutta la nostra associazione nazionale e internazionale, poiché anche tanti colleghi dell’estero hanno espresso solidarietà verso di lui. Quello che ha vissuto Diego è un attacco vile, vigliacco e disgustoso. Sono i media e i giornali che rappresentano l’arbitro come la figura del nemico da insultare a prescindere che ha gran parte della responsabilità di chi fa in modo che questi episodi accadono. Io non riesco a passarci sopra, non riesco a vedere una partita di un ragazzino in cui i genitori dei ragazzi che giocano in campo a prescindere lo insultano, un ragazzino coetaneo dei loro figli. Io sono genitore di tre figli e credo fortemente che sia un qualcosa di profondamente diseducativo per i ragazzini. Qui parliamo di ragazzini che per passione e per un senso di rispetto delle regole fanno questo lavoro e praticano questo sport per diventare un giorno arbitri di serie A e vengono insultati dall’inizio alla fine della partita. Sono rimasto colpito dalla scena di una mamma di un ragazzo che mentre un giovane arbitro veniva aggredito gli gridava ‘venduto’. Questi ragazzi arbitrano per 30 euro a partita che equivale ad una pizza e lo fanno solo per passione e rispetto delle regole.”

