L’episodio sarebbe accaduto al termine della gara con il Venezia. Indagini della Digos
Clima tesissimo in casa Juventus. Al termine della gara interna con il Venezia, terminata sul punteggio di 2-2, la tifoseria bianconera ha infatti contestato pesantemente la squadra, al momento soltanto sesta in classifica e reduce da quattro pareggi consecutivi. Tra i giocatori presi di mira anche Dusan Vlahovic, autore del gol del pari nel finale dal dischetto: il centravanti serbo, come riporta La Gazzetta dello Sport, sarebbe stato addirittura minacciato di morte da un tifoso della Vecchia Signora. Da qui l’accesa reazione del giocatore, che, uscendo dal campo, ha alzato polemicamente il pollice verso la Curva che stava rivolgendo cori indirizzati contro di lui. Sull’episodio indagherà adesso la Digos, che, attraverso la visione dei filmati dell’impianto, cercherà di approfondire quanto accaduto in modo da individuare la provenienza di eventuali frasi intimidatorie nei confronti dell’attaccante.
Il messaggio di Vlahovic sui social – Vlahovic, nel frattempo, è tornato sulla contestazione della tifoseria attraversa una storia pubblicata sul proprio profilo Instagram: “Capisco il rammarico per gli ultimi risultati e avete tutto il diritto di manifestarlo, vi ho sempre rispettati dando tutto per la maglia e vi ringrazio per il supporto che ci date quotidianamente. Ora è importante continuare a sostenere e ripartire uniti tutti insieme. Fino alla fine“.
Il sisma è stato seguito da altre due scosse di assestamento di magnitudo 5.5 e 5.4. Chiuse le ambasciate di Stati Uniti e Francia, revocato l’allarme tsunami lanciato in un primo momento
Una violentissima scossa di terremoto di magnitudo 7.3 ha scosso le acque al largo dell’arcipelago di Vanuatu, nel Pacifico, causando molti danni agli edifici della capitale Port Vila. Tra questi anche l’ambasciata statunitense e quella francese, ospitate nello stesso stabile. Secondo l‘Usgs, il Servizio geologico degli Stati Uniti, che tiene traccia dell’attività sismica in tutto il mondo, la scossa ha colpito alle 12:47 ora locale (02:47 in Italia), a una profondità di 57,1 chilometri sotto il fondale marino. Invece, secondo il Centro sismologico euromediterraneo (Emsc), la magnitudo della scossa è stata di 7.4.
Terremoto di magnitudo 7.3 nell’arcipelago Vanuatu – Secondo le prime informazioni, alcuni testimoni avrebbero riferito della presenza di vittime tra le macerie, ma al momento non è ancora stato comunicato un bilancio ufficiale. Alla prima scossa di magnitudo 7.3 ne sono seguite due di assestamento di 5.5 e 5.4. In seguito al sisma, il Centro di allerta tsunami del Pacifico di Honolulu, con sede negli Stati Uniti, ha segnalato la possibilità di onde di tsunami da 0,3 a 1 metro sopra il livello della marea al largo delle coste di Vanuatu, ma in seguito ha sospeso l’allarme. Vanuatu è uno Stato composto da oltre 40 isole, alcune di queste vulcaniche, e si trova a circa 2mila km dalla costa nord-orientale dell’Australia.
“Danni considerevoli” all’ambasciata Usa, come confermato da una dichiarazione ufficiale: “I nostri pensieri sono rivolti a coloro che sono stati colpiti da questo terremoto e il governo degli Stati Uniti sta lavorando a stretto contatto con i nostri partner a Vanuatu“. La scossa ha fatto cadere un pilastro di cemento, ha rotto parte di un muro e ha deformato le finestre dell’edificio, che ospita anche altre missioni diplomatiche.
Secondo l’osservatorio indipendente sulla sicurezza informatica NetBlocks, la connettività Internet è stata praticamente interrotta a Vanautu dopo il terremoto, senza specificare per quanto tempo, mentre i siti web governativi non sono stati aggiornati con informazioni sul sisma. Intanto sui social iniziano a circolare le foto e i filmati dei cittadini, immagini di uno scenario catastrofico, con locali e abitazioni gravemente danneggiate.
L’assalto in un istituto cristiano del Wisconsin, la polizia: “Un giorno molto triste, la nostra comunità vittima di un atto di violenza in uno dei suoi luoghi più sacri”
La polizia sul luogo della sparatoria
Una sparatoria in una scuola cristiana negli Stati Uniti, avrebbe provocato almeno cinque morti, tra cui un bambino, e cinque feriti. Il bagno di sangue è avvenuto alla Abundant Life Christian School di Madison del Wisconsin. Fonti locali affermano che l’assalitore si sarebbe ucciso. Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo che ha sparato è stato trovato “a terra” quando gli agenti sono entrati nell’istituto.
La sparatoria sarebbe scoppiata poco prima delle 11 del mattino ora locale e la polizia ritiene che il giovane armato, un minorenne, avrebbe frequentato la scuola. Non è chiaro se le vittime siano studenti, personale o entrambi. In una conferenza stampa il capo della polizia Shon Barnes ha definito la giornata di oggi un “giorno triste, triste” non solo per la comunità, ma anche per il Paese. “Un altro capo della polizia fa una conferenza stampa per parlare della violenza nella nostra comunità, in particolare in uno dei luoghi più sacri per me, che amo, l’istruzione e ho figli che frequentano le scuole“, ha detto Barnes.
La polizia è attualmente presente all’esterno della scuola nella contea di Dane. La scuola ha circa 390 studenti dall’asilo al 12esimo anno. “Questa rimane un’indagine attiva e in corso“, ha dichiarato la polizia di Madison in un comunicato. “Ulteriori informazioni saranno rilasciate non appena disponibili. Al momento chiediamo alle persone di evitare la zona“, aggiunge la nota. Le strade intorno alla scuola sono attualmente chiuse, mentre la polizia di Madison indaga. “Le mie sincere condoglianze e preghiere per tutte le vittime della tragedia alla Abundant Life Christian School. Continuerò a monitorare da vicino la situazione“, ha scritto su X il senatore del Wisconsin Ron Johnson.
Anche il presidente Joe Biden è stato informato della sparatoria nella scuola, ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca. “Il presidente è stato informato della sparatoria nella scuola di Madison, nel Wisconsin. Gli alti funzionari della Casa Bianca sono in contatto con le controparti locali a Madison per fornire il supporto necessario“, ha dichiarato la vice addetta stampa Emilie Simons.
Tifosi con uno striscione davanti al locale in cui tra poco il club rossonero festeggerà ufficialmente il 125° compleanno
Circa 2-300 persone e due striscioni eloquenti.La protesta della Curva Sud, riunita davanti al locale in cui tra poco il Milan festeggerà ufficialmente il 125esimo compleanno, parte così. Nel mirino la società (“Dirigenti incapaci, società senza ambizione, non siete all’altezza della nostra storia”), come già successo ieri a San Siro dopo il pareggio a reti bianche col Genoa, ma non solo. “Giocatori senza voglia e dignità, siete lo specchio di questa proprietà”, il secondo striscione esposto a chiare lettere. Non tutti i calciatori però: “Aspettiamo di vedere chi arriva e decidiamo se fischiare, insultare o applaudire”, le parole al megafono degli organizzatori della protesta.
le vecchie glorie – All’arrivo dei primi ospiti, tra cui ex glorie come Frank Rijkaard (omaggiato da diversi cori), applausi dalla curva, nel frattempo ingrossata nei numeri. Poi i primi cori di contestazione: “Questa società non ci merita”. Acclamatissimo Pietro Paolo Virdis, che in un post su Instagram ha criticato l’organizzazione della festa di ieri a San Siro. “Fai sfilare i campioni con i trofei della nostra storia e non dici i nomi. Perché?“, il virgolettato di Virdis. Poi parte un altro coro: “Cardinale devi vendere, vattene”.
Cori per Franco Baresi, Roberto Donadoni, Mauro Tassotti. Poi l’arrivo del primo calciatore del Milan attuale, Francesco Camarda. La curva applaude e canta forte il suo nome: “Noi vogliamo 11 Camarda”. Nessun coro a Loftus-Cheek, Sportiello e Morata. Poi appare Davide Calabria e parte un fragoroso: “Tirate fuori i c…..”
Silenzio totale all’arrivo di Paulo Fonseca (elegantissimo). Il tecnico rossonero è stato risparmiato dalla contestazione, che poi è ripartita contro la proprietà: “Noi non siamo americani”. Christian Pulisic è il primo giocatore a ricevere applausi convinti dai tifosi.
L’ad Giorgio Furlani, il DT Geoffrey Moncada e il senior advisor di RedBird, Zlatan Ibrahimovic, sarebbero entrati da un’entrata secondaria per evitare la contestazione. Anche il presidente Paolo Scaroni entra da un ingresso secondario.
Lunedì 16 dicembre 2024
Milan, Seedorf sta con i tifosi: “Meritano chiarezza. E i big aiutino Fonseca”
L’ex centrocampista rossonero parla a Prime Video: “Non è possibile pensare che dominino a Madrid e poi non riescano a fare il risultato in casa con una piccola tre giorni dopo“
Clarence Seedorf quando parla del Milan lo fa senza mezze misure. In un’intervista su Prime Video ha detto la sua su Fonseca, su Theo e su tanto altro. Innanzitutto, però, ha voluto ribadire l’emozione per la serata di San Siro e per la festa dei 125 anni di storia del club. “È sempre bellissimo tornare e ritrovare quelli che erano i miei idoli da piccolo: Van Basten, Gullit, Rijkaard, Baresi… è speciale vederli tutti insieme. Raccontano la storia del Milan meglio di mille parole“.
fonseca, theo e reijnders – Il discorso poi è scivolato sull’attualità. Da Fonseca alla comunicazione e la gestione dello spogliatoio. “Credo che i giocatori più esperti debbano aiutare Fonseca. È un allenatore nuovo, che arriva in uno spogliatoio fatto di tante individualità e personalità forti. Bisogna che tutti si prendano le proprie responsabilità“. Poi sulla comunicazione. “I tifosi meritano chiarezza. Penso che sia fondamentale essere schietti e diretti. Ci vuole tempo, ma stanno mettendo buone basi. Non si costruisce tutto in un giorno“. Servirà poi anche trovare la giusta continuità. “È fondamentale. Ma non solo di risultati, anche di gioco. Non è possibile pensare che dominino a Madrid e poi non riescano a fare il risultato in casa con una piccola tre giorni dopo. La struttura c’è, servono però tempo, pazienza e continuità“. In chiusura, i singoli. Da Leao e Theo al suo connazionale Reijnders. “Bisogna recuperare Theo e farlo al più presto. La sua qualità e quella di Rafa faranno la differenza alla fine. Su Reijnders dico che è migliorato tanto, soprattutto negli ultimi trenta metri. Con Fofana formano un’ottima coppia, hanno energia ed esplosività“.
I tifosi del Milan si sono fatti sentire fuori dallo stadio San Siro, con cori e striscioni diretti verso la dirigenza americana.