E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
Martedì, 08 ottobre 2024
| Genoa, 777 Partners perde i pezzi: tra sfratti, licenziamenti e svendita di beni, che futuro e cosa rischia il club |

La crisi in casa Genoa sembra non avere fine e, oltre ai già noti problemi di campo, con Alberto Gilardino e i suoi ragazzi finiti in un loop negativo di difficile uscita, piovono sul capoluogo ligure altri e ben più importanti problemi di natura finanziaria. E inevitabilmente il futuro passa dal fondo 777 Partners, la holding americana che soltanto tre anni fa acquistò l’intero pacchetto azionario del club e che sta diventando giorno dopo giorno un rebus di difficile gestione. La società sta infatti perdendo un pezzo dietro l’altro del suo gruppo, investita da un crisi finanziaria che potrebbe portarla verso il fallimento.
EFFETTO DOMINIO – Le prime tessere del puzzle a cadere sono state nei mesi scorsi le varie società calcistiche che il gruppo di Miami aveva prelevato negli anni in giro per il mondo. Club che erano entrati a far parte della 777 Football Group, un network globale che ora di fatto non esiste più, a causa dell’imponente mole di debiti accumulata dagli investitori. Delle otto società calcistiche un tempo parte della costellazione soltanto Genoa ed Hertha Berlino restano ancora sotto il controllo degli americani. Ma come ha avuto modo di dichiarare pubblicamente l’amministratore delegato rossoblù, Andres Blazquez, la scorsa settimana ai rappresentanti dei tifosi, anche il Grifone è destinato in breve tempo a passare di mano.
GUAI IN SERIE – Nell’attesa che qualcosa di concreto accada al club più antico d’Italia, la 777 deve fronteggiare una crisi finanziaria irreversibile e una serie di problemi giudiziari che paiono crescere di giorno in giorno. Le ultime notizie, rimbalzanti dalla Florida, raccontano di uno sfratto esecutivo notificato alla holding per i suoi uffici di Miami, Newport e Londra. Aggiornamenti che vanno a sommarsi alla messa in vendita di beni mobiliari di lusso appartenenti a Josh Wander, cofondatore assieme a Steven Pasko del gruppo dei tre sette. Tra questi rientrerebbero uno yacht da 20 metri e un aereo privato, per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro.
FUTURO ROSSOBLU’ – Nel mezzo di questo scenario, si domanda stamane Il Secolo XIX, quali ripercussioni ci saranno per il Genoa? Il rischio più grande è che venga a mancare la liquidità per far fronte alle necessità immediate del club: dal pagamento degli stipendi al rispetto delle rate pattuite con l’Agenzia delle Entrate per ripianare il debito erariale ereditato dalla precedente gestione societaria. Fondamentale, come ha chiarito lo stesso Blazquez nell’incontro già citato coi tifosi, sarà quindi il ruolo della A-Cap, maggiore creditore della 777 Partners. Soltanto una nuova iniezione di capitali da parte del gruppo assicurativo texano potrà scongiurare il peggio.
IL RUOLO DI A-CAP – Un fallimento sportivo del Genoa o una nuova retrocessione in Serie B, dopo quella di due anni fa, abbasserebbe sensibilmente il valore del club, causando danni prima di tutto alla stessa A-Cap che vedrebbe svanire gran parte del capitale investito indirettamente nel club attraverso la 777. Ecco perché l’interesse primario della A-Cap è quello di provare a rilanciare il Grifone, almeno sul campo, per poi mettere sul mercato un club appetibile per gli eventuali acquirenti.
ANCHE A-CAP IN CRISI – Anche da questo punto di vista, tuttavia, non arrivano buone notizie. Come riportato da Calcio&Finanzia, infatti, anche il gruppo A-Cap è in questo momento in una piena crisi di liquidità nata proprio dalla necessità passata di investire nelle diverse società calcistiche. Secondo il giornale norvegese Josima, A-Cap avrebbe un’esposizione verso 777 Partners di oltre 2 miliardi di dollari e a maggio ha contratto con GD Luma (società del co-proprietario del Chelsea Todd Boehly), specializzata nel commercio di attività in difficoltà, un prestito da 40 milioni di dollari con un tasso di interesse del 46%.
VENDESI – La vendita quindi sembra il passaggio più importante e più imminente al punto che A-CAP ha dato mandato alla banca d’investimento Moelis & Co di valutare la fattibilità della vendita di ciascuno dei club che fanno parte della holding, tra cui proprio il Genoa.
Lunedì, 07 ottobre 2024
| 777 Partners nel baratro: arriva lo sfratto per morosità dagli uffici di Miami e Newport |

Si avvicina sempre più la fine per i 777 Partners. Secondo quanto riporta l’edizione on line de La Repubblica, il fondo è stato sfrattato per morosità dagli uffici americani di Miami e Newport.
Ma non finiscono qui i guai giudiziari: un’ordinanza di un tribunale inglese ha obbligato gli americano a liquidare anche la filiale di Londra. Intanto A-Cap, per finanziare le attività calcistiche, ha contratto un prestito da 40 milioni: una notizia positiva per il Genoa che può tirare un sospiro di sollievo grazie a questo aiuto finanziario. Bisogna anche ricordare che il prossimo 27 ottobre il club rossoblù dovrà pagare la prima cedola annuale del prestito obbligazionario non convertibile di Euro 5.351.000 che finanzia la costruzione del centro sportivo delle giovanili ad Erzelli.
Venerdì, 04 ottobre 2024
| Genoa, Blazquez ai tifosi: “Il club è in vendita, ma la situazione è solida” |
“Il Genoa è in vendita. Ma al momento è ancora di proprietà della 777 Partners”: è questo uno dei passaggi più significativi del lunghissimo intervento tenuto ieri sera dal Ceo del Grifone, Andres Blazquez, davanti ai rappresentanti di tutti i Genoa Club d’Italia.
Un incontro a porte blindate, senza diretta streaming, al quale ha potuto prendere parte soltanto un delegato per ogni club. Un incontro fiume, durato più di tre ore, prolungandosi oltre la mezzanotte, e dai toni spesso molto accesi, nel corso del quale il dirigente rossoblù ha risposto in maniera schietta e chiara a ogni quesito postogli dai presenti.
FUTURO – A cominciare da quello sulla reale situazione societaria: “La proprietà del Genoa appartiene alla 777 Partners. in caso di cambio al vertice sono tenuto a comunicarlo alla Figc, alle banche e all’Agenzia delle Entrate. E finora, evidentemente, non c’è stato nulla. A-Cap è un creditore della 777 che quando quest’ultima è andata in difficoltà ha immesso 20 milioni nel Genoa, diventandone socio, e che non ha per suo stesso interesse nessuna convenienza a disimpegnarsi dal club. Anzi, ha compreso che a gennaio ci sarà da investire per rafforzare la squadra e ha accettato di farlo. Ad ogni modo il Genoa è messo bene, non c’è da preoccuparsi. Nel caso io sarei il primo a doverlo fare perché ne risponderei penalmente”.
VENDITA – Blazquez ha poi confermato che l’intenzione della proprietà è quella di cedere la mano quanto prima, pur senza smobilitare: “Il Genoa, come tutti gli altri club dell’ormai smobilitato 777 Football Group, è in vendita. A breve medio termine cederemo la società oppure troveremo un socio, di maggioranza o di minoranza, che ci consenta di tornare velocemente al successo sportivo. Per il momento ci penserà A-Cap a sostenerlo finanziariamente, perché non possono permettersi che il club retroceda e perda di valore”.
MERCATO – Punto, quest’ultimo, che si allaccia ai possibili rinforzi in arrivo per il team guidato da Alberto Gilardino: “Onestamente non posso garantire che a gennaio non parte nessuno ma non credo che si possa cedere i giocatori migliori mentre la squadra sta andando male. Posso comunque assicurare che A-Cap ha compreso che non si può fare mercato prima vendendo e poi comprando come fatto in estate, quando avevamo cinque obiettivi ma siamo riusciti a prenderne solamente due. In questo momento ci mancano un attaccante e un vice Messias, oltre al sostituto di Malinovskyi. E a gennaio ci muoveremo su questi obiettivi”.
SVINCOLATI – Acquisti che quasi certamente non arriveranno dal mercato dei parametro zero: “Nei giorni scorsi abbiamo provato a prendere Yazici, Candreva e altri ma la parte tecnica si è mostrata poco convinta nell’innestare questo tipo di giocatori a stagione in corso, concordando di attendere gennaio e puntare su ragazzi pronti a scendere in campo fin da subito. Siamo in contatto con un giocatore di spessore ma non è Dele Alli, che non è mai stato preso in considerazione. E’ un centrocampista forte che ci ha dato la sua disponibilità a venire da noi. Vedremo”.
GUD E CODA – A proposito di mercato, Blazquez ha risposto anche alle domande di chi gli chiedeva chiarimenti sulle spinose cessioni estive di Gudmundsson e Coda: “Ho sentito dire che avevamo offerto ad Albert la stessa cifra proposta dalla Fiorentina, ma non è vero. Noi gli abbiamo offerto 100 mila al mese mentre la Fiorentina gliene garantiva 3,1 netti all’anno. Quanto a Coda un anno fa è rimasto con noi fino a fine agosto, quando la Cremonese lo ha preso in prestito. Quest’anno non volevamo attendere così a lungo, pagandoli due mesi di stipendio. Lo aveva cercato la Salernitana, ma il mancato cambio di proprietà ha interrotto la trattativa. E l’unica altra squadra che l’ha cercato è stata la Sampdoria che l’ha pagato 600mila euro più bonus. Uno di questi, tra l’altro, è già scattato alla cinque presenza in campo”.
FERRARIS E BADIA – Infine un intervento anche sulle infrastrutture: “Sullo stadio abbiamo tentato di farlo da soli ma la posizione del Comune è stata categorica: o lo prelevano entrambi i club (Genoa e Sampdoria, ndr), oppure non se ne fa nulla. Contiamo di cominciare i lavori partendo dalla Tribuna all’inizio della stagione 2026-27. Quanto alla Badia degli Erzelli, progetto che diverrà la nuova casa delle giovanili, posso dire che entro la fine del 2024 i primi giovani calciatori potranno metterci piede”.

