Una tempesta durata qualche decina di minuti che ha messo letteralmente in ginocchio Porto Sant’Elpidio
Bomba di acqua e di grandine, una tempesta durata qualche decina di minuti che ha messo letteralmente in ginocchio Porto Sant’Elpidio. Il temporale, che ha interessato tutto il Fermano, con chicchi di grandezza record caduti in più zone del territorio, si è però scagliato con tutta la sua potenza sulla costa nord della provincia. Tuoni e cielo nero alle 14, brusco calo delle temperature, in poco meno di mezz’ora è stato il finimondo.
Acqua e grandine hanno riempito le strade – Nessun quartiere risparmiato: Corva, Faleriense, Marina Picena ma soprattutto centro e borgo marinaro. La tempesta Impossibile una stima dei danni al momento perché l’emergenza è andata avanti per tutto il pomeriggio benché in serata sia tornato pure a splendere il sole. Non risultano feriti (una donna allettata è stata evavuata da via IV Novembre) ma case, locali commerciali, cantine, sottopassi e strade allagate e tanti disagi. Il soffitto del supermercato Lidl di via Trentino ha ceduto sotto il peso della grandine e del ghiaccio e il punto vendita è stato chiuso. Per fortuna al momento del crollo non ci sono stati feriti ma solo tanta paura.
Inoltre ieri sera il sindaco Massimiliano Ciarpella ha firmato l’ordinanza per la chiusura della scuola dell’Infanzia Peter Pan fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Nella struttura è in corso la verifica delle infiltrazioni.
L’allarme – Sono stati i trenta minuti che hanno cambiato faccia al Centro città, al Borgo Marinaro, alle casette dei pescatori, evacuate diverse famiglie, soprattutto coppie anziane. Un lungomare come quello di ieri non si era mai visto, così le altre strade, fiumi in piena, imbiancati, con blocchi di ghiaccio galleggianti sotto la pioggia battente, sembrava di stare in un altro pianeta. I tombini non hanno retto, gli asfalti sono scoppiati e la grandine ha danneggiato infissi, muri, mobili. Era partita come un’allerta gialla dalla Sala operativa regionale di Protezione civile, si prevedevano temporali forti fino alle 15, non si poteva immaginare quello che poi è stato. Traffico e telefoni in tilt, persone nel panico e auto in panne, impantanate per ore, nemmeno i pompieri riuscivano ad avanzare in alcuni tratti. Sono arrivati i funzionari della Regione ed è stato subito aperto il Centro operativo di Protezione civile. Chiuse tutte le vie d’accesso, tra le più colpite Leopardi, San Francesco, XX Settembre, Trieste, Battisti, Firenze, Diaz. Dipendenti comunali e volontari del Coc in strada, monitorati da Prefettura e Sala operativa della Regione. In servizio sette squadre di Vigili del Fuoco di Fermo e altri dal resto della Regione secondo disponibilità. Al lavoro per liberare strade, sottopassi e immobili allagati e mettere in sicurezza.
Ma neanche le villette scherzano, con un singolo intervento record da oltre 426mila euro. E per le case popolari? Non risultano finanziamenti: i nuovi dati e la mappa di dove si è speso di più
IlSuperbonusnon smette di stupire, in negativo. Dopo chei costi sono andati oltre ogni previsione, devastando i conti pubblici e condizionando buona parte delle politiche economiche del governo Meloni, nuovi dati mostrano come sono stati usati gli oltre 122 miliardi destinati alla famosa agevolazione per ristrutturare casa. In questo caso ci sono andati di mezzo fondi Pnrr. Una quota del Piano di ripresa e resilienza ha infatti finanziato gli interventi di efficientamento energetico, ma quasi la metà è stata usata per effettuare lavori di ristrutturazione in 46.922 villette. Il resto è andato ai condomini, con alcuni interventi da record, uno su tutti, da oltre 38 milioni di euro per un edificio in un paese di 800 abitanti.
I fondi Pnrr per ristrutturare villette e condomini col Superbonus – Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede una linea di intervento della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” dedicata a finanziare il Superbonus con 13,95 miliardi di euro. L’obiettivo è ristrutturare oltre 100mila edifici per far risparmiare energia prodotta e ridurre le emissioni di gas serra.
“Finanziare la ristrutturazione energetica degli edifici residenziali, compresa l’edilizia sociale, per favorire le riqualificazioni profonde e la trasformazione in ‘edifici a energia quasi zero’ del parco immobiliare nazionale“, si legge sul sito governativo dedicato al Pnrr.
A giugno 2024 il ministero dell’Ambiente ha pubblicato i dati: con 13,7 miliardi, la quasi la totalità dei fondi disponibili, abbiamo ristrutturato 46.922 villette e 13.833 condomini. A dispetto delle finalità dichiarate sul sito del governo, tra i dati non c’è traccia di “edilizia sociale” e sono rimasti circa 200 milioni di euro da spendere. Queste somme rientrano tra le sovvenzioni a fondo perduto erogate dalla Commissione europea e che quindi l’Italia non dovrà ridare indietro con gli interessi.
38 mln per un condominio: top 3 delle spese record Superbonus – Dopo aver estratto i dati, tramite il Codice unico di progetto (Cup) di ogni intervento si può risalire ai dettagli delle ristrutturazioni finanziate. E secondo quanto elaborato da Today.it, ci sono alcuni record notevoli sparsi per l’Italia. L’intervento più costoso in assoluto è a Mezzana, nella provincia autonoma di Trento. In questo paese di circa 800 abitanti, nel 2020 un condominio è stato ristrutturato per 38,8 milioni di euro.
La scheda della ristrutturazione record nel comune di Mezzana, in Alto Adige
Nella scheda dell’intervento si legge che il condominio è composto “prevalentemente da unità immobiliari di tipo residenziale“, ma non è possibile avere altri dettagli a causa della legge sulla privacy. Viene però specificata la classificazione, “Contributi per calamità“. Dal sito della provincia autonoma non risultano fondi simili stanziati per il comune a causa si eventi meteorologici estremi negli ultimi quattro anni. È verosimile che l’intervento possa riferirsi al Sismabonus.
Il secondo classificato di questa speciale classifica è un condominio in provincia di Arezzo, ristrutturato con oltre 18 milioni di euro di fondi Pnrr. Le caratteristiche dell’intervento sono le stesse del precedente. Terzo posto per un condominio di Torino, che chiude il podio con ristrutturazioni per 16,4 milioni di euro.
6,5 miliardi del Pnrr per il Superbonus nelle villette: il podio della spesa – Passando alle unifamiliari, il record spetta a una villetta di Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, ristrutturata grazie a 426.969 euro. L’unica altra villetta sopra i 400.000 euro di intervento si trova a Tarzo, in provincia di Treviso. La medaglia di bronzo degli interventi nelle villette spetta invece a Torre del Greco, Napoli, con 389.429 euro.
Scheda per la ristrutturazione più costosa d’Italia in una villetta con il Superbonus, a Guidonia
Alle villette è andata quasi la metà dei fondi Pnrr disponibili: per ristrutturarne 46.922 ci sono voluti circa 6,5 miliardi di euro. I rimanenti 7,1 miliardi sono stati ripartiti tra 13.833 condomini. Anche se alcuni di questi lavori risalgono anche a quattro anni fa, prima di adesso non c’erano dati di dettaglio disponibili, ma l’ultimo decreto Pnrr approvato dal governo ne ha permesso la pubblicazione da parte del ministero dell’Ambiente.
Mappa delle ristrutturazioni Superbonus con fondi Pnrr: dove si è speso di più – La maggior parte dei lavori di ristrutturazione è concentrata al nord Italia, confermando la tendenza generale già vista col Superbonus, che rappresenta il 60 per cento di tutti gli interventi. Da sola, la Lombardia “pesa” per oltre il 21 per cento con 2,9 miliardi di euro di spesa.
Al Sud poco più del 26,4% delle risorse, parecchi punti percentuali rispetto alla clausola del 40% tipica dei fondi Pnrr. La Puglia è la regione Contando anche questi fondi Ue, secondo gli ultimi dati Enea il Superbonus è costato alle casse dello Stato 122,7 miliardi di euro per ristrutturare appena il 4 per cento degli edifici residenziali censiti in Italia.
Superbonus, costo finanziato dal Pnrr: 13,7 mld per villette e condomini
Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate
La protesta è stata proclamata dai sindacati Uiltrasporti e Orsa. Previsti ritardi e cancellazioni sul servizio regionale, suburbano e aeroportuale. Ecco dove informarsi
Domenica 16 giugno 2024 meglio non prendere il treno in Lombardia. Per quella giornata è stato infatti proclamato uno sciopero dei lavoratori di Trenord che durerà l’intera giornata,
dalle 3.00 di domenica fino alle 2.00 di lunedì.
Essendo una giornata festiva, non è prevista alcuna fascia di garanzia quindi non ci sono convogli la cui circolazione è assicurata.
Dove informarsi – La protesta è stata proclamata dai sindacati UiltrasportieOrsa e l’azienda ha comunicato che “i treni del servizio regionale, suburbano, aeroportuale e a lunga percorrenza potranno subire ritardi o cancellazioni”.
Pertanto, prima di viaggiare, si consiglia ai viaggiatori di informarsi sull’App Trenord (qui il link Android, e qui il link iOS) oppure sul sito www.trenord.it. Meglio, inoltre, prestare attenzione sia gli annunci sonori trasmessi nelle stazioni che alle informazioni in scorrimento sui monitor.
Servizi aeroportuali – Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra: 1) Milano CadornaeMalpensa Aeroporto per il Malpensa Express (da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa 1); StabioeMalpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio.
Le vittime si trovavano all’interno di un appartamento al terzo piano dell’edificio in cui è sviluppato il rogo
Incendio a Milano
È di tre morti e tre feriti il bilancio di un incendio divampato oggi, intorno alle 19, in una autofficina a Milano, in via Fra Galgario 8, zona Gambara.
Le vittime si trovavano all’interno di un appartamento al terzo piano dell’edificio interessato dal rogo. Le tre vittime sono un 67enne, sua moglie e il figlio della coppia. Si tratta di Silvano Tollardo, di 67 anni, Carolina De Luca, di 63, e Antonio Tollardo, di 34. Tutti sono stati trovati nel loro appartamento al terzo piano dello stabile, invaso dal fumo e dalle fiamme scaturite in un’officina al piano terra. Sarebbero morti, da una prima ispezione del medico legale, per intossicazione.
La palazzina, di 6 piani, è stata evacuata subito, ma non tutti ce l’hanno fatta. Tra i feriti anche un addetto dell’officina da cui sono partite le fiamme. Un ustionato è stato invece ospedalizzato in codice giallo al Policlinico di Milano, altri due sono stati soccorsi in codice verde. Sul posto sono intervenute tre automediche, 6 ambulanze, numerosi mezzi dei vigili del fuoco e le forze dell’ordine.
Appena ricevuto l’allarme, una squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di via Sardegna è giunta subito sul posto e altri nuclei sono stati inviati a rinforzo dalla centrale operativa di via Messina. L’incendio è stato domato in meno di un’ora. La Procura di Milano nelle prossime ore aprirà un fascicolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e incendio colposo, per il rogo di via Fra Galgario 8 nel quale sono morte tre persone. Il titolare dell’officina dalla quale sono partite le fiamme sarà tra gli iscritti nel registro degli indagati come atto a sua garanzia per tutti gli accertamenti del caso. Sul posto era presente il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano.
Un bilancio pesante a causa di un incendio, a Milano, si era registrato quasi un anno fa: il 7 luglio del 2023 ci furono sei morti a causa di un rogo scoppiato nella Rsa ‘Casa dei coniugi’, in via dei Cinquecento. Tutte anziane le vittime. E proprio oggi sono state rinviate a giudizio 13 persone per il maxi incendio della Torre dei Moro a Milano, il grattacielo di 18 piani che prese fuoco il 29 agosto 2021. Fortunatamente, in quel caso, non ci furono vittime.