
Il sistema di allarme pubblico della protezione civile, dopo la fase di test, è funzionante per i casi di attività vulcanica, collasso di una grande diga, incidente industriale rilevante e incidente nucleare
Dopo la fase di test che si è conclusa qualche settimana fa, It-Alert diventa operativo. Il sistema di allarme pubblico della protezione civile dal 13 febbraio 2024 entra quindi in funzione, ufficialmente. A comunicarlo la stessa protezione civile, tramite il suo sito e i canali social dove è stato condiviso un video in cui Fabrizio Curcio, il capo del Dipartimento, ha spiegato il suo funzionamento.
«Quattro le aree di rischio su cui sarà operativo: attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e all’isola di Vulcano, collasso di una grande diga, incidente industriale rilevante e incidente nucleare o emergenza radiologica», sono le parole di Curcio. A seconda dell’area coinvolta dall’emergenza, a tutti i cittadini che si trovano in quella zona arriverà un messaggio di allarme (accompagnato dalla sirena che ormai abbiamo imparato a conoscere durante questi mesi di test), in italiano e in lingua inglese. Fondamentale è avere lo smartphone non in modalità aereo, per ricevere il messaggio di testo. Ricordiamo anche che nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene raccolto, archiviato, consultato. Infatti, i messaggi IT-alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast.
La fase di test per altre possibili calamità, comunque, continua. «Sarà necessario testare periodicamente il sistema – ha detto ancora Curcio – anche perché per gli scenari di maremoto, precipitazioni intense e attività vulcaniche dello Stromboli serviranno ulteriori analisi e verifiche del sistema». Chi dovesse ricevere un messaggio IT-alert che inizia con la parola «TEST», quindi, non ha nulla da temere perché si tratta di verifiche di funzionalità del sistema. Per avere più informazioni su questi casi di emergenza, invece, si può approfondire con le schede del sito «Io non rischio».






