Sanremo 2024, la prima serata: Loredana Berté in cima alla top five. Mengoni, omaggio ad Anna Marchesini. L’appello pacifista di Dargen D’Amico, e i Ricchi e poveri fanno ballare tutti
articolo completo: https://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2024/02/06/diretta/sanremo_2024_prima_serata_scaletta_ospiti_cantanti-422072953/?ref=RHLF-BG-P1-S1-T1
In diretta dal teatro Ariston la (lunghissima) prima serata: sul palco salgono tutti e trenta gli artisti in gara. Highlights: Annalisa superpop, le lacrime di Big Mama, il blues rock di Loredana Berté, lo sketch di Fiorello sull’intelligenza artificiale
A condurre il Festival per la quinta volta Amadeus, affiancato da Marco Mengoni, vincitore della scorsa edizione. In conferenza stampa conduttore e coconduttore cantano “Bella ciao”
- Classifica della prima serata: Bertè in cima alla top five
- Fantasanremo, Mannoia e La Sad incassano i primi punti
- La scaletta della prima serata
- Le pagelle | I look
Terminata la prima serata del festival con l’esibizione di tutti i 30 cantanti che hanno presentato le canzoni in gara. I brani sono stati votati solo dalla giuria della sala stampa, tv e web. All’esito del risultato complessivo della votazione è stata stilata una classifica delle 30 canzoni eseguite nella serata, Amadeus e Marco Mengoni hanno comunicato al pubblico le prime 5 posizioni in classifica.
- 1 – Loredana Bertè – Pazza
- 2 – Angelina Mango – La Noia
- 3 – Annalisa – Sinceramente
- 4 – Diodato – Ti Muovi
- 5 – Mahmood – Tuta Gold
Le pagelle della prima serata di Sanremo 2024
articolo completo: https://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2024/02/06/news/pagelle_prima_serata_sanremo_2024-422073320/
I voti alle esibizioni dei trenta artisti in gara al festival
Trenta artisti in gara per la prima serata del 74esimo Festival di Sanremo, il quinto consecutivo per Amadeus, in diretta su Rai 1. In base alla scaletta annunciata da Amadeus e Marco Mengoni, co-conduttore della serata, si comincia con Clara e si finisce con Il Tre: si faranno le ore piccole e sarà una prova di forza per il pubblico di affezionati. Ecco i voti assegnati da Ernesto Assante al termine di ogni esibizione.
Voto 6

Difficile maltrattare una ragazza che canta molto bene e sa stare altrettanto bene sul palco, e che propone un brano ben costruito, con un buon ritornello e una dinamica piacevole. Ma diciamo che non va oltre la sufficienza, se dobbiamo parlare di originalità. Tutto al di sopra della media, ma forse non è abbastanza.
Voto 7

Fa molta attenzione ai capelli sulla fronte appena sale sul palco, probabilmente per nervosismo, ma ha un pezzo che gli permette si sollevarsi e svolazzare su una melodia accattivante con un testo piacevolmente carico di ‘pentimento’ d’amore. L’arrangiamento è bello e il pezzo ha una sua grande dignità
Voto 7.5

Accolta con gli applausi che merita a prescindere, fa battere le mani del pubblico con il reggae/latino, ha classe da vendere e una canzone che ‘parla’ con poesia e chiarezza. È la Mannoia di sempre, quella che il pubblico ama, quella che frequenta la canzone con sapienza e profondità
Voto 4

D’accordo, l’idea di ‘stile’ è relativa, e magari quello dei La Sad per loro ha un senso. Ma il miscuglio di punk, abito nero elegante, scheletro alla Kriminal rende la banda in scena poco credibile. Non si capisce molto perché la canzone sia in gara, se non ovviamente per il sostegno a “Telefono amico”. Ma in giro c’è di meglio. Anche nel look
Voto 6.5

Canta con un cuoricino in mano ed è chiaro che parla all’immensa platea degli innamorati. E canta con una precisione tale da sembrare in playback. Pezzo completamente nel suo stile, riconoscibile e potente, non particolarmente sorprendente ma decisamente ben costruito e ben arrangiato. Crescerà nei prossimi ascolti
Voto 7.5

Se fosse solo per la musica il pezzo meriterebbe al massimo una solida sufficienza, il tormentone di Ghali non brilla per originalità. Ma il testo, invece, da un senso al tutto, raccontando la realtà senza mezzi termini. Pezzo ‘politico’, dunque, ma sul ritmo della dance. Non proprio ‘balla e difendi’ da centro sociale, ma c’è persino l’eco della guerra a Gaza. E non è poco
Negramaro – Ricominciamo tutto
Voto 8

No, non ci aspettavamo novità ma conferme dai Negramaro. Perché per confermare il livello eccellente della propria storia la band salentina ha messo insieme il meglio delle sue anime, quella melodica, quella passionale, quella meravigliosamente ‘antica’ e italiana, quella generazionalmente rock e internazionale. Bravi e basta
Voto 6

Sullo stesso giro di accordi saranno state scritte almeno quarantamila canzoni. Ma il super-iper-mega-ultra tormentone di Annalisa sarà, al di là di quello che ognuno può liberamente pensare del brano, uno di quelli che ascolteremo, volontariamente o no, più di ogni altro. Vincitrice troppo annunciata, vincerà il suo Festival comunque vada, ma potrebbe puntare più in alto
Ennio Morricone – “Le note non sono più importanti ormai, è importante quello che il compositore le fa diventare” dice Morricone in chiusura dello spot che annuncia il bellissimo documentario di Giuseppe Tornatore dedicato al grande musicista italiano. Quindi ascoltate le canzoni di Sanremo e pensateci su
Voto: 10
Voto 8

Pezzo che conferma lo status di Mahmood, che è uno degli artisti italiani che pensa, scrive e interpreta come un’artista internazionale. Pezzo perfettamente contemporaneo, anche nelle soluzioni gergali del testo, con un bellissimo equilibrio tra componente melodica e ritmica, tra canzone e tormentone
Voto 8

Bella canzone, grande interpretazione, ottima performance con il balletto alle sue spalle. D’accordo, abbiamo un debole per lui, ma anche Diodato, come Negramaro e Mannoia non ha bisogno di altro che essere sé stesso. Certo, si potrebbe dire che manca di originalità, ma le belle canzoni possono anche averne, perché sfuggono al tempo e alle regole
Voto 7

“Prima ti dicono basta, sei pazza e poi ti fanno santa”. Grande Berté, che si racconta senza filtri. Onore al merito, alla sua franchezza, alla sua potenza, alla sua personalità, al fatto che si presenti al Festival non avendo “bisogno di chi mi perdona”. Non è esattamente un brano memorabile, ma lei è l’ultima diva alternativa della canzone italiana, merita rispetto e affetto, perché non molla mai
Voto 6

Lo stile oggi si chiama ‘urban’, perché non è hip hop, canzone, pop, elettronica, dance, ma una fusione di tutto questo. E Geolier, con immenso successo, lo rappresenta bene, cantando in ‘neolingua’, che è napoletano, ma potrebbe essere inglese o turco, andrebbe bene lo stesso, E’ bravo, piace, andrà bene, anche con questo brano, che “stimola ma non stordisce”…
Alessandra Amoroso – Fino a qui
Voto 6

Melodia e tempo lento, per una ballata ‘sanremese’ ben costruita, che in anni meno ‘concorrenziali’ avrebbe probabilmente vinto. Alessandra Amoroso esordisce al Festival mettendoci del suo meglio
The Kolors – Un ragazzo una ragazza
Voto 5

“Facciamo una canzone dance con un pizzico di elettropop, i violini degli arrangiamenti classici della disco music, con delle strofe pop, e un testo da tormentone che la gente può imparare a memoria in tre secondi”. Questo è probabile si siano detti i fratelli Fiordispino, Davide Petrella e Francesco Catitti prima di scrivere la canzone. Ci sono riusciti
Voto 5

Non un brano destinato a passare alla storia, probabilmente pensato per resistere al massimo qualche mese nelle classifiche di streaming. Peccato, perché Angelina Mango sembra avere migliore personalità e migliori speranze. Per ora ci si diverte, ma non abbastanza.
Voto 6.5

Bisogna prendere atto del fatto che Ignazio, Gianluca e Piero, i tre ‘ex bambini’ de Il Volo sono enormemente cresciuti e sono usciti alla grande dal loro cliché, hanno conquistato maturità, stile, personalità. E lo dimostrano sul palco del Festival con una canzone ‘pennellata’ sulla loro nuova anima. Bravi
BigMama – La rabbia non ti basta
Voto 7

È bellissimo vedere BigMama conquistare il palco di Sanremo, con la sua personalità, le sue parole, le sue idee, tutta se stessa. E la canzone racconta la sua crescita, quanto è cambiata nello stile, meno ‘rabbioso’, provocatorio, e più maturo, e quanto certamente è cambiata nella vita
Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita
Voto 5

Giocano la carta del tormentone in salsa dance e francamente avrebbero potuto farne a meno. Ma sono sempre amatissimi dal pubblico, sanno ancora cantare bene, hanno energia e passione, sono simpatici e bravi e alla fine siamo stati contenti di vederli sul palco.
Voto 5.5

Canta in maniera diversa, non gioca solo di potenza, prova a dare una dimensione diversa a quello che fa, e gioca anche lei con lo schema del tormentone. Ma la canzone non è esattamente memorabile
Voto 7

Diciamolo, non è una canzone che metteremmo in autoplay nel nostro smartphone, ma è impossibile dire che non sono bravi, anzi bravissimi. Grandi voci, che insieme stanno bene nella loro diversità. E si vede che si divertono insieme e che sanno fare il loro mestiere meglio di moltissimi altri. Quindi complimenti
Voto 5

Forse è la più “sanremese” delle canzoni in gara, nonostante l’intermezzo rap. Mr. Rain torna da trionfatore e va col pilota automatico
Voto 6.5

“Questa città sembra una competizione, restiamo qua, fermi a guardare la nostra generazione”. Sono veri, sono così, sono un collettivo e non una band, suonano una musica che non aspira al paradiso dell’arte, ma all’immediatezza di uno foto su Instagram. Prendeteli per quello che sono e divertitevi
Voto 6.5

Dopo aver fatto stadi pieni e dischi di successo, approda a Sanremo Gazzelle come cantautore della nuova generazione. Fa la sua bella figura con una canzone elegante e bella
Voto 4 alla canzone 7 per il proclama pacifista finale

Non mi viene un buon motivo per consigliare l’ascolto della canzone di Dargen D’Amico. E quindi per ora il voto è basso, ma mi sembra difficile che possa migliorare. Poi, dato che lui è meglio delle canzoni che canta, si riscatta con un invito alla pace chiaro e limpido, usando al meglio il palco del Festival
Voto 4.5

Pezzo scontato, metà melodico e metà tormentone, ma talmente ‘indeciso’ da non pendere da un lato o dall’altro. Sembra troppo già sentito e lascia il tempo che trova
Santi Francesi – L’amore in bocca
Voto 7

Il pezzo comincia sottotono, poi svolta, cresce, cambia suono, cambia atmosfera, si arricchisce, in un bel crescendo esce dal prevedibile e si dimostra per quello che è, ovvero uno dei migliori pezzi della serata
Fred De Palma – Il cielo non ci vuole
Voto 6

Uno dei campioni italiani di tormentone esce dal territorio familiare del reggaeton e gioca con l’elettronica per offrire un testo da ‘doppia lettura’, canzone d’amore e confessione introspettiva. E se la cava con grande dignità
Voto 4

C’era veramente bisogno di portare 30 canzoni al Festival. Nel caso di Maninni, per quanto carino, nessuno ne avrebbe sentito la mancanza
Voto 6.5

La citazione dei Blur di “Song 2” è certamente voluta e rende ancora più divertente e piacevole il pezzo di Alfa, che confonde gli strumenti dell’orchestra ma se la cava benissimo con un pezzo che potrebbe avere un buon successo
VOTO 5

Un pezzo dedicato alle fragilità psicologiche e personali, in un formato pop/rap nel quale Il Tre si sente completamente a suo agio. Canta all’1.50 e questo non aiuta ad apprezzare la canzone. Potrebbe migliorare nelle serate successive, perché Il Tre non è maleoto

