Sul posto i vigili del fuoco, indagini in corso
Brindisi 13 novembre 2023
Un’esplosione si è verificata questa mattina a Brindisi all’interno dello stabilimento Versalis, società chimica del gruppo Eni, da cui poi si è generato un incendio.
A quanto si apprende non ci sono feriti.
Sul posto hanno operato i vigili del fuoco che si trovano all’interno dello stabilimento, personale del comando provinciale di Brindisi ed il nucleo provinciale Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico).
L’incendio è stato domato e si è proceduto al raffreddamento di parte degli impianti nell’area dove si è verificata l’esplosione.
Come da procedura legate al sistema di sicurezza c’è stata l’ accensione della torcia. Sul posto è intervenuto anche il nucleo della polizia giudiziaria dei vigili del fuoco di Brindisi per avviare le indagini sull’origine dell’esplosione. Accertamenti sono in corso anche da parte dell’Arpa.
Esplosione nel petrolchimico, Rossi: “La magistratura accerti le responsabilità”
articolo: Esplosione nel petrolchimico, Rossi: “La magistratura accerti le responsabilità” (brindisireport.it)

L’ex sindaco: “L’accaduto non può essere in alcun modo derubricato a semplice incidente”. Movimento 5 stelle: “Si ripropone la questione della sicurezza ambientale”. Ambientalisti: “Urgente l’aggiornamento dei piani di sicurezza”
Brindisi, 13 novembre 2023
Dal mondo della politica arrivano reazioni rispetto all’esplosione seguita da un incendio e dall’accensione della torcia che si è verificata stamattina (lunedì 13 novembre) nel petrolchimico di Brindisi.
Rossi: “Non è un semplice incidente” – L’ex sindaco Riccardo Rossi, consigliere comunale di Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra, chiede che si faccia chiarezza. “Ciò che è avvenuto – afferma Rossi in una nota – non può essere in alcun modo derubricato a semplice incidente. Nel 2023 un impianto o parti di impianto come condutture di sostanze infiammabili non possono e non devono esplodere ponendo a rischio la vita dei lavoratori e la salute dei cittadini”.
“Occorre che la magistratura – sostiene ancora Rossi – accerti le responsabilità. Sono state effettuate tutte le manutenzioni? Gli impianti e le condotte sono in piena efficienza? Come è potuto accadere tutto ciò atteso che non è certo caduto un asteroide sull’impianto o è stato colpito da un fulmine”.
“Quanto accaduto – si legge ancora nel comunicato dell’ex sindaco – apre seri dubbi sull’efficienza e la sicurezza degli impianti e se possiamo tirare un sospiro di sollievo perché non vi sono state vittime o feriti questo sì è solo per il caso. Occorre quindi un serio sopralluogo da parte degli organi preposti per la valutazione dello stato degli impianti e il sindaco di Brindisi valuti attentamente se vi sono le condizioni per un’ordinanza di blocco degli impianti sino al completo accertamento delle condizioni di sicurezza degli stessi”.
“Vengono poi naturali – afferma ancora Rossi – le considerazioni sull’ulteriore impianto a rischio di incidente rilevante, il deposito Gnl Edison, che si vuole realizzare nel Porto di Brindisi a poco più di un chilometro dal centro cittadino”. “Vogliamo proseguire – conclude il consigliere comunale – aggiungendo accanto ad impianti a rischio di incidente rilevante altri impianti soggetti allo stesso rischio? La città ha bisogno di risposte chiare su quanto avvenuto. Se ne accertino le responsabilità e chi ha sbagliato paghi”.
M5S: “Torna la questione della sicurezza ambientale” – Sulla vicenda interviene anche il Movimento 5 stelle. “L’esplosione, per fortuna senza conseguenze per le persone, avvenuta nell’impianto Eni-Versalis – si legge in una nota dei pentastellati- ripropone prepotentemente la questione della sicurezza ambientale per la nostra città e ci sovviene proprio in questo caso, che il nuovo piano di protezione civile, evidenzia che eventuali incidenti nel petrolchimico potrebbero produrre effetti fino all’area di Costa Morena est, proprio dove è stato previsto il deposito gas Gnl con relativa torcia di Edison”.
“Questo drammatico episodio – si legge ancora nel comunicato – giunge in un momento in cui si discute sulla opportunità o meno di realizzare, proprio a ridosso del centro cittadino, questo ulteriore impianto che recherebbe con se enormi potenzialità di pericolo non solo per l’ambiente ma anche e soprattutto per le persone”.
“Questo non è il solito dilemma se scegliere tra il lavoro, la salute o l’ambiente – conclude il Movimento – oggi Brindisi ha l’occasione per sfatare questo paradigma e coniugare sapientemente occupazione, ambiente e salute, basterà fare la scelta giusta di dire no all’ennesima bomba ecologica e dire sì ad una visione più giusta per la nostra città”.
Ambientalisti: “Prefetto e sindaco pretendano cosa sia realmente accaduto” – Anche le associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, Wwf Brindisi, Medicina Democratica, Acli Provinciali Brindisi, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri Brindisi“, Anpi Brindisi) lanciano un monito.
“Non dobbiamo aspettare che accada l’irreparabile – si legge in un comunicato – per poi piangere sul latte versato, cerchiamo di costruire, tutti cittadini e politica un futuro sostenibile. Chiediamo al prefetto e al sindaco di pretendere dalla Versalis cosa realmente sia accaduto e ciò venga portato alla pubblica conoscenza, quanto prodotto è stato bruciato, cosa è stato emesso in atmosfera e cosa l’Arpa abbia registrato oltre a far conoscere ai cittadini quali sono per il futuro le azioni che si intendono prendere, soprattutto in termini di sicurezza, per non far vivere la città nella paura. Chiediamo anche che Versalis si adegui alle prescrizioni di Ispra che ha intimato all’azienda di dotarsi di una rete di monitoraggio”.
“L’incidente avvenuto rende urgente l’aggiornamento dei piani di sicurezza anche per verificare i rischi sinergici presenti nell’aria industriale e rende grave la scelta del Ministero dell’Ambiente di non realizzare all’interno dello stabilimento petrolchimico una rete di monitoraggio ambientale moderna e gestita da enti pubblici”.

