Modric rischia 5 anni di carcere: è accusato di falsa testimonianza


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2023/07/01/news/modric_accusa_5_anni_carcere_falsa_testimonianza-406352452/?ref=RHLF-BG-I406336868-P18-S1-T1

Il Pallone d’oro del 2018 coinvolto in un processo contro alcuni dirigenti della Dinamo Zagabria a cui è stata contestata l’evasione fiscale e l’appropriazione illecita di fondi

Un anno di contratto ancora con il Real Madrid. Ma anche lo spettro di una condanna a cinque anni di carcere. È quello che rischia il fuoriclasse della Croazia, Luka Modric, accusato insieme al difensore suo connazionale Dejan Lovren, di falsa testimonianza. Un rato per cui, in Croazia, si può andare incontro a una condanna dai sei mesi ai 5 anni.

Modric accusato di falsa testimonianza: rischia 5 anni – I fatti risalgono al 2017 e la vicenda è tutt’altro che limpida. In quell’occasione, Modric aveva testimoniato in un processo nei confronti di tre ex dirigenti della Dinamo Zagabria e di un funzionario delle imposte, su cui pendeva l’accusa, decisamente più grave, di evasione fiscale e appropriazione illecita di denaro. L’occasione sarebbe stata proprio la cessione di Modric dalla Dinamo al Tottenham e quella del difensore Lovren al Lione, la prima del 2008, la seconda due anni più tardi, nel 2010.

Modric, ecco da dove nascono le accuse – A Modric era stato chiesto di dichiarare quando avesse firmato gli allegati che regolavano la distribuzione dei compensi ogni volta che aveva rinnovato il contratto da professionista e poi al momento della cessione quelli per il suo trasferimento. Ma secondo la procura di Osijek il centrocampista del Real Madrid avrebbe dichiarato consapevolmente il falso. Quelle firme sarebbero state messe, almeno secondo il procuratore, soltanto successivamente, ossia quando il fuoriclasse Pallone d’oro nel 2018 aveva già lasciato la società.

Il dirigente della Dinamo Zagabria condannato – Infatti a conclusione del processo i dirigenti sono stati condannati. In particolare, l’allora dg della Dinamo Zdravko Mamic, vero e proprio plenipotenziario del calcio croato per anni, è stato ritenuto colpevole di aver sottratto 15,5 milioni di euro e per questo condannato a scontare sei anni, ma che nel frattempo è fuggito in Bosnia per evitare le conseguenze del processo ai suoi danni.

Respinta l’iscrizione del Calcio Lecco alla serie B (per colpa di una pec arrivata tardi). Il patron Di Nunno: «Faremo ricorso»


articolo: https://milano.corriere.it/notizie/lombardia/23_luglio_02/respinta-l-iscrizione-del-calcio-lecco-alla-serie-b-per-colpa-di-una-pec-arrivata-tardi-il-patron-di-nunno-faremo-ricorso-9dcfa7c5-079e-48f2-acca-ef9823e08xlk.shtml

Doccia fredda per i tifosi blucelestila domanda di iscrizione al campionato di serie B del neopromosso Calcio Lecco 1912 è stata infatti respinta dalla Commissione-Infrastrutture della Lega di Serie B. Oggetto della mancata iscrizione — che ha già portato al ricorso della società lariana presso lo stesso organismo della Figc e in discussone giovedì prossimo — è stata la pec del prefetto di Padova di nulla-osta ad ospitare le prime gare interne dei lecchesi allo stadio Euganeo in attesa che l’impianto lecchese venga messo a norma. 

Giunta in ritardo rispetto al termine «improrogabile» del 20 giugno scorsosolo due giorni dopo la promozione —, il nulla-osta è alla base della non ammissione dei blucelesti in seconda serie. Sconcertato e arrabbiato, il patron del Lecco, Paolo Di Nunno ha annunciato battaglia legale: «Non lasceremo nessuna via intentata — ha detto l’imprenditore —. Abbiamo il diritto di partecipare al prossimo campionato di serie B e credo che lo sdegno che molti stanno provando anche al di fuori di Lecco, dimostri quanto questa situazione sia assurda. In questi anni ho investito molti milioni di euro per arrivare a un obiettivo storico. La nostra società non ha debiti, eppure siamo qui. Nemmeno due giorni per iscriverci, nemmeno due giorni per festeggiare e siamo fuori. È tutto assurdo. Se non ci daranno ragione, faremo ricorso anche alla giustizia ordinaria (Tar e Consiglio di Stato). Ci stanno sottraendo un titolo che abbiamo conquistato sul campo. Col merito sportivo di una società sana economicamente. Ma non solo: se sarò costretto chiederò anche i danni. In caso di mancata ammissione in B, non potrei iscrivermi in serie C e i miei giocatori di proprietà sarebbero automaticamente svincolati a costo zero. Ma a quel punto sarei pronto a lasciare il Lecco». 

A chiudere la prima fase della querelle-ammissione dei blucelesti sarà quindi, venerdì 7 luglio, il Consiglio Federale della Figc che definirà gli organici delle società partecipanti alle tre serie professionistiche nazionali. Nuovo crocevia delle ansie calcistiche lecchesi. In attesa (forse) di un lunga controversia legale.

Roma, le plusvalenze aiutano ma non bastano: multa dall’UEFA


articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/07/02/roma-multa-uefa-plusvalenze/

Le plusvalenze realizzate dalle cessioni della Roma al 30 giungo 2023 hanno solo sfiorato la soglia imposta dal settlement agreement.

Le plusvalenze realizzate dalle cessioni della Roma al 30 giungo 2023 hanno solo sfiorato la soglia imposta dal settlement agreement, stipulato con la UEFA un anno fa, per evitare di incappare in una multa, ma il club giallorosso è comunque soddisfatto per il risultato raggiunto grazie al lavoro di Tiago Pinto.

L’obiettivo della società, infatti, sapendo quanto fosse alta la soglia per evitare interamente la sanzione e decidendo a monte di non vendere i titolari, era quello, attraverso le cessioni di calciatori non di prima fascia, di arrivare al punto da pagare una multa ma in forma ridotta ed evitare sanzioni di natura sportiva come poteva essere la limitazione della rosa nella prossima Europa League.

Un traguardo che la Roma ritiene di aver raggiunto con le cessioni di  TahirovicKluivert,  Volpato,  Missori Carles Perez, rimanendo in linea con il Financial Fair Play per il quale si dice serena. Il club giallorosso, così facendo, di fatto ha “accettatodi pagare una multa ridotta non indebolendo la rosa cedendo i titolari.

Ricordiamo che la Roma è tra le società che a settembre dello scorso anno avevano raggiunto un accordo con la UEFA. L’intesa – nel caso del club giallorosso – prevedeva una multa da 5 milioni di euro e un accordo quadriennale con la Federcalcio continentale per quanto riguarda il Settlemente Agreement, a copertura delle stagioni dal 2022/23 al 2026/27.

Vincenzo D’Amico, morto l’ex calciatore della Lazio campione d’Italia nel ’74: aveva 68 anni, era malato di tumore


articolo: https://www.leggo.it/sport/calcio/vincenzo_damico_morto_lazio_oggi_1_7_2023-7495297.html

Ex calciatore e opinionista sportivo sulle reti Rai, due mesi fa aveva confessato di avere un cancro

Vincenzo D’Amico è morto a 68 anni. L’ex calciatore della Lazio, tra i protagonisti dello scudetto del 1974, si è spento dopo una breve malattia. Era ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. La carriera di D’Amico è stata legata indissolubilmente alla Lazio, con 15 stagioni in biancoceleste tra il 1971 e il 1986: negli ultimi anni è stato a lungo opinionista sportivo sulle reti Rai. A maggio di quest’anno aveva rivelato di essere malato di cancro.

L’annuncio del tumore – Meno di due mesi fa D’Amico aveva annunciato su Facebook di lottare contro un cancro: «Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando!». Poco dopo l’annuncio della malattia durante la partita tra Lazio e Lecce, giocata allo stadio Olimpico i tifosi biancocelesti avevano esposto un lungo striscione di incoraggiamento nei confronti di D’Amico, una delle bandiere del club e campione d’Italia nella stagione 1973/1974. 

Vincenzo D’Amico, un eroe per la Lazio– Nato a Latina il 5 novembre 1954, Vincenzo D’Amico rischiò di entrare nel settore giovanile della Roma, ma nel 1970 venne registrato in quello della Lazio: il ‘Golden Boy’ biancoceleste vide la sua carriera svoltare grazie all’incontro con Tommaso Maestrelli, allora allenatore della prima squadra, che lo accolse come un figlio smussando gli angoli del suo carattere non facile.

L’esordio arrivò il 21 maggio del 1971, in Serie B da titolare col Modena, maglia numero 11: tre anni più tardi arrivò il primo scudetto della storia, con Giorgio Chinaglia, con tanti momenti belli ma anche qualche momento buio, come nel 1980 ai tempi dello scandalo del calcioscommesse che coinvolse alcuni compagni di squadra.

Poi una stagione al Torino, il ritorno alla Lazio in B da capitano e il ritiro pochi anni più tardi. Appese le scarpe al chiodo, arrivò la carriera da opinionista, prima sulle radio romane e poi in Rai.

L’addio della Lazio – «Il presidente Claudio Lotito e tutta la S.S. Lazio apprendono con estremo dolore e profonda commozione la notizia della scomparsa di Vincenzo D’Amico, protagonista indiscusso dello Scudetto 1973/74. Leggenda biancoceleste e coraggioso capitano nei momenti difficili della Società, Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare, ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo e il suo infinito attaccamento alla maglia». Così la Lazio con una nota sul proprio sito ufficiale ricorda una delle sue leggende Vincenzo D’Amico scomparso oggi a Roma all’età di 68 anni. «D’Amico ha giocato nella Lazio dal 1971 al 1980 e, dopo un anno al Torino, dal 1981 al 1986: mai ha fatto mancare passione, impegno e dedizione ai colori biancocelesti. Il presidente Lotito, a nome di tutto il Club, rivolge alla sua famiglia e ai suoi cari le più sincere condoglianze. Non ti dimenticheremo mai, Vincenzo!».

Il cordoglio dell’assessore Onorato – «Sono addolorato per la morte di Vincenzo D’Amico. Il campione d’Italia nel 1974 con la grande Lazio di Maestrelli e Chinaglia. Vincenzo se n’è andato prematuramente ma non senza aver combattuto a viso aperto contro la malattia. Un campione nella vita come sul campo da gioco. Esprimo cordoglio e vicinanza alla sua famiglia e al club della Lazio. Con il sindaco Gualtieri troveremo il modo più giusto per onorare al meglio la sua memoria». Così in una nota l’assessore allo Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato.