articolo: https://www.corriere.it/tecnologia/23_giugno_16/come-creare-il-nuovo-domicilio-digitale-per-ricevere-le-comunicazioni-della-pubblica-amministrazione-via-pec-8f524a11-5f70-4d4f-b5ad-44d269130xlk.shtml
Il servizio sarà attivo dal 6 luglio e permetterà a cittadini e Pa di abbattere carta, tempi e costi per tutti gli atti pubblici. Il sottosegretario Butti: «Passo in avanti fondamentale»
Ancora qualche settimana e farà il suo debutto ufficiale l’Inad, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali. Quello che viene già associato a un elenco delle «pagine gialle» degli indirizzi elettronici ha l’obiettivo di diventare il modo più rapido e immediato della Pubblica Amministrazione per comunicare con i cittadini. Un passo in avanti per la digitalizzazione che dovrebbe superare il tradizionale scoglio delle burocrazie, della carta e dei faldoni nell’ambito degli atti pubblici. Questo il presupposto sottolineato da Alessio Butti, sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica. Il nuovo indice sarà attivo dal 6 luglio prossimo. Vediamo i vantaggi e i diversi passi da seguire per la sua attivazione.
Perché è utile – Tra gli interventi previsti per la digitalizzazione degli uffici pubblici, l’Inad è quello che permetterà ai singoli cittadini di ricevere direttamente all’indirizzo email (Pec), le comunicazioni ufficiali della Pa, come cartelle esattoriali, multe e rimborsi, oltre alle notifiche degli avvocati, come stabilito dalla riforma Cartabia. Tutti gli atti saranno così inviati per email, in sostituzione di tutti quelli che prima venivano inviati per posta in forma cartacea. Butti parla di un abbattimento significativo di tempi e costi, oltre a un vantaggio significativo anche per l’ambiente, dal momento che tante lettere potranno fare a meno di viaggiare «fisicamente». Oltretutto le email si possono ricevere in qualsiasi posto del mondo e quasi in tempo reale, evitando così anche il rischio di mancato recapito, con la necessità di recarsi alla posta per ritirare (verrà meno l’incombenza di spostarsi fisicamente, mentre il sistema della Pa sarà più automatizzato, centralizzato e sicuro). Grazie all’Inad tutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione con valore legale, come ad esempio rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, e così via, vengono inviate direttamente nella casella di posta indicata dal cittadino, che può gestire in autonomia il proprio domicilio digitale.
Procedimento e requisiti – I tempi sono molto brevi, dal momento che il domicilio digitale scelto verrà attivato entro l’una di notte del giorno successivo alla richiesta. Per attivare il proprio domicilio digitale e iscriverlo all’Inad basterà disporre di uno Spid (in alternativa si possono utilizzare anche la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) oppure Carta d’identità elettronica (CIE) e un indirizzo di posta certificata (Pec). Attualmente ci sono diverse piattaforme che permettono di attivare quest’ultima a costi contenuti. Nell’indice sono già presenti circa 2,3 milioni di indirizzi Pec appartenenti a professionisti, trasferiti in automatico dal registro Ini-Pec all’Inad (tutti gli altri hanno 30 giorni di tempo per confermare il proprio indirizzo Pec come domicilio digitale). Dopo essere entrati in possesso dei due requisiti, per attivare il domicilio digitale da zero basterà andare invece su domiciliodigitale.gov.it. Verranno qui richiesti i dati personali, tra cui nome, cognome e codice fiscale e una email normale (intesa come non Pec) a cui inviare le comunicazioni di base, un’opportunità che per molti facilita la ricezione delle informazioni più urgenti. Tra gli altri requisiti, l’aver compiuto 18 anni per le persone fisiche, l’essere professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi (particolari categorie descritte nella legge n.4/2013), gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’Ini-Pec (l’indice che raccoglie già tutti gli indirizzi di PEC delle Imprese e dei Professionisti presenti sul territorio italiano). Quest’ultimo caso perché il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede che il domicilio digitale dei professionisti iscritti in Ini-Pec, venga importato automaticamente su Inad in qualità di persona fisica, restando salva la possibilità di modificarlo, indicando un altro indirizzo Pec. I cittadini potranno poi anche cambiare l’indirizzo Pec indicato inizialmente o cancellarlo del tutto, senza sostenere costi aggiuntivi.