Fonte e articolo: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Addio-al-Giullare-Fo-Nobel-al-Menestrello-Dylan-66c768a7-e915-43bf-a823-2a6048652131.html
Nel 1997 Dario Fo vinceva il Nobel per la Letteratura. Diciannove anni dopo il prestigioso riconoscimento è andato a Bob Dylan proprio nel giorno della morte del grande artista lombardo.
Quasi un passaggio di consegne tra il ‘Giullare’ italiano e il ‘Menestrello’ del Minnesota. Un ideale legame a distanza tra i due artisti entrambi legati alle tradizioni dei rispettivi paesi come sottolineato anche dai membri dell’Accademia Svedese, che assegna i premi, nelle motivazioni: Il Nobel a Fo andò “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi“. Dylan invece è stato scelto “Per aver creato delle nuove espressioni poetiche all’interno della tradizione della grande canzone americana“.
Bob Dylan, nato con il nome di Robert Allen Zimmerman (Duluth, 24 maggio 1941), è un cantautore e compositore statunitense
Dario Fo, Enzo Iannacci, Giorgio Gaber – HO VISTO UN RE –
Mr. Tambourine una delle più famose canzoni di Dylan
Signor Tamburino – Traduzione
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò.
Sebbene sappia che l’impero della sera si è trasformato in sabbia
Svanito dalle mie mani
resto qui cieco ma ancora insonne
la mia stanchezza mi stupisce, sono fisso sui miei piedi
non ho nessuno da incontrare
e la vecchia strada vuota è troppo morta per sognare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Portami in un viaggio sulla tua magica nave turbinante
i miei sensi sono spogli, le mie mani non hanno presa
le dita dei miei piedi troppo intorpidite per camminare
aspettano solo i tacchi dei miei stivali per vagabondare
Sono pronto per andare dovunque, sono pronto a svanire
nella mia parata personale, lancia il tuo incantesimo danzante,
prometto di sottomettermi.
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Sebbene tu senta ridere, ruotare, dondolare follemente attraverso il sole
ciò non è rivolto a nessuno, semplicemente sta scappando di corsa
e, tranne il cielo, non trova barriere
E se senti vaghe tracce di mulinelli di rime saltellanti
al tempo del tuo tamburino, non è altro che un lacero pagliaccio
Fosse per me non gli presterei nessuna attenzione, vedi bene che è solo
un’ombra quella che insegue
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Allora fammi scomparire tra gli anelli di fumo della mia mente
giù nelle nebbiose rovine del tempo, lontano dalle foglie gelate
dai terrificanti alberi infestati da fantasmi, su spiagge tempestose,
fuori dal corso attorcigliato del folle dolore
Sì, danzare sotto il cielo adamantino con una mano che fluttua libera
stagliata contro il mare, e intorno un cerchio di sabbia,
con i ricordi ed il destino persi nelle onde
lasciami scordare l’oggi fino a domani
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Non ho sonno e non c’è nessun posto dove andare
Hey! Signor Tamburino, suonami una canzone
Nel mattino tintinnante ti seguirò
Hurricane è una canzone scritta da Bob Dylan e Jacques Levy, inserita nell’album del 1976 Desire.
Il brano narra la storia del pugile Rubin Carter, soprannominato appunto Hurricane, che fu ingiustamente condannato per un triplice omicidio commesso al Lafayett Bar, nel New Jersey, il 17 giugno 1966. Storia della quale Dylan venne a conoscenza leggendo The Sexteenth Round, autobiografia che lo stesso Carter gli aveva inviato.
Rubin Carter fu scarcerato solamente nel 1985, quando un giudice della Corte Federale sentenziò che non aveva avuto un processo equo, affermando che l’accusa era basata su motivazioni razziali.
Il testo e la traduzione di Hurricane
La pistola spara nel locale notturno,
entra Patty Valentine dalla sala al piano di sopra
e vede il barista in una pozza di sangue
grida, “mio dio, li hanno uccisi tutti”
qui inizia la storia dell’ Uragano
l’uomo che le autorità hanno accusato
per qualcosa che lui non ha mai fatto
l’hanno messo nella cella di una prigione, ma un tempo lui avrebbe potuto essere
Il campione del mondo
Patty vede tre corpi stesi a terra
e un altro uomo chiamato Bello, che si muove furtivamente
“io non l’ho fatto” disse lui agitando le mani
“stavo solo derubando la cassa, spero che capisci
li ho visti uscire” disse, e si ferm?
“uno di noi farebbe meglio a chiamare la polizia”
e cosi Patty chiam? la polizia
arrivarono sulla scena con le sirene lampeggianti
in quella calda notte nel New Jersey
Nel frattempo, lontano in un’altra parte della città
Rubin Carter e alcuni amicifanno un giro in macchina
il contendente numero uno alla corona per i pesi medi
non aveva idea di che razza di casino stesse per succedere
quando un poliziotto lo fece accostare al bordo della strada
come tempo prima e tempo prima ancora
A Patterson è così che le cose possono andare
se sei nero non devi farti vedere per strada
a meno che non vuoi accettare la sfida
Alfred Bello aveva un partner che aveva una soffiata per la polizia
lui ed Arthur Dexter Bradley si stavano semplicemente aggirando nella zona
Disse “ho visto due uomini correre fuori, sembravano pesi medi
sono saltati in un’auto bianca con targa forestiera”
e Miss Patty Valentine semplicemente fece cenno di sì con la testa
il poliziotto disse “aspettate un minuto, ragazzi, questo qui non è morto”
cosi lo portarono in infermeria
e pensarono che quest’uomo non ci vedeva bene
loro gli dissero che lui poteva identificare il colpevole
alle 4 del mattino trascinarono Rubin dentro
lo portarono in ospedale e su per le scale
l’uomo ferito lo guardò attraverso il suo occhio morente
disse “perché l’avete portato qui? non è questo il tipo che cercate!”
sì, ecco la storia dell’Uragano
l’uomo che le autorità hanno accusato
per qualcosa che lui non ha mai fatto
l’hanno messo in prigione, ma un tempo lui avrebbe potuto essere
Il campione del mondo
Quattro mesi dopo i ghetti erano in fiamme
Rubin è in Sud America che combatte per il suo nome
mentre Arthur Dexter Bradley è ancora nel giro dei furti
e i poliziotti lo stanno torchiando cercando qualcuno da incolpare
“ricordi l’assassinio che successe in un bar”
“ricordi che dicesti di aver visto l’auto in fuga?”
“pensi di aver voglia di prenderti gioco della legge?”
“pensi possa essere stato quel combattente che hai visto correre fuori quella notte?”
“non dimenticare che tu sei bianco”.
Arthur Dexter Bradley disse “non sono proprio sicuro”
il poliziotto disse “un povero ragazzo come te deve darsi una possibilità
ti abbiamo preso per il colpo al motel e stiamo parlando con il tuo amico Bello
ora tu non vuoi dover tornare in cella vero? Fai il bravo ragazzo
faresti un favore alla società
quel figlio di puttana è coraggioso e diventa sempre più coraggioso
vogliamo rompergli il culo
vogliamo addossargli questo triplo omicidio
lui non è Gentleman Jim*
Rubin può stendere un uomo solo con un pugno
ma non gli ha mai fatto piacere parlarne
è il mio lavoro, disse, lo faccio perché mi pagano
e quando è finito l’incontro voglio solo al più presto possibile tornare per la mia strada
Lassù in qualche paradiso
dove nei fiumi ci sono trote e l’aria è dolce
e cavalchi nel verde
ma poi loro lo misero in prigione
dove cercarono di trasformare un uomo in un topo
Tutte le carte di Rubin erano state truccate in anticipo
Il processo fu un circo di maiali, non ha mai avuto una sola possibilità
Il giudice fece passare per alcolizzato e inaffidabile il testimone di Rubin
per la gente bianca che stava a guardare lui era un fannullone rivoluzionario
e per la gente nera lui era solo un negro pazzo
nessuno dubitò che fosse stato lui a premere il grilletto
sebbene non avessero potuto produrre l’arma come prova
L’accusa disse che fu lui a compiere l’atto
e la giuria composta interamente da bianchi fu d’accordo
Rubin Carter fu ingiustamente condannato
L’accusa fu omicidio, indovina chi ha testimoniato?
Bello e Bradley ed entrambi mentirono malamente
e i giornali, tutti ci mangiarono sopra
Come può la vita di un uomo
essere nelle mani di qualche pazzo?
Vederlo così logicamente incastrato
non può aiutarlo ma mi fa vergognare di vivere in un paese
dove la giustizia è un gioco.
Ora tutti i criminali coi loro cappotti e le loro cravatte
sono liberi di bere Martini e guardare l’alba
mentre Rubin siede come Budda in una piccola cella larga dieci piedi
un innocente in una camera infernale
questa è la storia dell’Uragano
ma non sarà finita finché non gli ridaranno il suo nome
e gli restituiranno il tempo che ha perduto
messo in una prigione, ma un tempo lui avrebbe potuto essere
Il campione del mondo.



