Taekwondo: è morta Cristiana Corsi, due volte olimpionica


Taekwondo: è morta Cristiana Corsi, due volte olimpionica

Fonte: http://www.corriere.it/sport/16_febbraio_22/taekwondo-morta-cristiana-corsi-due-volte-olimpionica-aveva-39-anni-1cd05826-d988-11e5-b385-82888b0a9701.shtml

CristianaCorsi2004-ku5C-U4316083990544S7B-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443[1]Non ce l’ha fatta a rialzarsi un’altra volta Cristiana Corsi, alla fine ha vinto la malattia e lei se n’è andata a soli 39 anni lasciando sgomento il mondo del taekwondo azzurro al quale aveva dedicato tutta la sua vita di grande atleta. Romana, da piccola aveva provato tutte le arti marziali prima di innamorarsi a 15 anni del taekwondo alla palestra Lyceum, nel quartiere africano, a due passi da casa.

European Taekwondo Championships 2008 Rome Female -59 kg Cristiana Corsi (Italy) vs Yulianna Kharchenko (Ukraine) Round3

Il podio olimpico sfiorato

Ha difeso i colori azzurri alle Olimpiadi di Sydney 2000 e di Atene 2004, rimanendo sempre per un soffio ai piedi del podio. Campionessa europea nel 2002 a Samsun (Turchia), due volte bronzo nel 2004 e nel 2008, pluricampionessa italiana, l’ultima volta nel 2011 prima di annunciare il ritiro dalle competizioni. Ma non poteva fare a meno di vivere da protagonista la propria passione e si era messa ad allenare i giovani, fino a diventare tecnico federale e responsabile della nazionale cadetti.

Il dolore del mondo del taekwondo

Cristiana Corsi lascia il marito Claudio, il piccolo Francesco di soli 5 anni e un vuoto difficile da colmare nell’ambiente del taekwondo mondiale. La Federazione ha voluto ricordarla con le parole del segretario generale Angelo Cito: «Ci sono persone speciali, persone che hanno la capacità di trasmettere agli altri forza e ottimismo e Cristiana era una di queste, sempre disponibile ad aiutare gli altri. Non si risparmiava mai e se c’era un problema la soluzione era sempre… Cristiana! Ciao Cristiana, grazie per tutto quello che ci hai regalato, per la tua forza d’animo, la tua grinta, i tuoi sorrisi immensi. Una grandissima atleta e una ancor più grande donna. Non ti dimenticheremo mai».

50 anni della “molleggiata” via Gluck


Il Comitato Amici della Martesana sta raccogliendo firme per chiedere la riqualificazione della via resa famosa da Celentano

lunedì 15 febbraio 2016

http://www.tvsvizzera.it/dalla-redazione/50-anni-della-molleggiata-via-Gluck-6883556.html

Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso in via Gluck»….. non solo era una delle ballate più belle di Adriano Celentano, ma anche un grido (di dolore) contro la cementificazione e l’abbandono. Una canzone, “Il ragazzo della via Gluck” che ebbe subito un enorme successo radiofonico, nonostante venisse scartata già nella prima serata del festival di Sanremo del 1966.

Adriano Celentano – Il ragazzo della Via Gluck (dal LIVE di Verona) – Rock Economy all’Arena di Verona, 8-9 OTTOBRE 2012

La canzone raccontava in chiave ecologica-ambientalista la storia (vera) di un ragazzo (lo stesso Celentano) nato nel quartiere milanese di Greco, vicino alla Stazione Centrale, al tempo in cui si correva tra i campi verdi e si respirava aria pulita e continua con la denuncia della scomparsa, sotto una valanga di catrame e cemento, di quel mondo. Ora mentre l’«autobiografia» canora di Celentano ha appena compiuto 50 anni precisi (febbraio 1966 – febbraio 2016), di nuovo il Comitato Amici della Martesana sta raccogliendo firme per chiedere la riqualificazione di questa via Gluck, che non è più come una volta, è molto più abbandonata, serrande dei negozi abbassate, scritte sui muri, case fatiscenti e ormai abitate per la maggioranza da immigrati.

“Oggi è forse una delle vie più brutte di Milano” pare che abbia detto lo stesso Celentano, un giorno che passava apposta per vedere la sua vecchia casa. Ma nonostante questo, via Gluck è sempre meta ancora oggi di turisti e curiosi. Si vorrebbe salvarla, come per esempio si è fatto per altri grandi artisti in Gran Bretagna o negli Stati Uniti. Di più: si vorrebbe mettere una targa che ricordi che lì visse il “molleggiato”. Ma la burocrazia incombe. I tempi sono lunghissimi e nemmeno la raccolta delle firme potrebbe smuovere le acque. Nel contempo curiosi e fans non mollano: anzi, a 50 anni esatti da quella canzone del “molleggiato”, un centinaio hanno addirittura festeggiato l’anniversario davanti al numero civico 14 di via Gluck, dove Adriano visse (al piano terreno, ingresso dal cortile interno…) e dove iniziò la sua carriera, strimpellando la chitarra seduto sui gradini, davanti ad un negozio.