02 agosto 1980 – 02 agosto 2015 a trent’anni dalla strage di Bologna
Bologna non dimentica – l’Italia non deve dimenticare,
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Terrorismo_in_Italia
Il 2 agosto 1980 alle 10:25, nella sala d’aspetto di 2ª classe della stazione di Bologna, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, venne fatto esplodere e causò il crollo dell’ala ovest dell’edificio. L’esplosione causò la morte di 85 persone e il ferimento o la mutilazione di oltre 200.
Già il 26 agosto 1980 la Procura della Repubblica di Bologna emise ventotto ordini di cattura nei confronti di militanti di estrema destra dei Nuclei Armati Rivoluzionari. Vengono subito interrogati a Ferrara, Roma, Padova e Parma. Tutti saranno scarcerati nel 1981.
Fasi principali del processo:
- 19 gennaio 1987: inizio del processo di primo grado;
- 11 luglio 1988: sentenza di primo grado: i condannati per strage sono Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Massimiliano Fachini e Sergio Picciafuoco;
- 25 ottobre 1989: inizio del processo d’appello;
- 18 luglio 1990: pronuncia della sentenza, gli imputati sono tutti assolti dall’accusa di strage;
- 12 febbraio 1992: le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione dichiarano che il processo d’Appello dev’essere rifatto, in quanto la sentenza viene definita illogica, priva di coerenza, non ha valutato in termini corretti prove e indizi, non ha tenuto conto dei fatti che precedettero e seguirono l’evento, immotivata o scarsamente motivata, in alcune parti i giudici hanno sostenuto tesi inverosimili che nemmeno la difesa aveva sostenuto;
- ottobre 1993: inizia il secondo processo d’appello;
- 16 maggio 1994: pronuncia della sentenza che conferma l’impianto accusatorio del processo di primo grado;
- 23 novembre 1995: pronuncia della sentenza della Corte di Cassazione che conferma quella del secondo processo d’Appello.
- Il 25 aprile 1969 scoppia una bomba al padiglione FIAT della Fiera di Milano, provocando diversi feriti gravi, ma nessun morto, e un’altra bomba viene ritrovata all’Ufficio Cambi della Stazione Centrale. Qualche mese dopo, il 9 agosto vengono fatte scoppiare otto bombe su diversi treni, che provocano dodici feriti.
- Il 12 dicembre 1969 una bomba esplose all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano, provocando diciassette vittime e ottantotto feriti; nello stesso giorno viene trovata una seconda bomba inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, mentre altre tre bombe esplosero a Roma, una nel passaggio sotterraneo che collega l’entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio (tredici feriti) e altre due nei pressi dell’Altare della Patria (quattro feriti).
- Il 22 luglio 1970 un treno deraglia sui binari sabotati precedentemente da una bomba nei pressi della stazione di Gioia Tauro, uccidendo sei persone e ferendone una sessantina.
- Il 31 maggio 1972, una Fiat 500 imbottita di esplosivo esplose nei pressi di Pateano, frazione di Sagrado, in provincia di Gorizia, uccidendo tre carabinieri e ferendone altri due.
- Il 17 maggio 1973 l’anarchico Gianfranco Bertoli lanciò una bomba a mano sulla folla durante una cerimonia davanti la Questura di Milano, provocando quattro vittime e una quarantina di feriti.
- Il 28 maggio 1974, durante una manifestazione sindacale in Piazza della Loggia a Brescia, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti uccise otto persone mentre un centinaio rimasero ferite.
- Il 4 agosto 1974 una bomba esplose su una carrozza del treno Italicus all’uscita della Grande Galleria dell’Appennino, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, provocando dodici vittime e centocinque feriti.
- Il 2 agosto 1980 una bomba esplose nella sala d’aspetto della Stazione di Bologna, uccidendo ottantacinque persone e provocando circa duecento feriti.
- Il 23 dicembre 1984 una bomba esplose su una carrozza del Rapido 904, ancora presso la Grande Galleria dell’Appennino a San Benedetto Val di Sambro, in cui diciassette persone persero la vita e oltre duecentosessanta rimasero ferite.

