Champions League – Heysel 29 anni dopo……..


Champions League – Heysel 29 anni dopo, abbiamo perso tutti

Ventinovesimo anniversario della tragedia dell’Heysel, dove trovarono la morte 39 tifosi, di cui 32 italiani. Il mondo del calcio, dall’Italia all’Inghilterra, si stringe attorno al ricordo di quelle vittime innocenti e s’interroga sulla legittimità di disputare manifestazioni sportive al cospetto di eventi tragici.

Grad_LFC_Crest_twitter_400x400[1]   Liverpool FC  

Liverpool FC remembers the 39 football fans who died at Heysel Stadium 29 years ago today. In Memoria e Amicizia, in Memory and Friendship.

( Liverpool FC ricorda i 39 tifosi morti a Stadio Heysel 29 anni fa oggi. In Memoria e Amicizia, di memoria e amicizia).

Sono le 18,30 del 29 maggio 1985 e la situazione allo stadio Heysel di Bruxelles – dove è in programma la finale di Coppa Campioni tra Liverpool e Juventus – è completamente fuori controllo. Come sottolineerà l’impeccabile Bruno Pizzul in cronaca “non sussistono i più elementari principi di ordine pubblico”. Già, l’intervento delle autorità belghe è a dir poco tardivo e inadeguato nonostante alla vigilia della partita la gendarmeria avesse dichiarato lo stato d’assedio in città e millantato cavalli di frisia di medievale memoria. Le recinzioni tra le tifoserie sono fragili, gli spalti fatiscenti, la birra tra i tifosi del Liverpool, i famigerati hooligans, scorre a fiumi: l’elettricità nell’aria lì lì per deflagrare. E infatti gli hooligans inseguono i tifosi bianconeri fino all’estremità degli spalti, inducendo alla fuga persino i gendarmi; presi dal panico i tifosi italiani si ammassano nell’angolo più lontano e basso del famigerato Settore Z, schiacciati l’uno sull’altro contro un muro. Quel muro in seguito crollerà e a salvarsi saranno solo i tifosi intrappolati perché quelli rimasti schiacciati troveranno la morte. Saranno 39 le vittime.

A 29 anni di distanza la tragedia dell’Heysel resta una ferita apertissima perché alloraabbiamo perso tutti” come ha riassunto lucidamente il portiere di quel Liverpool Bruce Grobbelaar. A distanza di 29 anni continua senza sosta il dibattito sulla legittimità di quella partita. Aveva senso giocare? Chi è favorevole invoca le possibile tragiche conseguenze di una difficoltosa evacuazione dei tifosi, chi è contrario invoca il buon senso al cospetto dell’illogicità di uno spettacolo che deve continuare ad ogni costo, anche di fronte ai morti: vinsero i primi e la Uefa avrebbe sparso il verbo del show must go on a ogni latitudine. Non continuarono invece – a giocarele squadre inglesi perchè furono squalificate per cinque anni dalle competizioni europee, mentre dei venticinque tifosi del Liverpool imputati per la strage, solo cinque di loro furono poi condannati a cinque anni di reclusione, gli altri assolti per mancanza di prove.

La vittoria della Juventus e i successivi festeggiamenti dei giocatori insieme a tifosi, visti ora, paiono surreali e tremendamente stridenti con l’orrore e la morte in tribuna; ma da Platini a Tardelli, a Tacconi tutti i protagonisti di allora hanno avuto modo di dissociarsi dalll’esultanza seguita allla strage e, anni dopo, le parole di Marco Tardelli risultano eloquenti: “Non l’ho mai sentita ‘mia’ come Coppa quella del 1985; una sconfitta per il calcio, lo sport e non solo. Chiedo scusa a tutti”.

un pò di tutto e di più……. spaziando dalla cronaca alla cultura e alla tecnologia ecc.

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