E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
| Televisita per certificati di malattia e ricette farmaci valide 12 mesi: le novità del ddl semplificazioni |
| articolo di Ernesto Diffidenti https://www.ilsole24ore.com/art/certificato-malattia-arriva-televisita-giustificare-l-assenza-lavoro-AIeEPwI?refresh_ce |
I punti chiave
- Le nuove regole per i certificati di malattia
- Oltre 16 milioni di certificati nei primi sei mesi dell’anno
- Cronicità: la ricetta sarà valida 12 mesi
Il disegno di legge sulle semplificazioni entrerà in vigore il 18 dicembre con due importanti novità per i pazienti e i medici di famiglia: il certificato per l’assenza del lavoratore potrà essere rilasciato anche a distanza tramite una televisita (oggi è obbligatoria la visita in presenza nello studio medico o a domicilio) mentre la ricetta per la prescrizione di farmaci destinati ai pazienti cronici sarà valida 12 mesi. Si tratta di due misure, richieste a gran voce dalla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) proprio per alleggerire i carichi burocratici che gravano sugli studi che, tuttavia, non saranno immediatamente operative.
Sulla televisita per i certificati di malattia, sottolinea Fimmg, bisognerà aspettare un accordo nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, mentre per le prescrizioni valide 12 mesi, saranno sufficienti 90 giorni a partire dal 18 dicembre (quando entrerà in vigore la legge sulle semplificazione) per mettere a punto un decreto attuativo del ministro della Salute, di concerto con il ministro dell’Economia, che definirà le modalità di attuazione della norma anche per garantire che non ci siano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
1 – Le nuove regole per i certificati di malattia – Con la nuove norme il medico di famiglia, diversamente da quanto avviene oggi, potrà rilasciare il certificato di malattia per giustificare l’assenza al lavoro anche a distanza, tramite una televisita. L’articolo 58 del ddl semplificazioni, infatti, equipara la certificazione effettuata da remoto, attraverso la telemedicina, a quella tradizionale in presenza. Quando accadrà? Non immediatamente, precisa la Fimmg spiegando che “la legge rinvia l’esecuzione a un successivo Accordo che sarà assunto in Conferenza Stato-Regioni, senza indicare nessuna precisa scadenza: in questa sede, su proposta del ministro della Salute, saranno definiti i casi e le modalità del ricorso alla telecertificazione”. Fino ad allora resteranno in vigore le regole attuali: il medico deve accertare di persona le condizioni del paziente e resta ferma la tutela contro i certificati falsi, con pene severe per i lavoratori e i medici che li rilasciano, sia in presenza che in modalità telematica. “I medici – continua Fimmg – continueranno a vigilare e partecipare attivamente alle determinazioni portando la propria esperienza messa in campo nel periodo della pandemia per le certificazioni dei positivi al Covid”.
2 – Oltre 16 milioni di certificati nei primi sei mesi dell’anno – Secondo l’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia” dell’Inps, nel primo semestre del 2025 sono stati spediti complessivamente 16,5 milioni di certificati, di cui il 75,9% dal settore privato, con un aumento complessivo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Per quanto riguarda l’attività di verifica ispettiva dello stato di malattia del lavoratore, nel primo trimestre 2025 sono state effettuate circa 223 mila visite fiscali, in leggera diminuzione (-3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; tale andamento negativo si riscontra anche nel settore privato con una variazione pari a -11,4% mentre il pubblico presenta una crescita del 7,9%. In termini relativi il numero delle visite mediche per mille certificati pervenuti è in diminuzione in entrambi i settori passando da 20 a 15 nel privato e da 46 a 44 nel pubblico.
3 – Cronicità: la ricetta sarà valida 12 mesi – La seconda novità del ddl semplificazioni è contenuta nell’articolo 62 e riguarda la possibilità che hanno i medici di medicina generale di prescrivere i farmaci per patologie croniche fino a dodici mesi, riducendo la necessità di ripetere continuamente le ricette. Come detto, servirà un decreto del ministero della Salute per rendere operativa la misura. Al termine dell’iter normativo, ricorda Fimmg, il medico indicherà nella ricetta ripetibile la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi. Il medico potrà sospendere in qualsiasi momento, la ripetibilità della prescrizione o potrà modificare la terapia, qualora lo richiedano ragioni di monitoraggio sulla ridotta compliance del paziente, la conoscenza e stratificazione dei comportamenti di aderenza alle terapie già a disposizione in un’ottica di appropriatezza prescrittiva finalizzata agli esiti di salute del paziente.
| i ai malati cronici: la nuova legge semplifica prescrizioni e rinnovi |
| articolo di Marzio Bartoloni: https://www.ilsole24ore.com/art/dal-diabete-ipertensione-24-milioni-malati-cronici-arriva-ricetta-che-vale-12-mesi-AIW2BjG |
| La normativa consente ai medici di prescrivere farmaci per un anno ai pazienti cronici, riducendo visite e burocrazia |

I punti chiave
- Le nuove misure di semplificazione
- Le altre misure per chi esce dall’ospedale o da un pronto soccorso
- I medici di famiglia: una risorsa in più da usare con criterio
C’è una semplificazione importante che potenzialmente potrebbe rendere più facile la vita a ben 24 milioni di italiani, tanti sono quelli che soffrono di almeno una malattia cronica e che devono assumere regolarmente dei farmaci: si pensi a chi soffre di diabete, ipertensione o altre patologie del cuore. Ebbene nella legge sulle semplificazioni appena sbarcata in Gazzetta Ufficiale arriva una importante novità che potrebbe tagliare tanta burocrazia sia per i cittadini che per i medici di famiglia: la legge introduce infatti una misura molto attesa dai pazienti cronici e dai camici bianchi. Il medico potrà infatti da ora in poi indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la posologia e la quantità di farmaci da erogare fino a 12 mesi, evitando così di dover fare visite e ricette ripetute solo per il rinnovo della terapia che è sempre la solita. Il farmacista, a sua volta, potrà consegnare ogni mese la quantità necessaria per 30 giorni di terapia, segnalando eventuali criticità nell’aderenza terapeutica al medico.
1 – Le nuove misure di semplificazione – In particolare l’articolo 62 dell’ultima legge sulle semplificazioni (182/2025) pubblicata sulla Gazzetta del 3 dicembre scorso prevede che “nella prescrizione di medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale per la cura di patologie croniche, il medico prescrittore indica nella ricetta dematerializzata ripetibile, sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi. Il medico prescrittore – prevede ancora il primo comma – qualora lo richiedano ragioni di appropriatezza prescrittiva, sospende in ogni momento la ripetibilità della prescrizione ovvero modifica la terapia”.
Si tratta di una importante semplificazione rispetto a quanto accade oggi con ricette che ordinariamente prevedono dispensazioni per massimo due scatole (per i cronici previste già prescrizioni fino a massimo 6 mesi, finora però poco applicate). Per verificare che l’assunzione dei medicinali avvenga in modo corretto la stessa legge prevede che “al momento della dispensazione, presso le farmacie convenzionate, il farmacista informa l’assistito circa le corrette modalità di assunzione dei medicinali prescritti e consegna un numero di confezioni sufficiente a coprire trenta giorni di terapia”.
In ogni caso il farmacista, nel monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica, “qualora rilevi difficoltà da parte dell’assistito nella corretta assunzione dei medicinali prescritti, segnala le criticità al medico prescrittore per le valutazioni di sua competenza”.
2 – Le altre misure per chi esce dall’ospedale o da un pronto soccorso – Questa delle ricette valide per 12 mesi per i malati cronici non è però l’unica semplificazione contenuta in questa nuova legge, perché sarà possibile anche ottenere i farmaci prescritti con la documentazione che riceviamo quando usciamo da un ricovero ospedaliero (la cosiddetta dimissione ospedaliera) o con i referti del pronto soccorso “o di altra documentazione analoga rilasciata dai servizi di continuità assistenziale (le guardie mediche, ndr) il giorno di presentazione ovvero nei due giorni immediatamente precedenti, dai quali risulti prescritta o, comunque, suggerita specifica terapia farmacologica”. Insomma in questi casi e con questa documentazione non sarà più necessario richiedere una nuova ricetta al medico di famiglia o allo specialista di fiducia. Sarà comunque un decreto adottato dal ministero della Salute di concerto con quello dell’Economia a definire, entro 90 giorni, le modalità di attuazione di queste nuove misure di semplificazione.
3 – I medici di famiglia: una risorsa in più da usare con criterio – Secondo il segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, , “la possibilità di prescrivere i farmaci per patologie croniche fino a dodici mesi non è solo una semplificazione burocratica: è una scelta di cura, perché significa liberare tempo per il medico di famiglia, ridurre disagi per il cittadino e costruire, insieme alle farmacie, un presidio territoriale realmente vicino alle persone”. Per Pierluigi Bartoletti vice segretario della Fimmg questa misura di semplificazione è “una risorsa in più da usare comunque con criterio: la ricetta non può diventare una sorta di buono da spendere per un anno. Penso che questa semplificazione possa a esempio essere adatta per i malati cronici con malattia stabilizzata, magari anche per un anziano che viene seguito costantemente da un familiare e da un caregiver a cui questa misura può facilitare la vita, ma che ci da la garanzia che verificherà che il paziente assuma davvero le terapie. Ecco – aggiunge Bartoletti – penso che invece per un paziente magari più giovane con problemi di ipertensione e che si fa vedere poco in studio probabilmente non ricorrerei a questa tipologia di ricetta. Chi mi assicura – si chiede il vice segretario della Fimmg – che davvero segua la terapia prescritta per un anno intero?”.

