E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
<<<<< Auto, cinture di sicurezza posteriori:…. – 11 febbraio 2025>>>>>
| Auto, cinture di sicurezza posteriori: regole, multe, responsabilità civile e penale |
| Secondo un rapporto pubblicato nel 2024 dall’Istituto Superiore di Sanità, solo un italiano su tre indossa correttamente le cinture di sicurezza posteriori, nonostante l’obbligatorietà risalga al lontano 1989. Ecco tutte le norme e le sanzioni previste |
Cinture di sicurezza posteriori, queste sconosciute. Secondo un rapporto pubblicato nell’autunno del 2024 dall’Istituto Superiore di Sanità, solo un italiano su tre le indossa correttamente. Nella memoria collettiva del nostro Paese, l’obbligatorietà di indossare le cinture di sicurezza anche per chi occupa i sedili posteriori risale al 2006 con un decreto legislativo che prevedeva l’attuazione di una direttiva comunitaria emanata nel 2003, ma in realtà non è così. Il primo obbligo risale alla legge numero 143 del 22 aprile del 1989 firmata dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga ed entrata in vigore cinque giorni dopo, il 27 aprile. In particolare, l’articolo 22 comma 1 recita: “I veicoli a motore della categoria M1 (ovvero autovetture fino a 9 posti e massa massima fino a 3,5 tonnellate, ndr) di cui all’allegato I del citato decreto del Ministro dei trasporti del 29 marzo 1974, immatricolati dopo due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, devono essere equipaggiati con cinture di sicurezza in corrispondenza di tutti i posti a sedere previsti, in conformità con la direttiva del Consiglio delle Comunità europee del 20 luglio 1981, n. 81/576/CEE“. Ma è il comma 4 dell’articolo 23 che ne sancisce, per la prima volta nel nostro paese, l’obbligatorietà: “Dopo due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i passeggeri occupanti i posti posteriori dei veicoli della categoria M1 hanno l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza“. Un decreto che seguiva la legge 111 dell’11 aprile 1988, con la quale si sanciva l’obbligatorietà dell’utilizzo delle cinture di sicurezza per i soli sedili anteriori.
Cinture di sicurezza: l’articolo 172 del Codice della strada – Di seguito l’articolo 172 del Codice della strada attualmente in vigore come da recente riforma. “Il conducente e i passeggeri dei veicoli della categoria L6e, dotati di carrozzeria chiusa, di cui all’articolo 4, paragrafo 2, lettera f), del regolamento (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2013, e dei veicoli delle categorie M1, N1, N2 e N3, di cui all’articolo 47, comma 2, del presente codice, muniti di cintura di sicurezza, hanno l’obbligo di utilizzarle in qualsiasi situazione di marcia. I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie“. A questo punto è utile ricordare le sigle delle tipologie di veicoli: L6e sono quadricicli leggeri dotati di carrozzeria chiusa, M1 sono le autovetture fino a 9 posti e massa massima fino a 3,5 tonnellate, M2 e M3, autobus, N1, ovvero gli autocarri con una massa massima fino a 3,5 tonnellate, N2, gli autocarri con una massa massima compresa tra 3,5 e 12 tonnellate, infine, N3 gli autocarri con una massa massima superiore a 12 tonnellate.
Cinture di sicurezza: sanzioni – L’art. 172 del Codice della Strada è estremamente chiaro: “Chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta… è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 83 a 332 euro. Quando il mancato uso riguarda il minore, della violazione risponde il conducente, ovvero, se presente sul veicolo al momento del fatto, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso“. Se il conducente è stato sanzionato per la stessa violazione per due volte in due anni rischia la sospensione della patente da un minimo di 15 giorni a un massimo di 60 giorni. Chi altera o ostacola il regolare funzionamento delle cinture di sicurezza sarà soggetto a una multa da 41 a 167 euro, mentre per chi commercializza, importa o produce dispositivi di ritenuta non omologati scatta una sanzione da 866 a 3.464 euro. Il conducente trovato alla guida senza cintura perde 5 punti sulla patente e, in caso di recidiva entro i due anni, è prevista anche la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi. Il nuovo Codice della strada entrato in vigore lo scorso dicembre ha confermato il principio, ribadito dalla Cassazione, che, a livello penale, il conducente ha il dovere di garantire il rispetto dell’obbligo di utilizzo delle cinture di sicurezza da parte dei passeggeri. La mancata vigilanza su tale obbligo lo rende responsabile del reato di lesioni personali colpose o di omicidio colposo, oltre a obbligarlo al risarcimento dei danni derivanti dal mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza. Se i passeggeri non rispettano l’obbligo e il conducente decide di utilizzare lo stesso l’auto possono verificarsi due diverse situazioni:
- se il passeggero senza cintura è maggiorenne, sarà lui a dover pagare la sanzione amministrativa prevista dal Codice della strada senza alcuna decurtazione dei punti della patente, né per il passeggero, né per il conducente. Nel caso in cui il passeggero non paghi la multa, lo Stato può rivalersi sul proprietario del veicolo che può essere diverso dal conducente;
- se il passeggero sanzionato è minorenne e il conducente del veicolo è incaricato della sorveglianza del minore (in assenza di un genitore o di una persona adulta a cui affidato), il guidatore, oltre alla multa, subisce anche la decurtazione dei punti della patente.
Un altro rischio che si corre se uno dei passeggeri viaggia senza avere allacciato la cintura di sicurezza è in caso di incidente. Il conducente viene ritenuto responsabile civilmente e deve assumersi la responsabilità civile e penale dei danni risarcendo il passeggero in caso di danni materiali, lesioni o decesso. In caso di morte del passeggero senza cintura, il conducente può essere incriminato per il reato di omicidio stradale che prevede la reclusione da 2 a 7 anni, con aggravanti in caso di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti.
Cinture di sicurezza: chi è esente – La normativa prevede alcuni casi di esenzione dall’obbligo dell’uso delle cinture di sicurezza.
- Appartenenti alle forze di polizia e ai corpi di polizia municipale e provinciale nell’espletamento di un servizio di emergenza.
- Appartenenti alle forze armate nell’espletamento di attività istituzionali nelle situazioni di emergenza
- Conducenti e addetti dei veicoli del servizio antincendio e sanitario in caso di intervento di emergenza.
- Conducenti dei veicoli con allestimenti specifici per raccolta e trasporto rifiuti e dei veicoli a uso speciale, quando impiegati in attività di igiene ambientale nell’ambito di centri abitati, comprese zone industriali e artigianali.
- Conducenti appartenenti a servizi di vigilanza privati riconosciuti che effettuano scorte.
- Istruttori di guida che accompagnano gli aspiranti candidati alla patente muniti di foglio rosa.
- Persone affette da patologie particolari o in condizioni fisiche che costituiscono controindicazione specifica all’utilizzo di questi dispositivi. La condizione deve essere riconosciuta e attestata da un’apposita certificazione rilasciata dall’unità sanitaria locale o dalle autorità competenti di un altro Stato membro o delle Comunità europee.
- Donne in stato di gravidanza con certificato rilasciato dal ginecologo curante che attesti le condizioni di rischio particolari legate all’utilizzo delle cinture.
- Passeggeri dei veicoli M2 e M3 autorizzati al trasporto di passeggeri in piedi e adibiti al trasporto locale e che circolano in zona urbana.
<<<<< La Cassazione – smonta la riforma del codice della strada – 30-01-2025 >>>>>
Giovedì 30 gennaio 2025
| La Cassazione smonta la riforma del codice della strada di Salvini |
| Una sentenza mette in discussione l’impianto giuridico di una delle più discusse norme del nuovo codice della strada, quella sui test salivari antidroga, ribadendo l’importanza di accertare l’effettiva alterazione psicofisica al momento della guida |
Una sentenza della corte di Cassazione (2020/25) depositata lo scorso 17 gennaio 2025 ha di fatto messo in discussione uno degli aspetti più dibattuti della cosiddetta riforma Salvini del codice della strada, ovvero la nuova norma che modifica l’articolo 187 e il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Come noto la riforma ha reso sufficiente un test antidroga positivo per incriminare il conducente, senza la necessità di verificare se sia effettivamente incapace di guidare. La nuova sentenza dalla cassazione però, pur intervenendo su fatti precedenti alla nuova normativa, finisce per avere un effetto dirompente anche sulle nuove norme. Inoltre la linea interpretativa indicata potrebbe risolvere alcune criticità emerse con le recenti modifiche normative, richiamando la necessità di metodologie più precise e affidabili.
La sentenza della cassazione – Secondo gli ermellini infatti, non solo i test salivari (che già mostrano falsi positivi) ma anche gli esami delle urine non sarebbero sempre affidabili. È invece indicato l’esame del sangue come il metodo principale per stabilire se una persona stia guidando sotto l’effetto di droghe.
| “L’esame ematico, a differenza di quello delle urine, ha una valenza probatoria prossima alla certezza” Sentenza 2020/2025, Cassazione |
A differenza dell’esame delle urine, che può evidenziare tracce di sostanze anche a distanza di tempo, l’analisi del sangue consente di accertare direttamente la presenza di stupefacenti al momento del controllo. Questo aspetto è cruciale per determinare se il conducente si trovi in uno stato di alterazione psicofisica immediata e concreta.
Non solo: la Corte ha infatti ribadito l’importanza di accertare l’effettiva alterazione psicofisica al momento della guida. Richiamando precedenti sentenze infatti i giudici scrivono che “l’accertamento richiesto deve riguardare sia l’avvenuta assunzione, sia le caratteristiche proprie dell’alterazione“. Pertanto gli agenti delle forze dell’ordine dovrebbero controllare la coordinazione dei movimenti, l’eloquio e lo stato emotivo dei conducenti per accertare il fatto che il conducente non stia guidando sotto l’effetto di sostanze che ne alterino le capacità di controllo del veicolo.
Le conseguenze dalla sentenza – Come detto la vicenda cui fa riferimento la sentenza risale al febbraio 2021, dunque a un periodo precedente l’attuale riforma del codice della strada. Tuttavia mette in discussione alcune delle modifiche apportate, sottolineando l’importanza di effettuare accertamenti approfonditi e completi. E la necessità di una prova diretta della presenza di droga nel sangue al momento del controllo.
Un test antidroga positivo, da solo, non sarebbe quindi sufficiente per incriminare un automobilista: serve una dimostrazione chiara e concreta della sua incapacità di guidare in sicurezza e garantire che vengano puniti solo i comportamenti realmente pericolosi.
Cosa succederà adesso? La riforma Salvini verrà fermata? La sentenza mette in evidenzia diversi profili di incostituzionalità della normativa sui test salivari introdotti dalla riforma del codice della strada, aprendo la strada a un caos giuridico.
Già ora sono evidenti come – ad differenza del tasso alcolemico – non esiste una soglia minima di principio attivo di sostanza stupefacente nel sangue che possa portare a uno stato di alterazione psicofisica idoneo a compromettere la sicurezza stradale. Inoltre le modalità di accertamento variano tra le diverse forze di polizia, generando disparità di trattamento e incertezza normativa.
Per scongiurare cause che potrebbero durare anni e coinvolgere un elevato numero di persone è evidente come a livello normativo sarà necessaria la definizione di una soglia minima di THC che distingua tra consumo pregresso e alterazione, così come un diverso approccio in grado di definire garanzie procedurali, omogeneità e certezza di diritto, come più volte ribadito dalla giurisprudenza. Con la possibilità che l’intero impianto della norma finisca sottoposto al vaglio di costituzionalità.
<<<<< Codice della Strada: il MIT fa chiarezza…. – 2024 >>>>>
Martedì 17 dicembre 2024
| Codice della Strada: il MIT fa chiarezza sull’uso della cannabis |
| Come sempre accade, all’entrata in vigore di nuove norme si ingenera una confusione di informazioni. Chiariamo uno dei punti più controversi. |
A soli due giorni dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, i primi bilanci diffusi dai Ministeri dei Trasporti e dell’Interno evidenziano una raffica di sanzioni e controlli straordinari su tutto il territorio nazionale. Tra il 13 e il 15 dicembre, le pattuglie della Polizia Stradale e dell’Arma dei Carabinieri sono state impegnate in 19.154 controlli su strade e autostrade, rilevando 4.744 violazioni delle nuove regole. In particolare, 14 automobilisti sono stati fermati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mentre le patenti ritirate sono state 331 e i punti decurtati dai documenti di guida ammontano a ben 8.136.
Parallelamente, sono stati registrati 626 incidenti stradali, un numero che conferma l’urgenza di implementare misure più severe per garantire la sicurezza sulle strade. Le principali infrazioni hanno riguardato il superamento dei limiti di velocità (431 multe), il mancato uso delle cinture di sicurezza (365) e l’uso scorretto del cellulare alla guida (117). Inoltre, 224 carte di circolazione sono state ritirate, sottolineando la fermezza delle forze dell’ordine nell’applicare le nuove disposizioni.
Guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti: controlli serrati – Uno degli aspetti centrali del nuovo Codice riguarda il contrasto alla guida in stato di alterazione. Nelle prime 48 ore, su 4.599 conducenti sottoposti a controllo tramite etilometri e precursori, 170 sono stati multati per guida in stato di ebbrezza alcolica, mentre 14 automobilisti sono stati sanzionati per aver assunto sostanze stupefacenti. Tuttavia, fonti del Ministero dei Trasporti hanno voluto chiarire un punto particolarmente discusso: non ci saranno sanzioni automatiche per i conducenti positivi a sostanze cannabinoidi derivanti da terapie mediche.
In arrivo una circolare ministeriale che fornirà indicazioni più precise, ribadendo che ogni situazione sarà valutata caso per caso. Nessun divieto assoluto, dunque, per i pazienti in trattamento con cannabinoidi, che dovranno continuare a seguire le indicazioni dei medici curanti e dei prontuari terapeutici. La differenza fondamentale rispetto al passato, come sottolineato dal Ministero, è l’introduzione di strumenti di controllo indipendenti in grado di rilevare con precisione lo stato di alterazione dei conducenti, fornendo così un quadro più chiaro e oggettivo della situazione.
Ministero dei Trasporti: stop alle fake news e nuove linee guida – Il Ministero dei Trasporti ha approfittato del bilancio iniziale per smentire le fake news circolate negli ultimi giorni, chiarendo alcuni punti chiave. Non sono stati modificati i limiti per l’assunzione di alcol alla guida, contrariamente a quanto sostenuto da alcune fonti non ufficiali. Inoltre, i pazienti che assumono cannabinoidi per ragioni terapeutiche non sono automaticamente esclusi dalla guida: spetterà ai medici e alle autorità competenti valutare lo stato di salute del conducente e l’idoneità alla guida.
Il Ministero sottolinea come l’implementazione delle nuove norme rappresenti un passo avanti per la sicurezza stradale, ma richieda una corretta informazione per evitare malintesi. La riforma introduce strumenti innovativi e un rafforzamento delle attività di controllo, puntando a ridurre drasticamente gli incidenti causati da disattenzioni, eccesso di velocità e alterazioni psicofisiche. Nelle prossime settimane, l’efficacia delle nuove misure sarà oggetto di ulteriore monitoraggio, con l’obiettivo di rendere le strade italiane più sicure e responsabili.
<<<<< Nuovo codice della strada: – 2024 >>>>>
| Nuovo codice della strada, le regole e le novità |
| Dalla sospensione immediata della patente per chi guida con lo smartphone all’obbligo di assicurazione per i mezzi elettrici leggeri: tutte le novità che cambieranno la vita degli italiani al volante già dai prossimi mesi |
Il nuovo Codice della strada è legge. Dopo l’approvazione alla Camera, mercoledì 20 novembre anche il Senato ha approvato la riforma con 83 sì, 47 no e 1 astenuto. Sono stati invece respinti gli oltre 350 emendamenti presentati dalle opposizioni.
Si tratta di una riforma fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che non sostituisce integralmente il vecchio Codice del 1992, ma ne modifica parti sostanziali.
La riforma nasce dall’allarme per il numero di morti sulle strade italiane. Secondo il ministero, nel 2023 si sono registrate oltre 3.000 vittime della strada, un dato che ha spinto il governo a intervenire con un pacchetto di norme più severe, concentrandosi soprattutto su quattro ambiti: l’uso del cellulare alla guida, la guida in stato di ebbrezza, i controlli della velocità e la regolamentazione dei nuovi mezzi di mobilità come i monopattini. Tuttavia alcune associazioni a tutela delle vittime della strada e delle famiglie contestano l’impianto del nuovo codice della strada.
I cardini della legge:
- La lotta alla distrazione
- Alcol e droghe
- La rivoluzione dei monopattini
- Le nuove regole su autovelox e velocità
- Le altre novità
- Tempi di attuazione diversi per ogni norma
- Le critiche degli esperti e delle associazioni
1 – La lotta alla distrazione – Le nuove regole introducono la sospensione immediata della patente, che viene ritirata sul posto per una settimana se si hanno almeno 10 punti, per 15 giorni se si hanno meno di 10 punti. Le multe partono da 250 euro e arrivano a 1.000 euro. Per chi viene trovato una seconda volta a usare il telefono mentre guida, la multa sale fino a 1.400 euro, la sospensione della patente può durare fino a tre mesi e vengono decurtati da 8 a 10 punti.
2 – Alcol e droghe – Il sistema diventa più severo e introduce l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avviamento dell’auto se rileva alcol nell’alito del conducente. Le sanzioni seguono il tasso alcolemico:
| tra 0,5 e 0,8 grammi per litro la multa va da 573 a 2.170 euro |
| tra 0,8 e 1,5 scatta l’arresto fino a 6 mesi con ammenda da 800 a 3.200 euro |
| oltre 1,5 l’arresto sale da 6 mesi a un anno e l’ammenda arriva a 6.000 euro |
| Per le droghe non serve più dimostrare lo stato di alterazione: basta la positività al test per la sospensione immediata della patente. |
3 – La rivoluzione dei monopattini – Cosa cambia per chi usa il monopattino elettrico? Arrivano tre obblighi fondamentali: targa identificativa, casco per il conducente e assicurazione per la responsabilità civile. I mezzi dovranno essere dotati di indicatori luminosi di direzione e freni su entrambe le ruote. Non potranno più circolare fuori dai centri urbani, sulle strade extraurbane e in galleria. La velocità massima consentita scende a 20 km/h (6 km/h nelle aree pedonali). Chi non rispetta queste regole rischia multe da 100 a 400 euro.
4 – Le nuove regole su autovelox e velocità – Gli autovelox dovranno rispettare nuove regole precise. La distanza minima tra due dispositivi dovrà essere di 3 chilometri sulle strade extraurbane principali e di un chilometro su quelle secondarie. I dispositivi potranno essere installati solo dove il limite di velocità non è inferiore di oltre 20 km/h rispetto al massimo previsto per quel tipo di strada. Per i neopatentati il divieto di guidare auto potenti si allunga a tre anni, con limiti fissati a 75 kilowatt per tonnellata per gli autoveicoli in generale e 105 kW/t per i mezzi fino a 3,5 tonnellate.
5 – Le altre novità – Il nuovo Codice della strada introduce molti altri cambiamenti. Nelle Zone a traffico limitato scatta il limite di una multa al giorno per ingresso abusivo, rendendo di fatto possibile circolare dopo la prima sanzione. Per le auto elettriche arrivano multe da 87 a 344 euro per la sosta prolungata nelle aree di ricarica. Regole più chiare per la micromobilità dolce. Hoverboard e monoruota (segway e monowheel) potranno circolare solo nelle aree pedonali a 6 km/h. Le bici elettriche non potranno superare i 250 watt di potenza e i 25 km/h, pena l’equiparazione ai ciclomotori. Le bici modificate rischiano il sequestro.
Aperture per i motociclisti, che potranno accedere in autostrada già dai 120 cc di cilindrata e trainare rimorchi. Chi ha il foglio rosa per moto e motorini non potrà però portare passeggeri. Per i ciclisti obbligo di fila indiana fuori città, con eccezione per i minori che possono pedalare alla destra degli adulti. Giro di vite su alcune infrazioni specifiche. Chi parcheggia nei posti per disabili rischia multe fino a 660 euro per le moto e 990 per le auto. Le telecamere potranno ora accertare più infrazioni contemporaneamente. Introdotto il carcere per chi abbandona animali in strada, con aggravante se provoca incidenti. Per tutte le multe viene fissato un tetto massimo agli interessi del 60%.
6 – Tempi di attuazione diversi per ogni norma – Il nuovo Codice della strada diventerà operativo in modo graduale. Le norme che non richiedono regolamenti attuativi, come le nuove sanzioni per l’uso del cellulare e la guida in stato di ebbrezza, entreranno in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per altre misure servirà più tempo: l‘obbligo di alcolock richiede un decreto ministeriale che ne fissi le caratteristiche tecniche e le modalità di omologazione. Anche per i monopattini servirà un periodo transitorio: le nuove regole su targa e assicurazione scatteranno solo dopo l’emanazione dei decreti attuativi, prevista entro sei mesi dall’approvazione della legge.
7 – Le critiche degli esperti e delle associazioni – La riforma non convince alcuni osservatori, generando critiche anche tra le associazioni. Il punto più contestato è l’assenza di interventi sulla velocità massima, nonostante sia la prima causa di incidenti mortali, di cui il 75% avviene su strade urbane. La scelta va contro le linee guida europee “Europa in movimento”, per cui il governo ha stanziato 16 miliardi di euro.
Il nuovo Codice paradossalmente complica i controlli sulla velocità: viene vietato l’uso degli autovelox sotto i 50 chilometri all’ora in città e sotto i 90 all’ora nelle strade extraurbane. I comuni dovranno anche giustificare al ministero la decisione di introdurre limiti inferiori ai 50 chilometri nelle aree urbane, complicando l’istituzione delle zone 30.
Le associazioni denunciano un approccio repressivo invece che preventivo. Per i ciclisti il nuovo Codice rende più difficile la costruzione di nuove corsie ciclabili, limitandone la realizzazione solo dove è impossibile creare piste in sede protetta. È stata anche eliminata la possibilità di realizzare doppi sensi ciclabili, uno dei metodi più efficaci usati in Europa per ridurre la velocità media nei centri urbani.
<<<<< Nuovo codice della strada: L’obbligo di alcolock .- 2024 >>>>>
| L’obbligo di alcolock in auto scatta con il codice 69 sulla patente (e sarà un salasso) |
| Il costo del dispositivo sarà a carico degli automobilisti. Le caratteristiche e le modalità di installazione saranno specificate da un decreto attuativo da emanare entro il 14 giugno |
Con il nuovo codice della strada chi viene trovato ubriaco al volante dovrà installare sulla propria auto l’ormai famigerato alcolock, il dispositivo che blocca l’accensione del veicolo se, dopo aver fatto il test, il livello alcolico è superiore allo zero. La norma è contenuta all’articolo 1 della nuova legge sulla sicurezza stradale e prevede l’obbligo di installazione dell’alcolock per chi viene sorpreso al volante con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro.
Il codice 69 sulla patente – Sulla patente dell’automobilista, si legge nel testo, saranno apposti i codici 68 e 69, rispettivamente “niente alcol” e guida limitata ai “veicoli dotati di un dispositivo di tipo alcolock conformemente alla norma EN 50436“. Burocratese a parte la legge stabilisce che “salvo maggiore durata imposta dalla commissione medica” queste prescrizioni dureranno per almeno due anni se si viene pizzicati alla guida con un valore da 0,8 a 1,5 grammi per litro, mentre oltre questa soglia l’alcolock andrà tenuto sull’auto per almeno tre anni. In pratica basterà essere trovati al volante dopo aver bevuto due o tre birre per far scattare l’obbligo di alcolock, oltre alle multe previste per guida in stato di ebrezza.
Nel testo si legge che le “caratteristiche del sistema di blocco, le modalità di installazione” e le officine abilitate al montaggio saranno stabilite con un apposito decreto attuativo che dovrà essere emanato entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ovvero entro il 14 giugno. C’è però già una certezza: ogni dispositivo dovrà essere munito “di un sigillo che ne impedisca l’alterazione o la manomissione dopo l’installazione” e l’acquisto degli apparecchi, nonché la manutenzione, sarà a carico degli automobilisti. Chi viene sorpreso a viaggiare senza alcolock o con un dispositivo compromesso sarà multato.
Come funziona l’alcolock e quanto potrebbe costare – Conosciuto anche con i nomi di “ignition interlock device (IID)” o di “breath alcohol ignition interlock device (BAIID)“, l’alcolock è in buona sostanza un etilometro collegato al sistema di accensione dell’auto: se viene rilevata la presenza di alcol il motore non parte. Non essendoci offerte sul mercato al momento è difficile fare una stima esatta di quanto potrebbe costare. Su alcuni forum statunitensi gli utenti parlano di una spesa di circa 100 dollari al mese, a cui vanno aggiunti i costi per l’installazione e rimozione. Se così fosse si tratterebbe di un costo tutt’altro che irrisorio (stimabile in 1.000-1.500 euro annui), ma è comunque presto per avere certezze. Ne sapremo di più quando uscirà il decreto attuativo e ci saranno i primi casi di automobilisti con il “codice 69” sulla patente di guida.
<<<<< Nuovo codice della strada: a che punto siamo.- 2024 >>>>>
| Nuovo codice della strada, a che punto siamo |
| articolo di Mirco Galbusera: https://www.investireoggi.it/nuovo-codice-della-strada-a-che-punto-siamo/ |
09 luglio 2024
La riforma del codice della strada è al vaglio del Senato. Termine per gli emendamenti fissato al 15 luglio, poi la votazione finale.
Il nuovo codice della strada 2024 è stato approvato dalla Camera dei Deputati il 28 marzo scorso. Attualmente, la riforma si trova in Commissione Ambiente del Senato. Ci sono stati alcuni cicli di audizione, ma ne sono previsti altri. Da allora, quindi, è passato molto tempo e ancora non si sa quando entrerà in vigore.
Più precisamente, non è ancora certo quando le norme potranno essere votate dal Senato. Una volta approvata, la riforma diventerà definitiva e vincolante dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e il decorso dei 15 giorni di vacatio legis.
Si prevede che il calendario possa coincidere con l’estate inoltrata, seguendo la tradizione di approvare importanti riforme del codice della strada tra luglio e agosto.
Sommario
- Nuovo codice della strada: quando sarà legge?
- Le novità più importanti della riforma
- Sistemi di controllo e sanzioni pesanti
- Riassumendo…
Nuovo codice della strada: quando sarà legge? – Il ministro dei trasporti Matteo Salvini preme affinché il nuovo codice della strada possa entrare in vigore al più presto. I tempi sembrano ormai maturi, ma il rischio è che i lavori parlamentari possano subire un ritardo a causa della sospensione estiva dell’attività del Parlamento. Il prossimo 10 agosto, infatti, sia Palazzo Madama che Montecitorio chiuderanno per ferie e l’attività riprenderà a settembre.
Il calendario sulla discussione del testo di legge in Senato prevede che entro il 15 luglio scadano i termini per presentare emendamenti. Si passerà poi alla discussione degli articoli del codice della strada prevedendo un lasso di tempo che può andare dai 5 ai 15 giorni. Si arriverebbe quindi a fine luglio con il testo approvato o modificato. Nel caso di variazioni, il disegno di riforma al codice della strada dovrebbe tornare alla Camera per una successiva lettura e approvazione.
Considerato che delle modifiche sono molto probabili, soprattutto per quanto concerne il meccanismo di decurtazione dei punti della patente in caso di violazioni gravi delle norme, è probabile che si arrivi alla votazione finale la prima settimana di agosto. Quindi al pelo prima della sospensione dei lavori parlamentari.
Se la riforma venisse licenziata tra fine luglio e primi di agosto, fra i tempi di promulga da parte del Presidente della Repubblica e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si arriverebbe a ridosso di ferragosto.
Le novità più importanti della riforma – La novità più importante del nuovo codice della strada riguarda chi guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di droghe. Basterà il prelievo di un campione di saliva per capire se si fa uso di stupefacenti. La tolleranza agli alcolici è fino a 0,49 grammi di alcool per litro (per i neopatentati è zero). Al di sopra di tale soglia le sanzioni pecuniarie e accessorie sono applicate in maniera crescente:
| Fra 0,5 e 0,8 grammi per litro è prevista una multa compresa tra 573 e 2.170 euro, oltre alla sospensione della patente da 3 a 6 mesi. |
| Fra 0,8 e 1,5 grammi per litro è prevista una multa compresa tra 800 e 3.200 euro, oltre alla sospensione della patente da 6 a 12 mesi, l’arresto fino a 6 mesi. |
| Oltre 1,5 grammi per litro è prevista una multa compresa tra 1.500 e 6.000 euro, oltre alla sospensione della patente da 12 a 24 mesi, l’arresto da 6 mesi a 1 anno. |
Sistemi di controllo e sanzioni pesanti – Non solo. Per le infrazioni con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro sarà obbligatorio installare sul proprio veicolo il sistema di alcolock, un meccanismo che non fa accendere il motore se si è bevuto.
Fra le altre novità della riforma, giro di vite sull’abbandono degli animali. Previsti fino a 7 anni di carcere e ritiro della patente per chi, con questo comportamento sconsiderato, provochi incidenti con morti o feriti. Sanzioni più severe anche per l’uso del telefono alla guida. Il nuovo codice della strada prevede che chi viene sorpreso con il telefono in mano vada incontro alla sospensione breve della patente per un periodo che va da una settimana a 15 giorni.
Per chi possiede un monopattino sarà obbligatorio installare la targa identificativa, avere un’assicurazione obbligatoria e utilizzare il casco. Saranno necessari anche indicatori luminosi di svolta e freno. Esattamente come per i ciclomotori. Per chi circola senza i documenti necessari la multa oscillerà tra i 100 e i 400 euro.
Riassumendo…
- La riforma del codice della strada è al vaglio del Senato che la discuterà dopo il 15 luglio.
- Il nuovo testo di legge dovrebbe vedere la luce prima del 10 agosto.
- Fra le novità più importanti, sanzioni più severe per chi guida ubriaco.
<<<<< Nuovo codice della strada: da oggi è vietato guidare con….- 2024 >>>>>
Passa la legge: da oggi è vietato guidare con gli occhiali da sole – Multe salatissime per chi viene beccato
Lunedì, 10 giugno 2024
Sorprendente novità per gli automobilisti, che non potranno più usare i tanto utili occhiali per ripararsi dalla luce solare mentre guidano.
Ogni stagione ha i suoi pro e i suoi contro. In inverno il freddo e il gelo da molto fastidio alle persone, e allo stesso modo invece durante le state sono le temperature troppo elevate a generare anche un certo malessere nella gente. Lo stesso discorso, per ragioni ovviamente diverse, lo si può fare per quanto riguarda la guida.
Durante i mesi invernali infatti ci sono diversi problemi per la nostra auto. Ad esempio il ghiaccio presente sui vetri, che ne impedisce la visuale e obbliga gli automobilisti a sbrinarli prima di partire, o anche quello presente sulla strada, che rende alquanto pericolosa la circolazione. Al contrario invece in estate le problematiche sono altre. Dal caldo torrido che si patisce in auto alla presenza del sole forte che da sempre molto fastidio ai conducenti durante la marcia.
Per risolvere questa tipologia di problema gli automobilisti utilizzano il più classico degli strumenti utile a ripararsi dai raggi solari. Stiamo parlando dei famosi occhiali da sole. Questi infatti permettono di avere una visuale ottimale e indisturbata al netto della presenza della luce forte. Ma purtroppo per i guidatori italiani è arrivata una notizia orribile e anche alquanto incredibile. Da adesso in poi infatti non sarà più possibile guidare indossando queste lenti, pena una multa davvero elevata.
Spiegato il perché di questo divieto – Una delle condizioni principali che deve sussistere quando ci si trova al volante è quella di avere una visuale corretta e limpida della strada su cui si circola.
Questa cosa però quando si indossano degli occhiali da sole potrebbe venire meno in alcuni tratti. Stiamo parlando delle gallerie, dove l’illuminazione è solitamente molto scarsa, e con questi accessori diminuirebbe ulteriormente.

Situazione molto pericolosa per tutti – In un caso del genere dunque si rischierebbe di diventare un pericolo per se stessi e per tutti gli altri utenti della strada.
Con queste condizioni ci sarebbero tutti i presupposti per essere passibili di multa in teoria. Tuttavia non esiste alcuna regola che implichi il divieto di utilizzo degli occhiali da sole in galleria. Il consiglio è comunque quello di toglierli in questi brevi tratti di strada per vedere meglio.
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Nuovo codice della strada, dai telefoni alle multe fino alle bici e ai neopatentati: ecco cosa cambia

- 1 – Nuovo codice della strada, oggi il testo in Aula
- 2 – Telefonini e guida pericolosa
- 3 – Controlli e multe
- 4 – Eccesso di velocità
- 5 – Guida in stato di ebbrezza
- 6 – Guida sotto stupefacenti
- 7 – Bici e monopattini
- 8 – Ztl e autovelox
- 9 – Neopatentati
- 10 – Educazione
1 – Il Nuovo Codice della strada è all’esame finale in Aula. Il disegno di legge sulla sicurezza stradale voluto da Matteo Salvini applicherà alcune strette soprattutto per la guida in stato di ebbrezza e dopo l’assunzione di stupefacenti, con un inasprimento delle pene per i recidivi. Dai controlli all’eccesso di velocità, dai monopattini alle multe: ecco cosa prevede e cosa cambia.
2 – Telefonini e guida pericolosa – Stop per chi al volante si fa distrarre dal cellulare: il ddl prevede il ritiro della patente da 15 giorni a due mesi e una sanzione fino a 1.697 euro. In caso di recidiva la multa lievita fino a 2.588 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. Patente sospesa anche per chi è trovato a guidare contromano o passa col rosso.
3 – Controlli e multe – Nel nuovo ddl spunta l’ipotesi di usare accertamenti da remoto per multare chi non dà la precedenza a pedoni e ciclisti, chi parcheggia negli stalli riservati a mezzi pubblici, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, veicoli elettrici e carico-scarico. La Conferenza Unificata ha poi chiesto e ottenuto di aumentare le sanzioni in alcune casistiche, come la sosta nei parcheggi per i disabili (la multa sarà da 330 fino a 990 euro) e nelle corsie o fermate degli autobus (multa da 165 a 660 euro).
4 – Eccesso di velocità – Su proposta dei sindaci aumentano le sanzioni per eccesso di velocità, che potranno raggiungere i 1.084 euro, con sospensione della patente da 15 a 30 giorni per chi in città supera i limiti due volte in un anno.
5 – Guida in stato di ebbrezza – Chi è già stato condannato e viene trovato di nuovo con un tasso alcolemico tra 0,5 e 1,5 dovrà rispettare lo 0 come nuovo limite e dovrà rinnovare la patente con una nuova visita medica. Per lui le pene per guida in stato di ebrezza sono aumentate di un terzo e gli è proibito circolare senza aver installato sulla sua macchia e a sue spese l’alcolock, il dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero.
6 – Guida sotto stupefacenti – Chi viene trovato alla guida drogato, invece, non dovrà più necessariamente essere in uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di tre anni.
7 – Bici e monopattini – Più tutele per i ciclisti: oltre all’aumento delle piste ciclabili scatta l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta. Cattive notizie, invece, per chi possiede un monopattino: targa, casco e assicurazione saranno obbligatori. Per chi circola senza i documenti necessari la multa oscillerà tra i 100 e i 400 euro. Obbligatori anche gli indicatori luminosi di svolta e freno, pena una sanzione tra i 200 e gli 800 euro. I monopattini in sharing dovranno bloccarsi automaticamente quando escono dall’area consentita.
8 – Ztl e autovelox – l disegno di legge introdurrà anche maggiori specifiche sulle aree Ztl, norme per la sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, regole più severe per la sosta vietata e omologazioni anti-truffa per gli autovelox, che non dovranno essere posizionati in punti strategici solo “per fare cassa“, come ha dichiarato il ministro Salvini.
9 – Neopatentati – La cronaca recente ha spinto il ministro dei trasporti Matteo Salvini a prevedere nuove strette anche per i giovani. Per i neopatentati il divieto di guidare supercar salirà da uno a tre anni, mentre i minorenni trovati alla guida ubriachi o drogati non potranno prendere la patente fino ai 24 anni.
10 – Educazione – Previsto in ddl anche un programma di educazione ai giovani, che comprende un bonus di due punti per i ragazzi che a scuola frequenteranno corsi sulla sicurezza stradale.

