Il fascicolo sanitario elettronico per prenotare le visite e cambiare il medico online
articolo di Violetto Gorrasi : https://www.today.it/attualita/fascicolo-sanitario-elettronico-prenotare-visite-esami-cambiare-medico.html#_ga=2.12798773.344551616.1718211259-1010614330.1712308654
12 giugno 2024
Lanciato per la prima volta nel 2012, senza grande successo, ora il governo Meloni vorrebbe rilanciare questo strumento ritenuto essenziale nei servizi pubblici digitali dei sistemi sanitari avanzati a livello globale. Con quattro nuove funzioni operative per i cittadini, compresi ticket e referti, entro fine anno. Cosa potrebbe cambiare nel dettaglio

l primo lancio risale al lontano 2012, quando il fascicolo sanitario elettronico (Fse) è stato definito come “l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito“. Poi, nel 2020, durante la pandemia di Covid-19, con il decreto rilancio è diventato “fascicolo sanitario elettronico Fse 2.0“, un documento che contiene ogni prestazione sanitaria erogata da operatori pubblici e privati accreditati e autorizzati. Nato per essere uno strumento al servizio del paziente, ma non obbligatorio, perché la raccolta dei dati è subordinata al consenso dei cittadini, il progetto in realtà non è mai decollato. Non è stato attuato del tutto. È già attivo, ma soltanto per alcune funzioni di tipo prevalentemente amministrativo, e con notevoli differenze di operatività ed efficacia tra le varie regioni italiane. Ora il governo Meloni vorrebbe un cambio di passo, un rilancio di questo strumento, sfruttando le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sulla sanità digitale.
Il “nuovo” fascicolo sanitario elettronico, secondo il governo Meloni – Entro dicembre 2024, i cittadini potranno utilizzare il fascicolo sanitario elettronico (Fse) in modo operativo per ottenere varie prestazioni, almeno nelle intenzioni dell’esecutivo. Con quattro nuove funzioni, secondo quanto annunciato oggi da Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’innovazione tecnologica: la possibilità di pagamento online dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o la revoca del medico sempre online e la consultazione dei referti, degli esami e della diagnostica per immagini online.
Il termine per la piena entrata in vigore del fascicolo sanitario elettronico è fissato dal Pnrr entro giugno 2026. “Il nostro obiettivo è anticipare questa data – ha spiegato Butti -. Puntiamo a renderlo uno strumento omogeneo sul territorio e anche uno strumento ‘interoperabile’ a livello internazionale, ovvero collegato e utilizzabile in altri paesi europei. Ovviamente la privacy dei cittadini è garantita da protocolli di sicurezza in accordo con il garante della privacy“.
Fondamentale sarà naturalmente l’impegno dei medici di famiglia, che caricheranno i dati dei pazienti nel Fse in tempo reale. “Abbiamo avviato un’interlocuzione con i medici e i pediatri, e ci sarà una formazione ad hoc per la sensibilizzazione degli oltre 50mila medici di base sul territorio nazionale“, ha spiegato il sottosegretario. Il Fse, ha inoltre sottolineato Butti, “non aggraverà, ma rappresenterà una ‘sburocratizzazione’ del lavoro del medico di base, oggi alle prese con una mole di adempienze cartacee e relative a documentazione che sottraggono tempo al rapporto con i pazienti“.
Butti oggi ha presentato anche il nuovo logo del fascicolo sanitario elettronico 2.0: “Si vede una croce che però si degrada in pixel, e poi c’è un tricolore. La nostra esperienza sarà seguita e l’Italia, su questo fronte, è più avanti di altri paesi“, ha detto.
Nel mondo anglosassone, il fascicolo sanitario elettronico è conosciuto come “electronic health records (Ehr)”. Si tratta di uno strumento ritenuto ormai essenziale nei servizi pubblici digitali dei sistemi sanitari avanzati a livello globale. Infatti, permette di archiviare digitalmente la documentazione completa riguardante lo stato di salute psicofisico passato e presente dei cittadini. Questi dati possono poi essere recuperati rapidamente ogni volta che sia necessario, per cure mediche o profilassi. Tutte le informazioni relative alla salute di cittadine e cittadini vengono registrate in un portale digitale: si accede tramite Spid, carta d’identità elettronica o tessera sanitaria.
Cosa potrebbe cambiare entro fine 2024 – Le quattro novità operative prospettate dal governo dovrebbero essere disponibili entro la fine dell’anno. Nel dettaglio, riguardano alcuni servizi in ambito sanitario: di prenotazione, consultazione, pagamento e medicina di base. Partiamo dal primo punto. Il servizio di prenotazione online di visite ed esami rientra tra quelli previsti dal Pnrr sulla sanità digitale. È attualmente disponibile in 15 regioni: c’è l’intenzione di migliorarlo e semplificarlo, in accordo con i territori. Per quanto riguarda i servizi di consultazione, invece, l’obiettivo delle regioni è di incrementare le tipologie di documenti disponibili, creando un fascicolo sempre più completo sulla storia clinica di ogni paziente.
Sulla possibilità di pagamento online dei ticket sanitari, il servizio a oggi è a disposizione in 14 regioni. Nelle intenzioni del governo, sarà esteso in tutto il territorio nazionale per consentire a tutti di pagare le prestazioni sanitarie, anche attraverso i portali del fascicolo sanitario elettronico regionale, tramite link diretti, oppure tramite la piattaforma PagoPa e app Io. E i medici di base? Il servizio per scegliere o cambiare professionista sanitario è già disponibile in 7 regioni: l’obiettivo è estenderlo a tutta Italia, consentendo ai cittadini di fare gli adempimenti necessari online, senza file, in maniera semplice e immediata.
Proprio per l’attuazione del progetto del fascicolo sanitario elettronico, l’Agid (agenzia per l’Italia digitale) ricerca 4 esperti: ai candidati selezionati verrà conferito un incarico individuale, con un contratto di lavoro autonomo della durata di 36 mesi. Le domande dovranno essere presentate online entro il 26 giugno 2024 (qui trovate tutte le informazioni).
“Gravi violazioni sul fascicolo sanitario elettronico”: interviene il garante privacy
articolo di Massimo Canorro: https://www.today.it/attualita/garante-privacy-fascicolo-sanitario-elettronico.html
27 giugno 2024

L’Autorità ha avviato dei procedimenti verso 18 Regioni e 2 Province autonome per la “grave situazione” che riguarda il fascicolo sanitario elettronico, segnalata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci
Il Garante Privacy ha notificato a 18 Regioni e alle Province autonome di Bolzano e Trento l’avvio di procedimenti correttivi e sanzionatori per le numerose violazioni riscontrate nell’attuazione della nuova disciplina sul Fascicolo sanitario elettronico 2.0, introdotta con il decreto del Ministero della Salute del 7 settembre 2023. La decisione è stata assunta in seguito alla “grave situazione” segnalata – nei giorni scorsi – alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci (che ha spiegato cosa cambia col Fascicolo sanitario elettronico).
In particolare, riporta la nota del Garante Privacy, “gli esiti dell’attività istruttoria sul Fascicolo sanitario elettronico, avviata alla fine di gennaio, hanno mostrato che 18 Regioni e le due Province autonome del Trentino Alto Adige – non essendo in linea con quanto contenuto nel decreto del 7 settembre 2023 -, hanno modificato, anche significativamente, il modello di informativa predisposto dal Ministero, previo parere del Garante, che avrebbe dovuto essere adottato su tutto il territorio nazionale“.
Difformità e possibili sanzioni – Secondo l’Autorità, le difformità riscontrate hanno mostrato che alcuni diritti (dall’oscuramento alla delega al consenso specifico) e misure (come quelle di sicurezza, i livelli di accesso differenziati, la qualità dei dati) introdotte dal decreto, proprio a tutela dei pazienti, non sono assicurate in modo uniforme in tutto il Paese. “Oppure – continua il Garante – sono esercitabili ed esigibili solo dagli assistiti di talune Regioni e Province autonome, con un potenziale e significativo effetto discriminatorio sugli assistiti“. Disomogeneità che “contraddice inoltre lo spirito della riforma del Fascicolo sanitario elettronico 2.0 volta a introdurre misure, garanzie e responsabilità omogenee sul tutto il territorio nazionale, rischiando così di compromettere anche la funzionalità, l’interoperabilità e l’efficienza del sistema“.
L’Autorità ha quindi chiosato: “È urgente intervenire per tutelare i diritti di tutti gli assistiti italiani coinvolti nel trattamento dei dati sulla salute effettuato attraverso il Fascicolo sanitario elettronico 2.0“. Le violazioni nelle quali sono incorse Regioni e Province autonome, con differenti livelli di gravità e responsabilità, possono infatti comportare l’applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr).
Opposizione al trattamento dei dati personali – Nel frattempo, lato cittadino, questi sono gli ultimi giorni per revocare il consenso all’inserimento di dati e documenti digitali all’interno del Fascicolo sanitario elettronico. Più nel dettaglio, fino al prossimo 30 giugno i cittadini possono comunicare il proprio rifiuto alla trasmissione di informazioni personali anteriori al 18 maggio 2020 (il giorno prima dell’entrata in vigore della nuova normativa). Parliamo di una finestra temporale limitata e, se non ci sarà alcuna richiesta esplicita da parte del cittadino, il trasferimento dei dati personali avverrà in modo automatico senza ulteriori passaggi.
La scelta, dunque, si può esercitare esclusivamente online accedendo al servizio “Fse: opposizione al pregresso“, disponibile sulla piattaforma del Sistema tessera sanitaria. Accedendo al portale, nell’Area riservata al cittadino c’è l’apposita funzionalità che rimarrà attiva – appunto – fino a domenica 30 giugno. L’accesso avviene autenticandosi tramite identità digitale: usando la Carta nazionale dei servizi (Cns), la Carta di identità elettronica (Cie) oppure tramite il Sistema pubblico di identità digitale (Spid). La procedura è semplice: presa visione dell’informativa, bisogna cliccare sulla casella “Opposizione” e poi premere il pulsante “Mi oppongo“. È bene precisare che, per chi dovesse ripensarci, la piattaforma dà l’opportunità di revocare l’opposizione al pregresso (ma soltanto entro il 30 giugno).

