E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
17 dicembre 2025
| Femminicidio, il 17 dicembre entra in vigore la legge: pene più severe, consenso e prevenzione. «È il riconoscimento giuridico di un’emergenza sociale» |
| «È più di una norma, è il riconoscimento giuridico di un’emergenza sociale. L’Italia decide di guardare in faccia la violenza di genere e di darle finalmente un nome preciso nel codice penale» |

1 – Si cambia – Oggi, 17 dicembre 2025, è un giorno di svolta: entra in vigore lalegge sul Femminicidio (L. n. 181/2025). Come ha sottolineato Paola Di Nicola Travaglini, l’Italia è ora tra i pochi Paesi europei a dare un nome a quello che fino a ieri non l’aveva: l’uccisione delle donne «per essere nate donne e per non avere limitato la propria libertà».
2 – Pene severe – La Legge 181/2025 crea il reato autonomo di femminicidio con l’Articolo 577-bis del Codice Penale, colmando un vuoto giuridico. Questo inquadramento punisce specificamente l’omicidio motivato da odio o discriminazione di genere con pene fino all’ergastolo. Nel diritto, entrano concetti chiave come il possesso e il controllo sulla vittima, allineando il racconto giuridico alle fonti sovranazionali.
3 – Tutele – La normativa rafforza le difese per le vittime, prevedendo l’ergastolo anche per i moventi di possesso e stabilendo l’obbligo per il Pubblico Ministero (PM) di ascoltare la vittima, cruciale per contrastare la vittimizzazione secondaria. Questo impianto normativo lavora in sinergia con il Codice Rosso (L. 69/2019), concentrandosi sull’accelerazione dei processi e sul rafforzamento degli strumenti cautelari.
4 – Il blocco cuturale – Nonostante la legge sia all’avanguardia, la sua efficacia dipende dall’applicazione. La giudice Di Nicola Travaglini ha lanciato un monito chiaro: il vero ostacolo non è legislativo, ma culturale e formativo. L’Italia fallisce nel contrasto alla violenza perché manca una formazione strutturata, adeguata e omogenea per tutti gli operatori – dai sanitari, agli scolastici, fino a chi lavora in tribunale.
5 – Il consenso – In questo contesto di cambiamento, si inserisce anche la discussione sulla legge sul consenso, la cui riformulazione è all’esame della commissione giustizia. Tale norma, incentrata sul consenso libero e attuale della vittima, codifica un principio di diritto già consolidato dalla Cassazione. La rettrice dell’Università di Trieste ha concluso sottolineando l’importanza di iniziative come l’incontro di ieri con gli studenti, evidenziando che l’impegno per il riequilibrio di genere è un’azione concreta dell’istituzione.
6 – Più liberta – Nonostante la Legge sul Femminicidio abbia introdotto sanzioni drastiche per l’atto estremo, la battaglia per la dignità femminile si gioca su un doppio fronte. Se l’Articolo 577-bis affronta l’omicidio e condanna la mentalità di possesso e controllo, l’altra grande sfida è la tutela della libertà corporea, incarnata dal concetto di consenso. La discussione sulla riformulazione della legge sulla violenza sessuale mira a rendere inequivocabile il principio del consenso libero ed attuale, trasformando un’interpretazione giurisprudenziale (già consolidata dalla Cassazione) in una norma di legge chiara per tutti. La Legge sul Femminicidio punisce l’odio e l’annientamento; la battaglia sul consenso consolida l’autonomia. Entrambe, in sintonia con l’impegno formativo delle istituzioni, rappresentano l’unica via per un Paese che non solo condanna la violenza, ma celebra e difende la libertà di ogni donna.
25 novembre 2025
| Femminicidi:Approvata la nuova legge che introduce il reato di femminicidio |
| Via libera della Camera all’unanimità: a favore 237 deputati, nessuno contrario. Il reato specifico entra nel codice penale ed è punito con l’ergastolo |
La Camera ha approvato all’unanimità la nuova legge che introduce il reato di femminicidio come fattispecie giuridica a sé stante. La scelta del giorno non è casuale, perché proprio oggi, martedì 25 novembre, è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Hanno votato a favore 237 deputati, nessun contrario. Il disegno di legge aveva ottenuto il via libera bipartisan del Senato lo scorso luglio.
Reato di femminicidio, la Camera vota il ddl all’unanimità: è legge – L’approvazione definitiva fa entrare nel codice penale l’articolo 577 bis: il delitto di femminicidio. Prevede l’ergastolo quando l’omicidio di una donna sia commesso per discriminazione di genere, odio o prevaricazione o mediante atti di controllo, possesso o dominio. È femminicidio anche l’omicidio commesso per il rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali.
Il testo approvato alla Camera conclude un percorso avviato durante l’estate, quando il disegno di legge aveva ottenuto un primo via libera dal Senato con un consenso trasversale delle forze politiche. L’esame alla Camera ha confermato l’impianto originario del provvedimento e ha registrato un voto unanime, indice di un ampio accordo istituzionale sulla necessità di intervenire con strumenti normativi più stringenti per contrastare gli omicidi di donne. La convergenza parlamentare ha permesso di accelerare i tempi dell’iter legislativo, rendendo la norma immediatamente applicabile una volta pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Lo scontro sul ddl stupri – Ma la giornata ha vissuto momenti di scontro tra maggioranza e opposizione in Senato sul provvedimento parallelo del disegno di legge sulle violenze sessuali e sul “consenso“. Oggi pomeriggio gli esponenti delle opposizioni hanno abbandonato la commissione Giustizia del Senato che ha avviato l’esame del ddl che contiene la norma sul consenso delle donne, frutto di un accordo bipartisan su input di Giorgia Meloni ed Elly Schlein.
Una protesta contro la richiesta di un maggiore approfondimento sulla norma chiesto dalla Lega, a cui si sono associati Fratelli d’Italia e Forza Italia chiedendo anche le audizioni. Le opposizioni avevano chiesto, già nella conferenza dei capigruppo, il voto direttamente in aula oggi anche per far coincidere il voto con la giornata internazionale contro la violenza alle donne. E il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si era associato.
Il ddl femminicidio alla Camera – A seguire le opposizioni hanno chiesto una sospensione del ddl femminicidio alla Camera dopo la richiesta al Senato di un maggiore approfondimento sul ddl stupri – provvedimento che correva parallelamente a Palazzo Madama – da parte della maggioranza. La Camera ha respinto a maggioranza la richiesta avanzata in primis da Avs e a cui si sono associati Iv, Pd e M5s. Bisogna “sospendere il provvedimento fino a quando la ministra Roccella non chiarirà insieme ai capigruppo di maggioranza del Senato cosa sta accadendo“, “se c’è ancora un accordo” sul tema delle violenze di genere tra maggioranza e opposizione, ha detto Marco Grimaldi di Avs. Sono però poi iniziate, tra le polemiche, le dichiarazioni di voto a Montecitorio sul ddl femminicidio. E poi è arrivata l’approvazione all’unanimità.
“Il reato di femminicidio è legge. Un passo avanti importante per il Paese. Il Pd tiene fede agli impegni presi, come fanno le forze di governo responsabili. Altrettanto non ha fatto la maggioranza al Senato sul consenso, brutta pagina in una giornata che meritava unità“, scrive su X il senatore dem Filippo Sensi.
Mercoledì 23 luglio 2025
| Femminicidi: Femminicidio, Senato approva disegno di legge all’unanimità |
| Via libera accolto con un applauso di tutta l’Aula. Testo atteso ora alla Camera. Meloni: “Grazie a tutti i partiti” |

Con 161 voti favorevoli, è stato approvato all’unanimità al Senato il disegno di legge sul femminicidio. Un via libera accolto con un applauso di tutta l’Aula. “Sono estremamente lieto di questo risultato che testimonia come sui temi importanti il Senato sappia esprimersi senza distinzioni di appartenenza. Grazie a tutti i senatori e le senatrici“, ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Cosa prevede – Nella norma approvata si aggiunge il nuovo articolo 577-bis al Codice penale introducendo il reato di femminicidio. La legge reca una fattispecie specifica di omicidio, volta a sanzionare con la pena dell’ergastolo chiunque cagioni la morte di una donna, commettendo il fatto con atti di discriminazione o di odio verso la vittima in quanto donna, ovvero qualora il fatto di reato sia volto a reprimere l’esercizio dei diritti, delle libertà ovvero della personalità della donna. Il ddl passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva.
“Accolgo con particolare soddisfazione l’approvazione all’unanimità, in Senato, del disegno di legge di iniziativa governativa che punta ad introdurre il delitto di femminicidio come reato autonomo nel nostro ordinamento“, ha commentato la premier Giorgia Meloni, dopo il voto di Palazzo Madama.
“L’Italia è tra le prime Nazioni a percorrere questa strada, che siamo convinti possa contribuire a combattere una piaga intollerabile“, rivendica la presidente del Consiglio, ringraziando “tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, per aver sostenuto compattamente questa proposta e per aver contribuito a migliorarla. Ora – ha concluso – il testo passa alla Camera e mi auguro che l’iter possa concludersi rapidamente“.
Di “un intervento di grande importanza perché viene finalmente riconosciuta la gravità della condotta di chi uccide una donna come atto di odio o discriminazione” parla la senatrice della Lega Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia al Senato e relatore del ddl Femminicidio, che aggiunge: “È una presa di posizione nuova e forte contro chi considera le donne esseri inferiori. La Lega da anni è in prima linea nella battaglia contro la violenza sulle donne e ancora una volta ha dato un contributo essenziale a questo provvedimento. Naturalmente, auspico che ci sia una corretta e rigorosa applicazione delle nuove misure“.
“Attenzione a usare la legge sul femmicidio come rassicurazione collettiva. Questo provvedimento non deve sollevare nessuno di noi da responsabilità e non può lavare coscienze. Perché una legge da sola non basta. Non fermeremo la furia cieca di chi considera una donna una proprietà. Non cambieremo quella cultura malata che confonde l’amore con il possesso, il rifiuto con l’affronto da lavare con il sangue. Per farlo bisogna agire anche su altri fronti. Serve un lavoro culturale e educativo, che nessuna norma potrà mai compiere senza l’impegno di tutti”. Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, intervenendo in aula durante le dichiarazioni di voto sul ddl sul femminicidio.
“Dobbiamo rafforzare i centri antiviolenza, le reti di ascolto e protezione, rendere effettive e realmente operative le misure di allontanamento e divieti di avvicinamento, formare chi è chiamato a raccogliere le denunce, perché troppe volte le donne si sentono umiliate, non credute o abbandonate. Dobbiamo educare i giovani, fin dalla scuola primaria, al rispetto, alla parità, al rifiuto di ogni forma di controllo di violenza“, ha concluso Ronzulli.
Lunedì, 25 novembre 2024
| Femminicidi: Giornata per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne: la guida per la sicurezza digitale |

| Strategie per proteggere le informazioni personali, migliorare le impostazioni della privacy e ridurre i rischi che possono rendere le persone vulnerabili alla minaccia dello stalking online |
In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, Kaspersky rinnova il proprio impegno nella lotta contro la violenza digitale presentando una guida dedicata alla crescente minaccia dello stalking digitale.
Oggi piattaforme come social media e app di incontri online offrono opportunità di connessione, ma espongono gli utenti anche a rischi significativi. Lo stalking è una forma sempre più diffusa di violenza psicologica, che sfrutta vulnerabilità emotive e la fiducia delle persone e che può diventare molto pericolosa se si passa dal digitale al mondo reale. Lo stalking digitale, in particolare, si manifesta attraverso l’uso di stalkerware, software che consentono di monitorare segretamente le comunicazioni e i movimenti delle vittime. Questi strumenti, spesso mascherati da app di sicurezza o parental control, permettono agli aggressori di controllare ogni dettaglio della vita della vittima senza che questa ne sia consapevole.
Nel 2023, Kaspersky ha rilevato oltre 31.000 utenti unici globali vittime di stalkerware, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. In Italia, la situazione è preoccupante: il 27% degli italiani ha ammesso di essere stato monitorato o di sospettare di esserlo, mentre il 14% ha vissuto episodi di stalking online da parte di un partner o ex partner. Inoltre, l’8% ha ammesso di aver installato software di controllo sul telefono del partner.
Per contrastare questa minaccia, Kaspersky ha sviluppato una Digital Security Guide, in cui Anna Larkina, Privacy Expert di Kaspersky, offre strategie per proteggere le informazioni personali, migliorare le impostazioni della privacy e ridurre i rischi che possono rendere le persone vulnerabili alla minaccia dello stalking online.
Tra le principali strategie, Kaspersky consiglia di:
– Bloccare e segnalare utenti sospetti: proteggere la propria sicurezza eliminando i contatti con account pericolosi.
– Evitare la condivisione di informazioni personali sensibili come indirizzi, numeri di telefono o dettagli che possono rivelare la propria posizione.
– Abilitare l’autenticazione a due fattori (2FA) per aggiungere una barriera di sicurezza agli account online.
– Utilizzare software anti-stalking: soluzioni in grado di rilevare stalkerware e dispositivi di tracciamento.
– Rivedere regolarmente la privacy sui social media: assicurarsi che solo persone fidate possano accedere ai contenuti personali.
| Le Sentenze |
| Data Sentenza | Vittima | eta | omicida | Parentela | Sentenza | Link |
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| 06 marzo 2025 | Iris Setti | 61 | Nweke Chukwuka | senza tetto | Ergastolo | Femminicidio di Iris Setti, condannato all’ergastolo Nweke Chukwuka |
| 24 luglio 2025 | Sara Campanella | 22 | Stefano Argentino | Collega | Giudizio immediato | Femminicidio di Sara Campanella |

